Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

Cerca nel sito

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Per visualizzare il contenuto multimediale è necessario installare il Flash Player Adobe e abilitare il javascript

Strumento di esplorazione della sezione Lavori Digitando almeno un carattere nel campo si ottengono uno o più risultati con relativo collegamento, il tempo di risposta dipende dal numero dei risultati trovati e dal processore e navigatore in uso.

salta l'esplora

Resoconti stenografici delle indagini conoscitive

Torna all'elenco delle indagini Torna all'elenco delle sedute
Commissione XIII
6.
Mercoledì 4 marzo 2009
INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Zucchi Angelo, Presidente ... 3

INDAGINE CONOSCITIVA SUL SISTEMA DI FINANZIAMENTO DELLE IMPRESE AGRICOLE

Audizione dei rappresentanti dell'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA):

Zucchi Angelo, Presidente ... 3 8 9 11
Castiglione Ezio, Direttore generale dell'ISMEA ... 5 6 7 10 11
Catanoso Basilio (PdL) ... 8
Fogliato Sebastiano (LNP) ... 11
Oliverio Nicodemo Nazzareno (PD) ... 8
Semerari Arturo, Presidente dell'ISMEA ... 3 5 6 7 9 10 11

ALLEGATO: Documentazione consegnata dall'ISMEA ... 12
Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito Democratico: PD; Lega Nord Padania: LNP; Unione di Centro: UdC; Italia dei Valori: IdV; Misto: Misto; Misto-Movimento per l'Autonomia: Misto-MpA; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling.; Misto-Liberal Democratici-Repubblicani: Misto-LD-R.

[Avanti]
COMMISSIONE XIII
AGRICOLTURA

Resoconto stenografico

INDAGINE CONOSCITIVA


Seduta pomeridiana di mercoledì 4 marzo 2009


Pag. 3

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANGELO ZUCCHI

La seduta comincia alle 14,35.

(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati.

Audizione dei rappresentanti dell'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul sistema di finanziamento alle imprese agricole, l'audizione dei rappresentanti dell'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA).
Sono presenti il presidente dell'ISMEA, dottor Arturo Semerari, il direttore generale, dottor Enzo Castiglione e il direttore generale investimenti per lo sviluppo, dottor Raffaele Borriello. Do la parola al presidente Semerari, che saluto e ringrazio per la sua presenza.

ARTURO SEMERARI, Presidente dell'ISMEA. Grazie presidente, signori onorevoli. Oggi, siamo chiamati a illustrare il sistema di ISMEA e delle società collegate a ISMEA per il settore agricolo e agroalimentare.
La particolare situazione del settore agricolo e agroalimentare, che sta attraversando un momento di crisi, come del resto anche altri comparti della nostra economia, è dovuta principalmente all'estrema volatilità dei prezzi agricoli, soprattutto delle commodities, che, dopo un periodo di elevato innalzamento che poco ha avvantaggiato gli agricoltori produttori di queste commodities, creando invece problemi ad altri settori come quello zootecnico, si accompagna adesso a un costante aumento del prezzo dei mezzi tecnici, che non conoscono oscillazioni o riduzioni, come invece accaduto per le materie prime agricole, e alla crisi finanziaria che sta investendo l'economia globalizzata e che in particolare nel settore agricolo e nei settori più deboli o ritenuti marginali sta creando problemi di accesso al credito alle imprese.
In questo scenario, che mostrava già da qualche anno una serie di problemi per il settore agricolo, ISMEA ha «reingegnerizzato» i suoi strumenti per poterli rendere utili alle imprese agricole.
Questa mattina, abbiamo consegnato un documento con alcune slide, per rendere più agevole e semplice la nostra illustrazione.
L'intervento di ISMEA si colloca su tre piani diversi. Il primo piano è quello dell'accesso al credito, aspetto molto importante in cui storicamente si registrano difficoltà delle imprese agricole ad accedere al credito bancario, in particolare da quando c'è stata la «despecializzazione» del credito agrario. Sono infatti scomparse le sezioni specializzate di credito agrario presso le banche. Spesso, gli istituti di credito hanno difficoltà a comprendere le ragioni delle imprese agricole, i bilanci quasi sempre inesistenti e le realtà agricole, dal momento che l'attività dell'imprenditore agricolo è spesso mischiata con l'attività familiare.
L'altro aspetto molto importante riguarda la difesa dalle calamità naturali,


Pag. 4

che tra l'altro hanno un'incidenza sempre maggiore sia per violenza che per frequenza dei fenomeni. Colpiscono quindi gli agricoltori che, non avendo un capannone, sono particolarmente esposti a un rischio supplementare rispetto ad altre attività economiche. Su questi settori si è sviluppato il ruolo dell'ISMEA, che, dopo l'accorpamento della Cassa per la formazione della proprietà contadina, ha curato anche i problemi relativi al passaggio generazionale e quindi all'aumento delle dimensioni delle aziende agricole.
Gli strumenti dell'istituto quindi sono suddivisi in tre colonne principali: interventi strutturali, subentro in agricoltura, quindi ricambio generazionale, e riordino fondiario, con l'ampliamento delle unità agricole e la privatizzazione di terreni pubblici.
L'accesso al credito si fonda sulla gestione del fondo interbancario di garanzia, quindi sulla garanzia mutualistica di ultima istanza, che viene automaticamente prestata alle banche nel momento in cui eseguono qualsiasi operazione di credito agrario a medio o lungo termine o a breve termine se agevolato, e la garanzia prima richiesta, escutibile a prima richiesta già in linea con quanto previsto da Basilea 2, garanzia che può essere erogata dal basso direttamente all'imprenditore agricolo o meglio ai consorzi fidi per rafforzarne le capacità di intervento. A ciò si aggiungano la gestione del rischio climatico, la gestione del fondo con riassicurazione e il consorzio misto pubblico/privato. Sul riordino fondiario e il ricambio generazionale, gli obiettivi derivano dal regime di aiuto che nel 2001 l'ISMEA ha ottenuto da Bruxelles per l'insediamento dei giovani agricoltori e per l'ampliamento delle aziende agricole.
Siamo purtroppo in una fase di phasing-out con la ristrutturazione del regime di aiuto, poiché solo l'Italia ha chiesto la prosecuzione di questo tipo di intervento. Il problema è soprattutto italiano, anche se condiviso da Paesi europei come Polonia, Portogallo e Grecia. I grandi Paesi dell'Europa non hanno questo problema, per cui con la fine di quest'anno finisce il citato regime di aiuto e stiamo analizzando nuove formule di intervento per garantire la continuità di uno strumento che sta dando buoni risultati. Abbiamo circa 8.000 imprese in ammortamento con una dimensione media di 30 ettari, ben superiore alla media italiana, che è di 5,5 ettari. La Commissione sta lavorando per modificare questo regime e poter garantire la sua continuazione.
Il riordino fondiario si rivolge alle persone fisiche, con priorità ai giovani con meno di quarant'anni. La legge ci imponeva il 60 per cento di intervento, mentre siamo all'80 per cento di interventi rivolti a giovani sotto i quaranta anni e comunque all'imprenditore agricolo a titolo principale di coltivatore diretto con meno di cinquanta anni.
Abbiamo aggiornato la nostra possibilità di intervento alle nuove normative che prevedono anche per le società di persone o di capitale la qualifica di imprenditore agricolo a titolo principale, quindi interveniamo anche per società di capitali, società di persone e società cooperative come già la vecchia Cassa per la formazione della proprietà contadina.
Le principali agevolazioni sono mutui a tasso agevolato dai 15 ai 30 anni, con tassi variabili tra l'1,75 e il 2,75 per cento per interventi fino a 400 mila euro mentre dal 2 al 3 per cento, valori sempre molto interessanti, per le aziende più grandi, con valori di 750 mila euro per le persone fisiche o società unipersonali e 2 milioni di euro per le società. La durata dell'ammortamento viene scelta dal beneficiario tra i 15 e i 30 anni, così come il tasso di interesse che si lega alla durata del mutuo.
Questi sono i dati generali al nord, al centro e al sud. Le aziende sono 7.514 per la precisione, circa 80 per cento in fase di erogazione rivolta ai giovani. L'anno 2008, appena chiuso, vede un'importante presenza del sud, meno del nord. Le persone fisiche richiedono maggiormente interventi da parte dell'ISMEA ma comincia a evidenziarsi l'interesse delle nuove società agricole.
Il ricambio generazionale è una misura agevolativa rivolta a giovani imprenditori


Pag. 5

agricoli anche organizzati in forma societaria, che abbiano intenzione di subentrare in un'azienda agricola attraverso progetti di sviluppo, di consolidamento, di iniziative nel settore della produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, al fine di favorire una nuova imprenditorialità in agricoltura. Da questo punto di vista, emergono segnali molto interessanti, perché si constata una riscoperta dell' attività agricola da parte delle giovani generazioni.
Con questi interventi si finanziano la riduzione dei costi di produzione, il miglioramento e la riconversione della produzione, il miglioramento della qualità, la tutela e il miglioramento dell'ambiente naturale o delle condizione di igiene e benessere degli animali in linea con la normativa nazionale e comunitaria.
In questo caso, l'investimento finanziario ammonta al massimo a 1 milione e 32 mila euro, IVA esclusa, e sono definiti i massimali in termini di intervento. Viene comunque coperto circa il 90 per cento dell'investimento di cui circa il 40 per cento a fondo perduto, una parte in mutuo agevolato decennale, che copre al massimo il 50 per cento dell' investimento, a cui si sommano poi il premio di primo insediamento che viene erogato dalle regioni e un contributo a fondo perduto di massimo 100 mila euro per le spese di assistenza tecnica necessaria alle imprese per l'avviamento.
Questo è gestito da una delle due società unipersonali che ISMEA possiede con quote non cedibili: SGFA, Società gestione fondi in agricoltura, che gestisce i due fondi interbancari, e la società investimenti per l' agricoltura, il cui direttore è il dottor Borriello che gestisce queste misure.

EZIO CASTIGLIONE, Direttore generale dell'ISMEA. Sono unità organizzative dell'ISMEA create per evitare che il rischio patrimoniale possa essere scaricato sull'ente.

ARTURO SEMERARI, Presidente dell'ISMEA. Infatti sono unipersonali con quote non cedibili e quindi al cento per cento.

EZIO CASTIGLIONE, Direttore generale dell'ISMEA. Oggi, ISMEA garantisce un ammontare di 10 miliardi di credito in agricoltura, quindi il rischio patrimoniale che potrebbe scaricarsi sull'istituto è imposto come unità organizzativa per ricostituire una società unipersonale con un suo patrimonio di 1 milione di euro.

ARTURO SEMERARI, Presidente dell'ISMEA. Di cui l'amministratore unico è il dottor Castiglione, così il presidente rischia di meno.
La garanzia mutualistica è la cosiddetta garanzia sussidiaria, garanzia automatica sulle operazioni di credito agrario a medio e lungo termine o a breve termine, se è agevolato, è obbligatoria, giacché le banche obbligatoriamente ottengono questa garanzia. La copertura va dal 55 al 75 per cento della perdita, a seconda se a breve o medio-lungo termine, ed è finalizzata alla mitigazione del rischio nel momento in cui il sistema bancario eroga a qualsiasi titolo finanziamenti a valere sul credito agrario.
Questo è un aspetto molto importante, perché permette alle imprese agricole, non sempre a conoscenza di queste garanzie sussidiarie, di contrattare meglio le condizioni con cui accedono al credito, anche perché questa come la garanzia diretta è garantita dallo Stato. Prima che, come invece sta cominciando a fare oggi, lo Stato intervenisse a garantire i prestiti e l'indebitamento bancario, ISMEA era già attrezzato con le garanzie dello Stato molto importante per le banche, perché significa mettere meno a capitale e immobilizzare meno fondi nel momento in cui erogano credito agrario.
La garanzia mutualistica a fine 2008 aveva garantito oltre 10 miliardi di investimenti. Rappresenta quindi una quota importante degli investimenti in agricoltura che hanno questa garanzia da parte di ISMEA.
Ogni anno si effettuano oltre 40.000 operazioni per un valore di circa 2,3 miliardi di euro. Un ammontare così rilevante


Pag. 6

con una tale quantità di agricoltori che accedono e di banche che si interfacciano con ISMEA per ottenere questa garanzia sussidiaria si basa su una procedura molto snella e tutta informatica. Il vantaggio, che spesso però diventa anche un limite per l'impresa agricola, è che loro ignorano l'esistenza di questa garanzia sussidiaria, non intervengono nel processo burocratico, per cui la trovano già e spesso non possono contrattare adeguatamente con le banche.

EZIO CASTIGLIONE, Direttore generale dell'ISMEA. A questo proposito, proprio per evitare che il sistema bancario possa scaricare sulla garanzia ISMEA prestiti che non abbiano avuto sufficienti istruttorie come valutazione del merito creditizio, da un anno l'istituto ha avviato un processo con Banca d'Italia per essere riconosciuta quale agenzia di merito creditizio, quindi un'ECAI.
Non è il momento migliore per diventare un'agenzia di rating, ma in Italia da un anno abbiamo avviato questo percorso, avendo creato una joint venture con Moody's. Abbiamo costruito un modello di valutazione del merito creditizio specializzato per l'agricoltura nelle diverse versioni (società di capitali, cooperative e aziende senza bilancio) per poter valutare il merito creditizio.
Su questo aspetto, con Banca d'Italia c'è un percorso autorizzativo molto lungo, perché bisogna strutturare una banca dati, validare il modello e siamo sottoposti a una procedura con Banca d'Italia finalizzata a valutare la nostra struttura di valutazione al merito creditizio, che deve essere in funzione da almeno cinque anni. Dal 2002, abbiamo cominciato a utilizzare il modello creditizio nelle attività di riordino fondiario, abbiamo strutturato il nostro modello che oggi è a regime. Tutte queste attività scontano da parte dell'istituto una valutazione del merito creditizio. Questo si traduce in un salto di qualità dell'istituto, il cui cuore è rappresentato dall'analisi di mercato. Questa rappresenta una «reingegnerizzazione», perché stiamo sempre più valorizzando la capacità dell'ente di valutare le aziende e le dinamiche dei mercati nelle prospettive dei vari settori.

ARTURO SEMERARI, Presidente dell'ISMEA. La seconda garanzia è la garanzia diretta o garanzia a prima richiesta, quindi escutibile a prima richiesta, anche questa controgarantita dallo Stato, compatibile con Basilea 2, molto richiesta da parte delle banche perché per la parte garantita dall'ente il rating con cui viene valutato l'affidamento prende il rating di ISMEA che è un rating Aa2 stabile, quindi, un rating molto elevato. Questo tipo di garanzia permette agli agricoltori di contrattare meglio l'accesso al credito e di ridurre le garanzie da fornire nel momento in cui acceda al credito.
È autorizzato come regime di non aiuto, aspetto importante perché non entra nel calcolo dell'aiuto di Stato, è partito solo nell'agosto dello scorso anno dopo tutte le fasi autorizzative, si eroga per finanziamenti a medio e lungo termine, che sono garantiti nella misura massima del 70 per cento dell'importo erogato, elevato all'80 per cento per i giovani agricoltori, a favore di micro e piccole imprese fino a un massimo di 1 milione di euro di finanziamento e per le medie imprese fino a un massimo di 2 milioni di euro.

EZIO CASTIGLIONE, Direttore generale dell'ISMEA. I massimali sono riferiti alle operazioni, non all'impresa, che può effettuare anche più operazioni.

ARTURO SEMERARI, Presidente dell'ISMEA. Certo, per singola operazione. La garanzia della fideiussione SGFA si affianca alla garanzia dell'imprenditore, per cui, quando si accede al finanziamento, questa garanzia completa le garanzie dell'imprenditore migliorando il rating dell'operazione, ovvero le condizioni a cui l'agricoltore ottiene il credito. Può anche intervenire in co-garanzia, ovvero sommarsi all'eventuale intervento di una co-garanzia dei confidi.
Riteniamo infatti che i confidi, dei quali pochi in agricoltura sono funzionanti,


Pag. 7

possano svolgere un ruolo molto importante a favore del mondo agricolo e quindi siamo favorevoli all'intervento in co-garanzia con consorzi fidi è ancor di più in controgaranzia, per cui il consorzio fidi si affianca all'imprenditore e noi controgarantiamo il consorzio fidi. Queste tre formule di intervento sono finalizzate a migliorare le garanzie offerte alle imprese, quindi le condizioni di accesso al credito dell'imprenditore.

EZIO CASTIGLIONE, Direttore generale dell'ISMEA. Sull'attività di garanzia, mi preme sottolineare alla Commissione l'enorme lavoro svolto con le regioni, perché la misura di garanzia è stata inserita in oltre 15 regioni nei programmi relativi ai fondi comunitari e stiamo già attivando la misura con Toscana, Campania, Sicilia, Veneto, Marche, Molise, mentre è in corso una discussione anche con il Piemonte. Questo nostro sistema si applica dunque anche alle regioni, anche perché un accordo siglato in sede di Conferenza Stato-regioni nel momento dell'approvazione dei programmi comunitari consente la possibilità che le regioni attivino con loro risorse comunitarie questi fondi, cosicché diamo una rendicontazione dell'attività svolta nel territorio regionale, senza creare quindi un patrimonio segregato e ridurre la capacità di garanzia del fondo, bensì ampliando tale capacità, perché permette di diluire il rischio del credito su tutto il territorio nazionale quindi su una platea di utenti molto più vasta.

ARTURO SEMERARI, Presidente dell'ISMEA. L'ultimo capitolo riguarda i rischi climatici o generali del settore agricolo. Sin dalla nascita della nuova ISMEA, dall'incorporazione della Cassa per la formazione della proprietà contadina, era ben chiaro il percorso da compiere sia sul lato creditizio, sia sul lato di interventi per ridurre il rischio complessivo delle imprese agricole, partendo dalla constatazione di come il mondo agricolo avesse solo l'opportunità dell'«assicurazione monorischio grandine» e il mercato assicurativo si fosse avvitato intorno a se stesso, in quanto le aree soggette a questa calamità sono frequentemente le stesse.
Alla fine, quindi, si assicuravano gli agricoltori che non correvano il rischio, ma semmai avevano quasi la certezza di subire danni dalla grandine. Ciò aveva determinato una riduzione dei volumi assicurati, una concentrazione delle aree e quindi l'esplosione di tariffe pagate dagli agricoltori. Per rompere questo circolo vizioso, è stato creato questo fondo di riassicurazione gestito da ISMEA, che interviene sulle assicurazioni per creare nuove formule assicurative. Con l'intervento di questo fondo di riassicurazione, dal 1o gennaio 2004, sono quindi partite le assicurazioni pluririschio e multirischio.
Le assicurazioni pluririschio assicurano più di due rischi combinati, quindi non solo la grandine ma anche il gelo, la brina, il vento forte, l'eccesso di pioggia, la siccità, in Sicilia addirittura i rischi sulla cenere dell'Etna, per cui sono state realizzate operazioni importanti. Le assicurazioni multirischio assicurano la resa aziendale.
Con questo fondo operativo dal 1o gennaio 2004, è aumentato il volume delle imprese assicurate, si sono ridotte le tariffe pagate dagli agricoltori e la famosa polizza monorischio è passata dal 100 per cento a circa il 45 per cento. Questo significa che le nuove forme assicurative funzionano molto bene. La disponibilità del fondo ammonta a 120 milioni di euro, che si autoalimentano con la gestione della riassicurazione.
Con il 2008 questo fondo, che per cinque anni ha operato rischiando solo direttamente, si è invece aperto al mondo privato, quindi alle compagnie di assicurazione e di riassicurazione che operano nel settore agricolo.
Il Consorzio di Coriassicurazione autorizzato dall'Antitrust in quanto considerato dall'Autorità garante del mercato uno strumento per aumentare la concorrenza e ridurre il costo delle polizze pagate dagli agricoltori, è nato con ISMEA e con altre 22 compagnie, di cui i principali attori riassicuratori europei nel settore e dal 90 per cento del mercato italiano.


Pag. 8


Fanno parte del Consorzio, e quindi sono entrate nel mercato nazionale, anche compagnie che, pur occupandosi di rischi climatici in agricoltura, non operavano nel mercato italiano, che quindi si è ulteriormente aperto alla concorrenza di imprese provenienti da Spagna, Germania, Svizzera e Francia. Nel 2008, il fondo ha avuto una capacità di 207 milioni di euro, di cui 90 da parte pubblica, ovvero dal fondo di riassicurazione gestito da ISMEA, il resto da parte privata.
Il Consorzio si occupa di assicurazioni multirischio anche come laboratorio di nuove formule assicurative, come le multirischio catastrofali, le assicurazioni sul reddito, che possono considerare anche l'oscillazione dei prezzi. Spero che di non essere stato troppo veloce e sintetico.

PRESIDENTE. Do ora la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

BASILIO CATANOSO. Vorrei brevemente svolgere una riflessione. Il core business dell'ISMEA è il riordino fondiario e l'obiettivo è quello del passaggio generazionale almeno nell'immaginario collettivo, al di là delle considerazioni oggi brillantemente esposte, che possono essere di grande interesse per il mondo agricolo italiano e per le difficoltà in cui esso si muove.
Alla fine di quest'anno, si conclude la fase del regime di aiuto, quindi cambia tutto e si sta lavorando in tale prospettiva.
Una delle caratteristiche del precedente regime di aiuto consisteva nella possibilità di aderire a queste iniziative se l'imprenditore agricolo professionale (IAP) di oggi, ex coltivatore diretto, non avesse superato i 50 anni. Questa regola implica l'esigenza di garantire la restituzione di questi fondi.
Sarebbe forse opportuno, per attivare un meccanismo di allargamento della base cui fare riferimento, prevedere la possibilità di modificare questo aspetto con adeguate garanzie, qualora possano essere individuati gli eredi dell'azienda agricola, spesso in Italia direttamente coincidente con la singola persona fisica. Poiché oggi il passaggio delle generazioni avviene in modo molto difficile e più tardi di prima, questo impedisce a molte aziende agricole di fruire di questi benefici a causa dei previsti limiti di età dell'imprenditore agricolo o del giovane imprenditore che dovrebbe sostituirlo nel passaggio generazionale, pur avendo la possibilità di assicurare il rientro da parte di ISMEA. Ritengo che risolvere questo problema potrebbe essere un intervento significativo per l'agricoltura italiana.

NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO. Desidero innanzitutto ringraziare gli auditi per gli elementi forniti all'esame della Commissione, dal momento che, senza nulla togliere agli altri auditi, dobbiamo riconoscere che l'ISMEA fornisce sempre elementi preziosi per avviare una riflessione politica che abbia l'agricoltura come punto centrale.
Vorrei rapidamente svolgere una riflessione. In Italia, l'agricoltura presenta oltre 1 milione di imprese, il 16 per cento delle imprese italiane, e le aziende che si occupano di industria agroalimentare sono circa 70.000, con un fatturato di 220 miliardi di euro. L'agricoltura incide sul PIL per il 15 per cento. In questa fase, i costi delle aziende agricole sono raddoppiati, ma dai dati forniti da ISMEA emerge come solo 7514 aziende siano in ammortamento (molte nel sud) su una vastissima platea di quasi 1 milione. Comprendo che non tutti possano accedere al credito e che spesso i titolari siano persone anziane, infatti nella relazione avete giustamente rilevato come l'obiettivo del ricambio generazionale non sia ancora stato completamente raggiunto.
I valori catastali dei terreni sono molto bassi, per cui è difficile avere ulteriori garanzie. Le calamità naturali incidono moltissimo, ma il Governo ha ridotto a pochi spiccioli il fondo di solidarietà. Considero quindi necessario l'impegno di tutta la Commissione affinché in uno dei prossimi decreti sia inserito un intervento su questo problema.
Vorrei sapere quante domande per accedere ai mutui non vengano esaudite


Pag. 9

e cosa possa fare il Parlamento per permettere a ISMEA di raggiungere obiettivi sempre più alti a favore dell'agricoltura. Ribadisco il mio ringraziamento agli auditi per le riflessioni cui ci hanno indotto. Grazie.

PRESIDENTE. Vorrei chiedere ai nostri auditi se dal loro osservatorio privilegiato siano in grado di valutare come la crisi economica che sta investendo il Paese impatti sul settore agricolo, e quale sia lo stato delle nostre imprese dopo i primi mesi di esperienza di accesso al credito e quindi per l'impatto rispetto alla crisi indubbiamente esperienza molto significativa.
Do quindi la parola al presidente di ISMEA, Arturo Semerari, per la replica.

ARTURO SEMERARI, Presidente dell'ISMEA. Grazie. Parto dall'intervento dell'onorevole Zucchi per poi passare la parola, se il presidente consente, al dottor Castiglione. La crisi economica ovviamente impatta anche nel settore agricolo e agroalimentare, che però si conferma settore «anticiclico», dal momento che rispetto ad altri settori soffre meno della congiuntura economica, anche se il feeling dell'impresa è negativo. I fattori emotivi incidono infatti molto da questo punto di vista.
La crisi economica si registra non tanto sul mercato, però anche se sarebbe opportuno analizzarla per singoli settori, quanto nella stretta del credito, dal momento che il settore agricolo non presenterebbe le «precondizioni» per subire questo incremento del tasso di interesse relativo all'accesso al credito.
Recentemente, abbiamo realizzato uno studio sugli indici di fiducia delle imprese presentato alla Fiera di Bologna, paragonandoli con quelli valutati dall'Istituto di studi e analisi economica (ISAE) del Ministero dell'economia sugli altri settori. L'indice di fiducia nel settore agricolo e agroalimentare è migliore, ma, nonostante questo, la percezione del mondo bancario nei confronti del settore agricolo rimane piuttosto negativa, molto prudente, fin troppo attenta in certi casi. La crisi economica pertanto si sente, sebbene il settore agricolo abbia non solo le condizioni e le caratteristiche di anticiclicità tipiche del settore primario, ma anche le potenzialità per poter essere il primo settore a uscire dalla crisi che tutti i settori stanno subendo.
Le aziende agricole coinvolte sono poche, onorevole Oliverio, anche se le aziende operanti sono 1 milione, secondo alcuni 2, secondo le Camere di commercio di meno, quindi sarebbe opportuno distinguere le imprese agricole dai «pezzi di terra» considerati tali.
È però necessario considerare come l'ISMEA intervenga non più con fondi erogati dallo Stato, ma con il fondo di rotazione, che si autoalimenta con le restituzioni degli agricoltori. ISMEA è infatti uscito dalla famosa tabella ISTAT degli enti che fanno parte della finanza pubblica allargata, perché vive sulla gestione e quindi sulla restituzione dei fondi. Abbiamo quindi il vincolo delle capacità finanziarie determinate dalla restituzione da parte degli agricoltori dei fondi, che in alcuni momenti soprattutto in alcune aree può essere soggetta a momenti di crisi, dal momento che non chiediamo immediatamente i soldi come le banche, ma interveniamo solo qualora si protragga la situazione di difficoltà da parte dell'impresa.
Lei ha giustamente rilevato come il nostro intervento sia maggiore al sud, dove ci sono meno differenze tra il valore patrimoniale e la capacità economica dell'impresa di restituire il finanziamento, mentre in generale nelle aree del nord il valore patrimoniale delle aziende agricole prescinde dalla loro capacità economica di restituire il finanziamento, perché il valore della terra prescinde dall'attività agricola, quindi vale di più perché è un fattore limitato, un bene rifugio, soggetto a investimento anche da parte di chi svolge altri lavori. Al sud questo legame è più presente, quindi, quando come ogni istituto bancario effettuiamo una valutazione patrimoniale non solo dell'impresa, ma anche della sua capacità di generare reddito e pagare il mutuo, questo differenziale è più evidente nelle aree del nord. Talvolta, quindi, un imprenditore e un acquirente


Pag. 10

non si riescono a trovare il punto di caduta che permetta l'intervento di ISMEA. Questo è un problema che si rileva soprattutto al nord.

EZIO CASTIGLIONE, Direttore generale dell'ISMEA. Riprendendo questo punto, innanzitutto nelle attività prima elencate, quali in particolare il riordino fondiario, le garanzie e la parte assicurativa, non c'è nessun trasferimento al bilancio dello Stato verso ISMEA. Le aziende utenti di ISMEA sono 7.500 per riordino fondiario, dove la superficie indicata in media è il 30 per cento dell'azienda perché realizziamo ampliamenti o completamenti di dimensione, la SAU interessata è 70 per cento in più rispetto a quella indicata. Ben 450.000 aziende hanno garanzie con noi, 40.000 l'anno, per cui l'ammontare degli utenti è notevole.
Il nostro compito non riguarda solo l'investimento in capitale fondiario, ma è necessario seguire l'attività agricola, quindi generare e costruire 7.500 nuove imprese agricole, la cui attività agricola sarà verificata annualmente per trenta anni, aspetto diverso rispetto a un investimento in capitale fondiario.
Stiamo rivedendo il nostro meccanismo del regime di aiuto, onorevole Catanoso, che auspico sia pronto entro giugno, in particolare per capire come realizzare in ISMEA una banca degli affitti e quindi divenire proprietari per poter garantire l'accesso al capitale fondiario. In questo momento, il passaggio culturale o epocale nell'attività di riordino fondiario consiste nel passare dall'accesso alla proprietà all'accesso all'esercizio dell'attività agricola, che non presuppone necessariamente la proprietà del capitale fondiario. La sorta di leasing da noi applicato agevola, ma spesso viene posta anche una richiesta di affitto.
Oggi, esiste la società, in cui è sufficiente un imprenditore agricolo con le caratteristiche di amministratore per poter effettuare il nostro intervento. Il legislatore nel 2004 ha definito il compendio in agricoltura proprio per evitare che in caso di successione ci sia la suddivisione, quindi la parcellizzazione del capitale fondiario. Il legislatore aveva scelto di estendere la normativa del maso chiuso a tutte le attività di riordino fondiario, individuando il compendio unico in agricoltura, in modo tale che, in caso di morte del proprietario, un erede possa evitare il frazionamento delle terre e quindi, attraverso un intervento dell'ISMEA, possa regolare le posizioni con gli altri eredi, per mantenere l'unità aziendale.
I vari strumenti dell'istituto si stanno «reingegnerizzando» per poter operare in unico sistema. Anche se oggi prevediamo diversi regimi di aiuto, quando un'azienda deve effettuare il riordino fondiario, operiamo contestualmente valutando il merito creditizio, l'accesso al credito, il problema delle polizze. Abbiamo quindi un approccio integrato al nostro utente, perché il core business dell'istituto consiste nel garantire la competitività delle aziende agricole. Alla competitività dell'azienda agricola concorrono infatti il capitale fondiario, l'accesso al credito e un sistema di protezione sui rischi di mercato e climatici. Il nostro approccio consiste quindi nel verificare i vari strumenti rispetto all'utente impresa. Questo lavoro sarà pronto entro il mese di giugno.

ARTURO SEMERARI, Presidente dell'ISMEA. Un elemento omesso nella mia relazione è rappresentato dalla privatizzazione dei terreni pubblici, aspetto di non poco conto. Abbiamo realizzato importanti privatizzazioni con vantaggio della parte pubblica (comuni, ASL) in varie parti d'Italia, a Ravenna, in Friuli, in Piemonte, all'Ordine Mauriziano che è attualmente in corso, all'ospedale di Novara.
Il nostro intervento ha il duplice vantaggio di garantire all'ente pubblico l'immediato incasso delle cifre da noi erogate e di permettere agli agricoltori di diventare proprietari dei terreni che la loro famiglia magari coltiva da generazioni, grazie a varie formule di affitto, di precariato. Abbiamo realizzato quindi interventi importantissimi al Comune di Ravenna, a Fossalon di Grado per le comunità del Friuli Venezia Giulia, con l'Ordine


Pag. 11

Mauriziano, all'ospedale di Novara, esperienze molto positive in cui si sono consolidate situazioni di precariato talvolta esistenti da generazioni.

SEBASTIANO FOGLIATO. Ringrazio anche a nome del gruppo della Lega Nord i rappresentanti di ISMEA presenti oggi in Commissione per illustrarci l'attività dell'ente e per fornirci dati precisi. Ritengo che, a livello legislativo, dovremmo riconoscere un ruolo maggiore a ISMEA per gli interventi e l'attività a cui è dedita a vantaggio del settore agricolo.
Dovremmo quindi potenziare questo ente, per il ruolo che concretamente svolge nel settore dell'agricoltura. Il nostro gruppo si dichiara quindi disponibile a valutare interventi specifici a livello legislativo per potenziare maggiormente l'attività di intervento e i campi di competenza di ISMEA, alcuni dei quali ignoravo l'esistenza. Il documento che ci avete fornito ci ha infatti reso più consapevoli dell'attività svolta dal vostro istituto al fianco dell'agricoltura nel nostro paese.

EZIO CASTIGLIONE, Direttore generale dell'ISMEA. Ho dimenticato di rispondere alla domanda del presidente. Nei prossimi mesi, i prezzi saranno sempre più in tensione in agricoltura e il reddito delle imprese sempre più limitato.
Da questo punto di vista, mi permetto di sottoporre all'attenzione della Commissione i punti di criticità del nostro sistema ISMEA. Gli interventi da noi effettuati necessitano infatti di messe a punto di sistema. Un particolare punto di debolezza è rappresentato dal sistema dei consorzi fidi in agricoltura, su cui considero necessaria una riflessione riguardante lo strumento attraverso cui i territori possano più agevolmente attivare le garanzie messe a disposizione dall'amministrazione centrale.
La legge finanziaria del 2007 aveva delineato il nostro istituto come una sorta di «mister prezzi» dell'agricoltura. Ci stiamo impegnando in attività di rilevazione, verificando sul territorio i temi dei contratti a termine. In particolare, abbiamo rilevato come numerose aziende soprattutto nell'area di Mantova e in Veneto stipulino contratti a termine con il matif francese, perché in Italia non funziona la borsa merci. Stiamo perciò lavorando per la costruzione della borsa merci italiana; esiste già, ma non è pienamente funzionante, giacché non esistono strumenti come i contratti a termine, che permettono di stabilizzare il prezzo delle transazioni, elemento che permetterebbe di migliorare e potenziare le attività dell'istituto. Sottolineo infine il problema del fondo di solidarietà, il cui ruolo rischia di vanificarsi.

ARTURO SEMERARI, Presidente dell'ISMEA. Vorrei aggiungere una provocazione finale, se mi consentite. Ritengo che ISMEA possieda gli strumenti e abbia messo a punto procedure in grado di rendere l'istituto interessante per il mondo agricolo. Gli strumenti ci sono. Forse, il mondo agricolo è meno attrezzato e meno pronto a utilizzare al meglio questi strumenti, quali i consorzi fidi, alcuni consorzi di difesa nel settore assicurativo che sono migliorati, mentre altri sono in forte ritardo, i consorzi agrari, presenti solo in alcune aree del Paese. Si possono quindi utilizzare al meglio gli strumenti ISMEA, ma ritengo che il mondo agricolo dovrebbe prestare ad essi maggiore attenzione.

PRESIDENTE. La documentazione consegnata sarà pubblicata in allegato al resoconto della seduta odierna (vedi allegato). Ringrazio nuovamente gli auditi e dichiaro conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 15,30.

[Avanti]
Consulta resoconti delle indagini conoscitive
Consulta gli elenchi delle indagini conoscitive