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Resoconti stenografici delle indagini conoscitive

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Commissioni Riunite (III e IV)
7.
Mercoledì 21 ottobre 2009
INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Cirielli Edmondo, Presidente ... 3

INDAGINE CONOSCITIVA NELL'AMBITO DELL'ESAME, IN SEDE REFERENTE, DELLE PROPOSTE DI LEGGE C. 1213 CIRIELLI, C. 1820 GAROFANI E C. 2605 DI STANISLAO, RECANTI «DISPOSIZIONI PER LA PARTECIPAZIONE ITALIANA A MISSIONI INTERNAZIONALI»

Audizione di rappresentanti del COCER-Interforze:

Cirielli Edmondo, Presidente ... 3 6 9 10
Anselmi Alessio, Presidente della sezione COCER Marina ... 5 9
Azzaro Francesco, Vicepresidente della sezione COCER Arma dei carabinieri ... 5
Bartoloni Bruno, Presidente della sezione COCER Guardia di finanza ... 9
Ciavarelli Antonello, Membro del Comitato di presidenza del COCER ... 9
Cultrera Corrado, Vicepresidente della sezione COCER Esercito ... 8
Di Stanislao Augusto (IdV) ... 10
Rossi Domenico, Presidente del COCER-Interforze ... 3 6 7 8 9
Vitale Antonio Michele, Vicepresidente della sezione COCER Aeronautica ... 6
Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito Democratico: PD; Lega Nord Padania: LNP; Unione di Centro: UdC; Italia dei Valori: IdV; Misto: Misto; Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud: Misto-MpA-Sud; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling.; Misto-Liberal Democratici-MAIE: Misto-LD-MAIE; Misto-Repubblicani; Regionalisti, Popolari: Misto-RRP.


III (AFFARI ESTERI E COMUNITARI) E IV (DIFESA)

Resoconto stenografico

INDAGINE CONOSCITIVA


Seduta di mercoledì 21 ottobre 2009


Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DELLA IV COMMISSIONE EDMONDO CIRIELLI

La seduta comincia alle 15,20.

(Le Commissioni approvano il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti a circuito chiuso e la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati.

Audizione di rappresentanti del COCER-Interforze.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva relativa all'esame, in sede referente, delle proposte di legge C. 1213 Cirielli, C. 1820 Garofani e C. 2605 Di Stanislao, recanti «Disposizioni per la partecipazione italiana a missioni internazionali», l'audizione di rappresentanti del COCER-Interforze.
Innanzitutto mi scuso per il ritardo con il quale abbiamo iniziato. Purtroppo, la III Commissione esteri era impegnata nell'esame di un altro provvedimento. Prima di dare la parola ai rappresentanti del Cocer-Interforze, in primo luogo al generale di corpo d'armata Domenico Rossi, ricordo ai colleghi che alle ore 16 in Aula inizieranno le votazioni e quindi, eventualmente, dovremo proseguire l'audizione in un'altra seduta.
Do ora la parola ai rappresentanti del COCER-Interforze.

DOMENICO ROSSI, Presidente del COCER-Interforze. La ringrazio, signor presidente, per la convocazione. Le missioni internazionali hanno riflessi non solo sull'impiego, materia che non rientrerebbe nelle specifiche competenze della rappresentanza militare, ma anche su alcuni aspetti non secondari, che sono indicati all'interno delle proposte di legge di cui stiamo discutendo e che riguardano soprattutto aspetti economici o regolamentari di interesse della rappresentanza militare. Abbiamo esaminato le tre proposte, che sono molto simili tra loro, ed esprimiamo un giudizio generale di condivisibilità sui loro contenuti. Potrei quindi lasciare la parola alle singole sezioni per gli aspetti peculiari da loro individuati.
Mi permetto di aggiungere, però, alcune considerazioni di carattere generale sull'impostazione dei provvedimenti. Come questi recitano in premessa, si è voluto portare all'interno di un unico quadro normativo un insieme di norme attualmente contenute all'interno dei decreti o di altri atti già vigenti, al fine di facilitare determinati aspetti procedurali ai provvedimenti sulle missioni all'estero. È evidente che riguardo a ciò - ed è qui la condivisione di carattere generale - i provvedimenti raggiungono i loro scopi, in quanto creano un quadro normativo più organico e di riferimento valido per tutti, sia per il personale, sia per la linea di comando.
Poiché si sta facendo una legge quadro, dobbiamo chiederci però se, rispetto alla situazione normativa vigente - sia essa relativa a norme transitorie, ovvero ripetute all'interno dei decreti di autorizzazione alla missione, oppure a norme con


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solidate - si intenda variare qualcosa o solo riportare le norme all'interno della cornice legislativa creata con questi provvedimenti.
Questo è il dubbio che ci dobbiamo porre, perché, se si crea una cornice legislativa di riferimento, possiamo «chiudere la seduta» in quanto abbiamo risposto allo scopo dei provvedimenti, mentre, se si intende creare un quadro che va a modificare la situazione vigente, probabilmente i nostri relatori potranno indicare aspetti integrativi o porre interrogativi.
Lascio quindi questo punto di domanda, giacché condividiamo questa seconda impostazione, ma, se si può andare oltre, possiamo indicare gli aspetti con cui vorremmo integrare i provvedimenti in corso, anche perché, mancando disposizioni di natura finanziaria, questi ultimi si configurano attualmente a costo zero. A seconda invece delle proposte che possono essere avanzate nell'ambito della discussione, alcuni costi che ne deriverebbero potrebbero comportare problemi di copertura finanziaria.
Non più in veste di presidente del COCER-Interforze, ma come presidente della sezione COCER dell'Esercito, desidero evidenziare almeno due aspetti importanti. Nei teatri operativi devono essere giustamente premiati l'operatività e l'efficienza. Non abbiamo orari di lavoro ed è giusto che non ci siano, perché l'operatività è prioritaria. Questo però comporta un dispendio di energie anche all'interno di un periodo temporale non ben definito.
Abbiamo già avuto qualche riconoscimento in termini di periodi di riposo conseguenti ai periodi di impiego. Da questa legge quadro potrebbe però emergere una parte regolamentare successiva, che possa uniformare il trattamento relativo ai recuperi psicofisici o in teatro operativo o anche successivamente. In relazione al dispendio di energie, infatti, c'è presumibilmente bisogno di giorni aggiuntivi rispetto alla licenza ordinaria, che ciascuno di noi matura in patria nella normale attività. Ciò potrebbe essere previsto nel provvedimento attraverso il richiamo a un regolamento successivo di carattere applicativo del Ministro della difesa.
L'altra situazione di carattere generale che vogliamo prospettare è la questione relativa all'indennità di missione, che viene presa a riferimento al fine di computare, poi, il quantum relativo nei vari teatri. L'indennità di missione è ferma da tempo immemorabile, fatto che induce a interrogarsi sull'adeguatezza di questo quantum alla realtà. Sicuramente il punto di partenza non è adeguato, essendo rimasto fermo da molti anni. Lasciamo ai legislatori la scelta di come debba essere adeguato, anche perché per modificarlo c'è bisogno di copertura finanziaria.
Presentiamo, quindi, alcune proposte di integrazione ai testi dei provvedimenti frutto delle nostre esperienze.
In relazione al personale del ruolo d'onore o in situazioni particolari, avremmo bisogno di una norma che garantisca non richiami periodici, come attualmente avviene, ma una situazione di carattere continuativo e di una certa automaticità nelle promozioni del personale ferito o deceduto.
Avevamo già una norma per i volontari in ferma annuale impiegati in missione all'estero, che, laddove finivano la ferma e non erano risultati vincitori di concorsi per passaggi nei ruoli successivi, potevano essere trattenuti per ulteriori sei mesi. Questa norma non riguarda i volontari in ferma prefissata a un anno e, qualora non abbiano fatto domanda di rafferma per un altro anno e non siano risultati vincitori dei concorsi a quattro anni, siamo costretti a farli rientrare e sostituirli invece di dare loro questa possibilità.
Un ultima proposta di integrazione prevede agevolazioni per il richiamo in servizio del nostro personale delle forze di completamento. Questi sono i punti di carattere generale.
Ho un unico dubbio, che pongo ai presenti, perché un chiarimento potrebbe essere utile. All'articolo 1 della proposta del presidente Cirielli si legge «Le disposizioni della presente legge si applicano alle missioni all'estero svolte dal personale


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appartenente alle Forze armate, Forze di polizia e ordinamento militare», tuttavia al successivo articolo 3 vengono richiamati gli interventi del Dipartimento della protezione civile. A un primo esame, trattandosi di una legge quadro riferita alle missioni internazionali delle Forze armate ed essendo già codificata la possibilità del Dipartimento della protezione civile di partecipare alle predette missioni, l'articolo 3 non ci sembrava inserito nel contesto generale di riferimento. Non è niente di più di un dubbio che ci è venuto e che sottoponiamo alla presidenza.
Ho fatto riferimento alla proposta del presidente Cirielli, ma le tre proposte sono uguali sia nei contenuti che nelle finalità. I presentatori delle altre due proposte quindi mi scuseranno per non averli chiamati in causa.

FRANCESCO AZZARO, Vicepresidente della sezione COCER Arma dei carabinieri. Grazie signor presidente e buongiorno a tutti. Come sezione del COCER Arma dei carabinieri abbiamo espresso un giudizio di piena condivisibilità su queste proposte di legge, perché si tratta di provvedimenti che vanno a risolvere una tematica particolarmente delicata e sentita nell'ambito delle Forze armate e delle Forze di polizia a ordinamento militare, che partecipano a missioni internazionali. Tali missioni all'estero si svolgono in scenari che possono essere a bassa, a media o ad alta intensità, quindi con situazioni anche di rischio per l'incolumità del nostro personale.
Tali proposte vanno a intervenire in modo sostanziale dal punto di vista economico e credo che il generale Rossi abbia delineato un quadro assolutamente completo e condiviso.
Come sezione del COCER arma dei Carabinieri, abbiamo da aggiungere un'ulteriore osservazione relativa ai benefici combattentistici previsti dalla legge n.1746 del 1962, che peraltro riguardava soltanto le missioni per conto dell'ONU, anche se in queste proposte si parla di missioni all'estero, che vanno quindi anche oltre. Vorremmo che questi benefici combattentistici, che consistevano in aumenti stipendiali biennali pari al 2,5 per cento percepiti dal 1981 da tutto il personale, ma dal 1987, a seguito del cambiamento del sistema stipendiale del personale, garantiti solo al personale dirigente e sottratti a quello non dirigente, venissero ulteriormente estesi al personale non dirigente come avveniva in precedenza, al fine di omogeneizzare e di dare assolutamente piena dignità a persone che svolgono mansioni analoghe ai dirigenti in teatri di operazione.
A seguito dell'entrata in vigore della parametrazione, è emersa un'ulteriore problematica, per cui sarà necessario valutare a livello tecnico le possibili soluzioni. Si tratta tuttavia di un aspetto importante, che è avvertito da tutto il personale che partecipa alle missioni.

ALESSIO ANSELMI, Presidente della sezione COCER Marina. Signor presidente, onorevoli commissari, anche la Marina militare riconosce come il varo di questa legge diventi sempre più improcrastinabile, anche perché raccoglie tutti i provvedimenti sinora adottati in materia.
Non nascondiamo tuttavia il rammarico di perdere un'occasione, perché purtroppo ci accorgiamo che ad oggi non possiamo fornire un contributo fattivo come vorremmo. Il tempo intercorso tra la comunicazione e lo svolgimento di questa audizione è stato davvero breve e non ci ha consentito di approfondire questa tematica a motivo della tempistica e delle modalità che regolano una rappresentanza militare. Avremmo infatti voluto sentire anche i nostri consigli intermedi e di base, nei quali si trovano numerosi rappresentanti tuttora in missione o appena rientrati.
A tal proposito, vi pregherei di accettare eventuali documenti che si decidesse di redigere nei prossimi giorni; infatti, come sezione Marina, la prossima settimana avremo un incontro con le rappresentanze intermedie, proprio in merito a queste tre proposte di legge, in maniera tale che siano esaminate da una più ampia rappresentanza.


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La legge quadro dovrebbe prevedere anche una regolamentazione che prenda in considerazione l'applicazione delle norme di diritto penale internazionale e la loro congruenza con le specifiche disposizioni ordinamentali. A tal proposito, presso il Gabinetto del Ministro è costituita una Commissione Interforze per analizzare questi problemi.
Venendo alle proposte di legge, ci piace l'attenzione rivolta all'istituzione di un apposito fondo e al trattamento di missione, ma, pur apprezzando ogni riferimento alle acque territoriali, come marinai riteniamo molto più efficiente individuare, quale termine iniziale di attribuzione della diaria di missione, il momento del passaggio dalla dipendenza dell'autorità nazionale a quella dell'autorità internazionale e viceversa. Durante le loro operazioni e il loro impiego non si può infatti individuare il punto preciso dell'impiego della nave, che si muove al limite delle acque, ora dentro, ora fuori. Questo è un punto su cui è bene tornare.
Ci lascia ancora perplessi l'impiego del personale precario nei teatri ad alto rischio. Se si vuole infatti continuare a operare con personale precario in detti teatri, è bene innanzitutto che questo abbia un punto di merito per il transito in servizio permanente effettivo. Non si può tacere il fatto che continuando a tagliare sul professionale aumenterà il numero dei precari che rischieranno la vita in zone di pericolo, aspetto non lodevole. Impiegare chi ha la sicurezza del proprio impiego e sa che quello è il suo futuro è diverso dall'impiegare e stimolare un giovane che sa che, purtroppo, per lui non c'è un futuro con la divisa. Grazie.

PRESIDENTE. Voglio precisare che, sul piano procedurale, questa è un'indagine conoscitiva e, peraltro, il 5 maggio scorso avevamo deliberato che sarebbero stati sentiti i COCER-Interforze. È, quindi, evidente che c'è anche un problema dell'attività degli stati maggiori, il cui personale «distaccato» alla Camera dovrebbe leggere gli atti parlamentari.
Al di là di questo, verrà redatto un testo unificato delle varie proposte e, dopo, sicuramente chiederemo un ulteriore parere dei COCER in un'altra audizione. Poiché si tratta di un'indagine conoscitiva, ci sarà dunque un lungo dibattito e avrete l'occasione di discutere. Ovviamente, nell'indagine conoscitiva non si possono introdurre atti ulteriori rispetto alla fotografia dell'attuale situazione. Questo non significa, però, che non sarete richiamati, oltre al fatto che i relatori per la III e la IV Commissione sono a disposizione per interloquire prima di preparare anche il testo base.

DOMENICO ROSSI, Presidente del COCER-Interforze. Vorrei fare solo una precisazione su quello che ha detto il presidente della sezione COCER Marina. Noi chiediamo che le comunicazioni relative alla convocazione non avvengano a fine settimana, perché il Consiglio centrale non è permanente e, quindi, il giovedì torniamo nelle nostre sedi originarie.

PRESIDENTE. È possibile, però si deve rivolgere non al Parlamento, ma allo Stato maggiore della difesa e al Gabinetto del Ministro. Infatti, le Commissioni non comunicano direttamente con i COCER, ma con il Gabinetto del Ministro, per cui è un problema della vostra scala gerarchica.

ANTONIO MICHELE VITALE, Vicepresidente della sezione COCER Aeronautica. Buongiorno. Ringrazio il presidente e gli onorevoli commissari per l'attenzione che mi vorranno dedicare. Le tre proposte di legge, che sostanzialmente ricalcano lo stesso percorso, vengono salutate con favore dal personale che rappresento, perché si tratta di un percorso che ormai risale al 1990, data dalla quale un provvedimento del genere viene auspicato.
Desidero farmi portavoce non solo delle istanze dell'aeronautica, che volevo vedere contenute in questo disegno di legge, ma anche delle istanze che storicamente dovevano in esso confluire.
La legge italiana di guerra del 1938, che in caso di guerra prevede la sospensione


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dei termini di prescrizione e di decadenza per il personale impiegato nello stato di guerra, oggi è diventata una norma anacronistica qualora per stato di guerra si dovesse intendere quello deliberato dalle Camere e proclamato dal Presidente della Repubblica. Oggi abbiamo militari che vivono fuori dal mondo, come sa chi ha conosciuto quei contesti, a supplicare richieste di rimessioni dei termini davanti alla magistratura, che dipendono dagli interessi e da un confronto non automatico. Speravamo quindi di trovare un cenno a quella norma, che, riformulata in termini di attualità, affrontasse l'annosa questione della rimessione dei termini o comunque della sospensione dei termini prescrizionali a favore del personale che, sebbene non inviato in guerra, si trova a dover vivere le stesse condizioni sostanziali.
Il capitano di fregata Anselmi ha parlato della certezza dell'inizio della missione internazionale. Se guardiamo oggi al codice della navigazione aerea e marittima, sappiamo quale sia la situazione degli aeroporti internazionali quando si parla di extraterritorialità. Non si deve però dimenticare che stiamo parlando di navi armate, di velivoli armati, di carri armati, quindi in assetti non comuni, che sin dal territorio nazionale partono in queste condizioni.
Anche qualora si volesse dunque ipotizzare una forma di tutela sin dalla partenza della missione dal territorio italiano in itinere, perché magari il volo può fare scalo in Norvegia prima di arrivare a Kabul essendo questo l'ordine di missione, dovremmo considerare di volare su un bombardiere armato che correrà gli stessi rischi di quando si trova sul territorio «di missione». Non dovremmo quindi perdere l'occasione di precisare quale sia l'inizio della missione.
Non si deve neppure trascurare una questione strisciante. Avevamo la fiscalizzazione dell'indennità di diaria di missione all'estero, che adesso gode di una parziale defiscalizzazione ma per ragioni storiche, giacché la natura indennitaria dell'emolumento fa sì che non sia una vera retribuzione e perché si constatano rilevanti effetti distorsivi dal momento che questi emolumenti sono episodici, occasionali. Abbiamo percettori di redditi medio-bassi ai quali spettano le case dell'ATER che, in virtù di una missione fatta all'estero, superano la soglia di reddito e perdono la casa. Tuttavia, non si tratta di un incremento fisso e continuativo per il quale valga il divieto di reformatio in peius, giacché l'anno successivo queste persone non percepiscono soldi ma, nel frattempo, sono decadute dalla graduatoria degli alloggi, devono pagare i libri ai figli e diventa difficile rimettere in moto certi meccanismi.
Se questa legge quadro vuole raccogliere istanze ormai ultradecennali, deve tener presente gli impulsi dati dalla storia e non dimenticare neanche ciò che l'attualità ci insegna.
L'attualità oggi vede scenari di responsabilità civile verso terzi in Paesi stranieri, con regole effettivamente poco gestibili, qualora il dolo e la colpa grave facciano fare un passo indietro alle amministrazioni lasciando i singoli in balia delle normative nazionali estere.
La giurisprudenza ci ha insegnato che quando parliamo di attività pericolose al di fuori dell'ordinario, quali il trasporto delle scorie radioattive o l'intervento in seguito alla caduta di satelliti, stiamo parlando di responsabilità oggettiva assoluta. Oggi, questa posizione di garanzia non può essere elusa dall'amministrazione a favore dei propri dipendenti impegnati in un'operazione ad alto rischio.
Auspichiamo dunque il recepimento di queste istanze fatte presenti a più riprese e che oggi non vediamo inserite nella legge quadro, che comunque è apprezzabile e fortemente auspicata dal personale. Esprimiamo quindi il nostro plauso all'iniziativa, che deve però essere portata a compimento.

DOMENICO ROSSI, Presidente del COCER-Interforze. Ho sorvolato su due aspetti tecnici che saranno oggetto d'intervento da parte del vicepresidente Cultrera, che è molto più «tecnico» di me.


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CORRADO CULTRERA, Vicepresidente della sezione COCER Esercito. Signor presidente e signori onorevoli della Commissione, a nome dell'Esercito accogliamo con favore questa legge quadro che si va delineando e siamo soddisfatti del fatto che i contenuti delle tre proposte di legge non si discostino, se non per aspetti di natura politica o procedurale.
Desidero sottolineare a questa Commissione alcuni aspetti tecnici, che riguardano l'indennità di missione e l'indennità di impiego operativo. L'indennità di missione trova la sua origine nel Regio decreto n. 941 del 1926. Dunque, grazie alla legge quadro, questa è l'occasione per adeguare all'epoca attuale determinate norme, per quanto riguarda ad esempio la «corresponsione dell'indennità di missione al 98 per cento per 5 lire oro». Le 5 lire oro ovviamente con l'euro sono sparite da un pezzo, però è rimasto il 98 per cento.
Si presuppone che l'intenzione di allora fosse una sorta di pagamento di vitto e alloggio nel contesto storico tipico del 1926, cosa che però oggi non è attualizzabile, perché per far combattere un militare occorrono tre cose: il vettovagliamento, l'equipaggiamento e il munizionamento. Il munizionamento e l'equipaggiamento non ce lo paghiamo, però, così facendo, ci pagheremmo il vitto e l'alloggio, come se il personale contingentato all'estero, in Afghanistan, Iraq, Kosovo avesse la possibilità di optare. Poiché questa è un'esigenza istituzionale, si chiede una revisione di questo aspetto: quindi, non fare più riferimento al Regio decreto, ma approfittare della legge quadro per riportare al 100 per cento l'indennità di missione.
Il secondo aspetto riguarda l'indennità di impiego operativo, che è legato alla operatività del personale sia in patria, sia nei teatri operativi all'estero. È emersa la volontà, già manifestata nelle precedenti disposizioni, di portare tutto il personale impiegato nei teatri operativi al 185 per cento dell'indennità di impiego operativo, ma non è così per tutti. Lo sforzo è stato apprezzato, è notevole e da elogiare, però non è così per tutti perché in questo contesto operano quelle stesse persone prima citate dal presidente della sezione COCER Marina Alessio Anselmi, ossia i cosiddetti «precari», che sono però addestrati per il combattimento e combattono insieme agli altri.
Proponiamo dunque di arrivare senza distinzioni al 185 per cento dell'indennità per tutto il personale impiegato, perché rimarrebbero fuori solo i precari. C'è un altro aspetto di sperequazione, sul quale devo citare in causa indirettamente...

DOMENICO ROSSI, Presidente del COCER-Interforze. Chiedo scusa, vorrei solo dare un chiarimento. Le Forze armate in questo momento hanno un grado, il primo caporalmaggiore, che può essere ricoperto indifferentemente da personale in servizio permanente e da personale in ferma. Questa sperequazione si aggrava nel momento in cui due persone che appartengono a due ruoli diversi, ma con lo stesso grado, svolgono la stessa attività e hanno un compenso diverso.

CORRADO CULTRERA, Vicepresidente della sezione COCER Esercito. Stesse funzioni, stessa preparazione professionale, stessa abilitazione al combattimento.
L'altro aspetto è una sperequazione che si viene a verificare non per volontà del legislatore e dei proponenti o delle amministrazioni, ma per mero meccanismo di stratificazione di leggi nel tempo. Cito un esempio che riguarda i paracadutisti e il personale di ruolo. Quando ci fu l'unificazione delle indennità operative con l'importo aggiuntivo pensionabile, per quanto riguarda le Forze di polizia a ordinamento militare e civile, tale indennità operativa fu prima trasformata in indennità di istituto e, poi, in indennità pensionabile, dove per legge fu approvato il cumulo del 50 per cento dell'indennità di impiego operativo nel caso specifico dell'aeronavigazione.
Oggi, nello stesso teatro operativo il carabiniere, il poliziotto, il finanziere, il paracadutista o il pilota percepiscono, oltre che la propria indennità pensionabile, anche il cumulo della metà del 190 per


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cento dell'indennità di impiego operativo che è qui specificata, mentre il resto delle Forze armate, sotto l'aspetto paracadutistico, cioè aeronavigante o in qualità di pilota, non lo percepisce nemmeno in patria. Se l'impiego è lo stesso e la legge quadro riguarda queste Forze, credo ci debba essere una sorta di equiparazione. È un problema, lo riconosco, però bisognava portarlo all'attenzione della Commissione.

BRUNO BARTOLONI, Presidente della sezione COCER Guardia di finanza. Grazie signor presidente e membri della Commissione, sarò telegrafico visti i tempi così stretti.
Come sezione COCER Guardia di finanza, salutiamo anche noi con favore le iniziative legislative, che potranno costituire un punto di riferimento importante per omogeneizzare una situazione sicuramente complessa. Ci preme equiparare il nostro trattamento a quello dei colleghi delle Forze armate, per cui appoggiamo le istanze avanzate dai colleghi.
Desideriamo sottolineare un altro punto fondamentale. Le tre proposte di legge sono state impostate nell'ottica Forze armate, cui fanno prevalentemente riferimento. Sarebbe invece opportuno fare riferimento, oltre che agli organi della Difesa anche agli organi della Guardia di finanza, per quanto riguarda sia le potestà amministrative sia il passaggio sui concorsi.
Si fa riferimento ai concorsi della Difesa, ma sarebbe opportuno fare riferimento anche ai nostri, così come, relativamente alla possibilità di dismettere beni o di fare gestioni amministrative, oltre che agli organi di Difesa si dovrebbe far riferimento agli organi di gestione amministrativa della Guardia di finanza.

PRESIDENTE. Non so come siate organizzati, giacché in teoria avremmo avuto soltanto l'intervento del COCER-Interforze.

ANTONELLO CIAVARELLI, Membro del Comitato di presidenza del COCER. È garantita a tutti la possibilità di intervenire; per questo si viene per categorie e per sezioni, per poter esprimere almeno un rappresentante per ogni ruolo e categoria. Hanno parlato soltanto i presidenti, gli ufficiali e ufficiali superiori, magari ...

PRESIDENTE. Pensavo che voi aveste fatto delle riunioni per concordare una linea; probabilmente non è così!

DOMENICO ROSSI, Presidente del COCER-Interforze. Chiedo scusa, come presidente, per me tutte le sezioni sono state riunite e chi ha parlato ha espresso il parere della sezione. Non so per la Marina, ma questo vale per l'Aeronautica, l'Esercito, i Carabinieri e la Guardia di finanza.

ALESSIO ANSELMI, Presidente della sezione COCER Marina. C'è stato veramente poco tempo, però le categorie si sono tutte riunite.

ANTONELLO CIAVARELLI, Membro del Comitato di presidenza del COCER. Comunque non era nel suo intervento, mentre l'argomento è stato ampiamente discusso e, quindi, è condivisibile. Facendo parte di categorie, come i sottufficiali e la truppa, che «fanno la guerra» in quei teatri dove ci si trova in uno stato di rischio, desideriamo evidenziare un po' il senso della retribuzione economica. Non è che si va lì per i soldi. Il trattamento economico non deve essere, come richiamato dalla legge, riferito al costo della vita in quel luogo, ma ai sentimenti con i quali il personale vi si reca. Comunque adesso il mio intervento viene molto sminuito rispetto a quello che volevo dire un po' più diffusamente. Comunque grazie.

PRESIDENTE. Siccome ci sono domande da fare, dovremo rinviare il seguito ad altra seduta, perché tra due minuti dobbiamo essere in Aula. Probabilmente sarete convocati per martedì prossimo, considerato che in quella data avevamo «una finestra», come Commissioni esteri e difesa, per il comandante del COI, la cui


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audizione potrebbe eventualmente slittare. Abbiamo bisogno di avere un'interlocuzione innanzitutto del COCER-Interforze e poi per rappresentanza, perché altrimenti non riusciamo a svolgere la nostra funzione. Dobbiamo conoscere la posizione del COCER-Interforze e delle singole sezioni (a mio avviso anche solo del COCER Interforze). Dovreste quindi riunirvi prima e, poi, chiameremo le singole sezioni come stiamo facendo per la legge sul riordino, dal momento che abbiamo delle domande da fare e se non si procede in questo modo non riusciremo a raggiungere lo scopo che ci siamo prefissi.
Le proposte di legge in esame sono formulate non dal Parlamento, ma da singoli parlamentari, che non sono tuttologi. Vi chiediamo dunque di intervenire affinché nella formazione della legge possano essere ascoltate tutte le categorie, con i problemi che magari possono essere sfuggiti a chi ha avanzato la proposta pensando di fare qualcosa di buono. E per farlo ancora meglio si prevedono le audizioni delle categorie interessate.
Visto che vi sentiremo, vi rimetto una riflessione, cosicché la valutiate. Per quanto riguarda il problema del codice penale militare di guerra e di pace, vorremmo conoscere la posizione del personale, perché sentiamo voci discordanti. Ho ovviamente maturato una mia opinione, ma vorrei conoscere la vostra posizione ufficiale. Si tratta di un tema particolare, attualmente non previsto dalle proposte di legge, ma con un emendamento potremmo anche inserire un codice o l'altro in maniera ordinaria, o prevedere un terzo codice. Non è detto che non lo si possa fare per iniziativa del Governo. Questa potrebbe essere un'occasione importante.
Vorrei chiedervi dunque di fare una breve riflessione su questo e di tornare con un'unica posizione oppure con posizioni articolate sulla base degli orientamenti delle varie sezioni del COCER. Credo quindi che sarete riconvocati per martedì prossimo verso le 13,30. Ovviamente, la convocazione deve arrivare attraverso la scala gerarchica, poiché noi ci rivolgiamo al Governo, che a sua volta si rivolge allo Stato maggiore della difesa. Spero che ve lo facciano sapere presto e, comunque, ve lo anticipo prima in maniera informale.

AUGUSTO DI STANISLAO. Presidente, volevo solo fare un'integrazione. Gran parte del Parlamento è rappresentata in queste proposte, quindi non si tratta di iniziative esclusivamente personali, ma rappresentano gli schieramenti all'interno del Parlamento: maggioranza e minoranza. C'è uno sforzo unitario, per cui vi chiedo di essere altrettanto unitari nel fornirci elementi per integrare e realizzare una legge per voi e insieme a voi, che sia di utilità complessiva.

PRESIDENTE. Ringrazio, anche per la documentazione presentata che è a disposizione presso le segreterie delle Commissioni esteri e difesa, e rinvio il seguito dell'audizione ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.

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