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Resoconti stenografici delle indagini conoscitive

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Commissione VII
5.
Martedì 6 marzo 2012
INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Frassinetti Paola, Presidente ... 3

INDAGINE CONOSCITIVA SULL'APPLICAZIONE DELLA LEGGE N. 2 DEL 9 GENNAIO 2008, RECANTE DISPOSIZIONI CONCERNENTI LA SOCIETÀ ITALIANA DEGLI AUTORI E DEGLI EDITORI, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AD ATTIVITÀ, GESTIONE E GOVERNANCEDELLA MEDESIMA SOCIETÀ

Audizione di rappresentanti di organizzazioni sindacali:

Frassinetti Paola, Presidente ... 3 5 7 8 12 13 16 19
Barbieri Emerenzio (PdL) ... 16
Belli Roberto, Rappresentante della CGIL SLC - Sindacato lavoratori comunicazione ... 16
Cannella Salvatore, Segretario nazionale del Sindacato nazionale autonomo dirigenti SIAE (SNAD) ... 6
Conti Silvano, Rappresentante della CGIL SLC - Sindacato lavoratori comunicazione ... 8
De Biasi Emilia Grazia (PD) ... 13
Nicolia Maurizio, Segretario generale dell'Unione nazionale scrittori e artisti (UIL-UNSA) ... 12 18
Romano Gerardo, Coordinatore responsabile struttura dell'Unione italiana lavoratori pubblica amministrazione (UILPA) enti ... 5 17
Scalera Giuseppe (PdL) ... 14 18
Serao Giorgio, Coordinatore politiche contrattuali della FISTEL CISL - Stampa, telecomunicazioni e spettacolo ... 7 18
Tedeschini Egisto Antonio, Rappresentante del Sindacato nazionale autonomo agenti mandatari SIAE (SNAAM), presidente nazionale e membro del consiglio generale della FeLSA-CISL ... 3
Zazzera Pierfelice (IdV) ... 15
Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito Democratico: PD; Lega Nord Padania: LNP; Unione di Centro per il Terzo Polo: UdCpTP; Futuro e Libertà per il Terzo Polo: FLpTP; Popolo e Territorio (Noi Sud-Libertà ed Autonomia, Popolari d'Italia Domani-PID, Movimento di Responsabilità Nazionale-MRN, Azione Popolare, Alleanza di Centro-AdC, La Discussione): PT; Italia dei Valori: IdV; Misto: Misto; Misto-Alleanza per l'Italia: Misto-ApI; Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud: Misto-MpA-Sud; Misto-Liberal Democratici-MAIE: Misto-LD-MAIE; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling; Misto-Repubblicani-Azionisti: Misto-R-A; Misto-Noi per il Partito del Sud Lega Sud Ausonia: Misto-NPSud; Misto-Fareitalia per la Costituente Popolare: Misto-FCP; Misto-Liberali per l'Italia-PLI: Misto-LI-PLI; Misto-Grande Sud-PPA: Misto-G.Sud-PPA.

COMMISSIONE VII
CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE

Resoconto stenografico

INDAGINE CONOSCITIVA


Seduta di martedì 6 marzo 2012


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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PAOLA FRASSINETTI

La seduta comincia alle 12,50.

(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati.

Audizione di rappresentanti di organizzazioni sindacali.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'applicazione della legge n. 2 del 9 gennaio 2008, recante disposizioni concernenti la società italiana degli autori e degli editori, con particolare riferimento ad attività, gestione e governance della medesima società, l'audizione di rappresentanti di organizzazioni sindacali.
Do il benvenuto ai nostri ospiti.
Avverto che è pervenuta via e-mail nella mattinata odierna la comunicazione che il dottor Marco Polillo, presidente di Confindustria cultura, è impossibilitato a partecipare all'audizione di esperti del settore convocata per oggi nell'ambito dell'indagine conoscitiva. L'audizione è rinviata, pertanto, a un'altra seduta.
Inizio dando la parola al rappresentante del Sindacato nazionale autonomo agenti mandatari SIAE (SNAAM), il signor Egisto Antonio Tedeschini, che è anche presidente nazionale e membro del consiglio generale della FeLSA-CISL.
Considerato il cospicuo numero di partecipanti all'audizione, consiglio di contenere gli interventi.

EGISTO ANTONIO TEDESCHINI, Rappresentante del Sindacato nazionale autonomo agenti mandatari SIAE (SNAAM), presidente nazionale e membro del consiglio generale della FeLSA-CISL. Ringrazio l'onorevole presidente della Commissione e gli onorevoli commissionari per l'invito all'audizione odierna. Oggi parlerò anche a nome di alcuni colleghi dell'UGL mandatari e dell'ASAS mandatari.
Abbiamo chiesto quest'audizione perché, dopo aver ascoltato i dibattiti svoltisi nel corso delle precedenti audizioni, riteniamo che la figura del mandatario, che è una figura di rilievo all'interno della SIAE, possa fornire un contributo a questo dibattito e, soprattutto, alcuni elementi che riflettessero effettivamente il lavoro della SIAE e il suo impegno sul territorio.
Nell'ultimo contratto che abbiamo sottoscritto con la SIAE il 29 dicembre del 2011, viene ribadito il nostro ruolo di carattere strategico sul territorio nazionale. Noi abbiamo impostato questa trattativa tenendo conto dello stato di difficoltà e di crisi in cui versa attualmente la SIAE, non da oggi, comunque. Il problema strutturale della SIAE, infatti, prosegue da alcuni anni.
Prima di addentrarmi nelle singole questioni, vorrei portare alcuni elementi significativi dell'attività svolta dagli agenti mandatari sul territorio della SIAE.
In merito al bilancio del 2010, a pagina 31, nel bilancio pubblicato si evidenzia che, con riferimento agli incassi del canale commerciale, i mandatari incassano per


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conto dell'ente mandatario, ovvero la SIAE, 226.300.000 euro per diritti d'autore, a fronte dei punti di ruolo della struttura diretta dei dipendenti della SIAE pari a 101 milioni di euro. Una parte rilevante di tali incassi proviene, nel passato come nel 2011, dagli agenti mandatari. Basta osservare che gli incassi dell'anno 2011 effettuati dalla rete dei mandatari per conto della SIAE in diritti d'autore ammontano a 249.588.000 euro, quasi 10 per cento in più rispetto all'anno precedente.
Proprio in questa sede voglio rimarcare l'importanza del nostro ruolo. Finalmente, nell'ultimo contratto che è stato da noi sottoscritto a dicembre con il Commissario Rondi e con i subcommissari Scordino e Stella Richter, alla presenza del direttore generale Blandini, ci è stato riconosciuto un ruolo di interesse all'interno della società, mentre nel passato ciò non è stato mai significativo nei rapporti che abbiamo tenuto con la nostra azienda. Di questo aspetto vogliamo dare atto.
Voglio citare altri due dati significativi. Con riferimento agli accordi per le convenzioni che oggi ha in corso l'ente SIAE, ad esempio con l'Agenzia delle entrate, gli accessi erariali che hanno effettuato gli agenti mandatari sul territorio nazionale nel 2011 sono stati ben 18.651, su un totale di 26.900, che corrispondono al 69 per cento degli accessi complessivi. I controlli effettuati, sul territorio nazionale, dagli agenti mandatari per conto dei Monopoli di Stato sulle giocate in nero o comunque illegali, sono stati 22.000, sui 27.232 effettuati dalla SIAE, pari all'81 per cento.
Ciò dà merito, finalmente, alla funzione del diritto d'autore, che assume una posizione di rilievo nel core business della SIAE, ma anche nelle strategie di lungo respiro delle convenzioni. Nella nota che abbiamo depositato presso la Commissione si può evincere tale nostro ruolo.
Cito alcune frasi importanti che hanno dato corso a questa trattativa, che per noi è fondamentale, perché riconoscerà una modernizzazione del nostro lavoro nei prossimi anni. Quando il dottor Blandini ha aperto il tavolo della concertazione sul nuovo contratto, ha chiesto un patto di responsabilità per il futuro, per rafforzare il rapporto fiduciario con l'ente, il che per noi è stato fondamentale.
In un momento di crisi dell'ente, noi abbiamo rinunciato alle nostre spettanze per 3 milioni complessivi. Evidenzio soprattutto un elemento: abbiamo ridotto del 50 per cento l'indennità di fine mandato, un istituto importante. Abbiamo accettato questa riduzione perché si trattava di un costo che pesava in modo strutturale, negli anni, sui costi della SIAE. Abbiamo rinunciato, per una parte, anche ai livelli provvisionali, ma ciò ci ha permesso di salvaguardare il numero degli agenti mandatari sul territorio. Inizialmente era prevista, infatti, una riduzione di 180 mandatari. La salvaguardia dei posti di lavoro è stata importante.
Dall'altra parte, abbiamo ottenuto dall'azienda un avanzamento nella formazione degli agenti e soprattutto l'investimento, con trasparenza, nella figura del mandatario, in relazione alle sue funzioni: tale aspetto, fino a oggi, non era mai stato recepito nei diversi contratti. Si è trattato di un fatto importante, di prospettiva e di futuro, non solo per noi, ma penso anche per l'azienda stessa.
Abbiamo contrattualizzato aspetti importanti nel recupero del diritto di autore evaso, completamente abbandonato dalla SIAE fino a oggi. Basti osservare che con 100.000 euro di spese la SIAE ne recuperava solamente 5.000. In questo contratto è stato affidato a noi direttamente il recupero dell'evasione e non solo la contestazione dell'evasione sul territorio.
Mi ha fortemente colpito una frase che l'avvocato Scordino, subcommissario, ha pronunciato, perché il concetto in essa espresso per noi è una pietra miliare: «Il mandatario non è un costo, bensì una risorsa, per l'incremento soprattutto dell'attività della SIAE.». Si tratta di una garanzia di efficienza, come testimoniano i dati che ho letto prima.
Concludendo, ringrazio alcune persone, tra cui il segretario generale della FeLSA-CISL, Ivan Guizzardi, che ci ha seguito


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costantemente nell'attività della trattazione e della contrattualistica - che, peraltro, rappresenta una pietra di modernizzazione del modo in cui vengono trattati i contratti per i mandatari - e, naturalmente, il Commissario Rondi e i subcommissari Scordino e Mario Stella Richter per la fiducia che ci hanno accordato, insieme al direttore generale della SIAE, Gaetano Blandini.

PRESIDENTE. La ringrazio. Ricordo che il signor Tedeschini è accompagnato dalla signora Cinzia Vedovati, membro dell'ufficio di presidenza, che saluto.
Prima di dare la parola al rappresentante dell'Unione italiana dei lavoratori della pubblica amministrazione (UILPA), vorrei presentare i parlamentari presenti all'audizione: per il Popolo delle Libertà il capogruppo, onorevole Barbieri, l'onorevole Rampelli, l'onorevole Scalera e l'onorevole Lainati; per l'Italia dei Valori il capogruppo Zazzera, per l'UdC l'onorevole Carra, per il Partito Democratico l'onorevole De Biasi, l'onorevole Melandri, l'onorevole Levi e l'onorevole Mazzarella.
Per l'UILPA sono presenti il signor Giancarlo Del Duca, membro del consiglio direttivo della UILPA mandatari, accompagnato dal signor Gerardo Romano, coordinatore responsabile della struttura Unione italiana lavoratori pubblica amministrazione (UILPA) enti, e dal signor Mauro Sandro, coordinatore nazionale responsabile dell'UILPA SIAE. Do la parola al signor Romano.

GERARDO ROMANO, Coordinatore responsabile struttura dell'Unione italiana lavoratori pubblica amministrazione (UILPA) enti. Grazie, presidente. Vi ringraziamo per averci dato l'opportunità di essere auditi: ci preme rappresentare le difficoltà che sono emerse nel corso delle procedure per il rinnovo del contratto. Come è stato già evidenziato nell'intervento che mi ha preceduto, si è partiti da un tentativo di razionalizzazione degli elementi di bilancio e dei costi della SIAE, ma evidentemente, in ragione delle posizioni emerse in seno all'amministrazione, la quale aveva previsto una riscrittura del contratto e un blocco delle retribuzioni per tre anni, le organizzazioni sindacali hanno avuto difficoltà nell'aderire a questo processo.
Tali difficoltà non ci hanno portato, finora, a risolvere il problema del rinnovo del contratto. Su questo tipo di situazione noi, come UIL, ci siamo fatti carico di un confronto, che sarebbe dovuto rimanere aperto. Ci rendiamo conto della necessità di un riequilibrio tra i costi della produzione e il valore della produzione.
Su questo aspetto, sappiamo che dovremmo compiere uno sforzo anche in tema di rinnovo contrattuale. È chiaro, però, che auspichiamo che si possa evitare uno scontro, che crediamo stia portando alla SIAE più danno che beneficio.
Anche in ragione dei processi di liberalizzazione previsti nel provvedimento del Governo, che presto arriverà all'attenzione della Camera, abbiamo timori che tale processo possa toccare in maniera importante anche la SIAE. Se sinora l'intervento del legislatore sembra orientato sugli interessi e sui diritti connessi al diritto d'autore, oggi nutriamo la preoccupazione che il processo di liberalizzazione possa toccare anche il mondo della SIAE, che, come ricordo, è stata costituita come ente monopolista del settore. Ad oggi, un processo che riorganizzasse l'intero settore metterebbe in discussione, dunque, proprio l'intera situazione che riguarda la SIAE, con riferimento sia alla situazione occupazionale, sia alla tutela degli autori e dei piccoli produttori rispetto ai canoni di distribuzione degli stessi.
Per tale ragione è stata nostra attenzione voler comunicare alla Camera questa nostra preoccupazione, laddove si dovesse intervenire con le liberalizzazioni sul tema del diritto d'autore, senza precedentemente creare un contesto che permetta di coniugare tutela degli autori e occupazione.

PRESIDENTE. Grazie, signor Romano. Volevo precisare che l'intervento precedente del signor Tedeschini è stato svolto


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anche a nome dell'UGL mandatari e dell'ASAS, impossibilitata a partecipare all'audizione odierna.
Sono presenti per il Sindacato nazionale autonomo dei dirigenti SIAE (SNAD) il dottor Salvatore Cannella e la dottoressa Patrizia Lazzari.
Do la parola al dottor Cannella.

SALVATORE CANNELLA, Segretario nazionale del Sindacato nazionale autonomo dirigenti SIAE (SNAD). Ringrazio il signor presidente e i membri della Commissione per l'audizione. Sono il rappresentante del sindacato nazionale autonomo dei dirigenti SIAE, organizzazione sindacale che rappresenta la maggioranza assoluta dei dirigenti SIAE. Noi vorremmo illustrare, nel contesto dell'audizione, alcune problematiche contrattuali che abbiamo vissuto con la governance della società.
Parto da aprile 2011, periodo in cui si sono svolti incontri sindacali, consessi pubblici in cui la governance ha trasferito alle organizzazioni sindacali, cioè alle parti sociali della SIAE, alcune delle problematiche in termini di bilancio che stavano incidendo e che tendenzialmente avrebbero inciso ancora di più, nel periodo successivo, sui conti della società.
Come dirigenti SIAE, impegnati strutturalmente sul territorio e presso la Direzione generale nel governo dei processi aziendali, noi viviamo costantemente le dinamiche che producono, in questo momento, forti contrazioni di introiti per la società e tocchiamo con mano un'analoga situazione di deficit degli investimenti culturali: tale situazione contrae le disponibilità del pubblico verso il consumo di spettacolo e l'intrattenimento.
Si tratta di una situazione generale che riduce le provviste verso tutte le forme di utilizzazioni che hanno incidenza diretta sulle provviste SIAE. Parlo di provviste autorali, su cui la SIAE svolge una funzione di servizio per conto degli associati e dei versamenti dei diritti nei loro confronti.
Questa situazione negativa, che già all'epoca presentava un quadro deficitario e un futuro non certo allegro per i conti della società, ha portato - parlo come sindacato e come dirigente della società, preso atto, ovviamente, di quanto rappresentato dalla governance - al rinnovo del contratto, atteso da oltre dieci anni e richiesto e rivendicato con forza dalla dirigenza nei confronti delle precedenti governance, che al riguardo non hanno assolutamente dato segnali di esistenza in vita.
Preso atto di una generalizzata situazione di sofferenza, questa governance ha aderito al nostro invito a contrattualizzare, ai fini della definizione, quanto prima, di un contratto: la calendarizzazione prevista è stata tempestiva e irrituale rispetto ai normali incontri sindacali, in quanto gli incontri sono stati svolti di giorno, di mattina, di pomeriggio e di notte in maniera continuativa.
Noi abbiamo rinunciato alle guarentigie di stabilità, nonché ad adeguamenti inflattivi e retributivi per il periodo 2011-2013, ed abbiamo accettato un discorso di responsabilizzazione di genere privatistico che tendesse anche a valorizzare il merito individuale. A fronte di questo, abbiamo recuperato importi che le precedenti amministrazioni avevano erogato ai dipendenti e non ai dirigenti e abbiamo avviato la definizione di un percorso, sotto il profilo contrattuale che si dovrà chiudere, come speriamo e auspichiamo, con tutti i restanti profili di dipendenti: i lavoratori autonomi mandatari, il cui intervento è prezioso sul territorio nazionale per l'attività della SIAE, hanno infatti definito recentemente, come ricordava Tedeschini, un protocollo d'intesa.
Questa situazione, vorrei evidenziarlo, ha costituito oggetto di un patto di responsabilità che costituisce il quadro preliminare del contratto, all'interno del quale è inserito. Abbiamo definito un percorso tenendo conto di una situazione contingente che creava potenzialmente e che ancora potrebbe ingenerare, se il controllo dei conti non prosegue, secondo me e secondo il sindacato, altre problematiche. Presso la SIAE, la questione del governo dei costi, che costituisce una situazione


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generalizzata nei comparti pubblici e privati, è stata finalmente praticata dalla struttura di governance, il che dovrebbe condurre la SIAE verso un miglioramento strutturale delle proprie attività gestionali.
I dirigenti, tenuto conto delle difficoltà economiche, hanno rinunziato, in questo contratto, all'adeguamento inflattivo per un periodo triennale e hanno abdicato alle situazioni di stabilità. Abbiamo, cioè, introdotto un principio privatistico, la libera recedibilità dal contratto di parte datoriale, norma prevista dal codice civile all'articolo 2118. Tale possibilità è stata prevista per le categorie apicali, permettendo, quindi, di rafforzare un rapporto fiduciario della dirigenza apicale con la governance. Per la dirigenza intermedia è stato stabilito un disciplinare di responsabilità differente rispetto al passato, in quanto è stata accettata la sfida che avevamo sempre sottoposto anche alle precedenti amministrazioni, purtroppo senza esito alcuno.
Dobbiamo notare che la gestione dei rapporti sindacali su un tema critico, su cui il sindacato dei dirigenti ha sempre incontrato forti difficoltà negli ultimi dieci anni, solo adesso ha avuto uno sviluppo ragionato, coerente e sistematico rispetto al quadro aziendale. In passato si sono registrati accordi sindacali, che hanno riguardato anche i dirigenti, che in realtà erano meri rinnovi economici, in quanto non si è mai affrontato un discorso più generale sulla normativa. Tale normativa, comunque, avrebbe dovuto adeguare, come spera e auspica tutto il sindacato dei dirigenti, la struttura delle risorse umane al diverso modello di mercato che la SIAE sarà costretta ad affrontare nel breve, nel medio e nel lungo periodo.
Le problematiche della società, in questo momento, sono fondamentalmente rappresentate da difficoltà di approccio del mercato globale dello spettacolo e dell'intrattenimento. Sviluppiamo situazioni convenzionali su cui siamo presenti e siamo attivi. In tale ambito il sindacato, ovviamente, auspica che ci sia un'implementazione, avendo la società una struttura territoriale capillare e diffusa sul territorio, che costituisce un assetto strategico che la differenzia in maniera positiva rispetto alle società di collecting europee internazionali in generale e anche mondiali.
Noi siamo favorevoli ad un'operazione di contenimento globale dei costi e, soprattutto, ad un'operazione di riorganizzazione generale, al fine di un potenziamento della struttura che consenta lo svolgimento migliore e più efficiente dei suoi compiti generali, istituzionali e convenzionali. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie a lei, dottor Cannella.
Nel frattempo, ci hanno raggiunto l'onorevole Bonaiuti del PdL e l'onorevole Coscia del Partito Democratico.
Do la parola al signor Giorgio Serao, coordinatore politiche contrattuali della FISTEL CISL - Stampa, telecomunicazioni e spettacolo.

GIORGIO SERAO, Coordinatore politiche contrattuali della FISTEL CISL - Stampa, telecomunicazioni e spettacolo. Buongiorno a tutti. Ringrazio il presidente e tutti i componenti della Commissione, che vedo rappresentata da molti deputati, contrariamente a quanto avviene in altre Commissioni nelle quali siamo di solito chiamati a svolgere audizioni. Vi rivolgo, dunque, un ringraziamento particolare.
La questione SIAE in questi ultimi mesi ha avuto alcuni sviluppi e una visibilità anche sulla stampa. Noi vogliamo mettere in evidenza il ruolo importante della SIAE nel nostro Paese a supporto della cultura e degli autori. Essa ha un ruolo fondamentale che noi vorremmo che continuasse ad avere nel Paese, nel prosieguo del proprio ruolo istituzionale.
Purtroppo, negli ultimi mesi, ma credo in generale nell'ultimo anno, ossia da quando, nel marzo del 2011, la SIAE è in gestione commissariale, il rapporto tra il sindacato e l'azienda si è caratterizzato soprattutto per scontri con cui si è tentato di delegittimare il ruolo del sindacato, che svolge il suo mestiere e prova a raggiungere la stipula di un contratto di lavoro.


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Essendo un sindacato confederale e non corporativo, la CISL tende a coniugare gli interessi complessivi della SIAE con gli interessi complessivi dei lavoratori. Noi ci facciamo carico delle difficoltà della SIAE per la riduzione dei ricavi che ha subìto negli ultimi tempi, ma anche delle richieste dei lavoratori, che aspettano ormai da diverso tempo il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro.
Spesso ci siamo trovati, negli ultimi mesi, davanti a un conflitto permanente senza motivazioni tra la gestione commissariale e il sindacato. Credo che il nostro ruolo, proprio come organizzazioni sindacali - peraltro, la CISL è un sindacato partecipativo - sia quello di mettere a disposizione della SIAE, come abbiamo fatto, tutte le proposte utili per giungere a tale risultato.
Negli ultimi tempi, il dibattito si è caratterizzato per una visibilità anche sulla stampa. Noi crediamo che la gestione commissariale abbia preferito alcuni percorsi, tra cui la gestione degli immobili, piuttosto che trovare soluzioni per lo sviluppo della SIAE.
Ormai siamo alla scadenza. L'8 marzo scade la gestione commissariale e non abbiamo ancora né un testo di statuto, né un progetto di sviluppo per una nuova SIAE in un contesto diverso rispetto a quello che abbiamo conosciuto nei decenni passati.
Di questo siamo preoccupati, perché, come sosteneva anche il collega della UIL, ci sono processi di liberalizzazione che possono interessare anche la SIAE. Crediamo che la SIAE possa svolgere un ruolo importante per la cultura nel nostro Paese. Pur nel contesto economico in cui viviamo, in cui la cultura perde migliaia di posti di lavoro anche per il taglio del FUS e dei contributi regionali che si è verificato nel tempo, io credo che, se lavoriamo tutti insieme, la SIAE possa conservare un ruolo fondamentale nello sviluppo della cultura nel nostro Paese.
Illustro un'ultima questione in modo piuttosto sintetico. Come CISL, CGIL e CONFSAL, abbiamo preparato un documento unitario, una relazione tecnica che il collega della CGIL illustrerà, sulla gestione del patrimonio immobiliare della SIAE, che è stata anche oggetto di discussione negli ultimi tempi. Crediamo sia necessario, se questa Commissione lo vorrà, aggiornare un'ulteriore convocazione delle parti sociali anche per mettere a fuoco un progetto, secondo la nostra visione, su quale futuro può avere la SIAE, progetto che abbiamo allegato anche ai documenti che consegniamo alla spettabile Commissione.

PRESIDENTE. La ringrazio. Sono presenti per la CGIL SLC - Sindacato lavoratori comunicazione i signori Silvano Conti, Fabio Scurpa e Roberto Belli.
Do la parola al signor Conti.

SILVANO CONTI, Rappresentante della CGIL SLC - Sindacato lavoratori comunicazione. Come ricordava il mio collega, insieme alla FISTEL e alla CONFAS, che con noi rappresentano la stragrande maggioranza dei lavoratori dipendenti interni alla SIAE, abbiamo elaborato un documento, di cui do lettura in modo molto sbrigativo, sul punto in questione. Sarebbe importante poi svolgere approfondimenti più compiuti, anche dopo lo svolgimento delle audizioni dell'azienda su questo aspetto.
Ringraziamo questa onorevole Commissione per aver voluto ascoltare anche le organizzazioni sindacali nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla SIAE, perché questo ci consente di esprimere tutto il disagio rispetto all'attuale gestione commissariale e di contestare quanto il subcommissario Stella Richter ha dichiarato a questa Commissione in data 15 febbraio 2012, ovvero che la gestione commissariale impronta tutta la sua attività alla massima trasparenza e pubblicità degli atti.
In realtà, l'attuale gestione dell'ente ha avuto, nei riguardi delle organizzazioni sindacali operanti in SIAE, un atteggiamento di malcelato fastidio, evitando non solo di consultarle, ma persino di informarle su molteplici atti gestionali e delibere di forte impatto sul presente e sul futuro della SIAE e di coloro che da essa


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traggono sostentamento, siano essi associati, pensionati o dipendenti.
A nostro giudizio, la vicenda inerente alle dismissioni del patrimonio immobiliare, tema sul quale vorremmo oggi focalizzare l'approfondimento, evidenzia che vi sono numerosi punti da chiarire. Anche in questo caso, peraltro, dobbiamo premettere che mai il direttore generale o la gestione commissariale hanno ritenuto opportuno anche solo informare le organizzazioni sindacali circa i dettagli del Piano di dismissioni. Anzi, ad una precisa richiesta formulata da un'organizzazione sindacale in data 3 gennaio 2012, fu risposto che anche in questo caso l'argomento non era di pertinenza sindacale.
A nostro parere, non solo il progetto di dismissione in atto si dimostra assolutamente antieconomico rispetto ad altre ipotesi, come avremo modo di spiegare tra poco, ma soprattutto l'azienda, nel corso dei mesi, ha modificato via via le giustificazioni al proprio operato, lasciando così il dubbio su quali fossero le vere ragioni delle dismissioni.
Alcune dichiarazioni del direttore generale e dei subcommissari, in particolare dell'avvocato Scordino, rilasciate non solo nel corso delle audizioni tenute in questa onorevole Commissione, ma anche nel corso degli ultimi mesi, non ci risultano corrispondere alla situazione reale, perlomeno sulla base di documenti a noi noti, e non possono, quindi, non suscitare in noi forte perplessità.
Ci scusiamo fin d'ora con questa onorevole Commissione se il prosieguo della relazione si baserà su raffronti di dati e cifre e potrà, quindi, risultare un po' noioso, ma è evidente che, affrontando i numeri, forse potremo dimostrare la legittimità e la congruenza delle nostre preoccupazioni.
Iniziamo col rilevare che, a fronte della contestazione di aver venduto il patrimonio immobiliare, la SIAE si è difesa precisando in più occasioni che il patrimonio non era stato venduto, ma apportato a due fondi immobiliari, Norma e Aida, di cui la SIAE e il Fondo pensioni detengono interamente le quote.
Si può sottilizzare quanto si vuole, ma la realtà dei fatti è che il patrimonio immobiliare apportato ai due fondi non è più di proprietà della SIAE, ma del Fondo pensioni. Basterebbe una semplice visura catastale a dimostrare che la proprietà degli immobili è di Sorgente, la società di gestione del risparmio che ha creato i due fondi immobiliari chiusi. Lascia, quindi, perplessi l'insistenza della SIAE a voler negare persino una verità così incontrovertibile.
Proseguendo, tra gli argomenti determinati a sostegno della dismissione del patrimonio del Fondo pensioni, soprattutto da parte dell'avvocato Scordino, si è fatto riferimento a quanto previsto dall'articolo 44 dello Statuto del fondo e dall'articolo 5 del decreto ministeriale n. 62 del 2007. In particolare, l'avvocato Scordino, durante l'audizione, ha detto testualmente che «il fondo viola, dunque, l'articolo 44 del proprio Statuto, che fissava un limite di sei decimi come massimo di investimento in immobili».
Ebbene, l'articolo 44 dello Statuto elenca specificatamente le possibili modalità di investimento delle riserve tecniche del Fondo pensioni e tra queste non è indicato l'utilizzo dei fondi immobiliari. Pertanto, l'apporto di tutto il patrimonio mobiliare del Fondo pensioni a un fondo immobiliare di tipo chiuso come quello creato viola in modo altrettanto evidente l'attuale norma statutaria. In proposito, vi consegneremo tutti gli allegati circostanziati.
In ogni caso, il limite dei sei decimi del patrimonio circa gli investimenti in immobili deve intendersi alla data di chiusura delle iscrizioni, ossia il 27 giugno 1978, e quindi bisognerebbe verificare se a tale data il limite fosse rispettato.
Per quanto riguarda i limiti imposti dal decreto ministeriale n. 62 del 2007, la previsione dell'articolo 5, comma 2, del medesimo decreto prevede chiaramente le possibilità di deroghe.
Questi organismi sindacali ritengono che la particolare situazione del Fondo pensioni, chiuso a nuove iscrizioni dal 1978 e, quindi, a esaurimento, potesse


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consentire deroghe alla normativa. Sarebbe interessante capire se tali deroghe siano state richieste.
Un altro argomento portato a sostegno del proprio operato dall'attuale gestione riguarderebbe la cosiddetta «falsità» dei bilanci attuariali negli anni precedenti al 2010, così come affermato sia dal direttore generale Blandini, sia dal subcommissario Scordino, che testualmente hanno affermato: «Il Fondo pensioni ha costruito i propri bilanci attuariali inserendo un rendimento teorico del proprio patrimonio del 4 per cento, pur avendo, invece, un rendimento effettivo del patrimonio inferiore all'1 per cento e probabilmente negativo».
Il direttore generale e il subcommissario devono avere evidentemente confuso i dati in loro possesso. Un conto è, infatti, il rendimento della gestione del patrimonio immobiliare, ovvero la differenza tra i ricavi ottenuti dalla locazione degli immobili e dalle spese di manutenzione degli stessi, effettivamente attestato intorno all'1 per cento annuo, un altro è la rivalutazione che gli immobili hanno nel corso del tempo, dovuta all'incremento del valore che gli stessi hanno sul mercato con il passare degli anni, che è considerevolmente superiore. Il rendimento effettivo degli immobili, quindi, è rappresentato, il che mi sembra elementare, dalla somma del risultato di gestione e della rivalutazione degli stessi immobili nel tempo.
A riprova di quanto affermato, è sufficiente analizzare, in proposito, quanto la SIAE ha inserito a pagina 22 del proprio bilancio consuntivo 2010, augurandoci che non voglia contestare anche i dati da lei stessa proposti nel bilancio. Tale dato ci consente sia di confermare quanto appena affermato, sia di confutare un'altra affermazione della SIAE, che deve essere ritenuta quantomeno parziale, secondo cui, in base a quanto previsto dall'articolo 60 dello Statuto del Fondo pensioni, la SIAE avrebbe dovuto sborsare oltre 194 milioni di euro alla chiusura del fondo, prevista per il 2059.
Verificando i dati riportati su tale prospetto, infatti, possiamo notare che, da un lato, viene effettivamente dimostrato l'impegno finanziario per 194 milioni da parte della SIAE - come si evince dalla colonna 7 (poi vedremo l'allegato F) - ma, dall'altro, viene specificato che a quella data il patrimonio del Fondo pensioni avrebbe un valore stimabile in 345 milioni di euro, come si evince dalla colonna 8.
Un'importante informazione che, invece, né il direttore generale né i subcommissari hanno fornito a questa onorevole Commissione, riguarda l'articolo 63 del medesimo statuto del fondo, che stabilisce quanto segue: «All'atto dell'estinzione del fondo la liquidazione sarà effettuata direttamente dalla SIAE, alla quale verranno devoluti gli eventuali beni residui».
È, quindi, evidente che, sulla base di tale articolo dello statuto, mai citato nel corso degli interventi effettuati durante i lavori di questa onorevole Commissione, la SIAE a quel punto avrebbe acquisito, sulla base del succitato articolo 63 del Fondo pensioni, l'intero patrimonio mobiliare del fondo, stimato in 345 milioni di euro. Ciò avrebbe comportato per la SIAE una plusvalenza attiva di circa 150 milioni di euro.
Altra discutibile affermazione svolta dai vertici della SIAE è quella secondo la quale, fino ad oggi, la SIAE, per ripianare lo squilibrio economico-finanziario del Fondo pensioni, avrebbe versato a fondo perduto la somma di euro 130 milioni, che, rivalutati, ammonterebbero a circa 236 milioni.
Dalla semplice somma algebrica dei contributi erogati da SIAE in base alle previsioni dell'articolo 60, a partire dal 1978, anno in cui è stato introdotto tale articolo a seguito della decisione di chiudere il Fondo pensioni a nuove iscrizioni, si può, infatti, facilmente verificare che tale importo ammonta a 76 milioni di euro, ben al di sotto dei 130 milioni dichiarati.
Ci sentiamo, quindi, di affermare che le vicende del Fondo pensioni non abbiano avuto fino a oggi un impatto così drammatico sui bilanci della SIAE, come, invece, è stato tratteggiato.


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Un breve accenno merita il precedente Piano di dismissione del patrimonio immobiliare approvato dal precedente consiglio d'amministrazione del Fondo pensioni e, successivamente, dal consiglio di amministrazione della SIAE, con il parere favorevole dei collegi dei revisori dei conti di entrambe le parti, nonché della società di revisione del bilancio della SIAE.
Tale Piano prevedeva la vendita a valori superiori a quelli attualmente stimati, 103 milioni di euro contro gli 80 milioni, prezzo al quale è stato venduto, e la possibilità del pagamento rateale da venti a quarant'anni da parte degli inquilini acquirenti, previa accensione di ipoteca a garanzia del fondo.
Pertanto, è ingiustificata la pesante affermazione dell'avvocato Scordino, resa sempre il 15 febbraio scorso, secondo la quale «in alcuni casi la vendita con rateizzazione a quarant'anni veniva operata senza garanzie anche a inquilini aventi un'età tra i sessanta e gli ottant'anni». Proseguiva Scordino: «È evidente che non ci sia niente di male a vendere a un inquilino di sessanta od ottant'anni. Tuttavia, se gli si vende con la rateizzazione a quarant'anni senza aver accertato che abbia eredi e che tali eredi vogliano assumere un'obbligazione solidale, è chiaro che si scommette sul fatto che quell'acquirente sarà in grado di vivere abbastanza, cioè fino a 130-140 anni, per pagare tutte le rate».
L'avvocato Scordino ha omesso, non casualmente, l'esistenza di un'ipoteca a garanzia del fondo. Ergo, se l'inquilino fosse stato insolvente, l'immobile sarebbe tornato al fondo. Tale operazione avrebbe consentito al Fondo pensioni di incamerare anche gli interessi attivi sulla vendita rateale, con risultati ancora più favorevoli in termini di equilibrio economico-finanziario complessivo. Ciò avrebbe prodotto un presumibile avanzo di gestione che, secondo i nostri calcoli, sarebbe ammontato a circa 20 milioni di euro.
Come già riferito, tale progetto era stato approvato dal consiglio di amministrazione, dal collegio dei revisori, dal Fondo pensioni e, a quanto ci risulta, senza critiche od osservazioni della COVIP.
Si aggiunga che a dicembre 2010 era stata avviata la vendita ai conduttori di due dei sei immobili di proprietà del fondo a un prezzo di vendita pari al valore di perizia dell'immobile libero. Inoltre, sono stati nel frattempo venduti due appartamenti liberi con asta pubblica a un prezzo superiore a quello richiesto, a dimostrazione che la stima di 103 milioni era avvalorata dalla risposta del mercato.
In tale senso, ci chiediamo come mai SIAE e Fondo pensioni non rendano pubblica tale perizia e ci auguriamo che tale documentazione sia stata fornita a questa onorevole Commissione per consentire di verificare l'attendibilità delle valutazioni. Il timore che abbiamo è che la valutazione del patrimonio immobiliare del Fondo pensioni approvata dal fondo immobiliare possa essere pesantemente sottostimata, con tutte le conseguenze del caso.
In ogni caso, l'attuale progetto di dismissione del patrimonio, come già riferito in precedenza, si dimostra peggiorativo per i conti della SIAE rispetto alle ipotesi precedentemente illustrate, che, lo ricordiamo, prevedevano una plusvalenza attiva di 150 milioni di euro, ovvero un avanzo di gestione di circa 20 milioni di euro.
La stessa SIAE ha, infatti, dichiarato davanti a questa onorevole Commissione che l'operazione che sta brillantemente concludendo prevede la definitiva cessione del patrimonio mobiliare del Fondo pensioni per pagare il premio unico di un'assicurazione ramo vita che garantisca il pagamento delle pensioni a coloro che attualmente siano già in pensione.
Infatti, per gli iscritti al fondo ancora in servizio si prevedono due opzioni. Una è la possibilità di riscattare il capitale, che verrebbe interamente liquidato dalla SIAE, e un'altra è l'inserimento dei futuri pensionati tra i beneficiari dell'assicurazione, con un ulteriore esborso a carico della SIAE sul premio da corrispondere.
Inoltre, la SIAE, da oggi al 2050, dovrà provvedere a pagare le spese di gestione del Fondo pensioni, che, non avendo più


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introiti e patrimoni immobiliari, dipenderà in tutto e per tutto dalla Società degli autori e degli editori.
Eseguiti pochi semplici calcoli, la SIAE dovrà sostenere un costo che oscilla dai 30 ai 60 milioni di euro, di cui 10 milioni già erogati a Sorgente. In questo senso ci sentiamo di condividere le parole dell'onorevole Gianni: «Sembra che si tratti solo di plusvalenze contabili, che, però, determineranno i costi reali».
Qualcuno, a questo punto, potrebbe obiettare, chiedendosi che cosa c'entri il sindacato che tutela i lavoratori dipendenti della SIAE con la vendita del patrimonio immobiliare. Ebbene, noi riteniamo che le ricadute che tale dismissione avrà sui bilanci della SIAE porteranno inevitabilmente a una situazione di crisi economico-finanziaria, con evitabili ricadute su occupazione e diritti acquisiti.

PRESIDENTE. Nel frattempo, ci hanno raggiunto, per il PdL, l'onorevole Mazzuca e, per il Partito Democratico, l'onorevole Lolli e l'onorevole De Torre.
Do la parola ai rappresentanti dell'Unione nazionale scrittori e artisti (UIL-UNSA), rappresentata dal professor Natale Antonio Rossi, presidente, e dal dottor Maurizio Nicolia, segretario generale.

MAURIZIO NICOLIA, Segretario generale dell'Unione nazionale scrittori e artisti (UIL-UNSA). Ringrazio il presidente e i commissari per la convocazione. Cercherò di non ripetere considerazioni già svolte, sulle quali sono d'accordo, ma farò semplicemente notare un aspetto che non è secondario.
Noi rappresentiamo gli autori e, quindi, la fonte dei problemi che stiamo esaminando. Noi siamo convinti che la SIAE avesse il dovere di riorganizzarsi e di ristrutturarsi, operazione che sta compiendo, andando quindi nella giusta direzione, nella direzione concordata: gli organismi sono stati commissariati perché incapaci di provvedere a ciò.
La SIAE ha problemi economici da anni e la soluzione che si è trovata è stata quella di un commissariamento, con l'aspettativa di fuoriuscirne. I problemi che sono stati sollevati sono sicuramente più che legittimi. Probabilmente, si sarebbe dovuta percorrere questa giusta direzione con maggiore cautela e con maggiore coinvolgimento delle parti interessate, ma rilevo che non ultima parte interessata sono i soci della SIAE, che noi rappresentiamo.
Tutti coloro che parlano di SIAE dimenticano che la SIAE svolge un'attività molto semplice: essa raccoglie i soldi degli autori e degli editori e li ripartisce. La SIA; dunque, più costa, meno è efficace ed efficiente e, quindi, di conseguenza, minori risorse arrivano - è banale - agli autori e agli editori. La necessità di riorganizzazione e di ristrutturazione è una necessità forte e impellente, sulla quale si sta procedendo con tutte le difficoltà che abbiamo finora sentito.
Noi siamo terrorizzati dal fatto che della SIAE parlino tutti con interessi diversi e spesso opposti. C'è chi, in questo Paese, vuole far saltare il diritto d'autore e c'è chi, invece, ritiene che da questo mercato possano nascere tante piccole SIAE. Queste sono preoccupazioni che noi avvertiamo in maniera molto forte. Parlare dell'Europa e delle spinte, degli esempi che ci vengono dall'estero è facile a parole. Nei fatti, però, ci sono storie, Paese per Paese, che hanno concretizzato e cristallizzato le situazioni che oggi vi si trovano.
Andate a proporre ai francesi di rivedere la loro forma di raccolta dei fondi. Se noi dovessimo fare una cosa del genere in Italia, se dovessimo porci questo tipo di problema, faremmo saltare un giocattolo che male ha funzionato fino ad ora, che dovrebbe essere riorganizzato, dovrebbe funzionare molto meglio e costare molto di meno, sul quale gravano costi e oneri impropri che gli derivano da tante circostanze, ma soprattutto da tutti coloro che hanno un potere, anche politico.
Ho l'occasione di parlare con voi in rappresentanza degli autori. Ricordate che il diritto d'autore si chiama così e non in un altro modo. Si tratta di diritti di persone specifiche, fisicamente visibili e


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pesabili. La SIAE è stata utilizzata da tutti - pur essendo un sindacalista, aggiungo che è stata utilizzata anche dal sindacato, probabilmente - per fini che non sono preminentemente o non solo legati agli interessi dei soci della SIAE.
I soci della SIAE hanno dimostrato la loro incapacità, perché essa è stata commissariata giustamente. Il commissariamento ha costituito una scelta giusta, perché essa era incapace di decidere. È necessario riorganizzarla, in quanto essa deve essere più snella, deve costare meno: le considerazioni svolte dai rappresentanti dei mandatari e di tutti i sindacati sono tutte corrette. La SIAE non è un ente previdenziale e non può svolgere attività che esulano dagli interessi dei soci per i quali è stata costituita.
Il nostro interesse, che abbiamo formulato all'interno di una nota che vi sottoponiamo, è mettere l'autore e i suoi interessi al centro dei nostri ragionamenti, non altri soggetti e i loro interessi. Ci rivolgiamo al legislatore per ricordare che la SIAE è una fonte di risorse per il Paese, nonché, ovviamente, per gli autori e per gli editori. È una fonte di risorse, ma occorre fare in modo che, sull'onda delle liberalizzazioni e dell'europeismo, non si causino danni dai quali è difficile tornare indietro.
Coloro che versano i contributi sarebbero ben lieti di avere disponibili tante piccole SIAE in giro per l'Italia: in tal modo non pagherebbero nessuno. Già oggi hanno difficoltà a pagare la SIAE.
Ho usato toni molto aggressivi e forti, me ne rendo conto, però siamo tutti affaticati e possiamo svolgere un ragionamento serio e pacato leggendo i documenti. Vi ringrazio per l'attenzione.

PRESIDENTE. Ringraziamo voi per questa preziosa audizione e per la documentazione che avete prodotto.
Do la parola ai deputati che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

EMILIA GRAZIA DE BIASI. Grazie per l'audizione. Purtroppo il tempo è sempre tiranno per noi, però volevo capire alcune considerazioni svolte e porre semplicemente alcune domande. Come potete immaginare, districarsi nel mondo della SIAE non è semplicissimo, tra spinte e controspinte.
Vorrei partire dalle ultime osservazioni del dottor Nicolia. Lei ha sostenuto, in conclusione, che la SIAE è stata usata per fini e interessi diversi da quelli dei soci SIAE. Considerato che siamo in un'indagine conoscitiva, lei ha anche affermato dentro ci siete tutti, anche i sindacati, pur essendo lei sindacalista. L'affermazione è piuttosto corposa e vorrei capire se lei può esplicitarla.
La seconda domanda, invece, è rivolta alla UILPA. Voi avete parlato di uno scontro che può arrecare un danno alla SIAE. Vorrei un chiarimento in materia. Se si tratta di relazioni sindacali e di asprezza delle relazioni sindacali fra le parti sociali, è un conto. Se, invece, c'è uno scontro di altra natura, sarà bene che le situazioni si capiscano.
Passo all'ultimo blocco di domande. Vorrei un'opinione più chiara con riferimento al Fondo di solidarietà: nella memoria depositata dai rappresentanti della CGIL SLC - sindacato lavoratori comunicazione, tale considerazione figura, però rivolgo la domanda a tutti. Il tema è stato numerose volte evocato, come avrete visto, nelle audizioni che avete svolto. Tutta la vicenda non è chiarissima. Non venite a riferirci che bisogna emanare una legislazione, perché lo sappiamo già. Vorrei capire qual è il vostro atteggiamento su tutta la vicenda e sull'iter relativo, che non è di poco conto.
Le vicende legate al bilancio SIAE non sono chiarissime, ma sono l'oggetto di questa indagine conoscitiva.
Infine, riprendo le ultime considerazioni, ma anche le preoccupazioni che sono state espresse da più parti, anche dal sindacato dei dirigenti, rispetto al diritto d'autore. Io vorrei che fosse chiara una questione, ossia che la posizione mia personale e del mio gruppo continua ad essere quella in precedenza espressa. Noi eravamo addirittura favorevoli al fatto che


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non venisse esplicitato il comma 39 sulle liberalizzazioni, con riferimento al diritto connesso e al diritto d'autore.
Il tema del diritto d'autore è molto serio e resta incomprensibile per quale motivo si avvii una liberalizzazione del diritto connesso e si mantenga il monopolio del diritto d'autore, il che non significa che noi siamo favorevoli alla privatizzazione - lo chiarisco, perché questo aspetto è stato oggetto di numerose conversazioni - e che siamo a favore di una liberalizzazione anche del diritto d'autore. Chiediamo semplicemente, però, che vi sia coerenza nella materia, anche perché i diritti si chiamano connessi perché lo sono per definizione.
Da questo punto di vista, le posso riferire con una certa tranquillità che la nostra proposta è quella di inserirci nel quadro della normativa europea, ossia nei limiti della direttiva che sta per essere varata. In merito, penso di avere anche il sostegno degli altri colleghi, perché ne abbiamo discusso a lungo. Noi preferiremmo una scelta di questa natura.
Sgombriamo però il campo dai dubbi: l'indagine conoscitiva non ha una relazione con tutto questo, perché parte da altri presupposti, ossia da un'audizione informale in cui sono state pronunciate, senza registrazione, affermazioni molto gravi, a mio avviso, che dovevano essere chiarite in un'indagine conoscitiva. Grazie.

GIUSEPPE SCALERA. Innanzitutto vorrei ringraziare tutte le organizzazioni sindacali che sono presenti quest'oggi, anche per la dovizia della documentazione che hanno avuto modo di sviluppare all'interno dell'audizione stessa.
Oggettivamente, mi ritrovo sulle posizioni che l'onorevole De Biasi ha avuto modo di sottolineare, anche perché, fondamentalmente, ci muoviamo, con alcune difficoltà, all'interno del labirinto della SIAE.
Lo facciamo con alcune difficoltà anche perché, alla luce di alcune dichiarazioni che sono state sviluppate questa mattina, vengono messe apertamente in discussione alcune affermazioni che il direttore generale Blandini e il subcommissario Scordino hanno avuto modo di formulare a questa Commissione. Ciò impone necessariamente, da parte nostra, se me lo consentite, un innalzamento del livello di guardia sulle questioni che approfondiamo all'interno di questa Commissione. Se le affermazioni che ci arrivano sono puntuali, abbiamo modo di poterle valutare in tutta la loro interezza. Se la questione, invece, è legata a dichiarazioni che non corrispondono alla situazione reale e alla confusione dei dati in possesso dei diversi dirigenti, tutto ciò naturalmente impone, da parte nostra, una chiara revisione anche delle considerazioni che sono state svolte e sottolineate all'interno della Commissione stessa.
Avrei alcune domande da formulare, ma la presidente mi invita all'economia dei tempi. Sarò, quindi, particolarmente breve e ne porrò una soltanto, che però è piuttosto precisa.
Essa fa riferimento a una circostanza che ritengo strana e che, volta per volta, viene puntualmente riproposta nell'ambito delle nostre audizioni. Su questo piano devo ringraziare anche il collega Zazzera, che ha avuto modo di sottolinearla per primo all'interno della nostra Commissione.
Il sito della UIL nazionale - faccio riferimento al sito www.uilpa.it, pagina News dai coordinamenti nazionali, ma posso fornire il dettaglio - comunica che, alla data del 24 gennaio 2012, non è ancora stato costituito il sindacato UIL mandatari. Da più parti si parla di un'e-mail, che mi sembra ormai diventata un po' come WikiLeaks, presidente, nel senso che l'hanno in mano tutti, compreso il sottoscritto, che sarebbe stata inviata dal responsabile delle relazioni esterne della SIAE. Il direttore generale Blandini si è impegnato a riferire prossimamente su questo argomento e stiamo attendendo ulteriori valutazioni. La mail è datata 15 febbraio 2012 e vi si ribadisce che il sindacato è in via di costituzione.
Mio chiedo, quindi, come sia possibile che il sindacato UIL mandatari, il 23 gennaio 2012, abbia firmato un protocollo


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di intesa ancor prima di essere stato costituito. Credo che questo sia un argomento che deve essere approfondito, anche per la qualità del rapporto del livello sindacale all'interno della SIAE, la quale finisce per essere, credo, un elemento importante anche non per valutare complessivamente il quadro di riferimento delle e-mail che partono dall'interno della SIAE e che delineano alcuni ben chiari percorsi di natura sindacale. Inoltre, ciò è utile soprattutto per capire, all'interno della realtà sindacale della SIAE, qual è il livello di rappresentatività e fino a che punto il rispetto dei sindacati regolarmente costituiti viene determinato.
Avrei ancora altre domande da porre, signor presidente, ma per economia di tempo concludo il mio intervento.

PIERFELICE ZAZZERA. Ovviamente ringrazio il collega Scalera, in quanto ha posto una domanda che avrei posto anch'io, anticipandomi.
Chiedo ai rappresentanti della UILPA quando si è costituito il sindacato, considerato che l'accordo è stato siglato, se non ricordo male, il 29 dicembre. Forse la situazione è stata rivista e si è parlato della costituzione del nuovo sindacato.
Aiutatemi a chiarire la questione: non mi sembra che il direttore generale Blandini l'abbia fatto, ragion per cui aspettiamo che lo faccia. Ha affermato, infatti, che la chiarirà, in merito al fatto che un manager della SIAE si occupi di un sindacato, o meglio della costituzione di un sindacato.
Si tratta di una questione grave e, se fosse vera, gravissima. Pur con tutta l'autonomia dell'ente, su cui personalmente ritengo che questa Commissione non abbia né il diritto, né il dovere di entrare, ricordo, però, che si tratta di un ente sotto controllo del Ministero, ragion per cui la Commissione ha il dovere di sapere come vengono gestite le risorse di chi le eroga all'ente e se, in termini di difesa dei diritti dei lavoratori, voi svolgete fino in fondo il vostro dovere. Credo che questo sia il nostro compito. Vi chiedo, quindi, di chiarirci la vicenda con dettagli di cui non siamo a conoscenza.
Passo alla seconda domanda. Chiedo ai rappresentanti della UIL-UNSA se siano a conoscenza del fatto che, dopo il «polverone» sollevato sulla SIAE, siano stati effettuati licenziamenti di mandatari, che il direttore generale Blandini ha confermato in un dato numero. Chiedo, inoltre, informazioni in merito al licenziamento, in particolare, di un mandatario di Salerno, la cui motivazione, nella dichiarazione di Blandini, non mi è chiara.
Con riferimento al Fondo pensioni, il subcommissario Scordino ha affermato, riguardo al bilancio del 2009, che risulta fosse in equilibrio, che la SIAE non avrebbe dovuto coprire il deficit, ma era addirittura nelle condizioni di sostenere le pensioni degli aderenti. Il direttore generale ha affermato che tale bilancio non è vero: vi domando se siete a conoscenza di ciò o se tale circostanza vi è del tutto nuova, in quanto, essendo voi organi che non solo difendono gli interessi, ma che esercitano anche un'azione di controllo, sapete che, se un bilancio è falso, ciò mette a rischio anche gli stessi lavoratori della SIAE.
Chiudo con un accenno alla mission dei commissari. È vero che la situazione era difficile e che la mission di chi è arrivato a fare il commissario è complessa. Non si può affermare che può svolgere una sola attività. È giusto che rimetta a posto i conti e che dia trasparenza all'ente, ma quella mission, mi pare, nasceva da un'esigenza, quella di riformare lo statuto e di riportare condizioni democratiche all'interno della SIAE.
Questa mission, che a giorni scade, si è attuata? È l'unico vero motivo del commissariamento. Mi sembra che ci si sia occupati dei bilanci, della dismissione del patrimonio, in sostanza dei «piccioli», ma non delle regole democratiche interne alla SIAE. Ho timore che poi tutto ciò possa determinare niente altro che un nuovo commissariamento, perché manca la mission iniziale. Vorrei sapere se condividete tale considerazione.


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EMERENZIO BARBIERI. Sarò rapidissimo, perché le domande che avrei voluto rivolgere sono state poste in modo molto puntuale dalla collega De Biasi.
Sento, però, il dovere di dire a me stesso, visto e considerato che la proposta dell'indagine conoscitiva sulla SIAE è partita da me e, quindi, dal Gruppo del PdL, ma è stata condivisa da tutti, che la Commissione parlamentare non è un'Aula di tribunale. Capisco che, in base al partito in cui si milita, si assimili anche lo schema culturale dei fondatori, ma sento porre domande che si possono formulare al Tribunale civile di Piazzale Clodio, non nell'aula di una Commissione parlamentare, a maggior ragione perché sono rivolte a sindacati, che non ho capito bene in che modo entrino nel merito di alcune questioni che sono state menzionate.
Se noi non abbiamo chiare le finalità dell'indagine conoscitiva, mi volete spiegare come arriveremo ad approvare la proposta di legge sulla Commissione parlamentare di inchiesta sulla SIAE? A quel punto, dubito molto che ci possa essere uno sbocco in quella direzione.
Presidente, ho sentito il dovere di svolgere questa osservazione. Svolgeremo altre audizioni, ma ne discuteremo in sede di ufficio di presidenza: rimettiamo la situazione in carreggiata oppure svolgiamo una riflessione seria sull'opportunità di continuare quest'indagine conoscitiva. Grazie.

PRESIDENTE. Do la parola ai rappresentanti dei sindacati per la replica.

ROBERTO BELLI, Rappresentante della CGIL SLC - Sindacato lavoratori comunicazione. Naturalmente risponderemo alle domande che ci riguardano e che riteniamo relative alla nostra relazione. In particolare, vorrei rispondere alle domande dell'onorevole De Biasi.
Brevemente si può rispondere riguardo al Fondo di solidarietà soci. Premesso che non ragioneremo in termini di legislazione, perché non ci sembra il caso, ci sentiamo di svolgere due semplicissime considerazioni. Anche sul Fondo di solidarietà soci abbiamo visto un atteggiamento, da parte della gestione commissariale e del direttore generale, uguale a quello che criticavamo nella nostra relazione, ovvero basato fondamentalmente su un intervento drastico che ha provocato oggettivi danni ai soci, a cui veniva dato questo piccolo (mi sento di ritenerlo tale) sostegno - mi riferisco alla possibilità di ricevere una somma di circa 400 euro: non parliamo, dunque, di cifre esorbitanti - e, nello stesso tempo, veniva rivolta anche l'accusa di non aver raggiunto nessun risultato nei confronti della Commissione che aveva lavorato per mesi a questo tipo di problema.
Naturalmente abbiamo già visto situazioni simili nei nostri confronti con riferimento ad altre questioni che ci riguardano, ma vi è una questione che rimane in piedi e della quale, sinceramente, non sappiamo quale sarà la soluzione. Speriamo che almeno la Commissione, in un dato momento, sia in grado di poterla definire. Essa riguarda la fine che faranno gli 80 milioni di euro che sono al momento stati congelati e che facevano parte delle risorse di questo Fondo di solidarietà, di cui non sappiamo quale utilizzo si voglia fare.
Per quanto riguarda, invece, i bilanci SIAE - rispondo in parte anche alla domanda dell'onorevole Zazzera sul bilancio 2009 in equilibrio -, partirei dal bilancio consuntivo 2010 della SIAE, da cui si evince che la SIAE ha riportato una perdita di 18 milioni di euro, analizzata nel dettaglio, fondamentalmente legata a questioni riguardanti proprio il Fondo pensioni della SIAE. I conti, in fondo, come vedete, tornano.
Sono stati considerati crediti inesigibili 13 milioni di euro che la SIAE aveva dato in anticipo al Fondo pensioni e ulteriori 4 milioni di euro sono stati considerati fondi rischi per eventuali insolvenze future del Fondo pensioni.
Al di là del fatto che ritengo che su un bilancio si possa ragionare e che ci possano essere anche opinioni differenti, in questo caso le perplessità riguardo a queste poste di bilancio non sono state sollevate solo da noi, ma addirittura anche


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dalla società di revisione di bilancio Ernst & Young e dal collegio dei revisori della SIAE.
Chi vorrà ed avrà modo di analizzare il bilancio consuntivo 2010 della SIAE troverà che alle pagine 148 e 149 sono contenute precise critiche a questa situazione e che alla fine il collegio dei revisori aveva espresso parere contrario riguardo all'appostamento di questi 18 milioni.
Il bilancio è stato approvato ugualmente e, per quanto ci risulta ad oggi, sono stati sostituiti nel frattempo sia la società di revisione dei bilanci Ernst & Young, sia alcuni membri del collegio dei revisori. Questo è ciò che sappiamo riguardo al bilancio 2010.
Per quanto riguarda il bilancio 2009, ho ascoltato, come gli altri colleghi, le registrazioni audio delle audizioni svolte presso la Commissione e ho potuto sentire una precisazione svolta proprio dall'avvocato Scordino riguardo al fatto che i bilanci falsi di cui parlava non riguardassero il cosiddetto bilancio legale, ma i bilanci attuariali, cioè i bilanci prospettici sulla vita del fondo da oggi fino al suo esaurimento.
Anche su questo aspetto, vorrei svolgere due brevissime considerazioni. In primo luogo, i bilanci attuariali sono stati elaborati secondo un criterio che lo stesso avvocato Scordino riteneva esagerato, cioè una rivalutazione degli immobili pari al 4 per cento annuo, dato che, come è stato spiegato prima durante la relazione, è assolutamente plausibile.
La seconda questione, che, invece, ci sembra più delicata, riguarda il fatto che, essendo stato siglato nel 2009 un protocollo di intesa fra SIAE e Fondo pensioni (che prevedeva che la SIAE, da quel momento, versasse a titolo di anticipazione i soldi che servivano al fondo per pagare, laddove il fondo fosse risultasse in equilibrio prospettico), nel momento stesso in cui l'equilibrio prospettico fosse venuto a cadere, la SIAE avrebbe dovuto automaticamente versare la differenza a titolo definitivo, come copertura dello sbilancio del fondo.
Delle due l'una: o quei 4 milioni di euro erano effettivamente dovuti a un reale sbilancio del Fondo pensioni - e, a quel punto, la SIAE, nel 2010, avrebbe dovuto dare 4 milioni a titolo definitivo e a fondo perduto al Fondo pensioni (operazione che non si è verificata) -, oppure, proprio perché tale circostanza non si è verificata, dobbiamo ritenere che evidentemente quei 4 milioni di deficit in bilancio prospettico, in realtà, non siano plausibili.
Concludo con un'ultima risposta relativa alla questione dello statuto. Vorremmo precisare che spesso ci siamo sentiti rispondere, con riferimento a tanti quesiti posti alla gestione commissariale della SIAE, che non era competenza sindacale ragionare di determinati argomenti. Anche in merito allo statuto proprio il Commissario Rondi scrisse una lettera di risposta alla richiesta specifica dei sindacati e di tutte le organizzazioni sindacali, asserendo che esso non fosse di competenza sindacale; nella stessa lettera il Commissario aggiunse che ne avrebbe parlato con le associazioni rappresentanti degli associati, che erano i loro legittimi interlocutori.
Per quanto riguarda lo statuto, il 22 febbraio il dottor Blandini ha affermato che era pronto, mentre l'avvocato Stella Richter il 29 febbraio ha sostenuto che non è pronto. Non sappiamo, dunque, quale sia la situazione al riguardo.

GERARDO ROMANO, Coordinatore responsabile struttura dell'Unione italiana lavoratori pubblica amministrazione (UILPA) enti. Vorrei fornire due risposte telegrafiche. In primo luogo, la costituzione della UILPA mandatari è stata effettuata il 20 gennaio. Per avventurarsi su valutazioni sul modo in cui si svolge il proprio lavoro non occorre andare in un'Aula di tribunale.
Ringrazio per l'intervento, ma credo che soltanto fintamente si possa non immaginare che grandi organizzazioni sindacali siano abituate ad avere importanti rapporti con tutti gli enti in cui, di volta in volta, possono essere presenti coloro che hanno già ricoperto incarichi sindacali,


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che sono stati compagni di partito o altro, circostanza che nella vita di tutti i giorni succede a ognuno di noi.
Per quanto riguarda la domanda dell'onorevole De Biasi, la risposta è venuta in parte dal dibattito cui anche oggi abbiamo assistito ed è contenuta anche nella domanda che lei stessa ha formulato. Al di là delle competenze e dei ruoli intorno a questo dibattito, la SIAE ha intorno a sé alcuni interessi che, stratificati nel tempo, hanno portato evidentemente a consolidare alcune posizioni di gestione e di potere sul territorio nazionale piuttosto che nella gestione della SIAE, anche rispetto ad altre amministrazioni centrali dello Stato con cui di volta in volta ha stipulato convenzioni.
Avendo ascoltato con attenzione alcuni interventi, ricordo che l'ENPALS e l'Agenzia delle entrate sono stati soggetti di convenzione con la SIAE. Rispetto a questo punto, nella storia del nostro Paese, si andavano a trovare equilibri rispetto alle situazioni della SIAE, o dell'ENPALS, quando è stato stipulato quel tipo di convenzione.
Affermiamo da tempo che probabilmente, andando a svolgere una rivisitazione che con la storia non vuole fare i conti, ma che evidentemente risulta più polemica che altro, si ottiene esattamente il risultato che abbiamo scritto sul documento che abbiamo presentato: più che un'analisi delle situazioni, vi è infatti un tentativo di delegittimare le parti tutte nell'incapacità di immaginare soluzioni nuove rispetto a un'istituzione preesistente, che ritengo soltanto una visione un po' miope potesse pensare che continuasse ad essere come era. Grazie.

GIUSEPPE SCALERA. Non so a chi faccia riferimento l'interlocutore che abbiamo ascoltato adesso, quando parla di vena polemica. Se fa riferimento a questa Commissione, non ci sono vene polemiche. Si tratta soltanto ed esclusivamente di un'indagine che stiamo conducendo nel rispetto del nostro ruolo istituzionale. Se fa riferimento ad altre persone, è pregato di precisare a chi.

GIORGIO SERAO, Coordinatore politiche contrattuali della FISTEL CISL - Stampa, telecomunicazioni e spettacolo. Mi auguro che questi lavori continuino e diano risultati positivi. L'interesse di tutti è che l'ente pubblico SIAE sia trasparente e possa svolgere il suo lavoro a sostegno della cultura e degli autori. Vorremmo ragionare su questo aspetto, non su polemiche né su strumentalizzazioni.
Purtroppo, come abbiamo già affermato, nel corso della gestione commissariale abbiamo incontrato non pochi problemi. Spesso, come sindacati, siamo stati anche coinvolti e divisi dal management aziendale e il fatto di non aver sottoscritto un contratto di lavoro per i lavoratori, mentre si è stipulato quello per i dirigenti, è un dato di fatto. Questa è la prima considerazione.
In secondo luogo, ci sono inadempienze da parte del management aziendale. Alla scadenza dell'8 marzo, come aveva già ricordato l'onorevole Zazzera, non c'è ancora lo statuto. Esiste una palese contraddizione tra ciò che afferma il direttore generale e ciò che invece riferisce il subcommissario.
Un altro problema di inadempienza, motivato anche da problemi di carattere oggettivo, è relativo al fatto che, allo stato, manca un bilancio preventivo per il 2012 previsto dal Regolamento.
Queste sono le situazioni che noi denunciamo e che possono essere questioni fondamentali per il futuro e per lo sviluppo della SIAE. Ovviamente, ci preoccupano le ricadute sull'occupazione, qualora il problema permanga, esista e si aggravi per i conti della SIAE.

MAURIZIO NICOLIA, Segretario generale dell'Unione nazionale scrittori e artisti (UIL-UNSA). Noi rappresentiamo gli autori e, quindi, i soci della SIAE, anche se non tutti ovviamente, per la nostra parte.
Rispondo alle domande che sono state formulate, e ringrazio perché, nella precipitosità, è evidente che le questioni sfuggono.
Porto un esempio che è già emerso. Alla SIAE vengono richieste funzioni che


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sono tipiche dell'Agenzia delle entrate e che essa svolge. Ci sono, invece, funzioni che sono tipiche della SIAE, come, per esempio, la raccolta dei diritti di reprografia, cioè delle fotocopie, che sono stati assolti nell'arco dell'ultimo decennio per un'entità che va tra il 7 e il 9 per cento. Il fatto che ci sia una concentrazione su altre attività piuttosto che su quelle istituzionali è un problema che noi sentiamo. Ringrazio per aver posto la domanda.
La seconda domanda si aggancia alle mie considerazioni sulle questioni sindacali. Ho ascoltato il dibattito che è stato svolto e gli interventi relativi. Vi sarà sicuramente chiaro che non più di un mese fa è stato stipulato un contratto che dimezza la buonuscita per i mandatari. Ciò avrà pure un significato. Avete ascoltato come me il rappresentante dei dirigenti, il quale ci ha comunicato che, per i prossimi tre anni, il rinnovo degli emolumenti legati all'inflazione è congelato. Anche questo è un messaggio, se lo si vuole comprendere. Manca il contratto per tutti i dipendenti e tutti auspichiamo che prima lo si stipula, meglio è.
L'ultima questione che vorrei toccare è riferita alla richiesta sui licenziamenti. A me non risulta che ci siano stati licenziamenti di mandatari, che non possono essere licenziati. A me risulta, invece, che ci sia stata una revoca: sono anche preoccupato perché tale revoca è avvenuta in un settore e in una zona territoriale molto delicati, dove bisogna realizzare con efficienza la captazione delle risorse. Bisognerà quindi procedere alla sostituzione del mandatario in questione. Si tratta di un contratto tra privati sul quale noi non abbiamo molto da dire, anche se siamo in grado di effettuare le nostre valutazioni personali e di riflettere.
Quanto alle considerazioni sulla veridicità o falsità dei bilanci, la risposta più facile si potrebbe avere rivolgendosi alla magistratura.

PRESIDENTE. Comunico che, in data 29 febbraio, è pervenuto alla presidenza della Commissione il seguente messaggio: «Illustre signor Presidente, La ringrazio ancora, anche a nome del Commissario straordinario e dei sub-commissari, dell'attenzione e dell'accoglienza riservataci da Lei e dagli onorevoli componenti della Commissione anche nel caso dell'odierna audizione. Ringrazio altresì i funzionari tutti della Commissione, per la professionalità, la cortesia, la pazienza e i gravosi carichi di lavoro che («a causa nostra») hanno dovuto sopportare. Desidero al riguardo segnalare che tutta la documentazione depositata contiene dati aziendali la cui sensibilità, come comprenderà, impone di chiedere la loro conservazione con le caratteristiche di riservatezza collegata alla loro natura di segreto aziendale. Le rinnovo i sensi della mia personale considerazione.». Firmato: Gaetano Blandini.
Ringrazio quindi i nostri ospiti e dichiaro conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 14,20.

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