XVI LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di martedì 6/5/2008

TESTO AGGIORNATO AL 9 GIUGNO 2011

ATTI DI INDIRIZZO

Mozione:

La Camera,
premesso che:
considerati i gravi squilibri che si sono determinati nel bacino del Mediterraneo in seguito al flusso migratorio di vastissime dimensioni dal sud al nord che colpisce tutti i Paesi dell'Europa e, in particolare, l'Italia;
nel marzo del 1987 si sono riuniti a Tunisi i Ministri del Lavoro di Italia, Tunisia, Algeria, Egitto, Francia, Grecia, Jugoslavia, Marocco, Spagna e Turchia, oltre i rappresentanti della Lega Araba, dell'Ufficio Internazionale del Lavoro e della Comunità europea per dare corso ad un tentativo risolutivo attraverso una politica del mercato del lavoro;
il calcolo delle tendenze di accrescimento demografico dal 1987 al 2015 ha messo in evidenza che, a fronte dell'aumento della popolazione dell'Unione europea, stimato in 13 milioni di unità, quello delle popolazioni rivierasche del Nord Africa è stimato oltre 170 milioni di nascite in un contesto di crisi permanente sul piano del lavoro e dell'occupazione;
questi gravissimi squilibri di sproporzionata crescita demografica vanno messi in rapporto ad una disoccupazione di oltre l'80 per cento della popolazione attiva in cerca di lavoro;
da allora, cioé dal 1987, nulla praticamente si è attuato sul piano operativo, creando situazioni spaventose, difficilmente arrestabili e certamente non risolvibili con gli attuali sistemi o con l'espulsione dei clandestini;
il numero dei morti nel Mediterraneo, (dal 1988 ad oggi si calcolano più di 3.600 persone annegate), colpisce la nostra coscienza e le nostre responsabilità e ci pone di fronte a soluzioni inderogabili per risolvere questo problema di umanità e di civiltà;
questa situazione costituisce un pericolo vero di invasione dell'Europa da parte di popoli che sono alla fame e in preda ad un'inarrestabile disoccupazione;
tutto ciò premesso, nessuno può pensare di arrestare questo flusso migratorio e questo stato di persistente illegalità con sanatorie, mentre continuano anche il lavoro nero, lo sfruttamento di ogni tipo di manodopera e la sua utilizzazione in traffici illeciti, compreso quello della droga, e il coinvolgimento nelle più diverse forme di ingiustizia e di violenza;
non si può trattare la vastità di questi problemi con il semplicistico abbattimento dei debiti del Terzo Mondo, così come è avvenuto, secondo i firmatari del presente atto in termini propagandistici, senza alcuna conseguenza sulla situazione di crisi del lavoro, dell'occupazione e dello squilibrio demografico;
il deputato Tremaglia il 14 ottobre 1995, in rappresentanza dell'Unione interparlamentare italiana, ha presentato a Bucarest un testo, approvato da 127 Paesi, che prevedeva un intervento diretto dell'Europa a favore dei Paesi del Nord Africa con investimenti economici a lungo termine;
nonostante queste obbligazioni e successive prese di posizione parlamentari in Italia, che impegnavano pure il Governo italiano e l'Europa a dare attuazione ai programmi sottoscritti anche sul piano internazionale, non è mai stata indetta la prevista Conferenza, né si è dato seguito agli impegni assunti;
si ritiene indispensabile, come è detto nella premessa alla legge Bossi-Fini, puntare con decisione all'unica soluzione vera, concreta, indispensabile, cioé quella di dare lavoro agli Africani in Africa, per la quale soluzione diviene indispensabile una grande azione di investimenti economici europei in Africa;

sarebbe opportuno, a tal fine, organizzare una Conferenza internazionale per predisporre un piano di investimenti in Africa, in modo da creare nuovi posti di lavoro;
si affronterebbe così il problema di fondo, dando nuovo impulso produttivo ai Paesi più poveri, nella prospettiva di ridurre le enormi differenze economiche che si sono create all'interno dell'Area mediterranea;
diverrebbe, così, possibile nel confronto internazionale un progetto vero per una effettiva cooperazione e una politica globale per l'occupazione, ritenendo sempre indispensabile il rispetto di un principio che è assoluto quale vera espressione di civiltà, cioé che «Ogni uomo non può essere sradicato dalla propria terra per motivi di lavoro»;
così facendo, l'Italia e la Comunità europea assumerebbero responsabilità e impegni nuovi per difendere gli interessi della stessa Europa e per creare, anche attraverso la cooperazione, uno sviluppo diverso di collaborazione e di reciproca utilità per i popoli africani e la nostra comunità;
con questo progetto si prevederebbe per l'Africa un ruolo di vasta produzione economica; si garantirebbe il lavoro per gli africani in Africa e si fermerebbe il massiccio esodo migratorio verso l'Europa, altrimenti non contenibile; si eliminerebbe ogni impostazione puramente assistenzialistica e si esalterebbe una politica di investimenti che determinerebbe, tra l'altro, uno straordinario ritorno economico a favore dell'Europa e un'importante collaborazione politica Nord-Sud; si combatterebbe sul serio la fame nel mondo, sottolineando che non si può trattare la vastità di questi problemi con il semplicistico abbattimento dei debiti del terzo mondo; si impegnerebbe il Governo e l'Unione europea ad intraprendere tutte le iniziative concrete e necessarie per dare dignità al lavoro, riconoscendo il diritto ad ogni uomo ad aver un avvenire per sé e per i propri figli, attuando in tal modo una grande operazione civile, in un destino comune tra Europa e Africa,


impegna il Governo:


ad organizzare una Conferenza internazionale del lavoro e della cooperazione, con la partecipazione dei Ministri del lavoro e degli affari esteri dei Paesi dell'Unione europea, con la rappresentanza dei Paesi del Nord Africa, nonché con quelli della Lega araba e dei Parlamenti europei, per discutere e attuare un piano trentennale di investimenti europei in Africa al fine di creare 20 milioni di posti di lavoro per gli africani in Africa e di fermare, quindi, l'emigrazione selvaggia verso l'Europa;
ad organizzare la suddetta Conferenza internazionale entro sei mesi dalla data di approvazione di questa mozione.
(1-00002)
«Tremaglia, Della Vedova, Traversa, Patarino, Granata, Briguglio, Di Biagio, Menia, Giammanco».

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ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interpellanza:

Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
si fa riferimento all'atteggiamento della Giunta di Bologna sulla costruenda Moschea e alle dichiarazioni del sindaco Cofferati che ha fatto opportunamente riferimento, anche se con ritardo, ai rapporti

non chiari tra il centro islamico e l'UCOII chiamando in causa il Governo non ancora costituito (a tal proposito l'insistenza di Cofferati sulla natura dell'UCOII da lui stesso definito «un problema per l'intero Paese» induce a qualche riflessione sulla reale identità di questo organo);
la questione è stata più volte segnalata con numerose interpellanze presentate nella legislatura precedente dall'interpellante sul delicato tema dei rapporti fra estremismo islamico, terrorismo internazionale e ruolo e funzione delle Moschee, senza peraltro ottenere, secondo l'interpellante, risposte efficaci -:
quale sia la natura dei rapporti intercorrenti tra il suddetto centro islamico incaricato di trattare la costruzione della Moschea in zona CAAB a Bologna e l'UCOII;
di quali elementi disponga circa l'identità dei finanziatori della medesima e del centro di Segrate;
quale sia la natura dei collegamenti fra l'UCOII e Paesi esteri e se disponga di elementi tali da rassicurare circa l'adesione ai principi della Costituzione repubblicana;
se le misure di sicurezza a suo tempo adottate in relazione al mancato attentato alla Basilica di San Petronio fortunatamente sventato siano ancora in essere ed in particolare se siano stati scoperti altri collegamenti fra gli estremisti arrestati ed elementi del terrorismo internazionale;
se risulti al Governo la natura dei collegamenti fra settori dell'estrema sinistra dei no-global ed elementi dell'estremismo islamico, con particolare riferimento al CPT di via Mattei.
(2-00001)«Garagnani».

Interrogazione a risposta scritta:

CONCIA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il giorno 17 aprile, un gruppo di facinorosi si è introdotto all'interno del circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, mettendo a soqquadro parte dei locali al grido di «fr...! fr...!» e «viva il duce»;
precedentemente, il giorno 18 febbraio, lo storico bar gay di Roma Coming Out, da anni luogo di ritrovo di persone lesbiche, gay e trans è stato assaltato da ignoti che, nel corso della notte, durante l'orario di chiusura, hanno provocato un incendio all'interno dei locali e gravi danni alla struttura;
al contrario di quanto avviene in altri stati europei, nel nostro ordinamento non esistono disposizioni che sanzionino in maniera esplicita chi commette violenza verbale o fisica verso le persone lesbiche, gay e trans -:
in attesa che il nostro paese - così come avviene in molti altri stati europei e del mondo - si doti finalmente di specifiche ed efficaci norme antiomofobia e antitransfobia, per far fronte a tale situazione e al clima di insicurezza alimentato da alcuni settori della società verso le persone omosessuali, quali misure concrete intenda adottare a tutela dell'integrità e della sicurezza delle persone lesbiche, gay e trans e dei loro luoghi di ritrovo e rappresentanza, anche attraverso specifiche azioni socio-culturali e formative rivolte, ad esempio, nei confronti del personale delle forze dell'ordine e, più in generale, delle pubbliche amministrazioni.
(4-00081)

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ECONOMIA E FINANZE

Interrogazione a risposta scritta:

TOMMASO FOTI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'Agenzia delle Entrate, Ufficio di Parma, con riferimento all'istanza presentata dal ragionier Cavazzini Antonio, liquidatore di MAXIGEL Srl in liquidazione-cessata,

comunicava allo stesso con nota del 4 novembre 2004 che la liquidazione ex articolo 36-bis del decreto del Presidente della Repubblica 600/73 di entrambe le dichiarazioni Modelli 760/98 (sia per il periodo di imposta 21 ottobre 1997-31 dicembre 1997, sia per il periodo d'imposta 1o gennaio 1998-31 maggio 1998) non era stata ancora completata;
complessivamente detti rimborsi ammontano a circa 26 milioni di vecchie lire a titolo di IRPEG e circa 4.800.000 di vecchie lire a titolo di ILOR -:
quale sia lo stato della pratica in questione e quali iniziative intenda assumere per la conclusione della stessa, atteso che dal 4 novembre 2004 il predetto liquidatore non ha più ricevuto alcuna comunicazione al riguardo e che i crediti d'imposta risalgono a dieci anni fa.
(4-00078)

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INTERNO

Interrogazione a risposta scritta:

FOGLIARDI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nella notte di giovedì primo maggio, a Verona, Nicola Tommasoli, un giovane di ventinove anni, è stato selvaggiamente picchiato per futili motivi da cinque violenti teppisti e dopo essere stato ricoverato in ospedale in condizione disperate è infine deceduto in data 5 maggio alle ore 18,00;
il quattro maggio, un giovane di vent'anni - proveniente dal mondo dell'estrema destra naziskin secondo quanto segnalato dai servizi d'informazione - si è costituito e ha confessato la propria partecipazione al grave episodio, altri due giovani sono stati fermati dalla Digos della questura di Verona e, interrogati nella notte del quattro maggio, avrebbero ammesso le loro responsabilità, mentre sono attualmente ricercati gli altri due corresponsabili, sembra, fuggiti all'estero;
l'episodio non appare un caso isolato, ma segue ad altri fatti della medesima gravità, effettuati da parte di noti gruppi di estremisti di destra, presenti nel territorio veronese, che si muovono in un clima di intolleranza e di odio verso i più deboli, e in una sottocultura di violenza e prepotenza -:
se il Ministro interrogato ritenga sufficiente il recente potenziamento di forze dell'ordine attuato in territorio veronese e quali ulteriori provvedimenti intenda adottare affinché fatti di tale gravita non si verifichino nuovamente in futuro, e sia disincentivato in ogni modo il ritorno di un clima di violenza politica e di insicurezza per i cittadini;
quali iniziative urgenti intenda assumere per garantire che i gruppi di appartenenza, apparentemente nella legalità ma che nei fatti ripropongono un clima di violenza, odio e razzismo, siano definitivamente sciolti.
(4-00079)

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LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE

Interrogazione a risposta scritta:

MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
nell'anno 2004 e seguenti sono stati posti in mobilità seicentodue lavoratori dipendenti della Congregazione religiosa Suore Ancelle della Divina Provvidenza-Opera don Uva Onlus, struttura operante nel settore dell'assistenza sanitaria come residuo manicomiale ecclesiastico con tre istituti ubicati nelle regioni Puglia e Basilicata,
tale provvedimento è stato adottato sulla base di una sorta di autocertificazione contenuta in una nota indirizzata

all'INPS, in data 6 febbraio 2004, con la quale la presidente e legale rappresentante dell'ente ha comunicato all'amministrazione previdenziale di «trovarsi nelle condizioni previste dall'articolo 44, commi 9-bis e 9-ter, della legge 326/03, che ha sostituito il precedente articolo 41 della legge 289/02;
condizione perché ciò avvenga è l'emanazione di un decreto del Ministro dello sviluppo economico il quale, accertando la necessità di una amministrazione straordinaria dell'ente - nel caso in questione la Congregazione religiosa Suore Ancelle della Divina Provvidenza-Opera don Uva Onlus -, nomina dei commissari per la gestione dell'ente interessato dalla crisi economica;
analogamente l'indennità di mobilità in favore dell'ente interessato - nel caso in questione la Congregazione religiosa Suore Ancelle della Divina Provvidenza-Opera don Uva Onlus - deve essere predisposta dal Ministro del lavoro e della previdenza sociale di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, con ulteriore apposito decreto;
nel caso in esame non sembra essere stata seguita la procedura di legge, poiché non sono stati emanati i due decreti sostituiti come detto all'inizio, da un'autocertificazione mediante la quale la Congregazione attesta di essere in possesso dei requisiti legali per ricevere la particolare forma di ammortizzatore sociale -:
se siano a conoscenza dei fatti narrati;
se corrisponda, al vero che tra i seicentodue lavoratori dipendenti licenziati, solo uno di essi, tra l'altro sindacalista, ha rigettato il verbale di accordo stipulato il 16 ottobre 2003 tra le parti sociali e, conseguentemente, non ha richiesto con propria autocertificazione l'aiuto di Stato richiesto da tutti gli altri lavoratori licenziati ed erogato dall'INPS perché, da esso sindacalista, ritenuto illegale e fraudolento, anche in forza del decreto legislativo n. 110 del 2004 con il quale si è invalidata la procedura di licenziamento;
con quali fondi sia stata finanziata la mobilità dei dipendenti dell'ente ecclesiastico-onlus, finanziamento effettuato oltretutto in aperta violazione delle normative comunitarie che vietano l'erogazione di qualsiasi forma di aiuto di Stato in favore di enti non lucrativi;
se e quali iniziative di competenza intendano prendere per ripristinare la legalità dell'operato posto in essere dai rappresentanti della Congregazione religiosa Suore Ancelle della Divina Provvidenza-Opera don Uva Onlus.
(4-00080)