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Resoconti stenografici delle audizioni

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Commissione XI
13.
Mercoledì 28 marzo 2012
INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Moffa Silvano, Presidente ... 3

Audizione del Commissario straordinario dell'INAIL, Gian Paolo Sassi, e del Direttore generale dell'INAIL, Giuseppe Lucibello, sullo stato di attuazione degli interventi di riordino dell'Istituto (ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento):

Moffa Silvano, Presidente ... 3 8 9 10 13 16
Bobba Luigi (PD) ... 12
Cazzola Giuliano (PdL) ... 11
Damiano Cesare (PD) ... 11
Fedriga Massimiliano (LNP) ... 9 10
Fontana Vincenzo Antonio (PdL) ... 11
Foti Antonino (PdL) ... 8
Lucibello Giuseppe, Direttore generale dell'INAIL ... 9 15
Santagata Giulio (PD) ... 9
Sassi Gian Paolo, Commissario straordinario dell'INAIL ... 3 13
Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito Democratico: PD; Lega Nord Padania: LNP; Unione di Centro per il Terzo Polo: UdCpTP; Futuro e Libertà per il Terzo Polo: FLpTP; Popolo e Territorio (Noi Sud-Libertà ed Autonomia, Popolari d'Italia Domani-PID, Movimento di Responsabilità Nazionale-MRN, Azione Popolare, Alleanza di Centro-AdC, La Discussione): PT; Italia dei Valori: IdV; Misto: Misto; Misto-Alleanza per l'Italia: Misto-ApI; Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud: Misto-MpA-Sud; Misto-Liberal Democratici-MAIE: Misto-LD-MAIE; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling; Misto-Repubblicani-Azionisti: Misto-R-A; Misto-Noi per il Partito del Sud Lega Sud Ausonia: Misto-NPSud; Misto-Fareitalia per la Costituente Popolare: Misto-FCP; Misto-Liberali per l'Italia-PLI: Misto-LI-PLI; Misto-Grande Sud-PPA: Misto-G.Sud-PPA.

COMMISSIONE XI
LAVORO PUBBLICO E PRIVATO

Resoconto stenografico

AUDIZIONE


Seduta antimeridiana di mercoledì 28 marzo 2012


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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SILVANO MOFFA

La seduta comincia alle 12,20.

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati.

Audizione del Commissario straordinario dell'INAIL, Gian Paolo Sassi, e del Direttore generale dell'INAIL, Giuseppe Lucibello, sullo stato di attuazione degli interventi di riordino dell'Istituto.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, l'audizione del commissario straordinario dell'INAIL, Gian Paolo Sassi, e del direttore generale dell'INAIL, Giuseppe Lucibello, sullo stato di attuazione degli interventi di riordino dell'Istituto.
Ringrazio gli ospiti per la loro presenza e do subito la parola all'avvocato Gian Paolo Sassi, commissario straordinario dell'INAIL.

GIAN PAOLO SASSI, Commissario straordinario dell'INAIL. Grazie, signor presidente e onorevoli deputati. La ma relazione sarà abbastanza breve. Sarò poi a disposizione per le domande.
Vorrei da subito ringraziarvi per questo invito in Commissione lavoro e per l'oggetto di questa audizione, cioè lo stato di attuazione degli interventi di riordino dell'INAIL a seguito dell'incorporazione dell'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (ISPESL) e dell'Istituto di previdenza per il settore marittimo (IPSEMA), perché ciò mi consente, almeno in questa sede, di fare una breve sintesi del lavoro svolto in questi mesi alla guida dell'Istituto e di delineare che cosa è diventato l'INAIL e cosa sarà nel prossimo futuro.
L'INAIL non è più quello di una volta, cioè l'ente assicurativo che eroga prestazioni a fronte di raccolta di premi. È un istituto nuovo con una missione più ampia, in particolare nel campo della prevenzione, della ricerca e delle prestazioni sanitarie e riabilitative.
Il 31 marzo scade il mio mandato di commissario straordinario, iniziato a novembre dello scorso anno a seguito della prematura morte del compianto Presidente Marco Sartori. Sono stati cinque mesi di lavoro molto intensi. Consentitemi, quindi, in apertura di accennare brevemente a quanto è stato fatto per accelerare la costruzione del polo della salute e della sicurezza, di cui ho parlato, e per assicurare la piena funzionalità dell'Istituto in conformità agli obiettivi primari individuati dagli interventi legislativi più recenti in materia di riassetto della pubblica amministrazione, come la riduzione delle spese di funzionamento, l'incremento dell'efficienza e il miglioramento della qualità dei servizi.
Vorrei segnalare che sono stati mesi contraddistinti da rapporti di leale e proficua collaborazione tra tutti gli organi dell'Istituto, vissuti quindi in un clima positivo che ha consentito, nel rispetto delle diversità dei ruoli e delle responsabilità proprie di ciascuno, di lavorare tanto, di lavorare bene e di non rallentare le attività.


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Sul versante della prevenzione, sempre più importante per abbattere il numero degli incidenti sul lavoro, sono state realizzate numerose iniziative. L'intervento di maggiore spessore è senz'altro quello in tema di incentivi alle imprese per finanziare i progetti destinati a migliorare le condizioni di salute e di sicurezza degli ambienti di lavoro. Quest'anno sono stati messi a disposizione delle aziende ben 205 milioni di euro, tre volte quanto era stato stanziato lo scorso anno.
Agli inizi di marzo si è conclusa la prima fase della procedura di valutazione a sportello e a metà di aprile saranno rese note le date del click day a livello regionale. Colgo l'occasione per comunicare che sono stati presentati dalle aziende oltre 25.000 progetti per una somma complessiva che arriva al miliardo di euro. Noi purtroppo possiamo finanziarne solo per 205 milioni.
Gli atti che compongono il sistema di pianificazione, bilancio e controllo sono stati tutti adottati nel rispetto dei termini: assestamento del bilancio, bilancio di previsione 2012 e piano pluriennale 2012-2014, un provvedimento quest'ultimo che, in coerenza con le scelte di pianificazione generale e gli indirizzi formulati dal Consiglio di indirizzo e vigilanza (CIV), definisce le iniziative di sviluppo e le azioni da porre in essere nel medio periodo. Pochi giorni fa ho approvato la programmazione annuale dell'attività che l'ente intende realizzare nell'esercizio corrente e la contestuale attribuzione delle relative risorse economiche.
Sul versante delle politiche patrimoniali, di peculiare valenza sono il piano degli investimenti INAIL 2011 e il piano triennale degli investimenti 2012-2014. Questi provvedimenti consentono all'INAIL di impegnare le ingenti risorse finanziarie che, in relazione all'ammontare dei fondi disponibili del triennio, potranno essere impiegate per gli investimenti a reddito nelle diverse tipologie di intervento, individuate secondo le finalità e i vincoli di destinazione stabiliti dal vigente quadro normativo di riferimento: la ricostruzione in Abruzzo nei comuni colpiti dal sisma del 6 aprile 2009, l'acquisto di immobili da destinare in locazione passiva alle pubbliche amministrazioni, la sottoscrizione di quote di fondi di investimento immobiliare.
Inoltre, grazie alla conferma degli interventi già deliberati nei piani adottati dall'Istituto nel 2005 e debitamente approvati dai ministeri vigilanti, sarà possibile l'avvio di rilevanti iniziative di utilità sociali, quali la costruzione di residenze per studenti universitari o la realizzazione di poli ospedalieri. Nell'ambito degli investimenti immobiliari un cenno merita anche l'acquisto da parte dell'INAIL della nuova prefettura dell'Aquila, operazione che si è conclusa al termine di un complesso iter istruttorio. È un intervento anche di grande valore simbolico, a quasi tre anni dal sisma, perché consentirà di riaprire la prefettura in uno stabile completamente ristrutturato e in condizioni di massima sicurezza nel centro storico dell'Aquila. Per me è stato motivo di particolare soddisfazione poter accompagnare il Presidente Monti e il Ministro Cancellieri all'interno dello stabile in occasione della recente visita nel capoluogo abruzzese.
Sul fronte dei rapporti con l'utenza, l'Istituto, oltre a curare lo svolgimento degli ordinari compiti istituzionali, ha prestato particolare attenzione alle esigenze di semplificazione degli adempimenti posti a carico dei datori di lavoro, promovendo la realizzazione di un modello di servizio sempre più basato sull'utilizzo delle tecnologie telematiche e della multicanalità.
In quest'ottica è stata adottata una specifica iniziativa che, in conformità alla disciplina in tema di scambio di informazioni tra pubblica amministrazione e imprese, si propone di avviare sin dal corrente anno il processo di graduale previsione dell'obbligo di utilizzare in via esclusiva i servizi telematici nella comunicazione con le imprese. Questo provvedimento, che ha visto il coinvolgimento e l'apprezzamento delle associazioni di categoria, risponde altresì a una logica di riduzione dei costi di funzionamento, sfruttando appieno le vaste potenzialità del sistema informativo dell'INAIL.


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Nell'ottica di costruire un nuovo INAIL, riveste particolare rilievo la sottoscrizione nel febbraio di quest'anno dell'accordo quadro in sede di Conferenza Stato-regioni che da un lato apre rilevanti prospettive di sviluppo in materia di prestazioni sanitarie e riabilitative, dando all'Istituto opportunità di presenza e intervento sul territorio sempre più ampie e qualificate, e dall'altro impone la complessiva rivisitazione delle strategie e delle politiche dell'ente in tema di cura e riabilitazione, in un rapporto di sinergia e integrazione con le strutture del Servizio sanitario nazionale.
Pertanto, se la stipula dell'accordo quadro rappresenta senza dubbio un risultato importante per l'effettivo riconoscimento delle più pregnanti funzioni assegnate all'INAIL dal Testo unico sulla sicurezza, la concreta realizzazione degli interventi ivi previsti dipende in buona parte dall'interesse e dal coinvolgimento delle singole regioni per la pronta definizione di intese con l'Istituto.
Vengo all'oggetto principale di questa audizione. Gli sforzi maggiori sono concentrati nella costruzione del polo della salute e della sicurezza. Come sapete, l'anno della svolta è stato il 2010 quando, per effetto della legge n. 122, l'ISPESL e l'IPSEMA sono stati soppressi e contestualmente incorporati nell'INAIL. L'incorporazione, oltre a rappresentare un intervento di razionalizzazione di indubbia rilevanza, secondo per dimensioni solo alla recente costituzione del cosiddetto «polo della previdenza», riveste un carattere di assoluta originalità in quanto coinvolge enti di natura diversa (enti pubblici non economici ed enti di ricerca), connotandosi pertanto quale prima e più importante operazione mai varata in ordine al riassetto di filiera di un'organizzazione pubblica.
Infatti, mentre l'incorporazione dell'IPSEMA, che perseguiva finalità istituzionali sostanzialmente analoghe a quelle dell'INAIL, è paragonabile ad altri interventi di riordino - penso alla confluenza di IPOST, ENPALS e INPDAP in INPS -, la scelta legislativa di conferire all'Istituto le funzioni di ricerca in precedenza svolte da ISPELS rappresenta una novità nell'ambito del processo riformatore delle pubbliche amministrazioni.
Si tratta del completamento di un percorso, iniziato con la riforma introdotta dal decreto legislativo n. 38 del 2000, che porterà alla creazione di un ente capace di realizzare un ciclo di tutela integrata e globale del lavoratore, un cambiamento profondo che sposta l'attenzione dalla cura dell'infortunio alla cura della persona infortunata. La tutela integrale e globale dovrà innescare nuove sequenze virtuose. Da una parte, più ricerca significherà più prevenzione e quindi meno rischi, meno infortuni e, in prospettiva, riduzione dei premi a carico dell'impresa; dall'altra, più ricerca significherà più riabilitazione, meno danni, più reinserimento e, in prospettiva, meno indennizzi.
Questo processo di integrazione è caratterizzato da un elevato livello di complessità organizzativa sia per la portata delle variabili strutturali interessate sia per la natura e la finalità dei soggetti coinvolti. Per tale motivo INAIL, nella consapevolezza della delicatezza del percorso intrapreso, ha avviato con il coordinamento di una cabina di regia appositamente costituita le attività di progettazione nell'ambito di undici diversi gruppi tematici integrati, in relazione a specifici assi di intervento che si sono concretizzati in un cospicuo ed esaustivo masterplan, articolato in oltre cento progetti obiettivo.
Il bilancio di questi primi passi è oltremodo positivo. L'Istituto dalla fine del 2010 ha posto le condizioni per lo sviluppo di un assetto caratterizzato da sostanziale omogeneità nelle regole di azione e di comportamento dei tre enti in una struttura globale, solida e definita, all'interno della quale è stato possibile progettare una riorganizzazione complessiva e un'integrazione organica di tutte le attività di filiera. In particolare va sottolineato che la ferma volontà di garantire il mantenimento dell'efficienza funzionale di ISPELS ha indotto INAIL a farsi carico della proroga dei rapporti di lavoro del personale precario


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e a procedere alla chiusura di complessi contratti integrativi di lavoro relativi a più esercizi.
Un cenno doveroso merita la garanzia che l'INAIL ha da subito riconosciuto a tale ultima attività condotta dall'ex ISPELS, una funzione di ricerca in materia di salute e sicurezza che, per la sua intrinseca finalità di utilità pubblica e in considerazione del ruolo indicato dal legislatore, non può che essere sviluppata nel rispetto di un'assoluta indipendenza e di una rigorosa terzietà. L'INAIL intende valorizzare una sinergia fortemente orientata in funzione dell'analisi e dell'approfondimento delle tematiche connesse agli infortuni e alle malattie professionali e al contempo incentivare una ricerca autonoma sui temi propri dell'Istituto.
La ricerca nel campo della prevenzione è finalizzata a incidere su temi e problemi che riguardano la salute e la sicurezza dei lavoratori e a elevare i livelli qualitativi degli interventi attraverso la proposta di soluzioni innovative, veicolando l'adozione di metodologie e strumenti. La costituzione del polo della salute e della sicurezza consentirà a INAIL di occuparsi a tutto campo della materia della prevenzione, anche per il tramite di progetti di ricerca direttamente gestiti e finalizzati allo scopo.
Nel 2011 l'attività di ricerca ha ottenuto significativi riscontri anche da parte del Ministero della salute, tanto che per l'anno in corso si prevede la prosecuzione, e in alcuni casi la conclusione, di programmi di ricerca relativi a otto linee progettuali finanziate con risorse pari a circa 9 milioni di euro. Sono altresì stati approvati e finanziati ulteriori sei progetti di ricerca, da avviarsi nel 2012, per un importo complessivo superiore a 2 milioni di euro. Inoltre, l'Istituto ha avviato un'operazione di autofinanziamento per attività di ricerca, assegnando ai propri dipartimenti tecnico-scientifici risorse finanziarie per circa 3 milioni di euro in precedenza erogati a beneficio di soggetti esterni.
Il processo di incorporazione non si sta svolgendo in un quadro normativo e macroeconomico stabile. Ad esempio, l'integrazione delle funzioni in precedenza svolte dagli enti soppressi si è innestata in un processo di programmazione dell'Istituto che si stava evolvendo in relazione alla normativa di riforma delle pubbliche amministrazioni. Ciononostante, sono state ricercate e individuate soluzioni organizzative e procedurali che hanno permesso di presentare, già per l'esercizio finanziario 2012, pur nelle more della definizione di un assetto pienamente integrato, un bilancio preventivo complessivo dell'Istituto articolato per missioni e programmi.
Per l'effettuazione delle necessarie previsioni l'impatto maggiore si è avuto sulle strutture territoriali, le quali nel corso del 2011 sono state interessate dal processo, tuttora in corso, di integrazione logistica con le articolazioni periferiche degli enti soppressi, mentre è in fase di avvio quello relativo alle strutture centrali. A regime, tale percorso, che in molte città è già iniziato, consentirà il risparmio di circa 9 milioni di euro annui di soli canoni di locazione passiva. Nel 2011 si è realizzata già un'economia di 2 milioni di euro.
Sul piano operativo anche l'integrazione delle funzioni dell'ex IPSEMA procede speditamente. Dal 2011 anche le ditte e i lavoratori del settore marittimo possono utilizzare i servizi telematici del contact center unificato INAIL-INPS, mentre da febbraio di quest'anno sono state unificate le scadenze per la presentazione delle dichiarazioni e delle retribuzioni per il calcolo dei premi assicurativi, che per la prima volta sono state presentate obbligatoriamente per via telematica. Il direttore potrà confermare che tali procedure non hanno destato alcuna preoccupazione e alcun problema. In questi giorni è in corso di predisposizione il cronoprogramma di rilascio delle procedure che consentiranno l'introduzione dell'obbligo di comunicazione telematica per tutti gli altri servizi erogati alle imprese, compresi quelli in precedenza erogati da ISPESL e IPSEMA.
In tale ambito, di particolare spicco è la funzionalità, in via di rilascio all'interno del punto cliente dell'Istituto, che consente


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all'utente esterno di richiedere on-line, a decorrere dal prossimo 24 maggio, i servizi a beneficio delle imprese in relazione all'attività di verifica di impianti e macchinari. Anche il pagamento dei relativi corrispettivi sarà gestito in via telematica.
Sempre da quest'anno, inoltre, è stata accentrata la gestione delle risorse umane degli enti soppressi presso la competente struttura centrale. I processi di acquisto, a eccezione di quelli strettamente inerenti all'attività di ricerca, sono stati ricondotti ai previgenti centri di spesa dell'Istituto. È evidente che la costituzione del polo della salute e della sicurezza, quale risultato del processo di incorporazione di ISPESL e IPSEMA in INAIL, richiedeva una complessiva rivisitazione del modello organizzativo e strutturale dell'Istituto sia a livello centrale che territoriale. Allo scopo, in attesa dell'emanazione dei decreti non regolamentari di cui all'articolo 7 del citato decreto legge n. 78/2010, la scorsa settimana ho approvato le linee guida per l'assetto organizzativo di integrazione, un traguardo significativo che è il frutto di un intenso e approfondito lavoro svolto con l'attiva partecipazione delle strutture degli enti interessati.
In particolare, si prevede di riorganizzare la struttura INAIL a livello centrale e territoriale tenendo presenti i seguenti principi guida: valorizzare le funzioni istituzionali di nuova acquisizione già proprie di ISPESL e IPSEMA; promuovere lo sviluppo della ricerca salvaguardandone l'autonomia; garantire la continuità delle funzioni assicurative e previdenziali svolte nel settore della navigazione; assicurare sul territorio il governo integrato dei servizi e delle prestazioni erogate all'utenza; razionalizzare i processi di supporto, anche nell'ottica del contenimento della spesa, con la previsione di accorpare nelle preesistenti strutture INAIL le attività sovrapponibili. Il disegno dell'assetto organizzativo integrato costituisce il presupposto per l'adozione del nuovo regolamento di organizzazione dell'Istituto, propedeutico alla rideterminazione della dotazione organica complessiva.
In questa sede vorrei anche segnalare alcune criticità. La prima è legata al ritardo del Governo nell'emanazione dei decreti non regolamentari di trasferimento delle risorse umane, finanziarie e strumentali, la cui formalizzazione risulta quanto mai indispensabile e urgente in quanto l'Istituto è obbligato a rideterminare la propria dotazione organica operando un ulteriore taglio del 10 per cento degli uffici e del personale.
Relativamente al settore ricerca, come si è già avuto modo di rappresentare ai ministeri vigilanti, segnalo che nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali lo stanziamento destinato al finanziamento delle spese di funzionamento del soppresso ISPESL (capitolo 4337) è stato oggetto di una ingiustificata decurtazione, passando dai circa 58 milioni di euro del 2011 agli attuali 22 milioni di euro: una diminuzione di oltre il 61 per cento.
Al riguardo è stato fatto presente che gli stanziamenti previsti per gli enti di ricerca per l'anno 2012 non presentano in alcun caso, rispetto al 2011, variazioni di segno negativo, in corretta applicazione dell'articolo 10 del decreto-legge n. 98 del 2011, il cui primo comma esclude preselettivamente dall'applicazione della riduzione le risorse destinate alla ricerca. Nonostante questo il taglio c'è stato.
Le attività le ricerca in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, già svolte dal soppresso ISPESL, costituirebbero di conseguenza l'unico caso in cui i relativi stanziamenti registrano una diminuzione di risorse, peraltro drastica, rispetto all'esercizio precedente, con evidenti dubbi sulla legittimità di tale operazione anche sotto il profilo della compressione delle risorse per il personale in servizio.
Nel merito delle conseguenze negative che tale taglio comporta per l'Istituto, si fa presente che solo i costi del personale a tempo indeterminato dell'ex ISPESL per l'anno 2011 ammontano a oltre 55 milioni di euro, come risulta dal bilancio di previsione approvato dai ministeri vigilanti. Il monte-salari complessivo per il personale


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in forza, spese evidentemente incomprimibili, è dunque superiore all'importo attualmente stanziato sul citato capitolo 4337. A ciò si aggiunga che il decreto legislativo n. 138 del 2011, convertito con legge n. 148 del 2011, dispone che al personale degli enti di ricerca non si applichi la riduzione degli organici pari al 10 per cento dei costi previsti da tale norma.
È stato pure evidenziato ai ministeri vigilanti che l'Istituto è già impegnato, ai sensi della legge di stabilità, nel conseguimento, unitamente agli altri enti previdenziali ora riuniti nella sola INPS, del risparmio di 60 milioni di euro per l'anno 2012 per le sole spese di funzionamento. La quantificazione dell'importo a carico dell'INAIL in via di definizione si andrebbe drammaticamente a sommare alla riduzione dei circa 36 milioni per l'ISPESL. Tale contrazione di risorse comporterà anche una contrazione delle attività di ricerca e non consentirà di partecipare con la medesima efficacia ai progetti cofinanziati da parte di altre istituzioni, quali Ministero della salute, Unione europea e via dicendo. Pertanto, in questa sede mi permetto di auspicare che il Governo, in sede di assestamento del bilancio relativo all'esercizio finanziario 2012, voglia riconsiderare la questione e ripristinare le necessarie risorse per la ricerca.
In conclusione, vorrei fare alcune considerazioni di carattere generale. L'INAIL è un istituto di indiscussa solidità finanziaria e di grandi capacità operative, il cui valore è stato sancito dal legislatore con la creazione del polo della salute e della sicurezza. Tuttavia l'INAIL è costretto a rimarcare come al conferimento di compiti di tale complessità non abbia fatto seguito il riconoscimento di una dotazione adeguata di strumenti d'azione volti a massimizzare la propria capacità di intervento. L'Istituto, infatti, agisce in un contesto di vincoli sempre più cogenti e limitanti rispetto alle sopra descritte potenzialità di sviluppo e di crescita.
Eppure i bilanci dell'istituto registrano anno dopo anno significativi risultati. Dai dati provvisori del 2011 si evince che al 31 dicembre le entrate ammontano ad oltre 10 miliardi di euro, con un incremento delle entrate contributive pari al 2,59 per cento rispetto all'esercizio precedente. Le spese ammontano a circa 9 miliardi di euro, con un risultato differenziale positivo nell'esercizio in questione di un miliardo e 300 milioni circa di euro, che, sommato al fondo iniziale di cassa di oltre 17 miliardi di euro, fa registrare una giacenza di circa 18,5 miliardi di euro depositati presso la Tesoreria.
L'Istituto, consapevole dei vincoli finanziari esistenti nonché della difficile contingenza in cui versa l'economia nazionale, intende assicurare il proprio contributo alla razionalizzazione e qualificazione della spesa pubblica. Non può, tuttavia, sottacersi che una maggiore autonomia nell'utilizzo dei propri margini finanziari a legislazione vigente, utilizzando i soli importi previsti nei propri piani degli investimenti, potrebbe tradursi in un significativo potenziamento dell'azione operativa e dei risultati per l'effetto conseguibili nell'interesse dell'intero sistema Paese.

PRESIDENTE. Ringrazio il commissario Sassi, che ha fornito elementi importanti, anche in relazione alla segnalazione sulle sofferenze che comprimono e limitano le potenzialità dell'INAIL. Do ora la parola ai deputati che intendano porre quesiti o formulare osservazioni.

ANTONINO FOTI. Preliminarmente, oltre a ringraziare il commissario Sassi e il direttore generale per questa relazione ricca di contenuti, vorrei sapere dal commissario se esistano difficoltà nell'organizzazione dell'Istituto oppure problemi di governance, argomento che è stato trattato da questa Commissione con il direttore generale che è al suo fianco.
Inoltre, vorrei sapere se ha mai rappresentato quanto riferito a noi oggi al Ministro Fornero. A una parte di questa Commissione, in particolare ai capigruppo, risulta che il Ministro Fornero abbia dato mandato per la sostituzione del commissario con una procedura non proprio regolare, prevedendo la nomina non di un


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presidente, ma di un altro commissario. Le due domande precedenti sono strettamente collegate a questa affermazione perché noi riteniamo che la procedura di sostituzione non sia avvenuta secondo prassi. Ce ne siamo fatti una ragione. Probabilmente ci sono motivi di carattere personale o di altro genere se il Ministro ha intenzione di sostituirla a breve.
Da ultimo vorrei chiedere se sono disponibili i dati sugli infortuni del 2011.

PRESIDENTE. Questi sono istituti che danno sempre dati certi!

GIULIO SANTAGATA. Ringrazio il presidente per questa sottolineatura riguardante i dati certi! Immagino che facesse riferimento a una questione che non riguarda l'INAIL! Ringrazio l"avvocato Sassi per la sua esposizione. Avevo anch'io intenzione di sollevare il problema perché, se l'avvocato fosse venuto a dirci che da quando è commissario si è bloccato tutto il processo e i conti dell'INAIL hanno avuto un tracollo, avrei capito l'urgenza di sostituire un commissario con un altro commissario.
Si era detto che il commissario ci avrebbe portato fino alla nomina della nuova governance e segnalo che a nostro avviso sia nel caso dell'INAIL sia nel caso della nuova INPS la governance monocratica andrebbe rivista. Come ci è stato illustrato, questi enti stanno assumendo una natura complessa e plurima. Per quanto gli amministratori siano valentissimi, diventa difficile immaginare che l'organo monocratico possa continuare oltre la fase in cui la velocità di decisione può essere premiale, a meno che non si pensi che a governare siano i ministeri vigilanti e che avere un unico soggetto di riferimento faciliti l'operazione. A mio parere sarebbe sbagliato perché il vigilante deve fare il vigilante e l'amministratore deve fare l'amministratore.
Con piacere apprendo che la motivazione non è ascrivibile a disastri nella gestione dell'INAIL. Chiederò al Ministro di sapere a che cosa sia dovuta la sua decisione. Stanno circolando dei retropensieri, che vanno presi come tali, ma che hanno in sé qualche fondamento, circa il fatto che ci si prepari a un'operazione non precisata di privatizzazione. Credo, quindi, che questa Commissione farebbe bene a restare molto vigile sul punto.
Nel merito, avevo già fatto presente all'avvocato Sassi e al dottor Lucibello la questione degli investimenti nelle aree del terremoto e mi pare che nel decreto sulle liberalizzazioni sia contenuta la soluzione da voi auspicata.

GIUSEPPE LUCIBELLO, Direttore generale dell'INAIL. C'è la norma, ma non c'è la soluzione.

GIULIO SANTAGATA. Perfetto! Una norma che non risolve è l'ideale.
Il problema è che sono state stanziate risorse molto rilevanti per intervenire sugli edifici pubblici e anche sull'edilizia residenziale delle zone dell'Aquila, ma tutto è bloccato. Sarebbe interessante capire come mai. Speravo che il problema fosse stato risolto, ma a quanto pare non è così.
L'ultima considerazione riguarda questi 18 miliardi di giacenza nella tesoreria. Il direttore Lucibello ha un'esperienza di conti pubblici superiore alla media dei presenti. Non mi sfugge che, data la natura di quel versamento in tesoreria, questi soldi sono già entrati nel «calderone» del bilancio pubblico e del debito. Mi chiedo, però, se, viste anche le nuove funzioni dell'ente, non sia giunta l'ora, anziché chiudere con attivi pari a 2 miliardi all'anno, di restituirne la maggior parte alle imprese e ai lavoratori, riducendo i premi e trattenendo quanto basta per diventare davvero un punto di eccellenza nella ricerca sulla sicurezza.

MASSIMILIANO FEDRIGA. Ringrazio il commissario e il direttore generale per la loro presenza e per averci esposto il lavoro compiuto finora da INAIL e le criticità ancora presenti, che prendo atto non sono dovute alla governance dell'Istituto.
Detto questo, mi vorrei riagganciare alle parole dei colleghi Foti e Santagata. Mi sembra doveroso parlare di governance


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nel momento in cui il Ministro Fornero, in una riunione con i capigruppo, esplicita la volontà di voler nominare un nuovo commissario. Premetto che se la nomina dei commissari monocratici sia di INAIL che di INPS è stata voluta per rivedere la governance e trovare un assetto di normalità e se questo percorso è stato completato, allora è il caso di nominare un presidente e percorrere il normale iter necessario a garantire la governance dell'ente. Se invece quel compito non è finito, come è comprensibile dato che ci sono diverse riforme in atto e probabilmente il Governo deve ancora assumere delle decisioni per riassettare gli enti, non capisco perché mantenere lo stesso commissario o presidente monocratico da una parte e sostituirlo con un altro commissario dall'altra.
Ovviamente questa non è una domanda diretta alla governance INAIL. Faccio però richiesta ufficiale a nome del gruppo della Lega Nord, cogliendo l'occasione del fatto che ci stanno ascoltando all'esterno, affinché il Ministro venga in audizione in Commissione prima di scegliere il nuovo commissario e motivi la propria scelta. Non è un atto dovuto, ma penso che sia una questione di cortesia e rispetto verso un Parlamento che, ricordo, è stato eletto dai cittadini - piaccia o non piaccia il sistema elettorale - a differenza dell'attuale Governo. Credo, quindi, che una risposta dal Ministro Fornero sia dovuta a questa Commissione.
Se, come prevede la legge e per volontà dei ministeri vigilanti, l'INAIL sta compiendo scelte di sviluppo dell'ente, cercando di portarlo in quel regime di normale governance che auspicavo poco fa, credo logico mantenere la continuità necessaria a concludere il percorso. Vorrei capire altrimenti a cosa punti il Ministro. Tanto più che le supposizioni del collega Santagata sembrerebbero avvallate dal curriculum fornitoci dal Ministro Fornero.
Mi risulta - così che anche i colleghi che non erano presenti alla riunione ne siano informati - che la persona che il Ministro Fornero intende nominare provenga dal consiglio d'amministrazione di Intesa Sanpaolo Vita, società assicurativa del gruppo Intesa, e dal consiglio d'amministrazione di Allianz Assicurazioni - mi secca fare della dietrologia o del «complottismo», presidente, ma riporto semplicemente fatti oggettivi -, il cui ex amministratore delegato è casualmente diventato amministratore delegato di Intesa Sanpaolo. Mi risulta anche che sia stato consulente di tutte le principali assicurazioni private.
Personalmente, quindi, credo che il sospetto che INAIL sarà privatizzato sia legittimo. Non voglio mettere il carro davanti ai buoi, ma io ritengo esaustiva la relazione del commissario dell'INAIL e credo sia necessario che la Commissione sollevi ufficialmente il problema con il Ministro e con il Ministero perché riteniamo inaccettabile questo comportamento, oltre al fatto che le scelte di governo politico degli enti non possono prescindere e saltare a piè pari il volere della Commissione con la scusa di nominare un altro commissario.

PRESIDENTE. Non mi sembra che siano stati compiuti passaggi formali.

MASSIMILIANO FEDRIGA. A me è stato ufficialmente consegnato un curriculum dal Ministro Fornero durante una riunione con i capigruppo.

PRESIDENTE. Effettivamente, mi risulta che è stata avviata la procedura per la nomina del presidente dell'INAIL.

MASSIMILIANO FEDRIGA. Io ritengo esaustiva la relazione del commissario dell'INAIL e credo sia necessario che la Commissione sollevi ufficialmente il problema con il Ministro e con il Ministero perché riteniamo inaccettabile questo comportamento, oltre al fatto che le scelte di governo politico degli enti non possono prescindere e saltare a piè pari il volere della Commissione con la scusa di nominare un altro commissario.
Il Ministro doveva avere il coraggio - e disponeva di tutto il tempo necessario - di nominare un presidente con il parere alla


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Commissione. Mi sembra troppo facile scavalcare la Commissione ricorrendo alla nomina di un commissario senza bisogno di alcun parere.

VINCENZO ANTONIO FONTANA. Mi associo ai ringraziamenti rivolti dai colleghi al commissario, avvocato Sassi, e al direttore generale Lucibello. Li ringrazio per la loro presenza e soprattutto per la brillante esposizione. Mi associo anche a quanto detto dal nostro capogruppo, onorevole Foti, e dai colleghi Santagata e Fedriga. Sorvolo perché credo che la riflessione su questo argomento sia stata ampia.
Vorrei invece sottoporre al commissario un'altra considerazione. Tra i meriti del precedente Governo c'è anche quello di aver costituito il cosiddetto polo della sicurezza, facendo confluire in INAIL gli altri enti che operavano nel settore. Credo che lei abbia valorizzato particolarmente questo elemento, tra l'altro attribuendo rilievo al nuovo ruolo di INAIL, che non si occupa più solo dell'aspetto assicurativo, ma guarda invece alla salute e alla sicurezza dei lavoratori. È un elemento nuovo di INAIL che va anche a suo merito.
Sulla base della sua esperienza, ritiene che per perseguire l'obiettivo occorra coordinare l'azione di ASL e INAIL oppure si dovrebbero addirittura trasferire alcune funzioni, specie nel campo della prevenzione, dalle ASL all'INAIL?

GIULIANO CAZZOLA. Ringrazio anch'io il commissario Sassi, il dottor Lucibello e i loro collaboratori per quanto ci hanno detto e per le rassicurazioni che ci hanno fornito rispetto al progetto così importante del polo della sicurezza, a cui poco fa l'onorevole Fontana attribuiva un valore anche politico riferendosi all'azione del precedente Governo, che peraltro recuperava una conclusione della Commissione di vigilanza sugli enti gestori della passata legislatura.
Mi pare che gli umori della Commissione a proposito delle vicende che riguardano il commissariamento dell'INAIL siano stati espressi in maniera chiara. Io non voglio dare suggerimenti ai colleghi, ma non vorrei che mettessimo in imbarazzo il commissario Sassi, il quale ovviamente non si trova qui per una questione che riguarda il suo interesse personale o la prospettiva di rimanere ai vertici dell'INAIL.
Sto, quindi, agli argomenti di merito e torno alle domande da porre a chi rappresenta oggi l'INAIL. Attualmente capita spesso che intervengano questioni relative all'aumento dei contributi o alla necessità di coprire nuovi interventi previdenziali. Da ultimo, per esempio, se ne era parlato quando, nei preliminari del negoziato sulla riforma del lavoro, il Governo aveva previsto di dare copertura alla riforma attraverso un incremento delle aliquote contributive della piccola e media impresa. Tutte le volte che si pongono problemi di questo genere alcune associazioni imprenditoriali - nel caso dell'INAIL soprattutto l'artigianato - fanno emergere e sottolineano la posizione di avanzo della loro gestione.
Credo sia utile che il commissario Sassi, che peraltro ha una lunga esperienza di gestione degli enti previdenziali perché è stato all'INPS per diversi anni sia come commissario sia come presidente, faccia chiarezza. Queste richieste e rivendicazioni, che possono essere eque sul piano del dibattito politico, mi paiono in realtà destituite di fondamento sul piano sostanziale. Nel bilancio dell'INAIL ci sono diversi comparti e tra diversi comparti si hanno anche momenti di solidarietà, cosicché il pareggio dell'industria e l'avanzo dell'artigianato servono a coprire il debito dell'agricoltura, che peraltro è un settore dove si verifica una buona dose di infortuni.
Poiché la previdenza è una questione difficile e spesso si finisce per ascoltare ragionamenti che possono sembrare corretti e condivisibili, chiederei al commissario Sassi di fare chiarezza su questo punto e sulla struttura e composizione del bilancio dell'INAIL.

CESARE DAMIANO. Anch'io mi associo ai ringraziamenti per la puntuale relazione.


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Vorrei fare una prima osservazione a proposito della decisione del Ministro del lavoro, comunicata ai capigruppo, di provvedere la nomina di un nuovo commissario. Anch'io penso che sia una procedura anomala e penso che sarebbe opportuno richiedere un passaggio del Ministro o di rappresentanti del Ministero nella Commissione lavoro, anche per dare conto di questo indirizzo e recuperare una situazione che presenta elementi di anomalia, per alcuni versi non comprensibili.
La seconda questione riguarda il polo della salute e sicurezza, un indirizzo che, come il commissario e il direttore sanno, noi abbiamo sempre condiviso. Pensiamo che il sistema debba avere questi due capisaldi, cioè il polo previdenziale e il polo salute e sicurezza, che gli accorpamenti a questo fine siano molto utili e che la predisposizione, attraverso queste aggregazioni, di piani industriali efficaci per gli enti sia la strada giusta.
Del resto noi abbiamo particolarmente a cuore l'attività dell'INAIL perché sappiamo quanto sia importante per la prevenzione degli infortuni e non nascondiamo i risultati che sono stati conseguiti nel corso degli anni, pur considerando che la diminuzione di infortuni e incidenti va purtroppo correlata anche alla diminuzione dell'attività produttiva per via dei caratteri che ha assunto la recessione in Italia.
Per quanto riguarda le risorse, anch'io penso che sarebbe giusto produrre una riflessione sul punto. Del resto credo che tutti i Governi abbiano tentato di utilizzare meglio le risorse derivanti dai premi assicurativi delle aziende, ma con scarso successo. Ricordo, quando ero ministro, di aver strappato all'allora Ministro dell'economia e delle finanze, Padoa-Schioppa, un intervento sul danno biologico, ma di entità relativamente modesta rispetto al surplus che viene totalizzato ogni anno dall'ente.
Parlo di risorse, come hanno fatto alcuni miei colleghi, perché, ad esempio, è evidente un elemento di perplessità o di critica avanzato da Rete Imprese Italia, che rappresenta le piccole imprese del commercio e dell'artigianato, a proposito di premi abbastanza rilevanti. Questi producono ogni anno dei surplus a fronte di una riforma degli ammortizzatori sociali che chiederebbe a questo sistema delle piccole imprese italiane, cioè la gran parte delle unità locali - come sappiamo, rispetto ai 4,5 milioni di imprese esistenti, la maggior parte è concentrata nel tessuto della piccola e piccolissima impresa -, nuovi esborsi, senza considerare quelli che già gravano su questo tessuto industriale.
In un momento nel quale abbiamo bisogno di individuare un efficace sistema di ammortizzatori sociali, che abbia un carattere universale e sia capace di ricomprendere anche i giovani del lavoro precario che non hanno tutele efficaci, si pone quindi il problema di una giusta redistribuzione delle risorse, e questo riguarda sicuramente anche l'INAIL, come abbiamo più volte evidenziato.
Infine, c'è una questione sollevata dall'onorevole Cazzola alla quale noi siamo interessati, cioè il rapporto fra ASL e INAIL per quanto riguarda le attività e le competenze. Crediamo che su questo punto varrebbe la pena approfondire e produrre dei chiarimenti, al fine di creare le migliori sinergie operative.

LUIGI BOBBA. Vorrei tornare brevemente su due punti.
Il commissario Sassi ha ben delineato la prospettiva di un polo della sicurezza e della salute, accompagnato da una governance ridisegnata a seguito dell'incorporazione di ISPESL e di IPSEMA in questa logica. Per questo e per i risultati di bilancio e di risparmio che ci ha illustrato, ottenuti grazie a questa operazione che ha la funzione sia di razionalizzare sia di ridisegnare la missione dell'Istituto, credo che sarebbe ancor più necessario reinvestire le risorse nell'attività di prevenzione, quella che in prospettiva consente di centrare l'obiettivo, che tutti condividiamo, di ridurre il numero degli infortuni e in particolare di quelli mortali. Dai dati si evince, invece, che dell'avanzo di 1,3 miliardi di euro solamente 205 milioni sono stati messi a disposizione delle aziende.


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C'è ancora un margine molto ampio di investimento sulla nuova missione.
Il secondo tema che vorrei affrontare è quello del rapporto tra ASL e INAIL. In un certo senso è lì che casca l'asino e mi pare singolare che non se ne sia parlato. Dal punto di vista dell'utente finale, è evidente che, in caso di infortunio, il rapporto tra ASL e INAIL incide sulle procedure, sulla capacità di rispondere in modo rapido e quant'altro.
Penso che sia oltremodo necessario sottolineare questo aspetto perché è l'elemento che tocca più da vicino il cittadino lavoratore, al di là della riorganizzazione complessiva della governance dell'ente.

PRESIDENTE. Prima di dare la parola al commissario dell'INAIL e al direttore, che è stato chiamato in causa su alcuni aspetti riguardanti le funzioni della Direzione, vorrei esprimere anch'io un apprezzamento per la relazione e il lavoro svolto dal commissario in questi pochi mesi. Ci è stata riportata anche la notizia della conclusione di un lavoro molto particolare che riguarda le linee guida di riorganizzazione dell'istituto, a dimostrazione del fatto che nel periodo commissariale non abbiamo registrato una stasi, ma un dinamismo che si ricollega anche al lavoro del presidente Sartori, che tutti ricordiamo con grande affetto.
Sono stato chiamato in causa, nella mia funzione di presidente, da molti colleghi che hanno richiesto, in merito alla questione rappresentata dal Ministro Fornero ai capigruppo, un'iniziativa autonoma della Commissione nei confronti del Ministro stesso. Voglio ricordare che la nostra competenza, per quanto riguarda le nomine, si esplica attraverso un voto non vincolante per il Ministero. È evidente che dobbiamo tener conto di questo limite ai poteri e alle funzioni della Commissione.
Pur tuttavia, mi adopererò, nei limiti del possibile, per chiedere al Ministro di meglio esplicitare le sue intenzioni, atteso che ha avviato una procedura di sostituzione del commissario, annunciando analogamente e nello stesso momento la riorganizzazione della governance dell'ente attraverso un metodo diverso di selezione e individuazione della presidenza.
La Commissione ha più volte sollevato il problema, che ritengo assolutamente fondato, del superamento di una visione monocratica nella gestione di questi istituti in ragione della complessità che oggi li caratterizza non solo in virtù della razionalizzazione e dell'accorpamento complessivi, ma anche, come ha sottolineato il commissario Sassi, in virtù di una nuova sperimentazione. Poiché fisionomie e caratteristiche peculiari di altri enti sono state fuse in qualcosa di diverso, ciò richiede un livello di responsabilità e un'organizzazione differenti.
Ferme restando le competenze della nostra Commissione, chiederò al Ministro di venire a riferire, se riterrà opportuno, su queste sue scelte. Chiudo sottolineando un elemento, che credo non sfugga a nessuno di voi. Il fatto di aver confermato l'audizione del commissario Sassi, pur in presenza di una scadenza che riguarda il mandato e l'incarico da lui ricevuto, credo sia già implicitamente una presa di posizione che sottolinea l'autonomia, alla quale io tengo molto, della Commissione nei confronti dell'Esecutivo. Ritengo che questa sia una prerogativa della quale bisogna tutti andar fieri perché i segnali di natura politica riqualificano il lavoro, la funzione e il ruolo del Parlamento e della Commissione.
Do ora la parola ai nostri ospiti per la replica.

GIAN PAOLO SASSI, Commissario straordinario dell'INAIL. Ringrazio lei, signor presidente, e tutta la Commissione per le parole di apprezzamento nei miei confronti, ma soprattutto nei confronti dell'Istituto.
Per quanto riguarda la governance, onorevole Foti, in effetti non ci sono problemi. Nella mia introduzione ho dato atto del rapporto di collaborazione - a volte insolito in questo tipo di enti - che si è subito instaurato col direttore generale, con il CIV e soprattutto con la dirigenza. Con il direttore generale c'erano pochi problemi perché ci conosciamo da


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tanto tempo, ma anche con il CIV abbiamo lavorato bene. In questo momento certamente l'INAIL non ha problemi di governance.
Non ho potuto rappresentare questa mia relazione al Ministro Fornero perché non l'ho mai incontrata. Non ha mai richiesto la mia presenza e io l'ho lasciata lavorare. Del resto, abbiamo entrambi tanto da fare. Le manderò, come saluto e per una questione di rispetto, il testo dell'audizione.
Per quanto riguarda gli infortuni, il trend infortunistico del 2011 si rivela estremamente positivo. Abbiamo circa 50.000 infortuni in meno rispetto al 2010, con una riduzione del 5,4 per cento. Gli eventi mortali nel 2011 sono diminuiti rispetto al 2010 del 4,4 per cento e siamo passati da 973 a 930 eventi mortali. Sia ben chiaro che, per quanto possano essere motivo di soddisfazione, questi dati non sono positivi. Dovremmo scendere a infortuni zero e non ci arriveremo mai, ma certamente, secondo me e secondo l'INAIL, che è la struttura che se ne occupa tutti i giorni, c'è ancora un grosso margine di miglioramento.
Quello che bisogna fare è investire in prevenzione. Ogni euro investito in prevenzione rende moltissimo e non solo in termini economici. Stiamo monetizzando tutto, ma dietro ogni infortunio c'è un carico di dolore fisico e umano che non possiamo trascurare. Non è monetizzabile, ma è ancora più pesante di quanto costi alla collettività. I risultati sono buoni, ma speriamo che nel 2012 siano migliori.
Per quanto riguarda l'intervento dell'onorevole Santagata, sulla governance non so cosa dire. Io ho trovato una governance soddisfacente. L'abbiamo implementata e abbiamo fatto ciò che dovevamo. Non so, quindi, cosa si intenda per nuova governance. Lo sento dire per la prima volta.
L'avanzo, invece, è uno dei punti dolenti, che pongono spesso l'INAIL nel mirino di chi vorrebbe privatizzarlo. Come dicevo, siamo arrivati a 18 miliardi di euro, depositati su un conto di tesoreria, che fanno parte ormai del bilancio consolidato dello Stato. Condivido appieno quanto ha detto l'onorevole Santagata, perché è una cosa che io ho sempre sostenuto. Se parliamo di assicurazione obbligatoria, teoricamente lo Stato non dovrebbe guadagnarci. Messa da parte una sua riserva, l'ente dovrebbe poi restituire, in termini di minori premi o maggiori rendite, questi soldi a chi li ha versati. Io sono assolutamente d'accordo: è il Ministero dell'economia e delle finanze a non esserlo mai.
Qui si innesta il discorso delle gestioni a cui accennava l'onorevole Cazzola. Le gestioni sono quattro: industria, commercio, artigianato e agricoltura. L'industria ha un deficit abbastanza contenuto. Commercio e artigianato certamente hanno un avanzo di gestione. L'agricoltura ha un deficit cronico e mi pare che il «prestito» tra una gestione e l'altra ammonti a 23 miliardi di euro. Le prime tre gestioni, industria, commercio e artigianato, supportano la quarta, ma si tratta di un dato storico costruito nei decenni.
Noi d'altra parte abbiamo un bilancio solidaristico, che si proietta in una prospettiva intergenerazionale. Per parlar chiaro, se ogni gestione avesse un proprio bilancio, l'agricoltura in questo Paese scomparirebbe perché bisognerebbe chiedere ai lavoratori agricoli contributi cento volte superiori a quelli attuali. Sarebbe un onere senza dubbio insostenibile. La situazione è questa.
Commercio e artigianato si lamentano di più perché effettivamente pagano cento, hanno un ritorno di cinquanta e un avanzo di venti, che viene destinato a questa contribuzione di carattere solidaristico. È un problema che pongo al Parlamento perché di certo non può essere risolto dall'INAIL. Col bilancio di quest'anno, abbiamo 18,5 miliardi di euro su un conto infruttifero di tesoreria che sarà utilizzato come si potrà.
Lascerei al direttore la risposta sugli investimenti nelle aree terremotate. È un passaggio molto delicato perché si sino verificate situazioni schizofreniche. Da una parte ci è stato detto di spendere e dall'altra parte ci è stato detto che non


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potevamo spendere. Se riuscissimo a fare il punto su questo sarebbe un'ottima cosa.
Vorrei brevemente affrontare altri argomenti. Per quanto riguarda il rapporto tra ASL e INAIL, è vero che potrebbe esserci un maggiore coordinamento, ma anche questo dipende dal legislatore. Noi saremmo senz'altro favorevoli a una maggiore integrazione. L'INAIL si farebbe anzi carico di essere l'unico punto di riferimento del complesso passaggio burocratico che avviene quando un lavoratore si infortuna. Certamente su questo si può lavorare moltissimo, ma ancora una volta serve una norma. Ritornerei sul discorso molto interessante che riguarda l'accordo con le regioni. Se funzionerà, l'INAIL potrà avere una mission sul territorio estremamente diffusa. Io stesso in questi pochi mesi ho ricevuto sollecitazioni per almeno tre o quattro interventi di grosso rilievo, in unione con alcune ASL dotate di strutture idonee per la riabilitazione, e anche per costruire ex novo cose importanti.
Come spiegherà meglio il direttore, le risorse che abbiamo sulla carta in realtà non appartengono all'INAIL perché vengono mediate dal Ministro dell'economia e delle finanze, che spesso ha altre priorità.

GIUSEPPE LUCIBELLO, Direttore generale dell'INAIL. Devo innanzitutto fornire una comunicazione di cui gran parte dei commissari sarà a conoscenza. Da utente e lettore di comunicati stampa, ho riscontrato che il Consiglio dei ministri di venerdì ha avviato le procedure per la nomina del professor De Felice a presidente dell'INAIL. Ci risulta essere in corso di acquisizione il concerto del Ministro dell'economia e delle finanze su tale nomina . È una notizia, che ovviamente non commento, dovuta a questo consesso.
Inizio col rispondere all'onorevole Santagata sul tema degli investimenti. INAIL è pienamente consapevole di non poter sbloccare i 18,5 miliardi di euro che giacciono in tesoreria. Si tratta di riserve che, nel sistema dei conti pubblici integrati, purtroppo sono a garanzia del fabbisogno e del debito. Il Parlamento sta valutando un'operazione in questa direzione relativamente alla riconduzione di 8,5 miliardi di risorse di tesoreria delle autonomie locali. Si tratta della stessa situazione.
INAIL ritiene che ci siano tutti i presupposti affinché le somme stanziate annualmente a legislazione vigente, cioè il 7 per cento delle proprie disponibilità, circa un miliardo di euro l'anno, possano essere utilmente inserite, ancorché in un percorso di progressività e gradualità, nel sistema economico sia per la ricostruzione dell'Aquila, sia per l'acquisto di immobili da adibire a uffici di pubbliche amministrazioni, sia per il recupero, consentito da una recente disposizione normativa, di vecchi investimenti INAIL - ne abbiamo recuperati sette, tutti qualificati e tutti importanti -, sia per far nascere, come richiesto dal Parlamento, la prima grande SGR pubblica, costituita ex articolo 33 del decreto-legge n. 98 del 2011, successivamente modificato e novellato.
INAIL ha messo nei propri bilanci tutto l'occorrente. Dal decreto interministeriale dei dicasteri del Lavoro e dell'Economia non ancora notificato ufficialmente - disponiamo di una quota informale - risulta però che le risorse materialmente liberate per l'Istituto, per tutte queste finalità - a fronte di 4 miliardi di stanziamenti -, ammontano a 50 milioni di euro per l'anno 2012, a 50 milioni per il 2013 e a 135 milioni per il 2014, a cui si aggiungono 410 milioni di euro per gli investimenti indiretti nel 2012 e 400 milioni sia per il 2013 sia per il 2014.
A fronte di ciò, onorevole Santagata, non abbiamo ancora risposte sull'Aquila perché il piano triennale di investimenti non teneva conto della novità normativa contenuta all'articolo 16 del decreto Milleproroghe. Attendiamo fiduciosi l'adozione di un decreto del Ministro dell'economia e delle finanze che ci dia contezza delle risorse disponibili per la ricostruzione. Ricordo, tuttavia, che in occasione della recente visita del Presidente del Consiglio all'Aquila, il Ministro delle politiche per la coesione territoriale, che ha avuto anche l'incarico di commissario per la


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ricostruzione, ha dichiarato che risulterebbero disponibili per la ricostruzione oltre 5 miliardi di euro.
In una tabella facilmente estraibile dal sito del Ministero delle politiche per la coesione territoriale risulterebbe che le risorse INAIL che potranno essere messe in campo ammontano a 600 milioni di euro. Ebbene, saremmo contenti se questa conferma ci arrivasse dall'emanando decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, ma a tutt'oggi non vi sono novità.
Una piccola chiosa al dato sugli infortuni. INAIL ha chiuso il 2011 con un avanzo finanziario di circa 349 milioni di euro. Abbiamo effettivamente messo in campo tutte le risorse necessarie per l'avvio delle politiche sanitarie. Quest'anno pensiamo di chiudere accordi con almeno sette regioni per consentire che i nostri infortunati e tecnopatici usufruiscano di funzioni riabilitative di eccellenza. Cominceremo probabilmente con la regione Lazio.
Per quanto concerne gli incentivi alle imprese, la quota messa in campo è di circa 750 milioni entro il 2014. Ricordo che un recentissimo lavoro della International Social Security Association (ISSA), l'organismo internazionale che ingloba le INAIL di tutto il mondo, afferma che chi spende un euro ne guadagna più di due. È un lavoro ben fatto, scaricabile dal sito dell'associazione, che dimostra come un'impresa che investa un euro in sicurezza, ne guadagni almeno due e mezzo dall'investimento. I nostri 205 milioni di euro non saranno una cifra enorme, ma non mi risulta che una cifra del genere sia mai stata stanziata per mettere in sicurezza e migliorare le condizioni di lavoro dei lavoratori.
Per il resto, siamo molto preoccupati del taglio sullo stanziamento ISPESL in quanto, da una nostra ricognizione, non risulta che altri enti di ricerca abbiano subito tagli rispetto allo stanziamento del 2010. L'aspetto molto preoccupante è che il taglio è stato operato in applicazione di una norma che riguardava i consumi intermedi e che quindi non poteva toccare né la ricerca né certamente le spese di personale.
Il lavoro che stiamo facendo è enorme. L'ente si sta muovendo a 360 gradi e si sta modernizzando, ma avrebbe bisogno di risorse e di fiducia maggiori da parte dei referenti istituzionali.

PRESIDENTE. Abbiamo acquisito alcuni elementi sui quali la Commissione potrà tornare, soprattutto per colmare quel divario molto consistente che può ripercuotersi sui livelli occupazionali. C'è materia di competenza della nostra Commissione. Nel ringraziare il commissario Sassi e il direttore Lucibello, dichiaro conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 13,30.

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