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Resoconti delle Giunte e Commissioni

Resoconto della XIII Commissione permanente
(Agricoltura)
XIII Commissione

SOMMARIO

Giovedì 12 gennaio 2012


INTERROGAZIONI:

5-04523 Delfino: Iniziative per la crisi del settore olivicolo nella regione Puglia causata dalla cosiddetta lebbra dell'olivo ... 64
ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 69

5-05172 Delfino: Iniziative per migliorare la condizione delle imprese agricole italiane ... 65
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 70

5-05259 Delfino: Sulle questioni relative all'esportazione di prodotti ortofrutticoli e vini italiani in Russia.
5-05434 Nastri: Sulle questioni relative all'esportazione di vini italiani in Russia ... 65
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 72

5-05633 Servodio: Iniziative per la revisione della disciplina del fermo biologico della pesca ... 65
ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 74

SEDE CONSULTIVA:

Legge comunitaria per il 2011. Emendamenti C. 4623 Governo (Parere alla XIV Commissione) (Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole) ... 66

DL 216/2011, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative. C. 4865 Governo (Parere alle Commissioni riunite I e V) (Seguito dell'esame e rinvio) ... 67

ATTI DEL GOVERNO:

Schema di decreto di regolamento di semplificazione dei procedimenti di autorizzazione alla produzione, alla immissione in commercio e alla vendita di prodotti fitosanitari e relativi coadiuvanti. Atto n. 430 (Rinvio del seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento) ... 68

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

AVVERTENZA

XIII Commissione - Resoconto di giovedì 12 gennaio 2012


Pag. 64

INTERROGAZIONI

Giovedì 12 gennaio 2012. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO. - Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Franco BRAGA.

La seduta comincia alle 8.30.

5-04523 Delfino: Iniziative per la crisi del settore olivicolo nella regione Puglia causata dalla cosiddetta lebbra dell'olivo.

Il sottosegretario Franco BRAGA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Teresio DELFINO (UdCpTP), replicando, ricorda innanzitutto che la crisi del settore


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olivicolo causata dalla cosiddetta lebbra dell'ulivo, per l'ampiezza con cui si è manifestata, ha ridotto il reddito delle aziende che vi operano del 35 per cento. Fa presente inoltre che tale dato è ampiamente documentato e suffragato dai dati forniti dall'ISTAT che, ad esempio, ha rilevato una diffusione del batterio in provincia di Brindisi che avrebbe riguardato il 68 per cento delle colture. Nonostante tale situazione si manifesti in tutta la sua gravità, si è assistito però ad un «rimpallo» tra la Regione Puglia, che ha chiesto interventi straordinari, e il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali che rileva l'inesistenza, a livello europeo e nazionale, di una normativa ad hoc per casi come quello rappresentato, mentre gli agricoltori devono sopportare da soli i danni derivati dalla diffusione della fitopatia.
Pertanto, pur essendo già a conoscenza di quanto rappresentato nella prima parte della risposta del Governo, si dichiara parzialmente soddisfatto per la parte della risposta in cui il Governo ha preannunciato un apposito provvedimento normativo da sottoporre, preventivamente, all'approvazione della Commissione europea, qualora esso si tradurrà in una misura tangibile per i produttori olivicoli. Si dichiara fiducioso che il nuovo Governo saprà avere un atteggiamento più coerente di quanto avvenuto in passato rispetto agli impegni assunti dinanzi alla Commissione Agricoltura.

5-05172 Delfino: Iniziative per migliorare la condizione delle imprese agricole italiane.

Il sottosegretario Franco BRAGA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Teresio DELFINO (UdCpTP), replicando, esprime soddisfazione per la risposta molto articolata e dà atto al Governo sia della stabilizzazione del regime di agevolazione dei contributi previdenziali per la manodopera agricola nelle aree montane e svantaggiate, ottenuta con l'approvazione della legge n. 220 del 2010, sia dell'attenzione prestata alla questione dell'accesso al credito delle aziende agricole, anche a livello europeo.
Sulla questione, poi, della riduzione dell'accisa sul gasolio destinato al riscaldamento delle serre, si riserva di compiere una ulteriore valutazione di carattere finanziario sulla possibilità di reperire i necessari 17 milioni di euro al fine di coprire la relativa spesa, tenendo presente che le imprese agricole hanno già subito notevoli riduzioni del reddito agricolo e che tali mancate agevolazioni le pongono in condizioni di ulteriore difficoltà.

5-05259 Delfino: Sulle questioni relative all'esportazione di prodotti ortofrutticoli e vini italiani in Russia.

5-05434 Nastri: Sulle questioni relative all'esportazione di vini italiani in Russia.

Il sottosegretario Franco BRAGA risponde congiuntamente alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Gaetano NASTRI (PdL) si dichiara soddisfatto della esaustiva risposta del Governo.

Teresio DELFINO (UdCpTP), nel dichiararsi soddisfatto della risposta del Governo, ricorda le grandi potenzialità che il mercato russo riveste per le imprese agricole e industriali italiane. Sollecita pertanto il Governo a porre la massima attenzione alle relazioni con questo paese, vista anche l'adesione della Russia all'Organizzazione mondiale del commercio, invitandolo a superare - qualora ancora presenti - le difficoltà di ordine amministrativo e burocratico che aveva avuto modo di constatare in passato nella sua carica di copresidente dell'organismo italo-russo per la cooperazione economica, industriale e finanziaria.

5-05633 Servodio: Iniziative per la revisione della disciplina del fermo biologico della pesca.

Il sottosegretario Franco BRAGA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).


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Giuseppina SERVODIO (PD) ritiene la risposta del Governo piuttosto formale, sottolineando che con la stessa - presupponendo il quadro normativo internazionale e europeo illustrato dal Governo - intendeva sollecitare lo stesso Governo ad impegnarsi nelle sedi europee e internazionali per la soluzione delle questioni evidenziate. In particolare, intendeva sollecitare il Governo a coinvolgere la comunità scientifica, affinché, attraverso adeguati finanziamenti nel settore della ricerca nel settore della pesca, delinei un programma scientifico di ripopolamento ittico e una revisione del fermo biologico differenziato per specie e specie e scaglionato in mesi diversi in relazione alle caratteristiche biologiche delle specie stesse. Ricorda inoltre che nell'interrogazione si poneva anche la questione delle quote nella pesca del pescespada, segnalando che il criterio storico per l'attribuzione delle quote determina un ingiustificato consolidamento di posizioni dominanti nel settore. Ad esempio, ricorda il contenzioso sorto tra la regione Puglia e la regione Sicilia, nato dal fatto che i pescherecci siciliani hanno potuto pescare nelle acque antistanti le coste pugliesi, mentre i pescatori pugliese erano fermi.
Infine, pur dichiarandosi infine soddisfatta per la generosità della risposta, invita il Governo A valutare nuovamente le questioni poste e approfondirle in Commissione in una prossima occasione.

Paolo RUSSO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento di interrogazioni.

La seduta termina alle 9.

SEDE CONSULTIVA

Giovedì 12 gennaio 2012. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO. - Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Franco BRAGA.

La seduta comincia alle 9.

Legge comunitaria per il 2011.
Emendamenti C. 4623 Governo.
(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame delle proposte emendative trasmesse dalla XIV Commissione, rinviato nella seduta dell'11 gennaio 2012.

Paolo RUSSO, presidente, ricorda che nella seduta di ieri il relatore Faenzi ha svolto la relazione introduttiva e si è avviato il dibattito.
Avverte altresì che la XIV Commissione ha comunicato che gli articoli aggiuntivi Gottardo 5.026 e Tortoli 5.045, recanti modifiche alla legge n. 157 del 1992, sono stati ritirati.
Invita il relatore a formulare la sua proposta di parere sui restanti articoli aggiuntivi 5.031 e 5.032 del Governo.

Monica FAENZI (PdL), relatore, ricordando che non sono emersi rilievi sugli articoli aggiuntivi 5.031 e 5.032 del Governo, propone di esprimere parere favorevole.

Il Sottosegretario Franco BRAGA prende positivamente atto delle proposte del relatore.

Corrado CALLEGARI (LNP), a nome del suo gruppo, si dichiara contrario all'articolo aggiuntivo 5.031 e favorevole all'articolo aggiuntivo 5.032.

Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD), Teresio DELFINO (UdCpTP), Anita DI GIUSEPPE (IdV) e Viviana BECCALOSSI (PdL) preannunciano il voto favorevole dei rispettivi gruppi sulla proposte di parere favorevole del relatore.

La Commissione approva infine, con distinte votazioni, le proposte di parere favorevole del relatore sugli articoli aggiuntivi 5.031 e 5.032 del Governo.


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DL 216/2011, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative.
C. 4865 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite I e V).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del disegno di legge, rinviato nella seduta dell'11 gennaio 2012.

Paolo RUSSO, presidente, ricorda che nella seduta di ieri il relatore Oliverio ha svolto la relazione introduttiva.

Sandro BRANDOLINI (PD) sottolinea che il provvedimento in esame costituisce un'occasione per affrontare i problemi del settore ippico.
In proposito, ricordando che l'Agenzia per lo sviluppo del settore ippico (ASSI) ha annunciato per il 2012 tagli alle risorse per i montepremi e gli ippodromi, sottolinea che la grande maggioranza degli ippodromi ritiene che ciò comporterà per gli stessi perdite notevoli e strutturali. Attualmente, il mondo dell'ippica è pertanto in mobilitazione e proprio oggi si svolgerà una manifestazione dinanzi a palazzo Montecitorio.
Ricordando altresì che, per iniziativa dell'allora Ministro Zaia, era stato previsto uno stanziamento per gli ultimi tre anni, non confermato per il 2012, sottolinea la necessità di trovare una soluzione almeno per il corrente anno, in attesa di definire una soluzione strutturale per i problemi del settore ippico. Nel preannunciare la presentazione di emendamenti, invita la Commissione ad affrontare la questione anche nel parere che si accinge ad esprimere, individuando una proposta auspicabilmente unitaria.

Paolo RUSSO, presidente, ricordando che il collasso dell'ippica coinvolgerebbe circa 50 mila famiglie, condivide la sollecitazione del deputato Brandolini ed invita i gruppi e il Governo a lavorare per individuare la possibilità di un finanziamento anche ridotto rispetto a quello previsto sinora.

Giovanna NEGRO (LNP) desidera esprimere, anche nella sua qualità di sindaco, preoccupazione per gli effetti sul settore agricolo della nuova imposta municipale (IMU), che anche se applicata nella misura minima consentita si tradurrà in un onere insostenibile per gli agricoltori. Invita pertanto il Sottosegretario per le politiche agricole alimentari e forestali a valutare con attenzione tale questione.

Paolo RUSSO, presidente, osserva che certamente il rappresentante del Governo presta attenzione alle sollecitazioni dei parlamentari.

Giovanna NEGRO (LNP) ribadisce, nella sua qualità di sindaco oltre che di parlamentare, l'esigenza che il Ministero si attivi per la soluzione della questione, sottolineando l'impossibilità di chiedere ulteriori contributi ad un settore che già si trova in una situazione difficile.

Il Sottosegretario Franco BRAGA, ricordando che la questione era già stata sollevata in occasione dell'esame della manovra di dicembre, in particolare al Senato, assicura che la stessa è stata già posta all'attenzione del Ministro; si riserva in ogni caso di rappresentare al Ministro anche le sollecitazioni emerse nella riunione odierna.

Carlo NOLA (PdL) osserva che il Ministero delle politiche agricole è direttamente interessato al problema evidenziato, in quanto esso rischia di incidere sulla stessa sopravvivenza del settore agricolo italiano.

Paolo RUSSO, presidente, rinvia infine il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 9.15.


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ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 12 gennaio 2012. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO. - Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Franco BRAGA.

La seduta comincia alle 9.15.

Schema di decreto di regolamento di semplificazione dei procedimenti di autorizzazione alla produzione, alla immissione in commercio e alla vendita di prodotti fitosanitari e relativi coadiuvanti.
Atto n. 430.
(Rinvio del seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento).

Paolo RUSSO, presidente, dopo aver ricordato che nella seduta di ieri il relatore Catanoso ha svolto la relazione introduttiva, propone di rinviare il seguito dell'esame ad altra seduta e di passare subito, prima che abbia inizio la seduta dell'Assemblea, alla riunione dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

Basilio CATANOSO (PdL), relatore, concorda.

Paolo RUSSO, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 9.20

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 9.20 alle 9.30.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

COMITATO RISTRETTO

Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare.
C. 2744 Cenni, C. 3780 Beccalossi e C. 4309 Callegari.

XIII Commissione - Giovedì 12 gennaio 2012


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ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-04523 Delfino: Iniziative per la crisi del settore olivicolo nella regione Puglia causata dalla cosiddetta lebbra dell'olivo.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'interrogazione in titolo riguarda la richiesta di interventi straordinari per arginare la crisi che ha colpito il settore olivicolo della regione Puglia a causa della diffusione della fitopatia cosiddetta «lebbra dell'olivo».
Al riguardo, devo anzitutto evidenziare che secondo gli orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato nel settore agricolo e forestale 2007-2013, l'insorgere di malattie animali o vegetali non può essere riconosciuto come calamità naturale o evento eccezionale, trattandosi di eventi a fronte dei quali occorre intervenire preventivamente con adeguate pratiche agronomiche e con l'ausilio ed il corretto utilizzo dei presidi fitosanitari.
Del resto, anche la normativa nazionale sul Fondo di solidarietà nazionale, di cui al decreto legislativo n. 102 del 2004, non prevede specifiche misure di aiuto ex post, a compensazione dei danni provocati da fitopatie ed epizoozie.
In tali fattispecie la normativa europea, pur non contemplando aiuti diretti alle imprese per i danni subiti prevede, invece, misure di eradicazione delle infezioni (sia in campo animale che in quello vegetale), in modo da rendere il più possibile indenni da malattie le aree in cui vengono praticate le colture e gli allevamenti interessati dall'infezione.
Peraltro, sebbene la Commissione europea abbia autorizzato, in taluni casi, programmi di intervento per l'eradicazione delle infezioni, accompagnati da incentivi ai produttori per i miglioramenti strutturali e di prevenzione (ammodernamento dei ricoveri del bestiame, reimpianto di specie vegetali indenni da malattie), si trattava comunque di interventi volti a debellare infezioni epizootiche (come la cosiddetta lingua blu e l'influenza aviaria) e virali (quali, flavescenza dorata e sharka) per le quali sono previste particolari misure di prevenzione e di lotta, abbattimento dei capi ed estirpazione e distruzione delle piante infette onde evitare, o comunque arginare, la diffusione delle infezioni stesse sul territorio.
Il caso rappresentato dall'onorevole Delfino riguarda, invece, attacchi fungini di Colletotrichum gleosporioides sugli oliveti dovuti alla permanenza, per lunghi periodi, di particolari condizioni di temperatura ed umidità elevata, alla non corretta gestione agronomica della coltura, alla presenza di chiome troppo fitte che determinano scarsa aerazione, alle potature eseguite non correttamente, alla mancata distruzione del materiale infetto e alla non corretta tecnica di raccolta.
Tutti questi fattori, infatti, incidono sull'insorgenza e la diffusione di questa malattia, di norma combattuta con trattamenti preventivi, la cui carenza, oltre a ripercuotersi sulla qualità del prodotto finale, genera, naturalmente gravi danni economici.
Pertanto, considerato che il predetto decreto legislativo contempla interventi economici, agevolazioni previdenziali e fiscali soltanto per i danni causati da calamità naturali e da avversità atmosferiche eccezionali, il sostegno ai produttori pugliesi danneggiati dagli attacchi di lebbra, trattandosi di una misura di aiuto non contemplata dall'ordinamento comunitario, necessita di un apposito provvedimento normativo da sottoporre, preventivamente, all'approvazione della Commissione europea.


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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-05172 Delfino: Iniziative per migliorare la condizione delle imprese agricole italiane.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'interrogazione in titolo riguarda le iniziative da intraprendere a salvaguardia del settore agricolo, intervenendo su più fronti.
Al riguardo, vorrei anzitutto ricordare che la Commissione europea, con la decisione C(2009) 5497 del 13 luglio 2009, ha dichiarato incompatibile con il mercato comune l'esenzione totale dall'accisa sul gasolio destinato al riscaldamento delle serre.
Pertanto, sebbene la mia Amministrazione abbia più volte proposto una riduzione dell'accisa sul gasolio destinato al riscaldamento delle serre fino al livello minimo di imposizione definito dalla direttiva 2003/96/CE (pari a 21 euro per 1.000 litri) per le imprese agricole che si impegnassero a rispettare, nell'arco di 10 anni, una progressiva riduzione del consumo di gasolio per finalità ambientali, al momento al gasolio utilizzato per le attività in parola si applica la stessa accisa prevista per tutti i carburanti fossili destinati ai medesimi usi, pari al 22 per cento dell'accisa ordinaria.
Infatti, per finanziare tale agevolazione occorrerebbe una dotazione finanziaria annua pari a 17,1 milioni di euro, al momento, purtroppo, non reperita.
Tuttavia la Commissione europea, al fine di promuovere l'uso di carburanti di origine agricola (quali gli oli vegetali puri non miscelati) e di rendere i biocarburanti più competitivi rispetto ai carburanti di origine fossile, ha recentemente stabilito la compatibilità, con il mercato comune, dell'esenzione dall'accisa sugli oli vegetali.
Peraltro, lo scorso 13 aprile, la Commissione UE ha adottato una proposta di revisione della Direttiva 2003/96/CE, che ristruttura il quadro comunitario della tassazione dei prodotti energetici e dell'elettricità.
Tra le misure proposte ricordo, in particolare, la ristrutturazione della base imponibile dell'accisa (con l'introduzione di una componente di tassazione commisurata alle emissioni di CO2 e l'utilizzo del contenuto energetico del singolo prodotto per il calcolo della componente relativa al consumo energetico); l'obbligo di tassare allo stesso livello prodotti utilizzati per finalità analoghe; l'abolizione di alcune deroghe ed esenzioni, nonché delle agevolazioni per il gasolio commerciale; la definizione di un quadro normativo volto a garantire la coerenza tra sistema di tassazione ed Emission Trading System, nonché il riconoscimento di periodi transitori per taluni Stati membri.
La problematica è, quindi, all'attenzione della mia Amministrazione ma sia il rispetto della normativa comunitaria che l'attuale congiuntura economica restringono i margini di manovra.
Per quanto riguarda, invece, le agevolazioni dei contributi previdenziali per la manodopera agricola nelle aree montane e svantaggiate, di cui si chiedeva la proroga, l'approvazione della legge n. 220 del 2010 (legge di stabilità 2011), pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 21 dicembre 2010, ha reso definitivo il regime di agevolazioni. Infatti, è previsto che dal 1o agosto 2010 continuano ad applicarsi le disposizioni di cui all'articolo 2, comma 49, della legge n. 191 del 2009, in materia di agevolazioni contributive nel settore agricolo.


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Circa la stabilizzazione dei redditi e l'accesso al credito, vorrei evidenziare l'ampio spazio riservato, nell'ambito del dibattito sul futuro della PAC, agli strumenti volti alla gestione dei rischi. La Commissione europea, infatti, auspica la predisposizione e gestione, anche nel II pilastro della PAC, di un pacchetto di strumenti che consenta di reagire più efficacemente alle fluttuazioni del reddito e all'instabilità dei mercati, al fine di mantenere la competitività del settore agricolo.
Anche se il dibattito sulla questione è ancora aperto, la mia Amministrazione sta elaborando nuovi strumenti in materia e fornirà il proprio contributo nelle opportune sedi comunitarie.
Mi preme, inoltre, evidenziare l'avvenuta notifica di due misure alla Commissione europea (dalla medesima autorizzate) relative, rispettivamente, al calcolo dell'elemento di aiuto delle garanzie e dei prestiti agevolati erogati da ISMEA tramite il proprio fondo credito.
Si tratta di misure predisposte in un periodo di scarsa liquidità e di difficoltà di accesso al credito a vantaggio delle imprese (anche dei giovani agricoltori) e dirette, in particolare, a favorire l'informazione e la trasparenza dei mercati, agevolare il rapporto con il sistema bancario e assicurativo, incoraggiare la competitività aziendale nonché a ridurre i rischi insiti nelle attività produttive e di mercato.
Per quanto riguarda le filiere, infine, ricordo che i programmi di sviluppo rurale (PSR) del II pilastro della PAC prevedono l'attivazione di specifici progetti integrati di filiera (PIF) destinati a sostenere quei soggetti che, operando in uno o più segmenti di una filiera produttiva, definiscono una strategia di sviluppo comune e la realizzano sfruttando più misure del PSR, anche di Assi diversi (I - II - III).
In tal modo, i PIF consentono di incentivare l'ammodernamento delle aziende agricole e forestali, la valorizzazione commerciale dei prodotti, il trasferimento delle conoscenze e l'introduzione delle innovazioni tecnologiche per il miglioramento della qualità contribuendo, non solo, a rendere le filiere più efficienti, ma anche, ad aumentare la redditività di tutti i loro componenti.


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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-05259 Delfino: Sulle questioni relative all'esportazione di prodotti ortofrutticoli e vini italiani in Russia.

Interrogazione n. 5-05434 Nastri: Sulle questioni relative all'esportazione di vini italiani in Russia.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'interrogazione proposta dall'onorevole Delfino concerne le azioni intraprese per rimuovere gli ostacoli posti dalle autorità russe nei confronti delle importazioni dei prodotti ortofrutticoli e dei vini italiani, mentre l'interrogazione dell'onorevole Nastri si concentra sulle problematiche inerenti i vini.
Al riguardo, per quanto concerne l'embargo disposto a giugno scorso dalla Russia nei confronti dei prodotti ortofrutticoli provenienti dall'Unione europea a causa della diffusione in Europa del batterio E. coli, vorrei far presente che il nostro Paese, assieme agli altri Stati membri interessati, ha prontamente richiesto un intervenuto dell'Unione europea che, dopo un intenso negoziato con le autorità russe, ha ottenuto la revoca del provvedimento in parola nel corso dello stesso mese.
In proposito tengo ad evidenziare che l'Amministrazione italiana, unitamente agli altri Paesi membri interessati, ha sollecitato e ottenuto l'adozione di un provvedimento urgente (Regolamento di esecuzione (UE) n. 585/2011 della Commissione del 17 giugno 2011) recante misure di sostegno eccezionali per far fronte alla crisi del settore ortofrutticolo conseguente al propagarsi di detta infezione.
Per quanto concerne, invece, le problematiche inerenti l'esportazione di vino in Russia, oltre ad attivare prontamente tutti i possibili canali diplomatici e comunitari onde ottenerne una rapida soluzione, abbiamo altresì svolto un'immediata azione di sensibilizzazione presso la Commissione europea, nell'ambito del Comitato politica commerciale nonché dei Comitati di gestione vino.
Anche l'Ambasciata d'Italia a Mosca, informata del caso, si è attivata immediatamente intervenendo presso le autorità russe affinché fossero messe in atto tutte le possibili iniziative per rimuovere le eventuali disparità di trattamento tra gli operatori comunitari.
La problematica in parola, già sottoposta all'attenzione del Governo moscovita nel corso di un incontro tra il Ministro dello sviluppo economico pro tempore Romani e il suo omologo russo, è stata altresì riproposta dal Ministro dell'agricoltura nel corso della visita in Russia avvenuta lo scorso ottobre.
In tali occasioni, oltre a evidenziare la non intenzionalità a discriminare i vini italiani, è stata manifestata la piena disponibilità del Governo russo a chiarire la questione che sembrerebbe generata da una parziale comprensione delle norme da parte degli operatori nazionali.
Mi preme, inoltre, rappresentare la rilevanza dei colloqui intercorsi tra la nostra Agenzia delle dogane e le dogane russe che hanno reso possibile, attraverso una valida collaborazione, l'applicazione di nuove procedure che assicurano lo sdoganamento in tempi rapidi del vino importato in Russia dall'Italia secondo il prezzo effettivo.
Al riguardo gli uffici del Ministero, in collaborazione con ISMEA, hanno messo a punto le modalità di determinazione di


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procedure oggettive di determinazione dei prezzi effettivi. Tali elementi saranno quanto prima condivisi con i competenti uffici delle Dogane russe per giungere ad una soluzione della problematica.
Ricordo, infine, che dal 17 dicembre scorso la Russia è entrata a far parte del WTO. Pertanto, dovendo tale Paese applicare le regole doganali in maniera conforme agli accordi multilaterali WTO del commercio, ritengo che non dovrebbero verificarsi ulteriori ostacoli ai nostri esportatori.
In ogni caso, tengo a rassicurare gli onorevoli interroganti che la mia Amministrazione, in stretto coordinamento con le altre Amministrazioni competenti (Ministero degli affari esteri e Ministero dello sviluppo economico), continua a monitorare la situazione.


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ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-05633 Servodio: Iniziative per la revisione della disciplina del fermo biologico della pesca.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'interrogazione in titolo riguarda l'opportunità di procedere alla revisione del fermo biologico, differenziato per specie e con l'estensione a tutti i tipi di pesca.
Al riguardo, mi preme anzitutto chiarire che la definizione di qualsiasi misura concernente la gestione e la conservazione di tutte le specie ittiche «altamente migratorie» (tra cui, ovviamente, il pesce spada, il tonno alalunga, il tonno rosso, eccetera), viene stabilita in seno alla Commissione internazionale per la conservazione dei tunnidi (ICCAT) di cui la parte contraente è l'Unione europea e non i singoli Stati membri.
L'attuale periodo di fermo per la pesca del pesce spada (ottobre e novembre) è infatti stabilito, a livello internazionale, dalla Raccomandazione ICCAT n. 09-04, adottata nel corso del meeting annuale tenutosi a Recife (Brasile) nell'anno 2009.
Tale disposizione, pur non essendo stata trasposta nel diritto comunitario, è comunque vincolante per tutti gli Stati membri (come più volte ribadito dalla Commissione europea), non solo in virtù dell'articolo 216 del Trattato UE, ma anche in considerazione del fatto che la richiamata Raccomandazione è stata anche recepita dalla Commissione generale della pesca per il mediterraneo, alle cui direttive devono obbligatoriamente attenersi gli stessi Stati membri.
In tale contesto, pertanto, va inquadrato il decreto direttoriale n. 33780 del 3 ottobre 2011 con il quale la mia Amministrazione ha reso operativi, nel diritto interno, i suddetti obblighi internazionali e comunitari.
Al riguardo faccio altresì presente che, nel corso del meeting annuale dell'ICCAT (Istanbul - Turchia - 09-19 novembre 2011), è stata adottata la Raccomandazione 11-03 SWO «Recommendation for management measures for mediterranean swordfish in the framework», che prevede l'introduzione di un ulteriore mese di fermo (marzo), nonché di una taglia minima di cattura condivisa a livello internazionale.
Peraltro, con particolare riguardo al fermo previsto dalla citata raccomandazione, segnalo che, così come specificatamente comunicato dalla stessa Commissione europea, lo stesso sarà attuato a decorrere dalla stagione 2013. In ogni caso, nel comunicare l'assenso a tale ultimo indirizzo comunitario è stata auspicata la tempestiva trasposizione del nuovo dispositivo internazionale in apposita regolamentazione comunitaria.
Per concludere, ritengo che il fermo in questione, non richiedendo (come nel caso dello strascico e/o della volante) lo sbarco fisico dell'attrezzo (in quanto il «palangaro» può continuare ad essere utilizzato per la catture di altre specie) non debba dar luogo alla corresponsione di contributi compensativi di natura economico-finanziaria.

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