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Temi dell'attività Parlamentare

Il programma MUOS Mobile User Objective System

Il programma MUOS

La tematica riguardante l'installazione del sistema militare MUOS (Mobile User Objective System) presso la base militare di Niscemi è stata oggetto di attenzione sia a livello nazionale, sia a livello regionale, da parte dell'Assemblea regionale siciliana.

La Commissione difesa della Camera, nel corso della seduta dell'11 settembre 2012, ha svolto l’audizione informale di alcuni degli amministratori degli enti locali interessati dal progetto MUOS e di rappresentanti del Comitato no MUOS. Il medesimo giorno, presso la Commissione parlamentare d'inchiesta del Senato sull'esposizione a possibili fattori patogeni, con particolare riferimento all'uso dell'uranio impoverito , si è svolta l'audizione del Sindaco del Comune di Vittoria, del Sindaco del Comune di Niscemi e di rappresentanti dei Comitati NO MUOS della Regione Sicilia.

Nel corso della seduta dell'Assemblea regionale siciliana dell'8 gennaio 2013, è stata approvata la mozione n. 2 concernente "Iniziative per impedire l'installazione del sistema militare MUOS presso la base militare di Niscemi" con la quale "si impegna il Governo della Regione e per esso l'assessore per la salute e l'assessore per il territorio e l'ambiente ad adottare ogni utile iniziativa finalizzata alla revoca delle autorizzazioni rilasciate per l'inizio dei lavori di realizzazione del sistema".

In data 6 ottobre 2012 la procura di Caltagirone ha disposto il sequestro della stazione radio MUOS di Niscemi. Il provvedimento è stato emesso dal GIP al termine delle indagini avviate nel corso del 2011.

Il programma MUOS, gestito dal Ministero della Difesa degli Stati Uniti, è un sistema di comunicazioni satellitari (SATCOM) ad altissima frequenza (UHF) ed a banda stretta composto da quattro satelliti e quattro stazioni di terra, una delle quali è in fase di realizzazione in Sicilia, nell’area del demanio militare di Niscemi, attualmente adibita a stazione radio in utilizzo alla Marina militare degli Stati Uniti.

Il programma M.U.O.S. è ancora nella sua fase di sviluppo e si prevede la messa in orbita dei satelliti entro il 2015.

Gli impianti di stazione a terra sono composti da tre trasmettitori parabolici basculanti dalle dimensioni di circa 20 metri ad altissima frequenza, 2 antenne elicoidali UHF per un totale di circa 2.059 mq di cementificazione.

Ad oggi risultano realizzate tre stazioni da terra, installate in Virginia, nelle isole Hawaii ed in Australia.
Il programma integrerà  forze navali, aeree e terrestri in movimento in  qualsiasi parte del mondo, tra cui i droni (aerei senza pilota) ed ha l’obiettivo di rimpiazzare l’attuale sistema satellitare UFO. In particolare, il programma collegherà tra loro i Centri di Comando e Controllo delle forze armate Usa, i centri logistici e gli oltre 18.000 terminali militari radio esistenti, i gruppi operativi in combattimento, i missili Cruise i Global Hawk ecc.. .

Il programma MUOS è stato affidato nel 2002 alla Lockheed Martin. In qualità di prime contractor, la controllata Lockheed Martin Space Systems di Sunnyvale (California) ha il compito di progettare e realizzare quasi tutte le componenti e le apparecchiature dei sistemi terrestri e satellitari. Le altre  società che operano nel settore degli armamenti coinvolte nel progetto MUOS sono la General Dynamics C4 Systems (Scottsdale, Arizona), chiamata ad installare le antenne satellitari e a curare il collegamento tra i quattro distinti segmenti terrestri; la Boeing Defense Space and Security (California), per la messa in funzione e la verifica di compatibilità del sistema; la Harris Corporation (Melbourne, Florida) per la fornitura della rete dei riflettori; la filiale texana della svedese Ericsson per la costruzione di alcune porzioni del segmento integrato terrestre.

La spesa complessiva del programma MUOS, secondo quanto riportato in alcuni documenti ufficiali, ammonta 3,26 miliardi di dollari, ma il Government Accountaibility Office (GAO), agenzia indipendente che supporta il Congresso USA nel monitoraggio dell’azione del governo federale e delle sue spese, in un report del marzo 2011 sui sistemi d'arma in via di acquisizione dal Pentagono ha stimato un costo finale non inferiore ai 6 miliardi e 830 milioni di dollari.

Attività di sindacato ispettivo

 Nel corso della legislatura sono stati presentati numerosi atti di sindacato ispettivo riguardanti l’istallazione, in prossimità del comune di Niscemi, di una delle quattro stazioni da terra che compongono il programma MUOS.

Tali atti fanno riferimento, in particolare, alle preoccupazioni manifestate dalle popolazioni locali per le eventuali conseguenze sulla salute e sull’impatto ambientale derivanti dalla realizzazione del progetto in esame e, più in generale, sulla pericolosità del progetto.

Al riguardo, il Governo, in risposta all’interrogazione n. 5-01156, ha osservato che “prima dell’avvio operativo del sistema, saranno effettuate le opportune verifiche da parte di un’apposita commissione di collaudo che provvederà anche a comparare le effettive emissioni elettromagnetiche con quelle previste dallo studio di progetto, verificando la compatibilità del sistema con le leggi nazionali ed, eventualmente, con le apparecchiature già operanti in sito”.

Successivamente, in risposta all’interrogazione n. 5-02627, il Governo ha reso noto che “su espressa sollecitazione del Presidente della Regione siciliana, è stato confermato l’impegno della Difesa a garantire che l’operatività degli apparati militari non provochi danni alla salute e/o all’ambiente circostante, vigilando costantemente sull’applicazione delle norme e delle procedure previste dalle leggi e dai regolamenti vigenti”. Successivamente, in risposta all’interrogazione n. 4- 13039, il Governo ha rilevato che “la regione Sicilia ha acquisito, nel febbraio 2011, un parere del dipartimento d'ingegneria elettronica e delle telecomunicazioni della facoltà di Ingegneria di Palermo che ha precisato che il sistema di trasmissione Mobile user objective system non comporta condizioni di rischio per la salute dell'uomo. In data 28 giugno 2011, la regione Sicilia, per il tramite dell'assessorato del territorio, ha autorizzato la realizzazione degli interventi".