Nel corso della XVI legislatura, in diverse sedi (Assemblea e Commissione difesa) e in diverse occasioni è emerso un orientamente largamente condiviso in merito all'opportunità di avviare una serie di iniziative volte a favorire la funzionalià ed operatività dello strumento militare, con particolare riferimento alla necessità di:
Tali obiettivi sono stati indicati a larga maggioranza come prioritari negli atti di indirizzo approvati dalla Camera al termine del dibattito parlamentare svolto in occasione dell'esme delle mozioni 1-00093, 1-00126 e 1-00128.
In relazione alle citate questioni si segnala che le medesime hanno formato oggetto, non solo dei citati atti di indirizzo, ma anche di talune specifiche iniziative legislative. Oltre alla legge n. 244 del 2012, concernente la delega al Governo per la revisione dello strumento militare, approvata nel corso della legislatura, si segnala, altresì, con riferimento all’impegno contenuto in una delle citate mozioni accolte dal Governo e riguardanti la necessità di salvaguardare l'identità e le tradizioni dei corpi mediante un reclutamento su base regionale e non nazionale (mozione 1-00128) che la Commissione difesa della Camera ha concluso l'esame in sede refernte del testo unificato delle proposte di legge A.C. 607 e A.C. 1897 che recano taluni incentivi per favorire il reclutamento di militari volontari nei reparti delle truppe alpine. Nel corso della seduta della Camera del 9 marzo 2011, l’Assemblea ha deliberato il rinvio in Commissione difesa del testo unificato di tali proposte (A.C. 607-1897-A).
Sul tema della specificità, si segnala l'articolo 19 della legge 4 novembre 2010, n. 183 ("collegato lavoro"), il quale riconosce la specificità del ruolo delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonché dello stato giuridico del personale ad esse appartenente, in dipendenza della peculiarità dei compiti, degli obblighi e delle limitazioni personali, previsti da leggi e regolamenti, per le funzioni di tutela delle istituzioni democratiche e di difesa dell’ordine e della sicurezza interna ed esterna, nonché per i peculiari requisiti di efficienza operativa richiesti e i correlati impieghi in attività usuranti.
La medesima norma reca, inoltre, una disposizione sul tema della rappresentanza militare. Il citato articolo 19 riconosce, infatti, al Consiglio centrale di rappresentanza militare (COCER) il compito di partecipare, in rappresentanza del personale militare, alle attività negoziali svolte in attuazione del principio di specificità concernenti il trattamento economico del medesimo personale [[tema: rappresentanzamilitare]].
Strettamente connessa al tema della specificità è, altresì, la legge 23 maggio 2011 n. 74, la quale ha convertito in legge, con modificazioni, il D.L. n. 27 del 2011, recante misure urgenti per la corresponsione di assegni una tantum al personale delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Il provvedimento, attingendo a risorse finanziarie già stanziate per il comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, prevede la corresponsione di assegni una tantum al citato personale interessato dal blocco dei meccanismi di adeguamento retributivo e degli automatismi stipendiali disposti con la legge n. 122 del 2010.
Nell'ambito della riforma complessiva del sistema pensionistico operata dal decreto legge n. 201 del 2011 (c.d. “salva Italia”), l'intervento sui regimi e le gestioni pensionistiche per cui sono previste regole diverse da quelle vigenti nell'assicurazione generale obbligatoria è stato demandato a ad un apposito regolamento da emanare entro il 31 ottobre 2012.
Con particolare riferimento al personale appartenente al comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico i contenuti di tale regolamento sono stati in parte anticipati dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Elsa Fornero, nel corso di una sua audizione, presso leCommissioni riunite I (Affari costituzionali, della presidenza del consiglio e interni), IV (Difesa) e XI (Lavoro) della Camera dei deputati e concernente l'armonizzazione dei requisiti di accesso al sistema pensionistico per il personale del comparto difesa e sicurezza seduta del 7 novembre 2012.
Lo schema di Regolamento predisposto dal Governo su questa materia è stato presentato alle Camere successivamente al loro scioglimento (atto n. 541). Le competenti commissioni parlamentari non si sono convocate per l’esame dell’atto che non è stato successivamente adottato in via definitiva dal Governo.
Si segnala, altresì, che l’Aula della Camera, nel corso dell’esame del disegno di legge A.C. 5569, recante la “delega al Governo per la revisione dello strumento militare e norme sulla medesima materia” (cfr. seduta dell' 11 dicembre 2012), aveva approvato, con una riformulazione, l’ordine del giorno 9/5569/21 con il quale si impegnava il Governo a riconsiderare l’«armonizzazione», a partire dal 31 dicembre 2015, al fine di poter gestire le risultanze che deriveranno dall'applicazione dei decreti discendenti dalla spending review e dalla prima fase dell'attuazione dell'emananda «Delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale e norme sulla medesima materia» Atto Camera n. 5569 e a voler uniformare l'età media del comparto difesa e sicurezza dell'Italia alla media degli altri maggiori paesi europei”.