VI Commissione - Resoconto di mercoledì 12 dicembre 2012


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AUDIZIONI INFORMALI

Mercoledì 12 dicembre 2012.

Audizione del Direttore della Direzione finanza e privatizzazioni del Dipartimento del Tesoro del Ministro dell'economia e delle finanze, Francesco Parlato, sulle tematiche relative alla gestione, razionalizzazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico.

L'audizione informale è stata svolta dalle 13.30 alle 14.20.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Mercoledì 12 dicembre 2012. - Presidenza del vicepresidente Cosimo VENTUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Vieri Ceriani.

La seduta comincia alle 14.20.

Comunicazione della Commissione europea: Una tabella di marcia verso l'Unione bancaria.
(COM (2012) 510 final).

Proposta di regolamento del Consiglio che attribuisce alla BCE compiti specifici in merito alle politiche in materia di vigilanza prudenziale degli enti creditizi.
(COM (2012) 511 final).

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica del regolamento (UE) n. 1093/2010 che istituisce l'Autorità europea di vigilanza (Autorità bancaria europea) per quanto riguarda l'interazione di detto regolamento con il regolamento che attribuisce alla Banca centrale europea compiti specifici in merito alle politiche in materia di vigilanza prudenziale degli enti creditizi.
(COM (2012) 512 final).

Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro di risanamento e di risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento e che modifica le direttive del Consiglio 77/91/CEE e 82/891/CE, le direttive 2001/24/CE, 2002/47/CE, 2004/25/CE, 2005/56/CE, 2007/36/CE e 2011/35/UE e il regolamento (UE) n. 1093/2010.
(COM(2012) 280 final).

(Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, e conclusione - Approvazione di un documento finale).

La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti, rinviato, da ultimo, nella seduta del 4 dicembre scorso.

Cosimo VENTUCCI, presidente, informa che la Commissione Politiche dell'Unione europea ha espresso parere favorevole con alcune condizioni sui provvedimenti in esame.

Alessandro PAGANO (PdL), relatore, formula una proposta di documento finale (vedi allegato 1), la quale riprende gli spunti e i rilievi emersi nel corso dell'indagine conoscitiva svolta dalla Commissione sui documenti in esame, nonché durante l'audizione del Ministro dell'economia e delle finanze svolta ieri dalla Commissione e dedicata a tali tematiche.

Maurizio FUGATTI (LNP) osserva come la proposta di documento finale - la quale contiene nel preambolo soltanto una generica presa d'atto del rapporto redatto dal Gruppo di lavoro ad alto livello presieduto dal Governatore della Banca centrale finlandese, Eri Likkanen, presentato il 2 ottobre 2012 - non evidenzi con sufficiente chiarezza, diversamente dal parere approvato dalla Commissione Politiche dell'Unione europea nella seduta di ieri, la necessità di procedere alle modifiche legislative necessarie per attuare una separazione legale tra le attività di deposito e finanziamenti a imprese e famiglie da quelle di trading ad alto rischio in titoli e derivati, qualora tali attività superino il 25 per cento del giro di affari di un gruppo bancario o, in alternativa, 100 miliardi di euro.


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Chiede, pertanto, che nella proposta di documento finale sia inserita un rilievo analogo a quello di cui alla condizione numero 8) del parere approvato dalla XIV Commissione.

Marco CAUSI (PD) ritiene che le convincenti considerazioni svolte dal Ministro dell'economia e delle finanze nel corso dell'audizione di ieri debbano indurre a una riflessione più attenta in merito all'opportunità di inserire nella proposta di documento finale una condizione come quella cui ha fatto riferimento il deputato Fugatti, atteso che, come rilevato dal Ministro Grilli, le nostre più grandi banche di deposito svolgono anche una consistente attività di market making sui mercati dei titoli.

Alessandro PAGANO (PdL), relatore, pur dichiarandosi in linea di massima disponibile a modificare la propria proposta di parere, considera necessario verificare se l'eventuale accoglimento della richiesta avanzata dal deputato Fugatti consenta di apportare un effettivo miglioramento alla proposta di documento finale o se, invece, essa risulti ultronea, alla luce dell'impianto complessivo della proposta medesima, la quale, peraltro, risponde ad un orientamento ampiamente condiviso, emerso nel corso delle audizioni svolte dalla Commissione.

Maurizio FUGATTI (LNP), pur riconoscendo come le considerazioni svolte al riguardo dal Ministro Grilli nel corso dell'audizione di ieri non possano in alcun modo essere sottovalutate, ribadisce l'opportunità di dare maggiore risalto, nella proposta di documento finale, all'esigenza di una diversificazione tra attività bancaria di tipo tradizionale rispetto a quella di investimento, in conformità alle raccomandazioni formulate nel cosiddetto Rapporto Likkanen, cui la Commissione Politiche dell'Unione europea della Camera ha non a caso fatto riferimento in una delle condizioni contenute nel parere approvato nella seduta di ieri.

Alessandro PAGANO (PdL), relatore, ritiene innanzitutto necessario evitare che si ripeta quanto avvenuto in occasione del recepimento della direttiva 2008/48/CE, relativa ai contratti di credito ai consumatori, quando il Governo ha disatteso alcune importanti indicazioni fornite dalla Commissione sia nel documento conclusivo dell'indagine conoscitiva svolta nel corso del 2010, sia nel parere espresso sugli schemi di decreto legislativo di attuazione della direttiva medesima.
Ricorda, inoltre, come la Commissione, nonostante egli stesso avesse manifestato, inizialmente, alcune perplessità, e invitato, di conseguenza, a procedere con una certa cautela nell'esame degli atti comunitari in titolo, abbia maturato in queste settimane un orientamento favorevole all'adozione, a livello comunitario, di un modello di vigilanza che è stato definito, nel corso del dibattito, di tipo italiano.
Ritiene quindi opportuno lasciare sotto questo profilo inalterate le condizioni e osservazioni contenute nella proposta di documento finale e inserire invece nelle premesse un riferimento all'esigenza prospettata dal deputato Fugatti.

Marco CAUSI (PD), nel concordare con quanto affermato dal relatore, ritiene che, prima di affermare, nell'atto ufficiale che esprimerà la posizione della Camera su tali questioni, la necessità di un superamento del modello della banca universale - tema che si potrà affrontare in futuro con la necessaria cautela, anche alla luce delle argomentazioni sviluppate dal Ministro Grilli in audizione - sia più opportuno limitarsi a un riferimento, nelle premesse della proposta di documento finale, alla raccomandazione formulata nel cosiddetto Rapporto Likkanen riguardo alla separazione tra attività di deposito e attività di trading.

Maurizio FUGATTI (LNP) giudica soddisfacente la soluzione prospettata dal relatore, chiedendo inoltre di sapere come siano state valutate le preoccupazioni espresse nel corso dell'audizione del 5 dicembre scorso dal Presidente di Federcasse,


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il quale ha paventato, tra gli altri, il rischio che l'implementazione del meccanismo di vigilanza non sia sufficientemente informata ai principi di sussidiarietà e di proporzionalità, ed ha segnalato come l'introduzione di ulteriori obblighi informativi per le banche di credito cooperativo comporterebbe per queste ultime nuovi e insostenibili costi.
In tale contesto, giudicando fondate le preoccupazioni manifestate in merito, considera peraltro importante valutare se effettivamente convenga sostenere l'introduzione di deroghe a favore delle banche locali, dal momento che tali deroghe potrebbero procurare ad altri Paesi vantaggi maggiori di quelli che potrebbe ricavarne il nostro.

Ivano STRIZZOLO (PD), con riferimento alla questione da ultimo sollevata dal deputato Fugatti, ricorda di aver chiesto al Ministro Grilli, nel corso dell'audizione svolta ieri, se sia possibile, naturalmente senza compromettere l'efficacia dell'attuale sistema di vigilanza, sgravare le banche di credito cooperativo e le banche popolari da adempimenti non strettamente necessari, la cui incidenza sui costi complessivi di gestione non appare giustificata dalla tutela di interessi sostanziali.
Pur comprendendo come talune regole mirino, talvolta, a promuovere aggregazioni tra i soggetti che ne sono destinatari, ritiene necessario prendere atto, soprattutto nell'attuale fase di gravissima crisi economica, dell'insostituibile funzione che le predette banche svolgono sul territorio, soprattutto a favore delle piccole e medie imprese.

Cosimo VENTUCCI, presidente, osserva come la condizione numero 6) della proposta di documento finale si faccia già sostanzialmente carico dell'esigenza rappresentata dai deputati Fugatti e Strizzolo.

Marco CAUSI (PD), con riferimento alle considerazioni svolte dai colleghi Fugatti e Strizzolo, suggerisce di rafforzare la formulazione della condizione di cui al numero 6), nella quale si invita, in sede di valutazione dei differenti profili di rischio sussistenti all'interno del sistema bancario, a tenere conto dei meccanismi di protezione istituzionale esistenti ed a riconoscere in tale ambito la forma organizzativa rete integrata, inserendo nella condizione stessa un esplicito richiamo al sistema delle banche popolari e delle banche di credito cooperativo.

Alessandro PAGANO (PdL), relatore, alla luce dell'andamento del dibattito, riformula la propria proposta di documento finale (vedi allegato 2), inserendo un'ulteriore premessa volta a rilevare l'esigenza di prestare attenzione all'ipotesi, prospettata come raccomandazione nel predetto Rapporto Likkanen, di procedere, nell'ambito delle attività bancarie, alla separazione legale delle attività di deposito e di finanziamento alle imprese e alle famiglie dalle attività di trading ad alto rischio in titoli e derivati, nonché integrando la condizione di cui al numero 6), nel senso di introdurre un esplicito riferimento al sistema delle banche popolari e delle banche di credito cooperativo.

Francesco BARBATO (IdV) concorda con la necessità che il nuovo sistema di vigilanza unico europeo tenga conto delle esigenze e delle peculiari caratteristiche delle banche popolari e delle banche di credito cooperativo, difendendo i legittimi interessi del Paese e dei sistemi produttivi dei territori. Rileva, infatti, come le banche locali siano state le uniche, nell'attuale, difficilissima situazione di crisi, ad assicurare alle imprese produttive quel minimo di liquidità finanziaria indispensabile per garantirne almeno la sopravvivenza.
Preannuncia pertanto il voto favorevole del proprio gruppo sulla proposta di documento finale, come riformulata dal relatore.

La Commissione approva la proposta di documento finale, come riformulata dal relatore.

La seduta termina alle 14.35.


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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Mercoledì 12 dicembre 2012. - Presidenza del vicepresidente Cosimo VENTUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Vieri Ceriani.

La seduta comincia alle 14.35.

Cosimo VENTUCCI, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-08638 Fluvi e Rubinato: Interpretazione della disciplina in materia di esenzione dall'IMU per le unità immobiliari utilizzate dalle scuole paritarie per lo svolgimento delle proprie attività didattiche.

Simonetta RUBINATO (PD) rinuncia ad illustrare l'interrogazione, di cui è cofirmataria.

Il sottosegretario Vieri CERIANI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Simonetta RUBINATO (PD) ringrazia il Sottosegretario, la cui risposta fornisce elementi ulteriori rispetto a quelli contenuti nel decreto del Ministro dell'economia e delle finanze del 19 novembre 2012, n. 200, recante il regolamento per disciplinare il pagamento dell'IMU da parte delle organizzazioni non-profit e per stabilire i casi in cui è prevista l'esenzione dal pagamento dell'imposta per le unità immobiliari destinate allo svolgimento delle attività istituzionali con modalità non commerciali.
In particolare, il citato regolamento prevede che, per poter usufruire dell'esenzione dal pagamento dell'IMU, gli enti non commerciali che svolgono attività didattiche dovranno offrire un servizio a titolo gratuito, o remunerato con corrispettivi di importo simbolico, tali da coprire solamente una frazione del costo effettivo del servizio, tenuto anche conto dell'assenza di relazione con lo stesso.
A tale riguardo, osserva come appaia inverosimile che i predetti enti possano offrire il servizio scolastico a titolo gratuito senza compromettere il proprio equilibrio finanziario, dal momento che essi sono comunque soggetti a tutti gli obblighi in materia di trattamento retributivo del personale docente e di quello ausiliario, di sicurezza delle strutture, nonché di accoglienza e assistenza degli alunni con disabilità. Per gli stessi motivi, d'altra parte, l'importo del corrispettivo per il servizio non può essere «simbolico» nel senso letterale del termine.
Rileva, peraltro, come lo stesso Sottosegretario abbia sottolineato, nella risposta, la necessità di superare l'ambiguità insita nell'interpretazione che considera «simbolico» l'importo del corrispettivo soltanto se questo copre una frazione del costo del servizio.
Evidenzia, quindi, come sia urgente ottenere un definitivo chiarimento in materia da parte del Governo, al fine di rimuovere le difficoltà in cui si trovano, a causa dell'attuale incertezza, sia gli enti non commerciali che svolgono attività didattiche, tra i quali gli istituti paritari, sia gli stessi enti impositori.
Auspica, inoltre, che si tenga conto, nel dirimere la questione, delle preoccupazioni espresse da tantissime famiglie e da autorevoli esponenti del Governo, i quali hanno riconosciuto, soprattutto con riferimento alle scuole dell'infanzia e agli asili nido - frequentati da circa 650.000 bambini -, che le scuole paritarie coprono, in alcune parti del territorio, un'offerta formativa che lo Stato non è in grado di erogare.
Infatti, l'assoggettamento all'IMU impedirebbe la sopravvivenza dei predetti istituti paritari, i quali, essendo venuti meno i contributi statali, sono stati costretti, in molti casi, a stipulare contratti di solidarietà con il proprio personale, e priverebbe di un servizio necessario tante famiglie, nonostante


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queste stiano sopportando, per ricevere il servizio medesimo da soggetti non pubblici, oneri che vanno dai 1.500 ai 2.000 euro annui.
Ricorda, infine, come anche il Ministro dell'istruzione Profumo, consapevole della gravità delle questioni affrontate dall'interrogazione, nonché dell'entità delle risorse che lo Stato risparmia grazie all'esistenza degli istituti paritari, si sia impegnato, in occasione di un recente convegno, a fare in modo che gli stessi siano esentati dal pagamento dell'IMU.
Invita quindi il Sottosegretario ad adoperarsi nella medesima direzione, anche in considerazione della rilevanza degli interessi da tutelare.

5-08639 Barbato: Effetti sulla pressione tributaria complessiva degli incrementi delle aliquote IMU disposti dai comuni e semplificazione delle modalità di calcolo e versamento dell'imposta.

Francesco BARBATO (IdV) rinuncia ad illustrare la propria interrogazione.

Il sottosegretario Vieri CERIANI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Francesco BARBATO (IdV) si dichiara deluso e completamente insoddisfatto della risposta fornita, la quale, come al solito, non fornisce alcun elemento circa la tematica affrontata dall'atto di sindacato ispettivo. Ritiene, quindi, sconvolgente che il Governo non si renda conto di come l'imposta municipale propria, anche alla luce dei pesanti incrementi di aliquota disposti dalla maggior parte dei comuni italiani, pesi in modo insopportabile sui lavoratori a basso reddito, sui pensionati e sulle famiglie monoreddito, erodendo completamente le tredicesime e peggiorando ulteriormente la dinamica dei consumi.
In tale contesto considera molto grave che l'Esecutivo, nonostante la sua spiccata connotazione tecnica, non disponga di elementi quantitativi per determinare gli effetti sulla pressione tributaria complessiva delle aliquote IMU deliberate dai comuni, evidenziando come ciò dimostri ulteriormente della totale inconsapevolezza rispetto alle stesse conseguenze della politica tributaria ed alla situazione drammatica in cui l'Italia si trova. Ritiene, quindi, che il Governo, e le forze politiche che lo sostengono, non possano esimersi da pesantissime responsabilità rispetto al disastro economico e sociale del Paese.
Intende pertanto farsi portavoce dell'indignazione dei cittadini nei confronti di tale azione politica, che sta inducendo nei contribuenti un vero e proprio stato di ribellione, causato dal massacro economico e sociale di cui esso sono vittime.

Cosimo VENTUCCI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.45.

INTERROGAZIONI

Mercoledì 12 dicembre 2012. - Presidenza del vicepresidente Cosimo VENTUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Vieri Ceriani.

La seduta comincia alle 14.45.

5-08533 Maurizio Turco: Operatività in Italia dell'Istituto opere di religione (IOR).

Il sottosegretario Vieri CERIANI, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

Maurizio TURCO (PD), replicando, esprime soddisfazione solo per il fatto che, non avendo il Governo fatto pervenire alcuna risposta alle numerose interrogazioni presentate in materia, il Presidente della Camera ha accolto la richiesta formulata


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dall'interrogante ai sensi dell'articolo 134, comma 2, del regolamento di porre immediatamente l'interrogazione all'ordine del giorno della Commissione. In tale contesto rileva come l'interrogazione stessa presupponga, in un certo senso, i fatti segnalati e le richieste di chiarimento contenuti nei predetti precedenti atti di sindacato ispettivo, cui il Governo non ha ancora risposto, in merito all'operatività nel territorio italiano dell'Istituto per le opere di religione (IOR).
Sottolinea, quindi, come il Sottosegretario si sia limitato, in questa sede, a dare conto di quanto comunicato dalla Banca d'Italia, la quale ha precisato di non avere autorizzato lo IOR ad operare sul territorio della Repubblica italiana tramite succursali, ovvero in regime di prestazione di servizi senza stabilimento.
A tale proposito, fa presente che lo svolgimento dei citati altri atti di sindacato ispettivo, presentati in precedenza, avrebbe consentito agli interroganti di evidenziare fatti alla luce dei quali sarebbe oggi palese l'inconsistenza della risposta fornita dal Sottosegretario, che considera pertanto del tutto insoddisfacente.
Chiede, pertanto, che siano sollecitamente poste all'ordine del giorno della Commissione, come richiesto dal Presidente della Camera, anche le altre interrogazioni cui ha fatto riferimento.

Cosimo VENTUCCI, presidente, con riferimento alle osservazioni espresse dal deputato Turco sottolinea, in primo luogo, come alla Commissione non sia pervenuta alcuna richiesta di porre all'ordine del giorno interrogazioni a prima firma dello stesso deputato, diverse da quella svolta oggi. Si riserva, comunque, di segnalare al Presidente della Commissione la richiesta avanzata nel corso della seduta odierna.
Segnala, peraltro, come la Commissione stessa abbia svolto, lungo l'intero arco della Legislatura, un'intensa attività di sindacato ispettivo, svolgendo ogni settimana interrogazioni a risposta immediata.

La seduta termina alle 14.50.

RISOLUZIONI

Mercoledì 12 dicembre 2012. - Presidenza del vicepresidente Cosimo VENTUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Vieri Ceriani.

La seduta comincia alle 14.50.

7-01035 Barbato: Revisione della politica tributaria.
(Discussione e rinvio).

La Commissione inizia la discussione della risoluzione.

Francesco BARBATO (IdV) illustra la propria risoluzione, la quale segnala innanzitutto come l'andamento negativo dell'economia italiana nel corso del 2012 e le proiezioni, anch'esse molto negative, per il 2013, comportino la necessità impellente di orientare la politica economica del Governo verso il sostegno alla ripresa delle attività produttive, assegnando alla politica fiscale non più solo il compito di operare interventi restrittivi volti ad assicurare il rispetto notarile dei vincoli posti dal patto di stabilità, ma quello di introdurre alcuni imprescindibili strumenti di sostegno al reddito ed alle attività produttive che possano favorire la ripresa dell'economia italiana e per dare concrete prospettive di speranza al Paese.
Al contrario, nonostante le propagandistiche dichiarazioni del Presidente del Consiglio circa all'avvio di un improbabile processo di riduzione del prelievo fiscale, la linea di politica tributaria del Governo conferma, purtroppo, la scelta di inasprire ancora la pressione fiscale, soprattutto a danno delle famiglie, delle fasce sociali più deboli della popolazione, dei disoccupati e delle imprese di piccole e medie dimensioni, mentre nulla viene fatto per colpire i grandi capitali finanziari, i poteri forti della finanza e della grande imprenditoria legati spesso al mondo della politica, le rendite speculative, i quali sono i primi responsabili della gigantesca ondata di recessione e di instabilità sociale che rischia


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di travolgere molti Paesi e di cancellare ogni prospettiva di benessere duraturo per le generazioni future.
Nel complesso evidenzia come le misure tributarie finora adottate dall'Esecutivo, oltre ad essere profondamente inique sul piano sociale, appaiano del tutto errate sotto il profilo economico, in quanto hanno contribuito pesantemente a deprimere ulteriormente il ciclo economico in un contesto già condizionato dalla crisi economica internazionale, colpendo soprattutto i ceti medio bassi, i quali hanno già visto fortemente ridursi il proprio reddito disponibile e sono stati pertanto costretti a comprimere i propri consumi ed il tenore di vita complessivo.
In tale contesto la risoluzione sottolinea la necessità di invertire rapidamente tale disastroso indirizzo ed intende a tal fine impegnare il Governo a rivedere complessivamente l'impianto della politica tributaria e fiscale finora perseguita, in particolare al fine di:
a) a mantenere l'impegno, pubblicamente assunto, di avviare una concreta riduzione della pressione fiscale, in particolare in favore delle famiglie, delle fasce sociali più deboli, dei disoccupati, degli esodati e delle piccole e medie imprese;
b) a spostare il carico tributario dai redditi da lavoro e di impresa verso i grandi patrimoni finanziari, le rendite speculative e parassitarie, per realizzare quell'obiettivo di maggiore equità del sistema tributario che, sebbene avrebbe dovuto costituire uno dei principi cardine dell'attuale Governo, è stato finora completamente eluso dalle manovre finanziarie finora approvate;
c) ad adottare al più presto misure per scongiurare l'incremento dell'aliquota IVA del 21 per cento, previsto a decorrere dal 1o luglio 2013 nel disegno di legge di stabilità, in modo da impedire l'aumento dei prezzi e la conseguente, ulteriore caduta del potere di acquisto delle famiglie;
d) a reperire le risorse indispensabili per avviare una concreta azione di sostegno al tessuto economico ed ai consumi attraverso una più rigorosa revisione della spesa pubblica che incida finalmente sui costi della politica, sulle spese eccessive degli organi costituzionali e delle amministrazioni ad ogni livello di governo, nonché sui giganteschi sprechi e malversazioni che si annidano tuttora in molti settori dalla macchina pubblica, sia a livello centrale sia a livello locale;
e) a rafforzare l'efficacia della lotta all'evasione e l'elusione fiscale e contributiva, in particolare rafforzando quelle branche della pubblica amministrazione, come la Guardia di finanza, l'Agenzie delle entrate, l'INPS, e l'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, che dovrebbero costituire la punta di diamante dell'azione dello Stato per contrastare i fenomeni evasivi ed elusivi e per sradicare ogni forma di criminalità finanziaria ed economica;
f) a chiedere un più forte contributo alle esigenze di risanamento finanziario e rilancio economico del Paese a quei settori che finora hanno lucrato ingenti guadagni dai veri e privilegi fiscali che il sistema, e la sudditanza dei Governi che si sono succeduti negli ultimi anni, ha garantito loro, in particolare introducendo forme di tassazione patrimoniale che colpiscano finalmente i grandi patrimoni mobiliari e le rendite speculative, eliminando alcune scandalose esenzioni, ad esempio nel settore dell'imposizione immobiliare, nonché innalzando il prelievo richiesto ai soggetti concessionari dei giochi pubblici;
g) a concludere rapidamente le trattative in corso per la stipula di un accordo con la Svizzera, come già hanno fatto la Germania e la Gran Bretagna, in modo da riportare a tassazione, anche attraverso la previsione di meccanismi retroattivi, gli ingentissimi patrimoni finanziari trasferiti illegalmente nel Paese elvetico, il cui ammontare risulta pari a circa 150 miliardi di euro;
h) a farsi attivo promotore, in ambito europeo ed internazionale, di ogni iniziativa utile per giungere all'introduzione a livello globale di una tassazione sulle transazioni


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finanziarie aventi contenuto prevalentemente speculativo, in modo da alleggerire il prelievo su quei fattori meno mobili della produzione che, a differenza dei capitali, non possono sfuggire al prelievo.

Auspica, quindi, che sia possibile giungere in tempi brevi all'approvazione dell'atto di indirizzo, il quale affronta un insieme di problematiche cruciali per venire incontro alle esigenze di tutti i contribuenti onesti, stigmatizzando, in tale contesto, la scarsa partecipazione alla seduta odierna, che dimostra purtroppo il disinteresse di larghi settore della classe politica rispetto alle reali necessità dei cittadini.

Cosimo VENTUCCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia ad altra seduta il seguito della discussione.

La seduta termina alle 14.55.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI