Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

Cerca nel sito

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Per visualizzare il contenuto multimediale è necessario installare il Flash Player Adobe e abilitare il javascript

Strumento di esplorazione della sezione Lavori Digitando almeno un carattere nel campo si ottengono uno o più risultati con relativo collegamento, il tempo di risposta dipende dal numero dei risultati trovati e dal processore e navigatore in uso.

salta l'esplora

Resoconti stenografici delle indagini conoscitive

Torna all'elenco delle indagini Torna all'elenco delle sedute
Commissione XIII
10.
Martedì 8 marzo 2011
INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Russo Paolo, Presidente ... 2

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA SITUAZIONE DEL SISTEMA AGROALIMENTARE, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AI FENOMENI DI ILLEGALITÀ CHE INCIDONO SUL SUO FUNZIONAMENTO E SUL SUO SVILUPPO

Audizione dei rappresentanti dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali:

Russo Paolo, Presidente ... 2 3 5 8 10 11
Beccalossi Viviana (PdL) ... 6
Delfino Teresio (UdC) ... 5 7
Di Giuseppe Anita (IdV) ... 7
Fiorio Massimo (PD) ... 6
Gatto Emilio, Direttore generale della Direzione generale della prevenzione e repressione frodi dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ... 3 10 11
Oliverio Nicodemo Nazzareno (PD) ... 7
Rainieri Fabio (LNP) ... 6
Serino Giuseppe, Ispettore generale capo dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ... 2 8 10
Servodio Giuseppina (PD) ... 7
Zucchi Angelo (PD) ... 5
Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito Democratico: PD; Lega Nord Padania: LNP; Unione di Centro: UdC; Futuro e Libertà per l’Italia: FLI; Italia dei Valori: IdV; Iniziativa Responsabile (Noi Sud-Libertà ed Autonomia, Popolari d'Italia Domani-PID, Movimento di Responsabilità Nazionale-MRN, Azione Popolare, Alleanza di Centro-AdC, La Discussione): IR; Misto: Misto; Misto-Alleanza per l'Italia: Misto-ApI; Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud: Misto-MpA-Sud; Misto-Liberal Democratici-MAIE: Misto-LD-MAIE; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling.

COMMISSIONE XIII
AGRICOLTURA

Resoconto stenografico

INDAGINE CONOSCITIVA


Seduta di martedì 8 marzo 2011


Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PAOLO RUSSO

La seduta comincia alle 14,05.

(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Ricordo che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, la trasmissione televisiva sul canale satellitare e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione dei rappresentanti dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla situazione del sistema agroalimentare, con particolare riferimento ai fenomeni di illegalità che incidono sul suo funzionamento e sul suo sviluppo, l'audizione dei rappresentanti dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Ringrazio il dottor Giuseppe Serino per aver prontamente accolto il nostro invito insieme ai suoi collaboratori, il dottor Emilio Gatto, direttore generale della Direzione generale della prevenzione e repressione frodi, e la dottoressa Giovanna Carlini, dirigente dell'ufficio programmazione.
Do quindi la parola al dottor Giuseppe Serino, ispettore generale capo dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari.

GIUSEPPE SERINO, Ispettore generale capo dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Mi limiterò a rappresentare l'attività dell'Ispettorato e la sua organizzazione, mentre il dottor Gatto illustrerà approfonditamente le azioni che svolgiamo.
Proprio in questi giorni l'Ispettorato compie venticinque anni, essendo stato istituito con la legge n. 426 del 1986. Le attività principali che l'Ispettorato svolge riguardano l'attività di controllo propriamente detta, che consiste in circa 30.000 ispezioni l'anno, l'attività svolta dai laboratori di analisi attraverso 5 laboratori più 1 che effettuano le analisi di revisione (ne svolgiamo circa 8-9 mila all'anno sui prodotti prelevati nel corso delle ispezioni) e l'attività di vigilanza sugli organismi di controllo.
L'Ispettorato inoltre provvede a erogare le sanzioni amministrative pecuniarie sia per le attività svolte direttamente, sia per quelle svolte da altri organi di controllo.
L'Ispettorato è articolato in 2 direzioni generali, una delle quali diretta dal dottor Gatto, e 12 uffici ispettivi su tutto il territorio nazionale, che hanno a loro volta 17 sedi distaccate. Ci sono inoltre 5 laboratori a Catania, Salerno, Perugia, Modena e Conegliano Veneto più il laboratorio di revisione delle analisi che si trova a Roma.
L'attuale organico dell'Ispettorato è di 1.027 unità, ma è in corso di revisione


Pag. 3

perché la legge ne ha previsto una riduzione del 10 per cento. Attualmente sono presenti 841 unità, di cui 26 dirigenti, 412 ispettori, 122 analisti e 281 amministrativi.
Nel corso degli anni, l'Ispettorato ha acquisito nuove competenze soprattutto per rispondere adeguatamente all'innovazione portata dalla politica unitaria e alla necessità di salvaguardare i consumatori oltre che i produttori. Oggi, quindi, l'Ispettorato svolge attività di vigilanza sugli organismi che esercitano un'azione di controllo sulle DOP, sulle IGP, sulle produzioni da agricoltura biologica nonché su tutte le altre produzioni salvaguardate dalla legge.
L'Ispettorato effettua ogni anno circa 30.000 ispezioni, controlla circa 27.000 operatori e 80.000 prodotti, effettua analisi a campione per 9.000 campioni.
La funzione di vigilanza nel corso dell'anno 2009 ha assorbito circa il 10 per cento dei controlli. Sull'attività di controllo complessiva svolta da tutti gli organi di controllo l'Ispettorato incide per il 40,3 per cento; nell'ambito degli organi di controllo operanti nell'ambito del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali svolge l'84 per cento dei controlli, mentre il 13,8 è svolto dal Corpo forestale dello Stato e il 2,5 dai Carabinieri per le politiche agricole.
L'Ispettorato non è molto conosciuto perché svolge attività alle quali cerchiamo di non dare eccessivo risalto, in quanto dobbiamo essere ben noti agli operatori, ma meno conosciuti ai cittadini, perché evidenziare un'irregolarità può diffondere spavento tra i cittadini, che possono eventualmente orientarsi su consumi diversi rispetto a quelli normalmente utilizzati.
Nel 2010 l'Ispettorato ha provveduto a sequestrare 564 differenti prodotti, ha elevato 4.537 contestazioni amministrative e ha effettuato 268 notizie di reato. I maggiori controlli riguardano i settori vitivinicolo e lattiero caseario, i prodotti conservati (tipo il pomodoro) e gran parte dei prodotti che fanno riferimento ai mezzi tecnici, cioè concimi e anticrittogamici, nonché i mangimi.
Sulle attività specifiche svolte dall'Ispettorato si soffermerà il dottor Gatto, ma le attività più importanti sono riportate anche nella relazione. Mi premeva mettere in evidenza in questa sede che, se vogliamo che l'Ispettorato conservi l'efficienza almeno al livello attuale, è necessario che allo stesso non si applichino le leggi che normalmente si applicano a tutta la pubblica amministrazione, perché, se dovessimo continuare a non poter sostituire gli ispettori che attualmente operano e quindi essere soggetti alle restrizioni in ordine alla possibilità di sostituirli, l'efficienza e l'efficacia dell'Ispettorato verrebbero meno.
Effettuiamo ispezioni attraverso risorse umane e strumentali e, se non abbiamo la possibilità di mantenere queste risorse umane e le risorse strumentali comprese le autovetture, l'efficienza dell'Ispettorato non può che diminuire. Abbiamo calcolato che nel giro di cinque anni l'attività dell'Ispettorato potrebbe essere notevolmente compromessa.
Vorrei quindi lasciare la parola al dottor Gatto per approfondire alcune tematiche.

PRESIDENTE. Dò la parola al dottor Emilio Gatto, direttore generale della Direzione generale della prevenzione e repressione Frodi.

EMILIO GATTO, Direttore generale della Direzione generale della prevenzione e repressione frodi dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Farò un rapidissimo focus su alcuni aspetti di interesse di questa Commissione, che riguardano la natura degli illeciti da noi riscontrati in relazione ai fenomeni di contraffazione e ai nostri controlli specifici sull'origine dei prodotti agroalimentari nel nostro Paese.
Riprendo brevemente quanto accennato in precedenza dall'Ispettore generale capo. La natura dei provvedimenti di natura legislativa che afferiscono al settore agroalimentare è tale che riscontriamo in larghissima maggioranza illeciti di carattere


Pag. 4

amministrativo. Tutta la materia è stata depenalizzata nel corso degli anni, per cui le notizie di reato che inviamo alla Procura della Repubblica sono il numero contenuto rispetto al numero elevatissimo di contestazioni amministrative che provvediamo a elevare.
Abbiamo consegnato una documentazione in cui questi aspetti sono chiaramente individuati e delineati. La percentuale degli illeciti amministrativi che procediamo a contrastare agli operatori è pari al 13 per cento dei controlli che effettuiamo. Quelli più numerosi attengono al settore vitivinicolo per due ordini di motivi fondamentali: per la nostra storia e per la rilevanza del comparto nel nostro Paese dedichiamo a questo settore una quantità di controlli molto più elevata, e il settore è estremamente disciplinato con una serie di norme che antesignanamente hanno segnato tutti i passaggi di tracciabilità del prodotto per i noti scandali del passato.
In questo settore, quindi, il sistema di norme permette di trovare irregolarità: uno sbaglio nella tenuta dei registri, che naturalmente può nascondere una frode di grande rilievo, ma nella maggior parte dei casi è un semplice errore di compilazione dell'operatore, per noi si traduce in una contestazione amministrativa di un certo importo, a volte più elevata, a volte più modesta, laddove siamo obbligati a contestare questo illecito all'operatore.
Seguono, per numerosità di contestazioni, i mezzi tecnici con un'incidenza dell'11 per cento sul totale delle contestazioni, e il settore lattiero-caseario con un'incidenza del 10 per cento. È interessante rilevare che i reati di cui veniamo a conoscenza e informiamo l'autorità giudiziaria sono riconducibili nella quasi totalità dei casi a ipotesi di frode.
In genere sono i mezzi tecnici per l'agricoltura, soprattutto i mangimi, quelli per i quali procediamo a inoltrare notizia di reato alla Procura della Repubblica, perché fino a quindici giorni fa, data in cui è stata introdotta la nuova normativa che ha depenalizzato una serie di illeciti, questi erano di natura penale a causa dello scandalo della BSE e delle ripercussioni normative a livello nazionale.
Questi assorbono circa il 35 per cento delle nostre notizie di reato, mentre le altre notizie di reato sono relative al settore dell'olio di oliva, in cui generalmente denunciamo frodi in commercio per miscela di oli di categoria inferiore, laddove continuiamo a trovare sul mercato oli di oliva miscelati con olio di semi o oli di oliva di categoria inferiore al dichiarato, e al settore lattiero caseario per il quale eleviamo il 16 per cento delle notizie di reato.
La maggior parte di queste riguarda la nota frode del latte di bufala miscelato con latte vaccino, quindi riguardano prevalentemente la mozzarella di bufala campana DOP. Più frequentemente accertiamo i reati di frode in commercio con la vendita di prodotti industriali con segni mendaci, spesso aggravata dal fatto che si riferiscono a prodotti di qualità registrata.
Da un esame effettuato nell'ultimo quinquennio il trend dei reati riscontrati dall'Ispettorato appare abbastanza stabile. Nella relazione trovate il dato relativo al triennio, da cui si evince che nel 2010 c'è stato un calo delle notizie di reato inoltrate all'autorità giudiziaria perché nel 2010 abbiamo ristrutturato due laboratori impegnati in due settori non depenalizzati, mangimi e olio, che adesso sono tornati a una piena produttività e stanno aumentando la loro capacità analitica. Nel 2011 stiamo quindi riscontrando livelli di notizie di reato simili a quelli riscontrati nel 2008 e nel 2009.
Vorrei a questo punto illustrarvi le operazioni di maggior rilievo realizzate nel corso del 2009 e del 2010 per la lotta alla contraffazione. In Italia il fenomeno della contraffazione nel settore agroalimentare non è evidente, come nel settore tessile o del pellame, perché non ci sono falsi in numero elevato come in altri settori.
Nell'ultimo periodo abbiamo rilevato tuttavia casi di contraffazione abbastanza importanti. Mi riferisco ad esempio all'operazione che abbiamo condotto lo scorso anno, anche in collaborazione con il Corpo forestale dello Stato, durante la


Pag. 5

quale abbiamo scoperto del falso Amarone confezionato in bottiglie con etichetta falsa vendute sul mercato danese per un ingente volume di più di un 1,5 milioni di bottiglie. Nel porto di Napoli abbiamo sequestrato del falso pomodoro San Marzano ed effettuato altre operazioni meno rilevanti dal punto di vista quantitativo, ma a nostro avviso importanti in quanto hanno arginato fenomeni che altrimenti potevano avere un'estensione molto più ampia. Mi riferisco, per esempio, a un sequestro di 14 ettolitri di Sciachetrà di grande valore commerciale, quindi si tratta di un sequestro già abbastanza importante. Abbiamo sequestrato oltre 7.000 bottiglie di falso Cannonau di Sardegna, 800 chilogrammi di falso pistacchio di Bronte e altro ne abbiamo trovato agli inizi del 2011, 113.000 barattoli di passata di pomodori aromatizzati, in cui era dichiarato l'utilizzo di cipolle di Tropea, ma che non aveva niente della cipolla di Tropea DOP, quasi 15.000 bottiglie di un vino denominato Rosecco destinato al mercato inglese per rendere più complicato la commercializzazione del nostro Prosecco.
È inoltre necessario evidenziare come, per quanto riguarda le irregolarità accertate sulla base del decreto legislativo n. 297 del 2004 a tutela dei prodotti a denominazione di origine protetta, circa il 16 per cento dei casi (110 casi) riguardino una vera usurpazione del marchio. Sul mercato abbiamo trovato quindi dei prodotti che usurpavano il marchio di un prodotto a denominazione di origine protetta e quindi li abbiamo contestati sulla base del decreto legislativo che protegge i nostri prodotti a denominazione di origine.
Vorrei infine raccontarvi il lavoro che abbiamo svolto nel 2009 e nel 2010 e stiamo continuando a svolgere nel 2011 sulla verifica dell'effettiva origine dei prodotti commercializzati come italiani soprattutto nei casi in cui sia già conclamato l'obbligo di indicare l'origine. Mi riferisco soprattutto ai settori dell'olio extravergine d'oliva, della passata dei pomodori, e ortofrutticolo.
Con l'entrata in vigore della nuova legge sull'obbligo di etichettatura dell'origine, ci stiamo attrezzando per ampliare i controlli per tutti i settori e, quando saranno pronti i decreti di attuazione, avvieremo immediatamente specifiche azioni di controllo.
Rimango a disposizione per eventuali domande.

PRESIDENTE. Do ora la parola ai deputati che intendano porre quesiti o formulare osservazioni.

ANGELO ZUCCHI. La ringrazio, presidente, e bentornato dalla missione giapponese. Ringrazio i nostri ospiti, cui vorrei porre solo qualche domanda, anche perché ci domani ci incontreremo nella Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale, dove ci sarà qualche ulteriore spunto per entrare nel merito della vostra attività.
Vorrei sapere se, come da più parti viene riportato (e noi abbiamo avuto modo di ascoltare in audizioni svolte nell'altra Commissione), esista un problema generale di coordinamento degli interventi, visto che del settore antifrode si occupano diversi istituti, ovvero se la vostra meritoria attività abbia subìto un miglioramento in termini di coordinamento degli interventi, per evitare sovrapposizioni e dotarsi di strategie.
Lei ha fatto riferimento alla depenalizzazione degli illeciti dei mangimi, su cui vorrei avere un chiarimento soprattutto in merito alla norma che ha provveduto a depenalizzarli (perché, mi sorprende, ma dovrei invece essere informato).
Avete sostenuto che vi state organizzando per i controlli da effettuare a seguito dell'entrata in vigore del disegno di legge C. 2260 e di tutti i decreti attuativi. Ritengo che questa vostra predisposizione sia molto in anticipo rispetto all'applicabilità di questa legge, per cui vorrei capire se vi stiate apprestando a fare controlli e verifiche rispetto a un disegno di legge dell'etichettatura che i più considerano non applicabile in questo momento.

TERESIO DELFINO. Mi scuso del ritardo e vorrei salutare con particolare


Pag. 6

simpatia il dottor Serino i suoi valenti collaboratori. Considero estremamente utile un confronto con l'Ispettorato repressione frodi per questa nostra indagine.
Condividendo le osservazioni del vicepresidente Zucchi e rifacendomi alla relazione per la parte del suo intervento che non ho potuto ascoltare vorrei porre due piccole domande. Rispetto alla grande quantità di illegalità e di agropiraterie presenti nel nostro mercato interno, vorrei sapere quale percentuale di questo fenomeno sia coperta dalla vostra azione e se, insieme ai NAS e ad altri organi di vigilanza, consideriate sufficiente la complessiva attività di controllo di qualità e di repressione delle frodi in Italia per opporre una valida diga a fenomeni riscontrabili soprattutto nei settori più redditizi e qualitativamente significativi, come quello del vino.
La seconda questione mi è stata indicata dalla vostra proposta di creare un Osservatorio antifrode, che considero interessante, visto che nella sua relazione si segnala anche la possibilità di incentivare le forme di collaborazione con altri organi di controllo già sollecitata dall'onorevole Zucchi.
Vorrei sapere quindi se siano in avanzata fase di costituzione questa rete e questa possibilità di convergere nell'Osservatorio antifrode, che potrebbe rendere più efficaci la tutela, la copertura e la lotta contro tutti i fenomeni di agropirateria e di frode.

FABIO RAINIERI. Anch'io ringrazio il dottor Serino e il dottor Gatto per questa audizione e mi ricollego alle considerazione già espresse negli interventi precedenti soprattutto dall'onorevole Zucchi che fa parte, come me, della Commissione di indagine sulla contraffazione che domani ospiterà il dottor Serino.
Vorrei dare una visione diversa della domanda posta dall'onorevole Zucchi. Da tutti coloro che abbiamo audito nell'altra Commissione abbiamo sentito rilevare una mancanza di coordinamento tra le varie forze di polizia che dovrebbero occuparsi di questo settore. Vorrei sapere se sia possibile trovare il modo di collaborare senza ostacolarsi, senza creare «invidie» tra i vari corpi e senza incorrere in disavventure, come nel caso del sequestro di alcuni prodotti poi dissequestrati perché non da sequestrare, per evitare non solo la brutta figura, ma soprattutto il danno alle società produttrici.

VIVIANA BECCALOSSI. Mi unisco ai saluti al dottor Serino e ai suoi collaboratori, ringraziandolo per la relazione. Vorrei sapere se le varie forze messe in campo dallo Stato per controllare questo tipo di reati riescano a coordinarsi e se questo avvenga in tutta Italia, perché magari emergono differenze tra le varie aree.
Anche alla luce della futura applicazione del disegno di legge n. 2260 citato dal vicepresidente Zucchi, poiché tra coloro scelgono di «taroccare» i nostri prodotti agroalimentari ci sono purtroppo anche italiani che fanno concorrenza sleale ai loro colleghi, vorrei sapere se gli stranieri siano di origine europea o extraeuropea, perché questo sarebbe un utile elemento di riflessione. Credo infatti che il Governo, appoggiato da autorevoli esponenti politici italiani che si occupano di agricoltura a Bruxelles come l'onorevole Paolo De Castro, possa sostenere la causa della nostra legge sull'etichettatura. Vorrei capire, dunque, se all'Europa interessi poco l'applicabilità di questa legge, che è due anni avanti - cito le parole del Commissario europeo alla sanità -, perché per una volta li abbiamo anticipati o perché danneggerebbe qualche nostro concorrente.
Nella relazione sulle varie operazioni svolte emerge come in taluni casi i francesi producano finto parmigiano reggiano, i tedeschi il Parmesan, per cui sarebbe utile avere una rapida fotografia sui «taroccatori» molesti, specie se di origine europea.

MASSIMO FIORIO. Ringrazio per l'audizione e vorrei porre una domanda specifica. Vorrei sapere se riteniate che rispetto alla capacità tecnologica sul fronte della sofisticazione il sistema di controllo italiano si trovi in una situazione deficitaria. Anche rispetto ai controlli in alcuni settori il tipo di ricerca da effettuare


Pag. 7

richiede infatti un complesso e costoso adeguamento tecnologico.
Vorrei sapere quindi se si rilevino carenze da questo punto di vista, se siamo ancora all'altezza di una contraffazione che corre su un livello tecnologico molto avanzato.
Rispetto a un settore su cui lavorate molto, quello del vino, la recente modifica dell'OCM vino ha mutato il ruolo dei consorzi, ora soltanto attenti alla promozione, mentre il tema dei controlli è stato spostato su un altro fronte. Vorrei sapere quindi se questa normativa sia adeguata ai controlli di cui il settore necessita.

GIUSEPPINA SERVODIO. Anch'io rivolgo un saluto e un ringraziamento al dottor Serino, cui vorrei porre tre domande. Vorrei sapere se in genere le vostre iniziative si basino su segnalazioni o su una vostra organizzazione sistematica sul territorio, una metodologia di lavoro che vi consenta di verificare particolari prodotti, filiere o territori.
Per quanto riguarda la vostra strutturazione, mi sembra che i vostri uffici periferici e i laboratori siano insufficienti rispetto alla mole di lavoro e non siano in grado di coprire tutti i territori. Oltre al coordinamento tra le forze che si dovrebbero interessare di questi temi, vorrei conoscere la vostra esperienza di collaborazione con le regioni.
È evidente che queste azioni sono rivolte al nostro Paese, ma la contraffazione maggiore avviene per commercializzare all'estero. Vorrei sapere se, seppur in mancanza di un sistema europeo e mondiale in grado di garantirci tutti gli elementi, abbiate esperienze significative sulle quali possiamo cominciare a dialogare con Paesi in cui l'olio extravergine di oliva o il vino vengono esportati, se abbiate una banca dati, anche sperimentale, di contatti con altri Paesi laddove, sebbene dubito che si realizzerà una gestione mondiale di questi fenomeni, si potrebbero adottare pratiche per far sì che il nostro Paese si tuteli e individui nuove strade per interloquire all'estero sul tema fondamentale del made in Italy.

ANITA DI GIUSEPPE. Anch'io, a nome dell'Italia dei Valori, desidero ringraziare i rappresentanti dell'Ispettorato controllo qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari, che svolgono un lavoro fondamentale per tutelare sia i consumatori che i produttori. Trattandosi dell'organo ufficiale di controllo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, mi auguro che non vi vengano mai meno mezzi e strumenti per poter svolgere il vostro lavoro.
Vorrei rivolgervi la stessa domanda posta dall'onorevole Servodio per sapere come siamo tutelati a livello europeo e fino a che punto possiate far rispettare il regolamento della Comunità europea.
Recentemente è stato approvato dal Parlamento italiano il provvedimento sull'etichettatura obbligatoria dei prodotti. Anche se è ancora presto per avere dei risultati perché il provvedimento è stato approvato da poco, vorrei sapere quali siano gli illeciti più frequenti nel nostro Paese.

NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO. Rivolgo un ringraziamento agli amici che ci hanno offerto uno spaccato molto interessante del loro lavoro.
Vorrei sapere se esistano elementi oggettivi per verificare la tracciabilità del vino, cioè se un determinato prodotto di un territorio dimostri di avere le stesse proprietà organolettiche caratteristiche di un DOC o sia difficile stabilire i confini territoriali da cui proviene un vino.
Per quanto riguarda le principali azioni svolte nel 2010 vi è stato un riscontro abbastanza positivo almeno in due occasioni. Il 18 febbraio 2010, presso uno stabilimento in provincia di Vicenza, sono stati infatti sequestrati 1.848 chilogrammi di semi di mais risultati positivi alle analisi per la presenza di OGM. Il 25 febbraio 2010 sono stati sequestrati 25.000 quintali di soia risultata positiva alla presenza di OGM.
Vorrei sapere se vi siano riscontri anche in altre regioni sulla vicenda di prodotti di origine OGM, perché li vedo registrati soltanto in Veneto.

TERESIO DELFINO. Avevo dimenticato i rapporti tra l'Ispettorato controllo qualità


Pag. 8

e repressione frodi e il Corpo forestale, che in base alla nuova legge ha compiti molto significativi.

PRESIDENTE. Do ora la parola ai nostri ospiti per la replica.

GIUSEPPE SERINO, Ispettore generale capo dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressioni frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Grazie presidente, grazie onorevoli. Cercherò di rispondere ad alcuni quesiti, mentre ad altri risponderà il dottor Gatto.
Mi sembra che uno dei quesiti fondamentali riguardi il coordinamento tra i vari organi che si occupano di controlli, giacché c'è il sospetto che ciascuno pesti i piedi dell'altro.
Noi siamo l'unico organo di controllo senza divisa, che effettua il 40 per cento dei controlli complessivi e a cui viene attribuita anche una funzione quasi di coordinamento. Ho detto ai miei direttori generali che avremmo potuto occuparci di coordinamento soltanto mettendo a disposizione dei servizi. Ci siamo messi a lavorare su due programmi di ricerca: uno mira al miglioramento dell'efficienza per verificare quali sono i settori, i tempi, i territori, gli operatori da controllare, l'altro mira a mettere a disposizione degli organi di controllo i controlli che sono stati effettuati.
Se infatti riusciamo a mettere in una banca dati non i controlli da effettuare, di cui ognuno è geloso e che è meglio tenere segreti, ma le informazioni sulle imprese sulle quali siamo intervenuti, l'altro organo di controllo non andrà a effettuare controlli dello stesso tipo.
Ciascun organo di controllo ha specifiche finalità. Il Corpo forestale ha anche attività di controllo nel settore agroalimentare, ma la sua specificità riguarda innanzitutto l'impatto ambientale, così come la Guardia di finanza parte da problemi di carattere fiscale e i Carabinieri dei NAS da problemi che hanno impatto più sulla salute che sull'aspetto commerciale del prodotto. Noi, invece, curiamo soprattutto gli aspetti commerciali del prodotto e non quelli della salute. Ciò non significa ovviamente che quando chiunque di noi si reca in un'azienda e riscontra delle irregolarità non debba procedere per la parte di competenza ed eventualmente interessare l'altro organo di controllo per la parte di sua competenza.
Si affermava che saremmo poco coordinati, ma almeno tre o quattro volte all'anno ci riuniamo in un tavolo con gli altri organi di controllo, mettiamo a disposizione tutte le informazioni in nostro possesso ed effettuiamo azioni congiunte con gli altri organi di controllo, spesso con buoni risultati.
Il caso del pomodoro cinese sequestrato dai nuclei antifrodi Carabinieri (NAC), divulgato dalla stampa è, ad esempio, il risultato di un'azione coordinata, in cui le informazioni più interessanti sono state fornite dall'Agenzia delle dogane.
Proprio in funzione dei servizi per il coordinamento, ci siamo preoccupati di costituire una banca dati in cui far affluire tutte le notizie interessanti delle quali tutti possano servirsi. Siamo ancora in una fase di costituzione quindi non possiamo condividerla, ma quando la banca dati comincerà a funzionare (riteniamo già a partire dal prossimo giugno) quelle notizie saranno messe a disposizione di tutti e la banca dati si arricchirà continuamente con nuove informazioni provenienti anche dagli altri organi di controllo e dalle banche dati a loro disposizione.
Indubbiamente, tutto può essere migliorato e ci stiamo attrezzando per farlo, ma non sono operazioni realizzabili in tempi brevi e in ogni caso c'è anche una giusta gelosia da parte di ognuno per quanto riguarda il proprio lavoro. Noi siamo gli unici che non possono essere gelosi del proprio lavoro anche perché siamo l'unico organo di controllo che predispone un programma di attività nel secondo semestre dell'anno precedente a quello dell'attuazione del medesimo programma.
Tale programma di attività annualmente consiste in circa 30.000 controlli e in 8-9 mila prelievi di campioni che poi


Pag. 9

vengono analizzati nei nostri laboratori. Siamo anche tra i pochi organi di controllo che hanno a disposizione laboratori, e questo ci aiuta a individuare meccanismi per capire l'orientamento dei frodatori.
I nostri laboratori sono in corso di innovazione, tre sono già stati ultimati, altri due sono in corso di realizzazione. Potendo avere maggiore disponibilità di risorse umane, si potrebbe anche lavorare meglio, ma siamo nella pubblica amministrazione e quindi non tutto si può avere nell'immediato, ma speriamo di poter migliorare nel futuro.
Lavoriamo per capire dove si stia orientando la frode, che normalmente si orienta anche in relazione alle norme che vengono approvate, perché quest'anno abbiamo potuto riscontrare un aumento di circa il 30 per cento del prezzo dell'olio d'oliva riportando il nostro olio extravergine in una situazione di mercato accettabile perché c'è stata una legge sulla tracciabilità, ma anche l'annuncio e la realizzazione di un consistente programma di controllo.
Come ufficio, non siamo felici di trovare una frode perché significa che ci sono varchi attraverso cui i frodatori possono passare, mentre un numero minore di frodi è segno di un sistema più sano.
Poiché nel giro di due anni abbiamo perso il 20 per cento dell'organico in seguito a due riforme, per cui siamo passati da 1.026 a 860 unità, ci stiamo attrezzando anche per migliorare l'efficienza della nostra struttura. Se un nostro ispettore esce, deve avere la quasi certezza di quello che va a verificare in quel determinato settore. La nostra, però, è una struttura di servizio perché non facciamo soltanto controlli presso le aziende, ma diamo loro assistenza per la tenuta dei registri e abbiamo sportelli per gli operatori, che si rivolgono a noi non solo per farsi vidimare il registro, ma anche per chiedere come si debba compilare e come applicare una legge, cosa che i nostri ispettori sono tenuti a fare.
La nostra struttura prepara il suo programma con sei mesi di anticipo e lo confronta. Il programma si prepara in relazione alle esigenze normalmente presentate dai vari settori e si confronta con i rappresentanti della filiera, con i nostri funzionari e i nostri direttori degli uffici periferici, e talora lo presentiamo alle organizzazioni professionali agricole come l'anno scorso, mentre quest'anno ci siamo confrontati particolarmente con i consumatori, la cui tutela è un altro fronte che si è aperto con le leggi degli ultimi anni.
Per noi è molto interessante la tutela del consumatore dal punto di vista non solo della salute, ma anche della «tasca», perché un prodotto che promette determinate cose attraverso marchi e tracciabilità deve corrispondere a ciò che il consumatore si aspetta.
Tutelare quell'aspetto significa che il valore aggiunto che quel prodotto dovrebbe avere in termini di servizi e non soltanto di contenuti nutrizionali viene pagato dal consumatore che sarà soddisfatto di quello che ha ricevuto. Se invece non si può fidare di questi aspetti, si comporterà diversamente. Il valore aggiunto che l'agricoltura intende conseguire allora rischia di perdersi.
Stiamo ponendo molta attenzione a tutto il discorso della tracciabilità e siamo pronti a fare da supporto a ciò che prevede la nuova legge sulla tracciabilità, non appena questa diventerà operativa. Laddove le leggi tendono a stabilire regole ed elementi di controllo, chi deve controllare si deve attrezzare in termini di efficienza e di efficacia e in strutture adeguate.
Se il nostro organico dovesse diminuire ulteriormente, saremmo meno pronti a fare quanto è necessario, ma l'indicazione che ho dato ai miei funzionari è lavorare per far capire all'universo mondo che non possiamo essere trattati diversamente da coloro che hanno stellette e divise, perché noi svolgiamo lo stesso lavoro pur essendo pagati meno, e siamo nati per fare solo quello.
Con il Corpo forestale dello Stato abbiamo rapporti quotidiani senza alcun problema: facciamo azioni congiunte o autonome in base alle necessità, e senza pestarci i piedi.
Riguardo alla nostra struttura sul territorio, l'Ispettorato è stato riformato diverse


Pag. 10

volte e una delle ultime riforme riguarda la riorganizzazione degli uffici sul territorio. Sono stati stabiliti uffici nei punti più strategici (sono 12), ma in più ci sono 17 sezioni staccate di questi uffici, per cui noi siamo presenti concretamente in quasi tutte le province. Se avessimo più personale, potremmo avere più ispettori nelle singole province, ma i nostri uffici collaborano con gli uffici periferici.
Quando si tratta di fare un'azione straordinaria per il controllo del vino, del latte o dell'olio, le persone si possono spostare sul territorio e noi possiamo coprire vuoti o esigenze particolari. Negli uffici dove siamo sotto organico questa necessità si crea più frequentemente, ma anche quando si dovessero riscontrare deficienze possiamo immediatamente rivolgerci agli altri organi di controllo quali Corpo forestale dello Stato e Carabinieri dei NAC, strutture che operano nell'ambito della nostra stessa amministrazione con cui siamo costantemente in contatto.
Il confronto riguarda non soltanto i capi ma anche i sotto capi e i funzionari, che dialogano tra loro, per cui si effettuano azioni congiunte a prescindere. Operiamo in base a un programma prestabilito ma prendiamo in considerazione anche denunce anonime.
Ci confrontiamo anche costantemente con la filiera recependo suggerimenti per individuare i punti deboli o i punti forti della contraffazione. È necessario questo scambio di opinioni, ma anche nell'ambito della filiera ci sono coloro che fanno contraffazione.
I suggerimenti che ci vengono dalla filiera e dalle organizzazioni professionali agricole sono sempre molto graditi, laddove spesso dalle organizzazioni professionali otteniamo segnalazioni di problemi che potrebbero presentarsi, e indicazioni in grado di allertarci.
Siamo anche attenti a come si muovono i mercati in relazione ai quali si muove la frode. Più un mercato appare interessante e offre margine, più la frode si orienta in un certo modo. La nostra capacità di reazione deve essere tale da prevenire o almeno contrastare efficacemente i fenomeni.

PRESIDENTE. Non vorrei interromperla, ma alle 15 iniziano i lavori dell'Assemblea, per cui rimangono solo pochi minuti.

GIUSEPPE SERINO, Ispettore generale capo dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressioni frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Se il presidente lo permette, lascerei la parola al dottor Gatto per puntualizzare ancora qualche aspetto.

PRESIDENTE. Prego, dottor Gatto.

EMILIO GATTO. Direttore generale della Direzione generale della prevenzione e repressione frodi dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressioni frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Visti i tempi, cercherò di essere veramente e di soffermarmi su domande di carattere tecnico-operativo.
La depenalizzazione dei mangimi è stata prevista dalla recentissima legge n. 4 del 2011 perché l'emergenza BSE è risolta, quindi non c'era più la ratio per penalizzare così tanto il settore, laddove in caso di mangimi con un quantitativo inferiore di vitamine doveva scattare la denuncia penale, mentre in altri settori illeciti ben più gravi sono puniti sotto il profilo amministrativo.
La legge n.4 del 2011 sull'etichettatura obbligatoria ancora non è operante. Il tipo di controllo che andremo a fare quando sarà operante non è molto differente da quello che facciamo adesso per la tracciabilità, quindi la nostra tecnica è già disponibile. Siamo quindi in grado di effettuare questi controlli e avremo solo un notevole surplus di lavoro da compiere.
I controlli che passano dai consorzi agli organismi di certificazione (OdC) rappresentano una volontà del legislatore cui ci inchiniamo, ma personalmente lo considero un vantaggio per il settore perché si è professionalizzato un controllo laddove i consorzi non avevano ancora tutte le professionalità e le capacità per svolgerlo.


Pag. 11


È possibile caratterizzare i vini a denominazione nel loro contesto territoriale: da tanti anni a livello comunitario esiste il progetto della costituzione di una banca dati delle uve, per tipizzare i vini dal punto di vista della caratterizzazione carbonio/ossigeno. Partecipiamo a questo progetto e ogni anno andiamo presso le cantine, preleviamo campioni genuini di uva, li pigiamo e li inviamo per analisi isotopiche al laboratorio di San Michele all'Adige della Fondazione Edmund Mach.
Si tratta di un progetto importante, la banca dati costituita comincia a essere significativa da un punto di vista statistico e noi come organismo di controllo cominciamo a denunciare. Non tutti i giudici l'accettano, ma noi cerchiamo di suffragarla con altri elementi di indagine.
Ci è stato chiesto più volte che conoscenza abbiamo di questi fenomeni all'estero. Noi operiamo sul territorio italiano e facciamo rispettare le leggi dello Stato italiano, non abbiamo mandato di operare all'estero. Le nostre conoscenze derivano dai contratti con gli altri organismi di controllo, ma sono abbastanza circoscritte e limitate, anche perché in base alla mia esperienza l'Italia è uno dei pochi Paesi al mondo che ha un organismo di controllo, l'Ispettorato, specializzato negli aspetti di natura qualitativa e merceologica.
Gli organismi con i quali abbiamo frequenti contatti operano controlli di natura sanitaria, quindi parliamo un linguaggio simile ma abbastanza diverso. Non abbiamo quindi una grande esperienza e stiamo cercando di incrociare rapporti a livello internazionale, tanto che in aprile l'Ispettore generale capo firmerà un accordo di collaborazione con il TTB americano, l'organismo del Ministero del tesoro statunitense che si occupa dei controlli nel settore dei prodotti alcolici, per realizzare una collaborazione sugli aspetti di controllo che ci accomunano.
Si chiedeva se il sistema di controllo sia adeguato ai frodatori, ma non so rispondere esattamente a questa domanda. È chiaro che più controllori ci sono in termini numerici e più possiamo controllare capillarmente il territorio, ma mi rendo conto che non si può avere un esercito di controllori con un ispettore in ogni azienda.
Credo che, come è stato accennato dal dottor Serino, sia importante un'organizzazione scientifica dei controlli ovvero conoscere il tessuto imprenditoriale e le caratteristiche delle aziende, e studiare i fenomeni fraudolenti nel loro svolgersi.
Scopo dell'osservatorio è mettere intorno a un tavolo gli esperti dei diversi segmenti della filiera (logistica, scienziati alimentari, tecnologi, ispettori che operano sul campo) per individuare gli elementi di rischio in ciascun settore e ottimizzare i controlli. In questo modo, si riuscirebbe ad aumentare notevolmente l'efficienza e l'efficacia degli organi di controllo.

PRESIDENTE. Vorrei chiedervi se abbiate rapporti con l'ICE, e con le camere di commercio estere.

EMILIO GATTO, Direttore generale della Direzione generale della prevenzione e repressione frodi dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressioni frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Solo per l'acquisizione dei dati del Registro delle imprese.

PRESIDENTE. Ringrazio gli auditi per la mole di informazioni che ci è stata utilmente offerta e dichiaro conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 15,10.

Consulta resoconti delle indagini conoscitive
Consulta gli elenchi delle indagini conoscitive