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Resoconti stenografici delle indagini conoscitive

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Commissione IV
2.
Martedì 18 ottobre 2011
INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Cirielli Edmondo, Presidente ... 3

INDAGINE CONOSCITIVA SUL RECLUTAMENTO DEL PERSONALE MILITARE DEI RUOLI DELLA TRUPPA A DIECI ANNI DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 215 DEL 2001

Audizione del Capo I Reparto dello stato maggiore dell'Aeronautica, Generale di brigata aerea Nicola Lanza de Cristoforis:

Cirielli Edmondo, Presidente ... 3 10 11 12
Lanza de Cristoforis Nicola, Capo del I Reparto dello stato maggiore dell'Aeronautica ... 3 11
Rugghia Antonio (PD) ... 10

ALLEGATO: Documentazione consegnata dal Capo del I reparto dello stato maggiore dell'Aeronautica, generale di brigata aerea Nicola Lanza de Cristoforis ... 13
Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito Democratico: PD; Lega Nord Padania: LNP; Unione di Centro per il Terzo Polo: UdCpTP; Futuro e Libertà per il Terzo Polo: FLpTP; Italia dei Valori: IdV; Popolo e Territorio (Noi Sud-Libertà ed Autonomia, Popolari d'Italia Domani-PID, Movimento di Responsabilità Nazionale-MRN, Azione Popolare, Alleanza di Centro-AdC, La Discussione): PT; Misto: Misto; Misto-Alleanza per l'Italia: Misto-ApI; Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud: Misto-MpA-Sud; Misto-Liberal Democratici-MAIE: Misto-LD-MAIE; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling; Misto-Repubblicani-Azionisti: Misto-R-A.

[Avanti]
COMMISSIONE IV
DIFESA

Resoconto stenografico

INDAGINE CONOSCITIVA


Seduta di martedì 18 ottobre 2011


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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE EDMONDO CIRIELLI

La seduta comincia alle 14,05.

(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv del sito Internet della Camera dei deputati.

Audizione del Capo I Reparto dello stato maggiore dell'Aeronautica, Generale di brigata aerea Nicola Lanza de Cristoforis.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul reclutamento del personale militare dei ruoli della truppa, a dieci anni dal decreto legislativo n. 215 del 2001, del Capo I Reparto dello stato maggiore dell'Aeronautica, generale di brigata aerea Nicola Lanza de Cristoforis.
Prima di dare la parola al nostro ospite, al cui intervento potranno seguire eventuali domande e osservazioni formulate dai colleghi e, quindi, la relativa risposta, intendo ringraziare per la loro partecipazione anche il colonnello Pasquale Izzo, Capo del II Ufficio del I Reparto dello stato maggiore, il tenente colonnello Alessio Guardi, Capo della III Sezione del II Ufficio del medesimo reparto.
Do ora la parola al generale Lanza de Cristoforis.

NICOLA LANZA DE CRISTOFORIS, Capo del I Reparto dello stato maggiore dell'Aeronautica. Grazie, signor presidente, onorevoli deputati. Ringrazio innanzitutto la Commissione a nome dell'Aeronautica militare per la volontà di verificare, a dieci anni dal decreto legislativo n. 215, le dinamiche relative ai ruoli dei volontari, tramite un programma di approfondimenti in cui sono onorato di intervenire in qualità di Capo del I Reparto dello stato maggiore. Se il presidente acconsente consegnerei la relazione in modo da rendere più agevole seguire il mio intervento, anticipando che useremo alcune slide soltanto per illustrare parte della tematica con i grafici.
Affronterò principalmente le esigenze e le scelte in materia di reclutamenti per fornire un quadro sulla particolare prospettiva della Forza armata, caratterizzata da una spiccata professionalità e specializzazione già nel ruolo dei volontari, nonché nella loro proiezione nel ruolo sergenti.
Come è noto, il processo di professionalizzazione delle Forze armate, ora recepito nel nuovo ordinamento militare e nel nuovo regolamento attuativo del codice - emanati nel 2010 rispettivamente con il decreto legislativo n. 66 e con il decreto del Presidente della Repubblica n. 90 -


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nasce con la legge 14 novembre 2000, n. 331 e trova la sua disciplina attuativa nel decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215.
Il processo viene completato con l'entrata in vigore della legge 23 agosto 2004, n. 226, cosiddetta «Professionale 3» che sospende il servizio di leva e pone le fondamenta per i decreti ministeriali attuativi tesi a reclutare nuovi volontari in ferma annuale (VFP1) e in ferma quadriennale (VFP4).
Durante questa esposizione, quindi, sostanzialmente parlerò dei reclutamenti prima della legge n. 226, del reclutamento in VFP1, VFP4, VSP (volontari in servizio permanente), con qualche accenno - che potrebbe essere d'interesse per i lavori della Commissione - al personale femminile, soprattutto per la parte truppa, e agli ufficiali marescialli.
Siamo stati indirizzati anche a dare qualche indicazione sui requisiti di accesso che sono attualmente all'attenzione della Commissione, nonché sul reinserimento dei volontari nel mondo del lavoro.
Dal 2001 al 2005, quindi prima della citata legge n. 226, il sistema di reclutamento del personale volontario era articolato sulle due figure del VFA (volontari in ferma annuale) e del VFB (volontari in ferma breve), reclutati sulla base del vecchio ordinamento disciplinato dal decreto del Presidente della Repubblica n. 332 del 1997.
A riguardo, la Forza armata, ferma restando un'attenta selezione concorsuale, ha sempre ricercato ratei di reclutamento che consentissero il transito nel servizio permanente di truppe dell'Aeronautica militare della quasi totalità dei VFB meritevoli.
I grafici allegati alla relazione mostrano le presenze di VFB nei VSP rispettivamente nel 2001 sul 2005 e, a seguire, negli anni 2002 su 2006, 2003 su 2007, 2004 su 2008, 2005 su 2009.
Nel complesso, si può osservare che è stata assorbita la quasi totalità (92,70 per cento) dei VFB nei VSP, anche grazie a un concorso speciale per cento unità espletato nel 2006, con lo scopo di evitare il precariato militare.
Passiamo ora ad analizzare nel dettaglio il VFP1, che è la novità introdotta dalla legge. A partire dal 2005 il sistema di reclutamento è stato delineato dalla legge n. 226 del 2004 e congegnato per realizzare procedure di reclutamento snelle, semplici, contenute nei tempi e nei costi, ma al contempo selettive. Poiché lo standard ottimale di alimentazione prevede il reclutamento di circa mille VFP1 all'anno per l'Aeronautica militare, su delega della direzione generale del personale si è accentrata presso la Direzione impiego del personale militare dell'Aeronautica (DIPMA) la ricezione delle domande concorsuali.
La compilazione avviene on line con un sistema informatico che guida il candidato nella corretta compilazione della domanda, ne acquisisce i dati per le fasi successive e porta alla stampa di una copia cartacea da inviare firmata alla Direzione impiego.
Una commissione insediata presso la Direzione generale per il personale militare (DGPM) valuta i titoli e i candidati vengono convocati presso la scuola volontari di Taranto, dove permangono per due o tre giorni a carico dell'amministrazione, per essere sottoposti, senza soluzione di continuità per evitare ulteriori trasferte, agli accertamenti psico-fisici e attitudinali previsti dal codice dell'ordinamento militare, dal testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare e dalle più recenti direttive di Forza armata.
Tornati al proprio domicilio, i vincitori del concorso ricevono la convocazione per la medesima scuola volontari, a Taranto, per essere incorporati e iniziare la frequenza del corso di formazione iniziale di circa tre settimane, cui seguono eventuali ulteriori corsi a seconda delle specializzazioni (per esempio difesa, vettovagliamento, autisti e così via).
Vengono quindi inviati negli enti e reparti dell'Aeronautica militare, ove presteranno servizio e potranno partecipare


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al concorso per titoli ed esami quale VFP4 nell'Aeronautica militare, nonché nelle altre Forze armate, o ai concorsi per l'accesso alle carriere iniziali delle forze di polizia.
I meccanismi e le specificità di impiego saranno approfonditi nel corso delle successive audizioni cui parteciperanno, per l'Aeronautica, il Direttore della Direzione Impiego Personale Militare Aeronautica (DIPMA) e il Comandante della squadra aerea.
Per gli anni di interesse della Commissione, l'andamento delle domande pervenute per il reclutamento VFP1 dell'Aeronautica militare è stato quello che potete osservare nella slide numero 8, anche con riguardo alle donne, che sono già inserite fin dal primo reclutamento.
Quanto alla slide numero 9, faccio notare che nel 2007 era stato bandito un concorso per 150 unità, ma è stato revocato per mancanza di finanziamenti. I dati del 2008, 2009, 2010 sono riportati nelle successive slide, che rimangono a disposizione della Commissione.
In particolare, in rapporto ai posti messi a concorso, emerge che fino al 2006 tale proporzione si è mantenuta molto elevata sia per l'effetto novità sia, probabilmente, perché è la scelta che offre la maggiore possibilità di ingresso quale VFP4 in Aeronautica militare e, successivamente, nei VSP con proporzioni statisticamente più elevate che in altre Forze armate. Come vedremo, l'Aeronautica militare tende a reclutare parecchio personale per i VSP in proporzione ai propri VFP4.
Si può inoltre osservare che c'è stato un significativo calo di domande già nel 2006, per via di un numero minore di posti a concorso. Nel 2007, le domande acquisite sono state soltanto 1.600 circa, anche perché durante quell'anno non abbiamo acquisito le successive domande, in quanto già all'inizio è stato cancellato un concorso.
Si osserva che dall'annullamento del concorso 2007, a seguito dei noti tagli di bilancio, si è verificato un calo delle domande. Il rateo di selezione è sempre stato sopra dieci volte i posti a concorso ed è, nuovamente, in lieve crescita. Si ritiene che abbia sempre dato soddisfacenti risultati nella qualità del personale reclutato.
Per opportuna informazione sull'interesse regionale, prendiamo in esame i dati consolidati nell'ultimo concorso VFP1 del 2010, in cui le domande pervenute danno un'indicazione dell'interesse per la Forza armata, influenzato sia dalle diverse dinamiche occupazionali giovanili (in particolare nell'attuale congiuntura economica), ma anche dalla diversa presenza nel territorio da parte dell'Aeronautica militare, che spiega perché proporzionalmente - tra le regioni meridionali - abbiamo un'attenzione così forte in Puglia e in Sicilia.
I VFP4 vengono reclutati tra il personale VFP1 che svolge o ha prestato servizio in Aeronautica militare o nelle altre Forze armate. Si deve invece ricordare che i successivi concorsi che permettono ai VFP4 il transito in servizio permanente sono all'interno della stessa Forza armata.
L'Aeronautica militare, nell'analisi delle proprie necessità e investimenti, e quindi nella definizione delle aliquote di reclutamento e nei processi selettivi di VFP4, li considera personale già proiettato al servizio permanente, quali VSP o quali sergenti.
Particolare attenzione è quindi posta nel tarare con continuità la proporzione dell'alimentazione dei VFP4 e dei VSP, per rendere possibile la stabilizzazione dei VFP4 dell'Aeronautica militare all'interno del percorso professionale VSP sergenti, salvo i casi in cui non siano mantenuti i previsti standard comportamentali e attitudinali.
Mentre minimizza il precariato militare, questa scelta permette di non disperdere gli investimenti formativi più caratterizzanti che sono molto cari per la Forza armata.
L'iter di professionalizzazione è, infatti, per la nostra Forza armata un elemento centrale in quanto la proporzione più rilevante della capacità tecnica e manutentiva essenziale al funzionamento dell'Aeronautica sarà proprio affidata a questo


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personale che alimenterà il ruolo sergenti, che nel prossimo decennio supererà numericamente il ruolo marescialli. Infatti, VSP e sergenti sostituiranno i marescialli anche in molte delle attività che richiedono le più elevate professionalità.
A livello indicativo, passeremo dai circa 27.000 marescialli attuali ai circa 9.000 previsti dall'attuale quadro normativo, ma probabilmente sprofonderanno ben sotto questo numero per effetto delle dinamiche di arruolamento.
Anche per il personale che partecipa al concorso per titoli ed esami quale volontario in ferma quadriennale, per il quale è richiesta un'alimentazione di circa 600 unità per anno, si sono cercate procedure selettive snelle. Il concorso VFP4 prevede una iniziale selezione culturale a carattere interforze che incide sulla graduatoria finale per circa il 70 per cento. Terminata questa fase svolta nel Centro nazionale di selezione di Foligno, i candidati idonei vengono sottoposti alla verifica dell'idoneità psicofisica presso l'Istituto di medicina legale (IML) di Roma, con gli stessi standard previsti per il servizio permanente, proprio per poter accedere alla fase successiva. Per la parte attitudinale, le verifiche vengono effettuate presso il Centro di selezione dell'Aeronautica militare di Guidonia.
Una commissione nominata dalla DGPM conclude l'iter selettivo con la formulazione della graduatoria, dopo aver effettuato la valutazione dei titoli; questi incidono per il rimanente 30 per cento (70 per cento per le valutazioni emerse a Foligno, 30 per cento per quelle della commissione sui titoli). I titoli sono tenuti in considerazione in base a quanto previsto dal decreto del ministro della Difesa dell'8 luglio 2005: rendimenti in servizio, titoli di studio, ulteriori abilità acquisite, brevetti di interesse della Forza armata, riconoscimenti, ricompense, benemerenze.
L'andamento dei concorsi VFP4 è sintetizzato nei grafici della slide numero 14, che comprendono anche le domande pervenute dai VFP1 in servizio o che avevano fatto servizio presso altre Forze armate.
Nel 2007, come si è visto, si è operata la cancellazione dei previsti reclutamenti, per carenza di copertura finanziaria, anche nei VFP4, oltre che nei VFP1.
Per quanto riguarda il rapporto tra le domande di personale VFP1 in servizio o in congedo e i vincitori VFP4, si ha una proporzione di circa il 54 per cento: possiamo pensare che se non ci fosse stata la cancellazione nel 2007, avremmo avuto una proporzione vicina al 67 per cento.
Nell'Aeronautica militare la partecipazione al concorso per il reclutamento nella categoria dei VFP4 prelude, come abbiamo detto, al transito nel servizio permanente al termine della ferma quadriennale.
Si è già accennato a come il reclutamento nell'Aeronautica abbia permesso il passaggio in SP della quasi totalità dei VFB e questo è vero anche per i VSP, con numeri praticamente paritetici fra le domande pervenute e gli immessi.
Parimenti, nel rispetto degli stanziamenti di bilancio, si cerca di offrire il transito in SP a tutti i VFP4 in scadenza ferma, che presentino domanda e mantengano i requisiti psicofisici e attitudinali, nonché le qualità morali e di condotta previste.
L'attività selettiva e formativa è commisurata alle diverse mansioni che il volontario affronterà durante l'evoluzione della propria esperienza militare, che probabilmente lo porterà a partecipare al transito in servizio permanente. Le specializzazioni vengono, quindi, accresciute dopo aver consolidato capacità e competenze, per essere messe a frutto nel prosieguo di carriera nella Forza armata.
Proprio la progressiva specializzazione acquisita, soprattutto con il passaggio a VSP, nonché l'ampiezza delle categorie e specialità assegnabili ai volontari, sono i fondamenti del sistema professionale che mira a far acquisire quella spiccata professionalità e specializzazione e, di massima, ad alimentare il ruolo sergenti, cardine del sistema manutentivo futuro delle linee di volo, come dicevo, preponderante già nel prossimo decennio.
Il modello prefigurato dal decreto legislativo 215 e oggi dal codice dell'ordinamento


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militare assicura quella forza di manutentori che una Forza armata estremamente specializzata come l'Aeronautica militare sostituirà, con medesime competenze e maturata esperienza ma a costi sensibilmente inferiori, agli specialisti provenienti fino al recente passato dal ruolo marescialli.
Le proiezioni anagrafiche individuano drastiche riduzioni, come ho già anticipato, per effetto dei congedamenti entro i prossimi dieci anni. Per questo, lo scostamento tra le esigenze della Forza armata e i posti messi a concorso per i reclutamenti VFP1 e VFP4, essenzialmente a causa dei tagli di bilancio, avrà effetti nel transito nel servizio permanente e nei sergenti negli anni come il 2011. In tale anno, infatti, non sono stati banditi concorsi VSP per l'anemizzazione delle alimentazioni VFP4 nel 2007.
La media degli scostamenti, infatti, mostra che abbiamo una media di sergenti di 433 unità/anno e una media VSP di 326 unità. Abbiamo quindi un calo della presenza dei VSP di 107 unità/anno.
Quanto al personale femminile, il servizio militare volontario femminile istituito con la legge 20 ottobre 1999, n. 380 si è inserito proprio nella fondamentale fase di mutamento storico delle Forze armate italiane con la professionalizzazione dell'intero strumento militare.
Tutti i provvedimenti normativi adottati ai sensi della citata legge istitutiva - che oggi è confluita nel codice dell'ordinamento militare e nel testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare - nonché le discendenti direttive e disposizioni della Forza armata sono state elaborate assumendo quale riferimento guida il principio di pari opportunità e quello di pari trattamento tra uomini e donne.
Per il personale femminile hanno trovato applicazione, anche in materia di avanzamento, le norme già in vigore per il personale maschile. In sostanza, nel rispetto della meritocrazia, premesso il superamento di corsi e l'espletamento di periodi di comando e di conseguimento dei titoli di studio, la legislazione vigente offre paritetiche opportunità.
Se ci sono differenze nei gradi più elevati di tutti i ruoli sono, quindi, esclusivamente dovute alla recente immissione del personale femminile nelle rispettive carriere e alla necessità che trascorrano in servizio i periodi previsti, svolgendo le attribuzioni previste dalla legge.
Per quanto concerne l'arruolamento del personale femminile, si evidenzia che il percorso di immissione delle donne nelle Forze armate, e in particolare nell'Aeronautica militare, si è realizzato secondo un disegno programmato e graduale sia sotto il profilo numerico sia sotto quello del livello gerarchico.
In linea di massima, tale percorso ha previsto nella prima fase una maggiore apertura nell'arruolamento degli ufficiali.
Questa impostazione ha consentito, all'atto dei reclutamenti del personale appartenente ai ruoli non direttivi, di poter disporre di personale femminile (quindi ufficiale già in servizio) cui assegnare responsabilità formative e addestrative e di cui avvalersi nell'azione di comando, avendo maggiore competenza sia sulle peculiarità psicofisiche del personale femminile candidato o in addestramento, sia sulle dinamiche relazionali che si verificano tra i giovani in selezione e addestramento. È probabile che ciò abbia contribuito a una trasformazione della Forza armata priva di significative problematiche.
Per quanto riguarda i numeri relativi a questo reclutamento, in maniera complessiva possiamo osservare che per i VFP1 si è evidenziata una percentuale del 14,57 per cento nelle domande e un 13,51 per cento tra i vincitori. I dati specifici inerenti il personale di truppa VFP e VSP sono stati, invece, già dettagliati nelle prime slide. Analogamente, nei precedenti grafici sono già stati dettagliati, relativamente alla presenza femminile, anche gli andamenti concorsuali nei volontari in ferma quadriennale. Relativamente ad essi, complessivamente, si osserva una percentuale di partecipanti VFP4 dell'11,26


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per cento sul totale, alla quale corrisponde l'11,73 per cento di vincitrici sul totale.
Solo nel primo concorso VFP1 del 2005 il personale femminile era stato contingentato, cioè non poteva passare il limite del 10 per cento. Nei successivi concorsi VFP è stato eliminato detto limite e gli arruolamenti, da allora, sono determinati esclusivamente dall'andamento delle prove selettive.
L'accesso in Aeronautica per il personale femminile è esteso a tutte le modalità di reclutamento previste, tenuto conto che dall'autunno del 2009 le Forze armate hanno avviato anche l'immissione alle scuole militari. Abbiamo oggi tre classi anche nella scuola Douhet di Firenze.
Vorrei adesso fare anche un breve riferimento, per completezza di informazione, agli altri ruoli, ufficiali e marescialli. L'Aeronautica militare ha avviato il reclutamento del personale femminile nel 2000, partendo dai corsi regolari dell'Accademia aeronautica, proprio per la volontà di immettere prima gli ufficiali. Era, allora, il corso Aquila V.
La partecipazione di personale femminile ai concorsi dell'Aeronautica militare ha visto un picco iniziale particolarmente evidente in Accademia (il numero di domande delle donne per il corso Aquila era pari alla metà degli uomini, una quota che non abbiamo più riprodotto negli anni successivi), alimentato sia dal fattore novità e anche dall'innalzamento dei limiti di età (forse ricorderete che per i primi concorsi il limite di età per le donne era di tre anni superiore a quello degli uomini di pari provenienza).
Il contingentamento dei posti ha operato fino al 2005, quindi con un massimo del 20 per cento dei vincitori e ha avuto effetto solo nelle prime immissioni. Già alla terza immissione avevamo il 7 per cento, nonostante fosse possibile accedere fino al 20 per cento.
Dopo i primi tre o quattro anni, la partecipazione si è stabilizzata con una media del 12,98 per cento, anche se ci sono, ovviamente, delle oscillazioni. Il grafico riportato nella slide numero 22 riproduce l'insieme delle richieste per l'Accademia aeronautica di donne e uomini nell'ultimo decennio.
I concorsi per allievo maresciallo aperti al personale femminile sono iniziati nel 2001, quindi un anno dopo gli ufficiali, con un contingentamento del 20 per cento, come si era visto per gli ufficiali. Dal 2006 anche questi limiti sono stati eliminati.
L'andamento concorsuale, limitatamente ai reclutamenti esterni con concorso pubblico - ricordo, infatti, che i marescialli provengono o dall'interno (VSP e sergenti) o da concorso esterno - è riportato nella slide numero 24: nel primo grafico abbiamo la percentuale di domande per ogni anno, nel secondo la percentuale di vincitrici e vincitori.
L'immissione di personale femminile è stata, quindi, complessivamente di 149 allievi marescialli su 917 totali, con una percentuale media del 16,2 per cento, appena superiore a quella dei maschi. Si può, però, osservare che si sono avuti picchi fino al 30 per cento, come si può vedere nel 2008.
Faccio ora un breve cenno ai limiti di altezza nelle Forze armate. Occorre preliminarmente osservare come sia necessario operare valutazioni di ordine operativo-addestrativo e di impiego, legate al possesso di standard fisici adeguati a garantire la piena funzionalità dello strumento militare, in piena aderenza con le previsioni della legge 13 dicembre 1986, n. 874 che, nell'abolire i limiti nei concorsi pubblici, indica la possibilità che questi trovino invece applicazione per personale assegnato a mansioni e qualifiche speciali.
Al riguardo, il decreto del Presidente del consiglio dei ministri 22 luglio 1987, n. 411, come modificato dall'articolo 1 del decreto del Presidente del consiglio dei ministri 16 marzo 2000, n. 112, confluiti poi nell'articolo 587 del testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, stabilisce il limite di altezza per l'ingresso nelle Forze armate di 1,65 per gli uomini e di 1,61 per le donne.
Tale provvedimento normativo, come si evince dalle premesse dell'articolato, è


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conseguenza di delicati approfondimenti e contemperamenti per le esigenze rappresentate dalle Forze armate, come dalla Guardia di finanza, dalle organizzazioni sindacali che sono state consultate e dalle forze di polizia ad ordinamento civile, nonché dalla Commissione nazionale per la realizzazione della parità tra uomo e donna istituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.
Le limitazioni sono connesse con gli armamenti di difesa attiva e passiva in uso anche all'Aeronautica militare, che prevedono l'utilizzo di specifiche attrezzature meglio manovrabili qualora il militare rientri nelle citate previsioni, che sono anche prese a riferimento nella costruzione, collaudo e validazione dei mezzi tattici e dei materiali d'armamento.
Particolare rilievo hanno, per le Forze armate, i limiti antropometrici per il personale destinato a diventare pilota e navigatore del ruolo naviganti, per i quali viene richiesto (sia per uomini che per donne) un limite di altezza non inferiore a 1,65 e non superiore a 1,90. Tale range è determinato da ragioni di sicurezza e da limiti di carattere fisico-strutturale relativi ai mezzi aerotattici in dotazione (AMX, Tornado, EF 2000 e via dicendo).
La misura, che proviene da uno standard internazionale, è stata calcolata per interpolazione lineare per accomodare nell'abitacolo il personale compreso tra il terzo e il novantasettesimo percentile dell'USAF, ed è oggi riferimento per utilizzare in sicurezza non solo il velivolo, ma anche i sistemi di eiezione che, chiaramente, sono prodotti per l'intero mercato internazionale.
Ulteriori parametri, definiti in sede di progettazione di aeromobili, devono essere presi in considerazione sia per stabilire requisiti antropometrici che per le specifiche idoneità. In particolare, mi riferisco alla altezza e alla distanza tra i glutei e ginocchio e così via, per permettere al seggiolino eiettabile di retrarre le parti del corpo nella fuoriuscita dal velivolo qualora ci fossero emergenze.
L'Aeronautica necessita che tutto il personale navigante rispetti queste idoneità fisiche al pilotaggio, mentre non potrebbero essere riformulate per le singole linee di volo, sia perché parte dell'addestramento è previsto per tutti i naviganti su velivoli ad alte prestazioni dotati di seggiolini eiettabili (quindi anche chi andrà ad operare con un C-130 prima farà il suo addestramento sull'MB-339, che è dotato di seggiolino), sia per permettere, sulla base di esigenze operative di Forza armata, il transito successivo tra diverse linee operative.
Va, inoltre, osservato che per tutti i militari, nel contenere manifestazioni di piazza o eventi dimostrativi anche isolati, ove è assolutamente da evitare il ricorso all'uso delle armi, in Italia come in missioni internazionali, la prestanza fisica è determinante sia per la deterrenza sia per l'eventuale azione di contenimento.
In conclusione, si è dell'avviso che l'attuale quadro normativo sia adeguato alle esigenze funzionali dell'Aeronautica militare.
Da ultimo, molto brevemente, accenno ai limiti di età nelle Forze armate. La vigente normativa in materia di limiti di età per l'arruolamento nelle Forze armate, prevista dall'articolo 697 del codice dell'ordinamento militare, fissa in venticinque anni il limite d'età per l'arruolamento in VFP1, e in trenta anni quello in VFP4, mentre per l'accesso al servizio permanente non è previsto espressamente un limite di età.
L'Aeronautica ritiene che gli attuali limiti massimi di età per il reclutamento siano tuttora validi. Innanzitutto, si deve osservare che un eventuale innalzamento dei limiti dei VFP1, oltre a causare un invecchiamento della categoria, aumenterebbe la possibilità di creare un precariato, limitando di fatto le possibilità per i VFP1 più anziani di trovare collocazione sia nei VFP4 (dove il limite attuale è, appunto, trenta anni), che nelle carriere iniziali delle Forze di polizia per le quali i limiti di età variano tra i ventotto e i trenta anni.
L'imposizione di limiti di età non troppo elevati nasce dall'esigenza di tutte le Forze armate e delle stesse Forze di


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polizia di disporre di personale giovane, idoneo ad espletare incarichi ad elevata connotazione operativa che richiedono adeguate capacità psico-fisico-attitudinali correlate all'assolvimento delle funzioni attribuite al personale di truppa, con particolare riferimento alle missioni operative sia all'estero che sul territorio nazionale.
Eventuali iniziative volte a un innalzamento dei limiti di età per tutti i concorsi VFP, per rimediare al problema che creeremmo se innalzassimo solo il limite per i VFP1, potrebbero avere ripercussioni negative sull'intero progetto di professionalizzazione dell'Aeronautica militare. Gli aspiranti specialisti dell'Aeronautica militare sarebbero, infatti, avviati ai corsi di formazione specialistica presso i reparti di manutenzione e presso le ditte private che svolgono livelli manutentivi superiori, a un'età proporzionalmente maggiore di quella attuale.
È oramai esperienza consolidata che l'inserimento in cicli di studi intensivi si rivela meno efficace per il personale che ha passato l'ideale età di 26-29 anni. Peraltro, nella pur breve esperienza maturata con il personale VSP, si osserva una significativa disaffezione per accedere al ruolo sergenti col passare dell'età, sia perché richiede notevole impegno nell'attività concorsuale e nel successivo periodo formativo, sia perché, ove siano stati avviati nuclei familiari, sia i periodi formativi sia le conseguenti determinazioni di reimpiego comportano, per questi ultimi, comprensibili disagi.
Si conferma, quindi, l'efficacia dell'attuale quadro normativo.
Per quanto riguarda il reinserimento del personale in congedo nel mondo del lavoro, per l'Aeronautica militare la problematica ha rilevanza quasi solo per il personale VFP1 congedato, attesa l'efficacia sinora riscontrata nel ricercare, sin dai reclutamenti VFP4, il personale che di massima rimarrà nella Forza armata in servizio permanente, come ampiamente descritto nella prima parte dell'intervento.
Dal 2010 c'è stato comunque un notevole incremento in termini di numero di reparti e enti visitati per l'attuazione delle sessioni informative mediante l'uso di pieghevoli, manifesti, questionari, cartelli itineranti.
È stato implementato il Sistema informativo lavoro difesa (SILD) con nuovi servizi rivolti sia ai giovani volontari che agli operatori delle sezioni di collocamento.
Su proposta della Direzione generale della previdenza militare (PREVIMIL), lo stato maggiore dell'Aeronautica ha avviato uno studio per fornire anche ai giovani VFP congedati la possibilità di usufruire di strutture negli enti aeronautici per poter seguire gli stage per la collocazione nel mondo del lavoro, che continuano anche nel periodo del congedo. Al momento sono stati resi disponibili 1.781 posti letto e diverse aule multimediali sparse sul territorio. Ciò, chiaramente, richiede un preavviso, ma sono disponibili.
Sono già state individuate località in Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Puglia e Sardegna.
Tale soluzione può sicuramente coadiuvare a incentivare i giovani congedati o in procinto di congedarsi a seguire i corsi organizzati e diretti da PREVIMIL, con un minimo di aggravio di spese per trasporto, vitto e alloggio. È sicuramente prematura un'analisi da parte dell'Aeronautica, mentre gli aspetti caratterizzanti di questa fase saranno meglio spiegati dalla Direzione generale competente.
Ringrazio per l'attenzione e sono disponibile per qualsiasi domanda.

PRESIDENTE. Grazie, signor generale. Do la parola ai colleghi che intendono porre qualche breve domanda.

ANTONIO RUGGHIA. Ringrazio innanzitutto il generale per la sua relazione. Credo che sia da apprezzare la gestione del personale nel modo in cui viene condotta dall'Aeronautica militare, finalizzata sostanzialmente a fare in modo che i volontari in ferma prefissata quadriennale riescano più o meno tutti a transitare nel servizio permanente. Non si lasciano


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quindi questi ragazzi, dopo anni di formazione, in una situazione di disoccupazione.
Non ho capito bene - lei comprenderà che, pur essendo la relazione molto puntuale, non è facile comprendere tutti i passaggi - la percentuale dei volontari in ferma prefissata di un anno che riescono a transitare nella ferma quadriennale. Mi sembra di aver sentito che si tratta del 57 per cento. Se così fosse, anche questo è un risultato apprezzabile, considerando però che è un po' complicato fare questo ragionamento in quanto passano in ferma quadriennale anche i volontari di altre Forze armate. Vorrei però comprendere qual è la percentuale dei ragazzi che, entrando in Aeronautica come volontari in ferma prefissata annuale, riescono ad arrivare alla ferma quadriennale, quindi a mantenere questa occupazione.
Abbiamo, poi, potuto notare che l'alimentazione del personale risulta influenzata dalle scelte che ogni anno il Governo e il Parlamento compiono, finanziando le politiche di arruolamento e quindi di alimentazione della Forza armata. Tenendo conto dell'attuale modello - questo è infatti lo scopo dell'indagine conoscitiva - che è stato fissato dalla legge di riforma del 2000 in 190.000 uomini, e tenendo conto della parte di questa cifra che spetta all'Aeronautica militare, volevo chiederle che cosa bisogna fare per mantenere questa quota e se lei ritiene che questa percentuale di militari a diverso titolo (volontari, in servizio permanente, marescialli, ufficiali) che vengono poi assunti attraverso concorsi interni o pubblici, riesce a rientrarvi.
Chiedo, inoltre, se secondo voi è questo il numero che bisogna mantenere in base alle esigenze di funzionalità dell'Aeronautica militare nonché a un disegno di riorganizzazione del modello. Peraltro lo scopo della nostra indagine conoscitiva è anche quello di analizzare la possibilità di rivedere l'attuale modello.

PRESIDENTE. Do la parola al generale Lanza de Cristoforis per la replica.

NICOLA LANZA DE CRISTOFORIS, Capo del I Reparto dello stato maggiore dell'Aeronautica. Per rispondere molto rapidamente alla prima domanda, la percentuale che abbiamo riportato del 54 per cento rappresenta la quota di quanti formulano domanda e riescono ad entrare. Nella sostanza, chiaramente, non esploriamo l'intero universo di chi non fa domanda per rimanere da noi perché è di scarso interesse per l'accesso nel caso in cui vengano compiute altre scelte. Come ha giustamente osservato l'onorevole Rugghia, la percentuale fa riferimento anche all'immissione dalle altre Forze armate.
Da un punto di vista di meccanismi concorsuali, chi fa il concorso per VFP4 provenendo dall'Aeronautica militare ha un punteggio aggiuntivo, cosa che accade anche per le Forze armate, per capitalizzare l'esperienza già maturata, e ciò può chiaramente indicare che chi formula domanda viene in maniera preponderante dall'Aeronautica militare. Possiamo, tuttavia, fornire con facilità i dati esatti alla Commissione. In via di massima più della metà del personale che formula domanda riesce ad entrare.
La seconda domanda è di più ampio raggio. Innanzitutto, per avere un quadro completo dell'esigenza del modello rispetto alle ambizioni - più opportunamente riferiranno sia gli interlocutori da parte della Difesa sia i vertici delle Forze armate - noi riteniamo che il modello cui si è arrivati e che abbiamo attualmente a riferimento per la Forza armata, possa essere funzionale, essendo adeguato alle ambizioni che sono state poste.
Faccio un'osservazione che è legata alle problematiche di finanziamento e di spostamento di fondi che lo stato maggiore della Difesa ha orientato giustamente più verso l'Esercito, per poter alimentare nelle prime fasi una difficile procedura di professionalizzazione, rispetto ad altri comparti. Questo ha fatto sì che in questo momento, come è noto, la Forza armata ha ancora una forte eredità di marescialli (questo è l'elemento che ci preoccupa di più), che ha un costo molto elevato e per il quale è molto improbabile che si possano


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raggiungere i valori target nel 2021, come era disegnato inizialmente. Questo accade perché, sostanzialmente, non c'è stata disponibilità finanziaria ulteriore per gli scivoli. È evidente che ciò presenta altri tipi di problematiche sicuramente a conoscenza della Commissione.
Il sistema, tuttavia, potrà nel frattempo comunque funzionare. All'interno della Forza armata per noi è importante avere una previsione per tempo; l'operazione più problematica è affrontare gli immediati cali, perché gli uomini non si costruiscono dall'oggi al domani. Grazie.

PRESIDENTE. Ringrazio il generale Lanza De Cristoforis per l'interessante contributo e anche per la documentazione consegnata, di cui autorizzo la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna (vedi allegato).
Dichiaro conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 14,40.

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