XVI LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di mercoledì 21 maggio 2008

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazione a risposta scritta:

CASSINELLI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere se le dichiarazioni rese dal Capo della Protezione Civile, dott. Guido Bertolaso, circa le cinque grandi calamità naturali che potrebbero verificarsi, mettendo a rischio molte vite umane, con conseguenze disastrose anche per l'economia della zona eventualmente colpita, abbiano la dovuta attenzione e considerazione da parte del Governo ed, in particolare, quali iniziative il Governo intenda assumere in tal senso, per mettere in sicurezza il Bisagno, torrente individuato da Bertolaso fra le cinque grandi calamità a rischio, come «potenziale annientatore» della città di Genova.
(4-00145)

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AFFARI ESTERI

Interrogazione a risposta scritta:

PICCHI. - Al Ministro degli affari esteri, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
la diffusione della lingua e della cultura italiana nel mondo è una priorità per il nostro paese più volte ribadita dal Parlamento e gli istituti italiani di cultura, la società Dante Alighieri sono da sempre il veicolo principale per raggiungere questa finalità insieme alle scuole italiane all'estero, che però da troppo tempo svolgono un lavoro non coordinato e soffrono di cronica mancanza di risorse;
in particolare si apprende dalla stampa che la scuola Italo Svevo di Colonia in Germania ha presentato domanda di insolvenza a causa dell'impossibilità di pagare gli affitti dell'immobile che la ospita, nonostante i contributi statali ricevuti;
inoltre nel corso di una visita dell'interrogante alla scuola italo-tedesca di Wolfsburg, Germania avvenuta l'8 maggio 2008, è emerso che l'attuale Deutsche-Italienische Gesamtschule sarà accorpata ad un'altra scuola tedesca, trasferita di sede e si chiamerà Leonardo da Vinci, ed è quindi necessario rinnovare il protocollo che regola l'offerta didattica della scuola e il contributo in termini di risorse di ciascuna parte tra Italia e Land della Bassa Sassonia. La città di Wolfsburg e il Land della Bassa Sassonia sono molto disponibili ma vorrebbero un maggior coinvolgimento delle istituzioni italiane anche a causa di parziali inadempimenti da parte italiana rispetto al protocollo attualmente in vigore che regola il funzionamento della scuola;
presso la Scuola europea Monaco di Baviera sono giacenti oltre due milioni di euro di crediti che lo Stato italiano e varie amministrazioni pubbliche non esigono, risorse che potrebbero essere reinvestite per il potenziamento delle scuole italiane all'estero;
infine la comunità italiana di Londra esprime la necessità della presenza di una scuola anglo-italiana che richiede un maggior coinvolgimento istituzionale italiano presso le istituzioni inglesi -:
quali iniziative siano già state intraprese per intervenire per la scuola Italo Svevo di Colonia e verificare la corretta gestione dei contributi ministeriali da parte dell'ente gestore;
che cosa si intenda fare per sviluppare il protocollo per il funzionamento della nuova scuola italo-tedesca di Wolfsburg e quali risorse vi si intenda destinare;
se e cosa sia stato fatto per recuperare il credito vantato dalla Stato italiano

nei confronti della Scuola europea di Monaco di Baviera e come intenda usare le risorse così ottenute;
se si intenda intervenire per sostenere istituzionalmente la nascita di una scuola italiana a Londra;
se non sia opportuno riformare nel suo complesso l'offerta culturale e linguistica del nostro Paese e in particolare le scuole italiane nel mondo.
(4-00150)

TESTO AGGIORNATO AL 18 GIUGNO 2008

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AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

Interrogazione a risposta in Commissione:

MIGLIOLI, GHIZZONI, MARIANI, BENAMATI e LULLI. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
la società Indipendent Gas Management S.R.L. (IGM), in data 30 luglio 2002, ha presentato al Ministero delle Attività Produttive istanza per concessione di stoccaggio sotterraneo di gas naturale nell'area di «Rivara», provincia di Modena, comprendendo porzioni territoriali dei comuni di San Felice Sul Panaro, Finale Emilia, Camposanto, Medolla, Mirandola, e Crevalcore in provincia di Bologna;
il progetto prevede uno stoccaggio di 3,2 miliardi di gas in un'area di 120 Kmq e sarebbe, in Italia, il primo impianto di questo tipo;
nel 2005 è stato espresso parere favorevole sull'idoneità tecnica del progetto;
in data 27 novembre 2006 è iniziata l'istruttoria per la valutazione di impatto ambientale del progetto;
in data 24 luglio 2007 l'assemblea plenaria della commissione di valutazione di impatto ambientale ha espresso «parere interlocutorio negativo sul progetto»;
in più occasioni, i Comuni interessati, la Provincia di Modena e la Regione Emilia-Romagna, hanno espresso, sulla scorta delle indicazioni fornite da numerosi esperti, la contrarietà all'intervento, in quanto l'impianto non fornisce sufficienti garanzie in termini di sicurezza e tutela ambientale;
oltre alle istituzioni e agli enti locali, anche i comitati dei cittadini, appositamentecostituiti, e le forze politiche, sia di maggioranza sia di opposizione, hanno più volte manifestato analoga contrarietà al progetto, evidenziandone l'insufficiente sicurezza;
nei giorni scorsi, il Sottosegretario Giovanardi affermando di parlare a nome del Governo ha espresso in piú occasioni parere favorevole alla realizzazione dello stoccaggio del gas a «Rivara»;
sempre nei giorni scorsi, la società IGM ha annunciato di adire le vie legali, mediante querele, nei confronti degli amministratori locali che si sono opposti al progetto e, nel contempo, la società ha ribadito la volontà di proseguire per la realizzazione del sito di stoccaggio del gas -:
se le affermazioni del sottosegretario Giovanardi rappresentino la posizione del Governo;
se l'intervento di stoccaggio a «Rivara» sia previsto nell'ambito del Piano strategico di approvvigionamento energetico nazionale;
se risponda al vero che la società IGM ha presentato nuova e ulteriore documentazione a seguito dei rilievi e del parere «interlocutorio negativo» della Commissione VIA;
se, e in che forma, saranno informate e coinvolte le istituzioni locali sull'eventuale avanzamento dell'istanza autorizzativa. (5-00027)

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BENI E ATTIVITÀ CULTURALI

Interrogazione a risposta scritta:

VILLECCO CALIPARI. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
nell'anno 2009 ricorre il V centenario della nascita di Bernardino Telesio;

l'insigne filosofo ha sempre avuto un forte legame con la sua città natale, dove ha finanche rivestito il ruolo di Sindaco dei Nobili, contribuendo all'affermazione dell'Accademia cosentina, anche nota come Accademia telesiana;
il Comune di Cosenza e l'Università della Calabria, al fine di celebrare il cinquecentenario, hanno inviato in data 28 marzo 2008 un programma di attività scientifiche e culturali per partecipare alla selezione dell'istituzione del Comitato nazionale per il V centenario della nascita di Bernardino Telesio. Alla stesura del progetto, costata diversi mesi di lavoro, hanno collaborato istituzioni di prestigio internazionale (il Warburg Institute di Londra, il Centre d'Etudes Supérieures de la Renaissance di Tours, Les Belles Lettres di Parigi, il Max-Planck di Berlino, l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli) e studiosi di primo piano nel campo degli studi rinascimentali (Sebastiano Gentile, Miguel Angel Granada, Giulio Giorello, Nick Jardine, Jill Kraye, Nuccio Ordine, Isabelle Pantin, Jürgen Renn, Alain Segonds, Giorgio Stabile, Philippe Vendrix);
le disposizioni, previste dalla circolare del 10 aprile 2006, n. 84 emanata dal Ministro dei beni culturali e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 22 maggio 2006, prevedono che le domande di istituzione di comitati nazionali debbano essere presentate entro il 31 marzo dell'anno precedente rispetto alla data della ricorrenza (articolo 2);
in data 28 marzo 2008 con telegramma a firma del Direttore generale del Ministero veniva convocata per il 9 aprile 2008 a Firenze la riunione di insediamento del Comitato nazionale per il V centenario della nascita di Bernardino Telesio;
lo stesso Sindaco di Cosenza e il Rettore della Università della Calabria venivano convocati con medesima procedura, pur essendo completamente all'oscuro della costituzione di un Comitato mentre è espressamente richiesto dalla circolare richiamata l'adesione formale delle istituzioni, degli enti e degli studiosi coinvolti nel programma;
infatti, con decreto ministeriale del 20 marzo 2008 è stato istituito un Comitato nazionale per le celebrazioni del V centenario della nascita di Bernardino Telesio indicandone i componenti, molti dei quali hanno diretti riferimenti con l'Istituto nazionale di studi sul Rinascimento di Firenze che, a quanto si apprende dal decreto, ha presentato richiesta di istituzione;
addirittura, e differentemente da quanto previsto dallo stesso decreto ministeriale richiamato, sul sito del Ministero alla voce «Comitati nazionali per le celebrazioni e le manifestazioni culturali» appare un Presidente del Comitato Nazionale per le celebrazioni del V centenario della nascita di Bernardino Telesio, nella persona del già Presidente dell'Istituto nazionale di studi sul Rinascimento di Firenze, e un Segretario tesoriere, già coordinatrice dello staff del medesimo Istituto -:
se - anche sulla base degli atti depositati presso il Ministero - il ministro:
a) non ritenga inusuale che si istituisca un Comitato ancor prima della scadenza dei termini di presentazione delle domande e che sia quanto meno singolare che dello stesso facciano parte enti ed istituzioni mai coinvolti nel progetto culturale specifico;
b) non valuti che l'evidente sbaglio, commesso presumibilmente ad avviso dell'interrogante dalla Consulta dei Comitati nazionali e delle edizioni nazionali, abbia indotto in errore lo stesso Ministero nell'emanazione del decreto citato;
c) non ritenga, a fronte del forte legame identitario tra Telesio e la sua città natale, sostanzialmente deboli invece i legami tra il filosofo e l'Istituto proponente, se non per il generale richiamo al Rinascimento (sarebbe come ammettere una sorta di diritto di iniziativa, di approfondimento e di valorizzazione culturale di tutto ciò che ha avuto legami con il Rinascimento italiano ad un singolo Istituto);

d) non consideri che anche questa iniziativa possa inserirsi in quel filone di pensiero che relega pezzi significativi d'Italia al ruolo di periferie culturali, talmente deboli ed aggredibili da poter sopportare quella che alcuni studiosi definiscono una vera e propria azione di colonizzazione culturale ed accademica;
se il Ministro non ritenga di dover intervenire per annullare il decreto di istituzione del Comitato in questione e consentire alla città di Telesio di concorrere con la propria proposta alle procedure di selezione previste dalle norme.
(4-00147)

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DIFESA

Interrogazione a risposta in Commissione:

GIORGIO MERLO. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
nel processo di riorganizzazione delle forze armate a livello nazionale si corre il serio rischio di smantellare settori e reparti che, oltre a ricoprire un ruolo importante nel panorama militare nel nostro paese, segnano la storia militare dell'Italia;
è il caso del reggimento Nizza Cavalleria di Pinerolo. Il reggimento attualmente dispone di circa 80 militari di truppa, contro i 202 previsti dall'attuale organico ridotto, e circa 60 tra Sottufficiali e Ufficiali. I compiti del Reggimento sono di ricognizione. Fa parte del reggimento anche la storica «Cavallerizza Caprilli» che è il più antico e storico maneggio coperto d'Europa. Esso trae il proprio nome dal Capitano Caprilli «inventore» dell'equitazione moderna. Attualmente Pinerolo è conosciuta in tutto il mondo come Città della Cavalleria soprattutto per questo suo legame con l'equitazione, i cavalli e i militari del Nizza, che ancora oggi continuano a custodire le tradizioni e gestire la Cavallerizza. Ovviamente nella città di Pinerolo è situato anche il Museo dell'Arma di Cavalleria, che è gestito dal comando militare regione nord;
in questi ultimi tempi, il Nizza pur non essendo impiegato in modo omogeneo, continua a fornire il suo contributo all'Esercito in termini di passione, abnegazione, preparazione ed impegno;
ora, circolano varie ipotesi di riorganizzazione. In ballo, per un eventuale e del tutto ipotetico scioglimento ci sarebbe, oltre al Nizza, anche il reggimento «Piemonte Cavalleria» di Villa Opicina di Trieste;
in ballo non c'è solo la vita e la gloria di uno stendardo, ma è in gioco un legame indissolubile che nessun decreto potrà mai cancellare, quello che lega Nizza alla città di Pinerolo e alla regione Piemonte. Il Piemonte sarebbe così l'unica macroregione senza un Reggimento di Cavalleria, proprio la regione che ha avuto e continua ad avere la «Città della Cavalleria» -:
quali siano le intenzioni del Ministro della difesa di fronte ad una riorganizzazione delle Forze armate che presenta molti lati oscuri;
per quale motivo si intenda sciogliere proprio il Nizza, il più antico dei Reggimenti, l'unico Reggimento di Cavalleria presente in Piemonte, regione d'Italia che conta una presenza significativa di tutta la Cavalleria.
(5-00030)

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ECONOMIA E FINANZE

Interpellanze:

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
l'articolo 1 del decreto legislativo 3 novembre 2005, n. 241, in attuazione dello Statuto speciale della Regione Sicilia, prevede che le quote di competenza fiscale dello Stato siano trasferite alla

Regione e che alla definizione delle modalità applicative del trasferimento si provveda con decreto del Ministero dell'economia e finanze, d'intesa con l'Assessorato regionale dei bilancio e delle finanze;
ad oggi non si conosce ancora lo schema di provvedimento o la proposta ministeriale ai fini della prevista intesa;
risulta apparire pretestuosa la richiesta rivolta alla Regione Sicilia nell'unica comunicazione effettuata da parte statale nel corso di un'audizione svoltasi lo scorso 21 aprile 2006, secondo la quale sia la stessa regione a dover avanzare proposte più puntuali rispetto a quelle già avanzate e che «è stata esaminata l'opportunità di individuare meccanismi di calcolo che consentano di rendere ragionevolmente stabile nel tempo il gettito da attribuire alla Regione, considerata la variabilità del gettito IRES e tenuto conto che simmetricamente dovranno essere trasferite alla stessa funzioni amministrative, i cui oneri hanno per natura carattere di stabilità»;
il criterio proposto dalla Regione è lo stesso applicato per la ripartizione regionale dell'ex gettito IRPEG e, relativamente al trasferimento delle funzioni la portata della norma è di carattere programmatico, atteso che tale trasferimento comporta l'esame dei costi delle trasferende funzioni accompagnato all'esame di tutte le entrate spettanti alla Regione, comprese quelle tuttora non trasferite;
la Regione siciliana manifesta preoccupazione circa la, possibilità di pervenire in tempi brevi alla definizione delle modalità applicative del decreto legislativo in questione -:
quali informazioni risultino al Ministro in merito all'attuazione delle disposizioni sopraesposte e quali iniziative in suo potere intende adottare per indirizzare le strutture ministeriali ad occuparsi della questione per la risoluzione della problematica.
(2-00009) «Romano, Mannino, Ruvolo».

Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
l'articolo 1, comma 830, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria per il 2007), prevede che, al fine di addivenire al completo trasferimento della spesa sanitaria a carico della regione siciliana, la misura del concorso della regione al finanziamento di tale spesa sia progressivamente incrementata nel triennio 2007-2009, passando dal 42,5 per cento al 44,85 per cento per l'anno 2007, al 47,05 per cento per il 2008 e al 49,11 per cento per il 2009;
ai sensi del comma successivo, tali disposizioni sono state sospese fino al 30 aprile 2007, data entro la quale, come indicato dalla stessa norma, avrebbe dovuto essere raggiunta l'intesa preliminare all'emanazione delle nuove norme di attuazione dello Statuto della regione siciliana in materia sanitaria e, in caso di mancata intesa entro tale data, la misura compartecipativi della regione per il 2007 sarebbe stata determinata in misura pari al 44,09 per cento;
la legge finanziaria per il 2007 ha inoltre previsto, all'articolo 1, comma 832, che nelle norme di attuazione da emanare è riconosciuta alla regione siciliana la retrocessione di una percentuale non inferiore al 20 per cento e non superiore al 50 per cento del gettito delle accise sui prodotti petroliferi immessi in consumo nel territorio regionale, retrocessione che aumenta, simmetricamente, fino a concorrenza, la misura percentuale del concorso della regione alla spesa sanitaria, demandandosi la determinazione dell'importo annuo della quota da retrocedere ad un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, adottato su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, previo parere della Commissione paritetica prevista dall'articolo 43 dello Statuto della regione;
ad oggi l'intesa non è stata ancora raggiunta a causa di interpretazioni diverse fornite su tali commi dal Ministero dell'economia e delle finanze e dalla regione siciliana;

secondo i tecnici del Ministero dell'economia e delle finanze la retrocessione di una percentuale del gettito delle accise sui prodotti petroliferi immessi in consumo nel territorio regionale, nella misura necessaria a compensare l'elevazione della compartecipazione della regione siciliana alla spesa sanitaria, non riguarderebbe gli aumenti indicati nel citato comma 830, ma gli incrementi ulteriori rispetto a quelli già previsti dalla finanziaria per il 2007;
la tesi della regione siciliana, invece, è che esista una stretta correlazione tra gli aumenti percentuali di cui al comma 830 e la retrocessione di quote di accise di cui al comma 832, evidenziando che pertanto si dovrà procedere all'aumento progressivo della partecipazione della regione siciliana alla spesa sanitaria simmetricamente alla retrocessione di quote di accise sui prodotti petroliferi consumati nel territorio siciliano e che, successivamente, la Commissione paritetica potrà procedere alla determinazione di norme di attuazione per il trasferimento alla regione di ulteriori quote della spesa sanitaria individuando le ulteriori risorse finanziarie da trasferire nel rispetto del rapporto di simmetricità;
alla luce di tali osservazioni la regione siciliana ha proposto ricorso alla Corte costituzionale, sostenendo che l'interpretazione proposta dallo Stato sia in contrasto con l'articolo 81 della Costituzione, in quanto prevede maggiori oneri per il bilancio della regione senza individuare le risorse con le quali farvi fronte, e con l'articolo 3 dello stesso testo costituzionale per la disparità di trattamento tra la disciplina recata dal comma 830, da cui non conseguirebbe alcuna retrocessione, e quella di cui al comma 832 che viceversa prevede l'attribuzione di specifiche risorse;
va inoltre sottolineato che l'interpretazione adottata dalla regione siciliana è stata posta alla base dell'impostazione del bilancio regionale per l'esercizio 2007 e che la stessa legge di bilancio è passata indenne al controllo costituzionale del Commissario dello Stato -:
quali informazioni risultino al Ministro in merito all'attuazione delle disposizioni di cui in premessa e quali iniziative intenda adottare, nell'esercizio delle sue attribuzioni, per indirizzare le strutture competenti affinché si possa tempestivamente pervenire alla sottoscrizione dell'intesa prevista dal meccanismo delineato dalla legge finanziaria 2007, al fine di consentire la più celere elaborazione delle nuove norma di attuazione dello Statuto regionale in materia sanitaria, alla cui adozione resta subordinato l'effettivo trasferimento alla Sicilia dell'onere di finanziare la quota di spesa sanitaria di sua pertinenza.
(2-00010) «Romano, Mannino, Ruvolo».

Interrogazione a risposta orale:

VIETTI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'utilizzo del fermo amministrativo dei beni mobili registrati (cosiddette «ganasce fiscali») da parte delle aziende concessionarie del servizio nazionale della riscossione ha suscitato polemiche e contestazioni sul presunto «abuso» di tale strumento per colpire i contribuenti colpevolmente o, talora incolpevolmente morosi;
nella sola provincia di Torino su 56.962 immatricolazioni dall'inizio del 2008 risultano sottoposti a «fermo amministrativo», con evidente impossibilità, specie per lavoratori autonomi e aziende, di svolgere la normale attività, ben 6.684 autovetture, 643 motocicli e 38 rimorchi;
la legge prevede che del fermo venga data comunicazione al debitore, ma non contiene particolari disposizioni riguardo a preavvisi o solleciti da emettersi prima dell'iscrizione;

l'Agenzia delle Entrate con nota 57413/2003, si è limitata a raccomandare agli agenti della riscossione l'emissione di un preventivo «preavviso di fermo»;
sussiste spesso una evidente sproporzione tra l'importo dovuto ed il danno che il fermo amministrativo causa all'obbligato;
ben più gravi sono le conseguenze per i cittadini quando il fermo amministrativo comporta l'iscrizione di ipoteche su immobili di proprietà dei contribuenti morosi-:
quale sia lo stato dei procedimenti di fermo amministrativo in atto e dei relativi contenziosi pendenti;
se non ritenga di emanare una circolare esplicativa contenente precise ed efficaci disposizioni pratiche riguardanti le procedure di notifica e di preavviso.
(3-00008)

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GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta scritta:

ANGELA NAPOLI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
nei giorni scorsi, avvalendosi del cosiddetto «patteggiamento in appello», è stato scarcerato Pantaleone Mancuso, uno dei boss del clan di Limbadi (Vibo Valentia);
Pantaleone Mancuso era stato arrestato nell'ottobre del 2003, insieme ad altri capi e gregari del clan di Limbadi, grazie all'operazione Dinasty-Affari di famiglia, grande intervento antimafia sul territorio vibonese, con il coinvolgimento di sessantadue indagati e che, per la prima volta, ha assestato un duro colpo alle cosche dei Mancuso, tra le maggiori e più pericolose della 'ndrangheta calabrese;
già nel dicembre del 2005, l'interrogante con atto ispettivo n. 4-18891, aveva denunziato la strana vicenda del boss Pantaleone Mancuso, il quale nel mentre si trovava sottoposto alla misura cautelare in carcere presso la Casa Circondariale di Tolmezzo, grazie ad alcune perizie mediche, era stato ricoverato presso il reparto di cardiologia dell'Ospedale Civile di Vibo Valentia, con l'aggiunta di un autorizzazione a recarsi presso uno studio odontoiatrico privato della stessa città e senza previsione alcuna dei tempi di durata del ricovero, per eseguire l'intervento ritenuto indispensabile dal perito d'ufficio; il tutto mentre nella stessa città di Vibo Valentia si stava svolgendo proprio il processo giudiziario che vedeva il boss tra gli imputati più importanti e pericolosi;
nel luglio del 2003 l'interrogante, con atto ispettivo n. 4-06982, aveva denunziato l'avvenuto dissequestro, per «sospettosi cavilli» dei beni riconducibili allo stesso boss Mancuso, per un valore complessivo di due milioni e mezzo di euro;
Pantaleone Mancuso è, però, solo l'ultimo dei boss della 'ndrangheta che si avvale del cosiddetto «patteggiamento in appello», non solo per diminuire la pena inflitta in primo grado, ma per beneficiare della scarcerazione -:
quali urgenti iniziative di carattere normativo intenda assumere per evitare casi quale quello del boss Pantaleone Mancuso, e rendere così efficace il contrasto alla criminalità organizzata.
(4-00151)

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INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazioni a risposta in Commissione:

MARIO PEPE (PD). - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
la strada a scorrimento veloce denominata storicamente «Fortorina» che dovrebbe collegare l'hinterland di Benevento con le comunità del Fortore sannita, viene

realizzata con molta lentezza e con la metodologia di lotti funzionali scanditi per un tempo immemorabile;
tale arteria a scorrimento veloce potrebbe avviare la compenetrazione tra le aree sannite e le zone montane della Daunia e i comuni del Molise, avviando quel collegamento del Tirreno con l'Adriatico che è fondamentale per dare una svolta al lento dinamismo economico e produttivo delle aree anzidette;
i comuni del Fortore ed i cittadini, nonostante antiche, annose, continue proteste, si sentono profondamente slegati dalla comunità provinciale e posti in un'obiettiva condizione di subalternità territoriale non potendo vedere nella città capoluogo-Benevento l'area-sponda privilegiata per i suoi traffici e le sue attività mercantili -:
quali lotti stiano per realizzarsi della strada a scorrimento veloce «Fortorina» e quali siano i programmi che l'ANAS si accinge a predisporre per approvare i progetti esecutivi e predisporre il quadro delle risorse necessarie alla realizzazione della strada «Fortorina» che è una forte istanza di giustizia sociale e di eguaglianza territoriale che le comunità del Fortore, nella provincia di Benevento, hanno chiesto e chiedono tuttora alle competenti autorità.
(5-00026)

MARIO PEPE (PD). - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
da lungo tempo è chiusa al traffico la galleria Aveltola della città di Benevento «che collega la tangenziale Est, adiacente alla città, con il raccordo autostradale NA-BA;
i lavori di ammodernamento e di illuminazione e altre opere connesse al buon funzionamento della galleria in questione che svolge una funzione essenziale nella disciplina e nell'organizzazione della rete cinematica utile al traffico che fa capo atta città di Benevento ed all'autostrada predetta -:
se ci sia un'attenta vigilanza sui lavori che sono in fase di esecuzione da lungo tempo e quando sarà aperta definitivamente al traffico veicolare in modo da poter raccordare le strade confluenti nella città di Benevento con il richiamato raccordo autostradale BN-NA-BA.
(5-00028)

Interrogazioni a risposta scritta:

CIMADORO. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
secondo quanto si legge in un articolo pubblicato dal quotidiano L'Eco di Bergamo del 19 maggio 2008, gli immigrati stranieri che trovano difficoltà nel superare gli esami per il conseguimento della patente di guida presso la Motorizzazione civile di Bergamo, hanno l'abitudine di sostenere la prova in Sicilia, l'unica regione italiana dove, anziché procedere con la prova per quiz utilizzata normalmente in tutto il Paese, è ancora possibile sostenere l'esame teorico con la formula orale, che sicuramente offre maggiori possibilità di successo;
dal medesimo articolo di stampa si apprende altresì che sostenere l'esame per la patente di guida in Sicilia è una «abitudine consolidata» soprattutto per gli stranieri che giungono nel nostro Paese sbarcando proprio sulle coste dell'isola, e che hanno i requisiti per ottenere lo status di rifugiato politico;
le suddette informazioni sono state fornite sulla base di testimonianze di immigrati residenti nelle regioni del Nord che hanno dichiarato di preferire di gran lunga spostarsi in Sicilia per sostenere e superare più agevolmente l'esame per la patente. La procedura è poi relativamente semplice: è sufficiente che lo straniero sia domiciliato, anche temporaneamente, nella provincia dove si vuole sostenere

l'esame (per esempio da amici, parenti o centri di solidarietà), si iscriva all'autoscuola, faccia una domanda alla Motorizzazione, spiegando il problema della difficoltà linguistica e, ottenuta l'autorizzazione può sostenere regolarmente l'esame mediante colloquio orale;
come confermato anche da associazioni di autoscuole bergamasche, l'ostacolo principale che incontrano gli immigrati è infatti costituito dai quiz, da compilare attraverso un computer messo loro a disposizione, che spesso si trasformano in veri e propri «rebus» in quanto le traduzioni dall'italiano alla lingua madre dello straniero risultano essere a volte «contraddittorie» e, magari, pongono il quesito in modo diametralmente opposto rispetto alla domanda originale in italiano, inducendo in errore anche gli stranieri più preparati;
la differenza dei criteri sulla base dei quali si sostiene l'esame di guida, oltre che risultare iniqua per principio generale, potrebbe rappresentare un vero e proprio danno per lo sviluppo e la promozione di una solida cultura della sicurezza stradale -:
se il Ministro sia a conoscenza dei fatti suddetti e se corrispondono al vero, quali iniziative intenda intraprendere nelle sedi opportune al fine di risolvere la suesposta situazione di iniquità e di minaccia per la sicurezza stradale nel nostro Paese;
se non ritenga opportuno introdurre meccanismi nuovi che consentano agli stranieri di ottenere la patente di guida in maniera sicura e responsabile, avendo particolare cura della loro preparazione, tenendo conto delle diverse situazioni ambientali e territoriali da cui provengono;
quali siano le ragioni per cui in Sicilia, contrariamente al resto del Paese, sia possibile sostenere l'esame teorico per la patente di guida con la formula orale e non con il metodo dei quiz.
(4-00140)

PICCHI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
la realizzazione dell'Alta velocità ferroviaria è fondamentale per lo sviluppo economico del Paese e per il suo ammodernamento;
la linea AV Firenze-Bologna è in fase di completamento e il tratto AV Roma-Firenze è completato da tempo, mentre è ancora aperta la realizzazione del nodo urbano di Firenze che prevede il sottoattraversamento della città, lo scavalco di Castello per ricongiungersi alla tratta AV per Bologna e la realizzazione della nuova stazione AV nell'area ex Macelli;
la discussione del sottoattraversamento di Firenze sta sollevando numerose proteste di comitati cittadini relativamente all'incertezza dei tempi di realizzazione, delle modalità e dei costi relativi e dei disagi che ne derivano relativamente alla sicurezza delle falde, alla messa in sicurezza del torrente Mugnone e alle vibrazioni che lederebbero la stabilità degli edifici;
il percorso individuato passerebbe a poche centinaia di metri dall'aeroporto di Firenze e escluderebbe quindi la realizzazione di una fermata AV presso l'aeroporto stesso con conseguente grave danno all'intermodalità dei trasporti;
la realizzazione della nuova stazione AV nella zona Belfiore ex-Macelli mal si concilia con le linee tramviarie in corso di realizzazione che la servono solo in parte e senza sinergie di costi e con aggravio di disagi per i cittadini e che renderebbero quasi inutile l'attuale stazione di Santa Maria Novella che nei piani delle Ferrovie avrebbe un servizio passeggeri molto limitato e nei piani del Comune quasi irraggiungibile dal traffico privato, seppur inutile capolinea di tre linee tranviarie, ancora una volta con grave nocumento per la intermodalità dei trasporti;
la linea tramviaria n. 2, in fase di progettazione esecutiva, prevede il passaggio nella zona Belfiore ex-Macelli non

lontano dall'attuale sede ferroviaria e con capolinea la stazione di Santa Maria Novella, mentre sarebbe più logico e soprattutto più economico, si parla di oltre 12 milioni di euro, che la stessa all'altezza del Viale Belfiore proseguisse sulla linea ferroviaria esistente, liberata dai treni AV, senza dover demolire numerosi edifici, modificare e ridurre la viabilità privata e realizzare un enorme sottopasso viario di oltre 100 metri di lunghezza -:
quali campagne informative saranno intraprese per informare a fondo i cittadini e mitigarne le preoccupazioni;
quali siano le stime definitive sui tempi e sui costi per la realizzazione dell'attraversamento AV di Firenze;
se non sia opportuno intervenire sul percorso AV per collegare in maniera funzionale l'aeroporto tramite una propria fermata;
se non sia opportuno intervenire sulla realizzazione della linea tramviaria n. 2 di Firenze e spostarne il percorso sul sedime ferroviario già esistente;
quali ulteriori miglioramenti possano essere apportati al progetto AV, nel rispetto dei tempi di realizzazione, per diminuirne l'impatto ambientale.
(4-00142)

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INTERNO

Interrogazioni a risposta scritta:

BERTOLINI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'ex ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero, lo scorso autunno ha indetto un bando per sperimentare interventi finalizzati a contenere l'emergenza dei campi rom nelle quattro aree metropolitane più colpite da questo problema: Torino, Milano, Roma e Napoli;
nel capoluogo piemontese la giunta, guidata da Sergio Chiamparino, ha approvato il 13 maggio scorso una delibera con la quale si destinano oltre 750.000 euro per trovare un tetto alle famiglie rom che sono accampate alle porte di Torino;
il privato che accetta di fare un contratto ad una famiglia rom riceve un contributo da 300 a 500 euro a seconda della durata e del tipo di contratto concesso, paga una Ici ridotta, ha uno sconto dell'Irpef ed è garantito in caso di sfratto per morosità;
gli inquilini invece sono aiutati con un bonus di 1.600 euro una tantum e con l'intermediazione di un tecnico in caso di conflitti che potrebbero sorgere con i locatari;
tale provvedimento rischia di rappresentare una discriminazione a svantaggio dei cittadini italiani rispetto ai rom;
questo tipo di intervento, secondo l'interrogante, può peraltro incoraggiare le famiglie rom ad approfittare dei 1.600 euro messi a loro disposizione senza poi assolvere agli obblighi di pagamento dell'affitto e rispetto ai locatori -:
se i ministri siano a conoscenza di quanto rappresentato in premessa;
se non intendano riconsiderare la destinazione del finanziamento inserito nella finanziaria 2007 di cui in premessa ed, in particolare, se non intendano prevedere agevolazioni destinate ad incentivare la realizzazione di politiche abitative per tutte quelle famiglie italiane in gravi difficoltà economiche, per le quali la casa è una spesa eccessiva ed insostenibile.
(4-00143)

BERTOLINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
alcuni volantini contenenti frasi molto offensive nei confronti della religione ebraica e dello Stato di Israele, definito: «un cancro che verrà presto estirpato», sono apparsi domenica 4 maggio

nei pressi della Sinagoga ed in altre zone della città di Modena, affissi da ignoti non ancora identificati;
alcuni cittadini modenesi hanno dichiarato di aver visto copie di questi documenti anche sui muri dello stesso edificio di culto ebraico, anche se all'arrivo delle forze di polizia non ve ne era più traccia;
nei volantini si inneggiava alla guerra contro lo Stato di Israele «per ristabilire la giustizia in Palestina» e si auspicava «una Palestina libera e una vittoria del partito di Hezbollah e dei martiri della resistenza al sionismo»;
l'episodio, verificatosi pochi giorni dopo le manifestazioni antisraeliane organizzate a Torino il 1o maggio da parte di alcuni centri sociali e culminate nell'incendio di una bandiera israeliana, desta particolare attenzione e sembra evidenziare il riemergere di pericolosi rigurgiti di un antisemitismo che sembrava ormai definitivamente sconfitto in Italia -:
se sia a conoscenza dell'episodio come sopra descritto;
se intenda mettere al corrente la Camera dei Deputati di eventuali nuove circostanze;
se risultino avviate indagini con l'obiettivo di individuare i responsabili di tale atto volgare, offensivo ed estremamente preoccupante per una comunità, quella ebraica, spesso vittima di episodi di violenza e di discriminazione;
se intenda utilizzare le forze dell'ordine al fine di intensificare i controlli all'interno di tutti quei centri sociali, presenti nel territorio modenese, che spesso hanno dimostrato simpatie filopalestinesi e sentimenti antisionistici ed antisemiti;
quali misure concrete intenda adottare a tutela dell'integrità delle persone di religione ebraica e dei loro luoghi di ritrovo e rappresentanza nella città di Modena e su tutto il territorio nazionale.
(4-00146)

BERTOLINI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
l'Amministrazione comunale di Modena ha organizzato con la comunità islamica locale, nel mese di aprile 2008, l'iniziativa «Moschee aperte», al fine di promuovere la conoscenza del mondo islamico tra gli studenti delle scuole locali;
oltre alla presenza di autorità politiche e religiose locali, era stato rivolto l'invito a partecipare all'evento anche al discusso presidente dell'Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia, (UCOII) Nour Dachan;
tale organizzazione, si è purtroppo contraddistinta in questi anni, per aver diffuso idee fondate sull'odio razziale e religioso, per aver negato il diritto di Israele ad esistere, per aver giustificato l'azione dei kamikaze islamici;
lo stesso Dachan, il quale, nell'ambito di pubbliche dichiarazioni, ha più volte paragonato Israele al nazismo, è ideologicamente legato ai Fratelli Musulmani e ad Hamas, organizzazioni fondamentaliste che predicano l'odio antioccidentale ed antisemita;
a seguito della pubblica denuncia dell'interrogante, l'Amministrazione comunale modenese ha immediatamente revocato l'invito al Presidente dell'Ucoii, ammettendo in tal modo di essere incorsa in un grave errore, sia sotto il profilo istituzionale che sotto il profilo della gestione dell'ordine pubblico;
nonostante le polemiche sollevate dalla vicenda, la comunità islamica ha invitato a partecipare alla manifestazione, in sostituzione di Dachan, un altro discusso esponente dell'Ucoii, il Vicepresidente della comunità islamica di Milano, Rosario Pasquini, anche lui autore di dichiarazioni sconcertanti e violente come: «Il Dio cristiano non esiste e i cristiani sono bestie» o «le donne sono razionalmente inferiori agli uomini»;

il Pasquini è stato accolto con tutti gli onori dal Sindaco e dal Vescovo di Modena;
l'Ucoii, oltre ad essersi rifiutata di firmare la Carta dei valori, stilata dalla Consulta islamica del Ministero dell'Interno, ha tentato in tutti i modi di promuovere la diffusione della poligamia nel nostro Paese, considerata reato dal codice penale italiano;
numerose moschee, in buona parte controllate da esponenti dell'Ucoii, sono state spesso sospettate di essere al centro di attività eversive;
diverse province dell'Emilia Romagna, come Modena, Reggio Emilia e Bologna sono state al centro di indagini riguardanti attività gestite da extracomunitari legati a movimenti radicali islamici ed a presunti finanziamenti destinati al sostegno della lotta integralista islamica e al finanziamento delle moschee -:
se sia a conoscenza dei fatti come sopraesposti e come li giudichi;
se sia a conoscenza di rapporti che intercorrono tra la pericolosa organizzazione fondamentalista islamica denominata Ucoii ed i luoghi di culto musulmani presenti nel territorio modenese;
se via siano dati certi su quante siano le moschee e le scuole coraniche sul nostro territorio nazionale, da quali organizzazioni siano gestite e quanti siano gli Imam presenti in Italia;
se e quali azioni intenda porre in essere al fine di evitare che le moschee presenti sul territorio nazionale, si trasformino in zone franche per estremisti che predicano l'odio religioso e l'estremismo contro la civiltà occidentale e contro la nostra società;
come giudichi l'iniziativa rivolta ai ragazzi delle scuole di assistere a lezioni presso la moschea modenese (nella circostanza in oggetto, la lezione è stata tenuta dal signor Rosario Pasquini);
se intenda promuovere la piena integrazione culturale dei ragazzi musulmani che frequentano le scuole italiane, anche attraverso specifici percorsi formativi e programmi divulgativi, che permettano loro di conoscere la religione cattolica, i suoi luoghi di culto ed i valori di democrazia e di libertà su cui si fonda il mondo occidentale.
(4-00148)

BARBARO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
ripetuti incidenti sono avvenuti nel corso del campionato di calcio di serie A e nei campionati disputati dalle categorie minori;
nonostante la costituzione nel giugno del 1999 dell'Osservatorio nazionale per le manifestazioni sportive, nessun freno è stato posto alla violenza negli stadi;
la gravità dei fatti avvenuti domenica all'interno ed al di fuori degli stadi di Parma e Catania, dove si disputavano le gare Parma-Inter e Catania-Roma, sono evidente conseguenza di una carente organizzazione e supervisione degli eventi sportivi sopraccitati;
l'istituzione dell'Osservatorio nazionale per le manifestazioni sportive non ha prodotto, in probabile corresponsabilità con altri organi preposti al controllo ed alla sicurezza dei partecipanti (che siano essi spettatori, commentatori, protagonisti, e addetti allo stesso mantenimento dell'ordine pubblico), degli eventi stessi, risultati coerenti con le finalità per le quali è stato costituito -:
in quale misura l'Osservatorio nazionale per le manifestazioni sportive gravi sulla spesa pubblica;
se il Ministro interrogato, a fronte del fallimento oggettivo dell'Osservatorio nazionale per le manifestazioni sportive, non ritenga opportuno assumere iniziative normative volte ad ottenerne lo scioglimento immediato.
(4-00149)

TESTO AGGIORNATO AL 29 MAGGIO 2008

ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interpellanza:

Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per sapere - premesso che:
si fa riferimento all'esposto presentato alla Procura della Repubblica di Bologna in merito alle dimissioni dei quattro componenti della Commissione personale tecnico amministrativo dell'università di Bologna reiterate in questi giorni, nonostante l'invito del Rettore e degli organi accademici a ritirarle;
i quattro membri dimissionari - spiegano loro stessi - hanno ribadito che a loro parere non esistono le condizioni perché la Commissione personale possa adempiere a quei compiti attribuiti dallo statuto, dal regolamento e dal piano strategico 2007-2009;
gravi sono anche le affermazioni dei sindacati di base che accusano l'ateneo di scarsa trasparenza: «quasi tutte le delibere - è la critica - sul personale dirigente, l'organizzazione dell'apparato amministrativo e tutto ciò che riguarda il direttore amministrativo vengono proposte direttamente al Consiglio di amministrazione, senza il parere di alcuna Commissione». Dubbi dei sindacati di base anche sul risultato (e sui costi) della fondazione Alma Mater, configurerebbero un quadro estremamente preoccupante dell'ateneo bolognese, sul quale, da tempo ed invano, l'interpellante ha chiesto un'ispezione ministeriale, basandosi anche sulle dichiarazioni del rappresentante degli studenti del Senato accademico che, nel corso dell'inaugurazione dell'anno accademico, ha avuto parole critiche verso la gestione amministrativa e concorsuale dell'ateneo senza peraltro venire smentito da alcuna autorità accademica;
nel corso della XV legislatura, l'interpellante ha già sollevato - con appositi atti di sindacato ispettivo e di indirizzo - diverse gravi questioni afferenti l'ateneo felsineo, relative a concorsi e nomine, alla necessità di avviare inchieste amministrative interne o procedimenti disciplinari, alla situazione finanziaria e a varie questioni gestionali-amministrative. Solo alcuni di questi atti hanno ricevuto risposta, peraltro senza che si sia giunti alla risoluzione concreta dei problemi di volta in volta evidenziati -:
se, proprio in considerazione dei gravi problemi che da tempo investono l'ateneo bolognese, non si intendano attivare tutti gli strumenti a sua disposizione, ivi compreso l'esercizio dei propri poteri ispettivi, al fine di verificare, nei limiti delle proprie competenze, gli elementi segnalati in premessa.
(2-00011) «Carlucci, Garagnani».

...

LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI

Interrogazione a risposta in Commissione:

MARIO PEPE (PD). - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, al Ministro per le politiche per i giovani. - Per sapere - premesso che:
lo stato di bisogno giovanile è profondamente complesso e reso difficile dalla lenta crescita economica e produttiva del Paese;
i giovani hanno bisogno di realizzare le loro capacità nell'attività lavorativa secondo lo spirito e la norma della Costituzione che pone il lavoro come diritto fondamentale ed essenziale;
è necessario predisporre un'organica proposta che, coinvolgendo le Regioni, possa avviare concrete politiche di lavoro -:
se il Governo, anche a fronte delle dichiarazioni del Presidente Berlusconi, abbia avviato un approfondimento sulla materia «politiche del lavoro» e se non

ritenga urgente predisporre un piano strategico per lo sviluppo delle comunità più deboli e per l'inserimento dei giovani in attività lavorative, consone ai profili professionali, richiesti dal presente mercato del lavoro.
(5-00029)

Interrogazione a risposta scritta:

CASSINELLI. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
il fenomeno dell'immigrazione, specie clandestina e la circolazione di centinaia di migliaia di persone nel nostro Paese di cui non si conosce lo stato sanitario, rischia di mettere a serio repentaglio la salute di tanti cittadini italiani;
sempre più frequentemente si sviluppano focolai di malattie quali la tubercolosi, la polio, l'epatite B e C, il morbillo, l'AIDS e le altre malattie sessualmente trasmissibili che sembravano debellate o sotto controllo;
l'istituzione di un Passaporto Sanitario rafforzerebbe la sorveglianza ed il controllo -:
quali iniziative il Governo intenda assumere per fronteggiare questi fenomeni a tutela della salute dei cittadini.
(4-00144)

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PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E INNOVAZIONE

Interrogazione a risposta scritta:

PICCHI. - Al Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, al Ministro degli affari esteri, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la digitalizzazione della pubblica amministrazione e la dematerializzazione degli archivi è una priorità dell'azione di governo;
nel corso delle ultime elezioni politiche numerosi connazionali non hanno potuto votare a causa del non allineamento dell'anagrafe AIRE consolare, di quella AIRE ed elettorale dei comuni, e si sono verificate situazioni al limite del paradossale, spesso incresciose, che minano a fondo la credibilità del nostro Paese agli occhi dei cittadini italiani all'estero e la loro fiducia nelle nostre istituzioni, come il caso di un cittadino deceduto 22 anni prima a Nizza che ha ricevuto il plico per votare o un cittadino apparentemente apolide, in quanto non iscritto ad alcun AIRE in Italia ma che aveva ottenuto il passaporto italiano a Londra;
numerosi plichi elettorali non sono stati consegnati in quanto il connazionale non ha mai comunicato il cambio di residenza o lo ha fatto tardivamente;
la procedura per il rilascio della carta d'identità o del passaporto nei nostri consolati è estremamente lenta e burocratica in quanto prevede la richiesta del nulla osta al rilascio da parte del consolato al Comune di iscrizione AIRE o alla Questura con inutile produzione cartacea e dispendio di tempo del personale addetto;
è evidente quindi la necessità che gli archivi consolari, le anagrafi AIRE ed elettorali dei comuni e del ministero dell'interno siano unici ovvero allineati e possano essere aggiornati simultaneamente, e magari per quanto riguarda il cambio di residenza dei cittadini italiani all'estero effettuati direttamente on line dagli stessi -:
se e quali iniziative siano già state intraprese per evitare il ripetersi dei fatti esposti in premessa.
(4-00141)

SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazione a risposta scritta:

CECCUZZI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 1202 del codice civile disciplina la «surrogazione per volontà del debitore»;
l'articolo 8 del decreto-legge 31 gennaio 2007, n.7, recante misure urgenti per la tutela dei consumatori, la promozione della concorrenza, lo sviluppo di attività economiche e la nascita di nuove imprese, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 aprile 2007, n. 40, disciplina la portabilità del mutuo bancario;
il comma 1 dell'articolo 8 del decreto-legge n.7 del 2007 consente al debitore di trasferire il mutuo, l'apertura di credito o altri finanziamenti contratti con una banca, un istituto finanziario o un ente previdenziale ad altri intermediari bancari e finanziari o enti previdenziali;
il comma 2 del sopra citato articolo 8 stabilisce che tale trasferimento si attua mediante un atto di surrogazione per volontà del debitore. Per effetto della surrogazione, il mutuante surrogato subentra nelle garanzie accessorie, reali e personali, al credito surrogato;
il comma 3 del sopra citato articolo 8 sancisce la nullità di ogni patto, anche posteriore, con il quale si impedisca o si renda oneroso per il debitore l'esercizio o la facoltà di surrogazione;
il comma 4-bis del sopra citato articolo 8 prevede che all'operazione di surrogazione non venga applicata né l'imposta sostitutiva di cui all'articolo 17 del decreto del Presidente della Repubblica n.601 del 1973, né le imposte di cui all'articolo 15 dello stesso decreto. L'atto di surroga è quindi esente da imposte;
il comma 1 dell'articolo 8-bis del decreto-legge n.7 del 2007 vieta agli istituti assicurativi e bancari di addebitare al cliente le spese relative alla predisposizione, produzione, spedizione, o altre spese comunque denominate, relative alle comunicazioni di cui all'articolo 8 del medesimo decreto;
il comma 450 dell'articolo 2 della legge n.244 del 2007 (legge finanziaria 2008) ribadisce e specifica i princìpi espressi dall'articolo 8 del decreto-legge n.7 del 2007, introducendo, al medesimo articolo, un comma aggiuntivo (3-bis) che riporta testualmente: «La surrogazione di cui al comma 1 comporta il trasferimento del contratto di mutuo esistente, alle condizioni stipulate tra il cliente e la banca subentrante, con l'esclusione di penali o altri oneri di qualsiasi natura. Non possono essere imposte al cliente spese o commissioni per la concessione del nuovo mutuo, per l'istruttoria e per gli accertamenti catastali, che si svolgono secondo procedure di collaborazione interbancaria improntate a criteri di massima riduzione dei tempi, degli adempimenti e dei costi connessi»;
le associazioni dei consumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori), nei primi mesi tre mesi dall'entrata in vigore della legge 2 aprile 2007, n.40, hanno raccolto oltre 2.500 denunce relative alla mancata applicazione della portabilità dei mutui ed hanno presentato esposti in 104 procure contro gli abusi e le illegalità delle banche rendendo noto, a mezzo stampa, che «non esiste una banca italiana o estera operante in Italia» che applichi correttamente la legge;
nel mese di marzo 2008 l'associazione dei consumatori Adusbef ha promosso una class action contro le banche ed i notai per i costi relativi alla portabilità dei mutui;
nel mese di aprile 2008 Antonio Catricalà, presidente dell'Antitrust, ha reso noto che in Italia «sono 110mila le famiglie con problemi di insolvenza per il caro mutui e 420mila quelle in difficoltà per un totale di 530mila famiglie»;

nel mese di aprile 2008 Antonio Catricalà, presidente dell'Antitrust, ha ammesso che la legge sulla portabilità del mutuo non «prevede una specifica sanzione quando non viene applicata»;
il 28 aprile 2008 secondo le cifre rese note da Federconsumatori il rincaro l'aumento mensile dei mutui a tasso variabile, che interessa 3 milioni e 200mila famiglie, è di 2.260 euro all'anno;
nel mese di maggio 2008 secondo le associazioni Adusbef e Federconsumatori la mancata applicazione della legge sulla portabilità dei mutui ha coinvolto 150 mila famiglie» e prodotto «un danno ai correntisti pari a 5,9 miliardi di euro»;
il 18 maggio 2008 Antonio Catricalà, presidente dell'Antitrust, dopo una indagine avviata nel mese di luglio 2007 per verificare la corretta applicazione delle disposizioni introdotte in materia dalla legge 2 aprile 2007, n.40, ha dichiarato che la «legge sulla portabilità dei mutui è rimasta inattuata. Abbiamo notizia di rinunce a cambiare solo a causa dei costi e abbiamo denunce di cittadini perché le banche negano la surrogazione e propongono un contratto analogo con costi insormontabili. Abbiamo evidenza che questo sia vero e abbiamo raccolto prove sufficienti su dieci banche e abbiamo aperto dieci istruttorie»;
secondo fonti interne della stessa Antitrust le banche indagate sono le seguenti: Unicredit (Banca di Roma, Bipop Carire e Banco di Sicilia), Intesa SanPaolo, Bnl, Monte dei Paschi di Siena, Antonveneta, Deutsche Bank, Ubi Banca, Banca Popolare di Milano, Banca Sella e Carige -:
quanti cittadini abbiano potuto trasferire il proprio mutuo da un istituto di credito all'altro avvalendosi delle norme presenti nella legge 2 aprile 2007, n.40 senza averne subito alcun costo;
quali provvedimenti urgenti intenda prendere per assicurare e monitorare periodicamente la corretta applicazione della legge 2 aprile 2007, n.40 anche in virtù delle gravi difficoltà che stanno interessando milioni di famiglie e cittadini che hanno contratto un mutuo;
quali sanzioni intenda introdurre - mediante apposite iniziative normative - nei confronti delle banche che risultassero inadempienti nella corretta applicazione della legge 2 aprile 2007, n.40 e se non ritenga necessario utilizzare tali sanzioni per risarcire i correntisti.
(4-00152)

...

Apposizione di una firma ad una interrogazione.

L'interrogazione a risposta scritta Pisicchio n. 4-00137, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 20 maggio 2008, deve intendersi sottoscritta anche dal deputato Di Cagno Abbrescia.

...

ERRATA CORRIGE

Interrogazione a risposta in commissione Polledri n. 5-00025, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta n.6 del 20 maggio 2008.
Alla pagina n.148, seconda colonna, quarta riga, dopo la parola «maniero» deve leggersi «locato» e non «losato», come stampato.

Interrogazione a risposta scritta Pisicchio n. 4-00137, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta n.6 del 20 maggio 2008.
Alla pagina n.152, seconda colonna, alla riga nona, deve leggersi «particolare, da una branchidattilia alle falangi» e non «particolare, da una brachiodattilafalangi», come stampato.