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Temi dell'attività Parlamentare

La difesa del suolo e il contrasto agli incendi boschivi
Nel corso della XVI legislatura, la Commissione Ambiente della Camera ha svolto un'indagine conoscitiva sulle politiche per la tutela del territorio, la difesa del suolo e il contrasto agli incendi boschivi. Il quadro degli interventi normativi è stato caratterizzato, in una prima fase della legislatura, dalle disposizioni per i piani straordinari diretti a rimuovere il rischio idrogeologico le cui risorse finanziarie si sono progressivamente ridotte. Specifici stanziamenti hanno riguardato i territori interessati da situazioni di emergenza.
L'indagine conoscitiva sulla tutela del territorio e sulla difesa del suolo

L' indagine conoscitiva svolta dall'VIII Commissione (Ambiente) sulle politiche per la tutela del territorio, la difesa del suolo e il contrasto agli incendi boschivi si è conclusa il 3 dicembre 2009 con l'approvazione di un documento conclusivo. La Commissione ha elencato una serie di proposte nei differenti ambiti dell'indagine tra le quali si richiama - sotto il profilo della difesa del suolo - la necessità di un adeguato impegno finanziario per la definizione di un programma pluriennale di interventi indispensabili per la difesa del suolo e il contrasto al dissesto idrogeologico e, nel contempo, di un programma straordinario di prevenzione e di manutenzione del territorio da parte dei singoli comuni. La Commissione ha, inoltre, auspicato la predisposizione di linee guida nazionali per la realizzazione di opere a basso impatto sul territorio e che limitino le cause dei fenomeni di dissesto idrogeologico.

Quanto agli incendi boschivi la Commissione, pur apprezzando i risultati conseguiti con la legge n. 353/2000, ha auspicato l’introduzione di alcune precisazioni volte ad una migliore applicazione della legge stessa.

I piani straordinari per il rischio idrogeologico

L'art. 2, comma 240, della legge n. 191/2009 (legge finanziaria 2010) ha destinato ai piani straordinari diretti a rimuovere le situazioni a più elevato rischio idrogeologico lo stanziamento di un miliardo di euro assegnato dalla delibera CIPE del 6 novembre 2009 a valere sulle disponibilità del Fondo infrastrutture e del Fondo strategico per il Paese a sostegno dell’economia reale previsti dall’art. 18, comma 1, lettere b) e b-bis), del D.L. 185/2008. La medesima disposizione ha consentito l'utilizzo delle citate risorse anche tramite accordi di programma, sottoscritti tra le regioni interessate e il Ministero dell'ambiente, che definiscono altresì la quota di cofinanziamento regionale. In sede di prima applicazione dei piani, è stata consentita la nomina di commissari straordinari per la realizzazione di interventi urgenti nelle situazioni a piu' elevato rischio idrogeologico (art. 17 del D.L. 195/2009).

Il predetto stanziamento è stato successivamente ridotto di 200 milioni di euro dagli articoli 17, comma 2-bis, del decreto-legge 195/2009 e dall'art. 2, comma 12-quinquies del D.L. 225/2010, che hanno destinato tali risorse a interventi urgenti in alcune zone del territorio nazionale colpite da eventi meteorologici eccezionali. Come è emerso nel corso dell'attività parlamentare, le risorse finanziarie destinate ai piani sono state ulteriormente ridotte: in proposito, utili elementi sono stati forniti in in risposta all'interrogazione 5-04350 nella seduta del 9 marzo 2011 e all'interrogazione 5-05935 nella seduta del 18 gennaio 2012. Ulteriori elementi di informazione circa l'attuazione dei piani sono stati forniti nel corso dell'audizione del Ministro dell'ambiente del 10 novembre 2011.  

Le risorse finanziarie per la difesa del suolo

Gli stanziamenti destinati alla difesa del suolo hanno subito una riduzione - come è stato evidenziato nel corso dell'esame delle leggi di bilancio della legislatura - in conseguenza delle manovre di finanza pubblica che si sono susseguite e che hanno avuto un impatto sugli stati di previsione dei singoli ministeri e anche sulla programmazione del Fondo per lo sviluppo e la coesione (già Fondo per le aree sottoutilizzate -FAS).

L'art. 33, comma 1, della legge n. 183/2011 (legge di stabilità 2012) ha destinato una quota pari a 70 milioni di euro del Fondo esigenze urgenti ed indifferibili per l’anno 2012 al finanziamento di interventi urgenti di riequilibrio socio-economico, ivi compresi interventi di messa in sicurezza del territorio. Il comma 8 del medesimo articolo ha destinato, inoltre, le maggiori entrate da diritti di frequenze in banda larga, per un importo pari a 100 milioni di euro, ad interventi per la difesa del suolo.

Nell'ambito della programmazione del Fondo per lo sviluppo e la coesione, il Cipe, con deliberazione n. 8/2012 ha provveduto ad assegnare 679,7 milioni di euro ad interventi di contrasto del rischio idrogeologico di rilevanza strategica regionale nel Mezzogiorno e, con la delibera 6/2012, 130 milioni di euro ad interventi volti a fronteggiare il dissesto idrogeologico nei territori del Centro Nord (in attuazione degli accordi di programma stipulati dal Ministero dell'ambiente con le Regioni). Si ricorda, inoltre, che la delibera CIPE n. 87/2012 ha approvato l'assegnazione di 1.060,48 milioni di euro, a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione, per il finanziamento degli interventi nelle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia per la manutenzione straordinaria del territorio, ivi inclusi interventi nel settore della difesa del suolo. Elementi di informazione in ordine all'utilizzo dei fondi strutturali nel finanziamento degli interventi per la difesa del suolo sono stati forniti nel corso dell'audizione del Ministro per la coesione territoriale del 31 ottobre 2012 e del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 24 ottobre 2012.

 Da ultimo, il comma 182 dell'articolo unico della legge n. 228/2012 (legge di stabilità 2013) ha previsto la concessione di un contributo straordinario di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013 e 2014, al fine di fronteggiare il grave dissesto idrogeologico nella regione Abruzzo. In tale legge specifici stanziamenti sono stati destinati al Fondo di protezione civile per interventi in conto capitale nelle regioni e nei comuni interessati dagli eventi alluvionali che hanno colpito il territorio nazionale nel mese di novembre 2012 (art. 1, comma 548) e nei territori colpiti da una serie di calamità naturali avvenute dal 2009 al 2012 (art. 1, comma 290).


Il decreto legislativo 49/2010

Il decreto legislativo 49/2010 ha dettato una specifica disciplina per la valutazione e la gestione dei rischi di alluvioni recependo la direttiva 2007/60/CE.

Il decreto ha attribuito alle autorità di bacino distrettuali di cui all’art. 63 del decreto legislativo 152/2006 (cd. Codice ambientale) la competenza per la valutazione preliminare del rischio di alluvioni (art. 4), l'individuazione delle zone a rischio potenziale di alluvioni (art. 5), la predisposizione delle mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni (art. 6). Si prevede, inoltre, la predisposizione, da parte della autorità di bacino distrettuali, di appositi piani di gestione del rischio di alluvione coordinati a livello di distretto idrografico, che è l’unità territoriale di riferimento per la gestione del rischio di alluvioni. 

Le regioni, in coordinamento tra di loro e in collaborazione con il Dipartimento della protezione civile, sono competenti in relazione al sistema di allertamento.

Gli interventi per fronteggiare gli incendi boschivi

In attuazione della legge quadro (L. 353/2000) sono state ripartite le risorse finanziarie per lo svolgimento da parte delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano delle funzioni conferite ai fini della conservazione e della difesa dagli incendi del patrimonio boschivo nazionale. All'ultimo riparto delle risorse si è provveduto con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze del 21 febbraio 2012 per un importo pari a 2,35 milioni di euro relativo all'anno 2011. 

Con la direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1° luglio 2011 in materia di lotta attiva agli incendi boschivi (GU n. 208 del 7 settembre 2011) è stato istituito il Bollettino di previsione nazionale incendi boschivi, strutturato su scala provinciale.

L'art. 1, comma 2, del D.L. 59/2012 ha disposto il trasferimento della flotta aerea antincendio della Protezione civile al Dipartimento dei vigili del fuoco che assicura, a decorrere dal 2013, il coordinamento tecnico e l'efficacia operativa sul territorio nazionale delle attività di spegnimento con tale flotta (articolo 3-bis del D.L. 79/2012). Per tali finalità, è istituito un apposito fondo presso il Ministero dell’interno con una dotazione di 40 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2013 (art. 1, comma 261, legge n. 228/2012). Nel corso dell'audizione del 25 ottobre 2012, il Capo della Protezione civile ha fornito elementi di informazione in ordine allo stato delle risorse per la lotta agli incendi boschivi e allo stato di attuazione della riforma della protezione civile introdotta con il citato D.L. 59/2012.

Gli atti di indirizzo approvati e le proposte di legge esaminate

Oltre all'attività conoscitiva di cui si è dato conto in precedenza, l'attenzione nei confronti delle politiche concernenti la difesa del suolo e la tutela del territorio si è tradotta nell'approvazione di alcuni atti di indirizzo volti a impegnare il Governo ad adottare iniziative in tali ambiti.

L'importanza di un'azione istituzionale più incisiva in materia di difesa del suolo e di contrasto al dissesto idrogeologico è stata oggetto della mozione unitaria 1-00324 approvata nella seduta del 26 gennaio 2010 e di una serie di mozioni approvate nella seduta del 28 febbraio 2012. 

Si dà conto infine di alcune proposte di legge di iniziativa parlamentare il cui esame non è stato concluso nel corso della legislatura. Si tratta, in particolare, di una proposta di legge (A.C. 3869), che reca modifiche alla legge quadro 353/2000 allo scopo di trasferire le competenze in materia di lotta attiva contro gli incendi boschivi dal Dipartimento della protezione civile al Corpo nazionale dei vigili del fuoco, che è stata esaminata dalla Commissione ambiente della Camera. Presso la Commissione ambiente del Senato, infine, è stata esaminata una proposta di legge A.S. 2644 volta ad introdurre misure in materia di gestione e prevenzione del rischio idrogeologico.

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