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Resoconti Stenografici delle sedi Legislativa, Redigente e Referente

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Commissione VII
4.
Mercoledì 8 luglio 2009
INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Aprea Valentina, Presidente ... 3

Proposta di legge (Discussione e rinvio):
Ruben ed altri: Concessione di un contributo in favore della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea - CDEC - organizzazione non lucrativa di utilità sociale ( 2500 ):

Aprea Valentina, Presidente, Relatore ... 3
Levi Ricardo Franco (PD) ... 5
Palmieri Antonio (PdL) ... 6
Pizza Giuseppe, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca ... 5
Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito Democratico: PD; Lega Nord Padania: LNP; Unione di Centro: UdC; Italia dei Valori: IdV; Misto: Misto; Misto-Movimento per l'Autonomia: Misto-MpA; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling.; Misto-Liberal Democratici-MAIE: Misto-LD-MAIE; Misto-Repubblicani; Regionalisti, Popolari: Misto-RRP.

COMMISSIONE VII
CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE

Resoconto stenografico

SEDE LEGISLATIVA


Seduta di mercoledì 8 luglio 2009


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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE VALENTINA APREA

La seduta comincia alle 18,50.

(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che, ai sensi dell'articolo 65, comma 2 del Regolamento, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.

Discussione della proposta di legge Ruben ed altri: Concessione di un contributo in favore della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea - CDEC - organizzazione non lucrativa di utilità sociale (2500).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge di iniziativa dei deputati Ruben ed altri: «Concessione di un contributo in favore della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea - CDEC - organizzazione non lucrativa di utilità sociale».
Ricordo che, nella seduta del 25 giugno 2009, l'Assemblea ha deliberato l'assegnazione in sede legislativa della proposta di legge in titolo, ai sensi del comma 1 dell'articolo 92 del Regolamento.
L'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha definito l'organizzazione della discussione del provvedimento, stabilendo altresì il tempo disponibile, ripartito ai sensi dell'articolo 25, comma 3, del Regolamento.
Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.
Nella mia qualità di relatore, leggo la relazione che sarà molto breve, dando per scontato che voi conosciate l'importanza del Centro di documentazione ebraica contemporanea ONLUS; sapete che è il Centro che ha fornito fino ad ora a tutti gli studiosi, nella maniera più esaustiva, la documentazione relativa alla Shoah.
Nello specifico l'articolo 1 della proposta di legge prevede che il contributo sia finalizzato a sostenere il perseguimento dei fini istituzionali della Fondazione.
L'articolo 2 prevede che all'onere derivante si provveda mediante riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente riferito al bilancio triennale 2009-2011, utilizzando parte dell'accantonamento relativo al Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2009.
Inoltre ricordo che nel 1955, in occasione del decimo anniversario della Liberazione, la Federazione giovanile ebraica d'Italia costituì l'Istituto di documentazione ebraica contemporanea, avente per scopo, secondo il primo statuto del 1957, «la ricerca e l'archiviazione di documenti di ogni tipo riguardanti le persecuzioni antisemite in Italia e il contributo ebraico alla Resistenza» e la loro divulgazione.
Nel 1986, dopo vari ampliamenti, il CDEC si è costituito in Fondazione. Oggi il CDEC è un istituto con personalità giuridica, riconosciuto con decreto del Presidente della Repubblica 4 aprile 1990 , con sede a Milano.
Lo statuto stabilisce che la Fondazione non ha scopo di lucro ed è posta sotto l'egida dell'Unione delle Comunità ebraiche


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italiane - che esercita anche la vigilanza statutaria - e soggetta alla vigilanza del Ministero per i beni e le attività culturali, ai sensi dell'articolo 25 del codice civile.
L'attività della Fondazione consiste nel promuovere lo studio delle vicende, della cultura e della realtà degli ebrei, con particolare riferimento all'Italia e all'età contemporanea: il materiale acquisito è patrimonio inalienabile dell'ebraismo italiano.
Le finalità perseguite dalla Fondazione sono di solidarietà sociale nel campo della promozione della cultura, della tutela, promozione e valorizzazione delle cose di interesse storico e artistico, della ricerca scientifica e della tutela dei diritti civili: con riferimento a quest'ultimo aspetto, l'articolo 2 dello Statuto precisa che, tramite la sua attività, la Fondazione intende contrastare ogni forma di razzismo e di antisemitismo.
Gli studi della Fondazione sono caratterizzati da rigore scientifico e indipendenza della ricerca.
Per il perseguimento dei suoi fini, la Fondazione conserva ed incrementa la raccolta documentaria, promuove la divulgazione delle conoscenze acquisite, collabora con enti similari in Italia e all'estero, promuove e conduce programmi di formazione per insegnanti, studenti e cittadini. Ed io ho potuto verificare personalmente, quando da sottosegretaria, su delega della Presidenza del Consiglio, avevo guidato la task force internazionale per la Shoah.
La Fondazione è articolata in 5 settori principali di lavoro: biblioteca, archivio storico, videoteca, archivio del pregiudizio e dell'antisemitismo contemporaneo, didattica della Shoah.
Con riferimento alle risorse, la Fondazione dispone del reddito del patrimonio, di sussidi provenienti da enti o privati non destinati ad incremento del patrimonio, di contribuzioni deliberate da enti pubblici e di altri proventi eventualmente conseguenti all'attività istituzionale.
Essa è inserita nella tabella degli istituti culturali sostenuti dal Ministero per i beni e le attività culturali ai sensi della legge n. 534/1996 (si veda anche la sezione «Coordinamento con la normativa vigente»).
Ricordo inoltre che Il DM 12 maggio 2006, recante la tabella per il triennio 2006-2008, ha previsto la corresponsione di un contributo ordinario annuale pari a 50.000 euro. Nello schema di decreto recante la tabella delle istituzioni culturali da ammettere a contributo per il triennio 2009-2011, annunciato il 1 luglio 2009 (Doc. 102), si prevede l'assegnazione di un contributo ordinario annuale pari a 45.000 euro. Nella premessa si precisa, come nei passati DM, che l'importo stabilito per il corrente anno finanziario potrà subire variazioni a seguito delle successive leggi finanziarie.
Inoltre, la Fondazione è stata destinataria della ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF a diretta gestione statale per l'anno 2003 e, attualmente, è inserita nell'elenco delle istituzioni legittimate a ricevere il 5 per mille dell'IRPEF. Nel mese di settembre 2008 lo Stato ha erogato l'ammontare del 5 per mille che gli italiani avevano devoluto nelle dichiarazioni dei redditi riferite al 2005. Si è trattato di euro 30.000,98.
Si ricorda, inoltre, che nella Tab. A (fondo speciale di parte corrente) della legge n. 244/2007 (legge finanziaria 2008), l'accantonamento relativo al Ministero per i beni e le attività culturali recava, tra le altre, la finalizzazione «Centro documentale ebraico contemporaneo», per un importo di 250.000 euro per ciascuno degli anni del triennio 2008-2010. Non essendo stato approvato alcun provvedimento legislativo, l'accantonamento non è stato attivato.
Da ultimo, si ricorda che la legge 17 aprile 2003, n. 91, con la quale è stato istituito il Museo nazionale dell'ebraismo italiano e della Shoah, stabilisce che il Museo stesso si avvale della Fondazione CDEC per le attività di ricerca e documentazione scientifica; che il CDEC può partecipare alla fondazione costituita per la gestione del Museo; che il direttore scientifico del Museo è nominato dall'organo con funzioni di indirizzo della fondazione. Ricordo che la


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proposta di legge in esame prevede la concessione di un contributo annuo pari a 300.000 euro, a decorrere dal 2009, a favore della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea - CDEC - ONLUS.
La dovizia di particolari di cui è ricca la relazione, che affido alla vostra valutazione, conferma la validità di questo provvedimento e si comprende perché la Presidenza della Camera abbia voluto assegnarlo direttamente in sede legislativa a questa Commissione.

GIUSEPPE PIZZA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Il Governo esprime il proprio orientamento favorevole sulla proposta di legge in esame.

RICARDO FRANCO LEVI. Il tema che stiamo discutendo mi sta particolarmente a cuore. Io sono stato consigliere di amministrazione della Fondazione CDEC, per qualche anno, fino alle mie dimissioni, che ho ritenuto di dover dare per correttezza, al momento della mia entrata nel primo Governo Prodi, in quanto la Fondazione riceveva finanziamenti pubblici.
A completamento di quanto da lei ha già detto Presidente, vorrei ricordare elementi salienti e conosciuti anche al grande pubblico. La Fondazione, come lei ha ricordato, nasce qualche decennio dopo l'inizio dei lavori dell'Istituto che risalgono al 1955 ed è il punto di riferimento in Italia di una rete nata in Francia, con analoga e omonima fondazione che si occupa della memoria; è nella rete delle grandi istituzioni europee che fanno capo al museo di Yad Vashem di Gerusalemme da una parte e dall'altra all'Osservatorio sul razzismo e l'antisemitismo di Vienna.
Sono molteplici le attività di questo Istituto che, da molti anni, è meta obbligata e frequentatissima dei giovani che studiano questi temi e che vi trovano una biblioteca, una videoteca e una emeroteca di altissimo livello e che non hanno pari nelle materie di competenza. Frutto del grande lavoro condotto negli anni sono alcuni prodotti di memorialistica, che sono ormai dei capisaldi della nostra cultura. Li vorrei ricordare sono: «Il libro della memoria» di Liliana Picciotto che, tra l'altro nell'edizione del 2001, contiene anche la prefazione dell'allora ministro degli esteri Gianfranco Fini. In questo testo è stata ricostruita, con un'opera straordinaria, la storia individuale degli oltre 8 mila ebrei italiani, oggetto della persecuzione. Alcuni anni dopo, è uscito il volume, in qualche modo altra faccia della medaglia, se così possiamo dire, «I Giusti d'Italia», ossia coloro che in Italia salvarono gli ebrei al rischio della propria vita. Inoltre ricordo un altro volume importantissimo, edito proprio dalla Camera dei deputati, sulle leggi antiebraiche di Michele Sarfatti, che tra l'altro c'è stato di valido aiuto, quando in questa legislatura, abbiamo apposto nella Sala della Regina la targa per ricordare l'anniversario della promulgazione delle leggi antiebraiche. Sempre sotto l'egida del CDEC, grazie all'opera del regista Ruggero Gabbai, esperto cinematografico dell'Istituto, ha visto la luce il film «Memoria», raccolta visiva delle testimonianze dei perseguitati italiani, modello al quale Steven Spielberg si è ispirato per il suo analogo progetto su scala internazionale. Sempre dal CDEC è venuta la consulenza scientifica per il film di Roberto Benigni «La vita è bella». Da ultimo, il CDEC è stato incaricato, e la presidente l'ha ricordato, della consulenza scientifica per i musei tematici che si stanno costruendo in Italia. Ricordo quello di Ferrara, quello di Roma e quello di Milano, situato nei sotterranei della ferrovia al binario 21. Il Centro da sempre, è consulente presso il Ministero dell'interno, per l'applicazione della «legge Mancino» contro la discriminazione razziale, etnica e religiosa.
Credo quindi che il finanziamento che si sta ora stanziando sia un finanziamento giustificato e regolare, che viene a sanare una storia di sofferenza finanziaria dell'istituto stesso, durata per molti decenni, ritengo quindi che l'iniziativa che abbiamo oggi in esame sia davvero meritoria. Nel merito voglio ricordare l'importante lavoro


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svolto dall'onorevole Ruben, durante questa legislatura, come primo firmatario della legge.

ANTONIO PALMIERI. Anche io vorrei unirmi all'apprezzamento in merito alla bontà di questo provvedimento, lo dico anche come cittadino milanese che conosce l'attività di questa fondazione. Mi associo quindi alle parole già espresse dalla presidente e relatrice e dall'onorevole Levi, sottolineando che ci troviamo di fronte ad un intervento nel segno della sussidiarietà, perché quel principio prevede anche che lo Stato, nelle sue articolazioni, intervenga quando i privati da soli non ce la fanno. Da questo punto di vista si tratta di un intervento meritorio perché viene, come ricordava l'onorevole Levi, a sanare e a sostenere un'attività che altrimenti rischierebbe di non poter più proseguire, quanto meno nella eccellenza quantitativa e qualitativa alla quale siamo stati abituati in questi decenni. Termino auspicando che la Commissione licenzi il provvedimento il prima possibile.

PRESIDENTE. Nessun altro chiedendo di parlare, dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.
Rinvio il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 19,05.

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