Facendo seguito alle proposte legislative sul nuovo Quadro finanziario UE 2014-2020, presentate nel giugno 2011 – che hanno prospettato una nuova architettura della politica di coesione - il 6 ottobre 2011, la Commissione ha presentato un pacchetto di proposte legislative relative alla disciplina generale dei fondi strutturali e a quella specifica dei fondi della politica di coesione per il periodo 2014-2020:
Le proposte prospettano, in particolare:
• la concentrazione dell’intervento dei fondi strutturali su un ristretto numero di obiettivi tematici comuni, connessi gli obiettivi della strategia Europa 2020;
• l’istituzione di un quadro strategico comune per tutti i fondi strutturali, per tradurre in priorità d'investimento;
• la conclusione di un contratto di partenariato tra la Commissione e ciascuno Stato membro, recante l'impegno dei contraenti a livello nazionale e regionale ad utilizzare i fondi stanziati per dare attuazione alla strategia Europa 2020, nonché un quadro di riferimento dei risultati con il quale valutare i progressi in relazione agli impegni;
• lo stretto collegamento con i programmi nazionali di riforma e i programmi nazionali di stabilità e convergenza elaborati dagli Stati membri e con le raccomandazioni specifiche per ciascun paese adottate dal Consiglio sulla base dei medesimi programmi;
a) ex ante, definite nelle norme specifiche di ciascun Fondo, riportate nel contratto di partnership tra la Commissione e Stati membri e regioni;
b) legate al rispetto dei parametri macroeconomici e di finanza pubblica previsti nell’ambito delle proposta legislative relative alla governance economica;
c) ex post (da completare entro il 31 dicembre 2023), vincolate al raggiungimento di obiettivi predeterminati. Inoltre il 5% degli stanziamenti sarebbe riservato ai programmi che hanno raggiunto gli obiettivi concordati nell’ambito della Strategia Europa 2020.
L’esame delle proposte relative alla politica di coesione è strettamente connesso al negoziato complessivo sul QFP 2007-2014, nel cui ambito sarà definita l’entità delle risorse disponibile e la loro ripartizione tra le varie politiche di spesa.
Il Consiglio europeo del 7-8 febbraio 2013 Consiglio europeo del 7-8 febbraio 2013 ha raggiunto un accordo politico sul QFP: Iin base al quale l massimale delle spese dell’UE, per il periodo 2014-2020, è stato fissato a 959,9 miliardi di euro in stanziamenti d’impegno (pari all'1,00 % del reddito nazionale lordo dell'UE) e a 908,4 miliardi di euro in stanziamenti di pagamento (pari allo 0,95% dell'RNL dell'UE).
Per quanto concerne specificamente la politica di coesione, l’accordo prevede che il livello di impegni non superi i 325,14 miliardi di euro, così ripartiti nell’arco dei sette anni di programmazione finanziaria:
Coesione economica, sociale e territoriale (in miliardi di euro)
2014 | 2015 | 2016 | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 |
44,67 | 45,40 | 46,04 | 46,54 | 47,03 | 47,51 | 47,92 |
Le risorse destinate all'obiettivo "Investimenti in favore della crescita e dell'occupazione" ammonterebbero complessivamente a 313,19 miliardi di euro, così ripartiti:
Le risorse residue sarebbero destinate alla cooperazione transnazionale, interregionale e transfrontaliera (8,94 miliardi), alle regioni ultraperiferiche (1,38 miliardi) e allo sviluppo urbano sostenibile (330 milioni di euro).
La dotazione di ciascuno Stato membro sarebbe la somma delle dotazioni per le sue singole regioni ammissibili calcolate secondo la seguente procedura:
- per le regioni situate in Stati membri il cui livello di RNL pro capite è inferiore all'82% della media dell'UE: 3,15%;
- per le regioni situate in Stati membri il cui livello di RNL pro capite è compreso tra l'82% e il 99% della media dell'UE: 2,70%;
- per le regioni situate in Stati membri il cui livello di RNL pro capite è superiore al 99% della media dell'UE: 1,65%;
La dotazione di ciascuno Stato membro sarebbe la somma delle dotazioni per le sue singole regioni ammissibili calcolate secondo la seguente procedura:
La dotazione finanziaria teorica iniziale totale è ottenuta moltiplicando l'intensità media di aiuto pro capite e per anno di 19,8 euro per la popolazione ammissibile.
La quota di ciascuno Stato membro interessato sarebbe la somma delle quote delle sue regioni ammissibili, determinate secondo i seguenti criteri ponderati:
Per contribuire all'obiettivo di concentrare adeguatamente il finanziamento a sostegno della coesione nelle regioni e negli Stati membri meno sviluppati e alla riduzione delle disparità dell'intensità media dell'aiuto pro capite, il livello massimo del trasferimento a ogni singolo Stato membro sarà fissato al 2,35% del PIL (cd. capping).
L’accordo prevede inoltre una rete di sicurezza per le regioni il cui PIL pro capite per il periodo 2007-2013 è stato inferiore al 75% della media dell'UE a 25, ma il cui PIL pro capite è superiore al 75% della media dell'UE a 27: per tali regioni (in Italia: Sicilia, Puglia, Campania e Basilicata) il livello minimo del sostegno nel periodo 2014-2020 dovrebbe corrispondere ogni anno al 60% della loro dotazione annuale media nel periodo 2007-2013.
Tenuto conto che alcuni Stati membri sono stati particolarmente colpiti dalla crisi economica all'interno della zona euro che ha avuto ripercussioni dirette sul loro grado di prosperità, il Consiglio europeo ha concordato che i fondi strutturali erogheranno le seguenti dotazioni supplementari: 1,375 miliardi di euro per le regioni più sviluppate della Grecia; 1 miliardo per il Portogallo (450 milioni per le regioni più sviluppate, 75 milioni per le regioni in transizione e 475 milioni di per le regioni meno sviluppate); 100 milioni di euro per le regioni di confine, centrali e occidentali dell'Irlanda; 1,8 miliardi di euro per la Spagna; 1,5 miliardi per le regioni meno sviluppate dell'Italia.
La Camera ha esaminato le questioni relative al nuovo assetto della politica di coesione per il periodo 2014-2020 sia con riferimento al Quadro finanziario pluriennale nel suo complesso, sia con riguardo specifico alla proposta dio regolamento generale sui fondo strutturali.
Sotto il primo profilo, il documento finale approvato dalle Commissioni V e XIV della Camera il 28 marzo 2012 in esito all’esame delle proposte legislative relative al QFP, rilevava, tra le altre cose, l’esigenza di:
Il 14 dicembre 2011 la Commissione XIV politiche dell’UE della Camera dei deputati ha invece approvato un parere motivato contestando la conformità dell’art. 21 della proposta di regolamento recante disposizioni comuni sui fondi strutturali con il principio di sussidiarietà.
Ad avviso della Commissione XIV, tali condizionalità sono intese prevalentemente ad assicurare il rispetto di parametri macroeconomici e di finanza pubblica, che non possono interferire con il perseguimento degli obiettivi e delle azioni in materia di coesione economica, sociale e territoriale previsti dagli artt. 3, 174 e 175 del Trattato sul funzionamento dell’UE.