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Temi dell'attività Parlamentare

Fonti e nota metodologica

Gli indicatori internazionali utilizzati nei dossier sotto pubblicati e nella sezione "Indicatori internazionali" sono i seguenti:

Diritti politici

Freedom House (Freedom in the world 2010)

Libertà civili

Democrazia

Economist Intelligence Unit (Democracy Index 2010)

Partecipazione e responsabilità delle istituzioni politiche

World Bank (Worldwide Governance Indicators)

Stabilità politica e assenza di violenza

Efficienza di governo

Qualità della regolazione

Stato di diritto

Controllo della corruzione

Libertà di stampa

Freedom House (Press Freedom Index 2011)

Corruzione percepita

Transparency International (Corruption Perceptions Index 2010)

Libertà di internet

OpenNet Initiative (Global Internet Filtering)

Libertà economica

Heritage Foundation (Index of economic Freedom)

Popolazione

United nations, Department of Economic and Social Affairs (World Population Prospects: The 2010 Revision)

Pil pro capite

United Nations Development Programme (International Human Development Indicators)

Tasso di alfabetizzazione

Tasso di scolarizzazione

Tasso di occupazione femminile

Rapporto uomo-donna in Parlamento

Tasso di mortalità sotto i cinque anni

Mortalità materna

Aspettativa di vita ala nascita

Emissione di anidride carbonica pro capite

Aree protette

Indice delle disuguaglianze di Gini

Tasso di disoccupazione

Accesso ad internet

Tasso di disoccupazione giovanile

World Bank

Variazione del Pil

International Monetary Fund (World Economic Outlook Database)

Inflazione

Deficit fiscale

Debito pubblico

Saldo corrente bilancio commerciale

I punteggi relativi alle libertà civili e alle libertà politiche sono ricavati dal rapporto Freedom in the World di Freedom House ed oscillano tra 1 (situazione migliore) e 7 (situazione peggiore). Sulla base della media tra i punteggi relativi a libertà civili e libertà politiche conseguiti gli Stati sono classificati in liberi (L; punteggio tra 1 e 2,5), parzialmente liberi (PL; punteggio tra 3 e 5), non liberi (NL; punteggio tra 5,5 e 7). I punteggi sono ricavati dalle risposte ottenute dagli analisti, attraverso l’interlocuzione con una serie di fonti ufficiali e non, ad una serie di quesiti concernenti il processo elettorale, il pluralismo politico e la partecipazione, il funzionamento del governo, le libertà individuali, la libertà di espressione, la libertà di associazione, lo stato di diritto.

I punteggi relativi alla democrazia ricavabili dal Democracy Index 2010 dell’Economist Intelligence Unit variano da 0 (situazione peggiore) a 10 (situazione migliore). Con un punteggio da 10 a 8 lo Stato è classificato come piena democrazia (PD); con un punteggio da 8 a 6 come democrazia difettosa (DD); con un punteggio da 6 a 4 come regime ibrido e con un punteggio inferiore a 4 come regime autoritario.I punteggi sono ricavati dalle risposte ottenute dagli analisti, attraverso l’interlocuzione con una serie di fonti ufficiali e non, ad una serie di quesiti concernenti il processo elettorale e il pluralismo politico; il funzionamento dello Stato; la partecipazione politica; la cultura politica; la condizione delle libertà civili.

I dati relativi a partecipazione e responsabilità delle istituzioni politiche, stabilità politica e assenza di violenza, efficienza del governo, qualità della regolazione, stato di diritto, controllo della corruzione, sono ripresi dai World Governance Indicators, progettodella Banca mondiale e della Brookings Institution. I punteggi variano da -2,5 (punteggio minimo) a + 2,5 (punteggio massimo). Il punteggio è ricavato elaborando le informazioni ricavate da sei tipologie di fonti: ufficiali, di organizzazioni non governative, ricerche industriali e commerciali.

I dati relativi alla libertà di stampa sono ripresi dal rapporto Freedom of the Press 2011 di Freedom House; gli Stati monitorati conseguono un punteggio che varia tra 0 (risultato migliore) e 100 (risultato peggiore) e vengono classificati in Stati “liberi” (L: punteggio tra 0 e 30); Stati “parzialmente liberi” (PL: punteggio tra 31 e 60); Stati “non liberi” (NL: punteggio tra 61 e 100). I punteggi sono ricavati dalle risposte ricavate dagli analisti ad una serie di quesiti concernenti tre distinti ambiti: ambiente legale; ambiente politico; ambiente economico. Le risposte ai quesiti vengono elaborate attraverso l’interlocuzione con esperti, rappresentanti organizzazioni non governative e la consultazione di fonti ufficiali, nazionali e delle organizzazioni multilaterali.

I dati relativi alla libertà di Internet costituiscono un’elaborazione del Servizio studi della Camera dei deputati su fonte “OpenNet Initiative”, Country Profiles. OpenNet Initiative classifica i paesi monitorati, segnalando l’esistenza di una situazione di “assenza di filtraggio”; di “filtraggio sospetto”; di “filtraggio selettivo”; di “filtraggio sostanziale”; di “filtraggio pervasivo” sui siti relativi ai quattro diversi ambiti di argomenti: politico, sociale, sicurezza, tecnologie informatiche. Si è attribuito a ciascuno di questi ambiti un massimo di 2,5 punti, in una scala da 0,5 per “nessun filtraggio” a 2,5 per “filtraggio pervasivo” (aumentando cioè di 0,5 punti nei passaggi intermedi). In questo modo le analisi di OpenNet Initiative sono tradotte in un risultato numerico che può variare da 2 (risultato migliore, maggiore libertà di Internet) a 10 (risultato peggiore, minore libertà di Internet). Merita segnalare che in alcuni casi il relativo invecchiamento dei dati riportati (risalenti per qualche paese al 2006-2007) può falsare la percezione della libertà di Internet nel paese considerato, in quanto si può ritenere che, anche a causa della penetrazione più lenta di Internet nel paese in questione solo negli anni successivi al 2007 le autorità governative abbiano sviluppato strumenti di controllo della Rete. 

I punteggi relativi alla libertà economica sono ripresi dall’Index of Economic Freedom dell’Heritage Foundation. Gli Stati monitorati conseguono un punteggio che varia tra 100 (maggiore libertà economica) a 0 (minore libertà economica) e vengono classificati in Stati “liberi” (punteggio tra 100 e 80); Stati “prevalentemente liberi” (punteggio tra 79,9 e 70); Stati “moderatamente liberi” (punteggio tra 69,9 e 60); Stati “prevalentemente non liberi” (punteggio tra 59,9 e 50) e Stati “non liberi” (punteggio tra 49,9 e 0). I punteggi sono elaborati dagli analisti, attraverso la consultazione di fonti ufficiali e non governative, nazionali e delle organizzazioni multilaterali, sulla base della valutazione del paese con riferimento a: libertà di impresa; libertà di commercio; libertà fiscale; spesa pubblica; indipendenza monetaria; libertà di investimento; libertà di movimento dei capitali; tutela dei diritti di proprietà; libertà dalla corruzione; libertà del lavoro.

L’indice della corruzione percepita è elaborato dall’organizzazione indipendente internazionale Transparency International, fondata nel 1993. L’indice definisce la corruzione come l’”abuso di potere pubblico per ottenere vantaggi privati” ed è elaborato attraverso l’aggregazione di dati contenuti in fonti internazionali e indipendenti. Il valore numerico più alto indica una situazione di minore corruzione percepita.