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Resoconti stenografici delle indagini conoscitive

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Commissione VII
5.
Giovedì 4 marzo 2010
INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Aprea Valentina, Presidente ... 3

INDAGINE CONOSCITIVA SULLE PROBLEMATICHE CONNESSE ALL'ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI CON CITTADINANZA NON ITALIANA NEL SISTEMA SCOLASTICO ITALIANO

Audizioni di esperti del settore:

Aprea Valentina, Presidente ... 3 6 7 8
Barbieri Emerenzio (PdL) ... 6
De Torre Maria Letizia (PD) ... 7
Pipinato Fabio, Direttore della Fondazione Fontana Onlus ... 3 7
Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito Democratico: PD; Lega Nord Padania: LNP; Unione di Centro: UdC; Italia dei Valori: IdV; Misto: Misto; Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud: Misto-MpA-Sud; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling.; Misto-Liberal Democratici-MAIE: Misto-LD-MAIE; Misto-Repubblicani; Regionalisti, Popolari: Misto-RRP; Misto-Alleanza per l'Italia: Misto-ApI; Misto-Noi Sud/Lega Sud Ausonia: Misto-NS/LS Ausonia.

COMMISSIONE VII
CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE

Resoconto stenografico

INDAGINE CONOSCITIVA


Seduta di giovedì 4 marzo 2010


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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
VALENTINA APREA

La seduta comincia alle 10,15.

(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati.

Audizioni di esperti del settore.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle problematiche connesse all'accoglienza di alunni con cittadinanza non italiana nel sistema scolastico italiano, l'audizione di esperti del settore.
Abbiamo mantenuto questa audizione su invito della collega De Torre.
Do il benvenuto e la parola al dottor Fabio Pipinato, direttore della Fondazione Fontana Onlus del Trentino-Alto Adige.

FABIO PIPINATO, Direttore della Fondazione Fontana Onlus. Buongiorno. Sono Fabio Pipinato, vengo da Trento e sono qui per presentare il progetto «Atlante on line». Al riguardo, vi verrà consegnata una scheda di due pagine.
Già nel 2008 valutammo che l'atlante - così come lo conosciamo, ovvero come strumento didattico - al momento della stampa ha già bisogno di aggiornamenti. Abbiamo, dunque, ipotizzato di fare domanda al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (MIUR), affinché si possa creare un atlante on line per gli studenti.
La domanda è stata accolta ed è stato avviato un percorso che, iniziato nel 2008, terminerà formalmente nel 2011. Il progetto prevede la realizzazione di un atlante che faccia una fotografia dei 192 Paesi, basandosi sulle piattaforme più moderne della geografia, ad esempio Google Earth, strumento che permette di navigare, on line, in tutti i Paesi, fino ad arrivare a una definizione di riconoscimento delle strade, delle case eccetera.
Il progetto si costituisce nel trasferimento da cartaceo a on line, dunque avremo una scheda Paese per ognuno dei 192 Paesi, con notizie riguardanti la popolazione, la capitale, i confini, l'altezza delle montagne, i laghi e quant'altro, ossia la statica della geografia. Più interessante è la dinamica, ovvero la geografia umana: è possibile entrare nei 192 Paesi e scoprirne la produzione economica, le strutture dell'economia, è possibile sapere dove ha sede l'Ambasciata italiana e dove vi sono strutture della società civile, come le organizzazioni non governative eccetera.
Pertanto, a questa piattaforma di carattere statico, tipica dei comuni atlanti cartacei, potranno essere sovrapposte, di anno in anno, anche nuove piattaforme, che ad esempio la società civile oppure il mondo dell'economia potrebbero essere interessati a inserire.
Verranno utilizzati due tipi di linguaggio: uno per le scuole elementari e medie e uno per le scuole superiori. Da un lato gli alunni delle scuole elementari saranno accompagnati, con percorsi didattici, a scoprire questo pianeta, dall'altro lato gli


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studenti delle scuole superiori troveranno molte più informazioni e approfondimenti.
Attingeremo a un database comune per le informazioni base, che sono le stesse per le scuole elementari e per le scuole superiori: ad esempio Roma è la capitale per tutti. Diversamente, si inseriranno informazioni aggiuntive per le scuole superiori. Un'azione interessante per le scuole elementari e medie è l'esplorazione, tanto che è stata creata una sezione che si chiama «Esplora»: i ragazzi potranno fare gite scolastiche on line, ad esempio, o visitare i musei dei diversi Paesi. Del resto, a 192 capitali corrispondono 192 musei, come minimo, poiché ormai anche le capitali africane hanno le proprie storie codificate e messe on line. Crediamo, insomma, che si tratti di un'opportunità a diversi livelli.
È iniziata una sperimentazione, concordata con il Ministero dell'istruzione, in tre regioni - Marche, Piemonte e Veneto - già attrezzate con computer e piattaforme. Questa sperimentazione ci sta fornendo dei feedback piuttosto interessanti, che modificano ciò che avevamo pensato. Infatti, la voce degli insegnanti e, quindi, anche la voce degli alunni stanno entrando nell'atlante e ci indicano i percorsi che più interessano, i suggerimenti, i riferimenti bibliografici e di sitografia Internet.
Citando sempre il Ministero, vediamo che «fare geografia a scuola significa formare cittadini italiani e del mondo consapevoli, autonomi, responsabili e critici, che sappiano convivere con il loro ambiente e sappiano modificarlo in modo creativo e sostenibile, guardando al futuro».
Credo che questo mio intervento in questa Commissione sia pertinente, proprio con riferimento agli studenti immigrati. Abbiamo visto, anche dalle prime sperimentazioni, che i ragazzi che non sono nati in Italia e frequentano le nostre scuole si riconoscono in un mappamondo e chiedono subito di poter «zoomare» il proprio Paese. È un fatto piuttosto interessante.
Durante la fase di sperimentazione, peraltro, abbiamo avuto un problema con una classe composta in parte da kosovari. Ebbene, noi avevamo puntato l'atlante sui 192 Paesi amanti della pace e riconosciuti dall'ONU, come da indicazioni del Ministero. Il Kosovo, però, attualmente è una provincia autonoma indipendentista della Serbia, autoproclamatasi Repubblica indipendente nel 2008, amministrata dall'ONU tramite United Nations Interim Administration Mission in Kosovo (UNMIK), riconosciuta da parte 65 Stati dell'ONU più Taiwan, dunque è in via di riconoscimento. Quando questi ragazzi ci hanno chiesto di vedere il loro Paese, abbiamo risposto che stiamo lavorando per questo.
È interessante capire quali Paesi l'Italia riconosce, oltre a quelli riconosciuti dall'ONU, quindi si sono resi necessari incontri con il ministero competente e il Governo.
È altresì utile mostrare le diverse interazioni che abbiamo con i ragazzi che sentono di appartenere a due patrie: alla patria di origine, ma anche all'Italia. Questo aspetto favorisce molto le relazioni, anche perché i dati importanti riguardanti questi Paesi - come i musei o le organizzazioni - non li decidiamo noi italiani, ma vengono messi in rilievo da questi stessi Paesi.
Ho la fortuna di essere direttore di una rete, la Oneworld Italia. La Oneworld ha sede in dodici diversi Paesi di quattro continenti. Si tratta, quindi, di una visione globale già in partenza. Abbiamo 1.600 organizzazioni partner che provengono da circa 190 Paesi, le quali ci informano su ciò che è bene mettere in rilievo del proprio Paese.
Nelle scuole superiori, i ragazzi immigrati ci raccontano ciò che ricordano del loro Paese d'origine e ci consigliano su cosa è bene evidenziare. Inoltre, ci informano su ciò che dicono i loro atlanti, perché gli atlanti fortunatamente non sono tutti eurocentrici. In Cina, ad esempio, gli atlanti sono «cinocentrici» e negli Stati Uniti sono «USAcentrici». Ognuno tende a mettere al centro della cartografia il proprio Paese, come è naturale che sia.
Per questo motivo abbiamo scelto - anche su suggerimento del Ministero - di


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mostrare non un tipo di cartografia, ma varie tipologie. Dunque, oltre alla carta on line di Google, abbiamo la cartografia di Arno Peters (1916-2002), curata dall' Associazione studi America latina (ASAL), che ci accompagna in questo percorso. Abbiamo anche altre diverse carte che mostrano altrettante visioni del mondo. Tutto questo è molto interessante, in quanto si comincia così a essere cittadini non solo europei, ma del mondo, e a considerare anche le altre visioni del mondo.
Passo ora ai soggetti coinvolti che appaiono nella scheda che ho distribuito: l'ITIS Avogadro di Torino, che è il nostro committente per conto del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, la Fondazione Fontana, che è l'attuatore, e collaboratori come ASAL e Open Content.
I beneficiari di questo servizio sono gli studenti e gli insegnanti della scuola del primo ciclo di istruzione (elementari e medie) e gli studenti e gli insegnanti della scuola del secondo ciclo di istruzione.
Stiamo, inoltre, concludendo un accordo affinché, nelle scuole che già possiedono la lavagna multimediale, questo software possa essere integrato con questo strumento, in modo tale che sia a disposizione di allievi e insegnanti.
Tra i beneficiari abbiamo previsto anche i mediatori culturali, che possono navigare nelle diverse carte, e gli utenti di internet in generale. Si tratterà di una piattaforma solamente in lingua italiana, anche se abbiamo già ricevuto, pur non essendo ancora essa on line, una richiesta da Buenos Aires per tradurla in lingua spagnola. Questa piattaforma sarà di proprietà del Ministero che deciderà, una volta terminata la realizzazione dello strumento, con quale Paese interagire e come. Questa richiesta ci è sembrata tuttavia interessante, poiché lo spagnolo è una lingua conosciuta in gran parte del pianeta.
L'obiettivo generale, attraverso la realizzazione di questa piattaforma, è quello di facilitare l'interazione fra le diverse culture, in un'ottica di superamento del pregiudizio e di valorizzazione delle differenze, ma anche in un'ottica di superamento del pregiudizio di diversi cartografi. Questo è interessante in quanto anche il mondo della geografia ha diverse visioni e diverse teorie e noi crediamo che sia giusto rappresentarle tutte, purché naturalmente l'approccio sia scientifico.
Si cerca di dare visibilità, come abbiamo detto, a 192 Paesi riconosciuti dall'ONU, in relazione a tematiche di democrazia, pace, risoluzione dei conflitti, sviluppo umano e ambiente, tutti temi molto importanti.
Inoltre, attraverso l'atlante ci si può richiamare all'indice di sviluppo umano delle Nazioni Unite, dell'United Nations Development Programme (UNDP), per capire a che punto è uno Stato negli indici di sviluppo umano. Ma si può fare riferimento anche a cartografie che fino a ieri erano riservate, ad esempio quelle della NASA, che adesso sono pubbliche, on line. Pertanto, mostrare e valorizzare anche questo tipo di cartografia, che è ormai pubblica, è piuttosto interessante.
Nello specifico, l'atlante consente un accesso facilitato interattivo a tutte le informazioni riguardanti i 192 Paesi, la creazione e la diffusione di nuovi strumenti didattici adeguati alle nuove realtà sociali e la promozione di una didattica on line capace di attivare percorsi di confronto e apprendimento collaborativo. Ciò che è davvero interessante è che, come ci insegna Wikipedia, dopo che avremo creato questa prima piattaforma gli studenti potranno interagire e arricchirla - naturalmente esiste un comitato scientifico che dovrà valutare se l'argomento è scientifico o meno - con informazioni ulteriori che nascono dai territori.
È prevista, inoltre, la realizzazione di un supporto didattico per i docenti, disponibile anche on line, completo di indicazione e guida all'insegnamento, la promozione di una metodologia attiva e partecipativa e la diffusione della consapevolezza che le criticità dell'attuale condizione umana possono essere affrontate anche attraverso la collaborazione fra diverse discipline e diverse culture.


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Infatti, durante le sperimentazioni, abbiamo trovato più insegnanti interessati a conoscere l'atlante: non solo, nello specifico, l'insegnante di geografia, ma anche l'insegnante di italiano, di lingue, eccetera.
La realizzazione di questo atlante prevede un insieme di azioni, divise in quattro fasi: studio, ricerca, costruzione e realizzazione della struttura contenutistica formativa, con schede paese e schede tematiche; tecnologia del portale e definizione del supporto cartografico; elaborazione delle guide didattiche per insegnanti; glossario che abbiamo già definito.
Per quanto riguarda la sperimentazione, il prodotto verrà testato on line su ventuno classi pilota della scuola primaria delle regioni Veneto, Piemonte e Marche. Lo stiamo già facendo e siamo arrivati al 60 per cento del lavoro. Questo ci permette la sperimentazione, la verifica e il monitoraggio in itinere. Dopodiché, ci saranno la promozione e il lancio sul web, che faremo assieme al Ministero. Tra l'altro, nei primi contatti il Ministero ci ha garantito una visualizzazione dell'atlante nella homepage del Ministero stesso.
L'atlante coniuga le interazioni che caratterizzano la navigazione in internet con l'approccio dei circoli di apprendimento cooperativo (cooperative learning). L'idea di mondialità che l'atlante vuol trasmettere viene affidata, perlomeno idealmente, alla rappresentazione cartografica che utilizza anche la proiezione di Peters, nella consapevolezza che, come ogni rappresentazione, anche questa è una semplificazione della realtà. Ed è per questo che vicino a questa proiezione abbiamo posto le diverse proiezioni. Abbiamo chiesto aiuto al Dipartimento di geografia dell'Università di Padova affinché ci indicasse le proiezioni utili da far conoscere.
Tecnicamente l'idea di una mondialità attiva sarà gestita sul web attraverso gli applicativi di Google (Google Maps e Google Earth), con i quali, come Onlus, abbiamo avuto una convenzione, tra l'altro piuttosto vantaggiosa. Difatti, abbiamo saputo che, se la convenzione l'avesse fatta il mondo della politica non sarebbe stata così vantaggiosa, diversamente da quanto avviene per le Onlus. Il progetto tra un anno e mezzo sarà terminato.
Abbiamo riscontrato, da parte del Ministero, un'attenzione attraverso l'allora sottosegretario De Torre, ma anche un'attenzione attuale, soprattutto per il dialogo interculturale che questo atlante permette ai ragazzi e per il fatto che questo nuovo strumento andrà a sostituire facilmente gli atlanti.
Durante questo percorso siamo stati contattati anche dalla De Agostini e da alcuni atlanti che erano interessati allo scambio di informazioni. All'inizio si è creata una paura che questi contatti avessero un'origine concorrenziale. Abbiamo visto, invece, che si tratta di un intento assolutamente sinergico.

PRESIDENTE. Ricordando che abbiamo pochissimo tempo, do la parola agli onorevoli che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

EMERENZIO BARBIERI. Trovo questo argomento molto interessante, dunque credo che abbia fatto bene la presidente Aprea, su sollecitazione della collega De Torre, a chiedere la sua audizione. Peraltro, ho letto anche la memoria che ha consegnato.
Quanto al discorso degli Stati riconosciuti dall'ONU, mi permetto di rivolgerle una critica. Lei ha citato giustamente l'esempio del Kosovo, esempio palmare perché vicino a noi, ma io aggiungerei anche Taiwan. Io sono reggiano e posso dirle che in Emilia-Romagna vi sono cinesi di Taiwan che hanno rapporti frequenti con la loro madrepatria. Siccome Taiwan e il Kosovo non sono riconosciuti dall'ONU, consiglierei di scegliere una soluzione che tenga conto del fatto che in Italia ci sono sia kosovari - come diceva lei - sia taiwanesi che lavorano anche per imprese italiane. Inoltre, si consideri con attenzione che abbiamo imprese italiane che lavorano a Taiwan producendo anche un fatturato importante. L'ex Ministro Lunardi era stato interessato dal Governo taiwanese per fare in modo che fossero


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italiane le imprese che costruivano le gallerie sulla costa orientale di Taiwan.
In secondo luogo, qual è la differenza di approccio, al riguardo, tra i ragazzi nati in Italia da genitori stranieri e quelli che invece arrivano direttamente dall'estero?

MARIA LETIZIA DE TORRE. Esprimo un ringraziamento anche per aver accolto l'opportunità di questa audizione lampo.
Prima di porre due domande tecniche, vorrei dire innanzitutto che sono d'accordo con quanto diceva poc'anzi l'onorevole Barbieri, ovvero che occorre studiare, anche con il Ministero degli affari esteri (non so chi sia deputato a svolgere questo compito) la possibilità di inserire anche Paesi non riconosciuti dall'ONU.
In primo luogo, la piattaforma sarà accessibile a tutti o le scuole avranno delle sezioni a loro dedicate? Inoltre, sappiamo essere possibile - e speriamo che in futuro lo sarà sempre di più - insegnare una materia specifica non in lingua italiana, ad esempio in inglese o in spagnolo. Ovviamente, molti identificano questa materia con la geografia poiché si presta maggiormente, come capiamo da questa stessa iniziativa dell'atlante on line. Un suggerimento che può essere dato, non tanto ai realizzatori, ma al Ministero, è di tradurre questo atlante almeno in spagnolo e in inglese e un domani magari anche in cinese.
Vorrei, inoltre, fare un breve commento. Quando si parla di intercultura, di alunni immigrati o del mondo multiculturale, si pensa che sia un problema degli alunni immigrati nelle scuole italiane o tedesche o quant'altro. Ritengo, invece, che la dimensione globale in cui tutte le scuole sono immerse interessi tutti i ragazzi, anche i ragazzi italiani autoctoni. Penso, dunque, che pian piano la scuola debba fare un cammino - un lungo cammino, che deve partire con la formazione dei docenti e dei docenti dell'università, che a loro volta devono formare i docenti delle scuole - in cui vi sia un approccio interculturale, interdisciplinare e un «multi-approccio» a tutte le materie insegnate.
Questo è un pezzetto di un lavoro già avanzato, ma questa iniziativa si inserisce in un lavoro, che anch'io avevo potuto seguire al Ministero, di studio della dimensione interculturale di tutte le materie. È più facile farlo con geografia che non con filosofia, come possiamo immaginare, ma vorrei inserire nell'indagine conoscitiva il capitolo della dimensione interculturale dei saperi.

PRESIDENTE. Grazie. Sono stati presenti gli onorevoli Maria Letizia De Torre, l'onorevole Maria Coscia e l'onorevole Bachelet del Partito Democratico, l'onorevole Emerenzio Barbieri e la vicepresidente Paola Frassinetti del PdL.
In chiusura, volevo suggerirle - magari lo avete già fatto - di prendere contatti, attraverso il direttore Biondi, con l'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica (ANSAS), l'ex INDIRE, che diffonde le best practice per la formazione degli insegnanti, poiché credo che questa possa ritenersi una buona pratica.
Se avete già un accordo col Ministero, è bene insistere affinché la sperimentazione, ancorché giustamente condotta da voi in tre regioni, possa arrivare a tutte le scuole attraverso una diffusione nazionale del Ministero.
Do la parola al dottor Pipinato per la replica.

FABIO PIPINATO, Direttore della Fondazione Fontana Onlus. Anche noi crediamo che sia necessario monitorare i diversi territori e, per questo motivo, avremo un confronto con il Ministro degli affari esteri per vedere come farlo. Questo aspetto è molto interessante, in quanto ci sono stati posti altri casi.
Per quanto riguarda i ragazzi di seconda generazione, dipende appunto dai ragazzi stessi. Quelli che sono nati qui si sentono italiani, ma allo stesso tempo sono molto curiosi di visitare il Paese dei propri genitori, i quali a loro volta hanno spesso occasione di visitarlo. In particolare, abbiamo verificato che ci chiedono di visitare il Paese dei propri genitori se questi hanno compiuto un viaggio, al di là della narrazione dei genitori stessi.


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Per quanto riguarda, invece, l'accessibilità al portale da parte di tutti, non sarà così. Vi sarà una sezione riservata agli insegnanti, per le schede e i profili didattici, che non interessano il pubblico in generale. Stiamo studiando la possibilità di creare quest'accesso riservato solo per gli insegnanti e i mediatori interculturali.
La richiesta di proporre la geografia in un'altra lingua ci è già stata rivolta. Ci pare importante il fatto di aver ricevuto una domanda da Buenos Aires. Questo livello, che è in italiano, sarà completato in questa lingua. Il livello superiore è quello europeo, per sentirsi cittadini anche europei, dunque lo spagnolo e l'inglese saranno d'obbligo. Se vi saranno risorse e tempo, sappiamo che le cinque lingue dell'ONU, nella terza evoluzione, potrebbero essere interessanti, ma dobbiamo tener conto innanzitutto del livello europeo, perché vediamo che vi è molto interesse al riguardo.

PRESIDENTE. La ringraziamo e le auguriamo buon lavoro. La sua relazione e il materiale che ha consegnato verranno inseriti nel documento relativo all'indagine che pubblicheremo.
Dichiaro conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 10,45.

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