XVI LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di giovedì 24 luglio 2008

ATTI DI INDIRIZZO

Risoluzione in Commissione:

La XIII Commissione,
premesso che:
il settore della pesca nazionale sta attraversando un periodo di estrema difficoltà, dovuto soprattutto all'incessante aumento del prezzo dei carburanti;
nella crisi generalizzata del settore, il segmento della pesca al tonno rosso, di antica e radicata tradizione lungo le coste nazionali, da qualche anno è fortemente attaccato, soprattutto dal mondo ambientalista, per il dichiarato (ma non dimostrato) stato di sofferenza della risorsa ittica;
i regolamenti (CE) n. 643 del 2007 e 1559 del 2007 hanno istituito un piano pluriennale di ricostituzione per il tonno rosso nel Mediterraneo, come raccomandato dalla Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell'Atlantico (ICCAT), con quote massime di cattura per Stato membro e limitazioni in funzione delle taglie minime;
detti Regolamenti rendono difficile, e talvolta addirittura antieconomica, l'attività degli operatori, senza peraltro raggiungere l'obiettivo fondamentale di salvaguardare lo stock di tonno rosso, dato che vengono imposto taglie minime diverse a seconda che la pesca avvenga nel mar Mediterraneo o in altre zone;
in forza dei Regolamenti citati le imprese sono costrette a concentrare la pesca in poco più di un mese nell'arco di un intero anno (cioè l'unico mese in cui le taglie sono superiori al minimo ammissibile) e comunque non altre la chiusura della campagna stabilita per il 30 giugno di ogni anno;
nell'anno in corso la maggior parte delle imprese nazionali titolari di quota di pesca al tonno rosso, a causa delle avversità meteo-marine del mese di maggio, sono state impossibilitate ad uscire in mare e pertanto hanno ottenuto risultati fortemente negativi con le immaginabili ricadute non solo economiche ma anche sociali;
inaspettatamente, il 13 giugno scorso con il regolamento (CE) n. 530 del 2008 la Commissione ha istituito, come misura di emergenza a norma dell'articolo 7 del Reg. (CE) 2371 del 2002, la chiusura al 16 giugno 2008 della campagna di pesca del tonno rosso nell'Oceano Atlantico, ad est di 45o di longitudine Ovest, e nel Mar Mediterraneo effettuata da tonniere con reti a circuizione battenti bandiera della Grecia, della Francia, dell'Italia, di Cipro e di Malta o immatricolate in tali paesi, e «per rafforzare l'efficacia delle misure destinate a scongiurare una grave minaccia per la conservazione dello stock di tonno rosso» ha vietato anche di accettare lo sbarco, la messa in gabbia a fini di ingrasso o di allevamento e il trasbordo di catture di tonno rosso effettuate da tonniere con reti a circuizione negli stessi areali di pesca;
in modo palesemente iniquo il medesimo regolamento ha concesso una settimana (e cioè fino al 23 giugno 2008) in più per lo stesso tipo di pesca per le tonniere con reti a circuizione battenti bandiera della Spagna;
a seguito della chiusura anticipata della campagna di pesca molte imprese del settore non sono riuscite a coprire i costi di gestione sostenuti nell'anno in corso, accusando un sensibile danno economico;
a dispetto del citato regolamento della Commissione europea n. 530 del 2008, la pesca del tonno rosso in Mediterraneo è comunque proseguita ad opera di imbarcazioni battenti bandiera di paesi non aderenti all'Unione europea, compromettendo la presunta finalità di salvaguardia biologica dello stock di tonno rosso e creando al contempo una situazione di vero e proprio dumping commerciale a vantaggio di dette flotte terze;

il Ministro delle Politiche Agricole Zaia già in data 17 giugno 2008, al termine della riunione dei Ministri della pesca convocata a Venezia per la definizione di un documento comune sulla crisi generata dal caro gasolio, ha manifestato l'intenzione di avviare tutte le iniziative per indurre la Commissione europea a ritirare la decisione di bloccare la pesca al tonno rosso sottolineando che dai dati in suo possesso la quota italiana non sarebbe stata raggiunta, essendo sotto il 30 per cento di quanto autorizzato;
lo stesso Ministro Zaia in data 24 giugno 2008, a seguito di un incontro, purtroppo non esaustivo in termini di cifre, con il Commissario europeo alla pesca Borg, si è detto pronto «a proporre al Consiglio dei Ministri la procedura che porta il contenzioso sui blocco della pesca al tonno rosso fino alla Corte di Giustizia europea, in vista, naturalmente, di un risarcimento congruo»;
le stesse imprese colpite dalla decisione della sospensione anticipata della campagna di pesca al tonno rosso, ed in particolare Federcoopesca-Confcooperative, sono decise a presentare direttamente ricorso presso la Corte di Giustizia della Comunità Europea ed hanno già avviato le procedure necessarie;
il piano pluriennale di ricostituzione del tonno rosso nel Mediterraneo, previsto, come detto in precedenza dai regolamenti (CE) 643 del 2007 e 1559 del 2007 rientra in quanto previsto dall'articolo 5 del Reg. (CE) 2371 del 2002;
il Fondo Europeo della Pesca, istituito con Reg. (CE) 1198 del 2006 prevede aiuti finanziari per adeguare la flotta da pesca comunitaria in seguito all'approvazione di piani di ricostituzione ai sensi del citato articolo 5 del regolamento (CE) n. 2371 del 2002 (articolo 21, lettera a), punto i) del Reg. (CE) 1198 del 2006);
il Fondo Europeo della Pesca prevede anche aiuti finanziari qualora i piani di adeguamento si configurino come misure di emergenza di cui agli articoli 7 e 8 del regolamento (CE) n. 2371 del 2002 (articolo 21, lettera a), punto ii) del Reg. (CE) 1198 del 2006) e tale è il caso del Reg. 530 del 2008;
l'articolo 24, paragrafo 1, punto i) del Reg. 1198 del 2006 stabilisce che il FEP può contribuire al finanziamento delle misure di aiuto all'arresto temporaneo delle attività di pesca a favore dei pescatori e dei proprietari di pescherecci per una durata massima, nel corso del periodo dal 2007 al 2013, di 12 mesi, prorogabili di altri 12 mesi, nell'ambito dei piani nazionali di adeguamento dello sforzo di pesca di cui all'articolo 21, lettera a), punto i) e di sei mesi nel caso delle misure di emergenza adottate dalla Commissione di cui all'articolo 7 del regolamento (CE) n. 2371 del 2002, nell'ambito dei piani di adeguamento dello sforzo di pesca di cui all'articolo 21, lettera a), punto ii);
a tal riguardo risulta da notizie di stampa che Federcoopesca-Confcooperative ha ufficialmente richiesto alla Direzione Generale della pesca del MIPAF la corresponsione degli aiuti pubblici di cui sopra per l'arresto temporaneo dell'attività di pesca per l'equipaggio e gli armatori come previsto dal Regolamento sul FEP,

impegna il Governo:

ad attivare con la massima urgenza le procedure per la corresponsione degli aiuti previsti dal FEP, in particolare:
a) gli aiuti previsti dall'articolo 24, paragrafo 1, lettera i) del Reg. (CE) 1198 del 2006 relativi alla campagna di pesca 2007 in merito al piano di ricostituzione adottato con i Reg. 643 del 2007 e 1559 del 2007;
b) gli aiuti previsti dall'articolo 24, paragrafo 1, lettera ii) del citato Reg (CE) 1198 del 2006, relativamente alla campagna di pesca 2008 in merito alla misura di emergenza di cui al Reg. (CE) 530 del 2008;

a chiedere, nel ricorso alla Corte di Giustizia annunciato dal Ministro, il risarcimento dei danni per le imprese interessate dal blocco anticipato della pesca al tonno rosso.
(7-00034)
«Marinello, Romele, Gioacchino Alfano, Germanà».

TESTO AGGIORNATO AL 31 LUGLIO 2008

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ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che:
è stato pubblicato un libro ove si legge in copertina: «Giancarlo Caselli un magistrato fuorilegge»;
in tale libro (che è una intervista all'alto magistrato) si legge: «Quelli di Palermo sono stati anni di lavoro intensissimo, tanto più che non ho rinunziato ad andare in giro per dibattiti e conferenze che considero parte integrante del mio lavoro»;
altresì si legge che «è attività istituzionale dei magistrati partecipare al dibattito politico»;
tutta questa attività, per quanto risulta all'interrogante, viene esercitata con auto e scorta a spesa pubblica;
evidentemente, all'interno di questa attività, l'alto magistrato si è recato alla Fiera del libro di Torino (tale evento ha avuto un grosso risalto mediatico, giacché riportato da tutti i media, in quanto vi era la significativa partecipazione di Israele avversata dalle sinistre);
tale dibattito ha tenuto banco nell'agone politico;
pur invitato nello stand di Israele, non è entrato nel padiglione mandando poi un uomo di scorta a significare la inopportunità di tale gesto da parte del Procuratore;
l'alto magistrato occupava il posto di Procuratore Generale presso la Corte d'appello di Torino;
in base alla legge, dopo un certo periodo i magistrati addetti a funzioni direttive debbono cambiare Ufficio;
ciò il legislatore ha fatto (e lo si legge anche dai lavori preparatori) al fine di evitare radicazioni sul territorio;
l'alto magistrato ha chiesto ed ottenuto il trasferimento a capo della Procura della Repubblica di Torino;
è evidente che la Procura è sottoposta alla procura generale: è un po' come se un ammiraglio, pur di restare nello stesso porto, assumesse funzioni di capitano di vascello;
il Consiglio Superiore della Magistratura ha votato all'unanimità tale provvedimento -:
se nei numerosi spostamenti relativi alla partecipazione a dibattiti e conferenze l'interessato abbia fatto uso dell'auto di servizio (ferma restando la legittimità della scorta) e se tale uso sia ritenuto legittimo alla luce delle norme che disciplinano l'uso dell'auto di servizio per pubblici funzionari;
quali provvedimenti intenda assumere nel caso in cui consideri illegittimi i comportamenti di cui in premessa, tenuto conto che l'«attività politica» è attuale;
se non ritenga di adottare iniziative normative per evitare che sia possibile il trasferimento a funzioni inferiori o superiori nell'ambito della stessa sede giudiziaria, così eludendo, di fatto, la ratio alla base della disciplina in materia di temporaneità degli incarichi dei magistrati.
(2-00108)
«Brigandì, Crosio, Fedriga, Renato Farina, Caparini, Rainieri, Comaroli, Munerato, Paolini, Torazzi, Togni, Maccanti, Callegari, Forcolin, Follegot, Pastore, Fava, Luciano Dussin, Rondini, Bitonci, Lanzarin, Grimoldi, Consiglio, Montagnoli, Bragantini, Rivolta, Laura Molteni, Volpi, Stucchi, Fugatti, Simonetti, Consolo, Lehner, Pittelli, Laboccetta, Lorenzin, Bernardo, Nicola Molteni, Moffa, Salvini, Chiappori, Vanalli, Dal Lago, Stefani, Polledri, Pini, Allasia».

Interrogazione a risposta in Commissione:

DI CENTA, HOLZMANN, DEL TENNO, CARLUCCI e MUSSOLINI. - Al Presidente del Consiglio dei Ministri. - Per sapere - premesso che:
la legge finanziaria 2007, al comma 1291 dell'articolo unico, «al fine del potenziamento degli impianti sportivi e per la promozione e la realizzazione di interventi per gli eventi sportivi di rilevanza internazionale», ha istituito, presso la Presidenza del Consiglio, il «Fondo per gli eventi sportivi di rilevanza internazionale», con un'attribuzione di 33 milioni di euro per l'anno 2007;
il Ministro per le politiche giovanili e le attività sportive, onorevole Melandri, ha distribuito cospicui contributi con grande discrezionalità, senza avvalersi neppure della consulenza del comitato Olimpico, al fine di espletare le necessarie istruttorie e procedere alla compilazione delle graduatorie;
tra le altre è stata finanziata, nel settore atletica leggera, anche una manifestazione sportiva denominata «IAAF World Youth Championship Südtirol 2009», con un contributo di ben 296.100 euro;
tutto il materiale di propaganda, brochures e quant'altro, è stato stampato nella sola lingua tedesca, nonostante il cospicuo contributo del Ministero -:
se il Presidente del Consiglio dei ministri sia a conoscenza del fatto e quali provvedimenti intenda adottare al fine di garantire la presenza della lingua italiana in tutte le pubblicazioni relative a manifestazioni, sportive e non, finanziate con contributi pubblici, in special modo per quelle previste nelle località di confine.
(5-00258)

Interrogazioni a risposta scritta:

CASTAGNETTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
la città di Sassuolo, così come tutto il comprensorio produttivo della ceramica, tra i maggiori in Europa, che comprende diversi altri comuni delle province di Modena e di Reggio Emilia sono interessati dalla costruzione della bretella Campogalliano-Sassuolo, infrastruttura determinante per tutto il distretto industriale, oggi - oltretutto - alle prese con una crisi preoccupante;
sul finire dello scorso anno fu firmato l'atto aggiuntivo all'intesa generale quadro tra il Governo e la Regione Emilia-Romagna. Atto aggiuntivo che prevedeva la fine dei lavori per dicembre 2008 e un finanziamento di 234 milioni di euro per il primo tratto della bretella;
le vicende politiche che si sono succedute da allora hanno messo in allarme le forze sociali e politiche della zona, nel timore che tale opera finisca nel dimenticatoio e non risulti più fra le priorità del Governo soprattutto in una zona che ha forte bisogno di un'adeguata rete di mobilità per lo spostamento delle merci -:
quali provvedimenti il Governo abbia preso o intenda prendere per mantenere gli impegni con le amministrazioni e con le imprese locali che sono la spina dorsale ed il vanto del nostro tessuto produttivo.
(4-00786)

CASTAGNETTI e MIGLIOLI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
l'amministrazione comunale di Sassuolo ha segnalato la possibile chiusura della sottosezione cittadina del Tribunale di Modena;
tale sede distaccata va incontro alle esigenze dei cittadini, costretti altrimenti a spostarsi a Modena e a quelle delle aziende, in una realtà unanimemente riconosciuta come «capitale mondiale della ceramica» e polo industriale di rilevanza nazionale, costrette allo stesso spostamento -:
quali iniziative il Governo intenda assumere per venire incontro alle esigenze e per fornire garanzia, legalità e autorevolezza ad uno dei poli industriali ed economici tra i più attivi e produttivi d'Italia e ai suoi laboriosi cittadini.
(4-00787)

BELLOTTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
l'Italia è troppo spesso famosa per avere tariffe che gravano sul consumatore molto al di sopra rispetto ad altre nazioni europee;
una tale situazione non si scaricherebbe sul cittadino soltanto nelle spese delle utenze per servizi pubblici, in cui i rincari sono all'ordine del giorno e, come nel caso dell'energia, rappresentano un serio freno al dinamismo dell'economia nazionale, ma si spingerebbero anche al settore privato dove, a causa di una concorrenza spesso soltanto nominale, con accordi sia orizzontali che verticali, i gestori di servizi di pubblica utilità apprezzano la libertà del mercato soltanto per liberarsi dal controllo dello Stato e curare i loro interessi a danno degli utenti;
se lo Stato si è dimostrato abbastanza sensibile al tema delle liberalizzazioni negli scorsi anni, peraltro ancora lontane dall'essere completate in modo soddisfacente, più di qualche interrogativo destano le modalità che si sono adottate per realizzarle, soprattutto per ciò che concerne quei servizi che, seppure ormai indispensabili ai consumatori come la telefonia mobile, vedono pochi attori economici come protagonisti del mercato;
una tale situazione ha trovato un'eloquente dimostrazione nel modo in cui uno dei più innovativi e richiesti sistemi di telefonia mobile, l'i-phone, è approdato sul mercato italiano;
l'Antitrust ha già avuto modo di rilevare, aprendo un fascicolo, come la scelta dei due operatori che detengono l'80 per cento del mercato italiano, possa dare adito a più di qualche perplessità circa la correttezza dell'azione di concessione dell'esclusiva sul mercato italiano da parte della Apple;
i due operatori, Tim e Vodafone, hanno mostrato di approfittare subito del vantaggio stabilendo prezzi e tariffe esose e curiosamente pressoché identiche, lasciando adito a più di qualche dubbio circa la possibilità che queste siano state fissate in un regime di concorrenza;
ciò che colpisce e ha irritato i consumatori è inoltre la grande differenza che corre tra i prezzi dell'apparecchio sul mercato nazionale e quelli di altri Stati europei e internazionali;
secondo quanto dichiarato da Carlo Pileri, presidente dell'Adoc, in un comunicato riportato sul sito della stessa associazione, «il prezzo praticato in Italia da parte dei due gestori "profuma" di cartello. Da noi il modello base dell'i-phone 3G costa 499 euro, il 300 per cento in più degli Usa, dove viene venduto a 199 dollari, pari a 125 euro, e il 137 per cento in più che in Inghilterra, acquistabile a 210 euro»;
secondo Pileri «anche le tariffe di abbonamento sono più elevate: da noi la media è 88 euro al mese, nel Regno Unito si spende il 33 per cento in meno (66 euro), negli Usa il 179 per cento in meno

(31,5 euro). In Svizzera si spendono solo 25 euro di media al mese, pari al 252 per cento in meno»;
anche guardando alla comparazione di prezzi curati dal Corriere della Sera, salta all'occhio la disparità tra prezzi italiani e stranieri;
per fare qualche esempio la tariffa massima, quella che consente con Vodafone e Tim di ottenere l'i-phone modello base gratuitamente, costa rispettivamente 180 e 200 euro mensili, mente nel Regno Unito appena 94 euro;
colpisce a questo proposito anche osservare i limiti di traffico voce, sms e dati compresi con l'esborso di questa importante cifra: soprattutto per ciò che concerne il traffico dati, che è indispensabile ad una piena funzionalità dell'apparecchio ed è pertanto il più oneroso, esso risulta limitato a 5 GB per Tim e addirittura per Vodafone a 1 solo GB, mentre per le tariffe massime applicate nel Regno Unito, Olanda e Stati Uniti esso è illimitato;
qualsiasi persona abbia una minima familiarità con il mondo di Internet può calcolare, come rileva un articolo apparso sul sito Salvagente che «considerando che un file musicale "pesa" 3 MB, e una decina di minuti per un video su YouTube, di scarsa qualità, arriva a 25 MB, basta, nell'arco di una giornata, vedere un video e ascoltare una decina di file musicali al giorno per esaurire il consumo consentito da entrambi gli operatori»;
dati come questi dovrebbero portare, mantenendo ferme le competenze dell'Antitrust in materia, a considerazioni politiche circa la situazione che vive il mondo della telefonia mobile in Italia, che già nel caso dei costi di ricarica, ha dimostrato di saper sfruttare a proprio vantaggio la carenza di competitori sul mercato nazionale;
ciò che colpisce maggiormente è come questa differenza di prezzi gravi estremamente sulle giovani generazioni che sembrano particolarmente attratte dalla telefonia mobile e dall'i-phone in particolare;
appare pertanto necessario un intervento di larga portata che vada a sanare questa intollerabile mancanza di concorrenza che, nel caso di specie come in altri, e soprattutto nelle tariffe, comportano un esborso iniquo per il cittadino italiano, circa un servizio che è divenuto ormai necessario sia nell'ambito sociale sia in quello lavorativo -:
se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se intenda attivare il Garante per la sorveglianza dei prezzi per un'istruttoria relativa alle vicende in questione, sollecitando in tale sede gli operatori ad abbassare le tariffe di un bene che, come l'i-phone, rappresenta certamente l'ultima frontiera nel mondo delle telecomunicazioni e che pertanto dovrebbe essere patrimonio di una platea più vasta di consumatori, in modo da rendere disponibile anche ai cittadini meno abbienti l'utilizzo delle nuove tecnologie;
se il Governo intenda assumere iniziative normative per incrementare il numero degli operatori del settore onde rendere comunque possibile un'effettiva concorrenza nel mercato.
(4-00800)

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AFFARI ESTERI

Interrogazione a risposta in Commissione:

SIRAGUSA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
il 21 febbraio 2006 la Onlus «Mano Amica» di Livorno ha inviato un container contenente, medicinali, coperte, abbigliamento, materassi, brandine, un'ambulanza

targata AM 525WY, 1 autoveicolo e 73 colli spediti come «aiuti umanitari», alla Organizzazione non governativa (Ong) «Nsalasani Ya Da Ngungu» con sede presso la città di Manza-Ngungu, nella Repubblica Democratica del Congo;
l'ambulanza, in particolare, è indispensabile per la città di Manza-Ngungu poiché l'ospedale locale non ne è fornito;
il container N. DVRU 132321/1 è stato imbarcato sulla nave CMA CGM Papagayo della Compagnia di Navigazione CMA CGM Caricatore U. del Corona eamp; Scandigli s.r.l;
il 23 febbraio 2006 la nave è salpata;
il successivo 7 aprile 2006 la nave di cui sopra è arrivata al porto di Matadi (R.D.C) e il container in oggetto è stato trattenuto dalla dogana congolese che ha chiesto il pagamento di una tassa di 8 mila dollari per il suo sdoganamento;
l'importo elevato della tassa di sdoganamento non ha consentito alla piccola Onlus italiana di potervi fare fronte;
tale imposizione è stata giustificata dalle autorità congolesi con la mancanza di riconoscimento della organizzazione «Nsaiasani Ya Da Ngungu» come Ong nazionale per la quale, quindi, non è prevista l'esenzione dai costi di sdoganamento;
da quel momento ha avuto inizio il braccio di ferro tra la Onlus italiana e la dogana congolese;
nonostante l'intervento della nostra Ambasciata e l'interessamento di importanti organismi e personalità, a distanza di due anni, il container si trova ancora presso il deposito della dogana, la quale, secondo quanto sostenuto dalla Onlus italiana, di tanto in tanto minaccia di aprirlo e di lasciarlo alla mercè di chiunque;
l'Organizzazione italiana, per evitare quanto descritto, ha già dovuto pagare una tassa amministrativa di 600 euro;
nel porto di Noci è pronto a partire un altro container con all'interno un trattore, un aratro con rimorchio, una land Rover, 200 capi usati, una stampante, alimentari e sanitari, tutto frutto di donazioni;
al fine di ovviare alla burocrazia congolese, è stata costituita una nuova Ong, APMQ (Association pour la promotion de minorite qualitative) che, riconosciuta dalle autorità nazionali congolesi, è la nuova destinataria degli aiuti umanitari;
rimane tuttavia impossibile, al momento, sbloccare il container oggetto dell'interrogazione, se non a seguito del pagamento di una ingente somma di denaro;
a dispetto della scarsa attenzione prestata dai media internazionali, nella Repubblica Democratica del Congo si consuma una delle più gravi crisi umanitarie al mondo, con povertà, e guerra civile che hanno causato, dai 1998 a oggi, oltre 4 milioni di morti;
la quasi totalità delle vittime è costituita da civili, e in metà dei casi si tratta di bambini. Quelli uccisi dai combattimenti sono in moltissimi ma certamente meno di quanti falcidiati da fame, malattie, carenza d'acqua potabile e di ogni tipo d'assistenza medica e sociale;
in una situazione drammatica, come quella sopra descritta, gli aiuti umanitari sono indispensabili per la popolazione civile che purtroppo, in molti casi, non può beneficiarne -:
se non intenda adoperarsi, anche attraverso la nostra diplomazia, per cercare una soluzione a questa incresciosa vicenda che vede, ancora una volta, la popolazione civile vittima della burocrazia.
(5-00254)

AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

Interrogazione a risposta scritta:

CASTIELLO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
la legge 6 dicembre 1991, n. 394, all'articolo 36 «Aree marine di reperimento» ha previsto che nelle aree di costa degli Infreschi (lettera e) e Santa Maria di Castellabate (lettera q) possono essere istituiti parchi o riserve marine;
le istruttorie scientifiche espletate ai sensi del titolo V della legge n. 979 del 1982 ne hanno sancito l'indiscutibile valore ambientale tale da meritare gli opportuni strumenti di tutela;
in data 27 dicembre 2007 il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha sottoscritto i decreti di istituzione delle aree marine protette di costa degli Infreschi e della Masseta e di Santa Maria di Castellabate in provincia di Salerno;
la legge finanziaria del 2007 ha stanziato 5 milioni di euro per l'istituzione di aree marine protette;
il decreto legge n. 93 del giugno 2008 ha tagliato i fondi necessari alle istituzioni delle aree marine protette in questione -:
per quale ragione i decreti di istituzione delle aree marine protette di costa degli Infreschi e della Masseta e di Santa Maria di Castellabate, già sottoscritti dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, non siano stati ancora pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana;
quali iniziative intenda adottare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per rendere efficaci sul territorio gli strumenti di tutela relativi, in ragione della potenziale messa a rischio di tali indiscutibili valori ambientali.
(4-00793)

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BENI E ATTIVITÀ CULTURALI

Interrogazione a risposta in Commissione:

SIRAGUSA. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
durante una indagine territoriale sul circondario dei monti di Palermo, comprensivo del territorio della Piana e quello della costa (località Barcarello-Malopasso di Monte Gallo a Palermo precisamente sito di Pietra Tara), sono state rilevate strutture murarie che presentano una costruzione architettonica cosiddetta a «doppio paramento e rinzeppatura interna» e tali strutture, tutte lungo la fascia pedemontana di Monte Billiemi e Monte Gallo, sembrano configurare un grande e articolato «complesso topografico murario» (1.500 mq circa);
in seguito a tale rinvenimento le ulteriori indagini hanno portato alla luce importanti frammenti ceramici che cronologicamente abbracciano diverse epoche, dal Bronzo all'Ellenistico-Romano;
in considerazione degli importanti ritrovamenti e delle accurate indagini eseguite, l'Associazione Mirto Verde, curatrice delle ricerche territoriali, ha trasmesso (con nota del 15 luglio 2005) la segnalazione di un rinvenimento di nuovo sito archeologico, denominato Pietra Tara e posto nella Riserva Orientata di Capo Gallo, Paleremo, all'Assessorato Regionale dei Beni Culturali, alla Soprintendenza di Palermo, all'Ente Gestore della Riserva di Capo Gallo e alla Guardia di Finanza;
all'avvenuta risposta della Soprintendenza della Provincia di Palermo (con nota 4084 dell'11 agosto 2005) che richie

deva relazioni e relativa trasmissione del materiale fotografico e cartografico, ha fatto seguito quella dell'Associazione Mirto Verde (nota del 16 agosto 2005), con relativa trasmissione delle foto del sito di Pietra Tara a Monte Gallo, mentre il materiale ceramico rinvenuto è stato portato presso il Centro del Restauro dell'Assessorato Regionale dei Beni Culturali per essere sottoposto a esami cosiddetti archeometrici; successivamente l'Assessore Regionale per i Beni Culturali ha provveduto personalmente a sollecitare la Soprintendenza, affinché procedesse alla segnalazione della scoperta del sito archeologico di Pietra Tara; l'Ente Gestore della Riserva terrestre di Capo Gallo, l'Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana (con atto n. 12761 del 30 settembre 2005) ha autorizzato l'Associazione Mirto Verde ad effettuare rilievi fotogrammetrici allo scopo di chiarire la natura e la complessa articolazione dei reperti; l'Azienda Foreste Demaniali Regione Siciliana (con prot. 10533/05 del 30 marzo 2006) ha successivamente permesso che la stessa Associazione realizzasse «rilievi in ambito di Riserva R.N.O. Capo Gallo per fini di ricerca archeologica», anche mediante sorvolo con mezzi aerei della Guardia di Finanza per riprese filmate e fotografiche e rilievi di tipo topografico classico, con l'ausilio di strumentazione tecnologica tipo georadar e raggi X;
le indagini che fino ad oggi è stato possibile effettuare, compreso il piano di volo, hanno dato esiti favorevoli alla conoscenza della complessità del sito di Pietra Tara, evidenziando in primis tutte le zone dei Monoliti giganti e gli ambienti ad essi relativi, mentre l'esame eseguito con un georadar, in una delle strutture individuate dalla fotografia aerea, ha dato esiti positivi alla determinazione di una «struttura a tumulo», nel cui interno è stata verificata la possibilità di superfici pseudo-ortostatiche con cavità integra;
nonostante siano intervenuti, in occasione delle due giornate di studio organizzate il 4-5 dicembre 2005, autorevoli pareri di archeologi italiani di chiara fama, a conforto dell'importanza della segnalazione del sito di Pietra Tara (tra i quali meritano di essere citati Roberto Maggi, Soprintendente di Genova, Fausto Gnesotto Università di Trieste, Giuseppina Tanda Università Cagliari, Vincenzo Tinè Museo Pigorini Roma, Emmanuel Anati Direttore Centro Camuno di Studi Preistorici e Protostorici, Francesco Mezzena Soprintendenza Valle d'Aosta), la comunicazione dell'Organo interpellato, la Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Palermo, con nota del protocollo n. 5241 del 25 ottobre 2005, ha espresso il seguente intendimento: «la tipologia delle strutture e l'organizzazione degli spazi, almeno ad una prima sommaria analisi, non trova, tuttavia conforti, significativi sotto il profilo archeologico, né sono stati riscontrati, altri indicatori affidabili, quali ad esempio la presenza di frammenti ceramici o depositi antropici (...) pertanto a parere della scrivente non esistono dati sufficienti per attribuire le strutture murarie di Pietra Tara ad età antica o preistorica (...). Ciò premesso, è evidente che qualora venissero offerti nuovi dati o emergessero elementi utili all'attivazione di ricerche di tipo archeologico, questa Soprintendenza manifesta la propria disponibilità ad intraprendere tali indagini al fine di dare risposte compiute e veritiere ad un quesito connotato da una evidente complessità interpretativa»;
contrariamente a quanto sostenuto dalla Soprintendenza, il professor Emmanuel Anati, e il professor Francesco Mezzena, in occasione di un primo sopralluogo sul sito, hanno indicato la necessità di proseguire le indagini e di approfondire la problematica archeologica, in considerazione del fatto che non esiste a tutt'oggi «nessun tipo di struttura megalitica che si possa confrontare con quanto visto nel sito di Pietra Tara...»;
nonostante la segnalazione del Sito di Pietra Tara, la Soprintendenza della Provincia di Palermo non ha preso in considerazione alcun intervento di indagine e di scavo, così come richiesto ed evidenziato da eminenti studiosi; non ha sottoposto ad

alcuna protezione di vincolo né archeologico né etnoantropologico il sito che, rimanendo aperto a chiunque, rischia manomissioni, anche gravi, nonché la distruzione di frammenti ceramici del bronzo, patelle cerulee, frammenti a vernice nera e frammenti del periodo Ellenistico-Romano;
in assenza di vincoli e protezioni si rischia l'alterazione dello stato di conservazione del sito e a suffragare le preoccupazioni intervengono alcune intromissioni già avvenute, come l'apposizione di segnaletica da parte degli operai dell'Azienda Foreste presso i maggiori monumenti, come il monolite di Pietra Tara e Tara II, la segnaletica della Riserva, che ne manomette il talus e l'apertura di sentieri con alterazione delle strutture archeologiche murarie -:
se il Ministro sia a conoscenza dell'importante rilevazione del sito di Pietra Tara e se non ritenga altresì di dover intervenire, nelle sedi di sua competenza, affinché possano continuare le indagini di scavo, al fine di un definitivo accertamento della rilevanza del sito archeologico di Pietra Tara, insieme ad una sua adeguata tutela.
(5-00260)

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DIFESA

Interrogazioni a risposta scritta:

ZACCHERA. - Al Ministro della difesa, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
leggi ed ordinanze ministeriali prevedono le norme per il riconoscimento di crediti formativi al momento in cui gli studenti affrontano gli esami di Stato;
a concorrere per questi crediti sono le esperienze, qualificazioni, attività svolte dai singoli candidati durante la loro vita, anche in termini extrascolastici;
non sembra che esperienze di carattere militare siano considerate dalle autorità scolastiche in maniera adeguata, tanto che chi ha svolto servizio si trova ad essere pesantemente svantaggiato rispetto a chi - anziché servire in armi il Paese - abbia regolarmente frequentato la scuola;
ciò è provato dal caso di A.S. che all'età di 17 anni, ossia nel settembre 2004, si era arruolato nell'esercito in qualità di VFA (Volontario in ferma annuale) e che successivamente nel 2005 è stato incorporato come VFP1 (Volontario in ferma prefissata di un anno) assegnato al nucleo vigilanza e che ha prestato servizio fino alla data di congedo (nell'agosto 2006) presso la Scuola sottufficiali esercito di Viterbo;
A.S. ha proseguito gli studi da privatista (liceo classico) ma nonostante a 21 anni sia già ex dipendente dello Stato si è trovato in serie difficoltà nel sostenere l'esame di maturità liceale presso l'Istituto Paritario Gian Galeazzo Visconti di Roma perché - contrariamente a quanto avviene per l'università che premia in credito formativo tutte le esperienze prestate nelle pubbliche amministrazioni - non gli è stato riconosciuto come credito scolastico-formativo il periodo di servizio militare (nonostante brevetti e specialità conseguite e documentabili). Va ricordato che le esperienze valutabili ai fini del credito scolastico - trattandosi di candidati esterni, perché chi ha svolto servizio nelle FFAA non poteva evidentemente seguire la scuola - sono attribuite dalle Commissioni d'esame, ma nulla nella casistica sembra sia indicato per l'avvenuta prestazione di attività militari -:
se non si ritenga di dover emanare una circolare che vincoli gli Istituti di istruzione superiore, così come avviene per le università, a premiare con crediti scolastici e formativi adeguati gli anni prestati

nelle Forze armate e nella pubblica amministrazione a qualsiasi titolo.
(4-00797)

NIRENSTEIN, MIGLIORI e PIANETTA. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
si apprende dalla stampa che, anche a causa delle proteste formulate dall'ambasciatore israeliano presso l'ONU, alcune fotografie ritrarrebbero soldati italiani in Libano nell'atto di omaggiare col saluto militare le bare di circa 200 terroristi di Hezbollah, uccisi durante attacchi in Israele -:
se tale notizia corrisponda al vero, quale motivazione eventualmente se ne possa dare, quali istruzioni in merito siano solitamente impartite alle nostre Forze armate.
(4-00801)

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ECONOMIA E FINANZE

Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
la Commissione Tecnica per la Finanza pubblica, in base ad un atto di indirizzo del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF), ha recentemente prodotto un Rapporto concernente la revisione della spesa presso cinque Ministeri: Giustizia, Infrastrutture, Interno, Pubblica Istruzione e Trasporti;
tale lavoro è parte del progetto di revisione sistematica della spesa (spending review) previsto dall'articolo 1 comma 480 della legge finanziaria del 2007, il quale ha preso esempio da esperienze consolidate di altri paesi europei tra cui Regno Unito e Francia, con l'obiettivo di riesaminare il bilancio pubblico e riclassificarlo in «missioni e programmi di spesa», migliorando così le funzioni allocative ed esecutive;
la Commissione ha svolto una attività straordinaria di analisi e valutazione, con l'obiettivo di un miglioramento dei risultati attraverso riallocazioni tra programmi di spesa e di liberazione di risorse da destinare a nuove priorità;
l'attività della Commissione è stata proficuamente svolta, a tale fine, in gruppi lavoro, formati oltre che dagli esperti componenti della Commissione stessa, dai rappresentanti della Ragioneria generale dello Stato, da dirigenti ed esperti dei ministeri interessati;
nel dicembre del 2007, la CTFP ha presentato un versione preliminare del rapporto nel quale erano state già individuate alcune linee di intervento comuni ai 5 ministeri relative a: organizzazione territoriale delle amministrazioni con il consolidamento degli uffici al fine di sfruttare le economie di scala; procedure amministrative nonché organizzazione delle risorse umane al fine di incrementare la produttività del lavoro (ad esempio nei settori dell'Istruzione e dell'amministrazione penitenziaria); analisi delle politiche di trasferimento delle risorse; struttura del budget e revisione delle relazioni tra i singoli ministeri ed il Ministero dell'Economia e delle Finanze; analisi delle procedure che intralciano un'efficiente politica di spesa;
la Commissione ha continuato poi a lavorare, per approfondire le criticità emerse e le ipotesi di intervento formulate nel rapporto preliminare, dandosi come scadenza la fine di aprile del 2008, in modo da poter presentare osservazioni e proposte utili per il processo decisionale diretto ad elaborare la legge finanziaria 2009;
la versione finale del Rapporto è stata effettivamente consegnato al Ministro da parte della Commissione -:
per quali ragioni non siano stati ancora resi accessibili i risultati del lavoro della Commissione, e se il Ministro non

intenda dare istruzioni affinché sia reso pubblico in tempi brevi in modo che il Governo, nelle sue articolazioni ministeriali, e il Parlamento possano acquisire questa preziosa base conoscitiva in un momento in cui il Governo stesso è impegnato in una opera, secondo gli interpellanti, spesso indiscriminata, cioè non mirata, di «tagli lineari» alla spesa pubblica.
(2-00103)
«Vassallo, Velo, Federico Testa, Verini, Pizzetti, Gozi, Barbi, Marco Carra, Tenaglia, Ferranti, Cavallaro, Garofani, Bachelet, Vannucci, Brandolini, Lanzillotta, Colaninno, Lenzi, Vico, Mantini, Marchioni, Marchignoli, Letta, Coscia, Lucà, Realacci, Mariani, Bordo, Zaccaria, Arturo Mario Luigi Parisi, D'Antona, Iannuzzi, Esposito, Martella, Ventura, Samperi, Sposetti, Vaccaro, Bonavitacola, Trappolino, Albonetti, Franceschini, Ghizzoni, Fluvi, Zampa».

Interpellanza:

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
si fa riferimento alle effettive detrazioni fiscali accordate ai lavoratori extracomunitari regolarmente residenti nel territorio nazionale che affermano di avere a carico determinati congiunti residenti nel Paese d'origine;
a supporto di ciò si rileva l'anomalia di attestati delle autorità consolari dei paesi di provenienza degli extracomunitari che confermano il carico di determinati familiari in modo da favorire detrazioni fiscali in teoria non dovute e che vanno a carico del bilancio dello Stato italiano;
il fenomeno risulta diffuso più di quanto appaia e, premettendo che non si vuole fare opera di razzismo e xenofobia, occorre garantire il rispetto della legislazione italiana e di uguaglianza di trattamento tra lavoratori italiani ed extracomunitari in un momento caratterizzato da evidenti difficoltà economiche e conseguenti tagli significativi alle prestazioni sociali -:
come il Governo intende intervenire per verificare, facendosi carico del problema presente non solo a Bologna ma in tutto il territorio nazionale, gli effettivi abusi ed eventualmente eliminarli.
(2-00105)«Garagnani, Grimoldi».

Interrogazione a risposta orale:

SANTELLI e STRACQUADANIO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
il quotidiano La Repubblica ha pubblicato delle interviste esclusive a Giuliano Tavaroli in cui quest'ultimo riferisce fatti e nomi finora mai rivelati e, a quanto si apprende, non riferiti nemmeno ai magistrati che stanno indagando sul cosiddetto affaire Telecom;
non è la prima volta che il quotidiano La Repubblica accende i riflettori sul caso Telecom e le indagini in corso sull'azienda e il suo management;
il Gruppo editoriale L'Espresso-La Repubblica, di proprietà dell'ingegniere Carlo De Benedetti, si è già occupato di Telecom quando si dimise l'allora amministratore delegato Marco Tronchetti Provera, avviando una campagna denigratoria dell'immagine dello stesso;
La Repubblica intervenne «a gamba tesa» a parere degli interroganti anche sul caso della governance di Telecom e sul dossier predisposto dall'allora consigliere economico di Prodi, Angelo Rovati;
il gruppo editoriale L'Espresso-La Repubblica sembra voler mettere sotto accusa o quantomeno gettare ombre pesanti sull'establishment economico-finanziario

e politico del nostro Paese, anche laddove non siano state avviate indagini giudiziarie;
le operazioni economico-finanziarie di cui trattano i numerosi articoli pubblicati dal suddetto Gruppo editoriale si riferiscono ad attività diverse e non omologabili che comunque sono di grande interesse economico prima ancora che giudiziario;
molti organi di stampa riportano il forte interesse del gruppo De Benedetti in Telecom;
fra qualche mese potrebbe verificarsi l'inaspettato acquisto di Telecom da parte del suddetto Gruppo -:
se il Governo anche richiedendo informazioni alla Consob ai sensi dell'articolo 1 del decreto-legge n.95 del 1974 sia a conoscenza di attività del Gruppo L'Espresso-La Repubblica che mirano all'acquisizione di Telecom o di manifestazioni di interesse in tal senso;
se - anche in virtù dei poteri di azionista di Telecom - abbia intenzione di avviare un'attività conoscitiva specifica sugli assetti attuali e futuri di Telecom visto che l'azienda possiede di fatto l'intera rete di telecomunicazioni nazionale e come tale è di prioritario interesse del Paese.
(3-00101)

Interrogazioni a risposta scritta:

LANZILLOTTA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione. - Per sapere - premesso che:
il decreto-legge 112/2008, articolo 83 comma 15 che dispone tra l'altro il rinnovo del Consiglio di Amministrazione della società SOGEI spa, interamente controllata dal Ministero dell'Economia -:
se l'azzeramento del Cda della Società SOGEI detenuta al 100 per cento dal Ministero dell'Economia e delle Finanze ivi prevista, avvenuto ben prima della scadenza dei termini ordinari di durata in carica del Consiglio, sia fondato su una negativa valutazione dell'operato del precedente Consiglio e, in caso affermativo quali addebiti siano stati contestati ai precedenti amministratori;
se, qualora non sussistano censure specifiche e, quindi, la decadenza per legge del Consiglio sia dovuta alla volontà di realizzare un sostanziale spoil system, non sussistano seri rischi che la decisione assunta possa inficiare la realizzazione dei progetti in corso da parte di SOGEI (medici in rete, fatturazione elettronica nelle pubbliche amministrazioni, tessera sanitaria come strumento di accesso universale alla rete delle PP.AA) e non costituisca un significativo rallentamento del processo di digitalizzazione dell'amministrazione e, più in generale, delle sforzo verso l'innovazione del sistema Paese di cui la SOGEI costituisce una fondamentale componente;
per quale ragione non sia stato previsto che alcuni dei componenti fossero nominati dal Ministro della Pubblica Amministrazione e dell'Innovazione Tecnologica e dalla Conferenza Unificata essendo ormai SOGEI uno strumento destinato a gestire dati e servizi di una fiscalità a carattere federalista e fortemente decentrata che richiede quindi strumenti unitari, anche tecnologici, per una gestione che coniughi autonomia ed efficienza;
se il dottor Aldo Ricci, nominato nuovo amministratore delegato di SOGEI non abbia ricevuto una liquidazione al momento di lasciare la SOGEI nel 2006 e possa essere oggi nuovamente assunto e retribuito dalla medesima società senza che questo possa configurare un danno erariale.
(4-00790)

MIGLIORI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
la società FERSERVIZI S.p.a. è una società del gruppo F.S. con sede legale in Roma, Via Del Campo Boario, 19, il cui

amministratore delegato è Francesco Rossi, il quale ha assunto l'ulteriore carica di Presidente di Trenitalia S.p.A. La società è nata nel 1991 col nome di Metropolis S.p.A., è stata fondata per gestire le molteplici tipologie di immobili di Ferrovie dello Stato, ivi compresa l'alienazione. Nel 2002 la società ha acquisito dalla Capogruppo il ramo d'azienda dedicato alle attività non core riunendo al proprio interno una vasta gamma di servizi e trasformandosi così nel Centro Servizi delle Ferrovie dello Stato. La Società, quindi, pur continuando ad operare nell'Area Immobiliare, ha ampliato la sua gamma di servizi con l'inserimento delle seguenti linee di business:
a) Acquisti di Gruppo;
b) Servizi Amministrativi: Servizi di Amministrazione del Personale, Servizi di Amministrazione e Contabilità;
c) Servizi di Facility: Servizi agli Uffici, Ferrotel, Servizi di logistica per eventi;
d) Servizi Informatici e Tecnologici;
in particolare, nella sede territoriale di Firenze si sono effettuati cinque traslochi nel giro di cinque anni e si attende un nuovo trasloco a breve termine, e nello specifico:
da viale Fratelli Rosselli (Porta al Prato) a Viale S. Lavagnini da Via Alemanni a Viale Spartaco Lavagnini;
dal 3o Piano di Viale Lavagnini al 5o Piano di Via Lorenzo il Magnifico;
da Viale Lavagnini a Piazza dell'Unità d'Italia;
da Piazza dell'Unità d'Italia, 1 a Via Salvagnoli, 1;
tale sede era già venduta a privati al momento del trasloco, in sede di dismissione del patrimonio aziendale. Su tale sede non più di proprietà è stata effettuata una ristrutturazione e da allora viene pagato un affitto mensile;
l'azionista unico della Holding Ferrovie dello Stato S.p.a. è il Ministero dell'Economia e delle Finanze; il Gruppo Ferrovie dello Stato ha registrato complessivamente per gli anni 2006 e 2007 una perdita di circa 2.524,00 milioni d Euro -:
quanti euro siano stati spesi per i suddetti traslochi;
quanto sia stato incassato dalla vendita della sede di Via Salvagnoli, 1;
quanto sia costata la ristrutturazione di Via Salvagnoli dopo la vendita;
a quanto ammonti il canone di affitto della stessa;
quale nuova sede si intenda ristrutturare-affittare;
quanto si pensi costerà il nuovo trasloco e la nuova ristrutturazione o quanto sarà il canone del nuovo affitto;
se tale nuova collocazione sarà la definitiva;
se non si ritenga opportuno intervenire sulla Holding Ferrovie dello Stato affinché la Ferservizi S.p.a., ed in particolare la sede di Firenze, cessi di attuare comportamenti che secondo l'interrogante portano ad un danno economico per l'intera collettività.
(4-00796)

TESTO AGGIORNATO AL 27 LUGLIO 2010

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GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta orale:

GALLETTI, RAO e LIBÈ. - Al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nella tarda serata del 20 luglio scorso, a seguito di un diverbio nato per futili motivi, un giovane bolognese di 35 anni, Andrea Tartari, è stato assassinato a Porto Corsini (Ravenna) da alcuni ragazzi che lo hanno colpito più volte con un coltello;

questo ennesimo episodio di violenza condotto con armi bianche ripropone il tema del porto abusivo di armi da taglio;
tale esigenza, come sottolineato dal Procuratore Capo della Procura di Ravenna, Roberto Mescolini, nasce dal numero impressionante di persone che girano con un coltello e dal numero di episodi, molti dei quali dai tragici epiloghi, che conseguono a tale «moda»;
il 14 luglio scorso il premier britannico Gordon Brown, ha delineato le nuove strategie che il suo Governo intende adottare per sanare la piaga della criminalità giovanile in Inghilterra dove nel 2008 già oltre 50 persone sono morte accoltellate a Londra e dove le armi da taglio vengono utilizzate sempre più frequentemente nei furti e scippi in tutto il Paese, dove l'età media sia delle vittime che degli esecutori è passata dai 18-22 anni ai 15-18 anni -:
se non ritengano giunto il momento, al fine di uscire da questa emergenza, di adottare iniziative che sanzionino con pene adeguate alla pericolosità, il porto abusivo di armi da taglio.
(3-00100)

Interrogazione a risposta scritta:

LUCIANO DUSSIN e STUCCHI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
nel settembre 2004 si è conclusa la procedura di affidamento dell'incarico di progettazione della nuova sede per la sezione distaccata del Tribunale di Treviso a Castelfranco Veneto, iniziata con la pubblicazione di un apposito bando di licitazione privata, basato su precedente studio di fattibilità, il quale a sua volta era stato messo a punto dopo ampie discussioni con gli uffici periferici del Tribunale e del Giudice di Pace;
la successiva progettazione preliminare è stata sviluppata ripercorrendo e approfondendo i precedenti indirizzi, avendo l'obiettivo di tradurre questi ultimi in soluzioni sostenibili dal punto di vista funzionale ed ingegneristico-architettonico;
ciò si è concretizzato nell'esame di una proposta che, una volta condivisa dai destinatari finali dell'opera, è stata appunto trasferita nel progetto preliminare, che è stato approvato dalla Giunta il 20 aprile 2006, dopo la definitiva acquisizione dei pareri favorevoli delle Cancellerie del Tribunale, del Giudice di Pace, del Presidente del Tribunale di Treviso e del Ministero della Giustizia;
il Presidente del Tribunale di Treviso ha espresso parere «pienamente positivo» in data 16 ottobre 2006, rinviando per l'approvazione definitiva al Ministero della Giustizia, al quale il progetto è stato trasmesso il 7 novembre successivo;
in attesa dell'acquisizione di quest'ultimo parere, che è arrivato il 9 luglio 2007, l'Amministrazione ha approvato il progetto definitivo il 16 novembre 2006, fatta salva la possibilità di recepire eventuali prescrizioni nella fase di stesura del progetto esecutivo che è stato consegnato il 21 giugno 2007;
è iniziata quindi la procedura di validazione prevista ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 554 del 1999, anche con l'utilizzo del supporto di un organismo certificato, iter conclusosi nei primi mesi del 2008 con l'approvazione del progetto e l'avvio delle procedure per l'affidamento dei lavori;
la nuova sede della sezione distaccata del Tribunale di Treviso a Castelfranco Veneto occuperà l'intero pianterreno, per una superficie di circa 1180 metri quadrati, di un importante complesso di proprietà comunale in zona Grandi Servizi Territoriali, logisticamente strategica;
il Comune di Castelfranco Veneto ha impegnato nel 2006, sulla base del progetto definitivo approvato, i fondi (che sono già in ammortamento) pari a 2.300.000,00 Euro finanziando completamente l'opera senza contributi ministeriali;

i relativi lavori sono partiti nello scorso mese di giugno e ne è prevista la conclusione in 365 giorni, per ciò la relativa inaugurazione è prevista esattamente fra un anno;
ciò nonostante, nel frattempo, è in fase di trasferimento l'attività penale del Tribunale dalla sede distaccata di Castelfranco Veneto a quella centrale di Treviso, trasferimento che, oltre a non apparire supportato da valide motivazioni, sta provocando gravi disagi ad una popolazione complessiva di 200 mila unità distribuite in 18 comuni, e vanifica inoltre lo sforzo di natura economica sostenuto, come detto, dal Comune di Castelfranco Veneto per realizzare la nuova e più funzionale sede del Tribunale;
l'Amministrazione Comunale di Castelfranco Veneto e il Consiglio Comunale, congiuntamente maggioranza e opposizione, chiedono che questa importante realizzazione continui a trovare presso il Ministero della Giustizia e tutti gli organi competenti la giusta attenzione e il necessario sostegno -:
se il Ministro sia a conoscenza della vicenda segnalata;
quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda adottare al fine di verificare le ragioni di tale decisione, con l'auspicio che la stessa possa essere ritirata per garantire un presidio giudiziario nel territorio interessato;
quali siano gli intendimenti del Ministro riguardo la manifestata necessità di mantenere presso il Tribunale di Castelfranco Veneto tutte le attività finora svolte, civili e penali.
(4-00783)

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INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere - premesso che:
l'affidamento in concessione di servizi oil e non oil in autostrada avviene con procedure ad evidenza pubblica;
i contratti conferiscono il diritto di gestire determinati servizi in apposite aree a fronte del pagamento di un canone, corrisposto al concessionario, e di una serie di investimenti che il gestore si impegna ad effettuare nelle aree interessate;
il mercato della ristorazione autostradale è in forte sviluppo, con un giro di affari di circa 1.050 milioni di euro; nei prossimi tre anni saranno assegnate tramite gare circa 270 concessioni autostradali relative ad altrettanti punti di ristoro, pari al 60 per cento dei siti;
i dati sugli incassi conseguiti dalle società di gestione per i servizi oil e non oil evidenziano, tuttavia, che negli anni i canoni corrisposti alle società concessionarie hanno subito un incremento notevolissimo;
in riferimento alle aree di Campiolo, Plose est, Villanova e Brennero, i canoni sulle concessioni non oil sono passati da una media del 4,50 per cento negli anni ottanta, ad una dell'11,50 per cento negli anni novanta, fino ad arrivare ad una media del 28,51 per cento nel 2008, rispetto agli incassi conseguiti dalle società di gestione;
i notevoli incrementi della differenza tra le royalties post-gara rispetto a quelle pre-gara, pretese dalle società concessionarie, implicano il rischio che gli stessi possano essere trasferiti sui prezzi al pubblico dei carburanti;
appare opportuno realizzare un attento controllo sull'andamento dei canoni di concessione autostradale per i settori della ristorazione e del market anche per

tutelare gli utenti del servizio, attraverso la garanzia di un'offerta che risulti qualitativamente efficiente -:
se sia nelle intenzioni del Ministro interpellato avviare, nell'ambito delle proprie competenze, opportune verifiche al fine di chiarire quali siano i motivi che sono alla base del considerevole aumento dei canoni di concessione di cui alle premesse;
se il Ministro non intenda intervenire, nell'ambito della definizione della convenzione unica di cui all'articolo 2, commi 82 e seguenti, del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, al fine di stabilire criteri uniformi per la determinazione dei canoni, di cui alle premesse, che tengano conto dei principi di trasparenza e proporzionalità a tutela dei consumatori finali;
se non intenda prevedere appositi meccanismi di controllo sui prezzi dei carburanti alla pompa affinché non si realizzi una traslazione dei costi sostenuti dai gestori dei servizi oil sui consumatori finali.
(2-00107)
«Stefani, Cota, Reguzzoni, Polledri».

Interrogazione a risposta in Commissione:

GHIZZONI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
in data 21 luglio, a seguito di uno sciopero del personale ferroviario del dipartimento della Lombardia che si è protratto dalle ore 9,00 alle 17,00, si sono registrati notevoli disfunzioni e disagi nell'erogazione del servizio ferroviario anche nella regione Emilia-Romagna;
in particolare, sono stati cancellati diversi convogli, quali il Carpi-Modena delle 9,42, il Modena-Carpi delle 17,56, il Modena-Verona delle 18,35 e il Carpi-Modena delle 18,26, con conseguenze, quindi, che sono andate ben oltre il termine della richiamata astensione dal lavoro;
per di più, non sono mancate disorganizzazione e disinteresse nei confronti degli utenti: in particolare, non si è provveduto a fornire le adeguate e circostanziate informazioni ai passeggeri, in alcune stazioni le biglietterie - che ignoravano lo sciopero in atto - hanno emesso titoli di viaggio per treni che sarebbero stati soppressi di lì a breve, i passeggeri sono stati informati delle cancellazioni dei treni solo dopo essere già a bordo dei convogli, invitandoli a scendere, e, infine, non si è provveduto a organizzare alcun servizio alternativo -:
di quali informazioni si disponga con riferimento ai richiamati disservizi nella Regione Emilia-Romagna ed eventualmente nelle altre regioni limitrofe e quali siano state le ragioni per le quali non si sia provveduto a predisporre, in tempo utile, l'organizzazione di adeguate forme di informazione e assistenza ai passeggeri, oltreché, di servizi alternativi.
(5-00256)

Interrogazioni a risposta scritta:

TADDEI e LAMORTE. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
nei giorni scorsi è stato riscontrato un grave cedimento strutturale del viadotto «Fiumara di Tito» più conosciuto come «Ponte di Picerno»;
è un cedimento tale da costringere, dopo le verifiche dei tecnici dell'Anas, alla completa chiusura del viadotto per lo «scoppio» di una trave ed il grave danneggiamento di molte altre, danni che potrebbero portare all'abbattimento dell'infrastruttura con la conseguente chiusura del tratto per alcuni anni;
tale ponte è struttura facente parte del raccordo autostradale «Potenza-Sicignano

degli Alburni» dell'A3 e collega la Basilicata con la Campania e quindi con il Nord del Paese;
rappresenta una infrastruttura fondamentale per la viabilità generale e strategica per l'economia della Basilicata vista la preponderanza nel nostro Paese del trasporto su gomma;
l'unica arteria alternativa è rappresentata dalla strada statale 94 che però non può, per come è dislocata con molte curve strette, sopportare il traffico dei mezzi pesanti;
i disagi per gli automobilisti sono enormi con incolonnamenti già verificatisi nei giorni scorsi -:
quali siano le ultime notizie che l'Anas ha dato in ragione al cedimento di tale struttura e se sia prevista una riunione tecnica tra Governo, Anas e istituzioni regionali;
quali interventi urgenti, anche finanziari, il Governo intenda intraprendere per riabilitare al più presto il raccordo autostradale;
quali siano eventualmente i tempi per diminuire gli enormi disagi che colpiscono come detto la viabilità e l'economia della Basilicata, in un certo senso bloccata e chiusa verso Nord;
se ci sia una proposta per eventualmente obbligare la deviazione dei mezzi pesanti su di un'altra strada come la Tito-Brienza o la Isca-Polla per quantomeno alleggerire il traffico sulla strada statale 94.
(4-00782)

ZACCHERA. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
la normativa che regola la sostituzione temporanea fino a 30 giorni/anno del responsabile tecnico di un centro di revisioni veicoli (Decreto Ministeriale 30 aprile 2003 - decreto del Presidente della Repubblica n. 495 del 1992 - articolo 240 regolamento di esecuzione del codice della strada) prevede che in caso di assenza temporanea o di impedimento del responsabile tecnico è ammessa la sostituzione dello stesso per un periodo non superiore a trenta giorni l'anno con persona che abbia superato apposito corso di formazione oppure da un dipendente dell'impresa autorizzata che sia in possesso da almeno tre anni della qualifica professionale di operaio specializzato o operaio specializzato provetto;
secondo l'interpretazione dell'amministrazione provinciale del Verbano Cusio Ossola, però, un dipendente di un'officina e ricopre la qualifica di operaio qualificato da oltre 15 anni, che ha acquisito il solo attestato di «frequenza e profitto» rilasciato da una agenzia di formazione secondo lo standard formativo regionale (corso preventivamente autorizzato dal settore formazione dell'amministrazione provinciale) superando quindi il corso di formazione, non risulterebbe idoneo a ricoprire la carica di responsabile tecnico temporaneo per i trenta giorni l'anno;
si evidenzia che in Piemonte l'attestato di «frequenza e profitto» è titolo essenziale per l'iscrizione agli esami di idoneità per responsabile tecnico «permanente» (365 giorni anno) ma che per potervi accedere il candidato deve essere in possesso anche di idoneo diploma di scuola media superiore e di tutti gli altri requisiti previsti dal decreto del Presidente della Repubblica n. 495 del 1992;
in sostanza, secondo l'interpretazione della citata amministrazione provinciale non esiste distinzione tra i requisiti del responsabile tecnico «permanente» (decreto del Presidente della Repubblica n. 495 del 1992) e del «sostituto temporaneo» (decreto ministeriale 30 aprile 2003);
se questa interpretazione fosse corretta e confermata da codesto Ministero, molti centri di revisione del settore artigianato, costituiti dal solo titolare e da dipendenti qualificati in possesso del solo attestato di superamento del corso di formazione ma non di diploma, nel caso di

temporanea assenza del titolare (per ferie, malattia, infortunio, eccetera) si troverebbero nella condizione di sospendere l'attività non potendo delegare temporaneamente ai propri dipendenti la responsabilità della gestione del centro stesso -:
se codesto Ministero non ritenga di dover chiarire quali debbano essere i requisiti che deve possedere il responsabile tecnico temporaneo, in quanto in base alla deliberazione del 12 giugno 2003 - schema di accordo concernente le modalità di organizzazione dei corsi di formazione per i responsabili tecnici di operazioni di revisione periodica dei veicoli a motore, da adottarsi ai sensi dell'articolo 240, comma 1, lettera h) del decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992 n. 495, - non è così chiara infatti l'eventuale distinzione dei requisiti tra responsabile tecnico «temporaneo» e responsabile tecnico «permanente» nei centri di revisione, con conseguente diversa interpretazione della normativa da parte delle varie amministrazioni provinciali.
(4-00785)

FAVA, CROSIO, TORAZZI, GIBELLI, BITONCI e MONTAGNOLI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il 14 dicembre 2008 è prevista l'apertura del nuovo ponte ferroviario tra Ostiglia e Revere e la contemporanea dismissione del ponte attuale e della stazione ferroviaria;
il progetto fa parte del raddoppio della linea ferroviaria Verona-Bologna;
i lavori di realizzazione del nuovo ponte stano procedendo con celerità e pertanto permettono l'attivazione della prima linea entro dicembre 2008 e della seconda linea entro la metà dell'anno 2009;
il vecchio ponte potrebbe essere utilizzato per potenziare le infrastrutture viarie, realizzando un doppio senso di marcia in combinazione con il ponte stradale esistente;
i comuni di Ostiglia e Revere si stanno interessando per trovare una soluzione tra RFI e ANAS;
RFI sembra disponibile a cedere il vecchio ponte ferroviario all'ANAS, tuttavia occorrono risorse finanziarie per poter adeguare il manufatto alle nuove norme di sicurezza e trasformarlo in sede stradale -:
se il Ministro, per quanto di propria competenza, intenda intervenire presso l'ANAS, per individuare le risorse finanziarie occorrenti e per accelerare l'identificazione delle soluzioni tecniche adeguate alla trasformazione in sede stradale del vecchio ponte ferroviario dismesso tra Ostiglia e Revere.
(4-00792)

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INTERNO

Interrogazioni a risposta scritta:

LO PRESTI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la sezione di Palermo dell'associazione nazionale della Polizia di Stato è da qualche tempo attraversata da una polemica interna riguardante la legittimità della partecipazione alla vita dell'associazione di un iscritto, il quale non rivestirebbe le condizioni previste dallo statuto per l'iscrizione all'associazione;
si tratta del socio Santino Gaziano il quale, sebbene più volte sollecitato, si è rifiutato di produrre i documenti richiesti dallo statuto dell'associazione, ed in particolare i documenti attestanti «l'effettuazione del servizio in Polizia con l'esclusione

di precedenti penali pregressi o in corso»;
risulta all'interrogante, che il Gaziano abbia opposto il rifiuto, addirittura ponendo in essere atti di prevaricazione ai danni degli altri soci, e in particolare, occupando i locali della sezione di Palermo, spalleggiato anche da soggetti estranei alla associazione;
peraltro, il vice presidente vicario Angelo Camilleri ha già rappresentato tale incresciosa situazione ai vertici dell'associazione e al Questore di Palermo con nota del 26 ottobre 2007, senza però tenere alcuna risposta, anche con riguardo alla denunciata esistenza di procedimenti penali a carico del predetto Gaziano ed alla richiesta di sua esclusione dalla associazione ai sensi dell'articolo 36 dello Statuto -:
quali iniziative intenda assumere affinché le richieste della sezione di Palermo dell'Associazione nazionale della polizia di Stato siano rapidamente soddisfatte in modo da consentire agli organi direttivi della stessa, qualora venissero accertate le condizioni di incompatibilità del socio Gaziano e la violazione dello Statuto di provvedere in modo da riportare nell'associazione la serenità, la trasparenza della gestione ed il prestigio della sua rappresentatività.
(4-00788)

MIGLIORI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la cronaca senese de La Nazione, in data 28 giugno 2008, ha riportato la notizia che il Signor Elzir Ezzedin, portavoce nazionale dell'Ucoii e imam di Firenze, è anche divenuto imam di Colle Val d'Elsa, avendo reperito i fondi necessari per terminare i lavori della Moschea in tal Comune -:
se si disponga di elementi con riferimento alla provenienza delle somme reperite e in particolare se tali somme siano direttamente o indirettamente provenienti dall'estero, e in tal caso se ne sia nota la provenienza esatta.
(4-00789)

MIGLIORI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la Toscana risulta priva di un Centro ad hoc per l'identificazione e l'espulsione, con gravi risvolti negativi per i risultati effettivi che, nonostante la loro abnegazione, le forze dell'ordine possano concretamente realizzare e conseguenti crescenti problematiche per la sicurezza dei cittadini;
si apprende la volontà del Governo di dotare finalmente la Toscana di una struttura fondamentale ai fini della sicurezza dei cittadini, nonostante ideologici dissensi espressi da alcuni amministratori locali -:
entro quando si intenda dotare la Toscana di un proprio centro di identificazione e quale sia la sede prescelta.
(4-00794)

CONCIA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
secondo quanto riferito dal sito internet www.meltingpot.org, nel Centro di permanenza temporanea (CPT) di Via Corelli a Milano, tenuto dalla Croce Rossa, il cibo sia scadente e scarso, le cure mediche inesistenti, continue sono le provocazioni e le intimidazioni, pessime sono le condizioni igienico-sanitarie;
la stessa fonte riferisce che la notte tra il 10 e l'11 luglio 2008 una persona transessuale e sieropositiva sarebbe stata picchiata selvaggiamente da sei poliziotti: questi, stando alle notizie trapelate, a seguito di un diverbio con la stessa transessuale, dovuto alla omessa somministrazione di farmaci antiretrovirali, la avrebbero trascinata via. Quando la cittadina migrante è stata riportata nella sezione del CPT dove vengono custodite altre transessuali, presentava perdite di sangue dalla bocca e un seno «aperto» con fuoriuscite

di materiale. Accompagnata in ospedale da una infermiera della Croce Rossa, questa avrebbe dichiarato che «neanche un cane si tratta come era stata trattata quella persona», mentre, secondo fonti ufficiali, la persona transessuale sarebbe «caduta dal letto»;
dal 5 luglio, inoltre, gli «ospiti» del CPT sono in sciopero della fame per protestare contro le condizioni disumane cui sono costretti gli internati -:
se quanto testé denunciato corrisponda al vero e se alcuna informazione sia giunta al Governo;
se il Governo intenda comunicare alla Camera documenti o notizie o abbia preso o stia per prendere alcun provvedimento su quanto innanzi, non esclusa una ispezione nel Centro di Permanenza temporanea di Via Corelli a Milano, al fine di stabilire eventuali responsabilità.
(4-00798)

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ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazione a risposta orale:

VOLONTÈ. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
nelle Linee Guida per l'esercizio dell'attività motoria nella scuola primaria emanate dal Dipartimento per l'Istruzione - Direzione generale per lo Studente del Ministero era previsto un piano pluriennale di interventi al fine di valorizzare e potenziare l'educazione motoria, fisica e sportiva nella scuola primaria dando attuazione alle Indicazioni Nazionali della Riforma della Scuola;
era altresì previsto che le istituzioni scolastiche avrebbero, poi, in piena autonomia adottato le progettualità che avrebbero ritenute utili a tale scopo;
per la realizzazione dei progetti il potenziamento delle attività motorie in orario obbligatorio erano stati resi disponibili nel 2005, 10 milioni di euro;
tali risorse sarebbero state assegnate agli Uffici Scolastici Regionali in misura proporzionale al numero degli alunni frequentanti le scuole primarie del sistema nazionale d'istruzione -:
quanti progetti siano stati realizzati, se siano esaurite le risorse messe a disposizione e, in caso di risposta affermativa, se non ritenga opportuno prevedere un nuovo stanziamento per tali progetti, ritenuti indispensabili per la crescita educativa dei giovani alunni.
(3-00099)

Interrogazione a risposta in Commissione:

COSCIA, GHIZZONI, DE PASQUALE, DE TORRE, PES, SIRAGUSA, ANTONINO RUSSO, ROSSA, PICIERNO, BACHELET, NICOLAIS, MAZZARELLA, DE BIASI, GINEFRA, LEVI e LOLLI. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
la legge finanziaria per il 2007, all'articolo 1, comma 630, ha introdotto nel sistema educativo nazionale un servizio sperimentale per bambini di età compresa tra i due e i tre anni in apposite sezioni aggregate alle scuole dell'infanzia, denominate «sezioni primavera»;
a seguito di accordo sancito il 14 giugno 2007 dalla Conferenza unificata tale servizio è stato attivato dall'anno scolastico 2007-2008 con previsione di apposito contributo statale da erogare alle istituzioni educative autorizzate dalle locali amministrazioni comunali, a seguito di valutazione positiva dei progetti presentati;

dai dati pubblicati dal Ministero dell'istruzione, università e ricerca risulta che gli oltre 1300 progetti finanziati hanno rappresentato meno della metà delle richieste avanzate dalle scuole e dalle istituzioni educative interessate. Se si considera, inoltre, che la sperimentazione in oggetto è stata varata in tempi ristretti, all'inizio dell'estate 2007, cioè in un periodo oggettivamente poco propizio alla diffusione delle informazioni e alla predisposizione dei necessari progetti educativi, si può certamente ritenere che l'iniziativa abbia avuto, oltre ogni ragionevole previsione, un notevole successo, soprattutto nelle aree non servite da servizi per la prima infanzia;
diversi segnali che provengono dall'intero territorio nazionale fanno ritenere che questo servizio per l'infanzia abbia creato nuove aspettative da parte sia delle famiglie interessate ad una offerta specifica per bambini della prima infanzia sia degli amministratori locali che vedono nel nuovo servizio una soluzione leggera, esportabile, qualificata e a bassi costi gestionali;
per l'anno scolastico prossimo sulla base dell'accordo sancito in Conferenza unificata si prevedono intese regionali tra Uffici scolastici regionali e rispettive Regioni per definire programmazione e gestione dei nuovi interventi, e a fronte di una prospettiva che si presenta molto interessante, si registrano, invece, in questa fase conclusiva del primo anno di attuazione della sperimentazione, situazioni negative che rischiano di vanificare obiettivi normativi e impegni assunti, con il rischio di compromettere irrimediabilmente l'efficacia del nuovo servizio;
molte istituzioni educative lamentano la mancata corresponsione del saldo del contributo statale assegnato atteso per il 31 marzo scorso e dal quale dipende, in buona misura, il funzionamento della sezione primavera e la retribuzione del personale assunto -:
quali siano le ragioni di tale mancata erogazione della quota di contributo e i tempi previsti per la sua assegnazione;
quale sia lo stato delle intese regionali sottoscritte per il prosieguo della sperimentazione per il prossimo anno;
quali iniziative intenda assumere il Ministro per confermare e consolidare il nuovo servizio, assicurando, anche d'intesa con gli altri ministeri preposti, tutte le misure possibili per ampliarlo e potenziarlo e gli interventi per assicurarne la qualità.
(5-00257)

Interrogazione a risposta scritta:

SCALERA. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
negli ultimi dieci anni sono state effettuate complessivamente circa 170.000 immissioni in ruolo o contratti a tempo indeterminato nell'ambito della scuola primaria e delle medie di primo e secondo grado;
circa il 55 per cento dei posti disponibili è stato assegnato a docenti di materie letterarie o scientifiche;
è possibile constatare che, considerato l'organigramma strutturale della scuola media di primo e secondo grado, che prevede in tale ambito 105 classi di concorso, oltre il sostegno, nel periodo di riferimento sono state effettuate soltanto poche decine di immissioni in ruolo per i docenti di educazione fisica e di sostegno nell'area psicomotoria;
in alcune province gli uffici scolastici non sono dotati dell'organico di diritto per queste materie e, pertanto, non avendo la struttura giuridica per effettuare le necessarie immissioni in ruolo, procedono, oramai da anni, esclusivamente ad applicare

l'organico di fatto e cioè utilizzando i docenti ai sensi del decreto ministeriale n. 331 del 1998. Esempi eclatanti, in tal senso, si verificano costantemente in particolare nelle Marche, in Basilicata, in Calabria ed in Liguria, mentre in altre Regioni come ad esempio la Campania, la Puglia ed il Lazio, pur riscontrandosi alcune immissioni in ruolo, che riguardano l'educazione fisica ed il sostegno, queste ultime risultano essere, comunque, minime rispetto a quelle destinate ad altre classi di concorso -:
per quale motivo l'area di concorso per i docenti di educazione fisica (A029 e A030) e di sostegno nell'area psicomotoria (A024) risulta essere penalizzata, ai fini delle immissioni in ruolo rispetto alle altre aree di concorso (es.: AD01, AD02, AD03)
nella quasi totalità delle realtà scolastiche provinciali;
quali siano i criteri di carattere generale diramati dal Ministero e, di conseguenza, dagli uffici scolastici periferici, in base ai quali il GLH (gruppo di lavoro sull'handicap) ed i CSA degli istituti assegnano le aree di concorso per i ragazzi diversamente abili, considerato che da tali assegnazioni ne deriva concretamente la possibilità di eventuali immissioni in ruolo;
se non ritenga il Ministro di disporre gli opportuni accertamenti per verificare per quale motivo, in particolare nelle regioni Marche, Basilicata, Molise e Liguria sistematicamente soltanto nel mese di luglio, e cioè in sede di applicazione del decreto ministeriale n. 331 del 1998 che non prevede la possibilità di immissioni in ruolo, si accerta la presenza di cattedre disponibili per le classi di concorso A029, A030 e AD04 e sostegno, e la stessa disponibilità non è riscontrabile nel precedente mese di febbraio allorquando sarebbe possibile per legge procedere ad eventuali immissioni in ruolo.
(4-00780)

TESTO AGGIORNATO AL 31 LUGLIO 2008

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LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI

Interrogazione a risposta in Commissione:

MANCUSO, MANNUCCI, BECCALOSSI, GIAMMANCO, FAENZI, FRASSINETTI e SARUBBI. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
qualche giorno addietro un cavallo che trainava una caratteristica «botticella» romana è stramazzato tra i turisti in pieno centro a Roma e un altro è stato investito da un automezzo;
nonostante esista un regolamento comunale del 25 ottobre 2005 per l'attività di vetturino, sono palesi le inadempienze e le inosservanze che si traducono in maltrattamento per i poveri cavalli costretti a vivere al centro della Capitale;
sono state numerose le segnalazioni da parte di cittadini, attraverso le testate giornalistiche (ad esempio Il Messaggero del 21 luglio, pagina 37 della cronaca di Roma), con cui si denunciano le sofferenze dei cavalli di cui trattasi, nonché le condizioni igieniche carenti delle zone di sosta dei cavalli, che hanno trasformato in latrine a cielo aperto con lezzo incluso;
anche le guardie zoofile dell'ENPA (Ente nazionale protezione animali) sono intervenute nei giorni scorsi sul Lungotevere Gianicolense per fermare un vetturino che stava trasportando alcuni turisti alle ore 14,40, nonostante il regolamento comunale soprarichiamato preveda dal 1o giugno al 15 settembre il fermo dei cavalli tra le ore 13 e le ore 17, per ovvie ragioni climatiche -:
quali interventi intenda adottare il Governo per evitare che in futuro si ripetano episodi come quelli descritti in premessa, che offendono il comune sentimento zoofilo, sempre più diffuso nel nostro Paese;

se intenda il Governo intervenire ai sensi del decreto ministeriale 23 marzo 2007 per ottenere che il regolamento comunale citato in premessa venga rispettato dai vetturini che devono dare prova di educazione nei confronti di esseri viventi e senzienti;
quali iniziative intenda intraprendere per stimolare la realizzazione di idonee strutture, per la protezione dei cavalli dagli sbalzi climatici e per consentire loro di rifocillarsi di acqua e cibo, collocate in contesti adeguati.
(5-00259)

Interrogazioni a risposta scritta:

CASTIELLO. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
i dipendenti della sede Inps di Afragola (Napoli) hanno proclamato lo stato di agitazione diffondendo tra l'utenza un volantino di scuse per i disagi che l'agitazione potrebbe comportare;
a fronte dell'aumento delle competenze dell'ente con il conseguente aumento dei carichi di lavoro per i dipendenti, un disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri prevede il taglio degli incentivi ai dipendenti statali, una sostanziale riduzione degli organici;
soprattutto gli uffici periferici della pubblica amministrazione debbono essere rafforzati al fine di poter rispondere sempre meglio alle richieste dell'utenza -:
se gli organici degli Uffici periferici della pubblica amministrazione verranno rafforzati pur nel mantenimento dell'obiettivo condiviso di una generalizzata riduzione della spesa pubblica.
(4-00781)

ANTONINO FOTI. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
in base al recente rapporto INAIL sugli infortuni sul lavoro per l'anno 2007 tra i settori maggiormente a rischio, nei quali si verificano incidenti gravi, tali da provocare un'invalidità permanente, al primo posto troviamo le costruzioni, seguite dalla lavorazione del legno e dall'estrazione di minerali che sempre in base al suddetto rapporto il costo sociale degli infortuni sul lavoro in Italia calcolato dall'INAIL per l'anno 2005 ammonta a quasi 45 miliardi e mezzo di euro, pari a circa il 3,21 per cento del Prodotto interno lordo;
nello specifico i costi assicurativi sono stati solo 11.760 miliardi di euro, a fronte di 14.377 miliardi per gli interventi e i dispositivi di prevenzione e di ben 19.307 per le altre spese legate ai danni da lavoro;
lavoro nero ed irregolare, la riemersione del caporalato, il frenetico indotto di appalti e subappalti con il fuorviare di illecite committenze, costituiscono primario rapporto di causa ed effetto per la produzione di incidenti sul lavoro;
i dati devono indurre a riflettere: 3,5 milioni di lavoratori irregolari; 1,5 milioni di occupati che svolgono la propria prestazione lavorativa con restrizioni e condizionamenti; 1 su 4 i lavoratori nel nostro Paese che operano nel sommerso (triste record tra i paesi europei con i nostri standard di industrializzazione), 1,6 milioni di maestranze addette nel settore dell'edilizia di cui il 50 per cento extracontratto, ai dati occorre anche aggiungere la miriade di imprese irregolari non censite;
i settori sopracitati sono soggetti all'attività di vigilanza dell'Ispettorato del lavoro, il quale svolge un'importante attività di prevenzione anche attraverso l'emersione del lavoro irregolare rappresentando, altresì, uno strumento di recupero contributivo;
il Ministero del lavoro dispone di un bacino di potenziali ispettori - circa 300 unità utilmente collocati nelle graduatorie (prorogate fino al 2010 per espressa disposizione decreto-legge 31 dicembre 2007,

n. 248) dell'ultimo concorso pubblico per l'area funzionale C2 - profilo professionale ispettore del lavoro;
la legge finanziaria per il 2008, articolo 1 comma 346 lettera d), ha previsto lo stanziamento di risorse finanziarie da destinarsi all'assunzione di personale ispettivo nell'organico del Ministero del lavoro e previdenza sociale nella misura di 1 milione di euro per il corrente anno, 8 milioni per il 2009, 16 milioni dal 2010;
uno dei punti cardini del programma del Governo concerne l'incremento delle tutele delle garanzie e dei controlli in materia di sicurezza sul lavoro -:
se il Governo intenda procedere al potenziamento degli organici mediante assunzione dell'ultimo contingente di idonei tramite un definitivo scorrimento delle graduatorie regionali.
(4-00784)

CODURELLI. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
il 21 Luglio 2008 i lavoratori della ERC di Calolziocorte (Lecco) - azienda che opera nel settore magnetico e nell'elettronica con 280 dipendenti, di cui 240 donne - sono stati informati dalla direzione aziendale che la ditta è stata messa in liquidazione. La società ha motivato tale scelta in relazione alle difficoltà di tenuta del mercato e della situazione finanziaria;
allo stato attuale non è dato sapere se per la ERC è stata avviata la procedura per il fallimento, o se è ancora possibile trovare un acquirente. L'unica certezza è che i lavoratori saranno messi in cassa integrazione a zero ore a partire da lunedì 28 luglio;
particolarmente problematica è la situazione dei 70 lavoratori provenienti dalla ex Ken Electric di Cisano Bergamasco, assunti dalla ECR un anno fa con contratto a tempo determinato accompagnato da un impegno scritto di assunzione a tempo indeterminato. Il contratto a termine di questi lavoratori scade il prossimo 4 settembre e, essendo stata messa in liquidazione la società, ora non ci sarebbero le basi per far fronte a tale impegno. Per i dipendenti ex Ken Electric, dunque, rischierebbe di essere precluso lo strumento della cassa integrazione per cessata attività, e resterebbe solo la mobilità;
la messa in liquidazione della ERC rappresenta l'ennesimo colpo che ricevono l'occupazione e il sistema produttivo nel territorio lecchese, dopo il trasferimento all'estero della Riello e del reparto della meccanica della Bettini, le difficoltà alla Leuci, il ricorso alla cassa integrazione in altre piccole aziende del territorio -:
quali iniziative intendano assumere per scongiurare la chiusura di questa azienda e tutelare i diritti dei lavoratori coinvolti.
(4-00799)

IANNARILLI. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
il Ministero della salute, con ordinanza del 12 aprile 2008 recante «Misure sanitarie di eradicazione della malattia vescicolare del suino e di sorveglianza della peste suina classica», ha individuato un piano di eradicazione per la malattia vescicolare del suino fondato sul rilevamento dell'eventuale circolazione del virus della malattia vescicolare del suino nella popolazione suina nazionale;
tale ordinanza definisce «stalla di sosta» sia l'azienda di un commerciante autorizzata ai sensi dell'articolo 17 del decreto del Presidente della Repubblica n. 320 del 1954, sia le aziende che indipendentemente dall'orientamento produttivo, effettuano un avvicendamento di animali assimilabile alla stalla di sosta;
in base al piano di sorveglianza «i suini introdotti nelle stalle di sosta hanno come esclusiva e diretta destinazione il macello»;
il piano ha, di fatto, determinato un taglio alla ormai consolidata attività commerciale

dei suini con gravi ripercussioni di carattere economico per le piccole aziende -:
se il Ministro interrogato non ritenga necessario e urgente mettere in atto ogni possibile soluzione atta a scongiurare la crisi di tutto il settore anche attraverso un'opportuna revisione dell'ordinanza de quo;
se non si ritenga opportuno considerare la possibilità di incentivare i conduttori delle «stalle di sosta» a trasformare la propria attività commerciale alla stregua del cosiddetto «sito 2» per lo svezzamento e il magronaggio dei suini.
(4-00802)

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POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI

Interrogazione a risposta in Commissione:

ZUCCHI, OLIVERIO e MARCO CARRA. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
lo scorso 18 marzo 2008, il Consiglio dei Ministri dell'agricoltura dell'Unione europea ha riconosciuto agli Stati membri un aumento lineare del 2 per cento delle quote latte nazionali garantite, disponibili già dalla campagna in corso a livello di compensazione nazionale e successivamente ripartita ai produttori dalla campagna di produzione 2009-2010;
la notizia è stata favorevolmente accolta dalle associazioni di rappresentanza del settore e dai produttori di latte italiani, in quanto consente al settore zootecnico di non disperdere un significativo quantitativo di prodotto;
la ripartizione delle quote latte garantite ai produttori, ai sensi della legge n. 119 del 2003, è subordinata all'emanazione di un apposito decreto del Ministro delle politiche agricole, sentita la conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano;
la disciplina vigente prevede che alla ripartizione delle quote latte possono partecipare esclusivamente i produttori, titolari di quota, in regola con gli obblighi di versamento del prelievo supplementare, e pertanto sono esclusi dalla medesima ripartizione tutti i produttori che hanno ceduto a titolo oneroso in tutto o in parte la propria quota;
allo stato attuale, non risulta che il Ministero abbia ancora emanato il decreto ministeriale per la ripartizione delle maggiori quote latte riconosciute al nostro Paese dall'UE -:
se il Ministro intenda emanare, entro brevi termini, il decreto ministeriale per la ripartizione delle quote latte al fine di consentire l'assegnazione delle quote ai beneficiari nei tempi dovuti, tenendo conto anche dei tempi procedurali delle regioni;
se intenda procedere, al fine di tutelare i produttori di latte in regola con gli adempimenti di legge, alla ripartizione delle suddette quote latte nel pieno rispetto della normativa vigente.
(5-00255)

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RAPPORTI CON LE REGIONI

Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro per i rapporti con le regioni, per sapere - premesso che:
la Provincia autonoma di Trento ha approvato una legge provinciale (la n. 4 del 2008) per meglio regolamentare gli aspetti etici legati alla somministrazione di farmaci psicoattivi ai minori;
un'iniziativa del tutto simile è stata precedentemente assunta dall'assemblea

legislativa della Regione Piemonte (legge regionale n. 21 del 2007), ed analoghe leggi regionali sono in via di approvazione in Emilia-Romagna, Umbria, Lombardia, Veneto ed in altre Regioni d'Italia, in quanto sempre più pressanti sono le legittime richieste da parte della cittadinanza di iniziative legislative a tutela del diritto alla salute dei bambini, in un ambito così delicato qual è quello del rischio della disinvolta somministrazione di psicofarmaci, malapratica sanitaria in forte incremento - secondo l'International Narcotic Control Board dell'ONU - in ben cinquanta Paesi del mondo;
il Governo ha proposto ricorso prima avverso la legge regionale approvata in Piemonte, con delibera del Consiglio dei ministri del 21 dicembre 2007, e poi avverso la legge provinciale approvata in Trentino, con delibera del Consiglio dei ministri del 4 luglio 2008, con due testi d'impugnativa esattamente identici, in quanto - a dire dei tecnici legislativi - le due leggi, introducendo l'obbligo del «consenso informato» da parte dei genitori per la somministrazione al minore di sostanze psicotrope, obbligo non previsto dalla normativa nazionale sulla prescrizione dei farmaci stupefacenti o psicotropi, eccede dalle competenze legislative regionali;
tale affermazione - su cui principalmente si basa il ricorso - non è genuina e non tiene conto delle più recenti deliberazioni degli organismi di controllo sanitario, dal momento che la stessa Agenzia italiana del farmaco con le determinazioni AIFA A.I.C./N n. 876 e AIFA n. 437 del 2007 ha vincolato la somministrazione dei due psicofarmaci per bambini attualmente utilizzati in Italia (Ritalin e Strattera) proprio alla sottoscrizione - obbligatoria, e non facoltativa - di un modulo scritto di consenso informato a firma della famiglia e del medico, del tutto simile a quello proposto nelle leggi regionali in discussione, e questa circostanza va a confermare il più recente orientamento giurisprudenziale ed etico-scientifico sul punto;
il dispositivo legislativo del Trentino - come quello del Piemonte - non costituisce un profilo di «minor garanzia» per i cittadini, ma anzi istituisce strumenti di maggiore garanzia e sicurezza sul territorio regionale rispetto a quanto previsto dalla normativa nazionale, in linea con altre disposizioni legislative quali quella istitutiva dei LEA, i livelli essenziali di assistenza socio-sanitaria, laddove essi prevedono un livello minimo di omogeneità ed assistenza da prestarsi su tutto il territorio nazionale, ma nulla vietano in ordine a iniziative di ulteriore tutela eventualmente disposte ed adottate dalle singole Regioni;
l'obiezione riguardante il divieto di pubblicità al pubblico di questi prodotti, che secondo il ricorso, ostacolerebbe la prescrizione di tutti gli psicofarmaci in genere, è fuori luogo, dal momento che vale la pena rammentare come il divieto di pubblicità al pubblico di farmaci non da banco quali quelli psicoattivi è già vigente da tempo nel nostro Paese, e non è in discussione, ed il dispositivo regionale in questione ribadisca solo tale divieto, ponendo l'accento su pratiche sleali di pubblicità «occulta» di medicinali, quali sono vere e proprie campagne informative su specifiche patologie tali da sollecitare medici e famiglie all'adozione di ben individuati prodotti farmacologici, guarda caso prodotti dalle aziende che finanziano tali «iniziative informative»;
contrariamente a quanto affermato nel ricorso, l'intervento legislativo del Trentino non incide minimamente su scelte proprie dell'arte medica, dal momento che non costituisce in alcun modo una limitazione alla prescrivibilità di alcun medicinale, né vieta l'utilizzo di alcun dispositivo sanitario o presidio farmacologico, né nasce da pure valutazioni di discrezionalità politica, bensì va solo a costituire uno strumento di maggior garanzia per il rispetto del diritto alla salute del piccolo paziente;
il dibattito circa l'uso sui minori di questi delicati prodotti è molto attivo e - com'è noto - coinvolge buona parte della comunità scientifica, e quindi è viva e

continua la richiesta da parte della società civile di iniziative legislative qualificate in grado di normare in qualche modo non già gli aspetti scientifici, che sono e restano di competenza del medico, bensì quelli - delicatissimi - di ordine etico, ed esattamente questo appare essere l'indirizzo delle leggi approvate in Trentino ed in Piemonte;
le leggi regionali in questione, nel ribadire la libertà di scelta della famiglia per percorsi alternativi allo psicofarmaco - non prescindono in alcun modo dal vincolo delle evidenze scientifiche, come ipotizzato dal ricorso del Consiglio dei ministri, dal momento che precisano chiaramente che tali eventuali percorsi alternativi «dovranno (e non potranno, è quindi un imperativo, non un condizionale) essere scientificamente validati»;
è fondamentale ricordare come - contrariamente a quanto affermato dal ricorso - non è del medico bensì è solamente della famiglia la responsabilità etica, morale, giudica, civile e penale sulla salute del minore. La legge prevede infatti diversi efficaci meccanismi di tutela che permettono allo Stato di subentrare alla famiglia in tale responsabilità, in caso di comprovate inadeguatezze della medesima, dall'affido del minore ai servizi sul territorio al meccanismo del trattamento sanitario obbligatorio, ed è quindi del tutto evidente che in carenza di attivazione di tali meccanismi straordinari la responsabilità delle scelte afferenti la salute del minore è in capo alta famiglia, ed è anzi compito del medico proprio quello di fornire alla famiglia tutte le informazioni necessarie a permettere alla stessa di esprimere un consenso alla terapia proposta realmente consapevole;
è appurato, quindi, che i motivi alla base delle due impugnative del Consiglio dei ministri sopra richiamate sono basati su presupposti non genuini, ed in alcuni casi non tengono conto delle stesse determinazioni degli organismi sanitari di controllo -:
se non ritenga opportuno proporre al Consiglio dei ministri di ritirare le due impugnative, presentate rispettivamente contro la legge regionale approvata in Piemonte e la legge provinciale approvata in Trentino, e non riproporre più l'impugnativa avverso le altre leggi regionali in via di approvazione su queste importanti tematiche.
(2-00106)
«Binetti, Baretta, Berretta, Carella, De Torre, Mosella, Palomba, Porcu, Servodio, Volontè, Calgaro, Enzo Carra, Marco Carra, Boccuzzi, Pezzotta, Cavallaro, Fucci, Lo Monte, Bobba, Rossa, Rampi, Mosca, Sbrollini, Samperi, Pedoto, Picierno, Sanga, Duilio, Concia, Gozi, Razzi, Commercio, Gaglione, Touadi, Cuomo, Laganà Fortugno, Garofalo, Abelli, Pelino, Stagno d'Alcontres, Bocciardo, Di Virgilio, Renato Farina, Contento, Goisis, Rivolta, Palagiano, Meta, Aniello Formisano, Barani, Giammanco, De Pasquale, Fioroni, Saltamartini, Faenzi».

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SVILUPPO ECONOMICO

Interpellanza:

Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, per sapere - premesso che:
in Friuli Venezia Giulia, dal 2005, è stato avviato il progetto pubblico-privato (con la banca FriulAdria, l'Eurispes, l'ICE e l'Amministrazione Regionale) denominato «International Desk/Italy-South-East Europe»;
tale progetto ha l'obiettivo strategico di far diventare la regione FVG il punto di riferimento della cooperazione economica tra l'Italia e l'area balcanico-danubiana;

nel 2008 al progetto hanno preso parte i delegati di istituzioni, associazioni di categoria, enti camerali, agenzie di sviluppo, università e imprenditori, in rappresentanza di Slovenia, Croazia, Kosovo, Bulgaria, Bosnia, Romania, Serbia, Slovacchia, Macedonia, Albania e Montenegro;
va considerata, più in generale, la necessità di sfruttare le opportunità che derivano dall'ampliamento ad est e verso i Balcani dell'Unione europea e la necessità di contrastare gli effetti negativi che, per alcune realtà territoriali come le città di Gorizia e Trieste e la fascia del confine orientale, si trovano maggiormente esposte a fattori di competitività con i Paesi viciniori;
va rimarcata la necessità di sostenere e intraprendere azioni tese a rivitalizzare il settore industriale e delle piccole e medie imprese insediato in Friuli-Venezia Giulia -:
se e come il Governo intenda sostenere ed affiancare la Regione Friuli-Venezia Giulia nelle politiche di cooperazione economica internazionale rivolte ai Balcani, e se e come intenda contrastare le ripercussioni negative derivanti dalla maggior competitività economica e istituzionale dei Paesi affacciati al confine italiano a nord-est.
(2-00104)«Monai».

Interrogazioni a risposta scritta:

MANCUSO, FAENZI, MANNUCCI, GIAMMANCO, FRASSINETTI, BECCALOSSI, PAOLO RUSSO, SARUBBI e DE CORATO. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
nei giorni scorsi a Ginevra il Comitato Permanente della Convenzione Internazionale di Fauna e Flora a rischio estinzione (CITES) si è riunito per autorizzare la vendita di oltre 100 tonnellate di avorio ricavato dalle zanne degli elefanti;
la CITES è stata sottoscritta da 173 Paesi del mondo ed il Comitato Permanente è composto da esperti governativi che periodicamente si riuniscono per valutare il rischio di estinzione delle varie specie e che compilano aggiornate graduatorie;
dopo 19 anni di divieto, il Comitato Permanente che vigila sulle specie a rischio di estinzione, si è riunito su spinta del governo cinese;
negli anni '80 la popolazione degli elefanti scese da 1,3 milioni a 600.000 unità e conseguentemente la CITES vietò il commercio internazionale dell'avorio -:
se il Governo intenda impegnarsi, al fine di evitare una nuova strage di elefanti, con provvedimenti che garantiscano la definitiva messa al bando dell'avorio nel nostro Paese e nell'ambito della Comunità europea.
(4-00791)

MIGLIORI. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
sul numero di aprile di Qui Touring, rivista mensile del Touring Club Italiano, si legge la notizia che sono oltre cinquanta milioni i cinesi che hanno scelto l'estero per le loro vacanze nel 2008, e cioè un 15 per cento in più, rispetto all'anno precedente, e «con stime sempre più alte per il futuro»;
all'interno di tale dato si evince che sono ormai 100.000 le presenze turistiche cinesi annue in Italia, ma esse rappresentano la metà, rispetto agli arrivi in Francia e in Germania, a causa di gravi difficoltà delle nostre procedure, per quanto concerne la concessione dei visti a fini turistici;
uguali problematiche emergono per molti studenti cinesi che intendono imparare l'italiano, ma che sono costretti per le suddette ragioni a rivolgersi a scuole di lingua italiana nel Canton Ticino, stanti le

favorevoli procedure in vigore sul tema da parte della Confederazione Elvetica -:
se non si reputi opportuno, per comprovate ed evidenti finalità turistiche e/o di studio, prevedere procedure che facilitino, come accade per gli altri paesi europei, il più facile arrivo in Italia di studenti e turisti, provenienti dalla Repubblica Popolare Cinese;
quali iniziative di promozione e sostegno dell'offerta turistica e di studio italiana in Cina si intenda organicamente attivare.
(4-00795)

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Apposizione di firme a mozioni.

La mozione Bertolini e altri n. 1-00029, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 17 luglio 2008, deve intendersi sottoscritta anche dai deputati: Cassinelli, Ceccacci Rubino, Laboccetta, Cirielli, Mondello, Migliori, Goisis, Fedriga, Cota, Lussana, Laura Molteni, Osvaldo Napoli, Pelino, Mazzocchi, Franzoso, Alessandri.

La mozione Della Vedova e altri n. 1-00031, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 23 luglio 2008, deve intendersi sottoscritta anche dai deputati: Pizzolante, Scapagnini, La Malfa, Antonione.

Apposizione di una firma ad una interrogazione.

L'interrogazione a risposta scritta Borghesi n. 4-00277, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 5 giugno 2008, deve intendersi sottoscritta anche dal deputato Monai.

Pubblicazione di un testo riformulato.

Si pubblica il testo riformulato della interrogazione a risposta scritta Toccafondi n. 4-00758, già pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta n. 40 del 22 luglio 2008.

TOCCAFONDI e DE GIROLAMO. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
in base alla legge finanziaria (legge n. 244 del 24 dicembre 2007), sono stati abrogati l'articolo 5 della legge n. 53 del 28 marzo 2003 e il decreto legislativo n. 227 del 17 ottobre 2005 che assegnavano valore abilitante alla laurea in Scienze della formazione primaria;
l'abolizione del valore abilitante della laurea ha riportato in vigore l'articolo 3 della legge n. 341 del 19 novembre 1990 che così recita: «il diploma di laurea (in Scienze della Formazione Primaria) costituisce titolo necessario, a seconda dell'indirizzo seguito, ai fini dell'ammissione ai concorsi a posti di insegnamento nella scuola materna e nella scuola elementare (...). I concorsi hanno funzione abilitante» (articolo 3, comma 2);
le scuole di specializzazione per diventare docenti, denominate SISS, da settembre verranno praticamente chiuse dopo 10 anni di attività;
ad oggi le scuole di specializzazione SISS raccolgono iscrizioni e funzionano normalmente;
con la chiusura delle SISS non vi è ad oggi un percorso alternativo per l'ammissione ai concorsi a posti di insegnamento nella scuola materna e nella scuola elementare -:
quali iniziative intenda intraprendere il Governo per la creazione di un percorso alternativo alle SISS per l'ammissione ai concorsi a posti di insegnamento;
quali iniziative intenda intraprendere per coloro che sono già iscritti ad una scuola di specializzazione per diventare docenti. (4-00758)

Trasformazione di un documento del sindacato ispettivo.

Il seguente documento è stato così trasformato su richiesta del presentatore: interrogazione a risposta scritta Coscia e altri n. 4-00437 del 23 giugno 2008 in interrogazione a risposta in commissione n. 5-00257.

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ERRATA CORRIGE

Interpellanza urgente Sereni e altri n. 2-00101 pubblicata nell'Allegato B ai resoconti della seduta n. 38 del 18 luglio 2008. Alla pagina 1204, seconda colonna, alla quindicesima riga deve leggersi: «Garofani, Giacomelli, Bocci, Gra-» e non «Garofani, Giacomelli, Gra-» come stampato.