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Resoconti stenografici delle indagini conoscitive

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Commissione VIII
6.
Giovedì 22 marzo 2012
INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Margiotta Salvatore, Presidente ... 3

INDAGINE CONOSCITIVA NELL'AMBITO DELL'ESAME DELLE PROPOSTE DI LEGGE C. 2 INIZIATIVA POPOLARE, C. 1951 MESSINA E C. 3865 BERSANI, RECANTI PRINCIPI PER LA TUTELA, IL GOVERNO E LA GESTIONE PUBBLICA DELLE ACQUE E DISPOSIZIONI PER LA RIPUBBLICIZZAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO

Audizione di rappresentanti del Centro di ricerca e documentazione sulle risorse idriche (WARREDOC):

Margiotta Salvatore, Presidente ... 3 6 7
Andah Kodwo, Coordinatore scientifico del Centro di ricerca e documentazione sulle risorse idriche (WARREDOC) ... 4
Braga Chiara (PD) ... 6
Chionne Roberto, Direttore del Centro di ricerca e documentazione sulle risorse idriche (WARREDOC) ... 3 5
Di Biagio Aldo (FLpTP) ... 6
Nardi Fernando, Ricercatore del Centro di ricerca e documentazione sulle risorse idriche (WARREDOC) ... 6
Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito Democratico: PD; Lega Nord Padania: LNP; Unione di Centro per il Terzo Polo: UdCpTP; Futuro e Libertà per il Terzo Polo: FLpTP; Popolo e Territorio (Noi Sud-Libertà ed Autonomia, Popolari d'Italia Domani-PID, Movimento di Responsabilità Nazionale-MRN, Azione Popolare, Alleanza di Centro-AdC, La Discussione): PT; Italia dei Valori: IdV; Misto: Misto; Misto-Alleanza per l'Italia: Misto-ApI; Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud: Misto-MpA-Sud; Misto-Liberal Democratici-MAIE: Misto-LD-MAIE; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling; Misto-Repubblicani-Azionisti: Misto-R-A; Misto-Noi per il Partito del Sud Lega Sud Ausonia: Misto-NPSud; Misto-Fareitalia per la Costituente Popolare: Misto-FCP; Misto-Liberali per l'Italia-PLI: Misto-LI-PLI; Misto-Grande Sud-PPA: Misto-G.Sud-PPA.

COMMISSIONE VIII
AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI

Resoconto stenografico

INDAGINE CONOSCITIVA


Seduta di giovedì 22 marzo 2012


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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SALVATORE MARGIOTTA

La seduta comincia alle 12,40.

(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
(Così rimane stabilito).

Audizione di rappresentanti del Centro di ricerca e documentazione sulle risorse idriche (WARREDOC).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle proposte di legge C. 2 Iniziativa popolare, C. 1951 Messina e C. 3865 Bersani, recanti principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico, l'audizione di rappresentanti del Centro di ricerca e documentazione sulle risorse idriche (WARREDOC).
Do la parola al professor Chionne, che ne è il direttore e agli altri rappresentanti del centro di ricerca, precisando che questa audizione è stata sì predisposta nell'ambito dell'indagine conoscitiva, ma siamo curiosi di avere qualche informazione sul WARREDOC, su come lavora e su quanto sta facendo nel mondo. Riteniamo di assoluto interesse che l'Università per stranieri di Perugia compia attività di ricerca nel mondo e in particolar modo nel bacino del Mediterraneo, essendo questa, a mio a modesto avviso, una delle frontiere dello sviluppo e del futuro per il nostro Paese. Che intanto la si raggiunga attraverso la ricerca è un fatto assolutamente degno di nota.

ROBERTO CHIONNE, Direttore del Centro di ricerca e documentazione sulle risorse idriche (WARREDOC). Grazie, presidente. Saluto la Commissione. Sono Roberto Chionne, docente all'Università per stranieri di Perugia nonché direttore del Centro di ricerca e documentazione sulle risorse idriche (WARREDOC).
L'Università per stranieri, a cui ho l'onore di appartenere come docente, è sicuramente l'istituzione accademica italiana più importante per capacità di penetrazione nel mondo. Non a caso è definita ambasciatrice della cultura italiana nel mondo. Ha una lunga storia. Circa novemila studenti stranieri all'anno si iscrivono ai nostri corsi, alcuni di conoscenza della lingua italiana, altri di cultura, altri di alta specializzazione e alta cultura.
Abbiamo rapporti con tutti i Paesi e con moltissime università sparse in tutto il mondo, dall'America del Nord all'America del sud, all'Estremo Oriente, all'Africa, all'India, alla Russia, alla Libia. Abbiamo, quindi, una lunga tradizione e siamo conosciuti a livello mondiale. Non a caso molti nostri studenti hanno assunto nei rispettivi Paesi ruoli di estremo prestigio, addirittura come ministri o presidenti di nazioni.
Nell'ambito dell'Università per stranieri, il Centro di ricerca e documentazione per le risorse idriche, che ho l'onore di rappresentare, è sorto all'inizio degli


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anni Ottanta e svolge la propria attività nel settore della water sanitation e dello sviluppo sostenibile attraverso corsi di alta specializzazione e studi scientifici nel settore delle acque e della sanità.
L'intervento del Centro, che rappresenta un'eccellenza, è indirizzato in particolar modo ai Paesi in via di sviluppo. Abbiamo da sempre rapporti con Paesi dove le risorsa idrica è carente allo scopo di sviluppare analisi e studi e di istruire e formare quadri di eccellenza, che possano contribuire a risolvere i problemi locali.
Vi presento i miei colleghi. Al mio fianco c'è Kodwo Andah, che proviene dal Ghana ed è con noi fin dall'inizio. È un ingegnere idraulico, si è laureato a Mosca ed è un nostro valente ricercatore. Accanto a lui c'è Fernando Nardi, ingegnere idraulico, ricercatore presso la nostra Università con una lunga e approfondita esperienza nel settore dell'acqua e dell'idraulica e ha lavorato a lungo all'estero. Illustreranno loro più in dettaglio l'attività del WARREDOC.
Peraltro la nostra audizione cade in un giorno particolare, perché oggi è la giornata mondiale dell'acqua. Siamo di ritorno da Marsiglia dove si è svolta una settimana intensa di confronto in questo settore, realizzata dall'UNESCO. La nostra audizione cade, dunque, in un giorno particolare e proficuo.

KODWO ANDAH, Coordinatore scientifico del Centro di ricerca e documentazione sulle risorse idriche (WARREDOC). Ho l'onore di presentare il nostro Centro WARREDOC a questa Commissione e posso dire che sono orgoglioso di essere qui.
Il nostro Centro ha cominciato la propria attività nel 1984 attraverso una convenzione tra l'Università per stranieri e il Ministero degli affari esteri su un'iniziativa denominata Planning for development. Nell'ambito di questa iniziativa, nel 1984 è stato organizzato il primo corso sulla gestione delle risorse idriche rivolto a Paesi africani. Il successo del primo corso ha dato impulso a un secondo corso nel 1985.
Dopo questi due corsi, l'Università ha ritenuto opportuno creare un meccanismo di continuità e per questo ha fondato il Centro di ricerca e documentazione sulle risorse idriche (WARREDOC). Le attività del Centro riguardano quattro aree: formazione, ricerca, organizzazione di incontri scientifici e documentazione. Nel 1986 il Ministero degli affari esteri ha consigliato di estendere il corso internazionale sulla gestione delle risorse idriche ai Paesi asiatici e nel 1988 lo abbiamo ampliato ai Paesi dell'America centrale e meridionale.
I corsi erano incentrati sulle problematiche della gestione delle risorse idriche. Il quel periodo la gestione delle risorse idriche era intesa solo come questione di ambito ingegneristico, ma il nostro Consiglio scientifico decise che la gestione delle risorse idriche dovesse essere una piattaforma più ampia, sulla quale vari attori potessero interagire. In tal senso, i nostri corsi hanno due aspetti molto speciali, ovvero un'interazione verticale e un'interazione orizzontale: orizzontale nel senso della multidisciplinarità e verticale perché durante l'ammissione dei partecipanti consideriamo anche la carriera e l'esperienza. Poiché i nostri corsi si svolgono nella nostra bellissima sede di Villa la Colombella, stando insieme i partecipanti danno vita a questa interazione, attribuendo valore aggiunto ai nostro corsi.
L'altra attività che il Centro ha svolto con continuità è quella con il Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) nell'area dei disastri idrogeologici. Il nostro Centro è, infatti, la sede organizzativa del Gruppo nazionale di ricerca per la difesa dalle catastrofi idrogeologiche. In virtù di questo, nella decade internazionale sulla riduzione dei disastri naturali il WARREDOC è stato designato quale punto focale per l'area europea e mediterranea e per dieci anni abbiamo coordinato l'attività in questo ambito. Durante questo decennio abbiamo organizzato, con la collaborazione dello United States Geological Survey, diverse summer school per ricercatori italiani ed europei. Insieme al CNR, inoltre, abbiamo organizzato anche corsi speciali


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in collaborazione con il Massachusetts Institute of Technology (MIT) rivolti ai ricercatori italiani.
Il nostro Centro è anche la sede organizzativa del Comitato italiano del programma internazionale di idrologia dell'UNESCO. In tale ambito, abbiamo organizzato molti incontri sulla gestione delle risorse idriche, soprattutto nelle aree vulnerabili. A livello locale collaboriamo con la regione Umbria alla realizzazione di incontri e alla predisposizione di documenti sul risparmio dell'acqua nell'uso domestico. Con l'UNESCO e la Regione Umbria abbiamo organizzato una conferenza molto importante dal titolo «Acqua e pace», alla quale abbiamo invitato tecnici israeliani e palestinesi. È stato un workshop molto significativo, che ha dato impulso alla redazione di un testo comune sulla storia dell'acqua nell'area di Israele.
Un altro progetto che abbiamo seguito con interesse è quello promosso da Club UNESCO per la realizzazione di programmi rivolti agli insegnanti delle scuole medie superiori. Abbiamo collaborato con loro fornendo alcune indicazioni utili per spiegare la necessità di risparmiare l'acqua.
Noi guardiamo all'acqua sotto tre aspetti: acqua come elemento, acqua come risorsa e acqua come servizio. Nella discussione sulla gestione integrata delle risorse idriche ogni tanto dimentichiamo queste diverse caratteristiche e confondiamo l'acqua come servizio e l'acqua come risorsa.
Abbiamo, quindi, preparato alcuni dépliant per spiegare agli insegnanti che la disponibilità di acqua come risorsa non è infinita e varia nel tempo e nello spazio. È per questa ragione che dobbiamo considerarla come una sostanza preziosa e comprendere l'intreccio tra valore del bene economico e valore sociale. Tutti i dibattiti su questi aspetti delle risorse idriche si basano su questo. Nei Paesi sviluppati la capacità di pagare la bolletta può far scendere il valore dell'acqua. Chi è in grado di pagare l'acqua non fa caso a un rubinetto che perde. Chi, invece, non ha la capacità di pagare, il rubinetto lo ripara subito.
Per quanto riguarda la nostra attività di ricerca, ci siamo dedicati al problema dell'agricultural drought, cioè alla gestione della siccità agricola, e alla descrizione geomorfologica dei bacini idrografici. Come documentazione, una parte consistente della didattica dei nostri corsi riguarda i casi di studio. Prima di cominciare i corsi, infatti, i partecipanti devono identificare i problemi nel loro Paese e nella loro sfera di attività e noi sviluppiamo questi come casi di studio durante i nostri corsi. Attualmente abbiamo circa duecento casi di studio su vari problemi legati alle risorse idriche soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.
Complessivamente, ai corsi di formazione hanno preso parte 224 studenti africani, provenienti da 37 Paesi dell'Africa, 100 studenti asiatici provenienti da 15 Paesi e circa venti studenti provenienti dal Sud America. Abbiamo anche avuto una lunga collaborazione con varie istituzioni internazionali e africane, soprattutto nell'ambito delle gestione integrata delle risorse idriche. Il nostro Centro ha collaborato regolarmente con la Commissione economica dell'Unione Africana (UA), arrivando a redigere il primo rapporto africano sulle risorse idriche (African Water Development Report), lanciato al IV Forum mondiale dell'acqua a Città del Messico nel 2006.
La nostra attività è quindi molto internazionalizzata.
Il Ministro delle risorse idriche del Sudan, ad esempio, è uno dei nostri ex alunni e ci siamo incontrati a Marsiglia una settimana fa. Tanti nostri ex alunni occupano posizioni chiave nel loro Paese o nelle diverse organizzazioni delle Nazioni Unite, come UN-Habitat o UN-DP, e con tutti loro siamo in contatto.

ROBERTO CHIONNE, Direttore del Centro di ricerca e documentazione sulle risorse idriche (WARREDOC). Noi li chiamiamo ex alunni, ma i nostri corsi sono di altissima specializzazione, a dimostrazione


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del fatto che, quando rientrano nei loro Paesi, i partecipanti assumono incarichi di altissimo livello tecnico e talvolta politico, come nel caso del Ministro del Sudan.

PRESIDENTE. Do ora la parola ai deputati che intendano porre quesiti o formulare osservazioni.

ALDO DI BIAGIO. Voglio sentitamente ringraziarvi. Mi rende orgoglioso sapere che in Italia esiste questa realtà di eccellenza, che non conoscevo. Sono spiacente che oggi per una serie di circostanze, che non dipendono senz'altro da noi, molti colleghi non abbiano potuto assistere a questa importante audizione. Non voglio trovare giustificazioni, ma, probabilmente, le circostanze non hanno reso possibile la partecipazione che tutti noi avremmo voluto.
In ogni caso, vorrei dire che quello che state facendo nel campo della ricerca sulla gestione integrata delle risorse idriche e sulla prevenzione dei disastri idrogeologici è molto importante e noi lo apprezziamo particolarmente. Crediamo che il vostro lavoro sia particolarmente significativo per affermare un approccio moderno alle questioni relative alla gestione delle risorse idriche e un rapporto più corretto con l'acqua come bene comune e sociale. Per questo, più che porvi una domanda, vorrei testimoniarvi la nostra attenzione e la nostra volontà, anche se in questa giornata non è stato così evidente come in altre circostanze, di dimostrarvi il riguardo che meritate per il vostro lavoro.

CHIARA BRAGA. Mi unisco agli apprezzamenti e ai ringraziamenti del collega Di Biagio. Scoprire che nel nostro Paese esiste un centro di ricerca così prestigioso, che lavora con uno sguardo così aperto, che non è frequente trovare in realtà, è sicuramente una scoperta positiva.
Mi ha molto convinto la filosofia che è, credo, alla base del funzionamento e dell'organizzazione del lavoro del vostro Centro, che guarda all'acqua come a una risorsa complessa, con una dimensione e un valore non riconducibili né ai confini nazionali né tanto meno a quelli amministrativi. Noi, però, svolgiamo questa audizione nell'ambito di un'indagine conoscitiva che affronta il tema molto concreto della gestione della risorsa idrica in Italia.
Vorrei dunque sapere da voi, che avete una visione molto più ampia, in che misura nel nostro Paese - sicuramente vi sarete confrontati su questo argomento - le politiche di gestione dell'acqua si scontrano con il fatto di avere, come sottolineava l'ingegner Andah, una disponibilità molto ampia e diffusa della risorsa, cosa che determina comportamenti poco attenti alla sua salvaguardia e alla sua corretta valorizzazione.
Siccome nell'ambito della nostra indagine conoscitiva ragioniamo proprio sui criteri e sulle disposizioni per una corretta gestione pubblica delle acque, mi piacerebbe avere da voi indicazioni o suggerimenti, che derivino anche dalla vostra valutazione molto più ampia della materia.

PRESIDENTE. Do la parola agli auditi per una breve replica.

FERNANDO NARDI, Ricercatore del Centro di ricerca e documentazione sulle risorse idriche (WARREDOC). Cercherò di essere sintetico. Voglio solo cogliere l'occasione per ringraziare la Commissione per l'input e l'interesse alla nostra presenza.
Ho il privilegio e la fortuna di essere stato inserito nella struttura del WARREDOC dell'Università per stranieri di Perugia da pochi mesi e tengo molto a ringraziare il professor Chionne per avermi permesso di essere qui in rappresentanza delle decine di ricercatori e professori che compongono il centro. Vorrei sottolineare l'approccio multidisciplinare con cui l'Università per stranieri e il WARREDOC hanno raccolto le competenze in interesse e la presenza fisica, come nel mio caso, di esperti di livello internazionale, invertendo la rotta.
Ho svolto la maggior parte della mia carriera all'estero e ho potuto rientrare,


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così come altri ricercatori, che non sono solo ingegneri idraulici o esperti di rischio idrogeologico e gestione delle risorse idriche, quali il sottoscritto, ma economisti, giornalisti, esperti in comunicazione e sociologia, che curano non solo il processo fisico del ciclo idrologico e dei processi idrogeologici, ma anche tutti gli aspetti a corollario.
Dal punto di vista della multidisciplinarità integrata, in base alla lettura tecnica del testo all'esame della Commissione e dei vostri lavori credo che la direzione seguita per la strutturazione dei distretti idrografici sia quella giusta. In risposta alla sua domanda, onorevole Braga, mi sento di appoggiare la visione integrata e multidisciplinare della gestione delle risorse idriche. Forse questo è un punto su cui si potrebbe lavorare di più. Io partecipo personalmente e a nome dell'Università, tra gli altri, al tavolo tecnico sul distretto idrografico dell'Appennino centrale, che riguarda l'asse Lazio-Umbria, le regioni che occupano la maggior porzione territoriale d questo distretto. Dai lavori che sto seguendo, mi pare totalmente appresa e condivisa la visione integrata del ciclo, soprattutto su scala interregionale. Il limite regionale per alcuni aspetti è stato, quindi, superato.
Credo, però, che i tavoli potrebbero essere ancor più allargati per cercare una condivisione con altri ambiti impattanti. Il contesto socioeconomico, ad esempio, dovrebbe riflettersi nel ciclo integrato e nell'instaurazione delle varie autorità d'ambito territoriale, nel cui merito non voglio entrare. Per procedere nella stessa direzione occorrerebbe un collegamento trasversale tra i tavoli che riguardano gli aspetti sociali ed economici e tutti gli altri aspetti che, in maniera omogenea, state seguendo e istruendo.

PRESIDENTE. Credo che la Commissione, il presidente e tutti i presenti siano molto soddisfatti di questa audizione per quanto ci avete detto sul tema specifico, ma soprattutto per ciò che state facendo nel mondo.
Siete l'esempio di un'Italia che funziona, di università che lavorano, di centri di ricerca che fanno bene il proprio mestiere nel campo dell'internazionalizzazione verso quei Paesi che, a mio parere, rappresentano frontiere che l'Italia dovrebbe curare meglio di quanto abbia fatto finora. Il vostro contributo in questa direzione è concreto e molto apprezzato da noi parlamentari.
Ringrazio, dunque, a nome dell'intera Commissione, i rappresentanti del Centro di ricerca e documentazione sulle risorse idriche e dichiaro conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 13,10.

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