XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 68 di lunedì 20 ottobre 2008

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

La seduta comincia alle 9,30.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 15 ottobre 2008.

I deputati in missione sono quaranta.

Annunzio di petizioni.

ANGELO SALVATORE LOMBARDO (Misto-MpA), Segretario. Dà lettura del sunto delle petizioni pervenute alla Presidenza (vedi resoconto stenografico pag. 1).

Trasmissione dal Senato di un disegno di legge di conversione e sua assegnazione a Commissioni in sede referente.

PRESIDENTE. Comunica che il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza il disegno di legge n. 1802, di conversione del decreto-legge n. 147 del 2008, recante disposizioni urgenti per assicurare la partecipazione italiana alla missione di vigilanza dell'Unione europea in Georgia.
Il disegno di legge è stato assegnato alle Commissioni riunite III e IV in sede referente ed al Comitato per la legislazione, per il parere di cui all'articolo 96-bis, comma 1, del Regolamento.

Discussione del disegno di legge S. 999, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 134 del 2008: Ristrutturazione di grandi imprese in crisi (approvato dal Senato) (A.C. 1742-A).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

MARIO VALDUCCI (PdL), Relatore per la IX Commissione. Ricordato che il decreto-legge in discussione reca una serie di disposizioni urgenti in materia di grandi imprese in crisi, richiama, in particolare, alcune modifiche apportate al testo nel corso dell'iter in sede referente. Nel rinviare alla relazione scritta per una più approfondita analisi degli interventi delineati nel provvedimento d'urgenza in esame, sottolinea la necessità di una sollecita approvazione del relativo disegno di legge di conversione.

ALBERTO GIORGETTI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Nel ribadire la rilevanza del decreto-legge in discussione, sottolinea la necessità di approvare tempestivamente il relativo disegno di legge di conversione, anche in considerazione delle importanti scadenze istituzionali che impegnano l'Assemblea nella settima in corso.

AURELIO SALVATORE MISITI (IdV). Giudicate preliminarmente non condivisibili le finalità del decreto-legge in discussione, evidenzia i profili di dubbia legittimità costituzionale delle misure da esso recate, che estendono le disposizioni della cosiddetta legge Marzano a tutte le imprese operanti nel settore dei servi pubblici. Osservato, quindi, che il provvedimento d'urgenza è finalizzato prevalentemente a risolvere la crisi di Alitalia, esprime un giudizio fortemente critico sulla sostanziale sospensione delle responsabilità amministrative e contabili dei manager pubblici, sulle deroghe alla normativa nazionale e comunitaria in materia di concentrazioni industriali, nonché sull'ampliamento dei poteri del commissarioPag. IVstraordinario delle imprese in crisi, paventando il rischio di licenziamento per molti lavoratori della compagnia di bandiera. Nell'ipotizzare dunque la volontà di favorire sostanzialmente l'acquisto di Alitalia da parte della Compagnia aerea italiana, ostacolando l'ingresso di soggetti stranieri, in particolare di Air France, la cui offerta era preferibile, lamenta gli oneri che derivano per i contribuenti dalla strategia governativa. Auspica infine che nel prosieguo dell'iter siano modificate le parti più controverse del provvedimento, confermando, in particolare, la necessità di intervenire sulla cosiddetta norma salva manager, come convenuto dallo stesso Ministro Tremonti.

MASSIMO POMPILI (PD). Nel ritenere che il Governo debba riconoscere le sue responsabilità in merito all'evoluzione della crisi di Alitalia, esprime un giudizio negativo sul provvedimento d'urgenza in discussione, manifestando forti perplessità sul piano di salvataggio predisposto dall'Esecutivo e, in particolare, sulla strategia del nuovo vettore con la definizione di sei nuovi aeroporti base. Richiama quindi le principali ragioni di contrarietà al decreto-legge in discussione, soffermandosi sul problema dell'erogazione del prestito ponte, che ha già dato avvio ad una procedura di infrazione a livello comunitario, sulle modalità scarsamente trasparenti con le quali si è costituita la cordata di imprenditori, nonché sul tema dei costi a carico della finanza pubblica e sulle conseguenze che ne potranno derivare in termini occupazionali per l'intero indotto. Evidenzia, infine, come il Governo abbia gestito in modo inadeguato e strumentale la complessiva vicenda della compagnia di bandiera, adombrando il dubbio che lo stesso intenda porre la questione di fiducia sul provvedimento in esame.

SAVINO PEZZOTTA (UdC). Osservato che l'annosa vicenda della crisi di Alitalia, alla quale non sono estranei taluni discutibili comportamenti degli Esecutivi succedutisi alla guida del Paese, nonché delle banche, deve essere opportunamente inquadrata nel difficile contesto di stagnazione e di arretramento dell'economia, atteso anche il ruolo strategico del sistema aeroportuale, sottolinea la necessità di promuovere complessivi interventi di modernizzazione e di rilancio del sistema produttivo atti a mitigare gli effetti prodotti dalla crisi dei mercati finanziari sull'economia reale. Giudicato debole, in particolare, il piano industriale per il rilancio della compagnia aerea nazionale, preannunzia la presentazione di proposte emendative volte a migliorare il testo del provvedimento in discussione, dal cui accoglimento dipenderà il giudizio, allo stato negativo, che la sua parte politica esprimerà sul disegno di legge di conversione.

ILEANA ARGENTIN (PD). Sottolineata la rilevanza della materia oggetto del provvedimento d'urgenza in discussione, che giudica non risolutivo ma necessario per non sacrificare la nostra compagnia di bandiera e il relativo personale, ritiene che l'intervento dello Stato, che inevitabilmente inciderà sulle finanze dei contribuenti, debba essere volto al rispetto della normativa vigente, segnatamente con riferimento alla possibilità di inserimento in Alitalia anche di lavoratori portatori di handicap. Ricorda, inoltre, le notevoli difficoltà, anche in termini di costi, che i disabili sono costretti a sostenere per usufruire del trasporto aereo.

DAVID FAVIA (IdV). Nel manifestare netta contrarietà al decreto-legge in discussione, che giudica un monstrum giuridico, ne sottolinea i palesi profili di illegittimità costituzionale per mancanza dei prescritti requisiti di straordinaria necessità ed urgenza e per violazione, con riferimento alle norme che introducono trattamenti di favore per i soli lavoratori dei vettori aerei e delle società da questi derivate, del principio di parità di trattamento, evidenziando altresì che esso viola i principi sanciti dalla normativa europea in materia di concorrenza.
Preannunzia, quindi, il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione.

Pag. V

LAURA FRONER (PD). Criticato preliminarmente il ricorso alla decretazione d'urgenza che delegittima il ruolo del Parlamento, ricorda che, in relazione alla vicenda Alitalia, la sua parte politica ha sempre agito nell'interesse del Paese, senza assumere posizioni strumentali e ideologiche. Espresso quindi un giudizio critico sulla soluzione prospettata attraverso la vendita alla Compagnia aerea italiana, che esporrà l'Italia a possibili censure da parte dell'Unione europea per violazione della norme sulle concentrazioni industriali, lamenta il conseguente aggravio per i contribuenti, che dovranno accollarsi le passività della compagnia di bandiera, nonché il possibile licenziamento di migliaia di lavoratori in esubero.
Nell'imputare quindi al leader della maggioranza la responsabilità del fallimento della trattativa con Air France, il cui piano di ristrutturazione aziendale era complessivamente preferibile, paventa il rischio che l'Italia resti esclusa dal ruolo internazionale che le compete nel settore del trasporto aereo.
Ribadito inoltre che il suo gruppo ha sempre avvertito la necessità di agire nell'ambito dei vincoli europei, in cui si riconosce convintamente, auspica che la maggioranza si attenga ad un maggior senso di responsabilità e preannunzia alcune forme di protesta democratica che saranno poste in essere dall'opposizione.

JONNY CROSIO (LNP). Nel richiamare le cause che hanno concorso al declino di Alitalia, segnatamente la ridotta produttività, gli elevati costi di gestione e la mancanza di valide strategie aziendali, ricorda che il suo gruppo ha sempre tenuto un atteggiamento critico nei confronti di una compagnia di bandiera incapace di competere con la concorrenza, manifestando altresì un orientamento favorevole al provvedimento inerente il cosiddetto prestito ponte unicamente per l'impegno assunto dal Governo di rilanciare il trasporto aereo nazionale e, in particolare, lo scalo di Malpensa, fortemente penalizzato dalle scelte di Alitalia. Esprime quindi apprezzamento per l'operato di un Esecutivo che ha ritenuto di tutelare gli interessi generali, superando decenni di deleterio consociativismo, ed ha fornito concrete prospettive di sviluppo per Alitalia e per l'hub lombardo.

ANDREA SARUBBI (PD). Nel manifestare insoddisfazione per l'esito della vicenda Alitalia, che a suo avviso non può considerarsi definitivamente conclusa, evidenzia i conseguenti rischi sul piano occupazionale per migliaia di lavoratori, anche dell'indotto, che il Governo non ha valutato attentamente. Precisato altresì che l'ammontare finale del cosiddetto prestito ponte è stato definito in realtà dall'attuale Presidente del Consiglio, distogliendo risorse da altri importanti settori, evidenzia il carattere contraddittorio del ricorso ad una politica degli aiuti di Stato, cui l'Esecutivo sembra essersi recentemente convertito. Rilevato inoltre che la strategia seguita in materia di scali aeroportuali e di razionalizzazione delle tratte aeree testimonia la scarsa volontà di attuare una politica di taglio degli sprechi, in stridente contrasto con le promesse fatte in campagna elettorale, in particolare sul caso Malpensa e sulla volontà di salvaguardare l'interesse nazionale nella vicenda Alitalia, lamenta le conseguenze per i contribuenti italiani derivanti dalla scissione tra asset attivi e passivi di Alitalia, ricordando che il progetto del Governo Prodi prevedeva il conferimento di entrambi ad Air France.

GABRIELE CIMADORO (IdV). Giudicato non veritiero il messaggio lanciato dal Governo sul salvataggio di Alitalia, manifesta la contrarietà del suo gruppo alla sua capitalizzazione e alla scelta della cordata di imprenditori, ritenendo che la proposta di Air France non avrebbe fatto gravare sulla fiscalità generale i debiti dell'azienda. Sottolineata quindi la necessità di individuare le responsabilità delle componenti dirigenziali, sindacali e politiche sulla perdurante crisi della compagnia di bandiera, ritiene che il decreto-legge in discussione, su cui l'Esecutivo si appresta a porre l'ennesima questione di fiducia, sia inidoneo aPag. VIrisolvere tali problematiche. Ricorda, infine, le motivazioni sottese alla presentazione da parte del suo gruppo di una questione pregiudiziale, segnatamente l'esatta quantificazione dei debiti di Alitalia e la specifica individuazione delle risorse finanziarie necessarie per la loro copertura.

EMANUELE FIANO (PD). Nel ricordare preliminarmente che i requisiti di straordinaria necessità ed urgenza del decreto-legge in discussione sussistono esclusivamente per la crisi di Alitalia, esprime un giudizio fortemente critico sulle radicali modifiche apportate in materia di amministrazione straordinaria delle imprese operanti nel settore dei servizi pubblici, segnatamente sulla non condivisibile sospensione della responsabilità dei manager, che, incoerentemente, interviene in una fase storica in cui i mercati internazionali sono in crisi proprio per la discutibile gestione di società operanti nel settore finanziario.
Nel lamentare quindi la scarsa trasparenza relativa ai costi complessivi dell'operazione Alitalia, evidenzia che la scelta di cedere l'azienda ad Air France sarebbe stata economicamente preferibile per i contribuenti e giudica elevato il numero di esuberi previsto nel piano della compagnia di bandiera. Richiama dunque alcuni profili di criticità in materia di conflitto di interessi derivanti dalla scelta di affidare l'incarico di valutare le attività di Alitalia alla Banca Leonardo, attesa la presenza tra i soci di quest'ultima di alcuni componenti della cordata che acquisirà la compagnia.
Ricordate altresì le negative conseguenze per la libera concorrenza nel settore aereo derivanti dalla sospensione di alcune norme antitrust, evidenzia la necessità di una politica attenta all'esigenza di un razionale riassetto degli scali aeroportuali, in particolare di Malpensa e Linate, che un adeguato piano industriale per Alitalia deve necessariamente prendere in considerazione. Preannunzia, infine, il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in discussione.

GIANLUCA BENAMATI (PD). Richiamati preliminarmente i diversi fattori che hanno determinato e progressivamente aggravato l'annosa vicenda della crisi di Alitalia, osserva che la proposta della CAI, che giudica non condivisibile, rappresenta una privatizzazione che, oltre ad incidere negativamente sugli interessi dei contribuenti, delle imprese e dei consumatori, determinerà una palese disparità di trattamento tra i lavoratori di Alitalia e quelli di altre imprese in crisi. Ritiene, quindi, che il decreto-legge in discussione contenga disposizioni non rispettose delle regole della concorrenza, introducendo, tra l'altro, forme di trattativa privata di per sé poco trasparenti. Esprime, infine, un giudizio fortemente negativo relativamente al merito delle misure proposte ed al metodo seguito dall'Esecutivo in sede di predisposizione del piano di salvataggio della compagnia di bandiera.

MARIA COSCIA (PD). Ricorda preliminarmente che il Partito Democratico ed il suo leader Veltroni hanno offerto, dimostrando grande senso di responsabilità nei confronti del Paese e dei lavoratori interessati, un importante contributo alla riapertura di una trattativa che sembrava irreparabilmente compromessa, a causa dei comportamenti irresponsabili assunti da taluni esponenti della compagine governativa e della CAI. Esprime, quindi, un giudizio fortemente critico sul decreto-legge in discussione, a suo avviso ispirato da un disegno di corto respiro, le cui disposizioni, tra l'altro, modificano norme ordinamentali, contravvengono alla disciplina comunitaria e nazionale in tema di concorrenza e pongono inammissibilmente a carico dei contribuenti il costo di un'operazione che privilegia interessi di parte a scapito di quelli della collettività. Auspica, infine, che nel prosieguo dei lavori possa aprirsi un confronto serio sul merito del provvedimento, il cui testo la sua parte politica cercherà di migliorare mediante apposite proposte emendative.

RENZO CARELLA (PD). Richiamata preliminarmente la posizione coerente ePag. VIIresponsabile assunta dal Partito Democratico nella vicenda Alitalia, esprime netta contrarietà relativamente al metodo, poco trasparente e lesivo delle regole della concorrenza, adottato dal Governo per il salvataggio della compagnia di bandiera. Nel ritenere, inoltre, che sarebbe stato preferibile seguire l'ipotesi Air France, che avrebbe avuto un impatto sociale sicuramente meno disastroso, lamenta gli oneri che deriveranno per i contribuenti dalla strategia governativa, nonché le conseguenze occupazionali per l'intero indotto.

LIDO SCARPETTI (PD). Espresso un giudizio fortemente negativo sull'impianto del provvedimento d'urgenza in discussione, resosi peraltro necessario al fine di evitare il fallimento di Alitalia, ritiene che gli interventi delineati, che modificano le disposizioni della cosiddetta legge Marzano, siano assai discutibili, nel merito e nel metodo, ricordando che l'erogazione del prestito ponte ha già dato avvio ad una procedura di infrazione a livello comunitario. Richiamati quindi gli aspetti di maggiore criticità delle disposizioni recate dal decreto-legge in esame, manifesta perplessità, in particolare, sui costi che ricadranno sul consumatore finale e sulla reale possibilità di accedere allo strumento degli ammortizzatori sociali, ritenendo che la proposta di Air France non avrebbe fatto gravare sulla fiscalità generale i debiti della compagnia di bandiera. Nel formulare, infine, rilievi critici sulla politica economica del Governo, avrebbe ritenuto opportuno destinare le risorse economiche impiegate nella vicenda Alitalia e nell'eliminazione dell'ICI per i redditi medio-alti allo sviluppo del Paese e al sostegno reale dei salari e delle pensioni.

ANTONIO RUGGHIA (PD). Nel manifestare preliminarmente insoddisfazione per l'esito della vicenda Alitalia, che non può considerarsi positivo, atteso che non si pongono le basi per la creazione di una grande compagnia di bandiera, richiama alcune non condivisibili disposizioni del decreto-legge in discussione, segnatamente quelle concernenti la sospensione della responsabilità amministrativa e contabile per i manager. Ritiene altresì, più in generale, che il declino della compagnia di bandiera sia da ascriversi principalmente alle scelte dell'attuale leader della maggioranza, attesa anche la decisione di far fallire la trattativa con Air France.
Evidenziate dunque le conseguenze per i contribuenti, che dovranno accollarsi i debiti di Alitalia, paventa il rischio della perdita del posto di lavoro per migliaia di dipendenti della compagnia di bandiera e dell'indotto. Giudicato altresì insufficiente il piano industriale della CAI, in termini sia di acquisizione di nuovi aeromobili sia di riassetto degli scali aeroportuali, in particolare per Fiumicino, ribadisce la contrarietà del suo gruppo al provvedimento d'urgenza in discussione, pur condividendo la necessità di procedere al salvataggio di Alitalia e di salvaguardarne i lavoratori e l'interesse nazionale.

PRESIDENTE. Avverte che la Conferenza dei presidenti di gruppo è convocata per le 18.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, ritiene che eventuali determinazioni della Conferenza dei presidenti di gruppo possano riguardare esclusivamente l'andamento della seduta di domani, atteso che era previsto che i lavori odierni della Camera si concludessero alle 14,30.

MASSIMO POLLEDRI (LNP), Relatore per la X Commissione. Ritiene che la Conferenza dei presidenti di gruppo potrà valutare eventuali modifiche alla prevista programmazione dei lavori.

PRESIDENTE. Rileva che la Conferenza dei presidenti di gruppo valuterà le determinazioni da assumere circa il prosieguo dei lavori della Camera.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Chiede che la Conferenza dei presidenti di gruppo non alteri la programmazione dei lavori già prevista per la giornata odierna.

Pag. VIII

PRESIDENTE. Ritiene che le considerazioni svolte dal deputato Giachetti, delle quali prende atto, potranno essere riferite nella Conferenza dei presidenti di gruppo dal rappresentante del suo gruppo.

Per la risposta ad uno strumento del sindacato ispettivo.

IVANO STRIZZOLO (PD). Sollecita la risposta ad un atto di sindacato ispettivo da lui presentato.

PRESIDENTE. Assicura che riferirà al Presidente della Camera perché interessi il Governo.

La seduta, sospesa alle 14,35, è ripresa alle 18,55.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

Sull'ordine dei lavori, annunzio della convocazione del Parlamento in seduta comune e nuova convocazione della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi per la sua costituzione.

PRESIDENTE. Avverte che, a seguito dell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, è stato stabilito che l'esame del decreto-legge Alitalia (A.C. 1742) proseguirà nella seduta di domani, con inizio alle 11,30 e con votazioni a partire dalle 14.
Dopo il decreto-legge Alitalia saranno iscritti all'ordine del giorno la questione pregiudiziale presentata al decreto-legge in materia di funzionalità del sistema giudiziario (A.C. 1772), il seguito dell'esame del disegno di legge collegato in materia di lavoro (1441-quater), l'esame del decreto-legge recante adempimenti comunitari in materia di giochi (A.C. 1707) e della proposta di istituzione di una Commissione di inchiesta sugli errori in campo sanitario (Doc. XXII, n. 1 e abbinati).
Alle 15 sarà commemorato nell'Aula della Camera Vittorio Foa.
Avverte inoltre che, su richiesta unanime della X Commissione, l'esame del disegno di legge collegato in materia di sviluppo e internazionalizzazione delle imprese (A.C. 1441-ter) avrà luogo a partire da mercoledì 22 ottobre.
Ricorda infine che questa sera, alle 19, avrà luogo una ulteriore votazione del Parlamento in seduta comune per procedere all'elezione di un giudice della Corte costituzionale. Ulteriori votazioni, ove necessarie, saranno previste domani alle 9 e alle 19, mercoledì 22 ottobre, alle 8,30 e alle 12,30 ed eventualmente giovedì 23 ottobre alle 8,30 e alle 12,30.
La Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi sarà convocata, ove necessario, domani alle 12 e alle 22 e mercoledì 22 ottobre e giovedì 23 ottobre alle 15 e alle 20.30.

Annunzio della presentazione di un disegno di legge di conversione e sua assegnazione a Commissione in sede referente.

PRESIDENTE. Comunica che il Presidente del Consiglio dei ministri ha presentato alla Presidenza il disegno di legge n. 1813, di conversione del decreto-legge n. 158 del 2008, recante misure urgenti per contenere il disagio abitativo di particolari categorie sociali.
Il disegno di legge è assegnato alla VIII Commissione in sede referente ed al Comitato per la legislazione, per il parere di cui all'articolo 96-bis, comma 1, del Regolamento.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 21 ottobre 2008, alle 11,30.

(Vedi resoconto stenografico pag. 59).

La seduta termina alle 19.