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Temi dell'attività Parlamentare

Indagine conoscitiva della XIII Commissione sui prezzi agroalimentari

La Commissione Agricoltura della Camera, tra le prime iniziative assunte all’avvio della legislatura, ha deliberato, nella seduta del 26 giugno 2008, lo svolgimento di una indagine conoscitiva sull’andamento dei prezzi nel settore agroalimentare, al fine di acquisire un quadro informativo qualificato sulla situazione e sui suoi sviluppi, nonché sull’ampio ventaglio di analisi e proposte avanzate nel corso del dibattito sviluppatosi sull’argomento.

Nella seduta del 26 maggio 2009 la Commissione ha approvato il documento conclusivo dell’indagine.

Il documento sottolinea come l’incremento dei prezzi di vendita dei prodotti agroalimentari abbia “creato una ricchezza che si è dissipata nella filiera produttiva senza arrivare al primo anello della catena, ovvero al produttore; al contempo, a causa dell’aumento dei prezzi-acquisto sopportato dalle aziende agricole, la redditività delle stesse si è ridotta drasticamente. Gli attori che hanno subito maggiormente gli effetti del rialzo dei prezzi sono stati quindi gli estremi della filiera produttiva”.

I fattori di ordine interno che determinano nel nostro paese l’aumento dei prezzi dei prodotti agroalimentari sono quindi così individuati:

  • eccessiva lunghezza delle filiere produttive;
  • scarsa propensione all’associazionismo tra produttori;
  • inadeguatezza ed arretratezza delle infrastrutture logistiche e di trasporto;
  • scarsa informazione dei consumatori;
  • comportamenti speculativi e monopolistici messi in atto da alcuni operatori dell’intermediazione e della grande distribuzione commerciale.

In questo quadro mancano efficaci meccanismi di monitoraggio e controllo dei prezzi ed appare fragile l’apparato ispettivo e sanzionatorio, mentre in alcune aree caratterizzate da elevata densità mafiosa le organizzazioni criminali hanno assunto un ruolo centrale nel controllo dei mercati, con la possibilità di incidere nella fissazione dei prezzi dei prodotti e promuovere condotte monopolistiche.

Il documento enuncia quindi un ampio quadro di proposte di intervento, finalizzate a correggere le attuali distorsioni a vantaggio soprattutto degli agricoltori, cui deve essere assicurata una redditività a fronte di un adeguato investimento, e dei consumatori, ai quali occorre garantire una trasparente informazione ed un prezzo equo:

  • Infrastrutture e ricerca scientifica

Il potenziamento della rete infrastrutturale, logistica ed energetica è fondamentale per il settore agroalimentare come per l’intera economia nazionale, e porterebbe ad una riduzione dei costi di trasporto ed energetici; la promozione della ricerca potrebbe creare le condizioni per lo sviluppo di prodotti o processi in grado di permettere consistenti risparmi.

  • Implementazione dell'efficienza del mercato

L’azione politica dovrebbe tendere a ristabilire le condizioni nodali dell’efficienza del mercato, cioè l’informazione e la concorrenza, e quindi promuovere:

  1. l’introduzione di nuovi strumenti aggregativi tra i produttori, che dovrebbero porsi come interlocutori diretti della grande distribuzione, anche integrando la parte strettamente agricola con quella che opera nei servizi mediati dal prodotto;
  2. la nascita di forme di vendita diretta (i c.d. farmers market);
  3. la diffusione a livello locale di accordi tra enti locali, associazioni dei commercianti, grande distribuzione e associazioni dei consumatori, per difendere il potere di acquisto delle famiglie e tutelare i consumi alimentari delle fasce a basso reddito;
  4. una adeguata informazione del consumatore, che consenta scelte consapevoli, avendo come strumento fondamentale la tracciabilità del prodotto in tutte le fasi che vanno dalla produzione sino al consumo.
  • Sistema ispettivo e sanzionatorio

Per migliorare il sistema dei controlli e del monitoraggio sui prezzi il documento propone interventi sia a livello centrale che periferico:
“A livello centrale, occorre rafforzare e rendere più incisivo il ruolo del Garante per la sorveglianza dei prezzi, attribuendogli la possibilità di attuare, in stretto coordinamento con l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, misure amministrative sanzionatorie, immediatamente cogenti, qualora si verifichino, nel mercato dei prodotti agricoli e agroalimentari, episodi di grave lesione dei meccanismi della concorrenza o si accertino comportamenti speculativi da parte degli operatori della distribuzione commerciale. A livello periferico, diventa indispensabile imprimere uno speciale impulso ai controlli di polizia annonaria a livello comunale e promuovere efficaci azioni di monitoraggio dei comuni attraverso una propria rete di rilevazione dei prezzi”.

  • Sensibilizzazione sociale

La promozione di una cultura attenta alla qualità, al rispetto dell’ambiente e delle reali necessità di acquisto porterebbe una riduzione complessiva della domanda ed un conseguente calo dei prezzi di vendita. E’ da valutare positivamente una politica di favore per la diffusione e la vendita di prodotti sfusi e per la promozione della produzione locale e di qualità (c.d. “chilometro zero”); particolare rilevanza assume la promozione dei gruppi di acquisto solidale (GAS), associazioni senza scopo di lucro costituite da persone o nuclei familiari, che acquistano beni all’ingrosso per ridistribuirli all’interno del gruppo.