La Camera dei deputati ha ospitato la mostra fotografica "Sulle terre della Riforma: dall'Ente Maremma all'Arsial", organizzata dall'Arsial nell'ambito delle celebrazioni per il 60mo anniversario della Riforma Fondiaria, con immagini tratte dal proprio Archivio storico che documentano l'epopea della Riforma attraverso un percorso guidato.
La mostra è stata aperta al pubblico il 26 maggio dalle ore 15 alle ore 18, 27 e 30 maggio dalle ore 10 alle ore 18 (chiusura il sabato e la domenica - ingresso Piazza Campo Marzio 42) ed è stata inaugurata nella Sala del Cenacolo, giovedì 26 maggio, con una tavola rotonda a cui ha portato un indirizzo di saluto il Vicepresidente della Camera dei deputati, Antonio Leone. Sono intervenuti Agostino Bagnato, giornalista e scrittore, Corrado Barberis, Presidente dell'Istituto nazionale di Sociologia Rurale, Francesco Battistoni, Presidente Commissione Agricoltura della Regione Lazio, Angela Birindelli, Assessore delle politiche agricole della Regione Lazio, Carlo Boccianti, architetto, Edoardo Ceccuti, Direttore dell'Archivio storico dell'Istituto Luce, Erder Mazzocchi, Commissario straordinario Arsial, Donato Tamblé, Sovrintendente archivistico per il Lazio. Al termine è stato proiettato il documentario "Ieri e oggi: dall'Ente Maremma all'Arsial" realizzato in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia e Cinecittà Luce spa, regia di Stefano Landini.
L'Ente Maremma, oggi Arsial, nel 1951, diede il via su mandato del Ministero Agricoltura e Foreste all'espropriazione di vaste distese di terreno incolto nella Maremma tosco-laziale possedute come latifondo da poche nobili famiglie, e alla loro redistribuzione agli agricoltori, suddivise in lotti di terreno con annesso podere. Dapprima "assegnatario", il contadino, esercitando il diritto di riscatto diveniva nel volgere degli anni proprietario a tutti gli effetti. Oltre 10mila famiglie indigenti trasformate in piccoli proprietari terrieri, circa 180mila ettari di latifondo espropriati tra Lazio e Toscana: tale operazione di indubbio interesse socio-economico è conosciuta appunto come Riforma Fondiaria, ed è ampiamente documentata dalla digitalizzazione recentemente ultimata, da parte dell'Archivio Storico di Arsial, del patrimonio fotografico della Riforma, che consiste in circa 22mila foto di notevole valore artistico e documentale. In collaborazione con Cinecittà Luce spa e la Cineteca Nazionale, Arsial ha anche recuperato circa 10 ore di patrimonio cinematografico riversando le pellicole su supporto digitale.