Il disegno di legge costituzionale A.C. 4358, di iniziativa del Governo, prevede l’equiparazione dell’età per l’esercizio del diritto di voto passivo e attivo e il conseguente abbassamento dei limiti di età per l’eleggibilità a Camera e Senato.
Attualmente, infatti, si può votare per la Camera compiuti i 18 anni, ed essere eletto deputato a 25 anni; eleggono i senatori, invece, i cittadini con almeno 25 anni e per essere eletto al Senato è richiesta l’età minima di 40 anni. Con la riforma in esame si potrà votare ed essere votati a 18 anni di età (alla Camera) e a 25 anni (al Senato).
L’equiparazione del diritto di voto passivo e attivo costituisce una prima attuazione del nuovo articolo della Costituzione (art. 31-bis) previsto dal medesimo progetto di legge. Esso, infatti, oltre a intervenire in materia di elettorato, introduce un nuovo articolo nella Parte I della carta costituzionale, nell’ambito del Titolo II dedicato ai rapporti etico-sociali, finalizzato a stabilire il principio della valorizzazione del merito e della partecipazione attiva dei giovani alla vita della Nazione. Si stabilisce, inoltre, una riserva di legge per l’attuazione di tale principio.
La Commissione Affari costituzionali della Camera ha iniziato l’esame di disegno di legge nel giugno 2011, congiuntamente ad alcune proposte di legge di iniziativa parlamentare di analogo contenuto. In agosto il progetto del Governo è stato adottato come testo base e il 14 settembre 2011 la Commissione ha confermato il testo del Governo respingendo tutti gli emendamenti presentati. Il disegno di legge passa ora all’esame dell’Assemblea della Camera.