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Resoconti stenografici delle indagini conoscitive

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Commissione VIII
20.
Giovedì 8 marzo 2012
INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Margiotta Salvatore, Presidente ... 3

INDAGINE CONOSCITIVA SULLE POLITICHE AMBIENTALI IN RELAZIONE ALLA PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI

Audizione di rappresentanti della Federazione nazionale imprese elettrotecniche ed elettroniche (ANIE):

Margiotta Salvatore, Presidente ... 3 6 7
Inglieri Domenico, Consigliere del Gruppo imprese fotovoltaiche italiane (GIFI) ... 7 8
Realacci Ermete (PD) ... 6
Solzi Andrea, Segretario del Gruppo imprese fotovoltaiche italiane (GIFI) ... 3 6
Sorokin Alex, Consigliere del Gruppo imprese fotovoltaiche italiane (GIFI) ... 7 8
Stradella Franco (PdL) ... 7 8

ALLEGATO: Documentazione consegnata dai rappresentanti dell'ANIE ... 9
Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito Democratico: PD; Lega Nord Padania: LNP; Unione di Centro per il Terzo Polo: UdCpTP; Futuro e Libertà per il Terzo Polo: FLpTP; Popolo e Territorio (Noi Sud-Libertà ed Autonomia, Popolari d'Italia Domani-PID, Movimento di Responsabilità Nazionale-MRN, Azione Popolare, Alleanza di Centro-AdC, La Discussione): PT; Italia dei Valori: IdV; Misto: Misto; Misto-Alleanza per l'Italia: Misto-ApI; Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud: Misto-MpA-Sud; Misto-Liberal Democratici-MAIE: Misto-LD-MAIE; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling; Misto-Repubblicani-Azionisti: Misto-R-A; Misto-Noi per il Partito del Sud Lega Sud Ausonia: Misto-NPSud; Misto-Fareitalia per la Costituente Popolare: Misto-FCP; Misto-Liberali per l'Italia-PLI: Misto-LI-PLI; Misto-Grande Sud-PPA: Misto-G.Sud-PPA.

[Avanti]
COMMISSIONE VIII
AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI

Resoconto stenografico

INDAGINE CONOSCITIVA


Seduta di giovedì 8 marzo 2012


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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SALVATORE MARGIOTTA

La seduta comincia alle 16,20.

(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
(Così rimane stabilito).

Audizione di rappresentanti della Federazione nazionale imprese elettrotecniche ed elettroniche (ANIE).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle politiche ambientali in relazione alla produzione di energia da fonti rinnovabili, l'audizione di rappresentanti della Federazione nazionale imprese elettrotecniche ed elettroniche (ANIE).
È presente una delegazione del Gruppo imprese fotovoltaiche italiane, costituito all'interno della Federazione, composta dall'ingegner Solzi, segretario, dai consiglieri ingegner Inglieri e ingegner Sorokin e dal dottor Porchera, per le relazioni istituzionali.
Noi vorremmo contenere i lavori in una mezz'ora, quindi vi pregheremmo di svolgere una breve introduzione di dieci minuti, per poi dare spazio alle domande dei colleghi, riservando i dieci minuti finali alla vostra replica.
Do subito la parola all'ingegner Solzi per la sua relazione.

ANDREA SOLZI, Segretario del Gruppo imprese fotovoltaiche italiane (GIFI). Ringrazio il presidente e tutta la Commissione per questa opportunità che ci avete dato.
Farò una brevissima introduzione su ANIE, una federazione che rappresenta 1.100 aziende associate e costituisce, per peso e rappresentatività, la seconda realtà del sistema confindustriale. In questo ambito, GIFI è il gruppo delle imprese fotovoltaiche, che con oltre 200 aziende associate e oltre 10.000 addetti impiegati direttamente, rappresenta tutta la filiera del fotovoltaico.
Con il documento predisposto per questa audizione, ANIE intende informare correttamente le istituzioni sui benefici derivanti dallo sviluppo del mercato fotovoltaico, perché riteniamo che una corretta informazione sia alla base di un confronto costruttivo con le istituzioni.
Come voi sapete benissimo, i piani nazionali adottati dai vari Paesi europei, per l'Italia avevano previsto 8.000 megawatt al 2020, poi aggiornati con il nuovo «Conto energia». Questi numeri sono stati abbondantemente superati, a fronte degli oltre 330.000 impianti ad oggi connessi alla rete.
Nel 2011 l'Italia è stato il Paese con il primo mercato al mondo per fotovoltaico, costituendo un elemento di riferimento per tutti i Paesi che potranno adottare dei sistemi incentivanti. Nel 2011 la produzione di energia da fonte fotovoltaica ha consentito una riduzione delle importazioni dall'estero, fornendo il 5,5 per cento della domanda di energia elettrica richiesta.
Ad oggi, come dicevo, è stata creata nel Paese tutta la filiera industriale, che va dai produttori ai distributori, fino a migliaia di progettisti installatori. Nel 2010 ci sono


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stati investimenti per 40 miliardi di euro e sono stati creati oltre 100.000 posti di lavoro, con un'età media dei lavoratori inferiore ai trentacinque anni. Questi 40 miliardi hanno generato 4 miliardi di euro di introiti per lo Stato, soltanto nel 2010, senza alcun esborso da parte dello Stato stesso.
Per quanto riguarda il contesto internazionale, come dicevo, l'Italia ha superato la Germania e il Governo tedesco prevede attualmente di aggiungere altri 45 gigawatt e poi altri 57 gigawatt di picco da fonti rinnovabili, per arrivare nel 2020 con oltre 100 gigawatt di picco di potenza generata da fonti rinnovabili.
Per quanto riguarda il contesto nazionale, ahimè, nell'informazione disponibile all'opinione pubblica purtroppo predominano, generalmente, dei toni sostanzialmente allarmanti. Per quanto riguarda il fotovoltaico, infatti, si evidenziano esclusivamente i costi per la collettività e per i consumatori, senza fornire un'adeguata valutazione dei reali benefici che il sistema fotovoltaico può portare al sistema Paese.
Come dicevo, anche nel 2011 l'Italia ha conquistato il primato mondiale, superando la Germania, che si è fermata a una nuova potenza installata di 7 gigawatt di picco, mentre l'Italia ha superato i 9 gigawatt di picco, come nuova potenza installata nel solo 2011.
I benefici per l'industria e per l'economia nazionale e la crescente maturità del settore fotovoltaico nel nostro Paese hanno permesso di creare una filiera industriale che mantiene sul territorio nazionale oltre il 70 per cento del reddito generato dal settore.
Il numero di impiegati ammontava a oltre 18.000 unità, ma nel 2010 è aumentato a 100.000 unità, come dicevo con età inferiore ai trentacinque anni.
Lo sviluppo del settore fotovoltaico ha permesso in Italia la creazione di molte piccole e medie imprese che, esplorando nuovi sbocchi tecnologici, hanno riconvertito la propria produzione, dando vita - specialmente negli anni bui del 2009 e del 2010, quando la crisi economica ha avuto pesanti ripercussioni soprattutto sulle aziende elettromeccaniche - a nuove aziende e dipartimenti specializzati e pertanto svolgendo anche una funzione anticiclica rispetto alla crisi economica.
Nel 2011 sono state oltre 800 le imprese coinvolte nel solo mercato del fotovoltaico, con una crescita di circa il 6 per cento rispetto al 2010. Dobbiamo anche considerare che sul territorio nazionale le imprese, nella maggioranza dei casi, ad esclusione del silicio e del wafer, sono di carattere nazionale rispetto a una minoranza di aziende multinazionali che hanno una sede in Italia.
Al volume totale d'affari generato nel 2011, le aziende italiane hanno contribuito con quote percentuali, rispettivamente per il 15 per cento i costruttori di celle e di moduli; per l'84 per cento i costruttori di inverter; per il 40 per cento i costruttori di altri componenti; per il 70 per cento per la distribuzione; per il 65 per cento per la progettazione. È dunque da sfatare l'idea che tutto ciò che viene prodotto dal fotovoltaico viene poi trasferito all'estero.
Vediamo qual è l'impatto del fotovoltaico sulle bollette elettriche. Nel valutare il livello di spesa sostenuto dai cittadini per pagare la bolletta elettrica, occorre considerare che l'onere relativo all'incentivazione del fotovoltaico rappresenta, al momento, circa un quinto di quanto i consumatori finanziano con la componente A3, e circa l'1,5 per cento della bolletta elettrica totale.
Nel 2010 il costo del sistema per l'incentivazione del fotovoltaico è stato quantificato in circa 800 milioni di euro. Un valore modesto, se paragonato agli oneri A3 complessivi pagati dai consumatori in bolletta. Poi è salito tanto, è vero, ma andiamo a vedere anche quali sono i suoi benefici. Noi vorremmo mettere in evidenza i benefici reali per il sistema, nel complesso.
Diciamo che, in termini di spesa aggregata, la spesa sostenuta in bolletta dai consumatori ha dato origine ad un effetto moltiplicatore paragonabile a circa dieci volte quello che è stato l'incentivo erogato.
Purtroppo la cattiva informazione che spesso viene fatta circolare imputa al fotovoltaico


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gli aumenti dei costi in bolletta. Ad esempio, recentemente, si è parlato del previsto aumento del 5 per cento del costo dell'energia elettrica, nel primo trimestre del 2012, in base ai dati emanati dall'AEEG (Autorità per l'energia elettrica e il gas). Purtroppo molti organi di stampa hanno imputato questo aumento dei costi della bolletta elettrica esclusivamente al fotovoltaico o quanto meno alle rinnovabili.
Abbiamo fatto uno sforzo per cercare di capire quanto effettivamente grande fosse la componente di aumento dovuta al fotovoltaico. In effetti, dai calcoli che sono stati fatti, soltanto una piccolissima parte di questi aumenti è dovuta al fotovoltaico. Non vi tedio con i conti, che però sono esplicati. Alla fine si è dimostrato che soltanto il 6 per cento dell'aumento in bolletta è imputabile al fotovoltaico. In definitiva, l'aumento in bolletta di circa il 5 per cento circa è in realtà determinato per il 70 per cento dall'aumento dei costi dell'energia prodotta da fonte fossile, mentre soltanto per circa il 27 per cento dall'aumento dei costi dovuto alle rinnovabili.
Vediamo ora quali importanti sviluppi potrà avere il mercato del fotovoltaico, anche alla luce dei problemi della rete elettrica.
Ci sarà una forte riduzione dei costi della parte più fondamentale della tecnologia fotovoltaica. Tutti sanno che, nel giro di pochi anni, i costi degli impianti fotovoltaici si sono più che dimezzati, per via della decrescita dei costi dei vari componenti e, in particolare, dei moduli fotovoltaici, che sono la parte forse ancora più costosa di tutto l'impianto.
Questa riduzione dei costi è stata possibile soltanto grazie al meccanismo delle tariffe incentivanti, che sono essenziali per fare decollare il mercato e per permettere al settore di raggiungere un livello di competitività e di industrializzazione tale da potere rendersi indipendente.
L'obiettivo di tutta la filiera del fotovoltaico è chiaramente di rendersi indipendente, di raggiungere quindi la famosa grid parity, il valore tendenziale a cui tutti puntiamo, che per determinati tipi di applicazioni - è dimostrato - già nei prossimi anni si potrà raggiungere, anche sul suolo nazionale. Nel giro di breve tempo, all'incirca dal prossimo anno 2013, per determinate applicazioni industriali si potranno raggiungere i livelli di grid parity.
Resta il problema, su cui è in corso un dibattito, di come gestire il sempre maggior aumento dell'energia prodotta da fonti rinnovabili e di come favorirne l'ingresso all'interno della rete. La questione, ancora una volta non tecnica, molto spesso viene purtroppo considerata come una questione ideologica. I mezzi tecnici ci sono per dare la possibilità di accesso alle rinnovabili. Fra le tecnologie disponibili ricordiamo il pompaggio elettrico, la produzione idroelettrica (che la fa da padrona), i modelli previsionali meteo, la generazione distribuita, la mini-cogenerazione e, non ultimo, il potenziamento della rete. Altri fattori importanti sono l'utilizzo di batterie e i relativi sistemi di accumulo dell'energia.
Per quanto riguarda la riduzione del prezzo dell'energia attraverso le fonti rinnovabili, è fondamentale mettere in luce i vantaggi che il fotovoltaico porta in termini di abbattimento dei costi dell'energia elettrica tradizionale da fonte fossile, con il conseguente abbassamento dei costi energetici e quindi, complessivamente, delle bollette elettriche nel medio termine.
Secondo alcuni studi pubblicati sia in Germania che in Italia, l'immissione in rete della parte fotovoltaica consente, attraverso il cosiddetto «merit-order effect», di spostare i costi attraverso le rinnovabili e quindi di compensare gli aumenti. Attraverso l'impiego della parte rinnovabile e del fotovoltaico si possono quindi compensare questi aumenti di costi.
Vogliamo ricordare che, appunto, nell'agosto 2011 il solo fotovoltaico ha coperto interamente l'aumento della domanda a livello nazionale, e ha contribuito a ridurre l'importazione dall'estero di circa il 7 per cento. Nell'agosto 2011 la potenza fotovoltaica ha rappresentato il 6 per cento della produzione di energia a livello nazionale. Nella media del periodo gennaio-agosto 2011, la produzione dell'energia fotovoltaica è aumentata di circa


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4 gigawatt/ora, con una diminuzione delle importazioni, nello stesso periodo, pari al 3,5 per cento.
Per capire la portata dello sviluppo fotovoltaico basta pensare che, secondo le stime del Gestore servizi energetici (GSE), con circa dieci gigawatt di picco di impianto immessi nel 2010, e quindi con la produzione di 12,6 gigawatt/ora all'anno, si è riusciti a coprire il 3,8 per cento del fabbisogno nazionale.
Per quanto riguarda le entrate dello Stato, un aspetto da tenere in particolare considerazione perché appunto, a margine dei costi del fotovoltaico, dobbiamo vedere quali siano gli incrementi degli introiti per lo Stato, senza alcuna addebito nei suoi confronti.
Come dicevo, nel 2010 il fatturato complessivo è stato di circa 40 miliardi di euro, pari a un valore di circa 2,5 punti del valore del PIL. Dal punto di vista degli introiti per lo Stato, possiamo stimare circa 4 miliardi di euro: all'incirca 1,9 miliardi di euro derivanti dalle tasse pagate sugli incentivi del «Conto energia» e altrettanti 2 miliardi di euro corrispondenti al gettito IVA dovuto alla vendita degli impianti.
Per giungere alle conclusioni, ANIE-GIFI ritiene fondamentale che lo Stato e le istituzioni creino le premesse e le condizioni affinché il mercato e le imprese possano operare e svilupparsi a beneficio del sistema. È quindi necessario che l'industria possa investire nel lungo periodo e che quindi i riferimenti normativi siano garantiti per un arco temporale adeguato.
Sostanzialmente noi chiediamo quindi una stabilità normativa nel medio-lungo periodo. Questo non lo chiede soltanto l'industria. Il ciclo industriale richiede almeno tre anni per compiersi, quindi per le industrie è fondamentale avere una visibilità adeguata. ANIE-GIFI ritiene quindi fondamentale favorire lo sviluppo del fotovoltaico e le riconversioni industriali, indirizzando lo sviluppo delle linee delle rinnovabili, anche attraverso ulteriori forme di incentivazione, oppure attraverso diverse forme quali, ad esempio, sgravi fiscali e altre misure che possano favorire lo sviluppo del tessuto industriale sul territorio nazionale, a beneficio della catena del valore, per lo sviluppo dell'occupazione.
Infine, vorrei dire che noi consideriamo il mercato del fotovoltaico come una sorta di treno in corsa, che sta arrivando al suo capolinea, dal punto di vista dell'incentivazione, ma che ha portato dei benefici al sistema, e che attualmente fermarlo sarebbe un suicidio. Grazie.

PRESIDENTE. Ringrazio l'ingegner Solzi anche per la documentazione presentata, di cui autorizzo la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna (vedi allegato).
Do la parola ai colleghi che vogliano intervenire per porre domande o formulare osservazioni.

ERMETE REALACCI. È noto come io la pensi in materia. Vi ringrazio dei materiali forniti. C'è però un problema serio, perché è molto fuorviante prendere come punto di riferimento il 2010. Adesso il peso del fotovoltaico in bolletta è molto consistente, siamo a un livello tedesco - tenuto conto del differente peso delle due economie -, perché credo che ad oggi siamo intorno ai 5-6 miliardi di euro in bolletta.

ANDREA SOLZI, Segretario del Gruppo imprese fotovoltaiche italiane (GIFI). Ad oggi la spesa è indicata in 5,6 miliardi di euro annui.

ERMETE REALACCI. Appunto, è molto differente dagli 800 milioni indicati per il 2009, quindi il problema c'è, non possiamo negarlo. Se avessimo un altro passaggio come quello avuto nel 2011, avremmo una situazione oggettivamente difficile da sostenere. C'è quindi un problema di quella natura e bisogna capire come affrontarlo. Sicuramente non fermando un treno in corsa, però anche evitando il pericolo, che abbiamo già in parte corso, che il formidabile sviluppo - 10.000 megawatt in un anno - finisca per uccidere il futuro. Penso a uno scenario in cui arrivano delle innovazioni, ma non si hanno più le risorse per sostenerne il costo. C'è un problema


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da questo punto di vista, e lo dico da persona ovviamente favorevole a che si prosegua in questa direzione.
I vostri, vorrei dirlo, sono sicuramente dati veri, però è chiaro che chi produce un giro d'affari di 40 miliardi di euro versa forti entrate allo Stato. Non sia mai, però, che noi sovvenzionassimo 40 miliardi di euro all'anno! Nel giro di quattro anni avremmo una situazione assolutamente insostenibile per l'economia e per le bollette delle famiglie. Bisogna quindi capire qual è la situazione che accompagna la grid parity eccetera.
C'è un dato che da tempo io cerco di avere, ma non sono mai riuscito a ricostruire; vorrei capire se voi siate in grado, visto che siete efficienti nel fornire i numeri, di capire in che misura ci sia un altro beneficio, dovuto alle rinnovabili in generale, e al fotovoltaico in particolare. Mi riferisco all'abbassamento del costo della bolletta dovuto al fatto che il fotovoltaico tende oggi a essere molto produttivo esattamente nei picchi oramai legati alle fasi di maggior consumo di energia elettrica dovuto all'uso dei condizionatori nel periodo estivo. Onestamente su questo non ho mai trovato un dato attendibile che sia risultato utile ad un orientamento.

PRESIDENTE. Do la parola ai rappresentanti di ANIE per una breve replica.

ALEX SOROKIN, Consigliere del Gruppo imprese fotovoltaiche italiane (GIFI). Posso rispondere io a questa domanda, perché al nostro interno mi occupo, in particolare, del cosiddetto «merit-order effect». Non esiste in effetti una quantificazione attendibile di questo effetto, in questo momento. Abbiamo però i dati del gestore del mercato elettrico (GME), in base ai quali, se facciamo il confronto fra il prezzo unico nazionale dell'anno scorso con quello degli anni precedenti vediamo che c'è stata una riduzione significativa durante le ore del giorno, ovvero che l'immissione in rete dell'energia fotovoltaica ha fatto sì che il prezzo unico nazionale, durante le ore del giorno, si sia ridotto rispetto agli anni passati.
È molto più difficile dimostrare quale sia il motivo, però è piuttosto plausibile che sia questo. Che ci sia un effetto penso che si possa dimostrare, ma finora nessuno ha fatto questa indagine. Basta prendere i dati del GME...

FRANCO STRADELLA. È apprezzabile tutto il lavoro fatto e la presentazione della situazione. Vorrei chiedere due cose. Innanzitutto, il 2011 è stato un anno eccezionale, lo dite anche voi, nel quale si sono realizzati moltissimi impianti. Avete mai valutato quale possa essere il trend normale di investimento nel settore per il futuro? La programmazione anche industriale deve infatti tener conto non solo di un anno di boom, ma anche del trend che si può stabilizzare in relazione agli investimenti.
La seconda questione parte da un'osservazione che ho fatto personalmente dalle mie parti, dove ho visto che alcuni terreni sono stati declassificati dagli agricoltori consentendola fine di consentire l'installazione di pannelli fotovoltaici. Si tratta di un'operazione, secondo me, non sempre corretta, anche se capisco che i proprietari guadagnino molto di più dall'installazione degli impianti fotovoltaici rispetto alla coltivazione. A tal proposito, avete fatto una valutazione del prodotto agricolo pregiato la cui produzione sia andata eventualmente perduta?

DOMENICO INGLIERI, Consigliere del Gruppo imprese fotovoltaiche italiane (GIFI). Lei ha fatto una serie di domande molto intelligenti e importanti. Il 2011 è stato un anno anomalo, a seguito di alcune decisioni particolari che hanno sviluppato il numero degli impianti in maniera assurda. Non ci sarebbe stato quel numero che abbiamo riportato oggi se non ci fosse stato il beneficio che permetteva di avere le tariffe del 2010 pur completando gli impianti nel 2011: l'impianto si collegava alla rete elettrica nel 2011, però ricevendo le tariffe incentivanti del 2010. Secondo una mia stima, questo è costato al sistema 200 milioni all'anno. Di quei famosi 5,5 miliardi che sono stati raggiunti, 200 milioni erano anomali.


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Lei parlava giustamente dei tanti impianti che ha visto sul terreno dalle sue parti. Io sono uno di quelli che ha cominciato a operare col fotovoltaico nel 1999; feci la prima audizione alla Commissione industria della Camera nel 2001. Il fotovoltaico è nato per costruire impianti sui tetti e utilizzare l'energia prodotta localmente. Chiaramente in Germania, in Spagna hanno fatto impianti anche sui terreni e questo fenomeno si è poi allargato anche in Italia.
Il futuro che noi vediamo è incentrato essenzialmente sugli impianti sui tetti, laddove viene privilegiato l'auto-consumo. Se dovessi dare la mia stima personale, non quella del GIFI, io penso che noi marceremo tra i 2 e i 2,5 gigawatt all'anno. Guardando la crescita del contatore del GSE, si è innescato un po' di panico, come avvenne quando ci fu il quarto «Conto energia», ci si è chiesti cosa stesse succedendo. In questo momento il contatore sta però camminando con grandissima lentezza, quindi i famosi 6 miliardi di tetto, oltre il quale sarebbe scattata la revisione delle tariffe, secondo me non verrà superato neanche quest'anno.
Purtroppo si sono però diffuse delle ipotesi secondo cui a giugno avremmo avuto un costo di 6 miliardi. Tenga presente che, a novembre dell'anno scorso, avevamo raggiunto un costo di 5,4 miliardi e a febbraio di quest'anno siamo a 5,5, il che le dà un'idea di come stia crescendo.
Il futuro esiste, dunque. Non bisogna dimenticare gli aspetti positivi del fotovoltaico, tra cui i 18.500 nuovi posti di lavoro creati in un contesto industriale in crisi; il fatto che solo un quinto dell'aumento della bolletta A3 è dovuto al fotovoltaico, col quale non hanno niente a che vedere i tanti altri contribuenti indicati sulla bolletta stessa; i 40 miliardi di volume d'affari generato; i 4 miliardi che lo Stato incamera attraverso le tasse...

FRANCO STRADELLA. Ma sono stabili o sono suscettibili di diminuire progressivamente nel tempo?

ALEX SOROKIN, Consigliere del Gruppo imprese fotovoltaiche italiane (GIFI). L'anno scorso abbiamo avuto 9 gigawatt, mentre adesso stiamo parlando di una cifra fra i 3 e i 4 gigawatt. Questo è un regime ragionevole per il nostro settore, ma siamo a un livello inferiore a quello dell'anno scorso.
Se posso, vorrei aggiungere una piccola cosa, che è utile da ricordare. In Italia i tetti complessivamente esistenti ammontano a circa 28 metri quadrati per abitante, compreso gli edifici industriali, del settore terziario, del settore residenziale, eccetera. Il 10 per cento di questi tetti consentirebbe, nel 2020, di coprire il 10 per cento del fabbisogno elettrico nazionale. È facile anche da ricordare: il 10 per cento dei tetti copre il 10 per cento del fabbisogno elettrico nazionale: è uno scenario plausibile per il 2020.
Trattandosi solo del 10 per cento, si trova il modo di piazzare gli impianti in modo opportuno.

DOMENICO INGLIERI, Consigliere del Gruppo imprese fotovoltaiche italiane (GIFI). Ricordo che ci fu uno studio del Ministero dell'ambiente, nel 2007, in cui fu analizzata - anche l'ingegner Sorokin vi partecipava - la potenzialità dei tetti in Italia. Applicando parametri della Germania, si arrivò alla conclusione che soltanto utilizzando i tetti, nemmeno in maniera massiccia, e senza utilizzare terreni eccetera, in Italia ci sarebbe stato un potenziale di 17 gigawatt sfruttabili.

PRESIDENTE. Ringrazio i rappresentanti dell'ANIE e dichiaro conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 16,45.

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