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Trattato di Lisbona: il processo di ratifica

Il Trattato di Lisbona, firmato il 13 dicembre 2007 dai Capi di Stato e di Governo, è stato sottoposto alla ratifica di tutti i 27 Stati membri dell’Unione europea.

L’art. 6 del Trattato prevedeva che esso entrasse in vigore il 1° gennaio 2009, se entro tale data tutti gli Stati membri avessero depositato gli strumenti di ratifica; altrimenti, il primo giorno del mese successivo all’avvenuto deposito dello strumento di ratifica da parte dello Stato membro che avrà proceduto per ultimo.

Tutti i 27 Stati membri dell’UE - tra cui l’Italia - hanno completato la procedura di ratifica, da ultima il 3 novembre la Repubblica Ceca; dunque il Trattato entra in vigore il 1° dicembre 2009.

Il Parlamento italiano ha concluso la ratifica del Trattato di Lisbona il 31 luglio 2008 (legge 130/2008). Il disegno di legge di ratifica è stato approvato all’unanimità sia al Senato sia alla Camera.

In Irlanda si è svolto il 2 ottobre 2009 un secondo referendum sull’approvazione del Trattato che ha avuto esito positivo. Hanno votato a favore della ratifica del Trattato il 67,13 % dei cittadini (1.214.268 voti ), contro il 32, 87% (594.606 voti). La partecipazione al voto è stata del 59 % degli aventi diritto.

Un primo referendum si era svolto in Irlanda il 12 giugno 2008 ed aveva avuto esito negativo. A seguito delle garanzie giuridiche definite dal Consiglio europeo del 18 e 19 giugno 2009 a favore dell’Irlanda, è stato deciso lo svolgimento di un secondo referendum.Nel referendum del giugno 2008 aveva votato contro la ratifica del Trattato il 53,4% dei cittadini (862.415 voti), a favore il 46,6% (752.451 voti). La partecipazione al voto è stata di circa del 53% degli aventi diritto.

Il 3 novembre il Presidente della Repubblica ceca, Vaclav Klaus,  ha firmato la legge di ratifica approvata dal parlamento ceco.

Il Presidente Klaus aveva condizionato la sua firma alla realizzazione di due condizioni: il giudizio di conformità, da parte della Corte costituzionale ceca,  del Trattato di Lisbona alla costituzione ceca (la sentenza è stata emessa nello stesso giorno, il 3 novembre 2009); l'introduzione di una deroga, per la Repubblica ceca, sull'applicazione della Carta dei diritti fondamentali dell'UE, che con l'entrata in vigore del Trattato assume valore giuridico vincolante. Tale deroga è stata concordata nel corso del Consiglio europeo del 29-30 ottobre 2009, nel quale i Capi di Stato e di governo dell’UE hanno convenuto che il protocollo sull'applicazione della Carta dei diritti fondamentali dell’UE alla Polonia e al Regno Unito si applichi anche alla Repubblica ceca. Il protocollo in questione esclude la competenza della Corte per la verifica della conformità delle leggi e dei regolamenti dei tre Paesi ai diritti e ai principi contenuti nella Carta.

La Germania ha completato il processo di ratifica del Trattato il 23 settembre 2009. In tale data il Presidente della Repubblica Horst Köhler ha infatti firmato la legge di ratifica del Trattato di Lisbona. La Corte costituzionale tedesca, nella sentenza del 30 giugno 2009  ha affermato la compatibilità della ratifica del Trattato di Lisbona con la Costituzione tedesca a condizione che venisse approvata una legge volta a garantire al Parlamento tedesco adeguati diritti di partecipazione nel processo legislativo europeo e nella procedura di revisione dei Trattati. La Corte ha precisato che in mancanza di tale legge gli strumenti di ratifica del Trattato non avrebbero potuto essere depositati. Il Parlamento tedesco ha approvato definitivamente il 18 settembre 2009 gli strumenti legislativi richiesti dalla Corte costituzionale, consentendo quindi al Presidente della Repubblica di firmare la legge di ratifica del Trattato di Lisbona che il Parlamento tedesco aveva in precedenza approvato.