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Temi dell'attività Parlamentare

Il secondo decreto anti-crisi (D.L. 5/2009)

All'inizio del 2009 tutti gli indicatori economici evidenziavano un accentuarsi della crisi economica e, in conseguenza del peggioramento del quadro di finanza pubblica. Veniva perciò emanato, con il decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, un ulteriore intervento di sostegno all'economia.

La necessità di un ulteriore intervento di sostegno

Nonostante l’intervento operato con il primo decreto-legge anticrisi 185/2008 la congiuntura economica accentuava i segnali negativi, sia in Italia che negli altri paesi interessati dalla crisi, ove erano stati egualmente effettuati interventi di sostegno all’economia. Nella “Nota Informativa 2009-2011” prodotta dal Ministero dell’economia in relazione all’aggiornamento del Programma di stabilità presso le istituzioni europee, emergeva infatti un quadro connotato da peggioramenti sia della situazione macroeconomica (la previsione era per il 2009 di un PIL in diminuzione del 2%) sia, conseguentemente, degli indicatori di finanza pubblica, con riguardo in particolare alla crescita della spesa corrente primaria, alla riduzione delle entrate tributarie ed all’aumento dell’indebitamento.

Viene pertanto emanato un ulteriore provvedimento d’urgenza, costituito dal decreto-legge 5/2009 (A.C. 2187) con il quale si dispone un intervento di sostegno che dispiega i suoi effetti per il quinquennio 2009-2013. L’intervento ammonta complessivamente a poco meno di 1,8 miliardi di euro per il 2009 (e ad importi pari rispettivamente a 0,3 e0,4 miliardi per i due anni successivi), cui si fa fronte con un ammontare di risorse di pari importo, evitando in tal modo che ne derivino effetti negativi sui saldi finanziari.

Le misure previste

L’intervento si attua principalmente attraverso le seguenti misure:

  • incentivi per il rinnovo del parco dei mezzi circolanti mediante la rottamazione dei veicoli più inquinanti (con un bonus di 1.500 euro per le autovetture, 2.500 euro per i veicoli commerciali leggeri e 500 euro per i motocicli);
  • incentivi per l’acquisto di veicoli a metano ed elettrici, con una agevolazione aggiuntiva (rispetto a quella già prevista a normativa vigente) di 1.500 euro per le autovetture e di circa 2.400 euro per i veicoli commerciali leggeri;
  • contributi per l’installazione di impianti GPL o metano (per importi pari rispettivamente a 550 ed a 650 euro);
  • detrazioni per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici ad alta efficienza energetica, nonché per televisori e computer, in favore dei contribuenti che accedono alla detrazione fiscale per interventi di recupero del patrimonio edilizio. La detrazione è pari al 20%delle spese sostenute, nel limite massimo di 10.000 euro;
  • strumenti di tassazione agevolata per le imprese operanti nei distretti produttivi, nonché in favore delle imprese che realizzano operazioni di aggregazione aziendale;
  • estensione dell’utilizzo di strumenti di tutela del reddito in favore delle categorie colpite dalla crisi occupazionale, intensificando l’applicabilità degli ammortizzatori sociali (in particolare la cassa integrazione, sia ordinaria che straordinaria, l’indennità di mobilità e l’indennità di disoccupazione), anche mediante la previsione della concessione in deroga. A tale scopo sono altresì modificate alcune regole del patto di stabilita' interno, per agevolare l’effettuazione, da parte delle regioni e degli enti locali, di interventi di loro competenza volti a contrastare le situazioni di difficoltà occupazionale;
  • introduzione di specifici strumenti di sostegno in favore del trasporto, con riguardo in particolare all’autotrasporto di merci ed ai settori del trasporto lacuale e marittimo;
  • stanziamenti di somme destinate all’edilizia residenziale pubblica (Piano casa) ed al settore dell’istruzione, coperte a valere su disponibilità esistenti;
  • riallocazione delle risorse assegnate ad alcuni Fondi - con riguardo principalmente al Fondo di garanzia per le PMI, al Fondo per la finanza d’impresa ed al Fondo strategico a sostegno dell’economia – al fine di rafforzarne le funzioni di garanzia nei confronti degli operatori economici e di consentire una più efficiente capacità di utilizzo delle risorse disponibili.

Come in precedenza detto, gli oneri derivanti dal provvedimento risultano coperti mediante alcune riduzioni di spesa (utilizzo di residui di bilancio concernenti agevolazioni non dovute) e maggiori entrate (da intensificazione dell’attività di controllo fiscale) al fine di realizzare - come l’altro intervento di sostegno operato con il decreto-legge 185/2008 - un effetto neutrale sui saldi di finanza pubblica.

L'andamento dei conti pubblici indicato nella RUEF

Com’è noto, successivamente all’adozione di tale secondo provvedimento anticrisi, il quadro previsionale per l’anno in corso è rimasto fortemente negativo. In tale direzione risultano prospettati i dati previsionali contenuti nella Relazione unificata sull’economia e la finanza pubblica (RUEF) presentata alla fine del mese di aprile, nella quale si stima una decrescita del PIL per il corrente anno pari al 4,2 per cento ed un debito pubblico che potrebbe raggiungere un livello pari al 117,1 per cento del PIL nel 2010 (rispetto al livello del 105,8 conseguito nel 2008). Tali stime venivano poi sostanzialmente confermate dalle previsioni di primavera della Commissione europea diffuse il 5 maggio.