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Resoconti stenografici delle audizioni

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Commissione VIII
24.
Mercoledì 17 marzo 2010
INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Alessandri Angelo, Presidente ... 3

Audizione del sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Roberto Menia, al fine di acquisire elementi conoscitivi in ordine all'attività svolta dalla SOGESID Spa (ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento):

Alessandri Angelo, Presidente ... 3 11 12
Margiotta Salvatore, Presidente ... 8
Bratti Alessandro (PD) ... 3 6 8 9 11
Mariani Raffaella (PD) ... 10
Menia Roberto, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare ... 3 6 8 11
Piffari Sergio Michele (IdV) ... 8
Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito Democratico: PD; Lega Nord Padania: LNP; Unione di Centro: UdC; Italia dei Valori: IdV; Misto: Misto; Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud: Misto-MpA-Sud; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling.; Misto-Liberal Democratici-MAIE: Misto-LD-MAIE; Misto-Repubblicani; Regionalisti, Popolari: Misto-RRP; Misto-Alleanza per l'Italia: Misto-ApI; Misto-Noi Sud/Lega Sud Ausonia: Misto-NS/LS Ausonia.

COMMISSIONE VIII
AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI

Resoconto stenografico

AUDIZIONE


Seduta di mercoledì 17 marzo 2010


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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ANGELO ALESSANDRI

La seduta comincia alle 14,10.

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
(Così rimane stabilito).

Audizione del sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Roberto Menia, al fine di acquisire elementi conoscitivi in ordine all'attività svolta dalla SOGESID Spa.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, l'audizione del sottosegretario di Stato all'ambiente e alla tutela del territorio e del mare, Roberto Menia, sull'attività svolta dalla SOGESID Spa.
Ringrazio il sottosegretario Menia per la presenza e gli do subito la parola.

ROBERTO MENIA, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Iniziamo questo nostro colloquio sulla questione Sogesid. So che si tratta di un'audizione richiesta da tempo, ma non so se vi faccia felici che sia io a relazionare in merito...

ALESSANDRO BRATTI. Ci fa sempre piacere, e da un certo punto di vista ci dispiace per lei.

ROBERTO MENIA, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Cercherò di sintetizzare alcune parti, lasciando comunque i dati tecnici a disposizione della Commissione.
La Sogesid Spa. con capitale sociale interamente detenuto dal Ministero dell'economia e delle finanze è stata costituita in attuazione del disposto dell'articolo 10 del decreto legislativo n. 96 del 1993. Questo concedeva al commissario liquidatore della soppressa Agenzia per la promozione e lo sviluppo del Mezzogiorno l'autorizzazione a costituire una società avente la finalità di realizzare interventi concernenti opere infrastrutturali idriche già in gestione alla Cassa del Mezzogiorno, il completamento delle opere già esistenti e la realizzazione di impianti ulteriori.
Era inoltre previsto che a tale società fosse affidata in concessione la gestione degli impianti idrici. Con decreto del 27 gennaio 1994, l'allora Ministero del tesoro, ora Ministero dell'economia e delle finanze, ha autorizzato il commissario liquidatore della soppressa agenzia per la promozione e lo sviluppo del Mezzogiorno a costituire la società, disponendo che le risorse necessarie al perseguimento dello scopo sociale facessero carico prevalentemente alle disponibilità del fondo istituito ai sensi dell'articolo 19, comma 5, del decreto legislativo n.96 del 1993, e che l'ammontare degli stanziamenti diretti a coprire le attività svolte dalla Sogesid fosse stabilito attraverso apposite delibere del CIPE su proposta del Ministero dell'economia e delle finanze.
Con l'entrata in vigore della successiva legge n. 341 del 1995, la missione della Sogesid è stata ampliata e si è previsto in particolare che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti potesse avvalersi


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della società per l'assolvimento di funzioni di istruttoria, di supporto tecnico, di organizzazione, di monitoraggio nel settore idrico. Nella stessa norma si richiama la legge n. 36 del 1994, la cosiddetta «legge Galli», confluita poi nel decreto legislativo n. 152 del 2006, che contiene la disciplina del servizio idrico integrato riguardante tutto il territorio nazionale.
L'assemblea straordinaria della società del 4 maggio 1999 ha di conseguenza modificato lo statuto sociale. Con l'ampliamento delle competenze della Sogesid, determinato da queste disposizioni normative, il legislatore ha superato ogni collegamento diretto e necessariamente esclusivo tra la società e l'ex intervento straordinario nel Mezzogiorno.
La Sogesid ha inizialmente operato come concessionaria della gestione di alcuni impianti di depurazione nella regione Campania. Successivamente, con la piena operatività della citata legge n.36 del 1994, la società ha esteso la propria attività al resto d'Italia, operando la ricognizione dello stato delle infrastrutture acquedottistiche, fognarie e depurative in un totale di 27 Ambiti territoriali ottimali (ATO), per un'area che comprende 1.935 Comuni e una popolazione residente di circa 18,5 milioni di abitanti.
A questo ha fatto seguito la redazione dei piani d'ambito per 25 ATO. Su richiesta delle stesse autorità, l'attività della Sogesid è proseguita fino al 2004 sotto ogni forma di affiancamento tecnico-giuridico per le azioni propedeutiche all'affidamento della gestione del servizio idrico integrato.
Nella realizzazione delle citate attività, la Sogesid ha contribuito ad accelerare l'attuazione della legge Galli e del processo di industrializzazione del settore idrico; ha svolto attività propedeutiche, studi, progettazioni, assistenza tecnica all'attuazione di interventi infrastrutturali nell'ambito di accordi quadro di programma, di legge-obiettivo.
Ha poi supportato le regioni e i commissari straordinari per le emergenze ambientali, in particolare nell'attuazione della normativa nazionale del decreto legislativo n. 152 del 1999, che recepisce gli adempimenti comunitari in tema di salvaguardia dei corpi idrici. Attraverso attività di progettazione e direzione dei lavori, ha contribuito al superamento di alcune criticità emergenziali disciplinate da specifiche ordinanze.
Ritengo opportuno riportare quanto detto da fonte autorevole, ovvero dal professor Gilberto Muraro, già presidente del Comitato di vigilanza sull'uso delle risorse idriche (COVIRI), secondo il quale, nel Sud «ovunque, con l'eccezione di un ATO, il piano d'ambito è stato approvato e quindi si è pronti all'affidamento, un forte progresso che ha tre ragioni esplicative: l'emergenza idrica del 2002, che ha convinto tutti dell'insostenibilità dell'assetto organizzativo esistente, le regole per le regioni italiane dell'Obiettivo 1 2002-2006, che condizionavano l'erogazione di ingenti fondi (2.831 miliardi di euro impegnati nel 46,8 per cento a fine 2003) al recepimento della legge n. 36 del 1994, all'individuazione degli ATO, all'approvazione dei piani d'ambito, all'aiuto fornito da Sogesid, società del Ministero dell'economia e delle finanze, che ha effettuato la ricognizione e predisposto i piani». Questa citazione serviva a dare conto di quanto autorevolmente si riconosceva alla società stessa.
Tutto ciò è stato possibile in quanto la società è inquadrata tra gli organismi di diritto pubblico di cui all'articolo 1, lettera b) della direttiva n. 92/50/CE, in quanto ha personalità giuridica, persegue un fine pubblico - è stata quindi istituita per soddisfare i bisogni di interesse generale - ed è partecipata dallo Stato.
Inoltre, poiché la concessione della gestione degli impianti e delle reti idriche alla Sogesid è avvenuta sulla base di un diritto esclusivo, di cui essa beneficia in virtù delle disposizioni legislative appena menzionate, essa ha agito quale amministrazione aggiudicatrice, quindi ai sensi dell'articolo 2 del decreto legislativo n. 158 del 1995, che oggi è recepito dall'articolo 207 del decreto legislativo n. 163 del 2006 e successive modifiche.
In quanto tale, non necessita dell'esperimento di procedure di evidenza pubblica


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da parte della committenza, che intenda affidarle la realizzazione di attività. Tale impostazione ha tra l'altro formato oggetto della difesa svolta dalla società in occasione della procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea nel novembre 2001. Mi pare che questo dato fosse abbastanza chiaro, perché è uno degli argomenti di cui spesso si dibatte.
La Commissione ha infatti formulato una richiesta di informazioni in merito alle procedure seguite per l'affidamento alla Sogesid da parte degli ATO di servizi propedeutici all'affidamento della gestione del servizio idrico integrato, contestando che tali servizi erano compresi nella categoria menzionata nell'Allegato 16 della direttiva sui settori speciali n. 93/98 CE, e che pertanto essi costituiscono appalti di servizio ai sensi della direttiva medesima e in quanto tali dovevano essere affidati mediante procedura di evidenza pubblica.
All'invio della richiesta di chiarimenti è seguita la trattazione della questione tra le autorità italiane e i competenti servizi della Commissione. Con atto n. 1585 del 16 ottobre 2002, la Commissione ha deciso di archiviare il caso, riconoscendo tra l'altro che «il rapporto tra il Governo centrale e Sogesid debba essere qualificato come rapporto in house, secondo l'orientamento della giurisprudenza Tekal».
Recentemente, con comunicazione del 17 dicembre 2009, la Comunità europea ha fatto presente che la Sogesid nella sua configurazione e operatività attuale può essere considerata come organismo in house rispetto al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Parliamo del ruolo attuale di Sogesid. L'articolo 1, comma 503 della legge finanziaria per il 2007 ha disposto la strumentalità della Sogesid alle esigenze e alle finalità del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per il perseguimento degli obiettivi istituzionali del suddetto dicastero, che pertanto detiene il potere di indirizzo e di controllo sulla operatività della società.
A seguito di ciò, le assemblee straordinarie del 21 dicembre 2007 e 11 aprile 2008 hanno modificato lo statuto sociale e sono stati individuati gli obiettivi caratteristici della nuova attività di Sogesid pensati come applicabili trasversalmente a tutte le filiere produttive del Ministero dell'ambiente, quindi risorse idriche, bonifiche, rifiuti, difesa del suolo, protezione della natura, sviluppo sostenibile, salvaguardia ambientale, e - per quanto competente - anche del Ministero delle infrastrutture: in questo caso, ci riferiamo ad accordi di programma che abbiano a che fare con risorse idriche, completamento e integrazione di schemi idrici, fognari e irrigui.
I principali obiettivi che la Sogesid si trova ad affrontare per volontà del legislatore e in base agli indirizzi dei Ministeri di riferimento si possono sinteticamente elencare nei seguenti sei punti: l'estensione delle tematiche di pertinenza della società alla totalità delle risorse idriche, quindi compreso il recupero della efficienza degli invasi idrici, il settore dell'irrigazione mediante l'assistenza alle istituzioni centrali e locali, alle regioni, ai consorzi di bonifica, nonché a tematiche ambientali, con particolare riferimento al dissesto idrogeologico, bonifiche e rifiuti; l'offerta al Ministero dell'ambiente di un'ampia gamma di servizi, e in particolare la pianificazione di nuovi progetti con i relativi studi di fattibilità tecnico-economica, di progettazione, di appalto, direzione dei lavori o monitoraggio degli investimenti, in modo da consentire al Ministero di optare di volta in volta per il tipo di assistenza tecnica che si ritiene più adatto alle necessità; supporto tecnico e operativo alle istituzioni centrali e locali per l'attuazione della nuova normativa in materia ambientale; supporto all'attività di cooperazione internazionale del Ministero dell'ambiente, partecipazione a programmi di cooperazione con organismi internazionali, per la proposizione e la realizzazione di progetti sul mercato estero, avvalendosi anche della qualifica già acquisita dalla società di mandated body presso l'Unione europea; partecipazione a progetti di ricerca finalizzati all'innovazione tecnologica, con particolare riferimento alle fonti di energia


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rinnovabili; formazione nei temi di interesse e partecipazione a campagne di comunicazioni ambientali.
Questi sono dunque il ruolo e i compiti assegnati e svolti dalla Sogesid.
L'attuale consiglio di amministrazione è in carica dal mese di agosto 2008 e la carica è triennale. Presidente e amministratore delegato è l'avvocato Vincenzo Assenza, consigliere delegato Aniello Di Nardo, consiglieri Dario Allegra, Rita La Tegola e Luigi Pelaggi.
Il compenso riconosciuto al presidente e amministratore delegato e al consigliere delegato rispettivamente sono di 220.000 e 70.000 euro. Questi ultimi si sono ridotti il suddetto compenso per un importo pari a un quinto.
Il collegio sindacale, che invece è in carica dal maggio 2009, è composto dal presidente Emanuele Sferra, da due sindaci, Pierpaolo Supino e Paolo Buono, e dal direttore generale Fausto Melli. Consegno l'organigramma affinché resti agli atti della Commissione.
La società ha adottato un regolamento interno per il reclutamento del personale, in attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 18, comma 2, del decreto legge n. 112 del 2008. Le procedure di selezione sono realizzate garantendo l'efficacia, l'efficienza, l'economicità e la celerità dell'espletamento, e sono informate a criteri di imparzialità, oggettività e trasparenza.
Sulla base delle più aggiornate e razionali metodologie e tecniche di valutazione, sono accertate non solo la preparazione culturale e teorica, ma soprattutto e nel modo più oggettivo possibile le effettive capacità e attitudini dei candidati a ricoprire posizioni offerte in funzione degli obiettivi dell'azienda.
In ossequio all'articolo 3, comma 44 e seguenti, della legge n. 244 del 2007, la Sogesid ha pubblicato sul proprio sito aziendale la retribuzione e i compensi ai soggetti legati da rapporto di collaborazione con la società. In particolare, sono indicati i corrispettivi dei professionisti, dei collaboratori a progetto e dei collaboratori in via coordinata e continuativa.
Al fine di adeguare il sistema organizzativo della società alle previsioni del decreto legislativo n. 231 del 2001, il Consiglio di amministrazione ha adottato un modello di organizzazione, gestione e controllo e un codice etico, che è parte integrante del modello stesso, che costituiscono il complesso delle regole, degli strumenti, delle condotte idonee a prevenire comportamenti penalmente rilevanti ai sensi della predetta normativa. Elemento qualificante dell'intero sistema delineato dal decreto legislativo n. 231 del 2001 è la previsione di un organismo di vigilanza, preposto a vigilare sul funzionamento, l'efficacia, l'adeguatezza e l'osservanza del modello adottato, curandone altresì l'aggiornamento.
L'organismo di vigilanza nominato dal consiglio di amministrazione è dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo. I componenti di questo organismo di vigilanza sono il presidente Dario Allegra e i componenti Giuseppe Suppa e Giovanni Maria Indri.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SALVATORE MARGIOTTA

ALESSANDRO BRATTI. Scusi, sottosegretario, da chi è nominato l'organismo di vigilanza?

ROBERTO MENIA, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. L'organismo di vigilanza viene nominato dal consiglio di amministrazione ed è dotato di autonomia. Nello svolgimento dei compiti previsti dal decreto legislativo richiamato, l'organismo di vigilanza può interloquire direttamente con tutte le unità organizzative della società, al fine di ottenere le informazioni e i dati ritenuti necessari.
Tutti i dipendenti e tutti coloro che operano al perseguimento dei fini della società sono tenuti a informare tempestivamente l'organismo di vigilanza in ordine a eventuali violazioni del modello e di suoi elementi costitutivi.


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Mi sono fatto dare un'ampia documentazione riguardante le attività in corso, di cui vi darò note per sunto, ma che consegnerò integralmente.
A seguito del processo di trasformazione, la società ha rafforzato il proprio ruolo di providing company in house e quindi svolge attività strumentali alle finalità del Ministero dell'ambiente con oltre il 70 per cento del fatturato 2009, e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che rappresenta oggi circa il 10 per cento del portafoglio ordini, e che, a seguito della sottoscrizione del protocollo di intesa del 19 agosto 2009, vedrà aumentare il proprio peso come riferimento aziendale.
Per quanto riguarda le principali attività istituzionali della Sogesid, parliamo innanzitutto di siti di interesse nazionale. Nella laguna di Marano lagunare e Grado l'attività di Sogesid prevede 1,5 milioni di euro, e il quadro di riferimento sono i vari decreti DPCM, in particolare il protocollo di intesa dello scorso mese di maggio tra il Ministero dell'ambiente e il commissario delegato per l'emergenza nella laguna di Marano e Grado, la convenzione tra Sogesid e commissario delegato. Le attività si riferiscono alla messa in sicurezza e bonifica del sito, in particolare dell'area su cui insistono gli stabilimenti industriali della Cafaro, i sedimenti, i suoli, le acque tanto superficiali quanto sotterranee.
Sogesid deve provvedere all'elaborazione dello studio di fattibilità in merito alle problematiche della messa in sicurezza del sito, all'esecuzione delle indagini, ai rilievi sulle aree interne e limitrofe, alla progettazione per la realizzazione di interventi, alla direzione dei lavori.
Per quanto riguarda il sito di interesse nazionale di Priolo, l'attività di Sogesid è stimata in 9.150.000 euro. I quadri di riferimento sono sempre gli stessi accordi di programma. In questo caso, si tratta di un accordo di programma del novembre 2008, mentre la convenzione tra Sogesid, regione Sicilia e commissario è dell'ottobre scorso.
Si tratta di definire gli interventi di riqualificazione ambientale funzionali alla reindustrializzazione e all'infrastrutturazione delle aree comprese nel sito di Priolo. Sogesid deve provvedere allo studio di fattibilità, alla progettazione e alla realizzazione del primo stralcio funzionale dell'intervento di messa in sicurezza, alla progettazione esecutiva e realizzativa dei progetti prioritari di bonifica dei sedimenti e alla riqualificazione ambientale.
Per il sito di interesse nazionale di Taranto Sogesid è investita per 4 milioni di euro e il quadro di riferimento è il protocollo di intesa del novembre 2009. L'attività consiste nella messa in sicurezza e bonifica della falda acquifera e dei suoli demaniali, nel dragaggio ai fini della bonifica, nell'infrastrutturazione portuale. Anche qua abbiamo attività di progettazione preliminare delle attività di dragaggio, della progettazione definitiva e di quella esecutiva, di sperimentazione di tecniche tanto di dragaggio quanto di trattamento dei sedimenti funzionali al loro riutilizzo, quindi ai fini di ripascimento e ripristino morfologico.
Per il sito di Pioltello Sogesid vede uno stanziamento di 300.000 euro. Il quadro di riferimento è costituito da varie conferenze di servizi decisori e dalla convenzione con la regione Lombardia del 17 dicembre 2009. Anche in questo caso parliamo di messa in sicurezza e successiva bonifica delle acque di falda, e Sogesid deve realizzare lo studio di fattibilità e il progetto preliminare.
Per quanto concerne l'attività della Sogesid nella regione Marche il quadro di riferimento è l'accordo di programma del 26 febbraio 2008 ed anche qui si tratta di attività simili riferite alle operazioni di dragaggio e di sviluppo sostenibile: l'importo stimato è di 300.000 euro. Per quanto riguarda le aree portuali della regione Marche, inoltre, si prevede di realizzare la messa in sicurezza, la progettazione esecutiva della vasca ricolmata, l'affidamento dei lavori, la direzione dei lavori e il collaudo.
Per il sito di interesse nazionale di Pianura, è previsto un intervento di 3,5 milioni di euro. Il quadro di riferimento è l'accordo di programma del 18 luglio 2008,


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con un atto aggiuntivo del 2 luglio 2009 e la convenzione del 7 agosto 2009. Sono previste attività di caratterizzazione e progettazione degli interventi di messa in sicurezza, emergenza e bonifica.
Passerei, quindi, all'illustrazione dell'ultima parte della documentazione - che poi comunque allegherò - che riguarda i dati economici, il conto attuale della società.

ALESSANDRO BRATTI. Potremmo sapere anche quanto personale ha la Sogesid. Ha il dato?

ROBERTO MENIA, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Temo di no.

SERGIO MICHELE PIFFARI. Però nel bilancio c'è il dato del costo del personale.

ROBERTO MENIA, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. No, non credo, altrimenti me lo ricorderei. Tornando ai dati economici, informo anzitutto che il consuntivo economico patrimoniale successivo al 28 agosto 2008, quindi all'insediamento, presentava un margine operativo lordo negativo di 1 milione e 161 mila euro, con un'incidenza sul valore della produzione pari a meno 15 per cento e un risultato netto anch'esso negativo di 456 mila euro. Nel bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2008, quindi dopo i primi quattro mesi di gestione, si è rilevata un'inversione di tendenza, con un miglioramento di 8 punti percentuali nell'incidenza del margine operativo lordo.
Tale gestione ha consentito di chiudere l'anno 2008 con un utile di esercizio pari a 71 mila euro. Nel 2009, è proseguito il processo di ampliamento dei settori di attività, che con l'acquisizione e l'avvio di importanti commesse ha consentito alla società di raggiungere il 31 dicembre 2009 un valore della produzione pari a 21 milioni e 707 mila euro, quindi con un aumento dell'82 per cento rispetto all'esercizio 2008. La prosecuzione nell'anno 2009 della gestione sia dei costi industriali che delle spese generali ha comunque consentito di chiudere l'esercizio con un margine operativo lordo positivo di 1 milione e 978 mila euro e con un utile di 180 mila euro, quindi con un aumento del valore della produzione pari al 2850 per cento e del risultato netto pari al 109 per cento rispetto ai dati dell'esercizio 2008. Chiudo, esprimendo la piena disponibilità, se aveste bisogno di ulteriori dati, per esempio quelli relativi al personale della società, , a fornirveli quanto prima con l'invio di apposite note.

PRESIDENTE. Il sottosegretario Menia ci ha detto che alle ore 15 deve essere al Senato, ma abbiamo almeno dieci minuti per formulare qualche domanda. Io stesso vorrei porne due. Il sottosegretario all'inizio ha detto, scherzando, che probabilmente non eravamo contenti di avere da lui queste risposte, in realtà un po' è così: vorremmo, infatti, comunque, poter sentire direttamente gli amministratori di Sogesid e questo è un tema che porremo al prossimo ufficio di presidenza della Commissione. Però, ovviamente, ringraziamo il sottosegretario per la sua presenza.
Nel parlare, inoltre, delle procedure di affidamento, sono stati dati soddisfacenti elementi a proposito dei rapporti Sogesid-ente appaltante, ma saremmo anche interessati a capire quali siano le procedure di affidamento a valle. Conosco l'attività di Sogesid e, almeno fino a qualche tempo fa, per affidare i servizi a valle, cosa che fanno sempre, utilizzavano a loro volta procedure di evidenza pubblica. Non so se negli ultimi anni con questa nuova gestione sia continuato ad accadere questo o siano stati invece affidati anche incarichi e servizi intuitu personae e non attraverso vere e proprie gare. Questo ovviamente è un elemento che ci interessa molto.

ROBERTO MENIA, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. A occhio risponderei che dipenda dall'importo...

PRESIDENTE. No, prima anche per piccoli importi si facevano gare (Commenti).


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Infine, un'altra domanda. Nel decreto legge n. 195 del 2009 sulla Protezione civile c'era un articolo che noi abbiamo molto contestato, in cui, oltre a prevedere che per gli interventi nelle situazioni di dissesto idrogeologico potessero essere nominati i commissari straordinari nelle diverse zone del Paese, si affermava che il Ministero dell'ambiente avrebbe potuto agire in questo settore anche attraverso società controllate (più precisamente, si diceva «con le proprie strutture anche vigilate»). Molti di noi hanno pensato che quella definizione, sia pur non esplicitamente, si riferisse a Sogesid. Vorremmo sapere se la nostra fosse stata un'intuizione valida, cioè se il Governo intenda affidare servizi in materia di dissesto idrogeologico a Sogesid, che finora non ha svolto questo ruolo, e se i servizi che si chiederà di effettuare a Sogesid possano addirittura riguardare i piani di intervento, cioè se a Sogesid si delegherà la decisione sulle opere da fare, dove farle, quando farle, per quali importi, eccetera.
Do la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti e formulare osservazioni.

ALESSANDRO BRATTI. Adesso siamo in audizione e magari non è il luogo più appropriato, ma alcune considerazioni vorrei proprio farle.
Soprattutto per quanto riguarda certe parti d'Italia, sarebbe interessante capire quali aziende abbiano vinto le gare espletate dalla Sogesid e gli affidamenti per i lavori principali, almeno per grandi importi. Sarebbe anche interessante capire se esiste per Sogesid qualcosa di analogo, ad esempio, a quanto riferito dall'amministratore delegato di ENI, il quale ci ha detto che, a scopo preventivo, nei riguardi degli appalti e dei subappalti, hanno tutta una serie di procedure di garanzia per evitare possibili infiltrazioni negli appalti e nei subappalti. Dico questo perché anche per Sogesid si tratta di lavori per cifre assolutamente consistenti, che sarebbe opportuno verificare.
Un'altra questione che vorrei porre è relativa al giudizio del Governo da un lato sul «travaso di personale» che si è verificato di persone che prima lavoravano in ICRAM e lì svolgevano funzioni di controllo e poi è stato assunto in Sogesid; dall'altro sul fatto che, in questo caso di tratta di motivi più di opportunità che di irregolarità, chi si è occupato di bonifiche per trenta anni in questo Paese e svolgeva un ruolo importante nel Ministero dell'ambiente, oggi risulta essere un punto di riferimento all'interno di Sogesid sui siti contaminati. Insomma, esistono varie situazioni che sono «sul filo del rasoio» e sulle quali sarebbe utile conoscere il punto di vista del Governo.
Infatti, questa società era nata con uno scopo preciso, che lei, sottosegretario, ci ha bene illustrato all'inizio. Aveva una finalità, il tema della grande infrastrutturazione soprattutto riguardo all'acquedottistica e alle infrastrutture idriche del Mezzogiorno. Cammin facendo, però, ogni Governo ha aggiunto il suo, fino ad arrivare alla situazione attuale di una società che, ovviamente, ha un bilancio positivo: è evidente, infatti, che nel momento in cui le vengono affidate commesse di rilievo, soprattutto sulla questione delle bonifiche dei siti contaminati, gli introiti della società aumentano, anche senza troppa fatica!
Sono davvero sorpreso per i dati relativi all'attività della Sogesid - adesso verificherò meglio la documentazione messa a disposizione dal sottosegretario - perché mi chiedo come sia possibile che, mentre le agenzie regionali hanno dimesso completamente tutte le attività per conto dei privati proprio per evitare contenziosi con il mondo privato (l'ultima è stata l'ARPA della regione Toscana questa mattina, così come tempo fa ha fatto l'ARPA dell'Emilia-Romagna, quando emersero problemi con gli ordini professionali e pesanti discussioni), una società in house come la Sogesid si sia allargata al punto tale che oggi, sostanzialmente, gestisce il 90 per cento della progettazione su temi ambientali in questo Paese. Posso capire le questioni di emergenza, ma in regime di ordinarietà la cosa mi preoccupa moltissimo.


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So che ci sono stati contenziosi soprattutto nelle isole Eolie rispetto ad attività di Sogesid in concorrenza con privati, anche con prese di posizione di Confindustria davanti all'Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici. Tra l'altro, sulla bonifica dei siti di interesse nazionale sarebbe anche opportuno fare il punto sulla situazione, perché in questi siti sono stati spesi tanti soldi nella progettazione della loro messa in sicurezza e bonifica, ma in realtà dei 51 siti individuati penso che solo quello dell'ACNA di Cengio sia stato bonificato e restituito come terreno non più contaminato. In buona sostanza, ritengo che la mission della Sogesid, vale a dire di una società in house, si sia allargata a dismisura. Penso ad esempio alle attività citate dal sottosegretario di supporto tecnico operativo agli enti locali o, addirittura, alla progettazione sui mercati esteri: magari dal punto di vista giuridico è tutto in ordine, ma ci riserviamo di fare tutta una serie di approfondimenti anche a questo livello.
È, inoltre, curioso rilevare che da un lato con la modifica del decreto Ronchi sull'acqua il Governo sta privatizzando pezzi del patrimonio pubblico con un'intenzione più o meno velata di aprire al mercato una serie di attività compresa la gestione del ciclo idrico integrato, dall'altro invece si tiene tutto in casa attraverso società in house, che nel caso della Sogesid finisce per avere anche compiti di gestione.
Tra l'altro, nella mission della Sogesid illustrata dal sottosegretario erano anche indicate attività che andavano in concorrenza con quelle degli enti vigilati dal Ministero. Il Ministro Prestigiacomo ha risposto in modo non soddisfacente, ad una nostra recente interrogazione, però quanto riferito dal sottosegretario dimostra che la sovrapposizione tra l'attività dell'ex ICRAM, oggi ISPRA, e quella della Sogesid è reale.
Ringrazio il sottosegretario, quindi, ma, nel ribadire che sarebbe opportuno anche audire l'amministratore delegato della Sogesid, concludo rilevando che anche la presenza dell'avvocato Luigi Pelaggi, che è dirigente del Ministero dell'Ambiente in quanto capo della segreteria tecnica del Ministro, nel consiglio di amministrazione della Sogesid, se da un lato potrebbe essere letta come un modo per controllare l'attività della società, da un altro punto di vista genera interconnessioni che mi lasciano molto, molto dubbioso.
Verificheremo attentamente gli atti che ci sono stati consegnati dal sottosegretario. Già adesso chiediamo di avere anche i dati relativi alle qualifiche di questo personale e l'elenco delle assunzioni fatte soprattutto in questi due anni.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ANGELO ALESSANDRI

RAFFAELLA MARIANI. Desidero approfondire meglio i dati illustrati dal sottosegretario e quindi leggerò attentamente la sua relazione e mi auguro che avremo modo di continuare queste audizioni con i rappresentanti di Sogesid, non per sfiducia nei confronti del sottosegretario, ma perché ci sembra normale interloquire anche con loro.
Esprimo preoccupazione a seguito della notizia che ad alcune regioni sia già stata avanzata una proposta di accordo di programma per la gestione dei fondi stanziati dal decreto-legge n. 195 del 2009 per la difesa del suolo (la mia è una delle regioni che a causa dell'alluvione di Natale avrà più urgenza di disporre di quei fondi). Infatti, la preoccupazione forte delle regioni rispetto a chi dovrà gestire quei fondi, che noi avevamo espresso già al momento della istituzione dei commissari straordinari, non viene fugata neppure dalla eventuale stipula degli accordi di programma. Mi pare che fosse trapelata anche per la questione Lambro-Po, nella risoluzione fatta in maniera bipartisan, una certa preoccupazione che la gestione delle operazioni di investimento e di progettazione sui territori potesse essere fatta direttamente dal Ministero dell'ambiente attraverso questa società in house.
Rispetto a questa eventualità, nutriamo una grande preoccupazione perché si


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tratta di una espropriazione del ruolo delle strutture locali che hanno fatto progettazione, conoscono le priorità e in base alle loro conoscenze del territorio sanno pianificare in una direzione o in un'altra; diffidiamo per questo il Ministero dall'utilizzare questo «potere centrale» come un meccanismo per bypassare le autorità locali, le istituzioni locali e le autorità di bacino, soprattutto su argomenti così delicati, che hanno visto già approntata una pianificazione di dettaglio per la cui attuazione mancavano solo le risorse.
Noi non vorremmo vedere arrivare insieme alle risorse anche chi le gestisce direttamente, astraendosi dal territorio e magari uscendo dalla trasparenza, che, al contrario, in un momento come questo, è necessario riaffermare con decisione. Rispetto a questo tema, approfitto quindi della presenza del sottosegretario per sottolineare un elemento di forte preoccupazione, diffuso nei nostri territori, che in ogni occasione segnaleremo al Governo.

PRESIDENTE. Do la parola al sottosegretario Menia per la replica.

ROBERTO MENIA, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Vi darò in breve alcune risposte di carattere generale o politico per quanto riguarda gli aspetti da voi individuati, mentre, per ciò che si riferisce a questioni specifiche e differenti, mi affiderò a chiarimenti che chiederò direttamente ai destinatari per poi riferirvi.
Comprendo le preoccupazioni da voi indicate, ma, avendo avuto modo in questi due anni di conoscere meglio l'attività di questo Ministero e le competenze radicate al suo interno e fuori, dico che, preso atto di come la questione ambientale sia comunque una grande questione nazionale, considero necessaria una regia unitaria e la messa in campo del meglio delle competenze.
In particolare, per quanto riguarda le attività svolte dal personale del Ministero e tutto ciò che è strettamente connesso all'attività del Ministero - parlo soprattutto dell'ISPRA con tutta la vicenda del precariato e della Sogesid sotto altro profilo -, rilevo che abbiamo una stretta interconnessione con queste strutture: l'ISPRA recepisce le conoscenze e le competenze tecnico-scientifiche dei tre enti originari, mentre Sogesid amplia gradualmente la sua mission sociale.
Il Ministero ha bisogno tanto della competenza tecnico-scientifica dell'ISPRA, quanto del braccio operativo di Sogesid. Una delle grandi questioni nazionali, su cui - come avete giustamente detto - sarebbe opportuna una riflessione è proprio la grande questione bonifiche. Molti dei famosi 54 o 56 siti di interesse nazionale sono, infatti, ancora «a bocce ferme» e su altri ci sono incomprensioni di vario tipo. Su questa materia, è evidente che abbiamo assolutamente bisogno di una regia nazionale, di uno strumento che anche in termini di modalità di regime di attuazione ci consenta di garantire questa uniformità, e, se possibile, di raggiungere risultati.
Quindi, anche a proposito delle considerazioni dell'onorevole Mariani, dico che io non ho la preoccupazione del superamento o dell'abdicazione delle competenze territoriali, anche perché ognuno di questi interventi è fatto sempre sulla base degli accordi di programma, che si stabiliscono - non a caso - con le istituzioni locali. Al contrario, io credo che ci sia bisogno di un'uniformità di regia. Sotto questo profilo, credo che l'attività della Sogesid si possa valutare in positivo, pur con i mille punti di domanda che voi ponete. Per essere chiari, dico che capisco l'onorevole Bratti quando faceva una serie di riferimenti, ma, personalmente, conoscendo meglio le strutture di questo Ministero, so che è impossibile prescindere dal patrimonio di conoscenze-chiave detenuto da taluni, come fu per gli scribi nell'antico Egitto.

ALESSANDRO BRATTI. Il concetto è chiarissimo...

ROBERTO MENIA, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Credo che il tutto dovrà essere


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portato a una situazione sempre più normale, tanto nello stesso Ministero, dove è arrivata troppa gente senza competenze, in seguito a spostamenti da Ministeri o enti soppressi. Considero necessaria una crescita nelle strutture dello stesso Ministero e una maggiore qualificazione dei suoi bracci operativi e del braccio tecnico-scientifico.
A proposito di questo, l'onorevole Margiotta ha sollevato una serie di questioni importanti, alle quali vorrei poi rispondere tecnicamente. A intuito, posso dire che a proposito delle procedure di affidamento dei lavori, proprio perché c'è comunque anche una sorta di codice etico a cui abbiamo fatto riferimento, non ho dubbi che non si proceda con scelte intuitu personae e che, soprattutto per le attività di una certa rilevanza, si passi attraverso procedure di selezione, di evidenza pubblica o, come fa qualunque dirigente pubblico, attraverso un'indagine di mercato a tre.
A proposito della questione se quella norma inserita nel decreto n. 195 del 2009 sulla Protezione civile si traduca così, personalmente non lo escluderei. Sarebbe inutile dire il contrario, ma non deve essere vista come norma ad societatem. È un po' lo stesso ragionamento che stavo cercando di articolare: se Sogesid ha acquisito o acquisisce man mano una competenza, sopratutto tecnica, sugli interventi che attengono anche a questioni di dissesto idrogeologico, non vedo perché dovrebbe esclusa a priori.
A chi, poi, raccomanda il rispetto del mercato - dico scherzosamente che è spesso paradossale questa inversione di ruoli tra destra e sinistra -, rispondo che mi rendo pienamente conto di tutto questo, però cerco di vedere la parte positiva: se l'acquisizione di tecnicità e di competenze mi garantisce anche la soluzione dei problemi, la trovo assolutamente lecita, purché, come è logico, si stia non solo nelle categorie del lecito, ma anche dell'opportuno.
Tutto questo mi sento politicamente di rispondervi, poi su una serie di questioni che hanno nomi e cognomi, numeri e dati, mi riservo di farvi avere risposta da chi è in grado di fornirli.

PRESIDENTE. Ringrazio il sottosegretario Menia e dichiaro conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 14,55.

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