Cerca nel sito

dal 29/04/2008 - al 14/03/2013

Vai alla Legislatura corrente >>

Per visualizzare il contenuto multimediale è necessario installare il Flash Player Adobe e abilitare il javascript

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Fine contenuto

MENU DI NAVIGAZIONE DEL DOMINIO PARLAMENTO

INIZIO CONTENUTO

MENU DI NAVIGAZIONE DELLA SEZIONE

Salta il menu

Strumento di esplorazione della sezione Documenti Digitando almeno un carattere nel campo si ottengono uno o più risultati con relativo collegamento, il tempo di risposta dipende dal numero dei risultati trovati e dal processore e navigatore in uso.

salta l'esplora

Temi dell'attività Parlamentare

Schema di riordino degli incentivi per le imprese

L'articolo 3, commi 2-4, della legge 99/2009 aveva delegato il Governo ad effettuare il riordino della disciplina della programmazione negoziata e degli incentivi per lo sviluppo del territorio, degli interventi di reindustrializzazione di aree di crisi, degli incentivi per la ricerca, sviluppo e innovazione. Tale delega legislativa era finalizzata a rilanciare l’intervento dello Stato a sostegno delle aree o distretti in crisi, con particolare riferimento a quelli del Mezzogiorno, in funzione della crescita unitaria del sistema produttivo nazionale.

Il termine per l'esercizio della delega, seppur differito dal 15 agosto 2010 al 15 febbraio 2011 dalla legge 129/2010 (A.C. 3660), è scaduto senza che il Governo adottasse definitivamente il decreto legislativo. In particolare, ai fini dell'esercizio della delega era stato predisposto lo schema di decreto legislativo n. 330, ma l'iter relativo a tale provvedimento non è stato portato a compimento e quindi il termine di delega è scaduto senza la sua approvazione definitiva. Comunque di seguito si illustra il contenuto del citato schema n. 330.

L'ambito di applicazione del suddetto schema di decreto legislativo riguarda gli interventi a sostegno del sistema produttivo di competenza del Ministero dello sviluppo economico (MiSE), finalizzati allo sviluppo del territorio, alla crescita del sistema produttivo, con particolare riferimento alle PMI, alla promozione delle attività di ricerca, sviluppo e innovazione, alla reindustrializzazione delle aree di crisi e al salvataggio e alla ristrutturazione delle imprese in difficoltà. Gli interventi statali in questione si caratterizzano per il perseguimento di interessi strategici in rapporto all’equilibrio generale del Paese e sono disciplinati nel rispetto della normativa UE in materia di aiuti di Stato.

Per l'attuazione dei predetti interventi si contemplano determinati strumenti di programmazione. In primo luogo, si prevede l'adozione del programma triennale degli interventi statali a sostegno del sistema produttivo, che, in coerenza con la programmazione europea e nazionale in materia di stabilità della finanza pubblica, provveda a fissare gli obiettivi di sviluppo del sistema produttivo, articolati secondo criteri territoriali o tematici (specificando distintamente gli obiettivi riferiti esclusivamente al Mezzogiorno), le tipologie di intervento e i settori economici destinatari di interventi specifici, il quadro finanziario delle risorse disponibili per ciascuno degli obiettivi individuati. Sulla base del programma triennale sarà quindi adottato il programma annuale, il quale definirà gli interventi da adottare in relazione a ciascun obiettivo e le risorse finanziarie destinate a ciascun intervento, distinte in relazione alla loro provenienza statale, europea, regionale, locale o privata, specificando gli interventi destinati esclusivamente al Mezzogiorno. Può essere prevista la programmazione e il finanziamento di progetti strategici per lo sviluppo e la competitività del sistema produttivo, relativi a specifiche aree territoriali e tematiche.

Gli strumenti di programmazione devono essere predisposti nel rispetto di determinati indirizzi generali, tra cui il ricorso a meccanismi automatici di agevolazione (buoni o voucher) per gli interventi di limitato ammontare finanziario, il ricorso a modalità d'intervento basate su progetti, per gli investimenti volti all'avanzamento tecnologico, o su procedure negoziali, per singoli programmi d'investimento di notevoli dimensioni, la destinazione alle PMI di una quota di risorse non inferiore al 50% delle risorse complessivamente disponibili (con particolare riferimento all’imprenditoria femminile e giovanile), il contributo alla crescita unitaria del sistema produttivo nazionale con il superamento degli squilibri economici e sociali, nonché una specifica attenzione alle aggregazioni di imprese.

Quanto stabilito dagli atti di programmazione viene poi concretamente attuato tramite appositi decreti con cui si provvede, tra l'altro, a specificare la forma e la misura delle agevolazioni e a fissare i termini e modalità di presentazione delle domande.

Gli incentivi possono essere assegnati mediante una delle seguenti tipologie di procedure, in ordine crescente di complessità: procedura automatica, per gli interventi di limitato ammontare finanziario consistenti nel rimborso di spese sostenute; procedura valutativa, per il finanziamento di programmi d'investimento organici e complessi; procedura negoziale, per il finanziamento di programmi d'investimento di rilevanti dimensioni e di interesse strategico (di importo almeno pari a 20 milioni di euro).

Una misura di notevole rilevanza è costituita dalla fissazione di termini tassativi per la conclusione delle fasi procedimentali di competenza del MiSE relative alla procedura automatica, valutativa e negoziale. Trascorsi i termini previsti senza che il Ministero adotti alcun provvedimento conclusivo, la richiesta degli incentivi deve intendersi accolta e i relativi diritti possono essere fatti valere a tutti gli effetti di legge.

Viene inoltre stabilito, ai fini della semplificazione ed accelerazione dei procedimenti, che i documenti e gli atti prodotti nell’ambito dei procedimenti oggetto del provvedimento in esame siano formati con modalità informatiche.

Misure di particolare favore sono previste per le PMI (e per le loro aggregazioni e reti), per le quali possono essere stabilite riserve di fondi e modalità semplificate per la presentazione delle domande di accesso alle agevolazioni e per la loro erogazione.

Specifiche disposizioni sono inoltre volte ad accelerare la conclusione dei procedimenti amministrativi relativi a programmi d’investimento in essere alla data di entrata in vigore del provvedimento.

Il provvedimento disciplina altresì le procedure di erogazione delle agevolazioni, riferendosi sia alle dimensioni dell'intervento sia alle modalità di attuazione del programma di investimento. L'erogazione è effettuata sulla base dell’effettiva realizzazione degli stati di avanzamento dei lavori previsti e delle spese e dei costi ammissibili effettivamente sostenuti.

Sono escluse dagli interventi agevolativi le imprese beneficiarie di aiuti che lo Stato è tenuto a recuperare in esecuzione di una decisione di recupero, e che non li abbiano rimborsati o li abbiano depositati in un conto bloccato.

Per l'attuazione degli interventi di cui al provvedimento in esame - che entrerà in vigore il 1° gennaio 2012 - è istituito nello stato di previsione del MiSE, a decorrere dal 2012, il Fondo unico per gli interventi a sostegno del sistema produttivo, in cui confluiscono le risorse stanziate nel bilancio dello Stato al 1° gennaio 2012 per gli interventi di cui alle numerose disposizioni abrogate dal provvedimento in esame (si tratta di oltre 30 leggi o forme di incentivazione diverse che vengono ricondotte ad un quadro normativo unitario ed organico). Il Fondo permetterà una maggiore flessibilità nell'uso dei finanziamenti destinati ai menzionati interventi.