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Resoconti delle Giunte e Commissioni

Resoconto della VII Commissione permanente
(Cultura, scienza e istruzione)
VII Commissione

SOMMARIO

Mercoledì 27 ottobre 2010


SEDE CONSULTIVA:

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011). C. 3778 Governo.
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013. C. 3779 Governo.
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2011 (limitatamente alle parti di competenza) (Relazione alla V Commissione) (Seguito dell'esame e conclusione - Relazione favorevole con condizioni sulla Tabella 2) ... 206
ALLEGATO 1 (Emendamenti) ... 217
ALLEGATO 2 (Relazione approvata dalla Commissione) ... 224
ALLEGATO 3 (Proposta di relazione alternativa presentata dai deputati Ghizzoni, Levi, Lolli, Bachelet, Coscia, De Biasi, De Pasquale, De Torre, Mazzarella, Melandri, Nicolais, Siragusa, Rossa, Pes e Russo) ... 225

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011). C. 3778 Governo.
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013. C. 3779 Governo.
Tabella n. 3: Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2011 (limitatamente alle parti di competenza) (Relazione alla V Commissione) (Seguito dell'esame e conclusione - Relazione favorevole con condizione sulla Tabella 3) ... 208
ALLEGATO 4 (Relazione approvata dalla Commissione) ... 228

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011). C. 3778 Governo.
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013. C. 3779 Governo.
Tabella n. 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione, università e ricerca per l'anno finanziario 2011 (Relazione alla V Commissione) (Seguito dell'esame e conclusione - Relazione favorevole con condizioni sulla Tabella 7) ... 208
ALLEGATO 1 (Emendamenti) ... 217
ALLEGATO 5 (Relazione approvata dalla Commissione) ... 229
ALLEGATO 6 (Proposta di relazione alternativa presentata dal deputato Zazzera) ... 231
ALLEGATO 7 (Proposta di relazione alternativa presentata dai deputati Ghizzoni, Levi, Lolli, Bachelet, Coscia, De Biasi, De Pasquale, De Torre, Mazzarella, Melandri, Nicolais, Siragusa, Rossa, Pes e Russo) ... 234

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011). C. 3778 Governo.
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013. C. 3779 Governo.
Tabella n. 13: Stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali per l'anno finanziario 2011 (Relazione alla V Commissione) (Seguito dell'esame e conclusione - Relazione favorevole con condizioni sulla Tabella 13) ... 211
ALLEGATO 8 (Relazione approvata dalla Commissione) ... 241
ALLEGATO 9 (Proposta di relazione alternativa presentata dal deputato Zazzera) ... 242
ALLEGATO 10 (Proposta di relazione alternativa presentata dai deputati Ghizzoni, Levi, Lolli, Bachelet, Coscia, De Biasi, De Pasquale, De Torre, Mazzarella, Melandri, Nicolais, Siragusa, Rossa, Pes e Russo) ... 245

ATTI DEL GOVERNO:

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante norme generali per la ridefinizione dell'assetto organizzativo-didattico dei centri di istruzione per gli adulti, ivi compresi i corsi serali. Atto n. 194 (Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio) ... 213
ALLEGATO 11 (Proposta di parere del relatore) ... 249

SEDE REFERENTE:

Sui lavori della Commissione ... 213

Modifiche alla legge 18 marzo 1968, n. 337, e all'articolo 7 della legge 29 marzo 2001, n. 135, in materia di spettacolo viaggiante e di parchi di divertimento, nonché alla legge 27 luglio 1978, n. 392, per la tutela delle attività alberghiere, teatrali e cinematografiche. C. 3428 Aprea (Seguito dell'esame e rinvio) ... 214

Istituzione di un Fondo per il restauro, il recupero e la valorizzazione culturale, religiosa, turistica e sociale del complesso monastico di San Giovanni Battista del Monte Venda. C. 2298 Goisis (Seguito dell'esame e rinvio) ... 215

Disposizioni per la valorizzazione della Reggia di Caserta e istituzione del Museo borbonico. C. 1797 Petrenga (Seguito dell'esame e rinvio) ... 215

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

AVVERTENZA

ERRATA CORRIGE ... 216

VII Commissione - Resoconto di mercoledì 27 ottobre 2010


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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 27 ottobre 2010. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali, Francesco Maria Giro.

La seduta comincia alle 9.35.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011).
C. 3778 Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013.
C. 3779 Governo.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2011 (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Relazione favorevole con condizioni sulla Tabella 2).

La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti in oggetto, rinviato nella seduta del 26 ottobre 2010.

Valentina APREA, presidente, ricorda che sono stati presentati emendamenti ai provvedimenti finanziari assegnati per le parti di competenza alla Commissione, pubblicati in allegato al resoconto della seduta odierna (vedi allegato 1).

Giuseppe GIULIETTI (Misto) sottoscrive gli emendamenti presentati dai deputati del gruppo del Pd. Auspica che, come affermato dal Ministro Bondi, saranno reperiti i fondi necessari agli incentivi fiscali legati al tax credit e al tax shelter.

Emilia Grazia DE BIASI (PD), intervenendo sul complesso degli emendamenti,


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rileva che il suo emendamento 3778/VII/1.3 è volto a ripristinare le risorse per il tax credit e il tax shelter. Al riguardo stigmatizza il fatto che il ministro Bondi in recenti dichiarazioni, abbia affermato che il settore della cultura, grazie a scelte fatte dal suo Governo, gode di ottima salute. Ritiene invece che di fronte al taglio di 80 milioni di euro si debba dichiarare uno stato di assoluta gravità per il settore della cultura italiana. In uno stato di così grave incertezza, si aggiunge l'assenza ingiustificabile del rappresentante del Governo che ancora non è presente ai lavori della Commissione. Si tratta di un'assenza ancora più grave visto che fino ad ora il Governo non ha fornito alcuna risposta ai quesiti posti dalla sua parte politica, affermando al contrario falsità a mezzo stampa sull'esistenza di risorse nei provvedimenti in esame, che invece sono assolutamente inesistenti.

Renzo LUSETTI (UdC), intervenendo sul complesso degli emendamenti, sottoscrive gli emendamenti 3778/VII/1.3, 3778/VII/1.1.e 3778/VII/Tab.C.2, che condivide. Si associa in particolare a quanto dichiarato dalla collega De Biasi, stigmatizzando l'assenza del Governo, ennesima umiliazione di un Parlamento sempre più depauperato delle sue competenze. Si assiste ancora una volta ad un grave disprezzo per il ruolo dell'opposizione, ma anche per quello della maggioranza, che rappresenta un dispregio ancora più grave per le regole democratiche del Paese.

Valentina APREA, presidente, ricorda che i fondi necessari al settore della cultura, come pure quelli previsti per altri settori di competenza della Commissione, verranno inseriti nel decreto-legge «mille proroghe» che dovrebbe essere presentato dal Governo il 18 novembre prossimo.
Avverte di aver sollecitato la presenza del sottosegretario Giro, sia direttamente al ministero, sia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, interloquendo personalmente con il Ministro Vito. Concorda quindi con i colleghi De Biasi e Lusetti sulla gravità di tale ritardo. Invita comunque il relatore ad esprimere il parere di competenza sugli emendamenti riferiti al provvedimento in oggetto.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) sottoscrive tutti gli emendamenti sottoscritti dal gruppo del Partito Democratico e quelli a firma Carlucci.

Valentina APREA, presidente, scusandosi per l'interruzione del collega Zazzera, deve prendere atto che solo ora il sottosegretario Giro partecipa ai lavori della Commissione, rilevando con profonda desolazione il ritardo con il quale egli è giunto. Pur nella stima personale nei suoi confronti e ferme le tensioni ideali che la legano personalmente al Governo, ribadisce che si tratta di un incidente rimarchevole che ha recato profondo scoraggiamento e disagio alla Commissione e in particolare alla maggioranza.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) dà il benvenuto al sottosegretario, il cui ritardo deriva forse dal profondo disagio del Governo e della maggioranza di fronte ad una finanziaria in cui mancano risorse economiche e politiche. Al riguardo sottolinea che ci si trova di fronte non solo ad una legge finanziaria senza fondi ma anche ad un Governo senza ministri.

Bruno MURGIA (PdL), relatore, esprime parere favorevole sull'emendamento Barbieri 3778/VII/1.1, riferito al disegno di legge di stabilità, e all'emendamento Di Biagio 3779/VII/17.1, riferito al disegno di legge di bilancio. Invita al ritiro dell'emendamento Levi 3778/VII/Tab. C.2.

Il sottosegretario Francesco Maria GIRO esprime parere conforme al relatore.

Ricardo Franco LEVI (PD) illustra il suo emendamento 3778/VII/Tab.C.2. di cui raccomanda l'approvazione, sottolineando che per le relative coperture si è fatto riferimento alle indicazioni seguite dal Governo nel procedere ai «tagli lineari».


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Claudio BARBARO (FLI) sottoscrive l'emendamento Di Biagio 3779/VII/17.1.

La Commissione approva quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti Barbieri 3778/VII/1.1 e Di Biagio 3779/VII/17.1.
Respinge l'emendamento Levi 3778/VII/Tab. C.2.

Emilia Grazia DE BIASI (PD) richiamandosi all'emendamento testè respinto dalla Commissione sottolinea che la maggioranza della Commissione cultura si è appena espressa contro il riconoscimento di fondi all'editoria.

Emerenzio BARBIERI (PdL) fa rilevare alla collega De Biasi che la Commissione, proprio in riferimento ai fondi all'editoria, ha approvato un emendamento da lui presentato e sottoscritto da tutti i rappresentanti dei gruppi.

Bruno MURGIA (PdL), relatore, illustra una proposta di relazione favorevole con condizioni sulla tabella in esame, di cui raccomanda l'approvazione (vedi allegato 2).

Manuela GHIZZONI (PD) illustra una proposta di relazione alternativa sul provvedimento in esame, di cui raccomanda l'approvazione (vedi allegato 3).

Valentina APREA, presidente, avverte che essendo stata presentata una proposta di relazione alternativa a firma dell'onorevole Ghizzoni ed altri sulla Tabella 2 del disegno di legge di bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013, e sulle connesse parti del disegno di legge di stabilità 2011, nel caso in cui sia approvata la proposta di relazione favorevole del collega Murgia, si intenderà respinta la proposta di relazione alternativa.

La Commissione approva quindi la proposta di relazione presentata dal relatore, risultando quindi respinta la proposta di relazione alternativa (vedi allegato 2).

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011).
C. 3778 Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013.
C. 3779 Governo.

Tabella n. 3: Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2011 (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Relazione favorevole con condizione sulla Tabella 3).

Valentina APREA, presidente, avverte che non stati presentati emendamenti riferiti al provvedimento in oggetto.

Bruno MURGIA (PdL), relatore, illustra una proposta di relazione favorevole con condizione riferita alla tabella in esame, di cui raccomanda l'approvazione (vedi allegato 4).

La Commissione approva quindi la proposta di relazione favorevole con condizione riferita al provvedimento in oggetto.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011).
C. 3778 Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013.
C. 3779 Governo.

Tabella n. 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione, università e ricerca per l'anno finanziario 2011.
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Relazione favorevole con condizioni sulla Tabella 7).

Valentina APREA, presidente, avverte che sono stati presentati emendamenti al provvedimento in titolo (vedi allegato 1).

Bruno MURGIA (PdL), relatore, esprime parere favorevole sugli emendamenti Ghizzoni 3778/VII/Tab. C. 4 e Barbieri


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3779/VII/7.1. Invita al ritiro, altrimenti il parere è contrario, degli emendamenti Ghizzoni 3778/VII/Tab. C. 5, 3778/VII/Tab. C. 6 e 3778/VII/Tab. C. 7.

Il sottosegretario Francesco Maria GIRO esprime parere conforme al relatore.

La Commissione approva quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti 3778/VII/Tab. C. 4 e 3779/VII/7.1

Manuela GHIZZONI (PD) illustra l'emendamento 3778/VII/Tab.C.5, di cui è prima firmataria, raccomandandone l'approvazione. Ricorda che si tratta di una norma che comporta un onere finanziario ridotto, pari a 75 milioni di euro, per incrementare il Fondo destinato a finanziarie le borse di studio per gli studenti più meritevoli. Al riguardo si rivolge a tutti i colleghi, in particolare a quelli della Lega che dovrebbero avere a cuore proprio le istanze dei territori che rappresentano, visto che la norma incide sulle finanze delle regioni.

Paola GOISIS (LNP) non tollera che si continui a richiamare la Lega a tenere un atteggiamento piuttosto che un altro, su determinate scelte politiche, soprattutto quando è l'opposizione a farlo. Manifesta quindi vibratamente la propria contrarietà al comportamento tenuto dalla collega Ghizzoni.

Valentina APREA, presidente, dopo aver sollecitato la necessità di mantenere maggiore ordine nello svolgimento della seduta, invita tutti i colleghi a non intervenire animatamente nella discussione, tenendo un atteggiamento più sereno.

La Commissione respinge quindi l'emendamento 3778/VII/Tab. C. 5.

Manuela GHIZZONI (PD), nel ricollegarsi alla discussione relativa all'esame dell'emendamento precedentemente illustrato e alle reazioni scomposte suscitate, suo malgrado, nella collega della Lega Nord, ritiene che evidentemente si è toccato un nervo scoperto. Aggiunge a questo proposito, non avendo potuto completare il suo intervento, che si deve solo prendere atto che la maggioranza ha deciso di tagliare il 50 per cento delle risorse per le borse di studio per i ragazzi meritevoli, avendo peraltro tanto pubblicizzato un Fondo per il merito, tuttora privo di risorse. Illustra quindi il suo emendamento 3778/VII/Tab.C.6, ricordando che con esso si tende a ripristinare gli stanziamenti già fissati nel 2007 in 117 milioni di euro per il settore, rispetto ai soli 20 milioni previsti dal Governo Berlusconi.

La Commissione respinge quindi l'emendamento 3778/VII/Tab.C.6.

Manuela GHIZZONI (PD) raccomanda l'approvazione del suo emendamento Ghizzoni 3778/VII/Tab. C. 7 che illustra, ricordando che sono stati tagliati quasi 100 milioni di euro per gli enti di ricerca, contraddicendo ancora una volta quanto più volte dichiarato dal ministro Gelmini.

La Commissione respinge quindi l'emendamento 3778/VII/Tab.C.7.

Bruno MURGIA (PdL), relatore, illustra una proposta di relazione favorevole con condizioni sulla tabella in esame, di cui raccomanda l'approvazione (vedi allegato 5).

Pierfelice ZAZZERA (IdV) illustra una proposta di relazione alternativa sul provvedimento in esame di cui raccomanda l'approvazione (vedi allegato 6). Rileva con rammarico la difficoltà con cui si è svolto l'esame del provvedimento, come mai accaduto in passato, sottolineando che quanto è accaduto conferma il disagio e il nervosismo forse della maggioranza e del Governo per un provvedimento privo di qualsiasi senso di responsabilità. Sottolinea, ancora una volta, che i ministri competenti sono «commissariati» dal ministro Tremonti per il quale «la cultura non si mangia», ma evidentemente si può tagliare. Ritiene che la manovra in esame metta quindi in ginocchio il Paese per gli effetti deflativi e depressivi, portandolo alla bancarotta. Rileva che, pur di fronte ad una situazione così grave, la Commissione ha dedicato ai provvedimenti in


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titolo solo pochissimo tempo in due sedute. Il Governo non fa altro che proporre tagli alle risorse spettanti ai settori di competenza della Commissione, sottraendo ossigeno alle forze migliori del Paese, per una riduzione complessiva di quasi tre miliardi di euro per scuola, beni culturali ed università. In merito a quest'ultimo settore, ricorda che le discussioni dedicate al disegno di legge Gelmini non hanno portato a nulla, se non alla pubblica derisione del Ministro, visto che la riforma alla fine non ha avuto alcuna risorsa finanziaria.

Luisa CAPITANIO SANTOLINI (UdC) sottoscrive quanto richiamato dai colleghi nel corso dell'esame del provvedimento, sottolineando in particolare che mentre in Francia e in Germania, pur in presenza della medesima crisi economica, si continua ad investire in cultura, scuola e ricerca, in Italia questo non avviene, impedendo, di fatto al Paese, di ripartire. Al riguardo, esprime imbarazzo per i provvedimenti che vengono presentati, stigmatizzando il fatto che non vi è tempo adeguato per procedere ad un loro esame completo. Sottolinea infine che vi è stato un taglio di 130 milioni di eruo alle scuole non statali che appare vieppiù grave, rilevando che proprio quest'ultimo rappresenta un significativo taglio alla libertà d'insegnamento. Preannuncia quindi il voto contrario sulla relazione presentata dal relatore.

Manuela GHIZZONI (PD) illustra una proposta di relazione alternativa sul provvedimento in esame, di cui raccomanda l'approvazione (vedi allegato 7). Sottolinea che nella seduta odierna è stata scritta una brutta pagina nella storia della Commissione cultura, con una seduta iniziata con ritardi inconcepibili da parte del Governo, sintomo di una grave mancanza di rispetto nei confronti del Parlamento, e in specie degli stessi deputati della maggioranza e dell'opposizione. Solo per il rispetto verso l'istituzione che rappresenta ha inteso comunque contribuire in misura non ostruzionistica ai lavori. Invita comunque i colleghi della maggioranza a non scaricare tensioni politiche interne alla loro coalizione sui lavori parlamentari, ma a stigmatizzare l'atteggiamento del Governo, autore di provvedimenti «prociclici» che di fatto favoriscono la crisi, invece di risolverla. Ricorda che scelte diverse sono possibili e che argomentare sulle criticità è un valore per il dibattito parlamentare.

Valentina APREA, presidente, ringrazia la collega Ghizzoni per la sua sensibilità istituzionale, che condivide, ispirando anche la propria azione istituzionale.

Paola GOISIS (LNP) ricorda come la Lega sia da sempre attenta alle questioni di competenza della Commissione, tenendo ogni volta un atteggiamento collaborativo e rispettoso di tutti i gruppi. Sottolinea che il suo intervento è stato dettata da tale consapevolezza. Ribadisce peraltro che non si possa accettare che colleghi dell'opposizione facciano continuamente riferimento alla Lega, pontificando come se fossero in un'aula scolastica o universitaria.

Valentina APREA, presidente, invita la collega Goisis a mantenersi all'oggetto della discussione, eventuali altre considerazioni potranno essere espresse nella prossima riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

Paola GOISIS (LNP) in considerazione delle condizioni poste dal collega Murgia nella proposta di relazione, preannuncia, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto favorevole.

Antonio PALMIERI (PdL) preannuncia, anche a nome del gruppo cui appartiene, il voto favorevole sulla relazione predisposta dal collega Murgia che ringrazia per il pregevole lavoro svolto. Condivide certo la preoccupazione del relatore e dei molti colleghi sulla necessità di riequilibrare i fondi per la materia di competenza della Commissione. Ricorda peraltro che ciò che si sta votando è il «primo tempo» di una


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manovra in due fasi: la prima, di cui la legge di stabilità rappresenta la fase conclusiva, è servita a mettere in sicurezza i fondi pubblici e ad evitare la bancarotta dell'Italia. Sottolinea invece che la seconda avrà inizio con l'approvazione del cosiddetto decreto «mille proroghe», con il quale si provvederà alla riassegnazione di fondi a università, ricerca e scuole paritarie. Ribadisce quindi, anche a nome dei deputati del suo gruppo, l'impegno a fare sì che ciò avvenga.

Valentina APREA, presidente, avverte che essendo state presentate proposte di relazione alternativa a firma dell'onorevole Zazzera e dell'onorevole Ghizzoni ed altri sulla Tabella 7 del disegno di legge di bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013, e sulle connesse parti del disegno di legge di stabilità 2011, nel caso in cui sia approvata la proposta di relazione favorevole del collega Murgia, si intenderanno respinte le proposte di relazione alternativa.

La Commissione approva quindi la proposta di relazione favorevole con condizioni presentata dal relatore, risultando quindi respinte le proposte di relazione alternative (vedi allegato 5).

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011).
C. 3778 Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013.
C. 3779 Governo.

Tabella n. 13: Stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali per l'anno finanziario 2011.
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Relazione favorevole con condizioni sulla Tabella 13).

Valentina APREA, presidente, avverte che sono stati presentati emendamenti al provvedimento in esame.

Bruno MURGIA (PdL), relatore, esprime parere favorevole sull'emendamento Carlucci 3778/VII/Tab. A.1. Invita al ritiro degli emendamenti De Biasi 3778/VII/1.3, Carlucci 3778/VII/1.2 e 3778/VII/Tab. C. 1 e De Biasi 3778/VII/Tab. C.3.

Il sottosegretario Francesco Maria GIRO esprime parere conforme al relatore.

La Commissione respinge l'emendamento De Biasi 3778/VII/1.3.

Gabriella CARLUCCI (PdL) illustra il suo emendamento 1.2, di cui raccomanda l'approvazione, rilevando la necessità di acquisire risorse necessarie per il settore dello spettacolo, reintroducendo gli incentivi fiscali del tax credit e del tax shelter.

Valentina APREA, presidente, invita la collega Carlucci a considerare l'invito al ritiro formulato dal relatore. Rileva che, molto probabilmente, gli emendamenti approvati dalla Commissione costituiranno solo un segnale politico in Commissione bilancio che potrà riconsiderarli nel merito, alla luce della complessiva compatibilità finanziaria.

Manuela GHIZZONI (PD)ritiene importante, in questa sede, intervenire nel dettaglio dei provvedimenti, anche in riferimento alla copertura finanziaria, in quanto i deputati della Commissione cultura non possono limitare il proprio lavoro a dichiarazioni di principio. Al riguardo, sottolinea che la Commissione bilancio farà i suoi riscontri contabili, ma la Commissione cultura deve poter approvare gli indirizzi di competenza che ritiene più utili ad orientare compiutamente le successive scelte del Governo.

Emilia Grazia DE BIASI (PD), a nome del gruppo del Partito democratico, sottoscrive tutti gli emendamenti presentati dalla collega Carlucci.


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La Commissione respinge quindi l'emendamento Carlucci 3778/VII/1.2.
Approva l'emendamento Carlucci 3778/VII/Tab. A.1 che viene sottoscritto dai deputati Giulietti, Capitanio Santolini e Zazzera.

Emilia Grazia DE BIASI (PD), in qualità di cofirmataria dell'emendamento Carlucci 3778/VII/Tab.C.1, riterrebbe opportuno riformularlo per ripresentarlo nel corso del successivo esame del provvedimento in Commissione bilancio e in Assemblea, con una diversa copertura finanziaria.

Gabriella CARLUCCI (PdL) ritira quindi il suo emendamento Carlucci 3778/VII/C.1.

Emilia Grazia DE BIASI (PD) illustra l'emendamento 3778/VII/Tab.C.3, di cui raccomanda l'approvazione, sottolineando che ormai il ministro Bondi appare sempre più il titolare di un dicastero senza portafoglio, di cui è stato scippato o che probabilmente ha perso. Non è possibile dimezzare il Fondo per lo spettacolo di quasi il 40 per cento, con una decurtazione che porterà alla chiusura di tutte le attività culturali e dello spettacolo del Paese.

Bruno MURGIA (PdL), relatore, precisa che l'invito al ritiro dell'emendamento 3778/VII/Tab.C.3, invito che ribadisce, è esclusivamente motivato dalla copertura finanziaria in esso prevista.
I deputati Carlucci, Zazzera e Giulietti sottoscrivono quindi l'emendamento 3778/VII/Tab.C.3.

Manuela GHIZZONI (PD) deve rilevare ancora volta una profonda confusione nello svolgimento delle votazioni della Commissione. Ricorda di essere stata relatrice di una legge finanziaria difficile ma che in quel contesto si seppero prendere con responsabilità impegni di spesa necessari. Ribadisce inoltre che il ruolo che compete ai parlamentari è quello di dare indirizzi nelle materie di competenza. In questo caso, ritiene che i colleghi della maggioranza dovrebbero evitare di assecondare le scelte del Governo, indossandone sempre e comunque la casacca.

La Commissione respinge quindi l'emendamento Carlucci 3778/VII/Tab.C.3.

Bruno MURGIA (PdL), relatore, illustra una proposta di relazione favorevole con condizioni sulla tabella in esame, di cui raccomanda l'approvazione (vedi allegato 8).

Pierfelice ZAZZERA (IdV) illustra una proposta di relazione alternativa sul provvedimento in esame di cui raccomanda l'approvazione (vedi allegato 9).

Manuela GHIZZONI (PD) illustra una proposta di relazione alternativa sul provvedimento in esame, di cui raccomanda l'approvazione (vedi allegato 10). Richiama le considerazioni già espresse in riferimento alla tabella 7, rilevando che il gruppo da lei rappresentato sarà d'ora in poi molto rigoroso nel seguire i lavori della Commissione, richiedendo una ferma applicazione del regolamento.

Valentina APREA, presidente, assicura la collega Ghizzoni che la presidenza della Commissione ha garantito come sempre la completa e precisa applicazione delle procedure parlamentari nel corso del provvedimento in titolo.
Avverte che essendo state presentate proposte di relazione alternativa a firma dell'onorevole Zazzera e dell'onorevole Ghizzoni ed altri sulla Tabella 13 del disegno di legge di bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013, e sulle connesse parti del disegno di legge di stabilità 2011, nel caso in cui sia approvata la proposta di relazione favorevole del collega Murgia, si intenderanno respinte le proposte di relazione alternativa.

La Commissione approva quindi la proposta di relazione favorevole con condizioni presentata dal relatore, risultando


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quindi respinte le proposte di relazione alternative (vedi allegato 8).

La seduta termina alle 10.35.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 27 ottobre 2010. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Guido Viceconte.

La seduta comincia alle 14.40.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante norme generali per la ridefinizione dell'assetto organizzativo-didattico dei centri di istruzione per gli adulti, ivi compresi i corsi serali.
Atto n. 194.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dello schema all'ordine del giorno, rinviato, da ultimo, nella seduta del 14 aprile 2010.

Valentina APREA, presidente e relatore, ricorda che l'esame del provvedimento in titolo era stato sospeso in attesa della trasmissione del parere del Consiglio di Stato da parte del Governo. Illustra quindi una proposta di parere favorevole con condizioni e osservazione (vedi allegato 11), essendosi perfezionati tutti i presupposti per l'espressione del parere da parte della Commissione.
Nessuno chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.50.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 27 ottobre 2010. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene e il sottosegretario per i beni e le attività culturali, Francesco Maria Giro.

La seduta comincia alle 15.

Sui lavori della Commissione.

Giuseppe GIULIETTI (Misto), approfittando della presenza del sottosegretario Giro, chiede informazioni circa recenti notizie di stampa relative ad un incontro fra il sottosegretario Letta e il Ministro Bondi in merito ad un possibile reperimento di fondi per il ripristino di tax shelter e tax credit, nonché del reintegro del FUS. Ricorda che da tempo e con energia la collega De Biasi aveva sollevato il tema, auspicando che gli ultimi impegni appresi siano veri e non solo ennesimi «stati d'animo» del Governo.

Il sottosegretario Francesco Maria GIRO precisa che lo stesso Presidente del Consiglio ha dato mandato al sottosegretario Letta e al Ministro Bondi di svolgere un incontro con carattere di assoluta urgenza per reperire le risorse necessarie alla reintroduzione degli incentivi fiscali relativi a tax credit e tax shelter e reintegrare il FUS. Sottolinea che si prevede il reinserimento di Fondi Lotto per un triennio, ammontanti a 30 milioni l'anno, destinati a lavori di restauro e a tutela del patrimonio artistico nazionale, nonché per il ripristino di tax credit, tax shelter e FUS. Ribadisce che si sta cercando di trovare una soluzione alle problematiche sollevate, sottolineando al riguardo che il non rinnovare gli incentivi fiscali a produzioni esterne al mondo cinematografico, come per esempio Banca Intesa, sarebbe disastroso a fronte di impegni già assunti per importanti interventi finanziari a favore del cinema. Sottolinea, inoltre, come già ricordato dalla collega Carlucci, che gli incentivi per tax credit e tax shelter, partiti dal secondo semestre 2007, dovevano essere operativi nel 2009. Ribadisce quindi che per gli anni 2010, 2011 e il 2012 il reintegro di questi fondi appare quasi un atto dovuto. Considera ugualmente necessario il reintegro del FUS, perché con la capienza attuale il Fondo risulterebbe privo delle risorse necessarie a finanziare adeguatamente il settore dello spettacolo.


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Valentina APREA, presidente, ringrazia il sottosegretario delle informazioni e rinnova sentimenti di stima e di amicizia nei suoi confronti, anche a nome della Commissione.

Modifiche alla legge 18 marzo 1968, n. 337, e all'articolo 7 della legge 29 marzo 2001, n. 135, in materia di spettacolo viaggiante e di parchi di divertimento, nonché alla legge 27 luglio 1978, n. 392, per la tutela delle attività alberghiere, teatrali e cinematografiche.
C. 3428 Aprea.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 15 luglio 2010.

Emilia Grazia DE BIASI (PD), relatore, ricorda che dopo alcuni mesi riprende l'iter del provvedimento di cui si è già svolta la relazione introduttiva. Raccomanda quindi una rapida conclusione della discussione, vista l'urgenza di introdurre norme specifiche anche in materia di sicurezza per i settori contemplati dal provvedimento. In particolare, ritiene che vi sia la necessità di procedere ad un ciclo di audizioni informali in Commissione, per esempio di rappresentanti dell'AGIS e dell'ANICA, per approfondire gli aspetti che restano da chiarire. Al riguardo, sottolinea che permangono dubbi sulla messa in sicurezza delle strutture e delle sale, su cui grava una normativa complessa che investe diverse competenze. Ritiene quindi opportuno, a conclusione del ciclo di audizioni, procedere alla costituzione di un comitato ristretto, per pervenire rapidamente alla definizione di un nuovo testo che recepisca le eventuali osservazioni dei colleghi.

Gabriella GIAMMANCO (PdL), pur non entrando nel merito di un provvedimento che considera apprezzabile nel suo complesso e di cui auspica un'approvazione rapida, ritiene utile puntualizzare alcuni aspetti di esso che andrebbe migliorati. In particolare, all'articolo 1, suggerirebbe di utilizzare al posto della dizione «circhi equestri» la parola «circhi», poiché oggi i circhi utilizzano anche animali diversi dai cavalli. All'articolo 2, comma 1, lettera a), ritiene opportuno sopprimere la parola «stabile» che parrebbe essere in contraddizione con la natura prettamente itinerante degli spettacoli viaggianti. Sottolinea inoltre che nella successiva lettera b) del medesimo comma, ove si fa riferimento ai parchi permanenti di divertimento e a quelli faunistici sarebbe opportuno coordinare la normativa con la disciplina vigente, prevista in particolare dal decreto legislativo n. 73 del 21 marzo del 2005, di recepimento della direttiva della Commissione europea n. 22 del 1999 relativa alla custodia degli animali selvatici. Auspica quindi che il relatore possa tenere conto delle osservazioni espresse.

Emerenzio BARBIERI (PdL), concordando con la collega De Biasi, ritiene utile svolgere un ciclo di audizioni sul provvedimento in esame. In merito alle osservazioni della collega Giammanco, ritiene che il primo e ultimo aspetto andranno ulteriormente approfonditi, mentre per il secondo si potrà procedere alla soppressione del periodo relativo.

Valentina APREA, presidente, concorda con quanto testé espresso dai colleghi, ricordando che la proposta di legge da lei presentata va incontro anche all'interesse di molti colleghi che conoscono la realtà delle importanti attività culturali svolte in strutture ubicate nel centro delle città italiane. Si tratta di teatri storici che vengono progressivamente chiusi per essere trasferiti in periferia, lasciando il posto a centri commerciali, negozi griffati e cinema multisala. Ritiene quindi che il progetto di legge possa rappresentare l'occasione per tutelare i centri cittadini, salvaguardando questo tipo di attività culturali senza metterne a rischio la chiusura per gli enormi rincari degli affitti cui sono sottoposti. Rileva infine che nella definizione


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di un nuovo testo si potrà tenere conto debitamente delle competenze di altre Commissioni, a partire dalla Commissione giustizia che ha un parere rinforzato sul provvedimento, per giungere ad un progetto di legge largamente condiviso.

Emilia Grazia DE BIASI (PD), relatore, concordando con la presidente, ritiene che si potrà trovare una soluzione soddisfacente che tenga conto di tutte le esigenze. La salvaguardia dei centri storici è un intervento necessario da parte del legislatore per disciplinare, nel rispetto delle competenze degli enti locali, un assetto territoriale coerente con la storia e la cultura di quei luoghi. Ricorda per esempio che a Milano stanno chiudendo teatri importanti, come il teatro Smeraldo e il teatro Lirico, che rappresentano un pezzo importante della storia e della cultura della città.

Valentina APREA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Istituzione di un Fondo per il restauro, il recupero e la valorizzazione culturale, religiosa, turistica e sociale del complesso monastico di San Giovanni Battista del Monte Venda.
C. 2298 Goisis.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 10 marzo 2010.

Valentina APREA, presidente, ricorda che la Commissione aveva sospeso l'esame del provvedimento per verificare la possibilità di una più adeguata copertura finanziaria sollecitata dalla Commissione bilancio. Invita quindi il relatore a procedere alle verifiche necessarie, anche al fine di pervenire ad un successivo trasferimento dell'esame del provvedimento in sede legislativa.

Paola GOISIS (LNP), relatore, ricorda che la proposta in esame aveva incontrato il favore della Commissione quando era stata approvata in sede legislativa la legge sull'Abbazia di Cava dei Tirreni, che presentava aspetti di collegamento con essa. Ricorda, infatti, che proprio un abate di quel Monastero fondò successivamente il Monastero del Monte Venda. Auspica quindi che il Governo, come già preannunciato a suo tempo, possa contribuire a trovare un'adeguata soluzione finanziaria al problema.

Valentina APREA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Disposizioni per la valorizzazione della Reggia di Caserta e istituzione del Museo borbonico.
C. 1797 Petrenga.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 27 maggio 2010.

Emerenzio BARBIERI (PdL), rivolgendosi in particolare ai colleghi dell'opposizione suggerisce, per proseguire in maniera veloce e operativa l'esame del provvedimento, di costituire un Comitato ristretto, ferma restando la disponibilità a svolgere un più approfondito esame preliminare di esso.

Manuela GHIZZONI (PD) considera saggia la proposta del collega Barbieri, al fine di togliere le criticità che possono presentarsi nell'esame del provvedimento. Si dichiara quindi favorevole alla immediata costituzione di un Comitato ristretto.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) concorda con i colleghi.

Il sottosegretario Francesco Maria GIRO si dichiara favorevole a proseguire


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l'esame del provvedimento in Comitato ristretto.

Valentina APREA, presidente, intervenendo in sostituzione del relatore, si dichiara favorevole alla costituzione del Comitato ristretto. Nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame preliminare. Propone quindi la costituzione di un Comitato ristretto per la prosecuzione dell'esame del provvedimento in oggetto.

La Commissione delibera quindi di costituire un Comitato ristretto, riservandosi il Presidente di nominarne i componenti sulla base delle designazioni dei gruppi.

La seduta termina alle 15.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.25 alle 15.30.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Istituzione della Soprintendenza del mare e delle acque interne e organizzazione del settore del patrimonio storico-culturale sommerso nell'ambito del Ministero per i beni e le attività culturali.
C. 2302 Granata.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari, n. 387 del 26 ottobre 2010, a pagina 55, prima colonna, diciannovesima riga, sostituire la quarta e la quinta parola con la seguente: progetti.

VII Commissione - Mercoledì 27 ottobre 2010


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ALLEGATO 1

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011) C. 3778 Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013. C. 3779 Governo.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2011 (limitatamente alle parti di competenza).

Tabella n. 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione, università e ricerca per l'anno finanziario 2011.

Tabella n. 13: Stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali per l'anno finanziario 2011.

EMENDAMENTI

C. 3778

ART. 1.

Dopo il comma 7, inserire il seguente:
«7-bis. Per gli anni 2011, 2012 e 2013 si applicano le disposizioni di carattere fiscale di cui ai commi da 325 a 339 della legge 24 dicembre 2007, n. 244».

Conseguentemente, al comma 9, primo periodo, dopo le parole: allegata alla presente legge aggiungere le seguenti: «, ivi comprese le variazioni di cui al periodo successivo. Le dotazioni di parte corrente relative alle autorizzazioni di spesa di parte corrente di cui alla predetta Tabella C, sono ridotte in maniera lineare per un importo pari a 15 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2012.»
3778/VII/1. 3. De Biasi, Ghizzoni, Levi, Bachelet, Coscia, De Pasquale, De Torre, Lolli, Mazzarella, Melandri, Nicolais, Siragusa, Rossa, Pes, Russo, Giulietti, Lusetti.

All'articolo 1, dopo il comma 9 inserire il seguente:
9-bis. Alle lettere a) e b) del comma 1 dell'articolo 10-sexies della legge 26 febbraio 2010, n. 25, «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative», dopo la parola: «2009» sono aggiunte le parole: «e 2010».
9-ter. Conseguentemente, al comma 2 dell'articolo 56 della legge 23 luglio 2009, n. 99, disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia, le parole: «2009 e 2010» sono sostituite con le parole: «2009, 2010 e 2011».
3778/VII/1. 1. Barbieri, Goisis, Granata, De Biasi, Binetti, Capitanio Santolini, Zazzera, Giulietti, Lusetti.
(Approvato)

Dopo il comma 12 inserire i seguenti:
12-bis. L'efficacia delle disposizioni di incentivazione fiscale alle attività cinematografiche


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di cui all'articolo 1, commi 325, 327, 335, 338 e 339, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e successive modificazioni, è prorogata al 31 dicembre 2013.
12-ter. Alle minori entrate comportate da quanto previsto al comma 1, valutate in euro 81.800.000 per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013, si provvede attraverso corrispondente riduzione degli stanziamenti previsti dalla relativa tabella C.

Conseguentemente:
Alla tabella C, Missione
L'Italia in Europa e nel mondo, Programma Cooperazione allo sviluppo voce Ministero degli affari esteri Legge n. 7 del 1981 e legge n. 49 del 1987, stanziamenti aggiuntivi per l'aiuto pubblico a favore dei Paesi in via di sviluppo, apportare le seguenti variazioni:
2011:
CP: - 81.800 milioni;
CS: - 81.800 milioni;

2012:
CP: 81.800 milioni;
CS: 81.800 milioni;

2013:
CP: 81.800 milioni;
CS: 81.800 milioni.

12-quater. Il limite di cui all'articolo 1, comma 53, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, non si applica ai crediti di imposta concessi in base all'articolo 1, commi 325, 327 e 335, della medesima legge. La presente disposizione trova applicazione nei limiti degli stanziamenti espressamente fissati per i predetti crediti di imposta, per il triennio 2008-2010, dall'articolo 63, comma 13-ter, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e per il triennio 2011-2013 nei limiti degli stanziamenti fissati dai comma 12-ter, individuati nelle seguenti variazioni apportate alla tabella C.
3778/VII/1. 2. Carlucci, De Biasi, Capitanio Santolini, Zazzera, Giulietti, Ghizzoni, Levi, Bachelet, Coscia, De Pasquale, De Torre, Lolli, Mazzarella, Melandri, Nicolais, Siragusa, Rossa, Pes, Russo.

Alla Tabella A apportare le seguenti variazioni:
Ministero per i beni e le attività culturali:
2011: 30 milioni;
2012: 30 milioni;
2013: 30 milioni;

Conseguentemente, alla medesima tabella C, ridurre in modo lineare per l'importo corrispondente di 30 milioni di euro, a decorrere dal 2011.
3778/VII/Tab. A. 1. Carlucci, De Biasi, Ghizzoni, Capitanio Santolini, Zazzera, Giulietti, Levi, Bachelet, Coscia, De Pasquale, De Torre, Lolli, Mazzarella, Melandri, Nicolais, Siragusa, Rossa, Pes, Russo.
(Approvato)

Alla tabella C, Missione Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici, Programma Sostegno, valorizzazione e tutela del settore dello spettacolo voce Ministero per i beni e le Attività Culturali legge n. 163 dei 1985: «Nuova disciplina degli interventi dello


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Stato a favore dello spettacolo», apportare le seguenti variazioni:

2011:
CP 100 milioni;
CS: 100 milioni;

2012:
CP 100 milioni;
CS: 100 milioni;

2013:
CP 100 milioni;
CS: 100 milioni.

Conseguentemente, nella medesima tabella, Missione Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici, Programma Sostegno, valorizzazione e tutela del settore dello spettacolo voce Ministero per i beni e le Attività Culturali legge n. 163 del 1985: «Nuova disciplina degli interventi dello Stato a favore dello spettacolo», apportare le seguenti variazioni:

Rifinanziamento:

2011:
CP - 30 milioni;
CS: - 30 milioni;

2012:
CP: - 30 milioni;
CS: - 30 milioni;

2013:
CP: - 30 milioni;
CS: - 30 milioni;

Conseguentemente alla voce Ministero dell'economia e delle Finanze, legge n. 230 del 1998: Nuove norme in materia di obiezione di coscienza. - Art. 19 (Fondo nazionale per il servizio civile), apportare le seguenti modificazioni:

2011:
CP - 30 milioni;
CS: - 30 milioni;

2012:
CP: - 30 milioni;
CS: - 30 milioni;

2013:
CP: - 30 milioni;
CS: - 30 milioni;

Conseguentemente alla voce Ministero degli Affari Esteri, Cooperazione e sviluppo, legge n. 7 del 1981: e legge n. 49 del 1987, stanziamenti aggiuntivi per l'aiuto pubblico a favore dei Paesi in via di sviluppo, apportare le seguenti modificazioni:

2011:
CP - 40 milioni;
CS - 40 milioni;

2012:
CP: - 40 milioni;
CS: - 40 milioni;

2013:
CP: - 40 milioni;
CS: - 40 milioni;
3778/VII/Tab. C. 1. Carlucci, De Biasi, Ghizzoni, Capitanio Santolini, Zazzera, Giulietti, Levi, Bachelet, Coscia, De Pasquale, De Torre, Lolli, Mazzarella, Melandri, Nicolais, Siragusa, Rossa, Pes, Russo.

Alla tabella C, Missione (15) Comunicazione, Programma (15.4) Sostegno all'editoria, voce Ministero dell'economia e delle finanze legge 67 del 1987, capitoli 2183, 7442 apportare le seguenti variazioni:

2011:
CP 150.000;
CP 150.000;


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2012:
CP 150.000;
CS 150.000;

2013:
CS 150.000;
CS 150.000.

Conseguentemente all'articolo 1, comma 9, primo periodo, dopo le parole: allegata alla presente le legge aggiungere le seguenti: , ivi comprese le variazioni di cui al periodo successivo. Le dotazioni di parte corrente relative alle autorizzazioni di spesa di cui alla predetta Tabella C, sono ridotte in maniera lineare per un importo pari a 150 milioni di euro a decorrere dall'anno 2011.
3778/VII/Tab. C. 2. Levi, De Biasi, Ghizzoni, Bachelet, Coscia, De Pasquale, De Torre, Lolli, Mazzarella, Melandri, Nicolais, Siragusa, Rossa, Pes, Russo, Giulietti, Zazzera.

Alla tabella C, Missione (21) Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici, Programma (21.2) Sostegno, valorizzazione e tutela del settore dello spettacolo, voce Ministero per i beni e le attività culturali, legge 163 del 1985, capitoli 1390, 1391, 6120, 6620, 6621, 6622, 6623, 6624, 6626, 8570, 8571, 8573, 8721 apportare le seguenti variazioni:

2011:
CP 150.000;
CP 150.000;

2012:
CP 150.000;
CS 150.000;

2013:
CS 150.000;
CS 150.000;

Conseguentemente all'articolo 1, comma 9, primo periodo, dopo le parole: allegata alla presente le legge aggiungere le seguenti: «, ivi comprese le variazioni di cui al periodo successivo. Le dotazioni di parte corrente relative alle autorizzazioni di spesa di cui alla predetta Tabella C, sono ridotte in maniera lineare per un importo pari a 150 milioni di euro a decorrere dall'anno 2011.»
3778/VII/Tab. C. 3. De Biasi, Ghizzoni, Levi, Bachelet, Coscia, De Pasquale, De Torre, Lolli, Mazzarella, Melandri, Nicolais, Siragusa, Rossa, Pes, Russo, Giulietti, Zazzera, Carlucci.

Alla tabella C, Missione (23) Istruzione universitaria, Programma (23.1) Diritto allo studio nell'istruzione universitaria, voce Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, legge 338 del 2000, capitolo 7273 apportare le seguenti variazioni:

2011:
CP 10.000;
CP 10.000;

2012:
CP 10.000;
CS 10.000;

2013:
CS 10.000;
CS 10.000;

Conseguentemente all'articolo 1, comma 9, primo periodo, dopo le parole: allegata alla presente le legge aggiungere le seguenti: «, ivi comprese le variazioni di cui al periodo successivo. Le dotazioni di parte corrente relative alle autorizzazioni di spesa di cui alla predetta Tabella C, sono ridotte in maniera lineare per un importo pari a 10 milioni di euro a decorrere dall'anno 2011.»
3778/VII/Tab. C. 4. Ghizzoni, De Biasi, Levi, Bachelet, Coscia, De Pasquale, De Torre, Lolli, Mazzarella, Melandri, Nicolais, Siragusa, Rossa, Pes, Russo, Giulietti, Zazzera.
(Approvato)


Pag. 221

Alla tabella C, Missione (23) Istruzione universitaria, Programma (23.1) Diritto allo studio nell'istruzione universitaria, voce Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, legge 147 del 1992, capitolo 1695 apportare le seguenti variazioni:

2011:
CP 75.000;
CP 75.000;

2012:
CP 75.000;
CS 75.000;

2013:
CS 75.000;
CS 75.000;

Conseguentemente all'articolo 1, comma 9, primo periodo, dopo le parole: allegata alla presente le legge aggiungere le seguenti: «, ivi comprese le variazioni di cui al periodo successivo. Le dotazioni di parte corrente relative alle autorizzazioni di spesa di cui alla predetta Tabella C, sono ridotte in maniera lineare per un importo pari a 75 milioni di euro a decorrere dall'anno 2011.»
3778/VII/Tab. C. 5. Ghizzoni, De Biasi, Levi, Bachelet, Coscia, De Pasquale, De Torre, Lolli, Mazzarella, Melandri, Nicolais, Siragusa, Rossa, Pes, Russo, Giulietti, Zazzera.

Alla tabella C, Missione (23) Istruzione universitaria, Programma (23.3) Sistema universitario e formazione post-univesitaria, voce Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, legge 245 del 1990, capitolo 1690 apportare le seguenti variazioni:

2011:
CP 80.000;
CP 80.000;

2012:
CP 80.000;
CS 80.000;

2013:
CS 80.000;
CS 80.000;

Conseguentemente all'articolo 1, comma 9, primo periodo, dopo le parole: allegata alla presente le legge aggiungere le seguenti: «, ivi comprese le variazioni di cui al periodo successivo. Le dotazioni di parte corrente relative alle autorizzazioni di spesa di cui alla predetta Tabella C, sono ridotte in maniera lineare per un importo pari a 80 milioni di euro a decorrere dall'anno 2011.»
3778/VII/Tab. C. 6. Ghizzoni, De Biasi, Levi, Bachelet, Coscia, De Pasquale, De Torre, Lolli, Mazzarella, Melandri, Nicolais, Siragusa, Rossa, Pes, Russo, Giulietti, Zazzera.

Alla tabella C, Missione (17) Ricerca e innovazione, Programma (17.10) Ricerca scientifica e tecnologica di base, voce Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, decreto legislativo 204 del 1998, capitolo 7236 apportare le seguenti variazioni:

2011:
CP 95.000;
CP 95.000;

2012:
CP 95.000;
CS 95.000

2013:
CS 95.000;
CS 95.000;


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Conseguentemente all'articolo 1, comma 9, primo periodo, dopo le parole: allegata alla presente le legge aggiungere le seguenti: «, ivi comprese le variazioni di cui al periodo successivo. Le dotazioni di parte corrente relative alle autorizzazioni di spesa di cui alla predetta Tabella C, sono ridotte in maniera lineare per un importo pari a 95 milioni di euro a decorrere dall'anno 2011.»
3778/VII/Tab. C. 7. Ghizzoni, De Biasi, Levi, Bachelet, Coscia, De Pasquale, De Torre, Lolli, Mazzarella, Melandri, Nicolais, Siragusa, Rossa, Pes, Russo, Giulietti, Zazzera.

C. 3779
ART. 7.

Allo stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, apportare le seguenti modificazioni:
Missione Istruzione scolastica 1(22), programma Istruzione prescolastica 1.2 (22.2), alla voce fabbisogno:

2011:
CP: - 1.000.000;
CS: - 1.000.000;

2012:
CP: - 1.000.000;
CS: - 1.000.000;

2013:
CP: - 1.000.000;
CS: - 1.000.000;

Missione Istruzione scolastica 1(22), programma Istruzione secondaria di primo grado 1.4 (22.12), alla voce fabbisogno:

2011:
CP: - 1.000.000;
CS: - 1.000.000;

2012:
CP: - 1.000.000;
CS: - 1.000.000;

2013:
CP: - 1.000.000;
CS: - 1.000.000;

Missione Istruzione universitaria (23), programma Diritto allo studio nell'istruzione universitaria (23.1) apportare le seguenti variazioni:

2011:
CP: 5.000.000;
CS: 5.000.000;

2012:
CP: 5.000.000;
CS: 5.000.000;

2013:
CP: 5.000.000;
CS: 5.000.000;

Missione Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche 5 (32), programma Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza 5. 2 (32.3), alla voce fabbisogno:

2011:
CP: - 3.000.000;
CS: - 3.000.000;

2012:
CP: - 3.000.000;
CS: - 3.000.000;

2013:
CP: - 3.000.000;
CS: - 3.000.000;
3779/VII/7. 1 Barbieri, Ghizzoni, Binetti, Lusetti.
(Approvato)


Pag. 223

ART. 17.

Al comma 3 dopo le parole: provvidenze per l'editoria, aggiungere le seguenti: «nonché quanto disposto dall'articolo 26 della medesima legge in materia di contributi per la stampa italiana all'estero». A tale finalità all'articolo 10-sexies, comma 1, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 25, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) alla lettera a) le parole: «limitatamente alle minoranze linguistiche» sono soppresse e dopo le parole: «legge 23 dicembre 200, n. 338,» sono aggiunte le seguenti: «all'articolo 26 della legge 5 agosto 1981, n. 416 e successive modificazioni,»;
b) alla lettera d) le parole: «dall'articolo 3, comma 2-ter, della legge 7 agosto 1990, n. 250, e successive modificazioni, limitatamente ai quotidiani italiani editi e diffusi all'estero, dall'articolo 26 della legge 5 agosto 1981, n. 416, eccessive modificazioni, nonché» sono soppresse.
3779/VII/17. 1. Di Biagio, Angeli, Barbaro.
(Approvato)


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ALLEGATO 2

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011). C. 3778 Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013. C. 3779 Governo.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2011 (limitatamente alle parti di competenza).

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

La VII Commissione,
esaminato lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze - limitatamente alle parti di competenza - per l'anno finanziario 2011 e le connesse parti del disegno di legge di stabilità,
rilevato che in relazione al Programma Sostegno all'editoria (15.4) lo stato di previsione reca stanziamenti complessivi in conto competenza pari a 226,1 milioni di euro, dei quali 210,6 per spese correnti e 15,5 per spese in conto capitale e che rispetto alla legge di assestamento 2010, che assegnava 374,1 milioni di euro, si registra una riduzione di 148,0 milioni di euro;
sottolineato in particolare che nell'ambito degli stanziamenti relativi al 2011 nell'ambito del programma sostegno all'editoria 178,6 milioni di euro sono assegnati al Fondo occorrente per gli interventi dell'editoria (cap. 2183, esposto in tab. C della legge di stabilità), con una riduzione di 133,4 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010; 15,5 milioni di euro sono assegnati al Fondo occorrente per gli investimenti del Dipartimento dell'editoria (cap. 7442, esposto in tab. C della legge di stabilità), con una riduzione di 7,0 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010, mentre ulteriori 31,9 milioni di euro sono assegnati al cap. 1501 e sono finalizzati alla corresponsione alle concessionarie dei servizi di telecomunicazioni dei rimborsi per le agevolazioni tariffarie per le imprese editrici, comprese le somme relative agli anni pregressi, con una riduzione rispetto al dato assestato 2010 di 7,1 milioni di euro;
tenuto conto che gli stanziamenti previsti per il settore dello sport appaiono assolutamente insufficienti a sostenere politiche pubbliche adeguate per il settore, anche in riferimento alla impossibilità per l'Italia di organizzare, allo stato, manifestazioni sportive agonistiche a livello internazionale;

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

con le seguenti condizioni:
1) appare necessario incrementare gli stanziamenti previsti nell'ambito del programma sostegno all'editoria;
2) risulta altresì indispensabile prevedere adeguati stanziamenti per il settore dello sport, in particolare attraverso una integrazione del Fondo per le manifestazioni sportive internazionali.


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ALLEGATO 3

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011) C. 3778 Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013. C. 3779 Governo.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2011 (limitatamente alle parti di competenza).

PROPOSTA DI RELAZIONE ALTERNATIVA PRESENTATA DAI DEPUTATI GHIZZONI, LEVI, LOLLI, BACHELET, COSCIA, DE BIASI, DE PASQUALE, DE TORRE, MAZZARELLA, MELANDRI, NICOLAIS, SIRAGUSA, ROSSA, PES E RUSSO

La VII Commissione permanente della Camera dei deputati,
esaminato per le parti di propria competenza il disegno di legge A.C. 3778 recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2011)» e il disegno di legge A.C. 3779 recante «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e bilancio pluriennale per il triennio 2011-2013»;
premesso che,
il disegno di legge di Stabilità è stato formalmente predisposto sulla base della nuova disciplina introdotta dall'articolo 11 della legge 31 dicembre 2009, n. 196 che ha riformato le procedure di finanza pubblica e ha delineato una nuova configurazione del ciclo della programmazione e degli strumenti di bilancio;
dopo la trasmissione in gravissimo ritardo dello schema di Decisione di Finanza Pubblica e senza aver aspettato l'approvazione della risoluzione da parte di un ramo del Parlamento, il Governo ha presentato un disegno di legge sostanzialmente tabellare e di contenuto assai ristretto che non produce effetti sui saldi di finanza pubblica poiché, si legge nella relazione introduttiva, la manovra per il triennio 2011 - 2013 è stata effettuata con il decreto-legge 78 del 2010;
nel metodo, ciò costituisce la riproposizione di uno schema consolidato: una manovra per decreto, l'abbandono di qualunque logica programmatoria, lo svuotamento della sessione di bilancio e delle sue regole e, per questa via, l'impossibilità per il Parlamento di discutere e di esercitare il suo ruolo di indirizzo sulla politica economica;
nel merito, le misure contenute nel decreto, che hanno determinato una correzione dell'indebitamento netto pari a circa 12 miliardi per il 2011 e 25 miliardi per gli anni 2012 e 2013, sono riconducibile prevalentemente (67 per cento) a tagli di spesa nel settore delle Amministrazioni centrali regionali e locali, nel pubblico impiego e in materia previdenziale;
è necessario sottolineare che sulla sostenibilità delle misure per le amministrazioni pubbliche e sulla effettiva realizzabilità dei risparmi attesi si riflette


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l'inadeguatezza di tagli indifferenziati e non selettivi che potrebbero tradursi o in un rallentamento della spesa in conto capitale o in meri slittamenti nel tempo di pagamenti o nella formazione di debiti sommersi e, certamente, nella riduzione della funzionalità della pubblica amministrazione e dei servizi ai cittadini;
si tratta, in ogni caso, di misure che avranno effetti recessivi e porteranno ad una riduzione del tasso di crescita del PIL pari a 0,5 punti percentuali nel periodo di riferimento 2010-2012;
poiché nel prossimo biennio sull'attività economica dovrebbe continuare a gravare una dinamica debole dei consumi, frenati dalla stazionarietà del reddito disponibile, la previsione di un tasso di crescita del 2 per cento nel biennio 2012-2013, senza cui sarebbe impossibile conseguire gli obiettivi di finanza pubblica, appare fin troppo ottimistica;
il Governo sembra non considerare che il riequilibrio duraturo dei conti pubblici passa soprattutto per il rafforzamento del potenziale di crescita dell'economia. L'uscita dalla crisi deve essere un'opportunità per porre le basi per attuare riforme strutturali, a partire da quella del fisco, che accrescano la produttività e la competitività del nostro Paese;
pur non avendo indicato nella DFP alcun disegno di legge collegato alla manovra di finanza pubblica, il Governo sta annunciando, negli incontri con le parti sociali e gli attori economici, la presentazione a fine anno dell'ennesimo decreto riducendo così al minimo il ruolo, il dibattito e la capacità di intervento del Parlamento;
rilevato negativamente che:
con riferimento alle parti di competenza della Commissione Culturala voce «Ministero dell'Economia e delle finanze, Missione Comunicazioni - Sostegno all'editoria - registra, rispetto alla legge di assestamento 2010, che assegnava 374,1 milioni di euro, per gli interventi di sostegno ai settori dell'informazione e dell'editoria, una riduzione di 148,0 milioni di euro, colpendo il Fondo occorrente per gli interventi dell'editoria, ridotto di 133,4 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010 e il Fondo occorrente per gli investimenti del Dipartimento dell'editoria che con una dotazione di 15,5 milioni di euro è ridotto di 7,0 milioni di euro;
premesso altresì che:
bisogna considerare che il taglio così disegnato interviene su un fondo già in precedenza decurtato e tale da non corrispondere in alcun modo alle necessità di finanziamento di un settore che in tutto il mondo gode di un sostegno pubblico in virtù del particolarissimo prodotto, l'informazione, da esso fornito;
esaminate le spese in materia di sport si registra una riduzione sia sulla base dell'articolo 2 del decreto-legge n. 78 del 2010 che a quella derivante dall'articolo 60, comma 1, del decreto-legge 112 del 2008.
rispetto alla legge di assestamento 2010, che assegnava 711,7 milioni di euro, si registra un decremento di 60,2 milioni di euro;
le previsioni complessive delle dotazioni di competenza del programma in esame relative al triennio 2011-2013 rilevano una riduzione di 33,2 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010 per il finanziamento del Coni; un riduzione di 4,2 milioni di euro per le politiche dello sport e una riduzione di 9,3 milioni di euro per gli investimenti in materia di sport;
si apprende, altresì la soppressione del capitolo 7455, relativo al Fondo per gli eventi sportivi di rilevanza internazionale, che nel bilancio assestato 2010 aveva uno stanziamento di 10,0 milioni di euro, per cessazione della spesa recata dall'articolo 23, comma 21-bis, del decreto-legge 78/2009128;
è chiaro, quindi, che le politiche sportive dell'attuale Governo consistono in soli 2 milioni di euro, annullando tutti gli


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investimenti sullo sport fatti dal precedente Governo: tra queste le attività sportive nelle scuole, i contributi per gli eventi sportivi internazionali, lo sport di cittadinanza;
è di evidente gravità l'abrogazione del fondo per gli eventi internazionali in una situazione in cui negli ultimi tempi il nostro Paese ha perso le candidature per ospitare gli Europei di Calcio del 2016, i Mondiale di Rugby sia del 2015 che del 2019, i mondiali di Basket del 2014, rinunciato alla candidatura per ospitare la finale di Basket Eurolega 2011 e rinunciato alla candidatura per gli europei di Basket 2013, persa la candidatura per l'appuntamento per lo sci Cortina 2013, mentre l'esempio dei mondiali di volley appena conclusasi con successo organizzativo che hanno avuto un contributo economico dal precedente Governo, dimostra quanto sia importante investire su queste Politiche;
il Governo rinuncia a fare qualsiasi politica sullo sport delegando tutto al Coni che oltretutto subisce un taglio di oltre 33 milioni di euro

DELIBERA DI RIFERIRE IN SENSO CONTRARIO


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ALLEGATO 4

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011). C. 3778 Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013. C. 3779 Governo.

Tabella n. 3: Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2011 (limitatamente alle parti di competenza).

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

La VII Commissione,
esaminato lo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico - limitatamente alle parti di competenza - per l'anno finanziario 2011 e le connesse parti del disegno di legge di stabilità,
rilevato che nell'ambito della missione 6 - Programma Servizi di comunicazione elettronica e radiodiffusione - è previsto uno stanziamento di 56,7 milioni di euro per contributi alle emittenti radiofoniche e televisive in ambito locale (cap. 3121, rimodulabile), con un decremento di 25,6 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010;

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

con la seguente condizione:
occorre aumentare nell'ambito della missione 6 - Programma servizi di comunicazione elettronica e radiodiffusione - lo stanziamento previsto per contributi alle emittenti radiofoniche e televisive in ambito locale.


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ALLEGATO 5

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011). C. 3778 Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013. C. 3779 Governo.

Tabella n. 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione, università e ricerca per l'anno finanziario 2011.

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

La VII Commissione,
esaminato lo stato di previsione del Ministero dell'istruzione, università e ricerca per l'anno finanziario 2011 e le connesse parti del disegno di legge di stabilità;
rilevato che le risorse finanziarie per supplenze brevi per l'esercizio 2011 ammontano a 670 milioni di euro, ripartite sui quattro programmi Istruzione prescolastica, primaria, secondaria I grado e secondaria II grado della missione Istruzione scolastica, con una riduzione rispetto alla previsione iniziale e definitiva per lo scorso anno, rispettivamente di 165 e 14 milioni di euro;
considerato che per le istituzioni scolastiche nella proposta di bilancio 2011 è prevista una disponibilità di 753 milioni di euro, a fronte di una previsione iniziale nel 2010 pari a 252 milioni e definitiva di 530 milioni di euro;
tenuto conto che per la fornitura e manutenzione delle sedi scolastiche, con relativi oneri accessori e arredi, di competenza propria dei Comuni e delle Province, nella Finanziaria 2007 all'articolo 1, comma 625, era previsto un assegnazione straordinaria di risorse al Ministero dell'istruzione, università e ricerca, pari ad 50 milioni di euro per il 2007, 100 milioni per il 2008 e 2009, mentre per il 2011 non risulta prevista la reiterazione di detto finanziamento;
rilevato che per il Fondo per il finanziamento ordinario delle università (cap. 1694, non rimodulabile) si prevede una dotazione di 6.130,3 milioni di euro, con una riduzione di 126,1 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate per il 2010, mentre lo stanziamento complessivo per la missione Ricerca e innovazione è pari a 2.227,2 milioni di euro con una riduzione di 71,6 milioni di euro (-3,1 per cento) rispetto al bilancio assestato 2010;

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

con le seguenti condizioni:
1) appare necessario prevedere risorse adeguate a sostegno degli interventi necessari a finanziare le supplenze brevi, tenuto delle risorse stanziate per le istituzioni scolastiche;
2) si ritiene altresì necessario incrementare i fondi destinati alle borse di studio, anche tenendo conto delle esigenze rappresentate dalle regioni nella gestione delle risorse destinate a tale finalità;
3) si considera inoltre necessario prevedere adeguati stanziamenti a sostegno


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dell'edilizia scolastica, innanzitutto finalizzati alla realizzazione degli interventi di messa in sicurezza più necessari degli edifici scolastici;
4) appare necessario reintegrare i fondi per la fornitura gratuita dei libri per l'anno 2011, anche tenuto conto della finalità di sostegno alle famiglie che tali risorse rappresentano;
5) occorre aumentare infine gli stanziamenti previsti in favore del Fondo per il finanziamento ordinario delle università e quelli relativi alla missione ricerca e innovazione.


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ALLEGATO 6

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011). C. 3778 Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013. C. 3779 Governo.

Tabella n. 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione, università e ricerca per l'anno finanziario 2011.

PROPOSTA DI RELAZIONE ALTERNATIVA PRESENTATA DAL DEPUTATO ZAZZERA

La VII Commissione:
esaminato, per le parti di propria competenza, lo stato di previsione del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e le parti corrispondenti del disegno di legge n. 3778 recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2011)»;
premesso che:
il disegno di legge di stabilità tiene conto dello scenario delineato dalla Decisione di finanza pubblica approvata a settembre, in base al quale si prevedono per il 2010 un tasso di crescita del PIL reale dell'1,2 per cento e un deflatore pari all'1,6 per cento;
la legge di stabilità, introdotta con la legge di riforma del bilancio (articolo 11 legge n. 196/2009), sostituisce da quest'anno la legge finanziaria;
il suddetto provvedimento, insieme al disegno di legge di bilancio, compone la manovra triennale di finanza pubblica e, in particolare, dispone il quadro di riferimento finanziario per il periodo compreso nel bilancio pluriennale 2011-2013, esprimendolo sotto un aspetto essenzialmente tabellare;
gli interventi ammontano a circa 1000 milioni per l'anno 2011, 3.000 milioni per il 2012 e 9.500 milioni per il 2013, da attribuire, essenzialmente, a rimodulazioni di risorse finanziarie già inserite in bilancio;
la manovra economico-finanziaria per il prossimo triennio, per un valore di circa 25 miliardi di euro, di fatto, è stata anticipata con il decreto-legge n. 78 del 2010 e questa deve essere considerata la vera e propria manovra economica cui fare riferimento. Una manovra pesantissima, di «soli e ingentissimi tagli» sopratutto nei confronti degli enti locali e incredibilmente priva di qualsiasi misura a sostegno dello sviluppo economico;
la manovra contenuta nel citato decreto 78 del 2010 ha solo prodotto effetti depressivi sull'economia e l'occupazione;
l'Istat ha confermato che il tasso di disoccupazione nel primo trimestre del 2010 è salito al 9,1 per cento, senza calcolare i lavoratori in cassa integrazione guadagni. Dopo i 528 mila posti di lavoro distrutti negli ultimi due anni, sono a rischio altri 246 mila posti di lavoro;
Confindustria ha calcolato in 124 miliardi di euro l'ammontare dell'evasione fiscale, una cifra che risulta 5 volte superiore


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alla manovra correttiva impostata dall'attuale Governo il cui cuore è tutto nel blocco delle retribuzioni del pubblico impiego, nel taglio, come si è detto, dei fondi ai comuni e alle regioni (complessivamente quasi 13 miliardi di euro) e nel rinvio del pensionamento dei cittadini e secondo le recentissime stime elaborate dal suo centro studi nel mese di settembre 2010, il reddito pro capite in Italia continuerà ad essere «in retromarcia» e con la crisi attuale ha fatto passi indietro tornando ai livelli del 1998;
è infatti una «Italia più povera, in assoluto e ancor più in rapporto agli altri paesi avanzati» quella descritta dal rapporto di autunno del Centro studi di Confindustria, che, rinnovando l'allarme per il ritardo nelle riforme, sottolinea alcune questioni cruciali sul fronte dei «ritardi per la modernizzazione»: semplicità e chiarezza delle regole per le imprese (a partire dalla riforma della pubblica amministrazione); il carico fiscale sulle imprese e sui lavoratori; l'istruzione; la ricerca e l'innovazione, terreno su cui siamo «in forte svantaggio»; infrastrutture, settore in cui «il Paese ha dissipato la leadership che aveva quaranta anni fa tagliando le risorse e rafforzando il potere di veto dei sempre più numerosi soggetti interessati»; la concorrenza: «le liberalizzazioni da sole aumenterebbero la produttività del 14,1 per cento»;
l'attuale governo non è in grado di proporre una politica economica anticiclica convincente tale da aggredire la crisi che attanaglia il nostro Paese;
il provvedimento al nostro esame contiene una manovra finanziaria inesistente, uno strumento di intervento del tutto inadeguato e insufficiente, che fa semplicemente da ponte tra ciò che non si è voluto fare prima e ciò che non si sa o non si vuole fare dopo;
il Paese necessita invece di interventi che correggano la politica economica e la politica fiscale dell'attuale governo: stimolando di più la domanda interna, prevedendo nell'immediato una vera manovra di almeno un punto di PIL che vada a sostegno dei redditi, della domanda, e delle piccole imprese;
considerato inoltre che, per quanto concerne in particolare gli aspetti all'attenzione della Commissione:
lo stato di previsione del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca reca, per l'esercizio finanziario 2011, spese in conto competenza per 52.492.795.475 milioni di euro, di cui 50.236.610.611 milioni di euro per spese correnti e 2.256.184.864 milioni di euro per spese in conto capitale;
complessivamente rispetto ai 55.280.143.205 euro delle previsioni iniziali della legge di bilancio 2010 (L.23 dicembre 2009, n. 192), le previsioni per il 2011 evidenziano una diminuzione di 2.787 milioni di euro;
rispetto invece alle previsioni della legge di assestamento 2010, pari a 55.319 milioni di euro, la diminuzione delle spese è pari a 2.826 milioni di euro;
tenuto conto altresì che:
la Missione «Istruzione scolastica», vede un taglio rispetto alle previsioni assestate 2010, di oltre 2.106 milioni di euro. Taglio ancora più drastico se si considerano le risorse stanziate per il 2012 e 2013;
la Missione «Istruzione universitaria», subisce una diminuzione di circa 821 milioni di euro rispetto all'assestamento 2010 e di circa 806 milioni di euro rispetto al bilancio 2010;
la Missione «Ricerca e innovazione», passa da 2.299 milioni delle previsioni assestate 2010, a 2.227 milioni del bilancio in esame. Se confrontato con il bilancio dello scorso anno, il taglio è di oltre 72 milioni di euro;
considerato che:
il finanziamento delle Università e della Ricerca, dunque, a causa dei pesanti


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tagli, ha portato il sistema, già pesantemente sottofinanziato, al di sotto della soglia di sostenibilità;
tutto ciò conferma il disinteresse del Governo per un settore fondamentale per la crescita del Paese quale quello dell'istruzione in generare e di quella universitaria in particolare, che purtroppo non potrà non continuare a risentire di una politica di tagli i quali, anno dopo anno, producono dissesto ed una situazione economica inammissibile;
basti pensare che, proprio per la mancanza di risorse adeguate è ferma la riforma dell'università che, secondo le intenzioni dei proponenti, avrebbe dovuto ispirarsi a principi di autonomia e di responsabilità (finanziaria, scientifica, didattica);
i proclami non possono bastare, mentre è indiscutibile che l'investimento nella formazione delle nuove generazioni rappresenta un parametro vitale per qualunque Paese voglia elaborare un positivo progetto di crescita per il proprio futuro;
è più che necessario investire risorse in maniera da valorizzare le immense risorse culturali e le competenze professionali che risiedono nel Paese;
tenuto conto che la legge di stabilità e di bilancio avrebbe dovuto:
adottare iniziative concrete per modernizzare le università italiane, esaltando la loro autonomia finanziaria, introducendo forme sistematiche di valutazione efficace dell'utilizzo di risorse, incentivi e disincentivi, nonché aumentando la competizione tra gli atenei, nella consapevolezza che l'università deve essere un motore essenziale della mobilità sociale e della crescita, ma al contrario persevera in una politica di tagli che penalizza l'intero sistema universitario;
reperire le risorse necessarie per restituire peso e valore all'istruzione scolastica, per promuovere la formazione degli insegnanti, per valorizzare la professionalità docente e per sostenere l'innovazione didattica e organizzativa, nella consapevolezza che la scuola dovrebbe rappresentare uno dei più importanti fattori di crescita del Paese;
reperire i fondi necessari al fine di favorire e di non penalizzare il comparto della ricerca, con l'obiettivo di creare una nuova leva di giovani ricercatori e di investire su di essi come risorsa per modernizzare tanto il funzionamento delle istituzioni di ricerca quanto l'università, rendendola un motore essenziale della mobilità sociale e della crescita, e che rispetto a tali obiettivi il Governo dimostra di rimanere lontano da qualsiasi iniziativa concreta;
per le ragioni illustrate in premessa,

DELIBERA DI RIFERIRE IN SENSO CONTRARIO


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ALLEGATO 7

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011). C. 3778 Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013. C. 3779 Governo.

Tabella n. 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione, università e ricerca per l'anno finanziario 2011.

PROPOSTA DI RELAZIONE ALTERNATIVA PRESENTATA DAI DEPUTATI GHIZZONI, LEVI, LOLLI, BACHELET, COSCIA, DE BIASI, DE PASQUALE, DE TORRE, MAZZARELLA, MELANDRI, NICOLAIS, SIRAGUSA, ROSSA, PES E RUSSO

La VII Commissione permanente della Camera dei Deputati,
esaminato per le parti di propria competenza il disegno di legge A.C. 3778 recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2011)» e il disegno di legge A.C. 3779 recante «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e bilancio pluriennale per il triennio 2011-2013» (Tab. 7),
premesso che:
il disegno di legge di Stabilità è stato formalmente predisposto sulla base della nuova disciplina introdotta dall'articolo 11 della legge 31 dicembre 2009, n. 196 che ha riformato le procedure di finanza pubblica e ha delineato una nuova configurazione del ciclo della programmazione e degli strumenti di bilancio;
dopo la trasmissione in gravissimo ritardo dello schema di Decisione di Finanza Pubblica e senza aver aspettato l'approvazione della risoluzione da parte di un ramo del Parlamento, il Governo ha presentato un disegno di legge sostanzialmente tabellare e di contenuto assai ristretto che non produce effetti sui saldi di finanza pubblica poiché, si legge nella relazione introduttiva, la manovra per il triennio 2011 - 2013 è stata effettuata con il decreto-legge 78 del 2010;
nel metodo, ciò costituisce la riproposizione di uno schema consolidato: una manovra per decreto, l'abbandono di qualunque logica programmatoria, lo svuotamento della sessione di bilancio e delle sue regole e, per questa via, l'impossibilità per il Parlamento di discutere e di esercitare il suo ruolo di indirizzo sulla politica economica;
nel merito, le misure contenute nel decreto, che hanno determinato una correzione dell'indebitamento netto pari a circa 12 miliardi per il 2011 e 25 miliardi per gli anni 2012 e 2013, sono riconducibile prevalentemente (67 per cento) a tagli di spesa nel settore delle Amministrazioni centrali regionali e locali, nel pubblico impiego e in materia previdenziale;
è necessario sottolineare che sulla sostenibilità delle misure per le amministrazioni pubbliche e sulla effettiva realizzabilità dei risparmi attesi si riflette l'inadeguatezza di tagli indifferenziati e non selettivi che potrebbero tradursi o in


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un rallentamento della spesa in conto capitale o in meri slittamenti nel tempo di pagamenti o nella formazione di debiti sommersi e, certamente, nella riduzione della funzionalità della pubblica amministrazione e dei servizi ai cittadini;
si tratta, in ogni caso, di misure che avranno effetti recessivi e porteranno ad una riduzione del tasso di crescita del PIL pari a 0,5 punti percentuali nel periodo di riferimento 2010-2012;
poiché nel prossimo biennio sull'attività economica dovrebbe continuare a gravare una dinamica debole dei consumi, frenati dalla stazionarietà del reddito disponibile, la previsione di un tasso di crescita del 2 per cento nel biennio 2012-2013, senza cui sarebbe impossibile conseguire gli obiettivi di finanza pubblica, appare fin troppo ottimistica;
il Governo sembra non considerare che il riequilibrio duraturo dei conti pubblici passa soprattutto per il rafforzamento del potenziale di crescita dell'economia. L'uscita dalla crisi deve essere un'opportunità per porre le basi per attuare riforme strutturali, a partire da quella del fisco, che accrescano la produttività e la competitività del nostro Paese;
pur non avendo indicato nella DFP alcun disegno di legge collegato alla manovra di finanza pubblica, il Governo sta annunciando, negli incontri con le parti sociali e gli attori economici, la presentazione a fine anno dell'ennesimo decreto riducendo così al minimo il ruolo, il dibattito e la capacità di intervento del Parlamento;
per quanto riguarda la Tab.7, rilevato che:
l'analisi degli interventi presenti in finanziaria e nella legge di bilancio non può prescindere dalle norme già presenti ed approvate dal Governo con il decreto-legge n. 78 del 2010, con il quale si sono tagliati importanti risorse destinate al comparto dell'istruzione, che vanno dal blocco dei contratti e degli scatti al congelamento degli stipendi dei comparti scuola e università, dal taglio del 50 per cento delle risorse per i contratti del personale precario alla soppressione di alcuni importanti enti di ricerca;
con l'attuazione del blocco degli automatismi stipendiali, approvato dall'articolo 9 del suddetto decreto n. 78, si è già determinata una notevole perdita in termini economici. Si tratta, infatti, di cifre rilevanti: alcuni studi hanno, infatti, quantificato la perdita in 1.823 euro l'anno per un docente di scuola elementare a metà carriera con un reddito di 23.000 euro lordi l'anno e in 753 euro l'anno per i collaboratori scolastici; anche per ricercatori e professori universitari il danno economico sarà molto rilevante, con perdite medie complessive nel triennio da 5000 a 2000 euro a seconda del ruolo, particolarmente inique per i ricercatori a inizio carriera, piuttosto che per coloro con maggiore anzianità che hanno accumulato un percorso salariale e previdenziale consistente:poiché i tagli non sono recuperabili, il loro effetto cumulativo va misurato in effetti in termini di perdita individuale sull'arco dell'intera carriera futura. Per il comparto scuola l'erogazione dell'indennità di vacanza contrattuale viene rinviata al 2012 e la manovra sottrae 420 milioni di euro già appostati in bilancio e che verranno pertanto rideterminati e diminuiti. Gli anni 2010, 2011, 2012 non saranno utili neanche alla maturazione delle posizioni stipendiali (e della Retribuzione Professionale Docente) e degli incrementi retributivi: la carriera del personale viene allungata di tre anni e fino al 2013 il servizio non è valido neanche ai fini giuridici. Negli anni 2011, 2012 e 2013 il trattamento economico complessivo dei singoli dipendenti, anche di qualifica dirigenziale, ivi compreso il trattamento accessorio, non potrà superare quello ordinariamente spettante per l'anno 2010. Le voci del salario accessorio fisso e continuativo non saranno più certe dal 2013: le risorse vengono automaticamente ridotte in misura proporzionale al numero di personale in servizio e per effetto dei tagli e dei pensionamenti una parte di risorse definite contrattualmente e destinate alla


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contrattazione integrativa verranno incamerate dal Ministero dell'Economia; Nel quadro normativo approvato nella manovra d'estate e oggi alla luce dei mancati interventi in finanziaria, risultano altresì, particolarmente gravi, anche sotto il profilo etico, le disposizioni che ridefiniscono la procedura di individuazione degli alunni in situazione di handicap e il riconoscimento del diritto di tali alunni al docente di sostegno;
premesso che,
lo stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca reca, per l'esercizio finanziario 2011, spese in conto competenza per 52.492,8 milioni di euro, di cui 50.236,6 milioni (95,7 per cento) per spese correnti, dei quali 41.382,4 destinati a spese per il personale e 2.256,2 milioni (4,3 per cento) per spese in conto capitale;
la spesa per il personale è il 78,8 per cento sul totale della spesa dello stato di previsione; l'incidenza percentuale sul totale generale del bilancio dello Stato è pari al 9,9 per cento (a fronte del 10,3 per cento riferito al dato assestato 2010), confermando in tal modo al nostro Paese il negativo primato dell'ultimo posto, assegnato con il 9 per cento nella percentuale di spesa pubblica per l'istruzione sul totale della spesa pubblica, nella graduatoria per l'anno 2007 tra i paesi aderenti all'Ocse;
rispetto alle previsioni assestate per l'esercizio finanziario 2010, si registra una riduzione di 2.826,2 milioni di euro (2.739,1 milioni di euro per la parte corrente e 87,1 milioni di euro per la parte in conto capitale) che risulta essere la più consistente nella storia repubblicana del bilancio dell'istruzione;
nel 2010 rispetto all'esercizio finanziario 2009, nonostante le più consistenti riduzioni di organico si registrava una riduzione di 409,3 mln di euro molto inferiore a quella attuale; tale maggiore consistenza nella riduzione massiccia della spesa per l'istruzione è dovuta agli effetti del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78 che fra l'altro all'articolo 2 ha disposto, a decorrere dall'anno 2011, la riduzione lineare del 10 per cento delle dotazioni finanziarie, iscritte a legislazione vigente nell'ambito delle spese rimodulabili, delle Missioni di spesa di ciascun Ministero;
le più rilevanti riduzioni rispetto alla legge di assestamento 2010, sono quelle relative alla missione 22 - Istruzione scolastica;
nello specifico si registra una riduzione di 123,3 milioni di euro per l'istruzione prescolastica; di 780,1 milioni di euro per l'istruzione primaria, che passa a 13.474,2 milioni di euro, e per l'istruzione secondaria di primo grado e di secondo grado si registra una riduzione rispettivamente di 208,3 milioni. di euro e di 841,6 milioni di euro; per l'istituzioni scolastiche non statali è previsto uno stanziamento di 281,2 milioni di euro, con riduzione di 129,0 milioni di euro e l'istruzione post-secondaria, degli adulti e programmi istruzione lavoro è ridotta di 7,8 milioni di euro;
si evidenzia la soppressione per insussistenza di residui del cap. 7151 (interventi di edilizia e messa in sicurezza degli edifici scolastici) che è stato alimentato per il 2009 ai sensi dell'articolo 2, comma 1-bis, del decreto-legge 137/2008 che aveva destinato alcune somme iscritte al bilancio dello Stato all'edilizia scolastica, alla messa in sicurezza degli istituti, ovvero alla realizzazione di impianti e strutture sportive nei medesimi;
due edifici scolastici su tre non sono a norma di legge, per questo è urgente mettere subito in sicurezza il 65 per cento delle scuole italiane. Da uno studio della KRLS Network of Business Ethics, emerge che in Italia solo il 46 per cento delle scuole ha il certificato di agibilità statica, contro il 98 per cento della Germania, il 93 per cento della Francia, il 92 per cento dell'Inghilterra, l'89 per cento della Spagna, il 77 per cento della Polonia, il 71 per cento del Portogallo, il 64 per cento della Romania, il 58 per cento della Bulgaria e il 53 per cento dell'Albania che chiude la classifica;


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così come è noto che tanti Istituti funzionano fuori norma ed in violazione del decreto che per la sicurezza antincendio prevede la permanenza in classe di non più di 26 persone in presenza di una unica porta quale via di fuga, ora a causa dell'aumento del numero degli alunni per classe, deciso dal Governo in carica, spessissimo il limite viene sforato giungendo anche ad avere presenti in classe più di 38 alunni, mettendo in gioco la vita dei ragazzi;
è indispensabile un piano straordinario per la manutenzione, la messa in sicurezza degli edifici scolastici e l'edificazione di nuove scuole;
lo snellimento delle procedure per reperire, liquidare e spendere le risorse, l'apertura di nuovi cantieri per la messa a norma e la ristrutturazione degli istituti scolastici esistenti, oltre che l'edificazione di nuove scuole, permetterebbero anche di dare avvio a centinaia di nuovi cantieri, con un impatto positivo sull'economia e l'occupazione. Va programmata con le Regioni e gli enti locali, soprattutto nel mezzogiorno, una razionalizzazione e un rinnovamento radicale delle strutture scolastiche destinando a questo scopo, nelle aree sotto utilizzate, i fondi FAS. Con un forte investimento per l'edificazione di nuovi poli scolastici progettati con un'architettura innovativa eco sostenibile in linea con le nuove tecniche di risparmio energetico, che sostenga e renda possibile una nuova didattica a classi aperte ed interdisciplinare. Dotando gli Istituti scolastici di palestre, biblioteche e laboratori;
in particolare non si riesce a comprendere come per l'unico finanziamento che questo Governo ha cominciato ad attivare, il CIPE con la deliberazione del 13 maggio 2010 n. 32, pubblicata sulla GU n. 215 del 14-9-2010 (- s.o. n. 216) ha approvato un piano straordinario stralcio di interventi urgenti sul patrimonio scolastico con assegnazione a carico delle risorse di cui al punto 1 della delibera CIPE n. 3/2009, la suddetta delibera prevede, fra l'altro, che:
a valere sulla destinazione di 1.000 milioni di euro dei fondi FAS per il finanziamento di interventi di messa in sicurezza delle scuole, esclusi circa 250 milioni di euro destinati all'edilizia scolastica dell'Aquila subito dopo il terremoto del 2009, vengano assegnati 358.422.000 euro agli enti locali proprietari degli edifici scolastici indicati nel piano straordinario;
ancora di queste risorse non si è visto traccia sui territori e la situazione dell'edilizia scolastica continua ad essere un'emergenza non affrontata seriamente dal governo, che la ignora nei documenti sul federalismo fiscale, in quanto la suddetta delibera prevede che il finanziamento dei progetti sarà erogato agli enti locali secondo modalità temporali compatibili con i vincoli di finanza pubblica correlati all'utilizzo delle risorse FAS e lascia del tutta aperta e irrisolta la destinazione degli ulteriori circa 400 milioni di euro del milione inizialmente;
infine, ma non per ultimo quanto ad importanza, si evidenzia, che anche nel caso di stanziamento di risorse in favore dell'edilizia scolastica, molto spesso le stesse non possono essere spese dagli enti locali per i lacci troppo stretti del patto di stabilità interno, che altrimenti verrebbe sforato. Per questo continuiamo a chiedere di escludere dal patto di stabilità le spese per l'edilizia scolastica. In tal senso, con numerosi ordini del giorno peraltro tutti accolti dal Governo, più volte abbiamo già sollecitato l'Esecutivo che, nel rispondere a numerose nostre interrogazioni in merito, si è impegnato a rivedere, come da noi richiesto, il Patto di stabilità per il triennio 2011/2013. La legge di stabilità per il 2011 è il luogo deputato dove il Governo può ottemperare agli impegni assunti;
analogamente si è proceduto per le spese riguardanti le scuole paritarie, (programma 1.9), che si collocano ora tutte nel centro di spesa della Direzione del personale, risultando di conseguenza soppresse nei bilanci degli Uffici scolastici regionali;
tale collocazione non è molto utile ai fini della fiscalizzazione di tali spese perché


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tali fondi dovrebbero già oggi essere collocati nel Fondo per il Regionalismo e trasferiti alle Regioni per una loro distribuzione secondo le quantità e le modalità stabilite dalla normativa statale: è dal 2003 che l'articolo 138 lettera e) del D.lgvo 112/98, nonostante i chiari pronunciamenti in materia della Corte Costituzionale, risulta ancora inattuato e in questa finanziaria, così vicina a parole al federalismo fiscale, sarebbe il caso di attuarlo;
la missione Fondi da ripartire (33), dotata di uno stanziamento di 937,6 milioni di euro (pari all'1,8 per cento dello stanziamento del Ministero), registra un incremento solo apparente 205,0 milioni di euro ( 28,0 per cento) rispetto al bilancio assestato 2010, considerando che i 664 milioni di euro, destinati alle risorse contrattuali per la valorizzazione del personale della scuola, derivano in realtà dall'attuazione dell'articolo 64, comma 9, della legge n. 133/2008 e che comunque non risultano sufficienti nemmeno a ripianare il taglio stipendiale che va ad incidere sul personale scolastico a causa del blocco degli scatti stipendiali e dei contratti; altresì nella stessa missione si registra un taglio ai programmi più rilevanti come il Fondo per l'offerta formativa ed interventi perequativi, decurtato di ben 40,6 milioni di euro, e gli interventi vari a favore dell'istruzione di 35,9 milioni di euro;
il «Fondo per le competenze dovute al personale» che viene denominato «Fondo per le competenze dovute al personale supplente breve e saltuario e per la mensa scolastica» vede fortemente ridotta la sua dotazione finanziaria senza che risulti chiaramente individuata in bilancio la somma che sarà stanziata;
il Fondo delle spese di Funzionamento reca uno stanziamento complessivo di 753,7 milioni di euro, con un incremento di 480,6 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010, che tuttavia non appare sufficiente a far fronte ai crediti che vantano le singole istituzioni scolastiche nei confronti del MIUR che ammontano a circa un milione e quattrocento mila euro;
nello stato di previsione del Ministero dell'Economia e delle finanze (Tabella n. 2), nell'ambito della Missione Istruzione scolastica e del programma 16.1 Sostegno all'istruzione sono allocati solo 33,1 milioni di euro (cap. 3044, Somme da trasferire alle regioni per borse di studio per la frequenza di scuola dell'obbligo). Rispetto alla legge di assestamento 2010, si registra una riduzione di 84,2 milioni di euro;
inoltre, nello stato di previsione del Ministero dell'Interno (Tabella n. 8), il cap. 7243 (Somma occorrente per la fornitura gratuita dei libri di testo nella scuola dell'obbligo ed il comodato nella scuola superiore), inserito nell'ambito della Missione 2 - Relazioni finanziarie con le autonomie locali e del programma Elaborazione quantificazione e assegnazione dei trasferimenti erariali compresi quelli per interventi speciali (Macroaggregato Investimenti, centro di responsabilità Dipartimento per gli affari interni e territoriali) è cancellato totalmente lo stanziamento in conto competenza che nel 2010 era stato di 103 milioni di euro;
tali riduzioni sono particolarmente gravi trattandosi di somme che la relazione presentata dal Governo il 30 giugno alla Commissione bicamerale per il federalismo indicava come un trasferimento permanenti per funzioni di competenza regionale da destinare alla fiscalizzazione;
considerato inoltre che:
per l'ambito universitario, il Governo persevera nella politica dei tagli indiscriminati inaugurata con i decreti-legge n. 93 e n. 112 del 2008 e confermata nei due anni trascorsi di legislatura, da ultimo con l'approvazione della recente manovra estiva (DL 78 del 2010). Essa dispiegherà i propri deleteri effetti prociclici per il triennio 2010-2013, colpirà con particolare durezza le retribuzioni del personale universitario e dimezzerà la possibilità di attivare contratti a tempo determinato, con grave pregiudizio per il futuro dei titolari di detti contratti, prevalentemente giovani ricercatori «precari»;


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rilevato negativamente che:
lo stanziamento complessivo per la missione Istruzione universitaria è pari a 7.103,4 milioni di euro, con una riduzione di ben 821 milioni di euro (pari al 10,4 per cento) rispetto all'assestato 2010;
in particolare, il programma 2.3 Sistema universitario e alla formazione post universitaria, è ridotto di 726,9 milioni di euro rispetto all'assestamento 2010 sebbene in esso rientrano prevalentemente le risorse volte a garantire i finanziamenti alle università, compresa l'edilizia universitaria. Tale riduzione è distribuita in particolare su alcuni capitoli di spesa; in particolare, sul Fondo di Finanziamento Ordinario (che attiene al funzionamento degli Atenei e comprende le spese per il personale e per la ricerca scientifica, nonché quelle per la manutenzione ordinaria) è previsto un taglio di 126,1 milioni di euro, che porta la dotazione a 6.130,3 milioni di euro, corrispondente all'ammontare previsto per il 2001, mentre nel 2008 si assestava a 7.422,8 milioni! Ma alla suddetta riduzione, occorre aggiungere quelle previste dalle seguenti due disposizioni, che incidono - di fatto - sulla dotazione complessione dell'FFO. Innanzitutto la soppressione del Fondo da destinare all'incremento dell'efficienza e dell'efficacia del sistema universitario statale, istituito dalla legge finanziaria per il 2008 (articolo 2, commi 428-429), con una dotazione pari a 550 milioni di euro, per ogni anno del triennio 2008-2010, destinati ad incrementare le disponibilità del FFO per sostenere prioritariamente le spese derivanti dagli adeguamenti retributivi del personale docente e dai rinnovi contrattuali del personale non docente degli atenei. Al contempo, la legge di stabilità reitera la previsione di 550 milioni di euro destinati al suddetto Fondo per il solo anno 2012: l'allocazione di tali risorse dimostra la «necessità» della dotazione oltre alla incapacità del Governo di garantirne la copertura per il prossimo anno. Si sottolinea, inoltre, che per il 2011 il FFO non potrà disporre dei 400 milioni di euro derivati dal cosiddetto «scudo fiscale», come disposto dall'articolo 2 comma 250 della legge finanziaria 2010 a parziale compensazione per il taglio previsto di 700 milioni dell'FFO per il 2010. Ne consegue, che per il prossimo anno il Fondo di Finanziamento Ordinario subirà una riduzione di stanziamento pari a 1.026 milioni di euro. Anche il Fondo per la programmazione dello sviluppo del sistema universitario subisce una decurtazione di 20, 3 milioni che porta la dotazione disponibile a 44,8 milioni; data la finalità del suddetto Fondo (a sostegno di iniziative, attività e progetti, incluse quelle didattiche), il taglio appare nella sua durezza, anche in considerazione del fatto che nel 2007 fu autorizzata una spesa di 117 milioni. Anche i contributi alle università e agli istituti superiori non statali sono ridotti di 28,2 milioni di euro;
anche il programma Diritto allo studio nell'istruzione universitaria viene ridotto di ben 96,4 milioni di euro rispetto all'assestamento 2010, vale a dire di oltre della metà della dotazione. In particolare è il Fondo di intervento integrativo da ripartire tra le regioni per la concessione dei prestiti d'onore e l'erogazione delle borse di studio a subire il maggior taglio di risorse, pari a 74 milioni, così che la dotazione di spesa si assesta a soli 25,7 milioni. Inoltre i contributi a favore dei collegi universitari legalmente riconosciuti, pari a 13,8 milioni di euro, sono ridotti di 13,6 milioni di euro, mentre quelli per gli alloggi e residenze per gli studenti universitari (ora allocati su due capitoli distinti) vengono tagliati di 5,6 milioni di euro. Questi tagli risultano particolarmente insopportabili poiché deprimono l'esigibilità del diritto all'istruzione superiore per i giovani meritevoli e con bassi redditi, contravvenendo al dettato costituzionale. Tale scelta è peraltro coerente con l'impianto culturale del velleitario «fondo per il merito», disposto dal DDL Gelmini di riforma del sistema universitario: esso, infatti, è finalizzato all'erogazione di borse di studio per il merito, senza relazione dalla fascia reddituale, e di prestiti d'onore ai quali - è facile prevedere - i giovani e le famiglie in condizioni disagiate non


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faranno ricorso, preoccupati dall'incertezza di restituire il debito accumulato;
considerato pertanto che:
i dati tabellari della legge di stabilità e del bilancio dello Stato - richiamati precedentemente - dimostrano che, per il settore universitario, il Governo non si è limitato a «registrare» le disposizioni del citato DL 78, ma ha provveduto a definire ulteriori tagli su molti capitoli di spesa. Il complesso di tali decurtazioni pregiudicherà la stessa erogazione delle spese fisse per personale nonché la funzionalità del sistema, che sconta anche i massicci pensionamenti associati al blocco del turn over. Altresì, smentisce le rassicurazioni più volte espresse dai ministri Gelmini e Tremonti sulla volontà del Governo di garantire le risorse necessarie;
mentre i principali Paesi europei, dalla Francia alla Germania, per uscire dalla crisi hanno programmato nuovi investimenti di miliardi di euro in formazione e sapere, l'Italia intraprendente la strada opposta e, sebbene il nostro Paese sia già fanalino di coda tra i paesi OCSE, sottrae risorse indispensabili al sistema universitario;
valutato altresì che:
dopo aver fatto mancare l'adeguata copertura finanziaria agli emendamenti, approvati in Commissione Istruzione della Camera, al già citato DDL Gelmini - sui cui contenuti continuiamo ad esprimere un giudizio molto negativo - si osserva che nemmeno nei provvedimenti in parola sono allocate le risorse adeguate a sostenere il disegno di riordino del sistema universitario; tale assenza, oltre a pregiudicare la credibilità di qualsiasi intervento strutturale del sistema, testimonia la volontà del Governo di non sostenere realmente tale iniziativa;
rilevato altresì sfavorevolmente che:
lo stanziamento complessivo per la missione Ricerca e innovazione, pari a 2.227,2 milioni di euro, è ridotto di 71,6 milioni di euro (-3,1 per cento) rispetto al bilancio assestato 2010;
in particolare, il programma Ricerca per la didattica riporta una riduzione di 2,5 milioni di euro alla ricerca per la didattica, ripartita tra le spese per la realizzazione delle attività affidate all'Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema di istruzione e formazione ed all'Agenzia Nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica, in aperto contrasto con le dichiarazioni del responsabile del Dicastero a sostegno della valutazione e del merito, ed i contributi ad Enti ed istituti operanti nel settore dell'istruzione, dotato di 1,6 milioni di euro, con una riduzione di 1,3 milioni di euro;
altresì, è ridotto di 99,7 milioni di euro il programma Ricerca scientifica e tecnologica di base, a causa, in particolare, della diminuzione di 94,6 milioni del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca;
considerato inoltre che:
non si può non rilevare come tali scelte si discostino vistosamente da quanto perseguiti dagli altri Governi dei Paesi economicamente avanzati, che hanno l'obiettivo di valorizzare il sistema della ricerca in quanto risorsa per la crescita economica e sociale del Paese;

DELIBERA DI RIFERIRE IN SENSO CONTRARIO


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ALLEGATO 8

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011). C. 3778 Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013. C. 3779 Governo.

Tabella n. 13: Stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali per l'anno finanziario 2011.

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

La VII Commissione,
esaminato lo stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali per l'anno finanziario 2011 e le connesse parti del disegno di legge di stabilità;
preso atto che gli investimenti nelle politiche culturali appaiono strategici rispetto alla crescita e allo sviluppo dell'Italia;
sottolineato che gran parte delle nazioni europee, in particolare Francia e Germania, pur in costanza di una grave crisi finanziaria come quella nazionale, hanno previsto aumenti rilevanti per i settori della cultura, dell'istruzione e della ricerca;
rilevato che lo stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali reca, per l'esercizio finanziario 2011, spese in conto competenza per 1.429,2 milioni di euro e che rispetto alle previsioni assestate per l'esercizio finanziario 2010 si registra un decremento di 288,9 milioni di euro (-16,8 per cento);
sottolineato, altresì, che gli stanziamenti per il Fondo unico per lo spettacolo (FUS) ammontano a 262,9 milioni di euro, con una riduzione pari al 36,6 per cento rispetto al dato assestato 2010, pari a 414,6 milioni di euro;
in particolare, tenuto conto dell'importanza di procedere al rifinanziamento di importanti interventi di sostegno al settore dello spettacolo dal vivo e del cinema, attraverso la reintegrazione degli strumenti del tax credit e del tax shelter;
evidenziato che il progetto di legge-quadro sullo spettacolo dal vivo n. 136 e abbinate reca interventi rilevanti a sostegno del settore, introducendo una riforma complessiva volta a favorirne la ripresa;

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

con le seguenti condizioni:
1) risulta necessario prevedere adeguati finanziamenti al settore della cultura, con particolare riferimento al rifinanziamento di strumenti finanziari quali il tax credit e il tax shelter;
2) si prevedano adeguate risorse per la copertura finanziaria degli interventi previsti dalla legge-quadro di riforma dello spettacolo dal vivo, n. 136 e abbinate;
3) appare necessario in particolare incrementare gli stanziamenti previsti per il Ministero per i beni e le attività culturali, con particolare riferimento ai fondi assegnati al Fondo unico per lo spettacolo (FUS).


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ALLEGATO 9

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011). C. 3778 Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013. C. 3779 Governo.

Tabella n. 13: Stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali per l'anno finanziario 2011.

PROPOSTA DI RELAZIONE ALTERNATIVA PRESENTATA DAL DEPUTATO ZAZZERA

La VII Commissione,
esaminato per le parti di propria competenza lo stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali e le parti corrispondenti del disegno di legge n. 3778 recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2011)»;
premesso che:
il disegno di legge di stabilità tiene conto dello scenario delineato dalla Decisione di finanza pubblica approvata a settembre, in base al quale si prevedono per il 2010 un tasso di crescita del PIL reale dell'1,2 per cento e un deflatore pari all'1,6 per cento;
la legge di stabilità, introdotta con la legge di riforma del bilancio (articolo 11 legge n.196/2009), sostituisce da quest'anno la legge finanziaria;
il suddetto provvedimento, insieme al disegno di legge di bilancio, compone la manovra triennale di finanza pubblica e, in particolare, dispone il quadro di riferimento finanziario per il periodo compreso nel bilancio pluriennale 2011-2013, esprimendolo sotto un aspetto essenzialmente tabellare;
gli interventi ammontano a circa 1000 milioni per l'anno 2011, 3.000 milioni per il 2012 e 9.500 milioni per il 2013, da attribuire, essenzialmente, a rimodulazioni di risorse finanziarie già inserite in bilancio;
la manovra economico-finanziaria per il prossimo triennio, per un valore di circa 25 miliardi di euro, di fatto, è stata anticipata con il decreto-legge n. 78 del 2010 e questa deve essere considerata la vera e propria manovra economica cui fare riferimento. Una manovra pesantissima, di «soli e ingentissimi tagli» sopratutto nei confronti degli enti locali e incredibilmente priva di qualsiasi misura a sostegno dello sviluppo economico;
la manovra contenuta nel citato decreto 78 del 2010 ha solo prodotto effetti depressivi sull'economia e l'occupazione;
l'Istat ha confermato che il tasso di disoccupazione nel primo trimestre del 2010 è salito al 9,1 per cento, senza calcolare i lavoratori in cassa integrazione guadagni; dopo i 528 mila posti di lavoro distrutti negli ultimi due anni, sono a rischio altri 246 mila posti di lavoro;
Confindustria ha calcolato in 124 miliardi di euro l'ammontare dell'evasione fiscale, una cifra che risulta 5 volte superiore


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alla manovra correttiva impostata dall'attuale Governo il cui cuore è tutto nel blocco delle retribuzioni del pubblico impiego, nel taglio, come si è detto, dei fondi ai comuni e alle regioni (complessivamente quasi 13 miliardi di euro) e nel rinvio del pensionamento dei cittadini e secondo le recentissime stime elaborate dal suo centro studi nel mese di settembre 2010, il reddito pro capite in Italia continuerà ad essere «in retromarcia» e con la crisi attuale ha fatto passi indietro tornando ai livelli del 1998;
è infatti una «Italia più povera, in assoluto e ancor più in rapporto agli altri paesi avanzati» quella descritta dal rapporto di autunno del Centro studi di Confindustria, che, rinnovando l'allarme per il ritardo nelle riforme, sottolinea alcune questioni cruciali sul fronte dei «ritardi per la modernizzazione»: semplicità e chiarezza delle regole per le imprese (a partire dalla riforma della pubblica amministrazione); il carico fiscale sulle imprese e sui lavoratori; l'istruzione; la ricerca e l'innovazione, terreno su cui siamo «in forte svantaggio»; infrastrutture, settore in cui «il Paese ha dissipato la leadership che aveva quaranta anni fa tagliando le risorse e rafforzando il potere di veto dei sempre più numerosi soggetti interessati»; la concorrenza: «le liberalizzazioni da sole aumenterebbero la produttività del 14,1 per cento»;
l'attuale governo non è in grado di proporre una politica economica anticiclica convincente tale da aggredire la crisi che attanaglia il nostro Paese;
il provvedimento al nostro esame contiene una manovra finanziaria inesistente, uno strumento di intervento del tutto inadeguato e insufficiente, che fa semplicemente da ponte tra ciò che non si è voluto fare prima e ciò che non si sa o non si vuole fare dopo;
il Paese necessita invece di interventi che correggano la politica economica e la politica fiscale dell'attuale governo: stimolando di più la domanda interna, prevedendo nell'immediato una vera manovra di almeno un punto di PIL che vada a sostegno dei redditi, della domanda, e delle piccole imprese;
considerato inoltre che, per quanto concerne in particolare gli aspetti all'attenzione della Commissione:
lo stato di previsione del Ministero per i Beni e le attività culturali per il 2011 prevede spese finali di competenza per complessivi 1.429 milioni di euro;
rispetto ai circa 1.718 milioni di euro delle previsioni iniziali del bilancio 2010, le previsioni per il 2011 evidenziano una diminuzione di oltre 281 milioni di euro;
rispetto invece alle previsioni della legge di assestamento 2010, pari a oltre 1.718 milioni di euro, la diminuzione delle spese è pari a circa 461 milioni di euro;
esaminando le principali Missioni dello stato di previsione troviamo:
la Missione «Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali», vede un taglio rispetto alle previsioni assestate 2010, di oltre 224 milioni di euro. (passando da quasi 1.434 milioni di euro a meno di 1.210 milioni). Taglio ancora più drastico se si considerano le risorse previste per il 2012 e 2013;
la Missione «Ricerca e innovazione», passa da 144 milioni delle previsioni assestate 2010, a meno di 78 milioni del bilancio in esame. Se confrontato invece con il bilancio dello scorso anno, il taglio è di oltre 66 milioni di euro;
la Missione «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche», mostra - in controtendenza - un lieve incremento di risorse. Rispetto alle previsioni assestate 2010, le risorse passando da 32,8 milioni di euro a circa 36 milioni di euro;
considerato che:
l'inadeguatezza delle risorse, destinate ai beni culturali, dunque a quei settori che rappresentano una parte importante della cultura italiana, è diventata oltremodo insostenibile;


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risulta evidente che rispetto alla necessaria valorizzazione dei settori relativi e delle attività al Ministero per i beni culturali il Governo dimostra di rimanere lontano da qualsiasi iniziativa concreta;
il settore culturale rientra tra gli assi principali di riferimento anche a livello europeo, fondandosi esso sul riconoscimento delle ampie potenzialità espresse dalle attività connesse alla conservazione, al restauro e alla gestione del patrimonio culturale e di quanto esse siano in grado di contribuire in modo efficace alla realizzazione di una concreta ed efficace politica costruttiva con effetto sinergico su diversi settori,
per le ragioni illustrate in premessa,

DELIBERA DI RIFERIRE IN SENSO CONTRARIO


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ALLEGATO 10

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011). C. 3778 Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013. C. 3779 Governo.

Tabella n. 13: Stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali per l'anno finanziario 2011.

PROPOSTA DI RELAZIONE ALTERNATIVA PRESENTATA DAI DEPUTATI GHIZZONI, LEVI, LOLLI, BACHELET, COSCIA, DE BIASI, DE PASQUALE, DE TORRE, MAZZARELLA, MELANDRI, NICOLAIS, SIRAGUSA, ROSSA, PES E RUSSO

La VII Commissione permanente della Camera dei Deputati,
esaminato per le parti di propria competenza il disegno di legge A.C. 3778 recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2011)» e il disegno di legge A.C. 3779 recante «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e bilancio pluriennale per il triennio 2011-2013» (Tab. 13);
premesso che:
il disegno di legge di Stabilità è stato formalmente predisposto sulla base della nuova disciplina introdotta dall'articolo 11 della legge 31 dicembre 2009, n. 196 che ha riformato le procedure di finanza pubblica e ha delineato una nuova configurazione del ciclo della programmazione e degli strumenti di bilancio;
dopo la trasmissione in gravissimo ritardo dello schema di Decisione di Finanza Pubblica e senza aver aspettato l'approvazione della risoluzione da parte di un ramo del Parlamento, il Governo ha presentato un disegno di legge sostanzialmente tabellare e di contenuto assai ristretto che non produce effetti sui saldi di finanza pubblica poiché, si legge nella relazione introduttiva, la manovra per il triennio 2011 - 2013 è stata effettuata con il decreto-legge 78 del 2010;
nel metodo, ciò costituisce la riproposizione di uno schema consolidato: una manovra per decreto, l'abbandono di qualunque logica programmatoria, lo svuotamento della sessione di bilancio e delle sue regole e, per questa via, l'impossibilità per il Parlamento di discutere e di esercitare il suo ruolo di indirizzo sulla politica economica;
nel merito, le misure contenute nel decreto, che hanno determinato una correzione dell'indebitamento netto pari a circa 12 miliardi per il 2011 e 25 miliardi per gli anni 2012 e 2013, sono riconducibile prevalentemente (67 per cento) a tagli di spesa nel settore delle Amministrazioni centrali regionali e locali, nel pubblico impiego e in materia previdenziale;
è necessario sottolineare che sulla sostenibilità delle misure per le amministrazioni pubbliche e sulla effettiva realizzabilità dei risparmi attesi si riflette l'inadeguatezza di tagli indifferenziati e non selettivi che potrebbero tradursi o in


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un rallentamento della spesa in conto capitale o in meri slittamenti nel tempo di pagamenti o nella formazione di debiti sommersi e, certamente, nella riduzione della funzionalità della pubblica amministrazione e dei servizi ai cittadini;
si tratta, in ogni caso, di misure che avranno effetti recessivi e porteranno ad una riduzione del tasso di crescita del PIL pari a 0,5 punti percentuali nel periodo di riferimento 2010-2012;
poiché nel prossimo biennio sull'attività economica dovrebbe continuare a gravare una dinamica debole dei consumi, frenati dalla stazionarietà del reddito disponibile, la previsione di un tasso di crescita del 2 per cento nel biennio 2012-2013, senza cui sarebbe impossibile conseguire gli obiettivi di finanza pubblica, appare fin troppo ottimistica;
il Governo sembra non considerare che il riequilibrio duraturo dei conti pubblici passa soprattutto per il rafforzamento del potenziale di crescita dell'economia. L'uscita dalla crisi deve essere un'opportunità per porre le basi per attuare riforme strutturali, a partire da quella del fisco, che accrescano la produttività e la competitività del nostro Paese;
pur non avendo indicato nella DFP alcun disegno di legge collegato alla manovra di finanza pubblica, il Governo sta annunciando, negli incontri con le parti sociali e gli attori economici, la presentazione a fine anno dell'ennesimo decreto riducendo così al minimo il ruolo, il dibattito e la capacità di intervento del Parlamento;
considerato altresì che:
sono solo di qualche settimana fa le parole del ministro Bondi che dalle pagine del Foglio ( 08-10-2010) denunciava la sua grande preoccupazione per il comparto dello spettacolo " (...) rispetto all'anno in corso le risorse per lo spettacolo dal vivo sono scese da 402 milioni di euro a 262 milioni di euro per il prossimo anno. Se le cose non cambiassero, non saremmo in grado di mantenere i livelli minimi di sopravvivenza delle principali attività dello spettacolo. Siamo già alle prese con il rischio di chiusura di teatri storici e della messa in cassa integrazione dei lavoratori dello spettacolo(...)";
malgrado le dichiarazioni del ministro, il quadro di bilancio in discussione che si figura registra nello stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali, un decremento di 288,9 milioni di euro ben il 16,8 per cento in meno rispetto all'anno precedente e che la spesa complessiva, lungi dal definirsi investimento, rappresenta lo 0,3 per cento del PIL, nel paese che possiede il 52 per cento del patrimonio artistico mondiale;
nel provvedimento in esame non è presente alcuno sforzo per ridurre almeno in parte lo stato di disagio dello spettacolo; nel programma Sostegno, valorizzazione e tutela del settore dello spettacolo, con stanziamento in conto competenza pari a 298,6 milioni di euro (-153,3 milioni di euro, rispetto al dato assestato 2010), gli stanziamenti per il Fondo unico per lo spettacolo (FUS) con 262,9 milioni di euro sono ridotti del 36,6 per cento. Altresì va rilevato che 8,9 milioni di euro sono erogati a favore delle Fondazioni lirico- sinfoniche, portando la relativa quota del FUS a 117,1 milioni di euro;
il mondo dello spettacolo attende da anni la Riforma del settore, votata all'unanimità dalla Settima Commissione;
il Ministro ha preso pubblicamente il solenne impegno a finanziare la Riforma, impegno solennemente smentito dal presente provvedimento;
il Ministro ha dichiarato che l'utilità e l'urgenza del decreto sulle fondazioni lirico sinfoniche era nella non sostenibilità dei costi delle medesime, fatto smentito dalla seppur contenuta erogazione di finanziamenti;
l'ultima commissione prosa ha tagliato in modo impietoso l'esercizio e circoscritto il finanziamento solo a parte della produzione;


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non vi sono nel provvedimento in esame le defiscalizzazioni necessarie all'intervento dei privati;
i pesanti tagli saranno seguiti a cascata da altrettanti tagli da parte delle regioni e dei comuni;
il federalismo fiscale non prevede la cultura fra le funzioni fondamentali;
le orchestre del centro sud del paese sono oramai chiuse e le altre versano in precarie condizioni;
la prosa è ormai a livelli al di sotto della sopravvivenza, come del resto la danza;
si rileva la grave assenza di agevolazioni in favore della filiera cinematografica e in particolare, il mancato rinnovo delle misure di tax credit e tax shelter, (introdotte dal governo Prodi con la Legge 244 del 2007, Finanziaria 2008), che negli ultimi anni hanno prodotto risultati straordinari non solo per l'erario ma anche per l'occupazione;
il fondo unico per lo spettacolo ha un valore sui dati 2009 della metà rispetto al 1985 ed è decisamente al di sotto del bisogno e bisognerebbe almeno riportarlo ai valori della finanziaria del 2007, stanziando 550 milioni, per stare in un regime di mera sopravvivenza;
rilevato negativamente che:
il programma Tutela dei beni librari, promozione e sostegno del libro e dell'editoria, con uno stanziamento in conto competenza pari a 127,9 milioni di euro viene decurtato di 21,3 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010. Tale taglio comprende le somme destinate al funzionamento della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, la Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II di Roma, l'Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane, il Museo dell'audiovisivo, il Centro per il libro e la lettura, i contributi a istituzioni sociali, le somme da erogare a enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi, i contributi ad enti e istituti culturali, il contributo all'Accademia Nazionale dei Lincei e al Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea;
altresì, il programma Tutela delle belle arti, dell'architettura e dell'arte contemporanee; tutela e valorizzazione del paesaggio, con uno stanziamento in conto competenza pari a 255,7 milioni di euro è tagliato di 31,3 milioni di euro rispetto all'assestamento 2010;
la Valorizzazione del patrimonio culturale, registra un decremento di 2,8 milioni di euro e per la Tutela del patrimonio culturale vengono stanziati 192,8 milioni di euro inferiore di 62,5 milioni di euro rispetto al dato assestato 2010 e in particolare subiscono un taglio di 17,0 milioni di euro le somme destinate agli interventi urgenti al verificarsi di emergenze, relativi alla salvaguardia dei beni culturali e paesaggistici; le somme per conservazione, potenziamento e realizzazione di progetti sperimentali, ivi compresa la manutenzione straordinaria di locali attinenti il patrimonio nazionale archeologico, storico, artistico e architettonico con un totale complessivo di 41,8 milioni di euro sono decurtati di ben 17,2 milioni di euro;
considerato inoltre che:
le spese per interventi di restauro e sicurezza in musei, archivi e biblioteche di interesse storico, artistico e culturale, nonché per interventi di restauro della Domus Aurea e le somme destinate specificatamente ad interventi per il restauro e la sicurezza della Domus Aurea e dell'area archeologica centrale di Roma vengono decurtate di 0,7 milioni di euro, quando è noto a tutti, per riportare solo un esempio tra tanti, che il Colosseo, uno dei monumenti più famosi al mondo, avrebbe bisogno di un restauro di 25 milioni di euro;
la missione, Ricerca in materia di beni e attività culturali, con uno stanziamento in conto competenza di77,8 milioni di euro (pari al 5,4 per cento dello stanziamento del Ministero), registra undecremento di 66,4 milioni (-46,0 per cento) rispetto al bilancio assestato 2010;


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considerato infine che:
il provvedimento in esame certifica il progressivo abbandono dell'intervento pubblico nella cultura, riducendolo a spese per il personale e per il funzionamento di un ministero oramai composto di funzioni accentrate ad alto tasso di discrezionalità nell'erogazione dei finanziamenti;
è convinzione del Ministro che l'unica strada di finanziamento sia il marketing;
detta dichiarazione allarma per le ombre che getta sul futuro del patrimonio artistico e culturale del paese, ridotto a oggetto pubblicitario o a soggetto di privatizzazione;
un paese dove la cultura muore è un paese senza prospettive di crescita e di civiltà;

DELIBERA DI RIFERIRE IN SENSO CONTRARIO


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ALLEGATO 11

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante norme generali per la ridefinizione dell'assetto organizzativo-didattico dei centri di istruzione per gli adulti, ivi compresi i corsi serali. Atto n. 194.

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE

La Commissione VII (Cultura, scienza e istruzione),
esaminato lo schema di decreto del Presidente della Repubblica «Norme generali per la ridefinizione dell'assetto organizzativo didattico dei Centri d'istruzione per gli adulti, ivi compresi i corsi serali, adottato ai sensi dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133»;
considerato che la riorganizzazione dei centri territoriali permanenti per l'educazione degli adulti e dei corsi serali, era stata avviata con la legge 27 dicembre 2006, n. 296, legge finanziaria per il 2007 e con il successivo decreto del Ministro della pubblica istruzione del 25 ottobre 2007;
tenuto conto delle indicazioni emerse nel corso delle audizioni informali di rappresentanti delle associazioni di categoria, rappresentanti sindacali, dirigenti scolastici ed esperti, svolte dalla Commissione Cultura, scienza e istruzione, nelle sedute del 28 aprile 2010, 4 e 11 maggio 2010 e 21 settembre 2010;
preso atto del parere espresso dalla Conferenza unificata in data 6 maggio 2010, pervenuto il 18 maggio 2010, e di quello del Consiglio di Stato espresso il 22 luglio 2010, trasmesso dal Governo il 27 luglio 2010;
rilevata la necessità di dare attuazione al citato articolo 64, comma 4, lettera f), della legge n. 133 del 2008 attraverso una ridefinizione dell'assetto organizzativo e didattico dei centri per l'istruzione degli adulti, compresi i corsi serali, idonea a superare le criticità emerse nel previgente sistema, in modo da garantire, tra l'altro, l'acquisizione e lo sviluppo delle competenze connesse all'assolvimento dell'obbligo di istruzione, comprese le competenze chiave di cittadinanza, al fine di innalzare i livelli di istruzione della popolazione adulta, anche immigrata, in coerenza con le Raccomandazioni dell'Unione Europea in materia;
rilevato che appare condivisibile il complessivo assetto organizzativo e didattico articolato in percorsi di primo e secondo livello, finalizzati i primi al conseguimento del titolo di studio conclusivo del primo ciclo e della certificazione dei saperi e delle competenze connesse all'assolvimento dell'obbligo di istruzione, i secondi al conseguimento del titolo di studio conclusivo del secondo ciclo;
ritenuto che risulta altresì condivisibile la previsione di strumenti specifici per la sostenibilità dei carichi orario delle lezioni, soprattutto ai fini del riconoscimento dei crediti comunque acquisiti dall'adulto in contesti formali, informali e non formali, da considerare nella definizione del patto formativo individuale per la personalizzazione del percorso e della sua fruizione anche a distanza nei limiti previsti;
considerato opportuno valorizzare, comunque, i positivi risultati conseguiti dai


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progetti di innovazione destinati alle fasce deboli della popolazione, ivi compresa quella immigrata, realizzati dai Centri territoriali e dagli Istituti scolastici impegnati nell'attuazione dei corsi serali;
precisato che, nel rispetto delle competenze esclusive delle Regioni in materia di programmazione dell'offerta formativa, i Centri erogano i percorsi di secondo livello soltanto attraverso accordi con le istituzioni scolastiche sedi dei percorsi di istruzione tecnica, professionale, artistica e, nell'ambito dell'ampliamento dell'offerta formativa, anche liceale, come richiesto nel parere espresso dalla Conferenza unificata sullo schema in esame. I Centri si configurano pertanto quale punto di riferimento per tutti gli adulti che intendono conseguire titoli di studio, ferma restando ogni altra opportunità di ampliamento dell'offerta formativa nel quadro di accordi con le Regioni e gli Enti locali;
ritenuto necessario ottimizzare le risorse umane e strumentali disponibili attraverso la previsione di modelli organizzativi «a rete» sul territorio, idonei a sviluppare rapporti stabili e organici tra i centri provinciali per l'istruzione degli adulti, dotati di una propria autonomia a norma dell'articolo 1, comma 632, della citata legge n. 296 del 2006, e le altre sedi nelle quali si attuano i percorsi del secondo ciclo, in modo da assicurare all'utenza la più ampia e diversificata offerta di istruzione e formazione nel rispetto dei principi di efficacia, efficienza, economicità e contenimento della spesa pubblica;
tenuto conto che, allo stato degli atti, il provvedimento in esame potrà essere perfezionato e reso efficace soltanto a partire dall'anno scolastico 2011/ 2012;
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti condizioni:
1) ferma restando l'impostazione organizzativa e didattica, che consente di riconoscere i crediti acquisiti dagli adulti e di personalizzare i percorsi sulla base del patto formativo individuale e che prevede un'articolazione organizzativa per gruppi di livello, si ritiene necessario coordinare lo schema di regolamento in esame con la disciplina introdotta dai decreti del Presidente della Repubblica n. 87, 88 e 89 del 2010, riguardanti rispettivamente gli istituti professionali, gli istituti tecnici e i licei, in modo da renderlo coerente, nell'impianto e nei termini utilizzati, con il nuovo assetto della scuola secondaria superiore quale risulta dagli indicati regolamenti;
2) al fine di innalzare i livelli di istruzione della popolazione adulta, anche immigrata, per rispondere ai nuovi fabbisogni di istruzione indotti dalle rapide trasformazioni in atto della struttura demografica della popolazione, appare necessario modificare il provvedimento in esame in modo da assicurare centralità, nell'offerta formativa dei centri, all'acquisizione delle competenze di base connesse all'adempimento dell'obbligo di istruzione e all'esercizio della cittadinanza attiva, anche per sostenere meglio gli adulti nei percorsi di secondo livello per il conseguimento di un titolo di studio di istruzione secondaria superiore;
3) in considerazione del fatto che ai Centri territoriali compete, nella loro autonomia organizzativa e didattica, la gestione degli strumenti di flessibilità di cui all'articolo 4, comma 7, anche ai fini dell'orientamento e dell'accoglienza necessari alla definizione del patto formativo individuale, funzionale alla personalizzazione dei percorsi, si ritiene necessario, inoltre, all'articolo 4, dopo il comma 5, inserire il seguente: «5-bis. I percorsi di cui al comma 1, lettera b), sono realizzati dai Centri attraverso gli accordi di rete di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 275 del 1999, con particolare riferimento all'articolo 7, stipulati con le istituzioni scolastiche presso le quali funzionano i percorsi di istruzione tecnica, professionale ei artistica»;
4) appare necessario, inoltre, che le materie di cui all'articolo 4, comma 7


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siano disciplinate con uno strumento flessibile, come le linee guida, per sostenere gradualmente il passaggio al nuovo ordinamento dei percorsi per l'istruzione degli adulti, nel rispetto dell'autonomia dei centri;
5) si considera necessario altresì prevedere misure nazionali di accompagnamento per l'introduzione del nuovo assetto organizzativo e didattico dei Centri, che comprendano prioritariamente l'aggiornamento del personale scolastico;
6) è necessario ridefinire i tempi previsti all'articolo 11, comma 1, stabilendo che il termine del 31 agosto 2011 fissato per la cessazione del previgente ordinamento sia sostituito quello del 31 agosto 2013;

e con la seguente osservazione:
il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca valuti l'opportunità di adottare tutte le iniziative necessarie, anche nell'ambito dei contratti collettivi di lavoro del personale della scuola, per assicurare ai Centri territoriali personale in possesso di specifici titoli culturali e di esperienze maturate nel settore dell'istruzione degli adulti.

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