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Resoconti stenografici delle indagini conoscitive

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Commissione VIII
24.
Mercoledì 23 maggio 2012
INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Margiotta Salvatore, Presidente ... 3

INDAGINE CONOSCITIVA SULLE POLITICHE AMBIENTALI IN RELAZIONE ALLA PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI

Seguito dell'esame e approvazione del documento conclusivo:

Margiotta Salvatore, Presidente, Relatore ... 3 6
Lanzarin Manuela (LNP) ... 6
Piffari Sergio Michele (IdV) ... 5
Realacci Ermete (PD) ... 5 6
Zamparutti Elisabetta (PD) ... 3

ALLEGATI:
Allegato 1: Proposta di documento conclusivo alternativa presentata dall'onorevole Zamparutti ... 7
Allegato 2: Documento conclusivo approvato dalla Commissione ... 27
Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito Democratico: PD; Lega Nord Padania: LNP; Unione di Centro per il Terzo Polo: UdCpTP; Futuro e Libertà per il Terzo Polo: FLpTP; Popolo e Territorio (Noi Sud-Libertà ed Autonomia, Popolari d'Italia Domani-PID, Movimento di Responsabilità Nazionale-MRN, Azione Popolare, Alleanza di Centro-AdC, Democrazia Cristiana): PT; Italia dei Valori: IdV; Misto: Misto; Misto-Alleanza per l'Italia: Misto-ApI; Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud: Misto-MpA-Sud; Misto-Liberal Democratici-MAIE: Misto-LD-MAIE; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling; Misto-Repubblicani-Azionisti: Misto-R-A; Misto-Noi per il Partito del Sud Lega Sud Ausonia: Misto-NPSud; Misto-Fareitalia per la Costituente Popolare: Misto-FCP; Misto-Liberali per l'Italia-PLI: Misto-LI-PLI; Misto-Grande Sud-PPA: Misto-G.Sud-PPA; Misto-Iniziativa Liberale: Misto-IL.

[Avanti]
COMMISSIONE VIII
AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI

Resoconto stenografico

INDAGINE CONOSCITIVA


Seduta di mercoledì 23 maggio 2012


Pag. 3

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SALVATORE MARGIOTTA

La seduta comincia alle 14.

(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
(Così rimane stabilito).

Seguito dell'esame del documento conclusivo.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle politiche ambientali in relazione alla produzione di energia da fonti rinnovabili, il seguito dell'esame del documento conclusivo.
Avverto che è stata presentata dall'onorevole Zamparutti una proposta di documento alternativa (vedi allegato 1) che sarà posta in votazione solo ove fosse respinta la proposta di documento conclusivo da me presentata nella seduta del 17 maggio 2012.
In qualità di relatore illustro brevemente le modifiche apportate alla mia proposta di documento conclusivo.
Come avevamo già promesso in sede di esposizione di tale proposta di documento conclusivo la scorsa settimana, abbiamo aggiunto dei dati analitici forniti dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas, che trovate riassunti nella tabella e nei grafici n. 3 e n. 4.
Sottolineo l'importanza e il significato positivo dei grafici da 1 a 4, che rappresentano probabilmente i dati più attuali che è possibile reperire in questo momento in letteratura o comunque attraverso altre fonti sull'argomento.
Nelle conclusioni abbiamo ritenuto di introdurre anche il concetto di crescita verde, green growth, emerso nell'ultima riunione dei Presidenti di Commissione ambiente europei a Copenaghen. Ci è sembrata assolutamente attuale l'idea di rafforzare il concetto di green economy con questo concetto di crescita verde che l'Unione europea afferma di voler sposare in questo periodo. Non ho altro da aggiungere.
Do la parola ai colleghi che intendono intervenire.

ELISABETTA ZAMPARUTTI. Ho ritenuto di presentare un documento conclusivo alternativo perché, dopo quasi due anni di lavoro che abbiamo svolto - un lavoro che era partito da risoluzioni presentate, oltre che da me, anche dal presidente della Commissione Alessandri, fortemente critiche su quello che stava accadendo rispetto allo sviluppo di energia prodotta da eolico e agli impatti economici e ambientali dello stesso - ho trovato estremamente riduttivo leggere una conclusione (lo ripeto, di due anni di attività) sostanzialmente sbilanciata a favore, ancora una volta, di energia prodotta da fotovoltaico, nonostante quanto è emerso durante alcune audizioni.
Mi riferisco, in particolare, a quanto hanno riportato in questa Commissione le più autorevoli istituzioni che di questa materia si occupano - parlo dell'Autorità per


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l'energia, parlo del GSE (Gestore servizi elettrici), parlo dell'ISTAT - che hanno tutte denunciato uno sbilanciamento, soprattutto relativamente all'incentivazione, sul settore elettrico, in particolare per quanto riguarda l'energia prodotta da eolico e fotovoltaico.
Considero grave l'aver ignorato la richiesta da parte di queste istituzioni di maggior considerazione e sostegno ai settori dell'efficienza energetica e delle rinnovabili termiche.
Voglio precisare che la mia relazione sostanzialmente riprende la parte relativa alla ricostruzione di quello che è stato detto e al quadro normativo che disciplina queste materie, e si differenzia soltanto per quanto riguarda le conclusioni.
Credo che, alla luce di quanto abbiamo sentito, innanzitutto dobbiamo ribadire la necessità della definizione di una strategia energetica nazionale e non, quindi, limitarci a prendere le difese di un comparto tra i vari comparti (lo ripeto, il fotovoltaico rispetto a quanto si sta decidendo con il Quinto conto energia). Credo che, anche relativamente alle varie critiche alle modifiche che avvengono in corso d'opera delle normative in materia, non sia accettabile che il Governo modifichi quanto aveva stabilito in termini di obiettivi di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili con il piano di azione nazionale sulle energie rinnovabili, che lo fissava al 26 per cento, e che a causa della sovraincentivazione sul fotovoltaico abbiamo ampiamente raggiunto con ben sette anni di anticipo. Ecco, io non trovo ammissibile che il Governo decida di modificare questo obiettivo, proponendo di portarlo al 32-35 per cento attraverso un decreto interministeriale, ossia il recente decreto sulle rinnovabili elettriche, escluso il fotovoltaico.
Anche da questo punto di vista, a mio avviso, non può rimanere inascoltato quello che in merito ha detto anche l'Autorità per l'energia elettrica e il gas laddove, con il parere espresso su questi recenti decreti, ha esplicitamente chiesto che tutte le risorse ancora disponibili siano trasferite su settori più promettenti, come appunto l'efficienza energetica e le rinnovabili termiche.
Penso che, essendo noi una Commissione ambiente, dobbiamo avere anche maggiore attenzione agli impatti ambientali di fotovoltaico ed eolico. Mi pare che nella conclusione del vicepresidente Margiotta non ci sia la dovuta incisività rispetto a questo aspetto. Do atto al Governo di aver messo un freno al fotovoltaico su terreni agricoli, ma credo che si possa fare di più imponendo anche delle limitazioni per quanto riguarda il via libera che è stato dato all'installazione di fotovoltaico su terreni appartenenti al demanio militare, che sappiamo essere invece molto ricchi e importanti dal punto di vista della biodiversità.
Credo, inoltre, che si debba chiedere un intervento altrettanto importante e stringente in termini di tutela ambientale e paesaggistica per quanto riguarda l'eolico. Infatti, anche alla luce del fatto che sono stati raggiunti gli obiettivi di fotovoltaico inizialmente fissati in 8.000 megawatt, poi con il Quarto conto energia aumentati a ben 23.000 megawatt, credo che ben si possa chiedere una revisione degli obiettivi relativi all'eolico, anche in considerazione non solo degli impatti paesaggistici ma anche del fatto che la media di ore/vento italiana è di 1.500 ore annue, quando sappiamo benissimo che, in Europa, una media che si può considerare competitiva per l'eolico è di 2.000 ore/vento annue.
Penso che, rispetto alle opportunità che la green economy continua a offrire, un'indicazione che questa Commissione può dare sia quella di orientare gli incentivi soprattutto rispetto a impianti di piccole dimensioni per autoconsumo domestico e industriale, di favorire l'integrazione del solare con l'efficienza energetica, di incentivare semmai soprattutto l'innovazione tecnologica e dare indicazioni perché si favorisca la realizzazione di impianti in zone industriali dismesse.
Sono d'accordo, invece, con la conclusione del collega Margiotta laddove si sostiene la necessità di continuare a mantenere il precedente livello di incentivazione per la sostituzione delle coperture di amianto con coperture di fotovoltaico.


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Credo, quindi, che emerga una differenza di impostazione. Abbiamo visto come la politica relativa alle rinnovabili nel nostro Paese si sia tradotta in una politica tutta incentrata sull'aumento dell'offerta, addirittura arrivando alla situazione che, a fronte di una potenza massima richiesta di elettricità di 56.000 megawatt, Terna ci ha detto, ancora due anni fa, che le richieste di connessione che aveva già rilasciato riguardavano addirittura una potenza di oltre 130.000 megawatt.
Credo che, paradossalmente, nel settore della sostenibilità della green economy si stia manifestando una insostenibilità delle modalità con cui la si sta «sgovernando» e che, proprio a fronte di questo, debba esserci una maggior considerazione delle politiche che attengono invece al contenimento della domanda, rispetto alle quali l'efficienza energetica continua ad avere un ruolo preminente.
Inoltre, pur non attenendo propriamente a una discussione sulle rinnovabili, penso che comunque si possa chiedere di tenere in maggior considerazione, anche per quanto riguarda le politiche di sostenibilità ambientale, più che la forma dell'incentivazione all'ulteriore produzione di energia, in particolare elettrica, la leva fiscale. Si tratta, cioè, a mio avviso, di cercare di spostare il carico fiscale del reddito di lavoro al consumo di risorse non riproducibili. Da questo punto di vista, riprendendo anche quella che è stata una delle indicazioni dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, si potrebbe prendere in considerazione l'introduzione di una carbon tax che, peraltro, attiene al dibattito in corso sul piano europeo.
Queste sono le ragioni che mi hanno portato a presentare questo documento alternativo. Peraltro, non ho introdotto correzioni né presentato proposte di modifica al testo proposto dal collega Margiotta proprio perché stiamo parlando, a mio avviso, di impostazioni e di sensibilità completamente diverse. Grazie.

ERMETE REALACCI. Giustamente la collega Zamparutti ha ribadito il suo punto di vista e noi abbiamo avuto modo di ascoltarlo.
L'indagine è durata a lungo e mi sembra che il resoconto delle posizioni espresse sia fedele. Non vengono nascoste le criticità anche relative al sistema dei finanziamenti. Non era oggetto del contendere dell'indagine, ma un tema su cui sono assolutamente d'accordo con la collega Zamparutti è quello dell'importanza dell'uso efficiente dell'energia, del risparmio energetico, anche della carbon tax o, in ogni caso, dello spostamento del carico fiscale in materia.
È citata ad esempio la vicenda delle agevolazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici (il cosiddetto «55 per cento»). Colgo l'occasione per dire ai colleghi con cui non ho avuto modo di parlare - il collega Piffari, ad esempio, e prima ho parlato con i colleghi Ghiglia, Stradella e Dussin - che ho presentato una risoluzione assieme ai colleghi del Partito Democratico, che però penso sia assolutamente condivisa (ne abbiamo parlato varie volte in questa Commissione), per la stabilizzazione del 55 per cento - ho appreso che il Governo ha annunciato un provvedimento simile, ma vorrei vederlo nero su bianco - e l'estensione di questo criterio anche al miglioramento e all'adeguamento antisismico degli edifici, altrimenti non metteremo mai in ordine il patrimonio edilizio privato degli italiani.
Se i colleghi sono d'accordo, ampliamo il numero dei sottoscrittori della risoluzione, mettiamola al più presto in discussione e diamo questo segnale al Governo.
Quanto alla proposta di documento conclusivo formulata dal collega Margiotta, dico che abbiamo lavorato a lungo su questa vicenda e mi sembra che le conclusioni siano del tutto condivisibili. Penso che sia utile arrivare a un punto fermo su questa vicenda e poi partire su altro.

SERGIO MICHELE PIFFARI. Ringrazio chi ha lavorato alla stesura delle conclusioni, anche la collega Zamparutti, che ha sviluppato un punto di vista diverso.
Credo che sia stato fatto un passo enorme, quello di aver tolto il tappo che


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era stato messo attraverso la scelta scellerata del nucleare. I risultati che abbiamo oggi, a distanza quasi di un anno, lo dimostrano.
Forse è bene che, in prospettiva, il Governo si concentri di più - ma anche noi - non più su una questione di incentivi in sé, ma sulla valorizzazione delle varie opportunità. È vero, non è più un problema raggiungere gli obiettivi europei che l'Italia aveva accettato, ma bisognerebbe andare oltre, perché l'obiettivo ideale è quello di lavorare solo su energia rinnovabile, senza dover più dipendere da fonti fossili. Questa è un'utopia a breve, ma nel tempo credo che sia un obiettivo che possiamo serenamente pensare di poter raggiungere.
Abbiamo forzato il banco con incentivi e quant'altro, ma adesso dobbiamo tornare a una serena programmazione e le cose devono camminare da sole, senza derogarle con leggi come abbiamo fatto in questi ultimi anni. Grazie.

ERMETE REALACCI. Ovviamente vorrei anche ringraziare gli uffici, perché non era semplice sintetizzare la mole di lavoro svolto, e anche chi si è fatto carico - in questo caso lei nella funzione di relatore - di arrivare a una sintesi anche in tempi utili affinché il documento conclusivo sia presente nel dibattito in corso sull'emanazione dei nuovi decreti ministeriali sul fotovoltaico e sulle rinnovabili termiche (solare termico, biomasse, geotermia, pompe di calore, biometano eccetera).

MANUELA LANZARIN. Vorrei ribadire il ringraziamento per il lavoro svolto. Credo che siano stati due anni di audizioni importanti. Sappiamo che, nel frattempo, sono cambiate molte condizioni e ci sono state evoluzioni; è in itinere in questo momento l'emanazione dei decreti ministeriali attuativi del decreto legislativo n. 28 del 2011, quindi credo che sia opportuno da parte della Commissione, esprimere il proprio punto di vista, per quello che può valere, visto che è stato fatto un lavoro di questo tipo anche da parte nostra.
Condivido le conclusioni, perché mettono in evidenza la situazione attuale. Sul discorso del 55 per cento, come sapete, siamo pienamente d'accordo, così come sull'idea che, per quanto riguarda gli incentivi, ci debba essere una gradualità. Noi sappiamo che ci sono dei territori che si sono riconvertiti, fortunatamente, a questo tipo di economia, e non possiamo pensare, in questo momento, di abbandonare tutto e tutti e di mettere altra benzina rispetto a una situazione economica già molto difficile. Sicuramente, dunque, occorre una gradualità nel passaggio dal vecchio al nuovo regime degli incentivi.
Anche sul discorso dell'utilizzo del terreno agricolo abbiamo visto i provvedimenti che si sono susseguiti con il decreto-legge sulle liberalizzazioni ed altro, quindi il risparmio del terreno agricolo rispetto ai campi fotovoltaici a terra oppure alle biomasse, quindi l'utilizzo dei secondi raccolti piuttosto che le biomasse primarie, in modo da non viziare il mercato. Rispetto a queste condizioni, di volta in volta, nei vari provvedimenti la nostra Commissione ha manifestato la propria contrarietà e il proprio indirizzo.
Ci auguriamo che questo sia il percorso da qui in futuro.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, nel ringraziare gli uffici per la brillante collaborazione prestata nella stesura del documento, pongo in votazione la proposta di documento conclusivo predisposta dal relatore, nel testo riformulato (vedi allegato 2).
(È approvata).

Risulta pertanto preclusa la votazione sulla proposta di documento conclusivo alternativa presentata dall'onorevole Zamparutti.
Dichiaro conclusa la seduta.

La seduta termina alle 14,25.

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