XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 83 di martedì 11 novembre 2008

Pag. V

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

La seduta comincia alle 10,05.

La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.

I deputati in missione sono settantuno.

Seguito della discussione del disegno di legge: Legge finanziaria 2009 (A.C. 1713).

Nella seduta del 10 novembre 2008 si è conclusa la discussione congiunta sulle linee generali dei disegni di legge finanziaria e di bilancio.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il seguito del dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

La I Commissione ha espresso il prescritto parere.

PRESIDENTE. Comunica che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del Regolamento, procedendo in particolare a votazioni per principi o riassuntive, ai sensi dell'articolo 85, comma 8, ultimo periodo, fermo restando l'ordinario regime delle preclusioni e delle votazioni a scalare. Constando il testo di soli 3 articoli, al fine di consentire una più ampia valutazione delle questioni poste dal provvedimento, la Presidenza ha ritenuto di ammettere alla discussione ed al voto un numero maggiore di emendamenti, pari al triplo di quelli che sarebbero consentiti: i gruppi Italia dei Valori e Misto (per le componenti politiche MPA e Minoranze linguistiche) sono stati invitati a segnalare gli emendamenti da porre comunque in votazione.
Avverte altresì che la Presidenza non ritiene ammissibili le seguenti proposte emendative: Zucchi 2.11, Buttiglione 2.64 e 2.65, Vannucci 2.012, Milo 2.85, Marchi 0.2.201.2, Galletti 0.2.201.7, Della Vedova 0.2.201.8, Bitonci 0.2.201.13, Galletti 0.2.202.2, Rubinato 0.2.201.9, Misiani 0.2.201.4, Rubinato 0.2.201.6 e 0.2.201.16 e Bitonci 0.2.201.17.

GIULIO TREMONTI, Ministro dell'economia e delle finanze. Rilevato preliminarmente che la politica economica del Governo persegue quali obiettivi prioritari la stabilizzazione del bilancio pubblico, la tutela del risparmio ed il sostegno alle imprese ed alle famiglie, ritiene che sia stato ragionevole anticipare alla scorsa estate larga parte della manovra, anche alla luce della sopravvenuta crisi finanziaria. Evidenzia, quindi, che mentre molti Paesi europei si trovano in un'area di deficit eccessivo, l'Italia, secondo le stime definite in sede Ecofin, manterrà nei prossimi tre anni un rapporto tra deficit e PIL al di sotto del 3 per cento, osservando che i dati relativi alla crescita si sono allineati a quelli degli altri Paesi.
Sottolinea, infine, che il Governo intende seguire una strategia di sostegno alla domanda pubblica prevedendo, altresì, l'istituzione di un fondo per il finanziamento delle imprese ed integrando le risorse destinate agli ammortizzatori sociali.

MICHELE VENTURA (PD). Sottolineata preliminarmente la necessità di coinvolgere i grandi Paesi emergenti nell'azionePag. VIdi contrasto alla crisi dei mercati finanziari, ritiene che la recente elezione di Barack Obama sia una risposta vitale e democratica all'idea malsana di una società chiusa e di carattere corporativo.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

MICHELE VENTURA (PD). Richiamata, quindi, la difficile situazione economico-finanziaria in cui versa il Paese reale, avrebbe ritenuto opportuno fornire soluzioni immediate alla legittime aspettative delle famiglie e delle piccole e medie imprese, salvaguardando il potere d'acquisto delle pensioni e degli stipendi e garantendo l'accesso al credito. Espressa, infine, perplessità sulla reale percezione della crisi in atto da parte del Presidente del Consiglio, dichiara di condividere il principio del rispetto del Patto di stabilità, manifestando peraltro apprezzamento per il proficuo lavoro svolto nella scorsa legislatura dal Ministro Padoa Schioppa in direzione del risanamento dei conti pubblici.

BRUNO TABACCI (UdC). Nel rilevare che il fatto di aver incentivato i comuni a ricorrere agli strumenti della finanza derivata ha ridotto la propensione alla valutazione del rischio, osserva che le disposizioni riguardanti il rifinanziamento dei mutui e la cosiddetta Robin Hood tax non hanno dato i risultati annunciati dall'Esecutivo. Espresso, quindi, apprezzamento per il riferimento del Ministro all'importanza del livello istituzionale europeo, evidenzia che il Governo non ha ancora assunto concrete iniziative a sostegno delle famiglie e dell'economia reale, rilevando che l'abolizione dell'ICI sull'abitazione principale ha sottratto risorse che avrebbero potuto essere destinate a tale finalità. Manifesta, infine, la disponibilità a contribuire alla definizione di misure volte ad affrontare la crisi finanziaria in atto, purché si collochino in un contesto di trasparenza e di dialogo con l'opposizione.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Nel giudicare l'intervento del Ministro Tremonti reticente ed evasivo rispetto ai gravi problemi economici e sociali dell'Italia, a fronte di importanti iniziative già adottate da altri Paesi europei, preannunzia la presentazione di una specifica proposta di legge volta a prevedere misure che favoriscano realmente i risparmiatori e le piccole e medie imprese. Sottolinea, infine, che il disegno di legge finanziaria appare basato su dati macroeconomici irreali.

Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.

GIORGIO LA MALFA (Misto-LD-R). Nel concordare su molte delle considerazioni svolte dal Ministro Tremonti, reputa saggia la posizione del Governo di assumere iniziative comuni al resto d'Europa per fissare nuove regole e linee di intervento al fine di rispondere nella misura maggiore possibile alla crisi finanziaria in atto. Non condivide, quindi, il rapporto delineato dal Ministro tra Governo ed istituti bancari relativamente alla concessione di aiuti per far fronte alla crisi, rilevando la necessità di individuare le ragioni della bassa crescita economica del Paese.

ROBERTO COTA (LNP). Esprime apprezzamento per la nuova impostazione della manovra finanziaria proposta dell'Esecutivo decisa nel DPEF ed attuata con il decreto-legge n. 112, che, attraverso il taglio degli sprechi garantisce una maggiore certezza nella pianificazione delle risorse disponibili, al fine di consentire la realizzazione di riforme strutturali come il federalismo fiscale attualmente in discussione e di interventi in favore delle imprese in crisi.

FABRIZIO CICCHITTO (PdL). Nel ringraziare il Ministro per aver fornito un quadro organico della politica economica dell'Esecutivo, rileva che il Governo ha dovuto necessariamente operare un drastico taglio della spesa pubblica e semplificare,Pag. VIInel contempo, il meccanismo della legge finanziaria. Giudicati, quindi, demagogici i rilievi critici formulati da taluni esponenti dell'opposizione, sottolinea l'importanza dei provvedimenti collegati alla manovra di finanza pubblica, segnatamente con riferimento ai temi del lavoro e dell'internazionalizzazione delle imprese, manifestando apprezzamento per le misure previste per risolvere i nodi dell'economia reale. Ribadita la disponibilità della maggioranza a tenere in considerazione talune proposte avanzate dalla parte più ragionevole dell'opposizione, auspica, altresì, una riforma costituzionale e dei Regolamenti parlamentari, con la revisione della legge n. 468 del 1978, al fine di dare maggiore efficacia al sistema, nonché un costruttivo confronto parlamentare sul disegno di legge in esame, attesa la gravità della crisi finanziaria in atto.

FURIO COLOMBO (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, giudica intollerabili i riferimenti provocatori e strumentali alla realtà statunitense operati da esponenti della Lega Nord Padania.

MARCO GIOVANNI REGUZZONI (LNP). Parlando per un richiamo al Regolamento, chiede l'istituzione di un giurì d'onore che valuti le infamanti ed infondate accuse formulate dal deputato Colombo nel corso dell'intervento del deputato Cota.

(Esame dell'articolo 1)

GASPARE GIUDICE (PdL), Relatore per la maggioranza. Raccomanda l'approvazione dell'emendamento 1.200 della Commissione ed invita al ritiro dei restanti emendamenti.

ROLANDO NANNICINI (PD). Rileva che il suo emendamento 1.1 ha una portata normativa più ampia rispetto all'emendamento 1.200 della Commissione, del quale condivide comunque le finalità, prospettando una possibile integrazione del testo.

GASPARE GIUDICE (PdL), Relatore per la maggioranza. Concorda sull'ipotesi di riformulazione prospettata.

GIUSEPPE VEGAS, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Accetta l'emendamento 1.200 della Commissione, nel testo riformulato.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Ritira l'emendamento Messina 1.2.

GIAN LUCA GALLETTI (UdC). Esprime parziale soddisfazione per la formulazione dell'emendamento 1.200 della Commissione, auspicando una concreta realizzazione degli impegni relativi alle famiglie.

PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'emendamento 1.200 della Commissione, nel testo riformulato, nonché l'articolo 1, nel testo emendato.

(Esame dell'articolo 2)

Intervengono sul complesso delle proposte emendative riferite all'articolo 2 i deputati ANTONIO MISIANI (PD), BRUNO CESARIO (PD), MARIA GRAZIA GATTI (PD), LORENZO RIA (PD) e ERMETE REALACCI (PD).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

Intervengono altresì sul complesso delle proposte emendative riferite all'articolo 2 i deputati LINO DUILIO (PD) e SIMONETTA RUBINATO (PD).

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

GASPARE GIUDICE (PdL), Relatore per la maggioranza. Raccomanda l'approvazione degli emendamenti 2.200, 2.205,Pag. VIII2.202 (identico all'emendamento Nicco 2.83), 2.201, 2.203 e 2.206 e del subemendamento 0.2.201.200 della Commissione; esprime parere favorevole sul subemendamento Franzoso 0.2.203.1. Invita quindi al ritiro degli emendamenti Damiano 2.76, 2.77, 2.78, 2.80 e 2.81, esprimendo parere contrario sulle restanti proposte emendative, ove non assorbite.

GIUSEPPE VEGAS, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Concorda, invitando al ritiro dell'emendamento Contento 2.26 e del subemendamento 0.2.201.200 della Commissione. Propone, altresì, una riformulazione dell'emendamento 2.201 della Commissione.

GASPARE GIUDICE (PdL), Relatore per la maggioranza. Accetta la riformulazione dell'emendamento 2.201 della Commissione.

LUCA SANI (PD). Illustra le finalità del suo emendamento 2.1, in relazione al quale invita il relatore per la maggioranza ed il Governo a riconsiderare il parere espresso.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Sani 2.1.

FULVIO BONAVITACOLA (PD). Richiama le finalità dell'emendamento Meta 2.2, invitando il Governo ad un'ulteriore riflessione in materia di canoni corrisposti alle autorità portuali.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Meta 2.2.

GIUSEPPE RUVOLO (UdC). Illustra le finalità del suo emendamento 2.5.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Ruvolo 2.5.

SILVIA VELO (PD). Richiama il contenuto dell'emendamento Meta 2.6, volto a garantire il diritto, costituzionalmente riconosciuto, alla mobilità, di cui auspica l'approvazione.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Meta 2.6.

SILVIA VELO (PD). Richiama le finalità dell'emendamento Meta 2.7.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Meta 2.7.

GIUSEPPE RUVOLO (UdC). Illustra le finalità del suo emendamento 2.8, dichiarando di non comprendere le ragioni del parere contrario espresso dal relatore e dal Governo.

ANGELO ZUCCHI (PD). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Ruvolo 2.8.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Ruvolo 2.8.

ANTONIO CUOMO (PD). Illustra le finalità del suo emendamento 2.10, giudicando incomprensibile la scarsa attenzione rivolta dal Governo al settore della pesca.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Cuomo 2.10.

GIUSEPPE RUVOLO (UdC). Illustra le finalità del suo emendamento 2.12.

GIUSEPPINA SERVODIO (PD). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Ruvolo 2.12.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Ruvolo 2.12.

MANUELA GHIZZONI (PD). Illustra le finalità del suo emendamento 2.13, rilevando che un efficace sistema di istruzione non può prescindere dal sostegno alla mobilità studentesca.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Ghizzoni 2.13,Pag. IXritenendo che per superare la crisi in atto si debba investire nella formazione e nella ricerca.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Ghizzoni 2.13, Rubinato 2.15 e Brugger 2.16.

LUISA CAPITANIO SANTOLINI (UdC). Illustra le finalità del suo emendamento 2.17.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Capitanio Santolini 2.17.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito al prosieguo della seduta.

Sull'ordine dei lavori e per la risposta a strumenti del sindacato ispettivo.

ANNA MARGHERITA MIOTTO (PD). Chiede che il Governo riferisca alla Camera sulla vicenda di un senza tetto vittima di un'aggressione, a seguito della quale è rimasto gravemente ustionato.

ELISABETTA ZAMPARUTTI (PD). Sollecita la risposta ad atti di sindacato ispettivo da lei presentati.

SAVINO PEZZOTTA (UdC). Espresso sconcerto per le intolleranze verbali alle quali si assiste a volte in Aula, che giudica incompatibili con il ruolo e la funzione dei parlamentari, stigmatizza i reiterati atti di violenza e di intolleranza commessi a danno di immigrati.

MARCO GIOVANNI REGUZZONI (LNP). Lamenta che gli atti di intolleranza richiamati da deputati dell'opposizione vengano inopportunamente associati alla legittima attività politica svolta dal suo gruppo.

LUCA RODOLFO PAOLINI (LNP). Giudica fazioso l'accostamento, al quale si assiste frequentemente, di atti di intolleranza alle posizioni legittimamente sostenute dalla sua parte politica.

DONATA LENZI (PD). Si associa alle espressioni di preoccupazione del deputato Pezzotta in relazione ad intemperanze verbali ed insulti che ritiene emblematici della volontà di non rispettare le opinioni altrui.

MATTEO BRIGANDÌ (LNP). Lamenta le pesanti accuse di razzismo rivolte ad esponenti del suo gruppo, i quali devono avere la possibilità di esprimere liberamente le proprie opinioni.

JEAN LEONARD TOUADI (PD). Ritiene si debba evitare di diffondere nell'opinione pubblica l'idea di un aprioristico accostamento tra immigrazione e criminalità.

CLAUDIO D'AMICO (LNP). Ricordate le espressioni ingiuriose reiteratamente rivolte dal deputato Colombo ad esponenti del suo gruppo, lamenta la maggiore enfasi con cui vengono stigmatizzati gli atti di violenza commessi contro immigrati rispetto ad analoghi reati che hanno come vittime cittadini italiani.

Per un richiamo al Regolamento.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Giudica inopportuno il dibattito incidentale testé svoltosi, che ritiene prevalentemente ispirato da motivazioni pretestuose.

PRESIDENTE. Nel condividere lo spirito delle considerazioni svolte dal deputato Quartiani, precisa che è nella discrezionalità del Presidente consentire o meno ai deputati di prendere la parola a fine seduta, auspicando comunque in futuro l'intervento di qualunque parte politica rappresentanti del Parlamento allorché venga leso il diritto di una persona umana, a prescindere dalla sua origine, cultura o tradizione.

Pag. X

La seduta, sospesa alle 14,15, è ripresa alle 15,35.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono settantadue.

Si riprende la discussione.

(Ripresa esame dell'articolo 2)

SIMONE BALDELLI (PdL). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede alla Presidenza di verificare che le Commissioni non siano convocate in concomitanza con la seduta dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Assicura che si procederà alle opportune verifiche.

LUISA CAPITANIO SANTOLINI (UdC). Richiama le finalità del suo emendamento 2.19, volto a garantire un effettivo sostegno alle famiglie.

MASSIMO ENRICO CORSARO (PdL). Ritiene che la complessiva politica economica attuata dal Governo tenga nella debita considerazione le esigenze della famiglia.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato TERESIO DELFINO (UdC).

ROBERTO SIMONETTI (LNP). Richiamate le condivisibili misure varate dal Governo a sostegno della famiglia, dichiara voto contrario sull'emendamento Capitanio Santolini 2.19.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Capitanio Santolini 2.19.

MASSIMO VANNUCCI (PD). Illustra il contenuto del suo emendamento 2.20, del quale sottolinea il carattere migliorativo del testo in esame. Ne auspica pertanto l'approvazione.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Vannucci 2.20 e Galletti 2.25.

MANLIO CONTENTO (PdL). Ritira i suoi emendamenti 2.26 e 2.27, preannunziando l'intendimento di trasfonderne il contenuto in un ordine del giorno.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). A nome del suo gruppo, fa propri gli emendamenti Contento 2.26 e 2.27.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Contento 2.26 e 2.27, fatti propri dal gruppo del Partito Democratico, nonché gli identici emendamenti Galletti 2.28 e Rubinato 2.29 e l'emendamento Froner 2.36.

ROBERTO ROLANDO NICCO (Misto-Min.ling.). Illustra le finalità del suo emendamento 2.38, di cui auspica l'approvazione.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Manifesta un orientamento favorevole all'emendamento Nicco 2.38, che dichiara di voler sottoscrivere, invitando il relatore per la maggioranza ed il Governo a rivedere il parere al riguardo espresso e a rimettersi all'Assemblea.

TERESIO DELFINO (UdC). Nell'invitare il Governo ed il relatore per la maggioranza a mutare il loro orientamento, dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Nicco 2.38, sul quale il suo gruppo esprimerà voto favorevole.

RENATO CAMBURSANO (IdV). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Nicco 2.38, sul quale il suo gruppo esprimerà voto favorevole.

MARCO ZACCHERA (PdL). Nel richiamare le iniziative da lui promosse inPag. XIpassato nella stessa direzione dell'emendamento Nicco 2.38, invita il Governo a rimettersi all'Assemblea al riguardo.

GIUSEPPE VEGAS, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Richiama le ragioni sottese al parere contrario in precedenza espresso, che ritiene di non poter modificare, atteso che l'emendamento Nicco 2.38 propone di introdurre agevolazioni ulteriori rispetto a quelle già previste dal comma 12 dell'articolo 2.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Nicco 2.38 e Rubinato 2.40.

CARMELO LO MONTE. Illustra le finalità sottese al suo emendamento 2.43, precisando come lo stesso non sia ispirato ad un superato meridionalismo, ma sia volto ad estendere anche alla Sicilia la riduzione di talune accise già prevista per altre regioni.

GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO (PdL). Pur giudicando condivisibile l'emendamento Lo Monte 2.43, invita i presentatori a ritirarlo e a presentare un ordine del giorno di analogo contenuto.

GIUSEPPE RUVOLO (UdC). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Lo Monte 2.43, stigmatizzando l'atteggiamento del Governo, sostanzialmente volto a discriminare e penalizzare il Mezzogiorno e la Sicilia in particolare. Dichiara quindi voto favorevole sul predetto emendamento.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Lo Monte 2.43.

CARMEN MOTTA (PD). Illustra le finalità dei suoi emendamenti 2.50 e 2.52.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Motta 2.50.

RAFFAELLA MARIANI (PD). Illustra le finalità sottese al suo emendamento 2.51, finalizzato al differimento di misure volte tra l'altro a promuovere l'efficientamento energetico e la riduzione delle emissioni di gas nocivi, in attesa che l'Esecutivo proponga al riguardo interventi organici e strutturali di più ampio respiro.

PIER PAOLO BARETTA (PD). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Mariani 2.51, sul quale esprimerà voto favorevole.

RENATO CAMBURSANO (IdV). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Mariani 2.51, invitando il Governo, il relatore e la maggioranza a rivedere il loro orientamento al riguardo.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Mariani 2.51.

SALVATORE MARGIOTTA (PD). Richiama le finalità dell'emendamento Motta 2.52, di cui sottolinea la rilevanza per le famiglie e per le imprese, nonché sotto il profilo della tutela dell'ambiente.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Motta 2.52, sul quale auspica un ripensamento da parte della maggioranza e del Governo, anche alla luce dei recenti dati relativi all'incremento delle entrate erariali dallo Stato; lamenta peraltro la scarsa efficacia dei provvedimenti adottati dall'Esecutivo per contrastare l'evasione fiscale.

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati GABRIELE CIMADORO (IdV) e ELISABETTA ZAMPARUTTI (PD).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Motta 2.52.

MARIALUISA GNECCHI (PD). Richiama le ragioni sottese alla proposta,Pag. XIIcontenuta nell'emendamento Damiano 2.57, di sopprimere la lettera a) del comma 25 dell'articolo 2, la quale pone inopportunamente a carico dell'INPS gli oneri derivanti dall'applicazione dell'articolo 1, comma 11, lettera a), della legge n. 296 del 2006.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Damiano 2.57.

MARIALUISA GNECCHI (PD). Richiama le ragioni per le quali reputa opportuno sopprimere la lettera b) del comma 25 dell'articolo 2, come previsto dall'emendamento Damiano 2.58, in materia di gestioni previdenziali dei lavoratori dipendenti ed autonomi.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Damiano 2.58.

MARIALUISA GNECCHI (PD). Richiama le ragioni per le quali ritiene opportuna la soppressione della lettera d) del comma 25 dell'articolo in esame, come proposto dall'emendamento Damiano 2.59.

GIULIANO CAZZOLA (PdL). Ritiene che, a fronte dell'incremento delle entrate derivanti dalla contribuzione sociale, non si possa mantenere inalterato il livello dei trasferimenti dello Stato all'INPS.

PIER PAOLO BARETTA (PD). Giudica non condivisibili le considerazioni svolte dal deputato Cazzola con riferimento all'annosa questione della commistione tra gestioni previdenziali e prestazioni assistenziali

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Damiano 2.59.

MARIALUISA GNECCHI (PD). Illustra il contenuto dell'emendamento Damiano 2.60, volto a garantire, tra l'altro, l'erogazione di un contributo economico per i giovani orfani, attraverso la soppressione della lettera f) del comma 25 dell'articolo 2.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Damiano 2.60.

LUCIA CODURELLI (PD). Invita il relatore per la maggioranza ed il Governo a riconsiderare il parere espresso sull'emendamento Damiano 2.61, del quale auspica l'approvazione.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Damiano 2.61.

ROSA MARIA VILLECCO CALIPARI (PD). Richiama i contenuti dell'emendamento Garofani 2.62, finalizzato a garantire adeguate risorse per erogare un trattamento economico differenziato alle professionalità del comparto sicurezza e difesa, anche allo scopo di valorizzare la specificità delle funzioni svolte.

GIOVANNI PALADINI (IdV). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Garofani 2.62, del quale auspica l'approvazione.

FILIPPO ASCIERTO (PdL). Ritiene che le risorse stanziate in favore delle funzioni specifiche del comparto sicurezza e difesa costituiscano comunque un passo in avanti rispetto a quanto fatto dal precedente Esecutivo.

MICHELE GIUSEPPE VIETTI (UdC). Chiede al Ministro Brunetta di fornire rassicurazioni in merito al preannunziato intendimento di espungere dal disegno di legge n. 1441-quater la disposizione relativa al riordino delle carriere delle Forze armate e di polizia e di presentare al riguardo un apposito provvedimento.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato MARCO MINNITI (PD).

Pag. XIII

ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando per un richiamo al Regolamento, lamenta che il Ministro Brunetta non ha ritenuto di dover rendere pubblicamente i chiarimenti richiesti dal deputato Vietti.

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati FRANCESCO BOSI (UdC), TERESIO DELFINO (UdC), ALESSANDRA MUSSOLINI (PdL), PIERO FASSINO (PD), GIAN LUCA GALLETTI (UdC), MARIO TASSONE (UdC), AMEDEO CICCANTI (UdC), ANTONIO BORGHESI (IdV), JOLE SANTELLI (PdL) e ROBERTO GIACHETTI (PD).

MICHELE GIUSEPPE VIETTI (UdC). Parlando sull'ordine dei lavori, ritiene che il Ministro Brunetta avrebbe potuto fornire i chiarimenti da lui precedentemente richiesti.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Garofani 2.62.

LUCIA CODURELLI (PD). Richiama le finalità dell'emendamento Damiano 2.63.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

AMEDEO CICCANTI (UdC). Lamenta l'insufficienza degli stanziamenti complessivamente destinati dal Governo al comparto della sicurezza e della difesa.

GIOVANNI PALADINI (IdV). Giudica non condivisibili le considerazioni svolte da taluni deputati della maggioranza a sostegno delle misure, a suo avviso insufficienti, recate dal provvedimento in esame in tema di specificità del personale delle Forze armate e dei Corpi di polizia.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Damiano 2.63.

MARIO LOVELLI (PD). Illustra le finalità dell'emendamento Meta 2.66, volto ad incrementare le risorse disponibili per il rinnovo del contratto nel settore del trasporto pubblico locale, attese anche le prospettive di depotenziamento delle ferrovie regionali.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Meta 2.66.

ELISABETTA RAMPI (PD). Sottolineata la rilevanza della contrattazione integrativa ai fini del miglioramento dei servizi forniti alla cittadinanza dalle pubbliche amministrazioni, chiede al Governo di riconsiderare il parere in precedenza espresso sull'emendamento Damiano 2.69.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Damiano 2.69.

GIOVANNI PALADINI (IdV). Richiama le finalità dell'emendamento Porcino 2.70, finalizzato a prevedere un ruolo differente delle organizzazioni sindacali in sede di contrattazione.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato ANTONIO BORGHESI (IdV).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Porcino 2.70.

ELISABETTA RAMPI (PD). Richiama le motivazioni sottese all'emendamento Damiano 2.71 di cui auspica l'approvazione, sottolineando la necessità di promuovere un proficuo confronto tra le parti sociali.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato SERGIO ANTONIO D'ANTONI (PD).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Damiano 2.71.

RENATO CAMBURSANO (IdV). Illustra le finalità sottese al suo emendamento 2.73 volto a prevedere ulteriori risorse perPag. XIVla contrattazione collettiva ed integrare così la politica di efficientamento della pubblica amministrazione intrapresa dal Governo.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Cambursano 2.73.

NEDO LORENZO POLI (UdC). Richiama i contenuti del suo emendamento 2.75, volto ad escludere taluni enti previdenziali dalle disposizioni in materia di produttività, atteso che i suddetti enti già adottano analoghe misure.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Poli 2.75.

GASPARE GIUDICE (PdL), Relatore per la maggioranza. richiamato il parere reso sugli emendamenti riferiti al comma 35 dell'articolo 2, nonché il tenore dell'emendamento 2.205 della Commissione, invita i presentatori a ritirare gli emendamenti Damiano 2.76, 2.77, 2.78 e 2.81 e Paladini 2.80.

CESARE DAMIANO (PD). Valutato il contenuto dell'emendamento 2.205 della Commissione, che rappresenta comunque un giusto compromesso raggiunto grazie alla pressione dell'opposizione, ritira i suoi emendamenti 2.76, 2.77, 2.78 e 2.81.

GIOVANNI PALADINI (IdV). Ritira il suo emendamento 2.80 associandosi alle considerazioni svolte dal deputato Damiano.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'emendamento 2.205 della Commissione.

ANDREA MARTELLA (PD). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento 2.200 della Commissione, che interviene tra l'altro in materia di crisi occupazionale, pur prendendo atto della inadeguatezza del piano governativo per risolvere la crisi Alitalia e le sue conseguenze a danno dei lavoratori.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Nel dichiarare il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento 2.200 della Commissione, esprime perplessità su taluni dettami del disposto del comma 35-ter da esso introdotto. Invita quindi il Governo ed il relatore per la maggioranza ad una riflessione al riguardo.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva gli emendamenti 2.200 e 2.206 della Commissione.

FRANCESCO BOSI (UdC). Illustra le finalità del subemendamento De Poli 0.2.202.3, che sottoscrive, volto a garantire l'erogazione di servizi essenziali da parte degli enti locali.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge il subemendamento De Poli 0.2.202.3.

TERESIO DELFINO (UdC). Richiama le finalità sottese ai subemendamenti presentati dal suo gruppo all'emendamento 2.202 della Commissione.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'emendamento 2.202 della Commissione e respinge l'emendamento Vannucci 2.84.

RENATO CAMBURSANO (IdV). Richiama i contenuti dell'emendamento Barbato 2.86, di cui raccomanda l'approvazione, finalizzato a stimolare la crescita economica intervenendo sui criteri di individuazione del tasso d'inflazione programmato, ai fini della restituzione del drenaggio fiscale per i soggetti meno abbienti.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato ANTONIO BORGHESI (IdV).

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La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Barbato 2.86.

IGNAZIO MESSINA (IdV). Illustra le finalità del suo emendamento 2.87, identico all'emendamento Lo Monte 2.88, finalizzato al reintegro delle risorse a disposizione delle aree sottoutilizzate, in particolare del Mezzogiorno, a suo avviso distolte dal Governo in favore delle regioni del Nord.

GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE (PD). Nel dichiarare il voto favorevole del suo gruppo sugli identici emendamenti Messina 2.87 e Lo Monte 2.88, esprime forte riprovazione per il progressivo e incessante depauperamento delle risorse finanziarie stanziate dal Governo per il Sud a vantaggio del Nord Italia, sottolineando il disagio manifestato da talune forze politiche della maggioranza riguardo a tale questione.

ELIO VITTORIO BELCASTRO (Misto-MpA). Auspica che il Governo rivolga maggiore attenzione alle esigenze del Meridione, in controtendenza rispetto al passato, reintegrando gli stanziamenti previsti per il Fondo per le aree sottoutilizzate, erroneamente ridotti.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato SERGIO ANTONIO D'ANTONI (PD).

ROBERTO OCCHIUTO (UdC). Nel giudicare stucchevole e stantia la periodica riproposizione della polemica relativa al Fondo per le aree sottoutilizzate, sottolinea la valenza nazionale del tema dello sviluppo del Mezzogiorno.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato MARIO TASSONE (UdC).

GIORGIO LA MALFA (Misto-LD-R). Nell'auspicare l'avvio di un serio dibattito sul tema dello sviluppo del Mezzogiorno, manifesta un orientamento contrario agli identici emendamenti Messina 2.87 e Lo Monte 2.88.

MARCELLO TAGLIALATELA (PdL). Giudicate non condivisibili le finalità sottese agli identici emendamenti in esame, ritiene che la qualità della spesa pubblica e la realizzazione di progetti strategici costituiscono i criteri-guida preferibili per affrontare efficacemente i problemi del Meridione, in luogo dello stanziamento di meri finanziamenti «a pioggia».

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati ANGELO CERA (UdC), STEFANO GRAZIANO (PD), CARMELO LO MONTE (Misto-MpA), FRANCESCO BOCCIA (PD) e TINO IANNUZZI (PD).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge gli identici emendamenti Messina 2.87 e Lo Monte 2.88.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Illustra le finalità sottese al suo emendamento 2.91, volto a stanziare ulteriori risorse finanziarie per sostenere la cooperazione italiana allo sviluppo, e ne auspica l'approvazione.

PIER PAOLO BARETTA (PD). Manifesta un orientamento favorevole all'emendamento Evangelisti 2.91, ritenendo opportuno che l'Italia mantenga un profilo elevato nel settore della cooperazione internazionale a favore dei Paesi in via di sviluppo.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato MATTEO MECACCI (PD).

ROBERTO GIACHETTI (PD). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Evangelisti 2.91, sul quale il suo gruppo esprimerà voto favorevole.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Evangelisti 2.91.

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DOMENICO SCILIPOTI (IdV). Richiamate le finalità sottese all'emendamento Borghesi 2.93, esprime forte riprovazione per la gestione disinvolta e poco oculata delle risorse pubbliche posta in essere dal Governo e da taluni amministratori locali, in danno dei cittadini.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Borghesi 2.93.

SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV). Richiama le finalità dell'emendamento Cambursano 2.95, in tema di efficienza della rete idrica nazionale.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Cambursano 2.95.

GINO BUCCHINO (PD). Illustra le finalità sottese al suo emendamento 2.96, volto ad escludere dall'imposta comunale sugli immobili anche le unità immobiliari possedute in Italia da cittadini residenti all'estero, attualmente ingiustificatamente discriminati al riguardo.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Bucchino 2.96.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Illustra le finalità del suo emendamento 2.101, la cui approvazione procurerebbe un'entrata a favore del bilancio dello Stato utilizzabile, ad esempio, nel settore dell'edilizia penitenziaria.

LINO DUILIO (PD). Manifesta un orientamento contrario agli emendamenti Borghesi 2.101, 2.102 e 2.103, nonché agli emendamenti Di Pietro 2.104 e 2.105.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Borghesi 2.101 e Di Pietro 2.106.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

La seduta, sospesa alle 19,40, è ripresa alle 19,50.

Discussione del disegno di legge S. 1038, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 147 del 2008: Partecipazione italiana alla missione di vigilanza dell'Unione europea in Georgia (approvato dal Senato) (A.C. 1802).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

STEFANO STEFANI (LNP), Relatore per la III Commissione. Osserva preliminarmente che il provvedimento d'urgenza in discussione incide significativamente sulla capacità dell'Italia di concorrere alla determinazione della politica estera e di difesa dell'Unione europea. Ne illustra quindi il contenuto, che, a seguito delle modificazioni apportate al testo del decreto-legge dal Senato, riunisce le disposizioni relative alla partecipazione civile e militare alla missione europea in Georgia e quelle, contenute in altro decreto-legge, volte ad assicurare la proroga della partecipazione italiana alle missioni internazionali in Libano, Bosnia, Ciad e Repubblica centroafricana, Haiti e Libia.
Evidenziato, quindi, che la presenza italiana si caratterizza, in ogni teatro di crisi, anche per le iniziative collaterali nei settori del capacity-building, dell'assistenza civile, della promozione dello sviluppo e dell'aiuto umanitario, sottolinea che la centralità del ruolo del nostro Paese sarà ulteriormente rafforzata durante la presidenza del G8, attraverso lo svolgimento di una conferenza di stabilizzazione per l'Afghanistan e il Pakistan, come preannunziato dal Ministro Frattini. Auspica, infine, che anche presso la Camera possa realizzarsi sul provvedimento in esame l'unanimità di consensi già registratasi presso l'altro ramo del Parlamento.

SALVATORE CICU (PdL), Relatore per la IV Commissione. Nel condividere preliminarmente le considerazioni svolte dalPag. XVIIdeputato Stefani, si sofferma in particolare sui profili di competenza della IV Commissione, ribadendo la necessità di incrementare la dotazione del Fondo per la partecipazione alle missioni internazionali, che non prevede la copertura delle spese per usura e manutenzione dei mezzi, come sollecitato dalla IV Commissione in sede di espressione del parere sulla legge finanziaria. Rileva, inoltre, l'esigenza di introdurre nell'ordinamento un complesso organico di disposizioni relative al trattamento economico e normativo del personale impegnato in missioni internazionali, di volta in volta disciplinato da singoli provvedimenti legislativi.
Giudicato quindi necessario incrementare il contingente italiano in Afghanistan, atteso l'aumento del numero di attentati perpetrati nei confronti dei nostri connazionali impegnati nell'area, evidenzia l'opportunità di migliorare la strategia di cooperazione nazionale, nonché di rivedere il modello delle Forze armate, auspicando che si possa pervenire alla sollecita approvazione del disegno di legge di conversione in discussione.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

EDMONDO CIRIELLI (PdL). Nel condividere le considerazioni di carattere tecnico e politico svolte dai relatori Stefani e Cicu, manifesta preoccupazione in merito ai profili finanziari delle missioni oggetto del provvedimento in discussione, a fronte dell'oggettiva riduzione delle risorse destinate al settore della difesa derivante dall'approvazione delle misure di contenimento della spesa pubblica recate dal decreto-legge n. 112 del 2008.
Sottolineata quindi la necessità di garantire adeguate misure di protezione a tutto il personale italiano impegnato nei teatri operativi all'estero, auspica una sollecita ed unanime conversione in legge del provvedimento d'urgenza in discussione.

FRANCESCO BOSI (UdC). Rileva preliminarmente la necessità di riconsiderare il ruolo delle Forze armate attraverso un'adeguata riflessione sulle risorse ad esse destinate, attesi soprattutto gli impegni assunti dal nostro Paese in sede internazionale. Evidenzia infatti che i tagli operati al comparto difesa incidono sul reclutamento e sull'addestramento dei militari, con evidenti rischi che riguardano la stessa incolumità del personale. Nel preannunziare dunque il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in discussione, ribadisce la necessità di rivedere i criteri di intervento della NATO in Afghanistan, anche per garantire la sicurezza dei nostri connazionali impegnati nell'attività di mantenimento della pace nel Paese asiatico.

FRANCESCO TEMPESTINI (PD). Nell'esprimere l'orientamento favorevole del suo gruppo al disegno di legge di conversione in discussione, reputa necessario avviare tra Parlamento e Governo un'approfondita ed organica riflessione - cui la sua parte politica intende fattivamente contribuire - sui temi nodali afferenti al modello nazionale di difesa, nonché alle problematiche connesse alle missioni internazionali, che riconosce costituire una componente fondamentale della politica estera italiana. Nel sottolineare la portata innovativa sullo scenario strategico internazionale dell'elezione del Presidente degli Stati Uniti, auspica l'avvio di un dibattito articolato sulle prospettive militari, umanitarie, diplomatiche ed economiche delle iniziative internazionali intraprese in Afghanistan, ritenendo altresì opportuno un rafforzamento del ruolo della politica estera di difesa e sicurezza anche dell'Unione europea nelle limitrofe regioni balcanica e caucasica.

AMERICO PORFIDIA (IdV). Nell'osservare preliminarmente che il suo gruppo ha sempre sostenuto l'esigenza che le missioni internazionali rappresentino uno strumento di pace, preannunzia il voto favorevole sul disegno di legge di conversione in discussione, ferma restando la necessità di garantire innanzitutto la sicurezza dei militari italiani. Ricordato quindi che laPag. XVIIIdecisione di inviare in Afghanistan aerei d'attacco Tornado anziché veicoli da ricognizione, contraddice gli obiettivi della missione italiana in quell'area, ipotizza che ciò sia dovuto ad un impegno personale del Presidente del Consiglio con l'alleato americano, assunto peraltro senza consultare il Parlamento. Evidenzia quindi come i tagli al comparto della difesa, recati dalla legge finanziaria all'esame del Parlamento, compromettano la possibilità di garantire il raggiungimento degli obiettivi posti a base delle varie missioni internazionali che vedono impegnati i militari italiani.

GUGLIELMO PICCHI (PdL). Nel preannunciare l'orientamento favorevole del suo gruppo sul provvedimento d'urgenza in esame, ribadisce il pieno sostegno della sua parte politica alla partecipazione italiana alle missioni internazionali nello stesso previste; sottolinea quindi la rilevanza del contributo offerto dall'OSCE nella gestione delle problematiche riconnesse alla crisi georgiana, auspicando una iniziativa del Governo volta a promuovere e rivitalizzare il ruolo di quella stessa organizzazione, anche in altri delicati teatri di guerra nel mondo. Richiamate le peculiarità della missione UNIFIL, avviata su iniziativa del precedente Esecutivo, invita il Governo a riflettere sulla possibilità di rimodulare l'entità e le modalità di partecipazione delle forze armate italiane, atteso tra l'altro lo stanziamento di ingenti risorse finanziarie che si è reso conseguentemente necessario.

ANTONIO LA FORGIA (PD). Rilevato preliminarmente che il voto favorevole del suo gruppo sul provvedimento d'urgenza in discussione, già preannunziato dal deputato Tempestini, consente di concentrare il dibattito su modalità, efficacia e strategia relative alle missioni internazionali alle quali partecipa l'Italia, ritiene che l'attuale contesto internazionale, caratterizzato dal divampare di numerosi conflitti locali, richieda un approccio multilaterale, nonché una precisa assunzione di responsabilità anche da parte dell'Unione europea. Manifestata quindi preoccupazione per l'involuzione della situazione in Afghanistan, la quale richiede un impegno non esclusivamente militare ma anche politico, nonché per la riduzione delle risorse destinate al settore della Difesa, auspica una più approfondita riflessione sul significato complessivo delle missioni internazionali alle quali partecipa il nostro Paese.

ENRICO PIANETTA (PdL). Ricordato lo strategico contributo offerto dalla diplomazia italiana in occasione della gestione della crisi georgiana, volto al mantenimento della significativa collaborazione con la Federazione russa secondo lo spirito della nota iniziativa avviata dal secondo Governo Berlusconi a Pratica di Mare, reputa necessario rinnovare gli impegni assunti nell'area afgana, alla luce delle gravi ripercussioni internazionali che un insuccesso in quel teatro di guerra comporterebbe. Rivolto un pensiero ai militari e agli operatori civili italiani caduti a Nassiriya, auspica infine, pur nel rispetto degli impegni internazionali assunti, una rimodulazione della partecipazione italiana alla missione UNIFIL in Libano.

MARCO GIOVANNI REGUZZONI (LNP). Nell'associarsi alle espressioni di soddisfazione per l'azione diplomatica svolta dal Governo italiano nella gestione della crisi georgiana, che ha dimostrato grande capacità di mediazione a livello internazionale, ricorda la rilevanza dei mezzi militari, delle risorse finanziarie e degli uomini messi a disposizione dall'Italia nelle missioni di pace internazionali, con l'obiettivo di sostenere innanzitutto il principio della collaborazione, della libertà e dell'amicizia nel mondo. Nel ribadire quindi il pieno sostegno della sua parte politica alla partecipazione italiana alle missioni internazionali, raccoglie l'appello al silenzio stampa lanciato dalla Farnesina sulla vicenda delle due suore missionarie rapite al confine con la Somalia, nell'auspicio che si possa giungere quanto prima alla sua soluzione.

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PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che i relatori rinunziano alla replica.

GIUSEPPE COSSIGA, Sottosegretario di Stato per la difesa. Espresso apprezzamento per il proficuo contributo offerto al dibattito da tutti i deputati intervenuti, auspica una sollecita e condivisa conversione in legge del provvedimento d'urgenza in discussione.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 158 del 2008: Misure urgenti per contenere il disagio abitativo di particolari categorie sociali (A.C. 1813-A).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

VINCENZO GIBIINO (PdL), Relatore. Osserva che il decreto-legge n. 158 del 2008, adottato dal Governo in un momento particolarmente delicato per l'economia nazionale, reca misure con efficacia territoriale limitata, finalizzate a contenere il disagio abitativo di alcune categorie sociali in attesa della realizzazione degli interventi previsti dal Piano nazionale di edilizia abitativa di cui all'articolo 11 del decreto-legge n. 112 del 2008, il cui spettro d'azione viene peraltro allargato ai nuclei familiari a basso reddito monoparentali o monoreddito, alle giovani coppie, agli anziani, agli studenti fuori sede, ai soggetti sottoposti a procedure di rilascio esecutive, nonché agli immigrati regolari. Ricordato quindi il clima di collaborazione che ha consentito di approvare all'unanimità, in sede referente, alcune modifiche migliorative del testo, evidenzia la necessità di prevedere un'estensione dell'ambito di applicazione delle disposizioni recate dal provvedimento d'urgenza in discussione.

MARIO MANTOVANI, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Avverte che il Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

ARMANDO DIONISI (UdC). Ritiene preliminarmente che il non condivisibile metodo delle continue proroghe dei termini per gli sfratti esecutivi non sia idoneo a porre un argine all'emergenza abitativa che interessa numerosi cittadini. Evidenzia quindi la necessità di conoscere i reali intendimenti del Governo circa l'attuazione di una concreta politica per l'edilizia residenziale pubblica, atteso il quadro non chiaro delineato nel decreto-legge n. 112 del 2008 relativamente al cosiddetto Piano casa. Sottolineate infine le gravi difficoltà incontrate, soprattutto nelle grandi città, dalle famiglie più disagiate e dagli studenti, ricorda, nella convinzione che alla scadenza del termine del giugno 2008 sarà necessario procedere ad un'ulteriore proroga degli sfratti esecutivi, la provocatoria presentazione di un suo emendamento volto a differire tale data al 31 dicembre dello stesso anno.

MARGHERITA ANGELA MASTROMAURO (PD). Rileva che, a fronte della situazione di grave emergenza abitativa che investe numerosi cittadini rientranti in categorie sociali particolarmente disagiate, il provvedimento d'urgenza in discussione limita eccessivamente l'ambito di applicazione delle misure di proroga degli sfratti, peraltro contemplate nei soli casi di finita locazione; esprime quindi un giudizio complessivamente negativo sul decreto-legge in esame, auspicando che si possa quanto meno ampliare la platea dei destinatari dei benefici previsti. Invita inoltre il Governo a dirimere il contenzioso con le regioni che sta di fatto bloccando l'attuazione del cosiddetto Piano casa.

SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV). Ricordato che il Piano casa delineato dal precedente Governo Prodi aveva favorito l'adozione di accordi di programma dai quali erano scaturite iniziative concrete nel settore dell'edilizia residenziale pubblica,Pag. XXinvita il Governo ad attivare, con il concorso delle regioni, interventi sul territorio volti a dare, anche a fronte della difficile congiuntura economica in atto, una risposta efficiente all'accresciuta domanda abitativa, prevedendo altresì adeguate misure di sostegno a favore delle fasce più deboli della popolazione.

CHIARA BRAGA (PD). Rilevata preliminarmente l'esigenza che il Governo riveda l'ambito di applicazione delle misure relative alla proroga degli sfratti esecutivi, segnatamente con riferimento all'individuazione delle aree geografiche alle quali estendere tali previsioni, ritiene che l'attuale impianto del provvedimento d'urgenza in esame sia inadeguato ad individuare le reali dimensioni del fenomeno. Nell'invitare quindi l'Esecutivo a rivolgere particolare attenzione alle categorie sociali il cui tasso di morosità rischia di aggravarsi a seguito delle ripercussioni della recente crisi economica internazionale, lamenta il ritardo nella presentazione del cosiddetto Piano casa, la cui impostazione dovrebbe, a suo avviso, essere corretta, con particolare riferimento alla necessità di rivedere la decisione di alienare il patrimonio di edilizia abitativa pubblica. Pur giudicando positivamente, infine, la disponibilità manifestata dal relatore, ribadisce l'esigenza di migliorare il testo del provvedimento d'urgenza in esame nel prosieguo del suo iter parlamentare.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore ed il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.

Annunzio della elezione del presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere.

PRESIDENTE. Comunica che la Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, ha proceduto nella seduta odierna all'elezione del proprio presidente: è risultato eletto il senatore Beppe Pisanu.

Affidamento dei poteri attribuiti dal Regolamento nell'ambito dell'ufficio di presidenza di un gruppo parlamentare.

PRESIDENTE. Comunica che il presidente del gruppo parlamentare Italia dei Valori ha reso noto che l'esercizio dei poteri attribuiti, in caso di assenza o impedimento del presidente, secondo quanto previsto dall'articolo 15, comma 2, del Regolamento, è stato affidato al deputato Fabio Evangelisti, vicepresidente vicario, e al deputato Antonio Borghesi, vicepresidente.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Mercoledì 12 novembre 2008, alle 9,30.

(Vedi resoconto stenografico pag. 134).

La seduta termina alle 21,55.