XVI LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di giovedì 16 luglio 2009

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 16 luglio 2009.

Albonetti, Alessandri, Angelino Alfano, Balocchi, Berlusconi, Bindi, Bonaiuti, Boniver, Bossi, Brambilla, Brancher, Bratti, Briguglio, Brugger, Brunetta, Buonfiglio, Buttiglione, Caparini, Capitanio Santolini, Carfagna, Casero, Castiello, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Cosentino, Cossiga, Cota, Craxi, Crimi, Crosetto, D'Ippolito Vitale, De Camillis, Delfino, Di Giuseppe, Donadi, Fiano, Fitto, Gregorio Fontana, Frattini, Gelmini, Gibelli, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, Graziano, La Russa, Leo, Leone, Lo Monte, Lupi, Mantovano, Maroni, Martini, Mazzocchi, Melchiorre, Meloni, Menia, Miccichè, Migliavacca, Migliori, Molgora, Mussolini, Nucara, Leoluca Orlando, Pecorella, Pescante, Prestigiacomo, Roccella, Romani, Ronchi, Rotondi, Paolo Russo, Saglia, Scajola, Schirru, Soro, Stefani, Strizzolo, Stucchi, Tenaglia, Tremonti, Urso, Vegas, Vito, Zucchi.

Annunzio di proposte di legge.

In data 15 luglio 2009 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
DI STANISLAO: «Istituzione e disciplina dei distretti formativi» (2613);
DI STANISLAO: «Disposizioni concernenti l'istituzione di servizi di assistenza psicologica presso i reparti di pronto soccorso» (2614);
LENZI: «Istituzione della figura professionale del mediatore familiare nonché introduzione dell'articolo 708-bis del codice di procedura civile, concernente il tentativo di mediazione familiare» (2615);
REGUZZONI: «Modifica all'articolo 15 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, concernente la detrazione per l'acquisto di biciclette» (2616);
NEGRO e REGUZZONI: «Concessione di contributi per il rinnovo delle macchine agricole e operatrici» (2617);
MOSCA: «Modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, concernenti l'indennità giornaliera durante il congedo di maternità e l'introduzione del congedo di paternità obbligatorio» (2618);
GRANATA ed altri: «Norme per la salvaguardia e la valorizzazione delle città d'arte» (2619).

Saranno stampate e distribuite.

Adesione di un deputato a una proposta di legge.

La proposta di legge RAZZI ed altri: «Disciplina dell'attività professionale di costruttore edile nel settore privato» (2398) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Gibiino.

Modifica del titolo di una proposta di legge.

La proposta di legge n. 1773, d'iniziativa dei deputati Di Pietro ed altri, ha assunto il seguente titolo: «Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, al testo unico di cui al decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, e alla legge 24 gennaio 1979, n. 18, in materia di incandidabilità e di ineleggibilità alle cariche di deputato, di senatore e di membro del Parlamento europeo, nonché disposizioni concernenti le cause ostative all'assunzione di incarichi di governo».

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

A norma del comma 1 dell'articolo 72 del regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

I Commissione (Affari costituzionali):
DI PIETRO ed altri: «Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, al testo unico di cui al decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, e alla legge 24 gennaio 1979, n. 18, in materia di incandidabilità e di ineleggibilità alle cariche di deputato, di senatore e di membro del Parlamento europeo, nonché disposizioni concernenti le cause ostative all'assunzione di incarichi di governo» (1773) Parere della II Commissione;
PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE PECORELLA: «Introduzione della sezione I-bis del titolo IV della parte seconda della Costituzione, concernente l'avvocatura» (2556) Parere della II Commissione.

II Commissione (Giustizia):
RAO ed altri: «Modifiche al codice penale, all'articolo 7 della legge 2 ottobre 1967, n. 895, e all'articolo 4 della legge 18 aprile 1975, n. 110, per contrastare il possesso illegale di armi, strumenti da taglio e coltelli» (2446) Parere delle Commissioni I, VII e X.

III Commissione (Affari esteri):
BUCCHINO ed altri: «Istituzione e disciplina dei Consigli degli italiani all'estero» (2410) Parere delle Commissioni I, II, V, VII, X, XI, XII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

IV Commissione (Difesa):
VILLECCO CALIPARI e VICO: «Disposizioni per l'incremento della capacità funzionale dei reparti del Genio campale» (2425) Parere delle Commissioni I, V, VIII e XI.

VII Commissione (Cultura):
PORFIDIA ed altri: «Norme in materia di sicurezza nelle istituzioni scolastiche» (2395) Parere delle Commissioni I, II, V, VI, VIII (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento), X, XI, XII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

X Commissione (Attività produttive):
GIULIETTI ed altri: «Modifica all'articolo 27 del codice del consumo, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, concernente le sanzioni per le pratiche commerciali scorrette e la pubblicità ingannevole» (2487) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), VII, IX, XII e XIV.

XI Commissione (Lavoro):
CATANOSO: «Delega al Governo per l'istituzione dei ruoli tecnici del Corpo di polizia penitenziaria» (2486) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento), V, VII e XII;
CARLUCCI ed altri: «Disciplina delle professioni di istruttore subacqueo e di guida subacquea e dei centri di immersione e di addestramento subacqueo» (2509) Parere delle Commissioni I, V, VII, VIII, X, XII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
VOLONTÈ: «Disposizioni in materia di adeguamento degli assegni accessori annessi alle pensioni dei grandi invalidi per servizio ai corrispondenti assegni dei grandi invalidi di guerra» (2570) Parere delle Commissioni I, IV, V e XII.

XII Commissione (Affari sociali):
LAURA MOLTENI: «Istituzione della figura professionale di medico specialista senologo» (2286) Parere delle Commissioni I, V, VII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
RAMPELLI: «Disposizioni concernenti il riconoscimento della lingua italiana dei segni» (2528) Parere delle Commissioni I, II, III, V, VII, XI, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Trasmissione dalla Commissione parlamentare di vigilanza sull'anagrafe tributaria.

Il presidente della Commissione parlamentare di vigilanza sull'anagrafe tributaria, con lettera in data 15 luglio 2009, ha trasmesso il documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sull'anagrafe tributaria nel contrasto all'evasione fiscale (doc. XVII-bis, n. 1), approvato in pari data dalla Commissione medesima.

Tale documento sarà stampato e distribuito.

Trasmissione dal ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali.

Il ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, con lettera in data 14 luglio 2009, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 10 della legge 28 agosto 1997, n. 285, la relazione - riferita all'anno 2007 - sullo stato di attuazione della citata legge n. 285 del 1997, recante disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza (doc. CLXIII, n. 2).

Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla XII Commissione (Affari sociali).

Trasmissione dall'Ufficio centrale per il referendum presso la Corte di cassazione.

Il presidente dell'Ufficio centrale per il referendum presso la Corte di cassazione, con lettera in data 15 luglio 2009, ha trasmesso, ai sensi degli articoli 36 e 22 della legge 25 maggio 1970, n. 352, un esemplare del verbale delle operazioni relative ai tre referendum popolari abrogativi svoltisi il 21 e il 22 giugno 2009.

Questo documento è depositato presso il Servizio per i Testi normativi a disposizione degli onorevoli deputati.

Annunzio di progetti di atti comunitari e dell'Unione europea.

La Commissione europea ha inviato progetti di atti comunitari e dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi relativi al periodo dal 1o al 15 luglio 2009.

Tali atti sono stati trasmessi alle Commissioni competenti per materia.

Richiesta di parere parlamentare su una proposta di nomina.

Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con lettera in data 14 luglio 2009, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1 della legge 24 gennaio 1978, n. 14, la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina del dottor Aldo Garozzo a presidente dell'Autorità portuale di Augusta (41).

Tale richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla IX Commissione (Trasporti).

Richiesta di un parere parlamentare su atti del Governo.

Il ministro degli affari esteri, con lettera in data 14 luglio 2009, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 32, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l'anno 2009, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (106).

Tale richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla III Commissione (Affari esteri), che dovrà esprimere il prescritto parere entro il 5 agosto 2009.

Atti di controllo e di indirizzo.

Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

Decisione dell'Eni di sospendere l'attività del petrolchimico di Porto Torres e iniziative per il rilancio della chimica italiana - n. 2-00428

A)

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri dell'economia e delle finanze e dello sviluppo economico, per sapere - premesso che:
l'Eni ha annunciato la sospensione dell'attività del petrolchimico di Porto Torres e non sembra ritenere urgente la presentazione di un piano industriale in grado di affrontare le crisi che toccano tutti i siti della chimica italiana: da Porto Marghera ad Assemini, da Mantova a Priolo, da Brindisi a Ferrara, da Ravenna a Gela;
Eni spa nel 2008, a fronte di un utile ante-tasse di circa 7 miliardi di euro, versa all'erario italiano poco più di 300 milioni di imposte nette, con un'incidenza fiscale inferiore al 5 per cento, mentre crescono le imposte versate all'estero, probabilmente per sfruttare quei regimi fiscali più favorevoli -:
se reputino accettabile e coerente con la natura di principale società partecipata dallo Stato italiano il comportamento della Eni spa e quali iniziative intendano intraprendere per bloccare la «rottamazione» della chimica italiana e spingere la società a forti investimenti nelle aree di crisi, attivando gli accordi di programma e sollecitando l'Eni a predisporre urgentemente adeguati piani industriali per frenare il declino del settore.
(2-00428)
«Vico, Lulli, Sereni, Fadda, Calvisi, Pes, Melis, Marrocu, Arturo Mario Luigi Parisi, Schirru, Marco Carra, Bratti, Albonetti, Murer».

Modalità di erogazione dei crediti d'imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo - n. 2-00418

B)

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri dell'economia e delle finanze e dello sviluppo economico, per sapere - premesso che:
l'articolo 1, commi da 280 a 283, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria per il 2007), come modificato dall'articolo 1, comma 66, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria per il 2008), e dall'articolo 29, comma 10-bis, del decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, prevede l'attribuzione alle imprese di un credito d'imposta in relazione ai costi sostenuti per attività di ricerca e sviluppo, a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2006 e fino alla chiusura del periodo d'imposta in corso alla data del 31 dicembre 2009;
con decreto 28 marzo 2008, n. 76, del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sono stati individuati gli obblighi di comunicazione a carico delle imprese per quanto attiene alla definizione delle attività di ricerca e sviluppo agevolabili e le modalità di verifica ed accertamento delle effettività delle spese sostenute;
a decorrere dall'anno 2009, per fruire del credito d'imposta, i soggetti interessati, in conformità all'articolo 29 del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, devono presentare all'agenzia delle entrate un formulario contenente i dati delle attività di ricerca e sviluppo agevolabili;
ai sensi dell'articolo 29, comma 2, del predetto decreto-legge, l'invio del formulario vale come prenotazione dell'accesso alla fruizione del credito d'imposta e, in particolare:
a) per le attività di ricerca che, sulla base di atti o documenti aventi data certa, risultano già avviate entro il 28 novembre 2008 (anteriormente alla data di entrata in vigore del decreto-legge n. 185 del 2008), il formulario deve essere inviato in via telematica all'Agenzia delle entrate, a pena di decadenza dal contributo, entro 30 giorni dalla data di attivazione della procedura per la trasmissione del formulario;
b) per le attività di ricerca avviate a partire dal 29 novembre 2009, la prenotazione dell'accesso alla fruizione del credito d'imposta è successiva rispetto a quella riservata alle attività di ricerca avviate prima dell'anzidetta data;
la data originaria di presentazione del formulario (così come risultante dalle istruzioni del modello dell'Agenzia delle entrate) era il 22 aprile 2009 (dalle ore 10:00), procrastinato al giorno 6 maggio 2009 (ore 10:00), con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate del 21 aprile 2009, protocollo 61886/2009 (rinvio accordato in considerazione di alcuni chiarimenti interpretativi forniti dal ministero dello sviluppo economico, con circolare protocollo 46586 del 16 aprile 2009);
dalle notizie pubblicate da autorevoli quotidiani economici, sulla base delle prime risposte ricevute da imprese e intermediari nei giorni scorsi, sembra che il 76 per cento dei contribuenti che hanno partecipato alla competizione siano rimasti esclusi dal beneficio, in base a quanto emerge dai dati, per la carenza di fondi, andati esauriti in poco più di mezzo minuto; sarebbero oltre 10 mila le imprese che alla data del 29 novembre 2008 avevano avviato investimenti in ricerca e sviluppo e ora si sono viste negare l'agevolazione (si confronti Marco Mobili, «Alla ricerca manca un miliardo», in Il Sole 24 ore del 25 giugno 2009, pagina 29). Senza considerare che chi ha avuto «la fortuna di vincere la lotteria» ha ottenuto la possibilità di prenotare il beneficio fiscale sia per l'anno d'imposta 2008 sia per il 2009, mentre chi è rimasto escluso è penalizzato doppiamente;
l'eventuale diniego alla concessione del «bonus ricerca» da parte dell'Agenzia delle entrate, dal punto di vista tecnico, comporta più di una conseguenza nei confronti di quei soggetti che nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2007 e nel modello unico 2008 avevano provveduto a rilevare l'insorgenza del credito. Alla chiusura dell'esercizio 2007, infatti, i soggetti, che avevano realizzato una parte o l'intero programma di spesa in ricerca e sviluppo, avranno contabilizzato un credito verso l'erario e, come contropartita, un contributo in conto esercizio. Tenuto conto che, fino alla compilazione del bilancio relativo al 2007, il «bonus ricerca» figurava come un aiuto automatico, nell'ipotesi in cui la carenza di fondi abbia determinato la decadenza anche dal bonus maturato nel 2007 e non ancora speso, il beneficiario avrà la necessità di iscrivere in bilancio una sopravvenienza passiva fra gli oneri straordinari, che, di fatto, andrà ad annullare il credito riportato nel bilancio precedente nei confronti dell'erario. Conseguenza di ciò potrebbe essere, soprattutto nei casi in cui l'entità del bonus fosse piuttosto rilevante, anche l'insorgenza di una perdita d'esercizio;
le modalità di prenotazione del beneficio d'imposta sono tali da penalizzare in modo particolare le piccole e medie imprese che non siano in grado di accedere a servizi telematici tecnologicamente più avanzati e performanti;
per quanto esposto appare evidente che il diritto ad ottenere un beneficio fiscale si è affievolito di fatto ad una mera probabilità, una sorta di bando telematico iniquo e non trasparente;
in data 15 gennaio 2009, in sede di conversione alla Camera del decreto-legge n. 185 del 2008, il Governo ebbe ad accogliere l'ordine del giorno n. 9/1972/119 presentato dal gruppo parlamentare del Partito democratico, che impegnava l'Esecutivo «a valutare la possibilità di restituire piena operatività agli strumenti automatici di incentivazione, quale il credito d'imposta sulla ricerca, la cui efficacia risulta vanificata dal ripristino dei tetti finanziari e dagli appesantimenti amministrativi connessi al meccanismo della prenotazione» -:
se i Ministri interpellati siano a conoscenza dei fatti sopra riportati e quali misure intendano adottare per porre rimedio a tale iniqua situazione;
in particolare, se ritengano di disporre la pubblicazione dell'elenco dei contribuenti ammessi al beneficio d'imposta e di quelli esclusi, con l'indicazione dell'ora di presentazione delle domande e dell'importo prenotato a credito, dettagliato per anno di riferimento;
se ritengano di stabilire criteri, modalità e tempistiche per la ridistribuzione delle risorse prenotate dai contribuenti che hanno avuto accesso al beneficio del credito d'imposta e che non ne fruiranno per rinuncia volontaria - totale o parziale - e/o per mancanza di requisiti oggettivi;
se ritengano di provvedere allo stanziamento delle ulteriori risorse necessarie all'erogazione del credito d'imposta ai contribuenti esclusi, in particolare a coloro che sono stati penalizzati dalle modalità introdotte in via retroattiva in violazione dello statuto del contribuente;
se ritengano, alla luce di quanto occorso, di adottare iniziative per modificare per il futuro le modalità previste per l'erogazione dei crediti d'imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo, ripristinando il meccanismo automatico di incentivazione ed eliminando il tetto finanziario e gli appesantimenti amministrativi connessi al meccanismo della prenotazione;
infine, se ritengano, nella non auspicata ipotesi di mantenimento di un tetto alle risorse erogabili e del meccanismo della prenotazione, di adottare iniziative per modificare le modalità previste per l'erogazione dei crediti d'imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo, stabilendo che il beneficio venga distribuito in misura proporzionale tra tutti i contribuenti che ne abbiano diritto.
(2-00418)
«Rubinato, Fogliardi, Lanzillotta, Calearo Ciman, Lulli, Borghesi, Giovanelli, Gnecchi, De Micheli, Dal Moro, Graziano, Cuomo, Minniti, D'Antoni, Iannuzzi, Lo Moro, Gasbarra, Giorgio Merlo, Tempestini, Mattesini, Mazzarella, Mastromauro, Marchi, Pistelli, Froner, Berretta, Trappolino, Baretta, Margiotta, Merloni, Viola, Marco Carra, Tidei, Carella, Realacci, Enzo Carra, Barbi, Ferrari, Miotto, Martella, Servodio, Strizzolo, Lusetti, Fluvi, Pedoto».

Iniziative del Governo in materia di contrasto all'evasione fiscale - n. 2-00429

C)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
l'evasione fiscale è un comportamento illecito finalizzato ad occultare volontariamente, in tutto o in parte, la base imponibile di un tributo e si realizza tipicamente attraverso la sottodichiarazione dei ricavi, la sopravvalutazione dei costi oppure l'omessa dichiarazione dei redditi;
l'evasione fiscale in Italia è enorme. Essa non è solo riprovevole dal punto di vista etico e civile, è una piaga, una «pandemia» che comporta una gravissima alterazione del mercato e dell'intero sistema economico e provoca danni ingenti a tutti: alle imprese, che si trovano di fatto a competere in un mercato gravemente distorto, alle famiglie che devono fare i conti con un prelievo eccessivo e servizi scadenti e, in definitiva, allo stesso Stato, costretto ad abdicare alla sua funzione «naturale» di accorto mediatore tra gli interessi e le molteplici spinte che provengono dalla società. Fondamentale è la percezione dell'efficienza, della capacità di accertamento dell'amministrazione finanziaria e delle modalità con cui quest'ultimo viene realizzato. In poche parole: è evidente che la «tentazione» a evadere è strettamente correlata all'eventualità di subire un accertamento;
l'«arma» dei condoni, utilizzata a piene mani dal Ministro Tremonti nel biennio 2003-2004, nel quale rastrellò 30 miliardi di euro, e poi ancora il concordato, l'integrativa semplice, la sanatoria delle tasse locali, del canone Rai, delle liti fiscali pendenti senza più soglia limite, ma anche lo «scudo fiscale» del 2002 per il rientro dei capitali esportati illegalmente, che venne esteso alle società, e poi ancora il condono edilizio sono pessime scelte di politica tributaria, che, ad avviso degli interpellanti, oltre ad essere strumenti di dubbia «moralità», non fanno altro che offrire agli evasori continue aspettative future di condoni fiscali, rendendo più appetibile l'evasione;
da notizie di stampa di questi giorni si apprende, poi, della possibilità di una nuova sanatoria da inserire all'interno del «provvedimento anti-crisi» in discussione alla Camera dei deputati; si tratterebbe di un piano di Governo e maggioranza che prevede l'«esclusione di punibilità» per una serie di reati fiscali, valutari, societari e fallimentari, tra cui il falso in bilancio e la bancarotta; lo «scudo fiscale», che permetterebbe ai capitali attualmente detenuti all'estero di rientrare nel territorio italiano, non farebbe altro che riportare in Italia capitali che non possono che provenire, a giudizio degli interpellanti, da evasioni fiscali, falsi in bilancio, bancarotte fraudolente, emissione di fatture false o, ancor peggio, traffico di droga, traffico di armi, di organi, di sfruttamento della prostituzione e simili;
in Italia, l'evasione fiscale è pari al triplo di quella presente nei Paesi europei più abili nella lotta al «nero» e al doppio della media europea. L'Istat ha stimato che, solo per l'anno 2007, sono state evase tasse per un importo di 100 miliardi di euro, una cifra che vale più di tre manovre finanziarie, circa sette punti percentuali del prodotto interno lordo, come l'intera spesa sanitaria: in pratica, livelli di evasione incompatibili con la democrazia;
livelli così alti di evasione inducono aliquote di tassazione più elevate del necessario, creano distorsioni nella concorrenza e iniquità sociali tra chi paga e chi non paga le imposte, riducono la competitività internazionale del nostro sistema economico e rischiano di alimentare altre piaghe, come l'illegalità, la corruzione e la criminalità;
in realtà, l'evasione di tasse e contributi ha segnato nel 2007 un buon arretramento rispetto al 2006, quando l'importo delle somme sfuggite alle casse dello Stato aveva sfiorato quota 115 miliardi. Si tratta di un dato incoraggiante, conseguenza delle politiche anti-evasione adottate dal precedente Governo, che inverte una tendenza di tre anni consecutivi di crescita dell'economia sommersa;
la legge finanziaria per il 2007 aveva messo in campo un primo pacchetto di misure per contrastare l'evasione: riorganizzazione dell'anagrafe tributaria; «tracciabilità» dei compensi dei professionisti; obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi; tenuta dell'elenco clienti-fornitori; anagrafe dei conti correnti bancari; lotta alle frodi iva; contabilità semplificata e agevolata per 950.000 imprese minori, il cosiddetto «forfettone» per i contribuenti minimi con reddito inferiore a 30.000 euro; il risultato è che sono stati incassati 23 miliardi in più e, nel contempo, le entrate da ruoli e riscossioni coattive sono cresciute del 20 per cento;
gli stessi dati del 2008, anno in cui erano in vigore le misure introdotte dalla legge finanziaria per il 2007, dimostrano che l'attività di accertamento è stata positiva e ha portato nelle casse dell'erario 3,7 miliardi di euro, il 28 per cento in più rispetto al 2007;
la strada tracciata nella lotta all'evasione fiscale in questo primo anno del nuovo Governo Berlusconi ha previsto la cancellazione di alcuni adempimenti e, nel contempo, l'introduzione di nuove modalità di accertamento; ad avviso degli interpellanti, la risposta chiara del Governo Berlusconi-Tremonti all'evasione fiscale si trova, quindi, nel testo definitivo del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008, asse portante della manovra triennale 2009-2011: eliminazione dell'elenco clienti-fornitori; eliminazione della «tracciabilità» dei compensi; eliminazione dell'anagrafe dei conti correnti bancari;
sempre a proposito di evasione fiscale, se ci si sofferma sull'Agenzia delle entrate, il cuore dell'amministrazione finanziaria, basta poco per rendersi conto che la situazione è abbastanza sconcertante: i funzionari addetti all'attività di controllo sono poco più di 14.000, i trattamenti e gli incentivi di carriera sono inadeguati, il personale è mal distribuito sul territorio, gli strumenti a disposizione sono insufficienti, la preparazione tecnica è insufficiente. La distribuzione del personale appare come l'anello più debole della catena: si registrano gravi carenze al Nord, che pure è la parte più produttiva del Paese. I dirigenti sono pochi, circa 1.000, e quasi due terzi dei posti di dirigente in organico sono vacanti, coperti in modo precario da funzionari reggenti. In queste condizioni, l'azione di deterrenza dell'evasione resta ancora un'arma in gran parte spuntata;
il meccanismo che alimenta i fondi per la remunerazione della produttività individuale e collettiva dei dipendenti delle agenzie fiscali, dell'agenzia del demanio, dei Monopoli dello Stato e del dipartimento delle finanze (legge n. 350 del 2003, articolo 3, comma 165) è di fatto bloccato, in ragione delle disposizioni di cui all'articolo 67, comma 2, del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008;
nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 2 luglio 2009, che stabilisce le modalità per la restituzione delle risorse del trattamento accessorio, già tagliate dal decreto-legge n. 112 del 2008, ai dipendenti dei ministeri, delle agenzie fiscali e degli enti pubblici non economici sono individuati i criteri per l'attribuzione delle somme ai singoli enti, ma non vengono quantificati né l'entità delle somme, né gli anni di riferimento, né i tempi di erogazione;
i fondi relativi all'anno 2008, destinati a retribuire i risultati raggiunti nell'anno 2007, non risultano, quindi, essere ancora, a tutt'oggi, nella disponibilità dei soggetti titolati a porre in essere accordi contrattuali, per l'individuazione sia dei percettori sia del quantum di salario incentivante 2008;
i processi riformistici legati al decreto legislativo n. 300 del 1999, cosiddetta «riforma Bassanini», hanno prodotto profonde trasformazioni nell'amministrazione finanziaria, mediante la creazione delle agenzie fiscali (entrate, dogane e territorio), dell'ente pubblico economico Agenzia del demanio (trasformatasi in seguito alle disposizioni di cui al decreto legislativo n. 173 del 2003), ed ai Monopoli di Stato (in corso di trasformazione in agenzia fiscale - ente pubblico non economico);
il sistema agenziale di cui sopra opera in termini qualificati secondo un moderno schema principal-agent, supportato da un rapporto convenzionale triennale (per l'Agenzia del demanio un contratto di servizio), a cui risulta allegato, per ogni struttura operativa, un qualificato piano aziendale annuale indicante obiettivi e modalità di raggiungimento degli stessi; il «sistema fisco» ricomprende altre importanti e qualificate strutture di supporto, come la società Equitalia spa, che si occupa di riscossione, la Sogei spa, che in convenzione si occupa del supporto e sviluppo informatico di tutto l'apparato dell'ex amministrazione finanziaria e il dipartimento delle finanze, che ha il delicato ruolo di governance del sistema medesimo;
tale carattere di eterogeneità è anche il frutto di un tessuto normativo che richiederebbe opportuni interventi, aventi l'obiettivo sia di rafforzare la governance del sistema, sia di rafforzare l'autonomia gestionale delle singole strutture rispetto all'indirizzo politico;
in questi mesi sono state effettuate sia in Commissione finanze della Camera dei deputati, sia in Commissione finanze e tesoro del Senato della Repubblica diverse audizioni, aventi anche lo scopo di indagare l'efficienza, l'economicità e l'efficacia delle diverse strutture;
sarebbe opportuno rivedere l'organizzazione del comitato di gestione dell'agenzia delle entrate, che attualmente è composto per metà da membri esterni e per metà da dirigenti interni, non garantendo affatto una forte azione di controllo e di indirizzo operativo, nonché la procedura degli atti da esso approvati; le delibere del comitato sono, infatti, sottoposte al silenzio-rifiuto ovvero devono avere il preventivo nulla osta del Ministro interpellato -:
quali siano le misure e le iniziative del Governo per far fronte al problema dell'evasione fiscale e se si ritenga di continuare ad utilizzare gli strumenti delle sanatorie e degli scudi fiscali, che, ad avviso degli interpellanti, oltre ad essere mezzi eticamente e socialmente discutibili, non fanno altro che peggiorare la situazione, causando aspettative di impunità e minando il consenso alla base della tassazione;
quali siano gli intendimenti del Governo in ordine al ripristino delle somme mancanti nell'anno 2008 ai dipendenti dell'amministrazioni finanziaria e se intenda individuare un sostitutivo meccanismo normativo che sia in grado di correlare direttamente le maggiori risorse erariali introitate rispetto ad una specifica e qualificata complessiva prestazione lavorativa dei dipendenti dell'amministrazione finanziaria, legata al raggiungimento di precisi risultati, sia con riferimento agli obiettivi dei singoli piani aziendali, sia ai più generali obiettivi di carattere fiscale;
quali siano gli intendimenti del Governo in relazione all'esigenza di offrire coerenza ed omogeneità all'intera macchina del fisco, al fine di rafforzare l'autonomia gestionale delle strutture rispetto all'indirizzo politico e valorizzare le specificità professionali degli operatori.
(2-00429)
«Di Pietro, Donadi, Evangelisti, Borghesi».

Intendimenti del Governo circa la proposta di scioglimento del consiglio comunale di Fondi (Latina) - n. 2-00422

D)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere - premesso che:
l'8 settembre 2008 il prefetto di Latina, dottor Bruno Frattasi, ha fatto pervenire al Ministro dell'interno una dettagliata relazione di 507 pagine, con cui veniva sollecitato lo scioglimento per infiltrazione mafiosa dell'amministrazione comunale di Fondi (Latina);
nel mese di febbraio 2009 il Ministro dell'interno, come ha comunicato lo stesso Ministro nella seduta della Camera dei deputati del 14 maggio 2009, ha provveduto a trasmettere al Consiglio dei ministri la proposta di scioglimento del consiglio comunale di Fondi (Latina) per infiltrazione mafiosa, con parere conforme a quello espresso dal prefetto di Latina;
nella seduta del Consiglio dei ministri dell'8 maggio 2009, il Ministro dell'interno ha consegnato a tutti i componenti del Consiglio dei ministri la documentazione che dimostra la fondatezza della richiesta di scioglimento;
in un'operazione della direzione distrettuale antimafia di Roma, portata a termine in data 6 luglio 2009, è stato arrestato, con l'accusa di aver procurato vantaggi economici ad affiliati a cosche mafiose in cambio di consensi elettorali, il primo degli eletti, ed ex assessore, della lista di maggioranza del comune di Fondi, lista a cui appartiene anche il sindaco in carica, il quale è stato eletto anche consigliere provinciale di Latina nelle ultime elezioni amministrative;
nella stessa operazione sono stati arrestati numerosi esponenti apicali della struttura tecnico-amministrativa del comune di Fondi -:
quali siano le motivazioni per cui, dopo quasi un anno, non si sia ancora provveduto a decidere in merito alla proposta di scioglimento del comune di Fondi avanzata dal Ministro dell'interno e se il Governo si accinga ad adottare il provvedimento, ai sensi dell'articolo 143 del testo unico degli enti locali, che recentemente è stato così modificato: «Lo scioglimento è disposto con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell'interno, previa deliberazione del Consiglio dei ministri entro tre mesi dalla trasmissione della relazione con la richiesta di scioglimento, ed è immediatamente trasmesso alle Camere».
(2-00422)
«Soro, Garavini, Amici, Minniti, Touadi, Bressa, Fiano, Quartiani, Rampi, Ferranti, Bossa, Damiano, Strizzolo, Schirru, Piccolo, Pizzetti, Mosca, Picierno, Binetti, Cenni, Castagnetti, Fontanelli, Vannucci, Carella, Tidei, D'Antoni, Luongo, Fedi, Porta, Laganà Fortugno, Ginoble, Giovanelli, Gnecchi, Bratti, Bocci, Migliavacca».