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Resoconti stenografici delle audizioni

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Commissione XIII
25.
Mercoledì 23 maggio 2012
INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Russo Paolo, Presidente ... 3

Seguito dell'audizione del Presidente dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA), professor Dario Fruscio, sull'assetto e sulla gestione delle società controllate dall'AGEA (ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento):

Russo Paolo, Presidente ... 3 4 7 12
Biava Francesco (PdL) ... 11
Catanoso Basilio (PdL) ... 6
Delfino Teresio (UdCpTP) ... 4
Di Giuseppe Anita (IdV) ... 4 12
Fogliato Sebastiano (LNP) ... 10
Oliverio Nicodemo Nazzareno (PD) ... 10
Rainieri Fabio (LNP) ... 4
Ruvolo Giuseppe (PT) ... 4 7
Servodio Giuseppina (PD) ... 9
Zucchi Angelo (PD) ... 3
Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito Democratico: PD; Lega Nord Padania: LNP; Unione di Centro per il Terzo Polo: UdCpTP; Futuro e Libertà per il Terzo Polo: FLpTP; Popolo e Territorio (Noi Sud-Libertà ed Autonomia, Popolari d'Italia Domani-PID, Movimento di Responsabilità Nazionale-MRN, Azione Popolare, Alleanza di Centro-AdC, Democrazia Cristiana): PT; Italia dei Valori: IdV; Misto: Misto; Misto-Alleanza per l'Italia: Misto-ApI; Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud: Misto-MpA-Sud; Misto-Liberal Democratici-MAIE: Misto-LD-MAIE; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling; Misto-Repubblicani-Azionisti: Misto-R-A; Misto-Noi per il Partito del Sud Lega Sud Ausonia: Misto-NPSud; Misto-Fareitalia per la Costituente Popolare: Misto-FCP; Misto-Liberali per l'Italia-PLI: Misto-LI-PLI; Misto-Grande Sud-PPA: Misto-G.Sud-PPA; Misto-Iniziativa Liberale: Misto-IL.

COMMISSIONE XIII
AGRICOLTURA

Resoconto stenografico

AUDIZIONE


Seduta di mercoledì 23 maggio 2012


Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PAOLO RUSSO

La seduta comincia alle 15.

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Seguito dell'audizione del Presidente dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA), professor Dario Fruscio, sull'assetto e sulla gestione delle società controllate dall'AGEA.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, il seguito dell'audizione del Presidente dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura, professor Dario Fruscio, sull'assetto e sulla gestione delle società controllate dall'AGEA.
Ricordo che nell'audizione iniziata nella seduta del 9 maggio il presidente dell'AGEA ha svolto la sua relazione. Come convenuto in quella seduta, passeremo ora agli interventi dei deputati, ai quali seguirà la replica del professor Fruscio. Avverto che il presidente è accompagnato dal dottor Guido Tampieri e dal dottor Carlo Liviantoni, consiglieri di amministrazione dell'AGEA.
Do quindi la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

ANGELO ZUCCHI. Grazie, presidente. Al di là delle vicende che il presidente Fruscio ci ha rappresentato e che chiamano in causa decisioni e anche uomini che non avrebbero concorso al buon funzionamento dell'ente, ci interessa capire le ragioni di un funzionamento del sistema AGEA, che di fatto dalla sua istituzione non ha saputo corrispondere pienamente ai bisogni e alle ragioni per cui era nata.
Si tratta di un sistema costoso, che non soddisfa le aspettative degli agricoltori, che a distanza di anni e con le tecnologie disponibili non è ancora a regime per quanto riguarda la banca dati aziendale, l'automatismo degli accertamenti e l'efficacia dei controlli.
Chiediamo al presidente Fruscio se a suo giudizio un sistema così congegnato sia in grado di raggiungere i risultati attesi e, se sì, in quali tempi e a quali condizioni, se ritenga il costo congruo, comparato alle analoghe strutture europee, se il budget ridotto, che si sta progressivamente riducendo stante l'alto costo della SIN, sia capace di sostenerne ancora il peso, se l'interesse pubblico che convive nella SIN con legittimi interessi privati sia garantito dal sistema di verifica dei risultati e dei costi che fa capo all'AGEA.
Chiediamo inoltre quale sia lo stato dei rapporti dell'AGEA con gli enti pagatori regionali, se anche in questo campo sia possibile, anche per contenere i costi, ricercare nuove forme di integrazione funzionale, quali contraddizioni avrebbe riportare sotto la direzione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali le funzioni di coordinamento, che l'Unione europea chiede di esercitare, demandando a un'agenzia monocratica su modello regionale le funzioni di organismo pagatore. Grazie.


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PRESIDENTE. Colgo l'occasione dell'intervento del collega Zucchi, particolarmente puntuale nelle domande e stringato nell'esposizione, per darci un timing nei lavori. Proporrei di dedicare non più di mezz'ora alle domande, in modo da lasciare spazio alle risposte nella mezz'ora successiva. Pregherei quindi di riservare le valutazioni di carattere politico a una fase successiva, limitandoci a domande puntuali.

GIUSEPPE RUVOLO. Intervengo sull'ordine dei lavori, perché non ho capito bene cosa succeda se non riusciamo a ultimare le domande. In questo caso, infatti, è previsto un altro incontro?

PRESIDENTE. Non ho detto questo, ma auspico di riuscire a concludere le domande entro le 15,30, in modo da avere sicuramente le risposte. Spetta, quindi, a noi essere stringati. Abbiamo due strade: o contenere la fase delle domande o lasciare che queste si facciano sine die. Per garantire il tempo necessario alle risposte svolgerò il ruolo di Cerbero, domanda per domanda.

FABIO RAINIERI. Forse, visti i tempi, è meglio che alle domande di ogni deputato venga data subito risposta dal presidente (Commenti).

PRESIDENTE. Va bene, al termine di tutte le domande si avrà la risposta.

FABIO RAINIERI. Desidero rivolgere due domande. In primo luogo, sulla base dei risultati di un'indagine, pare che ci siano 1 miliardo e 200 milioni di contributi indebitamente ottenuti dalla Comunità europea in tutti i campi, di cui l'AGEA pare abbia una quota pari a circa 300 milioni di euro, per cui vorrei sapere se l'AGEA stia facendo qualcosa per capire dove siano andati e di chi sia la responsabilità di questo.
In secondo luogo, il 21 maggio 2012 il tribunale di Saluzzo ha rinviato a giudizio Mario Tommaso Abrate, presidente di una cooperativa di Savigliano - la Piemonte Latte - imputata anche per truffa aggravata ed evasione dell'IVA. I vertici della cooperativa saviglianese avrebbero architettato un raggiro milionario attraverso il cosiddetto «prelievo supplementare», strumento previsto dal sistema comunitario delle quote latte.
Chiedo quindi al Presidente come mai l'AGEA, a differenza di altre situazioni, non si sia costituita parte civile nel processo. Grazie.

TERESIO DELFINO. Vorrei porre una domanda sulla vicenda della gestione commissariale, per sapere quali atti siano stati compiuti dall'AGEA o dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per recuperare eventuali danni erariali presso le sedi competenti.
Un'altra domanda riguarda la SIN. La riduzione della spesa pubblica è un obiettivo primario di questo Governo, per cui vorrei sapere da lei quali siano le leve sulle quali spingere per ridurre i costi complessivi dei servizi del SIAN, compresa la SIN. Vorrei sapere, inoltre, quale attività l'AGEA abbia posto in essere rispetto alla vicenda delle quote latte dopo la modifica normativa che ha ricondotto queste funzioni all'AGEA, perché riteniamo che sia ora di passare ai fatti. Grazie.

ANITA DI GIUSEPPE. Inizio citando le dichiarazioni del ministro Catania, che ha detto che c'è un problema di funzionamento nel circuito AGEA-SIN, che le cose non vanno, quando ha annunciato il suo incontro con Dario Fruscio reintegrato dal TAR.
A proposito di tale incontro, il Ministro Catania ha detto che intende avere con lui un approfondito scambio di idee, per comprendere come intenda risolvere alcune situazioni inaccettabili, cosa che - ha aggiunto - deve avvenire nell'arco di poco tempo o altrimenti sarà necessario intervenire. Queste cose le ha dette il Ministro; non le ho dette io.
Che l'AGEA non fosse un esempio di efficacia e di efficienza lo sanno soprattutto gli agricoltori, considerando che alcune


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imprese devono avere risorse dal 2003. A tale proposito, sottolineo che quando lo Stato deve avere i soldi ingrana la marcia avanti, quando, invece, li devono ricevere le imprese, va tranquillo e poco interessa quanto accade agli imprenditori.
Credo che questa inefficienza dell'AGEA debba essere rimarcata proprio perché siamo in Commissione agricoltura e l'AGEA è l'ente erogatore di quelle benedette risorse che arrivano dall'Europa e che sono fondamentali per le imprese agricole.
Comincio con la prima domanda, che probabilmente lei si aspetta, dottor Fruscio. Non riusciamo a capire come mai - e parliamo del caso Gulinelli, l'ex direttore generale della SIN - lei mantenga in essere un contratto stipulato nel 2006 con una cifra esorbitante - circa 250-300.000 euro, mi vergogno anche a dirlo. Di questo contratto si è parlato anche in Parlamento il 13 marzo scorso. Credo che questo sia uno spreco di denaro pubblico, come è stato denunciato anche da una trasmissione televisiva.
La dirigenza SIN, che lei ha rimosso, aveva contestato al signor Gulinelli molti episodi di gestione irregolare, che erano stati segnatamente dichiarati da una società multinazionale specializzata in revisione di bilancio e consulenza delle imprese.
La stessa società ha sostenuto in una relazione che sono stati firmati contratti di consulenza strategica, direzionale e organizzativa per 1 milione di euro, cifra a mio avviso «megagalattica», ed è stato anche sottoscritto un contratto di 6 milioni di euro senza la preventiva richiesta di offerta della RTI, cioè il raggruppamento temporaneo di imprese. Il signor Gulinelli ha quindi gestito male le risorse dello Stato, anzi dei cittadini italiani, ma noi vogliamo sapere come mai lei mantenga in essere quel contratto.
La seconda domanda concerne i controlli: l'AGEA spende, infatti, per tali attività 25 milioni di euro, ma vorremmo sapere come questi vengano eseguiti, visto che l'Unione europea non fa altro che sanzionare l'Italia. Anche in questo dovremmo stare attenti, e chiaramente l'Italia dei Valori lo chiede a lei, dottor Fruscio.
A proposito delle quote latte: l'AGEA e la SIN sono responsabili della gestione delle suddette quote, eppure l'AGEA si rifiuta di predisporre una verifica, che noi anche chiediamo da tempo per fare chiarezza sul problema. Lei sicuramente mi dirà che è tutto a posto, ma organi come la Polizia, i Carabinieri, la Guardia di finanza hanno indagato e continuano a indagare. A tal proposito, c'è anche un'interrogazione a risposta scritta del Gruppo dell'Italia dei Valori, che non ha ancora ricevuto alcuna risposta, che però stiamo aspettando.
Si è rilevato anche che le modalità di calcolo del prelievo supplementare dal 1995-1996 fino al 2004 sono in contrasto con la normativa comunitaria. In uno scambio di missive l'attuale Ministro chiedeva infatti alla Commissione se fosse conforme all'interpretazione del regolamento comunitario calcolare il prelievo supplementare con l'esenzione delle categorie prioritarie. La risposta della Comunità europea del 7 luglio 2010 ha sottolineato che la compensazione deve essere fatta in modo lineare, ovvero fra tutti i produttori che hanno superato la quota individuale. Questo avrebbe dovuto portare a un abbattimento della multa, ma vorrei chiederle se fosse al corrente di questo, perché con una sua nota del febbraio 2012 lei ha chiesto di sospendere tutte le operazioni per la fornitura dei dati, relativi a queste campagne di produzione lattiera, che sono stati richiesti al SIN e all'Istituto zooprofilattico di Teramo.
In proposito, c'è quella interrogazione a risposta scritta e stiamo ancora aspettando che il Governo ci dica come sono andate le cose. Credo che di fronte a una situazione del genere, dottor Fruscio, si debba pensare che l'AGEA abbia sbagliato parecchie cose. Queste sono le tre domande alle quali vorrei fosse data risposta, come aspetto la risposta del Governo su quell'interrogazione scritta. Grazie.


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BASILIO CATANOSO. Non nascondo che la nomina del professor Fruscio a suo tempo mi aveva tranquillizzato sulla possibilità di un nuovo metodo di gestione dell'AGEA e devo dire che sono molto soddisfatto di aver ascoltato la sua relazione molto lunga e corposa, anche se mi ha lasciato perplesso, per alcune cose che sono state dette e altre non molto approfondite.
Sono soddisfatto anche di avere chiesto questa audizione all'epoca e di non aver voluto soffermarmi né nella mia interrogazione parlamentare, per la quale spero arrivi a breve una risposta, né oggi su notizie di stampa più o meno vere o scandalistiche, sulle quali aspettiamo di avere notizie, dai giorni successivi alla mia richiesta di audizione.
Considero utile il seguito dell'audizione del professor Fruscio di oggi perché l'argomento in oggetto è centrale per una Commissione come la nostra, perché, come già evidenziato dall'onorevole Di Giuseppe, esiste una relazione sulla gestione della società commissionata alla KPMG, che però non abbiamo ricevuto nel materiale portato alla Commissione, e anche perché considero utile da ora in poi instaurare una collaborazione, di cui una Commissione come questa non può privarsi, con i vertici dell'AGEA.
Vorrei chiedere al presidente Fruscio se non ritenga opportuno attivare un nuovo sistema di controllo (nuovo, perché AGEA lo ha), che anche in cooperazione con la magistratura miri a eliminare la piaga delle varie truffe, come ad esempio la sostituzione di aziende agricole che non hanno diritto ai contributi con appezzamenti non inseriti nel sistema di gestione. Questa è una delle cose di cui siamo venuti a conoscenza, così come anche del ragionamento simile anche se più complesso delle aziende interessate alla vicenda delle quote latte.
Vorrei chiedere inoltre se non ritenga di dover attivare un programma di risparmio effettivo dell'azienda, in un periodo come questo in cui siamo tutti chiamati a «tirare la cinghia». Spesso il Parlamento viene accusato di godere di privilegi ed è strano che società dello Stato invece vengano lasciate a «briglia sciolta». Mi riferisco ad esempio ai futuri contratti, al contratto di funzionamento di struttura e governo che regola i rapporti tra l'AGEA e la SIN.
Sembra ad esempio che, per i servizi e le attività, il costo della gestione sia pari a 41 milioni di euro e che solo per quelle di governo e controllo gestite dalla SIN occorrano 25 milioni di euro: quindi sembra realmente sballato il rapporto rispetto al servizio reso ai cittadini e alle aziende agricole italiane. Da questo punto di vista, nella sua relazione, il presidente ha dichiarato che i costi di funzionamento della SIN sono stati incrementati dal 2008 al 2009, passando da 15 a 29 milioni di euro.
Questo aumento, che sembra imputabile a scelte di vario tipo, ci sembra molto strano in un periodo nel quale è forte, all'interno dall'amministrazione dello Stato, la necessità di risparmiare.
Non voglio fare riferimenti specifici, lo farò solo velocemente per capire se posso avere una risposta in merito e se ciò può essere vero: come il caso dell'affitto di uno stabile per 3 milioni di euro, avendo cancellato un precedente affitto di entità molto minore come impegno di spesa; e questo inserito nell'acquisizione di un immobile per diverse decine di migliaia di euro, con la ristrutturazione dello stesso, che ha consentito poi di spostare gli uffici dell'AGEA.
A me sembra ancora più strano che una gestione faccia molto spesso ricorso ad affidamenti diretti, anche su specifiche materie che dovrebbero essere gestite dalla stessa società, che è stata formata da soggetti pubblici e privati.
Il contenimento dei costi, cui il presidente l'altra volta faceva riferimento, mi induce a porre un'altra domanda. Nel triennio 2008-2010 il costo di funzionamento della SIN è stato pari a 85 milioni di euro. Questi rappresentano il 30 per cento del costo complessivo dell'intero sistema. Con il passaggio da società a responsabilità limitata a società per azioni, nella relazione della scorsa seduta ci ha detto che è stata raggiunta una riduzione di costi di funzionamento di oltre 5 milioni di euro l'anno,


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ma, malgrado tale riduzione, il costo comunque sarà pari al 50 per cento del costo complessivo del sistema, il che mi sembra piuttosto preoccupante rispetto allo spreco di denaro pubblico.
Dalla documentazione fornitaci risulta una lievitazione dei compensi degli amministratori con aggravio dei costi di governance della SIN successivamente alla trasformazione in Spa mentre risulta invece che il costo degli amministratori della SIN prima della trasformazione, quindi quando era Srl, fosse pari a 710.000 euro, mentre dai costi del consiglio di amministrazione, che sono stati ridotti a 600.000, restano fuori, tuttavia, i costi dell'eventuale utilizzo della figura del direttore generale.
Chiedo quindi al presidente dell'AGEA come mai, in questo triennio 2008-2010, non sia stato posto rimedio e messo in atto alcun meccanismo di riduzione dei costi di funzionamento della SIN, che hanno subito tale incremento, e se invece in futuro vi sia la volontà di arrivare a una riduzione delle spese.
Avrei da dire molte altre cose e spero che non ci sia la necessità di approfondire il tema, ma nelle prossime occasioni potremmo riuscire a parlarne.
Per quanto riguarda la qualità del servizio, restiamo perplessi, perché, se da una parte l'onorevole Di Giuseppe ha ricordato quanto non funziona nel sistema, ci pare strano, dall'altro, che per alcuni dirigenti dell'AGEA che si occupano del pagamento e, quindi, del diretto contatto con l'utente agricolo ci siano state varie occasioni per riconoscere gli ottimi risultati che, nell'ultima fase anche 2011-2012, si è riusciti a raggiungere con la SIN, e che il comunicato stampa di fine anno del ministro Catania, che se prima diceva quanto riportato dalla collega, invece si felicitava degli obiettivi raggiunti in merito ai pagamenti agli utenti e all'erogazione dei fondi.
Vorremmo capire quale sia la verità, per comprendere anche le volontà di progetto industriale dell'AGEA e della SIN.

GIUSEPPE RUVOLO. Spero che lei, presidente, mi consentirà di rivolgere tre veloci quesiti al presidente di AGEA prima di passare alle domande specifiche. Purtroppo non ho avuto il tempo di controllare a quando risalga la sua nomina, quanto sia durata la gestione commissariale e dove sia nato.

PRESIDENTE. Non funziona in questo modo.

GIUSEPPE RUVOLO. Ho chiesto al presidente in premessa la possibilità di fare delle domande a risposta immediata, cosicché potessi poi sviluppare il mio ragionamento.

PRESIDENTE. Lei ha fatto una domanda pleonastica.

GIUSEPPE RUVOLO. Va bene, faccio da solo. L'audizione del presidente dell'AGEA ci ha offerto una grande occasione per conoscere in profondità il sistema dell'AGEA e delle sue derivate, però le faccio presente che è durata più di un'ora, quindi anche noi componenti della Commissione dovremo avere la possibilità di porre domande adeguate.
Il quadro descritto dal presidente è catastrofico, a mio modo di vedere, anche tenuto conto di un approfondimento specifico della sua relazione, peraltro anche lasciando trapelare e affermando la presenza di un danno erariale. Proprio per tali ragioni chiedevo a quando risalisse la sua nomina a presidente. Sembra, infatti, che la catastrofe si sia verificata durante la gestione commissariale, che è durata esattamente sette mesi. Non ricordo esattamente quando lei si sia insediato nell'AGEA, ma è un aspetto importante per dare alle domande un significato puntuale.
Se, infatti, supponiamo che sia iniziato nel 2010, con una gestione commissariale durata sette mesi, lei ha dietro e davanti anni di lavoro e, se c'è una catastrofe nell'azienda principale e nelle sue derivate - come lei l'ha definita -, questa deriva dal fatto che l'ha gestita prevalentemente lei. E ne deve dare anche conto, considerato che servizi giornalistici, interrogazioni, interpellanze hanno dato un'immagine


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molto negativa dell'AGEA e delle sue controllate, anzi in qualche messaggio televisivo un'immagine molto caricaturale, vorrei dire forse anche come covo di malaffare. Desidero sapere quindi quali iniziative e provvedimenti abbia adottato per salvaguardare l'immagine dell'AGEA e delle sue controllate.
Vorrei passare adesso alle domande specifiche. Per quanto riguarda i costi della struttura e nell'ambito dei seppur limitati risparmi realizzati, ricordo che sia la SIN che l'Agecontrol dispongono da tempo di un notevole parco macchine di servizio, il cui costo grava ovviamente sull'AGEA. Vorrei chiederle di chiarirne le ragioni, anche se non si tratta di un aspetto essenziale, ma lei ha accennato a un'Audi 3000, mentre vorrei chiederle se sa che sono tuttora disponibili nella SIN anche Audi 3200 e Audi A6 con autista e che l'acquisto di queste ultime è precedente al commissariamento.
Le pongo questa domanda ricollegandomi alle considerazioni dell'onorevole Di Giuseppe, riprese anche dall'onorevole Catanoso, perché in tempi veramente drammatici per questo paese a tutti si chiede di fare sacrifici, ad altri di sperperare il pubblico denaro come nella fattispecie, per non parlare di quanto ha affermato l'onorevole Di Giuseppe in ordine a un contratto di 330.000 euro per un direttore! E poi dicono che la «casta» siamo noi!
Se poi il rapporto di lavoro del direttore generale della SIN dovesse interrompersi, costerebbe alle tasche degli italiani 144 mensilità! Ovviamente, oltre a questi privilegi ci sono autisti, segretarie, benefit a tutto campo. Questo è un contratto del 2006, ma lei ha operato almeno dal 2010 ad oggi, tranne quella brevissima interruzione, per cui vorrei chiederle se ritenga di poter ancora continuare su questa scia drammatica, ma soprattutto immorale, nei confronti dei cittadini italiani.
Una seconda domanda riguarda la trasformazione della SIN da Srl a Spa. Tale possibilità era già prevista dall'articolo 28 dello Statuto della SIN Srl, in cui si ipotizzava la trasformazione della stessa società in consortile ovvero in Spa.
Vorrei, inoltre, chiederle se abbia mai pensato di razionalizzare e migliorare il servizio e se in proposito sappia che i malfunzionamenti della SIN e dell'AGEA possono avere conseguenze finanziarie sui rapporti con l'Unione europea.
Lei sa, presidente, che qualche mese fa sotto il palazzo dell'AGEA si è svolto uno sciopero degli agricoltori siciliani, che hanno 40.000 pratiche bloccate solo a causa di una burocrazia lenta e incapace di dare loro risposte in un momento così drammatico! Altro che forconi!
Lei ha sostenuto la possibilità di ristrutturare l'AGEA eliminando la figura del direttore generale, cosa buona e giusta, però lei «predica bene e razzola male», perché per tre volte consecutive - ed è agli atti dell'ente che rappresenta - ha avanzato la proposta di nominare un direttore generale.
Lei ha sostenuto che la SIN sia più importante dell'AGEA, e le pongo una domanda sintetica sperando di ricevere una risposta adeguata.
Vorrei sapere, inoltre, se lei si sia avvalso di un addetto stampa che costa 90.000 euro così ripartiti: 30.000 euro per l'AGEA, 30.000 euro per la SIN e 30.000 euro per l'Agecontrol. Vorrei capire quale sia il lavoro di questo addetto stampa, di cui non abbiamo mai avuto traccia, sebbene io sia molto attento alle attività dell'AGEA e dell'Agecontrol. Si tratta quindi di una spesa spropositata di 90.000 euro, mentre nel frattempo gli agricoltori muoiono di fame per l'incapacità della burocrazia degna dei dinosauri che lei sta amministrando.
Lei afferma che la trasformazione della SIN da Srl a Spa avrebbe minato i poteri di controllo della componente pubblica sull'operato del socio operativo, ma stento a capire, per cui le chiedo se ci saprebbe dire come la trasformazione in Spa sia stata lesiva del pubblico interesse.
Ancora un'altra domanda. L'AGEA attende la liquidazione di 24 milioni di euro - così lei ha affermato - per danni patiti.


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Vorrei sapere come sia stata contestata questa circostanza al soggetto che avrebbe causato questi danni e come gli stessi siano stati determinati.
Relativamente alla circostanza che ha portato alla rimozione dei tre consiglieri di amministrazione di nomina AGEA e SIN, vorrebbe dirci quale sarebbe stata la giusta causa che ha portato alla revoca della nomina e l'importo degli eventuali costi per l'erario nel caso in cui non fosse comprovata la giusta causa?
Il presidente afferma, inoltre, implicitamente che i tre consiglieri della SIN Spa non avrebbero avuto a cuore gli interessi dell'AGEA. Potrebbe cortesemente produrre della documentazione che comprovi questa affermazione?
Ho finito. La ringrazio molto per le risposte che vorrà darmi, ma mi consenta di chiudere pregando il presidente Russo di farsi carico di valutare - poiché il presidente dell'AGEA, a mio avviso, ha travisato la realtà - l'opportunità di chiedere immediatamente l'audizione del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali (lo chiederò in ufficio di presidenza, ma mi consenta di anticiparlo). Inoltre, chiedo se non ritiene opportuno inviare all'autorità giudiziaria tutti gli atti della seduta precedente e di questa (e di altre, se ce ne saranno).
Vorrei inoltre chiederle, presidente Russo, se, qualora i Gruppi lo ritengano, non consideri opportuno avviare una Commissione d'indagine, vista la quantità dei problemi emersi, e se lei, presidente Fruscio, non consideri opportuno rassegnare le dimissioni dopo quello ho detto.

GIUSEPPINA SERVODIO. Non ribadirò le domande già poste da molti colleghi, che condivido, ma ne porrò due e formulerò una considerazione.
Presidente Fruscio, la sua relazione mi ha lasciato molto ansiosa, perché in molte delle pagine da lei attentamente scritte emergono affermazioni molto gravi, di profilo critico, che riguardano sia aspetti di legalità, sia aspetti di gestione. In particolare, a pagina 9, riferendosi al breve periodo di commissariamento dell'AGEA, lei cita il «crocevia di interessi personali», le «scorrerie della politica di nicchia» e i metodi critici della legalità.
Le audizioni hanno un profilo pubblico, qui siamo in una sede istituzionale, in una Commissione parlamentare ed è evidente che tutto ciò che viene detto in un'audizione o scritto in un atto che rimane agli atti della Commissione è importante. Certamente queste affermazioni avranno delle prove e dei supporti, perché qualora questi non ci fossero sarebbe veramente grave, ma qualora ci fossero mi chiedo se lei, oltre ad affermare queste cose in una Commissione parlamentare, non abbia ritenuto e non ritenga rivolgersi a chi può indagare queste criticità.
Mi ha molto impressionato nella sua relazione, di cui la ringrazio perché è stata molto precisa, l'aumento di oltre 15 milioni dal 2008 al 2009 di rimborso per le spese della struttura. Qui alla Camera siamo abituati, grazie ad uno specifico regolamento che lo prevede, ad avere non solo le voci complessive, ma anche le specifiche all'interno delle singole voci. Invece, in questa sintesi emerge un aumento di 15 milioni dal 2008 al 2009 che viene riportato solo genericamente, nel prospetto delle spese.
Poiché ci ha fornito una documentazione monca, che lascia presumere che andare nello specifico potrebbe essere problematico, vorremmo capire se questi 15 milioni siano stati utilizzati per finalità istituzionali o per servizi, conoscere i motivi di questo aumento e se questo fosse giustificato da un miglioramento e un'innovazione dei servizi che la SIN, l'Agecontrol e l'AGEA devono offrire agli agricoltori.
Chiudo anch'io con un invito, che certamente verrà rivolto anche dal mio capogruppo al nostro carissimo presidente Russo, ad audire anche il Ministro, in base a quanto è emerso e alle dichiarazioni riportate anche dall'onorevole Anita Di Giuseppe.
Con il Senato siamo, infatti, molto impegnati a valutare come superare questo sistema di enti e di società, che, come evidenziato dall'onorevole Zucchi, in un


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momento in cui occorre un'offerta innovativa per il mondo agricolo, rende opportuno ripensare radicalmente a come prestare i servizi ai nostri agricoltori, servizi il cui costo dipende soprattutto da una filiera lunga, in cui molti investimenti non sono mirati all'agricoltura, ma dovuti a passaggi burocratici.
Da questo punto di vista, credo che il presidente si farà carico di proporre nel prossimo Ufficio di presidenza un'audizione specifica del ministro su questo argomento.

SEBASTIANO FOGLIATO. Devo innanzitutto scusarmi con i colleghi perché sono impreparato su una parte del tema, perché non sono andato nel garage di AGEA per prendere visione delle autovetture, ma quello che interessa al nostro gruppo è capire i pagamenti che arrivano agli agricoltori, la gestione, i rapporti con le regioni che hanno l'organismo pagatore regionale.
Al di là delle autovetture più o meno veloci, quindi, ci interessa capire i tempi con cui vengono erogati questi pagamenti, tema che credo interessi più di tutto agli agricoltori, quindi la celerità dei trasferimenti degli aiuti comunitari e i tempi di ogni regione con l'organismo pagatore interno. Credo che avere una fotografia dello stato di queste situazioni possa interessare più di altri aspetti più frivoli, che non riguardano il compito statutario principale dell'AGEA.
Vorremmo anche capire il funzionamento di questo dialogo con le regioni, chi arrivi prima a fare i pagamenti, come questi organismi pagatori regionali incidano sulle casse della regione o nella decurtazione che viene fatta agli agricoltori per mantenere l'organismo pagatore regionale.
Abbiamo ascoltato di tutto, partendo dalla vicenda quote latte, che riecheggia sempre quando si ha occasione di porre domande. Siccome da notizie giornalistiche si evince che l'AGEA sarebbe stata sentita nell'ambito dell'indagine della Procura della Repubblica di Roma e corre voce che siano stati chiesti chiarimenti in merito alla nota vicenda quote latte, vorremmo sapere se l'AGEA sia stata veramente sentita e cosa ci sia da dire in merito, soprattutto dal punto di vista delle multe e del prelievo supplementare.
Siccome è stato fatto tanto baccano su questa vicenda delle multe non pagate, vorrei capire a quanto ammontino i soldi che sono stati trattenuti a titolo di prelievo supplementare dai primi acquirenti, i caseifici, che utilizzavano due procedure: fare la fideiussione o trattenere direttamente questi soldi in cassa, salvo buon fine che venisse con le sospensive dei TAR.
Vorrei capire quindi a quanto ammonti la cifra trattenuta dai caseifici, perché mi sembra una cifra ingente e quindi avremmo già pagato queste multe, se si sbloccassero questi soldi che i caseifici stanno trattenendo, a mio avviso indebitamente, e forse anche utilizzando.
Su questo è opportuno aprire un capitolo, perché forse non tutti lo sanno, e personalmente mi occupo più di quello che di cosa sia possibile trovare nelle autorimesse dei vari enti. Vorrei, quindi, sapere a quanto ammontino i soldi trattenuti dai primi acquirenti per le multe a titolo di prelievo supplementare.

NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO. Ringrazio il presidente Fruscio e i consiglieri Tampieri e Liviantoni per la possibilità di ascoltarli qui in Commissione.
Il presidente Russo, quando è finita la precedente audizione, ha dichiarato che sono emersi «scenari inquietanti». Riprendo tra virgolette queste parole, anche perché le ho viste riportate su una rivista - Terra e Vita - specifica del settore. Devo dire che scenari inquietanti sono stati intravisti e prospettati, e credo che la politica - quella buona - debba concordare su alcune iniziative, perché l'obiettivo principale dell'AGEA è soprattutto quello di garantire servizi agli agricoltori.
In una fase come quella attuale, in cui la crisi morde fortemente il nostro settore e le singole aziende, credo sia dovere della buona politica mettere mano a questo


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ente, a questo sistema di erogazione dei benefici comunitari, ma nello stesso tempo capire dove poter risparmiare.
Ho letto attentamente la sua relazione, sono confortato dalle prospettive che si intravedono, però sono preoccupato per quanto è già accaduto. Per questo il Partito Democratico, interpretando anche l'obiettivo del Governo sulla spending review, ha presentato un progetto di legge di revisione e di riordino dei sistemi, delle società e degli enti che sono sotto la protezione e la vigilanza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, un progetto di legge che riguarda sicuramente il riordino di tutti gli enti pubblici.
Sono calabrese, ma farò l'europeo e parlerò per tre minuti, presidente. Mi conforta il semplice dato che emerge da alcune cifre: ad esempio, l'Agecontrol con la nuova gestione risparmia 195.000 euro soltanto per le competenze a consiglieri di amministrazione e la SIN con la nuova riformulazione del consiglio di amministrazione passa da 600.000 a 160.000 euro come compensi degli amministratori, con un risparmio di 440.000 euro.
Credo che ci sia bisogno di un riordino degli enti, però quello che abbiamo visto oggi e quello che abbiamo letto nella relazione non ci lascia tranquilli, e come Partito Democratico chiederemo sicuramente l'audizione del ministro. Considero necessario anche che questa Commissione prenda atto di quanto è scritto nella relazione e la trasmetta ad altri organi dello Stato, per capire se sia possibile stare tranquilli quando a pagina 9 della relazione è scritto: «una condotta foriera di danni all'AGEA e conseguentemente all'erario pubblico».
Questo è quello che scrive il professor Fruscio e questa è la condotta riferita non alla sua attività, ma alla precedente gestione. Si afferma, inoltre, che «il commissariamento dell'AGEA ha costituito un crocevia di interessi personali interni all'AGEA ed esterni all'Agenzia medesima, una sorta di spazio per scorrerie della politica di nicchia deteriore e corrosiva».
Nel parlare della SIN si riferisce a un operare teso a trasformare la SIN, posseduta maggioritariamente dall'AGEA, da Srl a Spa e in tutta la relazione descrive quello che è avvenuto in questa fase di commissariamento e quali sono state le responsabilità.
Comprendo che ci sono luoghi e spazi per la politica e altri che sono destinati ad attività di altri organi dello Stato che noi rispettiamo, ma rispetto a una relazione così dettagliata, rispetto alle denunce ivi contenute credo che la buona politica non possa fare altro che rivolgersi agli altri organi dello Stato, che svolgono attività di indagine per individuare le responsabilità.
Abbiamo sempre detto che il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e gli enti vigilati erano diventati una prateria in cui le cavallette correvano da ogni parte. Oggi, però, dobbiamo avere la consapevolezza che in questa relazione sono citati fatti gravissimi, che dobbiamo denunciare. Va bene anche l'audizione del ministro, che è necessaria per comprendere le prospettive, ma per individuare gli errori e chi li abbia commessi credo che l'autorità competente non sia quella politica.
Chiedo quindi a lei, signor presidente, di attivarsi affinché questi scenari, da lei definiti abbastanza inquietanti, possano essere risolti e venga dipanato ogni dubbio sull'attività di chi ha preceduto l'amministrazione Fruscio. Grazie.

FRANCESCO BIAVA. Sarò telegrafico, perché molte delle domande che volevo fare sono state già poste dai colleghi.
Mi interessa un aspetto specifico e, siccome, a differenza di quanto accade al collega Ruvolo, a me non sfugge - e del resto non può sfuggire a nessuno che abbia un minimo di conoscenza del diritto amministrativo - perché la trasformazione da Srl in Spa costituisca un danno per il socio pubblico, in quanto un soggetto pubblico non può entrare nella gestione di una Spa con un direttore generale che può decidere indipendentemente, le voglio chiedere se abbia intenzione - cosa che sarebbe veramente importante


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per l'interesse pubblico - di trasformare di nuovo la SIN da Spa a Srl cioè se sia possibile il processo inverso. Grazie.

PRESIDENTE. Sic rebus stantibus, apprezzate le circostanze ed escludendo che la risposta possa essere contenuta nell'ordine di pochi secondi, cosa che peraltro non gioverebbe alla completezza indispensabile per dare conforto alla molteplicità delle istanze qui rappresentate, credo che sia utile misurare la disponibilità per la prossima settimana per continuare ovviamente solo con le risposte.
So di chiedere un sacrificio ai colleghi e anche al presidente Fruscio, ma so anche di trovare in loro la disponibilità che hanno sempre offerto e nel presidente Fruscio la medesima disposizione. Per questioni complesse ci vuole tempo. Per queste ragioni, ritengo, quindi, opportuno rinviare il completamento di questa audizione a una prossima seduta.

ANITA DI GIUSEPPE. Sono d'accordo con lei, presidente, perché credo che le domande siano tante e ognuna meriti una risposta soddisfacente.

PRESIDENTE. Tra l'altro, l'Assemblea «incombe» anche su materie molto delicate, di cui credo sia dovere di ognuno di noi valutare l'opportunità.

ANITA DI GIUSEPPE. Vorrei fare una richiesta, presidente. Considerate le accuse che sono state fatte al commissario, vorrei sapere se sia possibile audire il commissario che ha condotto l'AGEA per i sette mesi della gestione commissariale.

PRESIDENTE. La volta scorsa dicemmo - se ricordate - di audire il presidente Fruscio, e, una volta completata questa audizione, di fare una ulteriore valutazione in ufficio di presidenza.
Nel ringraziare i nostri auditi, rinvio il seguito dell'audizione ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.

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