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Temi dell'attività Parlamentare

Turismo
Durante la XVI legislatura sono state emanate alcune disposizioni per aumentare la competitività del turismo al fine di riqualificare e rilanciare l'offerta turistica a livello nazionale e internazionale.

L’attività turistica  è uno dei settori economici che ha avuto la crescita maggiore a livello mondiale negli ultimi anni. Infatti, la spesa dei turisti per viaggi all’estero è raddoppiata e si prevede che nei prossimi dieci anni aumenti di un ulteriore 50%. Il contributo del turismo al prodotto interno lordo dell’Italia ammonta a oltre 130 miliardi di euro (circa il 9% della produzione nazionale) e le persone impegnate in questo settore sono circa 2,2 milioni (un lavoratore su dieci).

Le disposizioni emanate nel settore sono state finalizzate a:

  • accrescere lo sviluppo delle aree e dei settori del Distretto;
  • migliorare l’efficienza nell’organizzazione e nella produzione dei servizi;
  • assicurare garanzie e certezze giuridiche alle imprese che vi operano con particolare riferimento alle opportunità di investimento, all'accesso al credito, alla semplificazione e celerità nei rapporti con le pubbliche amministrazioni. 

Ulteriori misure hanno interessato la tutela del consumatore-turista con riferimento ai "viaggi tutto compreso" e la pubblicità ingannevole delle compagnie marittime (v. Tutela del consumatore turista).

Più in particolare:

  • al fine di migliorare l’efficienza delle attività poste in essere dagli enti che si occupano di promozione turistica è stato previsto che l'ENIT - Agenzia nazionale per il turismo, operi all'estero nell'ambito delle Rappresentanze diplomatiche e consolari. Questo consentirà una presenza molto più capillare in tutti gli Stati del mondo di un ente che ha come scopo principale la promozione turistica;
  • per aumentare la competitività delle imprese operanti nel settore turistico sono state emanate alcune norme che favoriscono le aggregazioni attraverso la  creazione di reti di impresa e di filiera, a queste aggregazioni potranno esser concessi dei contributi, finalizzati alla messa a sistema degli strumenti informativi, all’attivazione di iniziative di formazione e riqualificazione del personale, alla promozione nazionale e internazionale. Più in particolare, poi, per il rilancio delle attività turistico-balneari sono state affidati alle regioni alcuni compiti come la fissazione degli indirizzi per lo svolgimento delle attività accessorie degli stabilimenti balneari, quali l'esercizio di somministrazione di alimenti e bevande e gli intrattenimenti musicali e danzanti;
  • per la valorizzazione e la riqualificazione delle  professioni turistiche è stata attivato un processo di liberalizzazione delle figure professionali.

Inoltre la necessità di costituire un corpus organico di norme e un coordinamento sistematico delle disposizioni normative vigenti nel settore, dove insistono diversi livelli di Governo statale, regionale edc europea, ha costituito il presupposto per l’emanazione del [[Scheda: codice_del_turismo|Codice del turismo]] (allegato 1 del decreto legislativo 79/2011). La Corte Costituzionale, tuttavia, ha dichiarato l'illegittimità di numerose disposizioni contenute nel provvedimento.

Infine per coordinare una serie di azioni  e rilanciare l’Italia nel turismo internazionale (v. Rilancio del turismo) è stato previsto un Piano di sviluppo del turismo, di durata quinquennaleche ed aggiornabile ogni due anni.

Tale piano, presentato alla fine della legislatura, ha messo in risalto come l’Italia ha ancora un ruolo rilevante nel turismo internazionale, ma stenta a tenere il passo della crescita del settore e tende a perdere quota di mercato nei confronti dei suoi tradizionali concorrenti europei. ll turismo comunque rappresenta per il nostro Paese un settore rilevante, con un peso significativo nell’economia nazionale, generando maggiori opportunità di lavoro rispetto ad altri settori industriali considerati prioritari.

Le analisi mettono chiaramente in luce le criticità dell’industria turistica italiana:

  • difficoltà nella governance del settore
  • promozione all’estero frammentata
  • nanismo delle imprese
  • limiti nella capacità di costruire prodotti turistici competitivi
  • infrastrutture insufficienti
  • formazione del personale inadeguata
  • difficoltà ad attrarre investimenti internazionali.

Di fronte a queste criticità, il piano strategico propone alcune linee guida e individua un numero rilevante di azioni concrete che potrebbero rapidamente migliorare la competitività del settore turistico nazionale.

Per invertire questo andamento negativo il piano prevede uno sforzo mirato, coordinato e di lungo periodo, dove le politiche per il turismo devono esser poste al centro dell’Agenda del Governo e del Paese.

Più in particolare il piano prevede sette linee di intervento fondamentali e circa 60 azioni concrete da realizzare. Le sette linee guida sono:

  1. Governance: potenziamento del supporto e del coordinamento centrale.
  2. Rilancio dell’Agenzia Nazionale del Turismo: riprogettazione della missione e dell’organizzazione, in linea con le migliori agenzie nazionali per il Turismo.
  3. Miglioramento dell’offerta: focus su 30-40 poli prioritari, innovazione e segmenti affluent e BRIC.
  4. Ricettivo: riqualifica e consolidamento.
  5. Trasporti e infrastrutture: evoluzione coerente con i bisogni del turismo.
  6. Formazione e competenze: riqualificazione dell’istruzione turistica e attrattività delle professioni.
  7. Investimenti: attrazione tramite incentivi specifici e “burocrazia zero”.