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Resoconti delle Giunte e Commissioni

Resoconto della III Commissione permanente
(Affari esteri e comunitari)
III Commissione

SOMMARIO

Giovedì 6 ottobre 2011


SEDE REFERENTE:

Nuove norme in materia di rappresentanza degli italiani all'estero. C. 4398 , approvata dal Senato, e abb. C. 94 Tremaglia, C. 113 Angeli, C. 114 Angeli, C. 1883 Picchi, C. 2005 Zacchera, C. 2207 Porta, C. 2282 Gianni Farina, C. 2397 Razzi, C. 2410 Bucchino, C. 2562 Ricardo Antonio Merlo, C. 3065 Porta e C. 3574 Calearo (Seguito esame e rinvio) ... 74

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

III Commissione - Resoconto di giovedì 6 ottobre 2011


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SEDE REFERENTE

Giovedì 6 ottobre 2011. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Alfredo Mantica.

La seduta comincia alle 9.10.

Nuove norme in materia di rappresentanza degli italiani all'estero.
C. 4398, approvata dal Senato, e abb. C. 94 Tremaglia, C. 113 Angeli, C. 114 Angeli, C. 1883 Picchi, C. 2005 Zacchera, C. 2207 Porta, C. 2282 Gianni Farina, C. 2397 Razzi, C. 2410 Bucchino, C. 2562 Ricardo Antonio Merlo, C. 3065 Porta e C. 3574 Calearo.

(Seguito esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato da ultimo nella seduta del 21 settembre scorso.

Stefano STEFANI, presidente, ricorda che nella seduta del 21 settembre scorso era stata accolta la richiesta di poter disporre di ulteriori tempi per la conclusione dell'esame preliminare del provvedimento, al fine di consentire ai colleghi, fino a quella data impossibilitati ad intervenire, di prendere la parola.
Prospetta quindi per la prossima settimana, in concomitanza con lo svolgimento della II Assemblea plenaria 2011 del Consiglio Generale degli italiani all'estero, l'avvio di un ciclo di approfondimenti conoscitivi sui quali la Commissione aveva convenuto di procedere nel corso dell'esame del provvedimento.

Laura GARAVINI (PD) ringrazia il presidente Stefani per la previsione di più lunghi tempi di esame dei provvedimenti in titolo e per il coinvolgimento di deputati eletti all'estero e membri di altre Commissioni. Quanto al merito della riforma in titolo, ritiene che non rappresenti la priorità, soprattutto per quanto concerne i COMITES, a differenza del rinnovo dei componenti degli organi di rappresentanza degli italiani all'estero. Considera urgente provvedere alla «messa in sicurezza» del voto degli italiani all'estero alla luce delle irregolarità registrate anche in occasione


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delle ultime consultazioni referendarie e rinvia al dibattito che avrà luogo in Assemblea per la discussione di mozioni sul tema della riforma del voto degli italiani all'estero.
Rileva quale aspetto di incertezza la prospettiva di soppressione della Circoscrizione «Estero», ventilata dagli organi di informazione in merito ai contenuti della cosiddetta «bozza Calderoli». Al riguardo segnala l'incongruità di procedere ad una riforma in senso restrittivo dei COMITES e del CGIE alla luce della possibile soppressione della Circoscrizione «Estero» e del rischio che questo lavoro perda credibilità e legittimazione. La soppressione di COMITES e CGIE comporta rischi di privazione di ogni forma di rappresentanza soprattutto per le comunità italiane che risiedono in continenti di grandi dimensioni.
Considera che le proposte di adozione del sistema maggioritario rischiano di provare le rilevanti realtà associative all'estero della loro capacità rappresentativa delle comunità a vantaggio di soggetti capaci di condizionare il voto senza rappresentare i territori in pari misura. Facendo riferimento ai giornali delle comunità italiane all'estero e ai patronati, fa presente che si tratta di realtà consolidate, assai vicine agli elettori italiani, di cui sanno rappresentare adeguatamente le istanze.
Esprime rammarico per la mancata previsione dei «piani Paese», che hanno rappresentato un utile strumento nell'evoluzione dei COMITES nel confronto con il mondo diplomatico-consolare.
Considera poco felice la scelta di ridurre il numero di firme a supporto della presentazione delle liste e in generale ritiene che il quadro eccessivamente frammentato, prospettato dalla proposta di riforma, rischia di snaturare gli organi di rappresentanza dei connazionali all'estero riducendoli a meri organi di coordinamento.
Fa presente l'opportunità di disgiungere la riforma dei COMITES da quella del CGIE dando la priorità al rinnovo dei COMITES.
Si riserva inoltre di approfondire l'argomento delle azioni necessarie a garantire una maggiore presenza femminile negli organismi di rappresentanza.
Esprime, infine apprezzamento per la prospettata audizione del Segretario generale del CGIE a cui dovrebbero seguire altri incontri con rappresentanze dell'associazionismo e con esponenti delle consulte regionali per l'emigrazione.

Il sottosegretario Alfredo MANTICA auspica che la Commissione Affari costituzionali proceda celermente alla riforma del voto degli italiani all'estero alla luce delle irregolarità verificatesi. Fa presente che il Governo valuta non secondaria la questione della stampa e spedizione delle schede elettorali, da affidare in sede locale per ridurre gli elevati costi attuali.
Quanto al processo di riforma in corso, sottolinea il ruolo primario svolto dal Parlamento e la piena disponibilità del Governo a cooperare. In merito alla Circoscrizione «Estero», esprime la piena contrarietà dell'Esecutivo alla sua soppressione e rileva la prevedibile riduzione dei parlamentari eletti all'estero se sarà ridotto anche il numero dei parlamentari eletti in Italia.

Stefano STEFANI, presidente, fa presente che la cosiddetta «bozza Calderoli» prospetta la soppressione dei senatori eletti all'estero in ragione della trasformazione cui il Senato andrebbe incontro e la riduzione dei deputati eletti all'estero in modo proporzionale ai 245 eletti alla Camera dei deputati.

Gianni FARINA (PD) non condivide la proposta di affidare la stampa e distribuzione delle schede elettorali all'estero, da cui deriverebbero molte irregolarità e un carico di lavoro eccessivo per le diverse agenzie consolari. Si tratta di questione assai delicata e occorre fare chiarezza che tali funzioni saranno svolte in via esclusiva dal Ministero dell'interno.
Quanto al rapporto proporzionale tra numero di eletti all'estero e consistenza delle comunità di aventi diritto di voto, nel


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nostro Paese tale rapporto è decisamente inferiore a paragone di quanto avviene, ad esempio, in Francia. Ritiene che su tale aspetto sarebbe opportuno svolgere qualche riflessione.
In merito al provvedimento in titolo, ritiene che esso evidenzi complessivamente una lacunosa cultura democratica e scarsa conoscenza della realtà italiana all'estero. Ritiene che l'impostazione partitica e maggioritaria della riforma non sia in armonia con la cultura delle nostre comunità nel mondo.
Esprime forti perplessità sul far coincidere COMITES e circoscrizioni consolari, specie alla luce della loro riorganizzazione, evidenziando il caso di Ginevra dove, in virtù dei rapporti numerici, prevarranno inevitabilmente i candidati radicati a Losanna, il cui consolato è stato recentemente soppresso.
Ricorda che la rappresentanza delle collettività italiane all'estero si è sviluppata in un clima di partecipazione democratica che partiva dalla base e trovava poi riscontro nell'attività di parlamentari, come l'onorevole Tremaglia, che mostravano grandi sensibilità verso tali temi. A suo avviso occorre mantenere questo legame per apportare alcuni miglioramenti alla struttura dei COMITES, senza operare stravolgimenti in ragione dell'impianto già ottimo e del fatto che già si tiene conto della presenza di eletti all'estero.
Appare invece necessaria una riforma del CGIE che andrebbe però operata attraverso un distinto provvedimento e salvando le commissioni continentali, che hanno rappresentato un elemento di grande novità. Richiamando il valore esemplare che il modello italiano ha rivestito per gli altri Paesi europei, ritiene importante e utile disporre di un organo consultivo che sintetizzi le istanze dei COMITES.
Richiama infine le difficoltà di natura finanziaria cui stanno facendo fronte tali organi e che richiederebbero un intervento da parte del Governo.

Ricardo Antonio MERLO (UdCpTP) ritiene che il ritardo nel rinnovo dei Comites ponga un serio problema di legittimità e di capacità rappresentativa degli organi di rappresentanza degli italiani all'estero. Contrariamente ai colleghi che lo hanno preceduto, si esprime a favore dell'introduzione del sistema maggioritario, soprattutto alla luce dell'esperienza maturata con la numerosissima comunità italiana di Buenos Aires, dove l'eccessiva proliferazione delle liste rende difficile l'assunzione di decisioni rapide. Concorda con l'opportunità di ampliare il numero di firme necessarie per la presentazione di liste.
Ricorda di avere presentato, insieme al presidente Casini, una proposta di legge per assicurare maggiore trasparenza al voto per la circoscrizione estero, istituendo comitati di controllo, aperti anche ai rappresentanti di lista, per assistere a tutte le operazioni relative all'esercizio del voto stesso.
In generale, sottolinea l'immagine negativa che presso una parte della maggioranza hanno gli italiani all'estero, considerati alla stregua di una voce di costo inefficiente. Tale realtà rappresenta invece una risorsa alla quale si dovrebbe attingere soprattutto in una fase come questa, in cui occorre rilanciare la presenza imprenditoriale italiana nel mondo e promuovere il cosiddetto «sistema Paese».

Stefano STEFANI, presidente, fa presente che il gruppo della Lega Nord Padania, di cui è componente, è l'unico ad essersi dotato di proprie rappresentanze in tutti i continenti.

Giuseppe ANGELI (PdL) osserva che il maggior problema relativo alle schede è garantire che esse siano davvero consegnate ai destinatari.

Il sottosegretario Alfredo MANTICA sottolinea i costi particolarmente elevati per la spedizione delle schede in Argentina a causa della necessità di affidare il servizio postale a soggetti privati.


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Stefano STEFANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 9.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 9.55 alle 10.

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