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Resoconti Stenografici delle sedi Legislativa, Redigente e Referente

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Commissione II

4.
Venerdì 30 luglio 2010
INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Bongiorno Giulia, Presidente ... 3

Disegno di legge (Seguito della discussione e approvazione): Disposizioni relative all'esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori ad un anno (C. 3291-bis):

Bongiorno Giulia, Presidente ... 3 4
Lussana Carolina, Presidente ... 4 5 8
Bernardini Rita (PD) ... 5
Ferranti Donatella (PD) ... 4 6
Follegot Fulvio (LNP) ... 4 7
Palomba Federico (IdV) ... 5
Papa Alfonso (PdL), Relatore ... 7
Ravetto Laura, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento ... 4
Ria Lorenzo (UdC) ... 5
Vitali Luigi (PdL) ... 4 5

Votazione nominale:

Bongiorno Giulia, Presidente ... 8

ALLEGATI:

Allegato 1: Emendamenti approvati ... 9
Allegato 2: Ordine del giorno ... 11

COMMISSIONE II
GIUSTIZIA

Resoconto stenografico

SEDE LEGISLATIVA


Seduta pomeridiana di venerdì 30 luglio 2010


Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIULIA BONGIORNO

La seduta comincia alle 14,30.
(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che, ai sensi dell'articolo 65, comma 2, del Regolamento, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.

Seguito della discussione del disegno di legge: Disposizioni relative all'esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori ad un anno (C. 3291-bis).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge: «Disposizioni relative all'esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori ad un anno».
Avverto che sugli emendamenti approvati in linea di principio sono pervenuti i pareri espressi dalle Commissioni affari costituzionali, bilancio e affari sociali. In particolare, la Commissione bilancio ha espresso parere contrario sugli articoli aggiuntivi Lussana 4.01 e Ferranti 5.01 e parere favorevole con una condizione sull'emendamento 4.1 del Governo. Avverto, altresì, che il relatore ha presentato l'emendamento 4.100, volto a recepire la condizione espressa nel parere della Commissione bilancio. Per quanto, infine, attiene agli altri emendamenti, le Commissioni hanno espresso parere favorevole.
Passiamo quindi all'esame degli articoli e delle proposte emendative ad essi riferiti (allegato 1).
Passiamo all'esame dell'articolo 1 e degli emendamenti ad esso riferiti.
Pongo in votazione l'emendamento Contento 1.501, approvato in linea di principio, sul quale il relatore e il Governo hanno espresso parere favorevole.
(È approvato).

Pongo in votazione l'emendamento Vietti 1.16, approvato in linea di principio, sul quale il relatore e il Governo hanno espresso parere favorevole.
(È approvato).

Pongo in votazione l'emendamento 1.100 del relatore, nella nuova formulazione, approvato in linea di principio, sul quale il Governo ha espresso parere favorevole.
(È approvato).

Pongo in votazione l'articolo 1, con le modifiche testé apportate.
(È approvato).

Passiamo all'esame dell'articolo 2.
Nessuno chiedendo di intervenire, lo pongo in votazione.
(È approvato).

Passiamo all'esame dell'articolo 3.
Nessuno chiedendo di parlare, lo pongo in votazione.
(È approvato).


Pag. 4


Passiamo, adesso, all'esame dell'articolo 4 e delle proposte emendative ad esso riferite.
Pongo in votazione l'emendamento 4.100 del relatore, che recepisce la condizione espressa nel parere della Commissione bilancio.
(È approvato).

Avverto che, per effetto dell'approvazione dell'emendamento 4.100 del relatore, risulta precluso l'emendamento 4.1 del Governo.
Pongo in votazione l'emendamento 4.2 del Governo, approvato in linea di principio, sul quale il relatore ha espresso parere favorevole.
(È approvato).

Pongo in votazione l'articolo 4, con le modifiche testé apportate.
(È approvato).

Passiamo all'esame dell'articolo aggiuntivo Lussana 4.01, sul quale la Commissione bilancio ha espresso parere contrario, in quanto reca oneri aggiuntivi.

FULVIO FOLLEGOT. Ritiro in qualità di cofirmatario l'articolo aggiuntivo, anche se questa proposta emendativa era per noi importante, perché prevedeva un maggiore controllo sul territorio.
In linea di principio, ovviamente, porteremo avanti questi obiettivi, ma per il momento lo ritiriamo.

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 e delle proposte emendative ad esso riferite.
Pongo in votazione l'emendamento Bernardini 5.2, approvato in linea di principio, sul quale il relatore e il Governo hanno espresso parere favorevole.
(È approvato).

Pongo in votazione l'articolo 5, con le modifiche testé apportate.
(È approvato).

Passiamo quindi all'esame dell'articolo aggiuntivo Ferranti 5.01, per il quale vale lo stesso discorso fatto per la proposta emendativa della collega Lussana 4.01.

DONATELLA FERRANTI. Lo ritiriamo, sebbene contassimo su un esito diverso, anche da parte della Commissione bilancio, in quanto mi pare che non comportasse un aumento di spese; si trattava soltanto di rivedere una riduzione degli organici che era stata individuata nel cosiddetto decreto «mille proroghe».
Mi pare che, tra l'altro, ci fosse anche la disponibilità della Commissione bilancio. Comunque, noi lo ritiriamo per una questione di responsabilità, anche se porteremo avanti in altri provvedimenti questo programma.
Se si vuole portare la vita dei detenuti a condizioni di umanità e di adeguatezza al principio costituzionale del recupero della pena, non si può prescindere da un aumento o comunque da una non diminuzione degli organici, soprattutto del personale civile, del personale che si occupa della rieducazione e dei servizi sociali sul territorio.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
CAROLINA LUSSANA

PRESIDENTE. Avverto che è stato presentato l'ordine del giorno n. 0/3291-bis/II.1 Luigi Vitali (vedi allegato 2), sottoscritto anche dai deputati Ferranti e Melis.
Do la parola all'onorevole Luigi Vitali per l'illustrazione dell'ordine del giorno.

LUIGI VITALI. Con l'ordine del giorno raccomandiamo al Governo di valutare, fermo restando la spesa autorizzata e il numero complessivo, la possibilità di assumere in maniera proporzionale anche i funzionari, cioè i vice commissari. In più, considerato che ci sono questioni di tempo per usufruire di questa forza lavoro, proponiamo di attingerli dalla graduatoria aperta dell'ultimo concorso.

LAURA RAVETTO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento. Il Governo lo accetta.


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LUIGI VITALI. Presidente, alla luce del parere del Governo, non insisto nella votazione dell'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto sul complesso del provvedimento.

FEDERICO PALOMBA. Annuncio il voto contrario del gruppo dell'Italia dei Valori nei confronti di questo provvedimento. La dichiarazione di voto contrario è conseguenza di tutto quello che abbiamo finora detto e del fatto che nessuno dei nostri emendamenti migliorativi è stato considerato meritevole di attenzione da parte del Governo e della Commissione.
Il provvedimento è totalmente al di fuori di un piano organico del Governo per risolvere il problema penitenziario.
Sono stati bocciati gli emendamenti nostri e della Commissione; emendamenti strutturali, in favore delle forze dell'ordine e del Corpo di polizia penitenziaria. Come al solito, si approvano leggi e le si scaricano sulle strutture già esistenti, che diventano sempre più insufficienti a gestire compiti ulteriori, considerate le difficoltà esistenti di gestire l'ordinario.
In modo particolare, noi denunciamo che, in senso generale, c'è una scarsa considerazione del Governo nei confronti delle forze dell'ordine e del Corpo di polizia penitenziaria. Questo provvedimento non fa altro che aggravare la situazione di malessere creata dal fatto che il Governo continuamente taglia le risorse e il personale, al quale però attribuisce nuovi compiti, come in questo caso.
Questo provvedimento ha un significato esclusivamente emergenziale e per questa ragione non possiamo accettarlo. Esso ha un'impronta troppo automaticamente indulgenziale. Qualche nostro emendamento volto a ottenere una più approfondita verifica sulla qualità del reato attribuito al condannato non è stato accolto.
Per queste e altre ragioni, che non enumero adesso per motivi di tempo, questo provvedimento non merita il nostro voto favorevole. L'Italia dei Valori, dunque, voterà contro.

RITA BERNARDINI. Signor presidente, quando fu trasferito alla sede legislativa l'esame di questo nuovo provvedimento, che è sicuramente diverso da quello iniziale presentato dal Governo, dissi che avrei votato a favore della sede legislativa perché non mi è mai piaciuto il gioco del «tanto peggio, tanto meglio».
Siamo di fronte a un provvedimento che poco ha a che vedere con quello iniziale e che non affronta minimamente il problema della illegalità delle carceri italiane. Se leggete la relazione iniziale del Governo sul primo provvedimento, vi renderete conto che le finalità di quel disegno di legge sicuramente non sono raggiunte da questa nuova legge che stiamo approvando.
Tuttavia, poiché non ho mai giocato e non voglio giocare al «tanto peggio, tanto meglio», so che molti direttori contano su quei pochi metri quadrati che verranno liberati, in base ai calcoli che sono stati fatti, dalle circa 2.000 persone che potranno uscire in tutta Italia, e nonostante tutto annuncio il mio voto favorevole.

LUIGI VITALI. Voterò a favore di questo provvedimento anche se, effettivamente, non è quello che in maniera precisa serviva a risolvere la situazione. C'è un tentativo molto timido di cercare un deflazionamento delle carceri, con una detenzione domiciliare sottoposta a vincoli tali da renderla quasi inutile.
C'è una mancanza di coraggio allorché non si è introdotto nell'ordinamento l'istituto della messa alla prova, che certamente, per pene fino a tre anni e non inferiori, avrebbe nello stesso tempo dato un sollievo alle nostre carceri e anche un significato più rieducativo alla pena. Tuttavia, piuttosto che niente, meglio piuttosto. Se guardiamo il bicchiere mezzo pieno piuttosto che mezzo vuoto, vediamo l'assunzione di 2000 agenti e assistenti della polizia penitenziaria, e Dio solo sa quanto questo serva.
Esprimo, dunque, voto favorevole con queste precisazioni.

LORENZO RIA. Signor presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole


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dell'Unione di Centro e per ricordare che noi da subito siamo stati favorevoli alla proposta che, all'inizio della discussione di questo provvedimento, era stata formulata dal relatore, quella di esaminarlo in sede legislativa, perché pensavamo che questa potesse essere la strada più breve per affrontare l'emergenza carceri.
Naturalmente, non è questa la strada che noi avremmo scelto, perché, così come abbiamo sottolineato nel corso della discussione, il Governo ormai da molto tempo non mantiene l'impegno di portare a compimento il cosiddetto «Piano carceri», che tante volte è stato annunciato, anche in maniera solenne, in Aula.
Come è stato ricordato dal collega Vitali, che mi ha preceduto, il provvedimento era più completo, anche perché prevedeva la messa alla prova e procedure di automatismo che, per la verità, andavano in qualche modo corrette. In questo senso, il lavoro che abbiamo fatto in queste settimane, direi addirittura in questi ultimi due mesi, è stato proficuo, perché sono state anche considerate favorevolmente alcune delle proposte venute dall'opposizione.
Per tutte queste ragioni confermo il voto favorevole del mio gruppo.

DONATELLA FERRANTI. Signor presidente, abbiamo sottoscritto anche noi l'ordine del giorno presentato dall'onorevole Vitali e ringraziamo il Governo per aver espresso parere favorevole. Ci auguriamo che questo parere favorevole sia prodromico di un impegno concreto nei confronti sia del Corpo della polizia penitenziaria sia, soprattutto, del personale civile dell'amministrazione penitenziaria. Parlo della «cenerentola» del personale dell'amministrazione penitenziaria, che svolge invece un ruolo determinante proprio in quel percorso di recupero del condannato e di impatto con il detenuto in misura cautelare, che è in qualche modo l'investimento che consente e può consentire un ritorno alla vita sociale del cittadino.
Il nostro approccio a questo provvedimento legislativo credo che sia storicamente provato da tutto l'iter dei lavori in Commissione. Sostanzialmente, noi siamo d'accordo - l'abbiamo denunciato subito - che questo provvedimento, anche nell'originaria sua previsione, non era certamente il provvedimento che poteva risolvere la situazione carceraria. Siamo, purtroppo, in attesa da ormai due anni e mezzo del cosiddetto «Piano carceri» e della sua estrinsecazione, quindi anche di quello che deve essere l'impegno del Governo, nonostante un'attribuzione di poteri straordinari dal febbraio 2010, volto a rendere concreta quella pianificazione dell'edilizia carceraria che vuol dire non solo costruzione di nuove carceri, ma anche adeguamento delle carceri esistenti e soprattutto una visione diversa delle carceri, che non sia solo quella del cosiddetto «carcere fortino».
D'altro canto, stiamo ripetendo da vari mesi le stesse cose. Ci sono state anche delle mozioni approvate in Aula che avevano una condivisione molto allargata. Ciò nonostante, oggi ci troviamo in una situazione di grave sovraffollamento. Siamo venuti incontro ad alcune situazioni che riguardano questo provvedimento; il Partito Democratico ha dovuto ritirare e rinunciare ad alcuni emendamenti che andavano in direzione del miglioramento del testo, perché ci rendiamo conto che, anche se non è la soluzione definitiva, comunque è un inizio. Nel suo stesso incipit, del resto, questo provvedimento legislativo riporta una riserva molto importante, rappresentando un momento in cui ci si aspetta che finalmente vi sia, entro e non oltre il 2013 (ma noi ci auguriamo prima), una riforma della disciplina delle misure alternative alla detenzione.
L'aver stralciato la questione della messa alla prova certamente non è una rinuncia a quel percorso, ma è la necessità di arrivare a quel percorso attraverso una strada adeguata, ponderata, riflettuta, anche e soprattutto nell'impatto sui servizi sociali dell'UEPE (Uffici di esecuzione penale esterna), che tanta parte dovranno svolgere proprio perché quella messa alla


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prova funzioni e non sia soltanto una propaganda o comunque un'etichetta formale.
Noi siamo contrari alle etichette formali. Noi vogliamo che un provvedimento, quando esce dall'Aula del Parlamento, in qualche modo possa funzionare, anche se non risolve tutti i problemi che ovviamente ci sono intorno al mondo carcerario e che riguardano anche la questione delle misure cautelari e, quindi, anche della custodia cautelare, che grande parte ha nel sovraffollamento.
Questo provvedimento, così come modificato, recupera delle rigidità, intervenute a seguito della legge Cirielli, in merito alla concessione della detenzione domiciliare, un istituto che già esiste e che non si è potuto applicare perché qualcuno ha voluto restringerne le maglie. Si tratta di un istituto che mira alla valutazione del recupero o della pericolosità sociale del condannato.
Invece, laddove si individuano dei limiti astratti, per cui certe categorie di persone condannate comunque non possono accedere a tale istituto, si pone un imbuto strettissimo nella questione carceraria che dopo si è costretti a risolvere con provvedimenti d'urgenza.
Noi riteniamo importante l'attenzione che è stata data a questo provvedimento in Commissione, con lo sforzo di tutti, laddove si è cercato di ripristinare una non automaticità perché non poteva essere accettato un provvedimento che, in quanto tale, rischiava di essere in contrasto con i princìpi della Costituzione. Tra l'altro, c'è una recente pronuncia sul punto della Corte costituzionale.
Inoltre, nel provvedimento si è ritenuto opportuno tutelare la effettività del domicilio, o comunque la valutazione dell'effettività del domicilio, anche in relazione ai diritti della persona offesa, quindi anche alle esigenze di giustizia in senso ampio, che poi sono quelle che chiedono i cittadini.
Credo, dunque, che questo provvedimento, che certamente non potrà essere la soluzione del sovraffollamento carcerario, potrà portare a una valutazione di meritevolezza, per cui alcuni detenuti che hanno compiuto il loro percorso, o comunque hanno delle pene inferiori a un anno, potranno essere ammessi a scontare la pena presso dei domicili o delle private dimore.
Credo che ci sia un giusto contemperamento delle esigenze di tutela della sicurezza, di tutela dei diritti fondamentali e, al tempo stesso, di recupero, che è proprio della funzione rieducativa della pena.
Annuncio, pertanto, il nostro voto favorevole al testo.

ALFONSO PAPA, Relatore. Brevemente voglio soltanto ringraziare tutti coloro i quali hanno cercato, nei limiti del possibile, di rimuovere ostacoli che sono stati posti a vari livelli rispetto a un provvedimento che cerca di venire incontro a una realtà drammatica, che è stata evidenziata dal relatore, dal rappresentante del Governo e da tutti gli interventori sin dall'inizio dell'esame di questo provvedimento.
Voglio ringraziare, in particolare, gli uffici per il contributo che hanno dato nel cercare di venire incontro a un lavorio che si è manifestato da subito ricco di inserimenti, di spunti e di ulteriori variazioni.
È un fatto significativo che noi riusciamo a chiudere questo provvedimento in questa sede, con una valenza anche simbolica rispetto a una dimensione che certamente richiede degli interventi strutturali ulteriori e definitivi, a cominciare dalla realizzazione di nuove carceri, ma che con questo provvedimento vede un segnale di attenzione ineludibile, necessario - che, a questo punto, si è comunque manifestato - nell'auspicio, che per quel che riguarda il Governo deve essere una certezza, della possibilità di avviare celermente il «Piano carceri» che, in termini non simbolici ma reali, è espressamente enunciato nello stesso corpo normativo di questo provvedimento.

FULVIO FOLLEGOT. È da ricordare che il provvedimento originario è stato modificato in molte parti e, peraltro, a


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nostro avviso, non si sono raggiunti quei risultati che garantiscono la sicurezza dei cittadini in maniera estremamente efficace.
Dobbiamo tener presente che questo provvedimento avrà valenza fino al 31 dicembre 2013 e che ormai non c'è più l'automaticità originaria.
Alcuni nostri emendamenti, in particolare l'articolo aggiuntivo 4.01 Lussana, che abbiamo ritirato per senso di responsabilità, ci inducono a un voto di astensione da parte della Lega Nord.

PRESIDENTE. Avverto che il disegno di legge sarà votato per appello nominale.
Chiedo, in caso di approvazione, di essere autorizzata a procedere al coordinamento formale del testo.
Se non vi sono obiezioni, rimane così stabilito.
(Così rimane stabilito).

Votazione nominale.

PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale sulla proposta di legge di cui si è testé concluso l'esame.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Disegno di legge: «Disposizioni relative all'esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori ad un anno» (C. 3291-bis):
Presenti 27
Votanti 27
Astenuti 3
Maggioranza 14
Hanno votato 22
Hanno votato no 2

(La Commissione approva).

Hanno votato sì: Bernardini, Capano, Cassinelli, Cavallaro, Concia, Contento, Costa, Cuperlo, D'Ippolito Vitale, Ferranti, Melis, Orlando Andrea, Papa, Picierno, Ria, Rossomando, Samperi, Scelli, Tenaglia, Tidei, Touadi, Vitali.
Si sono astenuti: Follegot, Lussana, Paolini.
Hanno votato no: Lehner, Palomba.

La seduta termina alle 15,10.


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