XVI LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di mercoledì 28 gennaio 2009

TESTO AGGIORNATO AL 29 APRILE 2009

ATTI DI INDIRIZZO

Risoluzione in Commissione:

Le Commissioni VI e X,
premesso che:
dal 13 gennaio 2009 è operativa la nuova Alitalia: dopo mesi di incertezza, la vicenda Alitalia si è conclusa con un costo elevatissimo per i cittadini italiani, sia come contribuenti che come utenti del servizio aereo;
con diverse dichiarazioni pubbliche il Presidente del Consiglio ed il Ministro dell'economia e delle finanze hanno espresso la volontà di tutelare i piccoli azionisti e gli obbligazionisti che avevano investito in Alitalia;
l'articolo 3, comma 2, del decreto-legge 28 agosto 2008, n. 134, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 27 ottobre 2008, n. 166, introduce una tutela del risparmio dei piccoli azionisti ovvero obbligazionisti di Alitalia-Linee aeree italiane S.p.A. che non abbiano esercitato eventuali diritti di opzione aventi ad oggetto la conversione dei titoli in azioni di nuove società, in particolare prevedendo che essi siano ammessi ai benefici di cui all'articolo 1, comma 343, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, ossia a ricorrere alle disponibilità del Fondo per l'indennizzo dei risparmiatori vittime di frodi finanziarie finanziato con i cosiddetti «conti dormienti»;
per le modalità di attuazione dell'indennizzo a favore dei piccoli azionisti ovvero obbligazionisti di Alitalia-Linee aeree italiane S.p.A, il decreto-legge n. 134 fa rinvio ad un successivo decreto del Presidente del Consiglio, a tutt'oggi ancora non emanato;
la mancata adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri lascia gli obbligazionisti e i piccoli azionisti Alitalia in una situazione di completa incertezza riguardo alla sorte del proprio investimento ed alla possibilità, tramite il ricorso al fondo di garanzia, di ottenere il rimborso;
peraltro, il 29 luglio 2005 l'assemblea degli obbligazionisti di Alitalia aveva approvato la proroga dell'originario termine di scadenza del prestito obbligazionario dal 22 luglio 2007 al 22 luglio 2010, con il voto determinante del Ministero dell'economia e delle finanze, nella duplice veste di socio di controllo ed obbligazionista maggioritario di Alitalia, e dunque in palese conflitto di interessi, tanto che il voto degli altri obbligazionisti si è rivelato sostanzialmente ininfluente ai fini dell'esito della votazione. Si tratta di 715 milioni di euro di obbligazioni convertibili di cui 270 milioni di euro sottoscritti da piccoli risparmiatori quando lo Stato era socio maggioritario della compagnia e sembrava pertanto fornire garanzie in merito alla solidità del titolo;
gli obbligazionisti che hanno dovuto rinunciare al rimborso del prestito nel luglio 2007, si trovano oggi a concorrere con la massa dei creditori chirografari di Alitalia, tra i quali paradossalmente figura anche lo stesso Ministero dell'economia, con la prospettiva di non recuperare il capitale investito;
il corrispettivo per l'acquisto di asset Alitalia da parte di CAI prevede anche l'accollo liberatorio di alcune categorie di debiti, tra i quali figurano solo i debiti relativi ai contratti trasferiti e i debiti derivanti dai contratti di finanziamento ipotecario degli aeromobili trasferiti in proprietà;
anche la prospettiva per i piccoli risparmiatori di vedere convertiti i propri crediti in altri strumenti finanziari è rimasta frustrata dalla previsione contenuta nel decreto n. 134 che ha previsto la possibilità di procedere alla cessione dei beni aziendali, anche in assenza di una preventiva dichiarazione dello stato di insolvenza. Quest'ultima è invece il presupposto perché, ai sensi della legge Marzano, si possa pervenire a un concordato in cui,
tra le altre alternative, può figurare la conversione delle obbligazioni in altri strumenti finanziari;
il Commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, ha recentemente dichiarato che gli attivi non basteranno

a pagare tutti i passivi, pari a 3,2 miliardi, che i primi creditori ad essere saldati saranno quelli che hanno continuato a rendere servizi durante il commissariamento e che, per quanto riguarda i risparmiatori, azionisti e obbligazionisti saranno trattati allo stesso modo con un indennizzo stabilito dal Ministero dell'economia a valere sul Fondo finanziato con i conti dormienti;
il 21 gennaio 2009, in risposta ad un'interrogazione presentata nella Commissione finanze della Camera dei deputati relativa alle misure che il Governo intende adottare a tutela degli oltre 40.000 piccoli azionisti, il Ministero dell'economia e delle finanze ha precisato che, mentre per i depositi di somme in denaro il termine per il versamento al Fondo depositi dormienti è scaduto il 15 dicembre 2008, per gli assegni circolari non riscossi, le polizze vita prescritte e gli altri strumenti finanziari il termine scadrà il 31 maggio 2009 e che solo allora sarà possibile determinare l'importo che affluirà complessivamente al Fondo;
a quanto si apprende, i conti dormienti in denaro ammontano a 798.404.099,50 euro, molto distante dalle stime ottimistiche dei mesi scorsi e dalle destinazioni del Fondo conti dormienti: oltre ai piccoli risparmiatori di Alitalia, i risparmiatori che siano rimasti vittime di frodi finanziarie e abbiano subito un danno ingiusto, i possessori di titoli obbligazionari della Repubblica argentina (cosiddetto tango bond), il finanziamento della ricerca scientifica, il finanziamento della carta acquisti per l'acquisto di beni e servizi con onere a carico dello Stato (cosiddetta social card), la quale dovrebbe assorbire da sola 450 milioni in base a quanto riportato dal sito web del Governo;
oltre all'assenza del decreto attuativo, pertanto, sembra quindi profilarsi un'incapienza del Fondo, tale da non assicurare il soddisfacimento integrale dei diritti dei piccoli risparmiatori;
inoltre, dal 26 gennaio, è operativo il ritiro dalla Borsa delle azioni e delle obbligazioni convertibili della vecchia Alitalia. Il titolo era stato sospeso il 4 giugno scorso, in via cautelativa ed a tutela del mercato dei titoli Alitalia, per scongiurare il rischio di eventuali speculazioni: all'epoca, il titolo era quotato 0,445 euro, per una ammontare complessivo in mano ai risparmiatori di 600 milioni di euro,

impegna il Governo:

a predisporre, anche nelle more del completamento delle procedure di individuazione dell'ammontare complessivo del Fondo finanziato con i conti dormienti, prime forme di riconoscimento di indennizzo dei risparmiatori (piccoli azionisti e obbligazionisti) rimasti esclusi dalla cessione di Alitalia;
anche al fine di prevenire e contenere il possibile formarsi di contenziosi giurisdizionali, a prevedere idonee forme di integrazione del suddetto Fondo, tenendo conto della particolare condizione degli obbligazionisti Alitalia.
(7-00112)«Causi, Benamati, Lulli, Froner, Losacco, Marchioni, Pierdomenico Martino, Bellanova, Scarpetti, Marco Carra, Rubinato, Graziano».

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ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interpellanza:

Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere - premesso che:
la legge n.23 del 1996, all'articolo 7, istituisce l'Anagrafe dell'edilizia scolastica;

secondo tale articolo, il Ministero della pubblica istruzione realizza e cura l'aggiornamento, nell'ambito del proprio sistema informativo e con la collaborazione degli enti locali interessati, di un'Anagrafe nazionale dell'edilizia scolastica diretta ad accertare la consistenza, la situazione e la funzionalità del patrimonio edilizio scolastico. Detta anagrafe sarebbe articolata per regioni e costituirebbe lo strumento conoscitivo fondamentale ai fini dei diversi livelli di programmazione degli interventi nel settore;
per la realizzazione di tale Anagrafe furono autorizzati stanziamenti, già a decorrere dal 1995, per lire 20 miliardi e di lire 200 milioni annui a decorrere dal 1996. Nonostante i fiumi di denaro erogati e 13 anni di tempo trascorso, detta Anagrafe non ha mai prodotto dati significativi;
dopo la strage di San Giuliano di Puglia, in Molise, dove sotto le macerie della scuola pubblica Jovine, il 31 ottobre 2002, persero la vita 27 bambini e 1 maestra, vennero stanziati 500 milioni di euro, ma solo nel 2008 quel denaro pubblico è stato speso (parzialmente). Dal 2002 sono state censite appena 3 mila scuole pubbliche sulle 57 mila;
il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, Mariastella Gelmini, dopo la morte del giovane Vito Scafidi nel liceo Darwin di Rivoli, ha promesso, in conformità a quanto già previsto dall'Anagrafe dell'edilizia scolastica, che entro gennaio 2009 sarebbe riuscita a rivelare ai cittadini italiani quante scuole presentano situazioni di rischio;
l'Italia è tra le aree sismicamente più attive del pianeta. È stato calcolato come ogni anno i terremoti possono danneggiare in media, 22 mila abitazioni, fare 700 vittime e circa 2 miliardi di euro di danni strutturali. Nonostante tutto, l'ordinanza 3.274 del Presidente del Consiglio dei ministri - emanata il 20 marzo 2003 e pubblicata in Gazzetta ufficiale l'8 maggio 2003 - frutto della collaborazione dei massimi esperti italiani, che conteneva la nuova mappatura sismica e le nuove norme tecniche per costruire nelle zone a rischio, con tanto di tempistica di applicazione ben definita, non è ancora entrata in vigore. A meno di ulteriori slittamenti, sarà operativa a fine giugno del 2009. Nel frattempo è ancora in vigore l'obsoleta normativa del 1974;
attualmente a Orta Nova, in provincia di Foggia, vi sono scuole pubbliche che rischiano di crollare e per le quali vi sono state innumerevoli segnalazioni ed esposti alle autorità competenti. Sono scuole vecchie e insicure in un territorio soggetto a «sismicità medio-alta» (zona 2) (cfr. OPCM 3274). Senza certificati di idoneità statica, antincendio ed agibilità sanitaria. Gli impianti elettrici non sono a norma, non esistono uscite di emergenza e scale di sicurezza. Le gravi carenze sono state evidenziate dai Vigili del Fuoco di Capitanata (rapporto n. 28329 del 12 gennaio 2009, nonché rapporto n. 281 del 19 gennaio 2009, entrambi indirizzati al sindaco Giuseppe Moscarella al suo terzo mandato);
ogni giorno, all'interno di queste scuole a serio rischio di crollo, studiano e lavorano 1.649 alunni e 400 tra insegnanti e personale non docente. Nella notte del 6 gennaio 2009 è crollato un solaio della scuola media statale Pertini. Recentemente si sono spalancate crepe vistose nelle travi, in alcuni pilastri e si sono spalancate alcune voragini nelle pavimentazioni. Indi sono precipitati al suolo numerosi mattoni e abbondanti calcinacci;
il pericolo investe, oltre alla scuola Pertini, anche la scuola elementare Papa Giovanni XXIII, il liceo classico Zingarelli ed un'ala dell'Istituto tecnico Olivetti (ingresso via IV novembre). Tali edifici sono stati edificati negli anni '60 e primi anni '70, con materiali poveri: sabbione, ciottoli di fiume e cemento scadente;
l'amministrazione comunale ha percepito dallo Stato quasi 2 milioni di euro

per mettere in sicurezza le scuole pubbliche del Paese. L'ultima elargizione erogata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ai sensi della legge n. 289 del 2002, ammonta a 782 mila euro (progetto di adeguamento e ristrutturazione proprio della scuola Pertini). Sulla medesima scuola l'amministrazione municipale aveva già percepito un precedente finanziamento di ben 500 mila euro;
a quanto consta all'interrogante il comune di Orta Nova è alla bancarotta. Al 31 dicembre 2008, i debiti comunali ammontano a 13 milioni di euro, mentre gli interessi risultano ufficialmente di quasi 800 mila euro l'anno;
un giornalista freelance, dott. Gianni Lannes, che stava svolgendo un'inchiesta sull'edilizia scolastica a Orta Nova, ha denunciato di essere stato picchiato dal Sindaco Moscarella all'inizio di un tentativo di sua intervista (a riguardo le agenzie del 9 gennaio 2009);
il 19 gennaio, 150 genitori di ragazzi frequentanti la scuola Pertini di Orta Nova, hanno presentato un esposto a varie autorità per lo stato di evidente pericolosità in cui versa l'edificio scolastico -:
se non si ritenga necessario intervenire tempestivamente presso le scuole del Comune di Orta Nova per tutelare l'incolumità degli alunni e del personale;
come intendano fare luce sul denaro pubblico speso per l'edilizia scolastica, compreso quello erogato per le scuole di Orta Nova;
quando si avranno risultati certi e definitivi dall'Anagrafe dell'edilizia scolastica.
(2-00287) «Leoluca Orlando».

Interrogazioni a risposta scritta:

LARATTA, ANGELA NAPOLI, OCCHIUTO, VILLECCO CALIPARI, CESARE MARINI, MINNITI e MARCO CARRA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
le forti e incessanti piogge delle ultime settimane, le raffiche di vento e le mareggiate, hanno causato in Calabria tantissimi danni al sistema della viabilità, alle infrastrutture, al sistema produttivo e in particolare all'agricoltura. Nella Provincia di Cosenza nella serata del 25 gennaio 2009, intorno alle 21, in prossimità del km 283 dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria, si è verificato un movimento franoso esteso oltre 50 metri che ha interessato l'intera sezione autostradale. La colata di fango, detriti e vegetazione, innescatasi da una altezza di circa sessanta metri sul versante prospiciente la carreggiata sud, ha invaso entrambe le carreggiate per una estesa di circa 80 metri ed ha travolto e divelto un muro di sostegno investendo un furgone con sette persone a bordo che transitava nell'istante in direzione sud. Due sono i morti accertati mentre cinque sono i feriti anche gravi. I soccorritori sono ancora al lavoro per rimuovere fango e detriti dalla zona interessata e per ripristinare il traffico autostradale. È diffusa la preoccupazione della popolazione che ogni giorno percorre l'arteria, soprattutto per la notevole presenza di cantieri dove sono concentrati i lavori di ammodernamento di quel tratto autostradale;
all'altezza di Rose, in provincia di Cosenza, l'esondazione del fiume Crati ha provocato il crollo di un ponte che in quell'istante era attraversato da una vettura con due persone a bordo che sono rimaste gravemente ferite. Sul Basso e Alto Tirreno calabrese la furia del mare ha divelto e risucchiato strutture e tratti della SS18, anch'essa importante arteria percorsa ogni giorno da migliaia di automobilisti. Danni ingenti su tutto lo Jonio calabrese e in particolare in provincia di Crotone dove le mareggiate hanno fatto danni ingenti ai porti e alle infrastrutture;

i danni all'Agricoltura in tutta la Calabria sono incalcolabili per la enorme quantità di pioggia riversatasi sul territorio in queste settimane. Moltissimi i danni alla rete stradale in tutta la Regione, con centri piccoli e grandi che sono in parte isolati o in condizioni molti difficili di collegamento;
va ricordato che dopo i gravi fatti di Soverato del 2000, fu avviato un monitoraggio sul rischio idrogeologico della Regione Calabria, e alcune Province calabresi sono risultate aree a forte criticità. La quasi totalità dei comuni calabresi risulta a rischio frane e smottamenti. Per molti la situazione idrogeologica è grave e i rischi per le popolazioni sono notevoli se non si interviene con un piano straordinario e urgente;
nei mesi scorsi alcuni geologi hanno lanciato l'allarme sui rischi di dissesto idrogeologico che incombono sulla Calabria e che richiedono un'attenzione immediata da parte delle Istituzioni, prima che accadono fatti drammatici -:
quali provvedimenti urgenti intenda adottare il Governo per far fronte alla grave emergenza nazionale venutasi a creare in Calabria a seguito della lunga e violenta ondata di maltempo di queste settimane;
quali provvedimenti si intenda adottare in particolare sull'A3 Salerno-Reggio Calabria, ovvero se non intenda intervenire immediatamente per mettere in sicurezza l'Autostrada e le strade statali e provinciali che sono state interessate a frane e smottamenti;
se non si intenda adottare tutte le misure necessarie e urgenti, dichiarando lo stato di calamità naturale, per intervenire con urgenza in Calabria per ripristinare il sistema dei collegamenti stradali, per sostenere il comparto agricolo e produttivo, per sostenere quei comuni che sono chiamati a intervenire nel proprio territorio devastato dall'eccezionale ondata di maltempo.
(4-02148)

BRANDOLINI, LA FORGIA, BRATTI e GHIZZONI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della difesa, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
in data 16 dicembre 2008 il Ministro della difesa nella risposta alla interrogazione n. 4-01193 con la quale si chiedevano informazioni relative alla presenza nel territorio delle provincie di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini di formazioni nuvolose anomale rilasciate da aerei militari (cosiddette scie chimiche o chemtrails), affermava che «le indagini svolte hanno consentito di escludere il coinvolgimento degli aeromobili dell'Aeronautica militare nella generazione o emissione di scie differenti da quelle normalmente dovute alla condensazione del vapore acqueo. L'Aeronautica militare, inoltre, non ha in dotazione aeromobili adibiti allo spargimento di sostanze chimiche, né si hanno evidenze relative ad aeromobili militari che, operando a bassa quota sul territorio italiano, abbiano disperso o irrorato sostanze chimiche»;
nella stessa risposta il Ministro sottolineava che l'Aeronautica militare non ha sottoscritta alcun accordo con gli Stati Uniti sulla specifica problematica;
è necessario fornire ai cittadini, fortemente preoccupati dalla crescente presenza di scie anomale, una adeguata e documentata informazione -:
quali ricerche scientifiche siano state effettuate, quali indagini siano state svolte e quali elementi siano stati raccolti sull'insieme dei voli, militari e non, effettuati nello spazio aereo nazionale, da qualunque soggetto, che abbiano avuto come effetto il rilascio di scie chimiche;
se non ritenga di monitorare e registrare i tempi, luoghi e modalità entro cui nello spazio aereo nazionale si formano scie chimiche in modo di realizzare una banca dati utile a definirne la natura e le eventuali conseguenze su salute, clima e ambiente;

se l'Aeronautica militare o altri soggetti pubblici siano coinvolti e con quali compiti nel progetto di cooperazione Italia/USA su scienza e tecnologia dei cambiamenti climatici.
(4-02154)

ANGELA NAPOLI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
l'alluvione dei giorni scorsi si è abbattuta sulla Calabria provocando morti, danni enormi a strade, case, attività commerciali, imprese e servizi; numerosi fiumi e torrenti della Regione sono tracimati; ponti crollati, porti distrutti, lungomari cancellati; le colture agrumicole ed olivicole, già in crisi, sono state flagellate;
una frana si è abbattuta sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria, nei pressi di Rogliano (Cosenza), provocando due morti e cinque feriti, uno dei quali versa in gravi condizioni;
risultano a rischio numerosi monumenti storici, quale tra tutti l'antica Cattedrale di Gerace;
la Giunta regionale della Calabria ha già chiesto al Governo nazionale il riconoscimento dello stato di emergenza in seguito agli eventi alluvionali dei giorni scorsi;
ancora una volta, come sempre in occasione di eventi calamitosi, la Calabria si rivela una Regione ad elevato rischio idrogeologico, a fronte del quale si registrano ingiustificabili ritardi da parte dei vari Governi regionali;
nel 1996 l'alluvione ha causato sei morti a Crotone, nel 2000, 13 vittime a
Soverato, nel 2005 una frana ha distrutto buona parte del Comune di Cerzeto (Cosenza), nel 2006 l'alluvione di fango a Bivona (Vibo Valentia), ha portato a quattro vittime: ferite ancora oggi aperte, aggravate dalle ultime due vittime sulla Salerno-Reggio Calabria;
è decisamente individuabile l'uso dissennato ed incontrollato del territorio; non vi è stata un'oculata difesa del suolo; spesso è venuta meno la valutazione sull'impatto ambientale sia per la realizzazione delle infrastrutture sia per lo smaltimento dei materiali da riporto; molte opere di difesa sono risultate inadeguate; fiumi e torrenti non sono mai stati messi in sicurezza;
nessun piano contro il dissesto idrogeologico dell'intera Regione Calabria risulta essere mai stato attuato, nonostante gli allarmi più volte lanciati dall'Ordine dei geologi, da Legambiente e dalla Coldiretti della Calabria;
nella mappa italiana del rischio alluvione redatta dal servizio geologico nazionale, la Calabria si colloca al terzo posto dopo Piemonte e Lombardia;
puntualmente, dopo ogni alluvione vengono avviate le dovute richieste per lo
stato di emergenza e per l'elargizione di adeguati finanziamenti, a seguito delle quali, però, non si è provveduto ad una corretta pianificazione ne ad alcun riassetto idrogeologico del territorio -:
se non ritengano necessario ed urgente avviare, oltre alla decretazione dello stato di emergenza, promuovere un monitoraggio utile a verificare i danni reali causati dall'ultima alluvione ed elargire gli adeguati finanziamenti su di una definita lista dei danni e su una programmazione di interventi;
se non ritengano di fornire ogni elemento utile in merito agli interventi fatti, in occasione di quest'ultimo evento calamitoso, da parte della Protezione Civile regionale calabrese e sulla efficacia della presenza di tale Dipartimento nelle varie occasioni anche in precedenza accadute;
quali urgenti iniziative intendano assumere sia per portare la Regione Calabria alla definizione di un'oculata pianificazione

del territorio e di un adeguato piano di riassesto idrogeologico del territorio.
(4-02163)

PAGANO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per i rapporti con le regioni, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro per le politiche europee. - Per sapere - premesso che:
la Regione Puglia, recependo acriticamente le istanze di alcune associazioni ambientaliste locali contro il centro siderurgico di Taranto, ha approvato la legge regionale n. 44 del 2008, fissando i limiti più restrittivi esistenti in Europa e al mondo per le emissioni nell'aria di diossina e furani da parte di insediamenti industriali siderurgici;
ad avviso dell'interrogante tale provvedimento, non supportato da alcuno studio tecnico e scientifico, non è applicabile su base industriale, interviene mentre il centro siderurgico di Taranto si stava dotando delle migliori tecnologie disponibili - BAT - per mitigare il proprio impatto ambientale e produce l'effetto di porre il centro siderurgico in gravi difficoltà produttive ed occupazionali e nell'impossibilità di sostenere la concorrenza delle altre aziende siderurgiche europee e mondiali -:
se il Governo non intenda, ai sensi dell'articolo 127 della Costituzione, sollevare la questione di legittimità Costituzionale della legge regionale della Puglia n. 44 del 2008, dinanzi alla Corte costituzionale.
(4-02164)

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AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

Interrogazione a risposta in Commissione:

BRATTI, MARIANI, BRAGA e MOTTA. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
da alcuni articoli sulla stampa nazionale viene riportato che i ritardi relativi all'espressione della Commissione VIA sulla compatibilità ambientale della riconversione a carbone della Centrale Enel di Porto Tolle non sarebbero dovuti a situazioni procedurali così come dichiarato dal Ministro Prestigiacomo ma dal fatto che l'impatto delle polveri sottili e di CO2 che verrebbero prodotte sarebbero particolarmente significative tanto da indurre la Commissione VIA, di recente nomina da parte del Ministro dell'ambiente, a produrre una relazione tecnica negativa o fortemente prescrittiva sul progetto dell'ENEL. Tesi anche avvalorata da una perizia tecnica fatta eseguire dalla Procura della Repubblica di Rovigo. Sempre dagli articoli si evince che il Consiglio dei Ministri intende avvalersi dell'articolo 6, comma 5, della legge n. 349 del 1986 in quanto non intende uniformarsi alle decisioni della Commissione e quindi licenzierebbe la procedura anche in contrasto al parere dei tecnici. Va ricordato che l'Italia si è recentemente impegnata in sede europea a condividere il pacchetto «clima» cosidetto 20-20-20 ed è noto che il carbone è di gran lunga il combustibile fossile che produce più CO2 per unità di energia prodotta;
a ciò si aggiunga che la dislocazione della centrale nella Pianura Padana, caratterizzata da un microclima del tutto particolare, rende particolarmente impattante, le emissioni di questa centrale relativamente alla produzione di ossidi di azoto principali precursori delle polveri sottili (diametro da 1 a 10 micron) oltre che metalli pesanti;
va considerata la portata di carattere sanitario e ambientale dell'impatto della Centrale situata all'interno del Parco del Delta del Po -:
se vi siano e quali siano gli elementi tecnici che consentono di affermare che la riconversione a carbone complessivamente

produce un miglioramento ambientale rispetto alla situazione precedente così come affermato dal proponente;
se sia dato conoscere in dettaglio l'istruttoria tecnica con particolare riferimento alle emissioni in atmosfera;
se sia stato calcolato l'eventuale impatto ambientale dei mezzi di trasporto del combustibile;
se sia previsto che oltre al carbone possano essere utilizzati altri combustibili (CDR, Biomasse);
se siano stati previsti sistemi di monitoraggio dei principali inquinanti emessi anche in Emilia Romagna, ricadendo buona parte delle emissioni nelle località emiliane;
se questo sistema sia finanziato dai proprietari dell'impianto;
se siano previsti, oltre alle applicazioni di legge, anche progetti di ricerca finalizzati a migliorare il monitoraggio nonché a migliorare le performances ambientali dell'impianto;
se siano previste campagne di comunicazione e strutture permanenti per garantire ai cittadini la massima conoscenza dell'attività della centrale;
quali siano le misure compensative richieste ai proprietari della centrale dato che essa è collocata in piena zona Parco del Delta.
(5-00910)

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ECONOMIA E FINANZE

Interrogazione a risposta immediata in Commissione:

V Commissione:

BITONCI e POLLEDRI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il Governo ha dichiarato più volte l'intenzione di ripensare profondamente la politica energetica del nostro paese anche attraverso un nuovo approccio alla produzione di energia nucleare;
a tal fine si sta lavorando, attraverso l'AS 1195 all'esame del Senato, ad una ridefinizione della missione e delle modalità operative e ad una ristrutturazione della società Sogin;
la coerenza istituzionale suggerirebbe che nelle more dell'approvazione del provvedimento la gestione della società si limitasse alle azioni ordinarie, ma il consiglio di amministrazione sta invece assumendo impegni a carattere straordinario, che condizioneranno le politiche future e che vanno in direzione opposta a quelle che sono le dichiarate intenzioni del Governo;
senza che sia stato definito il contesto strategico da parte del Governo sembra che Sogin stia assumendo impegni contrattuali per circa 200 milioni di euro, di cui 160 milioni per un impianto di cementazione e 60 milioni per un impianto di vetrificazione, strutture assolutamente non indispensabili o urgenti anzi incomprensibili alla luce delle attuali proposte di reintroduzione del nucleare;
inoltre, benché l'AS 1195 preveda la cessione di rami d'azienda, è in corso l'assunzione di tre dirigenti e di personale esterno non qualificato, mentre continua l'esonero di responsabilità per il personale considerano «non di fiducia»;
la decisione di installare cementificatori o vetrificatori sui territori sede di impianti non è stata concordata o verificata con gli enti locali e pertanto, visti i precedenti, rischia di non essere attualizzabile esponendo a contenziosi e ad oneri derivanti dalla recessione di contratti sottoscritti con sospetta fretta -:
se il Ministro non ritenga necessario fornire opportune indicazioni al suo rappresentante nel Consiglio di Amministrazione di Sogin e esercitare un'attenta vigilanza del corretto utilizzo delle risorse finanziarie di Sogin evitando esborsi di

ingenti somme senza un coerente indirizzo politico-strategico.
(5-00903)

Interrogazioni a risposta in Commissione:

SCHIRRU, CALVISI, FADDA, MARROCU, PES, MELIS, ZUCCHI e ARTURO MARIO LUIGI PARISI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
nella finanziaria del Governo Prodi, all'articolo 2, comma 126, era stato previsto che: «Ai fini della ristrutturazione dei debiti degli imprenditori agricoli della regione Sardegna verso gli istituti finanziari che, ai sensi della legge regionale 13 dicembre 1988, n. 44, hanno concesso agli imprenditori medesimi finanziamenti su cui sono stati autorizzati i concorsi negli interessi dichiarati illegittimi ai sensi della decisione 97/612/CE della Commissione, del 16 aprile 1997, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri è istituita una commissione di tre esperti, di cui uno designato dal Ministro dell'economia e delle finanze, uno dal Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali ed uno dalla regione Sardegna. La commissione presenta al Presidente del Consiglio dei ministri le proposte per la ristrutturazione dei predetti debiti entro il 31 luglio 2008, nel rispetto delle disposizioni comunitarie in materia di aiuti di Stato. Fino a tale data sono sospesi i giudizi pendenti, le procedure di riscossione e recupero, nonché le esecuzioni forzose relative ai suddetti mutui risultanti alla data di entrata in vigore della presente legge.»;
migliaia di imprese avevano deciso di accendere un mutuo bancario confidando nella legge regionale 44, che consentiva l'abbattimento del tasso di interesse, sino al 2-3 per cento. Ma la legge è stata «bocciata» dopo qualche anno da Bruxelles che, a partire dal 1997, ha imposto alla Regione Sardegna di recuperare gli aiuti concessi sino a quel momento. Non solo: le banche hanno applicato il tasso di mercato, con punte del 17-18 per cento. Molte imprese, con enormi sacrifici, hanno pagato la quota capitale e gli interessi, altre, strangolate dai debiti, sono finite all'asta;
senza la legge regionale 44 del 1988 migliaia di agricoltori avrebbero fatto altre scelte, evitando di contrarre un mutuo con le banche. L'hanno fatto confidando nell'abbattimento del tasso di interesse. A norma di legge;
la drammatica vertenza che riguarda migliaia di famiglie in Sardegna, parrebbe congelata dopo l'emendamento in finanziaria nazionale -:
quali siano le motivazioni della non avvenuta sospensione degli atti esecutivi nei confronti di chi è stato sottoposto a procedimento giudiziario;
quali siano le motivazioni della mancata nomina da parte del Ministro dell'economia e delle finanze dell'esperto per le proposte di ristrutturazione dei debiti, così come stabilita dal sopra citato articolo;
se non ritenga opportuno dichiarare lo stato di crisi dell'intero settore agro-pastorale sardo.
(5-00899)

CONTENTO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
al fine dell'ottenimento della «carta acquisti», prevista dalla legge 133 del 2008, viene fatto riferimento, tra l'altro, al reddito calcolato sull'intero nucleo familiare certificato dell'anagrafe;
secondo un'interpretazione cui si attengono alcune amministrazioni, la certificazione circa la composizione del nucleo familiare potrebbe comportare l'applicazione dell'imposta di bollo con un costo, per il richiedente, di oltre 15 euro comprensivo dei diritti di segreteria;
altri comuni non applicano l'imposta ritenendo corretta tale interpretazione sulla base della considerazione di un utilizzo del certificato finanziato all'assistenza agli indigenti;

tale ultima valutazione entrerebbe il paradosso di far pagare un'imposta di bollo a chi richiede di poter beneficiare di un aiuto per le condizioni economiche in cui versa -:
se non ritenga opportuno, anche tramite l'agenzia delle entrate, chiarire sollecitamente l'esenzione dal bollo della certificazione della composizione del nucleo familiare necessaria per l'ottenimento della «carta acquisti».
(5-00906)

VELO e SANI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
in riferimento alla tratta Roma-Grosseto, fino al 31 dicembre 2008 si poteva sottoscrivere un abbonamento mensile o annuale base valido sui treni regionali e integrarlo mensilmente con una carta di ammissione ai treni intercity unidirezionale per il ritorno. Il costo mensile in prima classe era di 152,53 euro per l'abbonamento base, più 48,50 euro per la carta di ammissione unidirezionale, per un totale di 201,03 euro. Inoltre se l'abbonamento base era annuale il costo anticipato era pari a nove mensilità, risparmiando 457,59 euro annui. La spesa annuale totale da sostenere ammontava così a 1954,80 euro;
dal 1o gennaio 2009 tale modalità è stata soppressa e per continuare a viaggiare in abbonamento, si può sottoscrivere solo un abbonamento mensile intercity bidirezionale, chiedendo di essere ammessi sui regionali (in mancanza di tale richiesta, viaggiare su un treno di categoria inferiore verrebbe assurdamente considerato abusivo e soggetto a sanzione per viaggio senza biglietto). I costi lievitano notevolmente e per un mese si devono spendere sempre in prima classe 242,60 euro (+41,57 euro), mentre per un anno il costo diventa di 2911,20 euro (+956,40), poiché l'abbonamento annuale non è consentito e quindi non si possono più risparmiare i 457,59 euro derivanti dal pagamento annuale anticipato;
ipotizzando di passare dalla prima classe precedente alla seconda nella situazione attuale, la spesa mensile sarebbe di 156,50 euro, pari a 1878 euro annui. Quindi per spendere gli stessi soldi occorre scegliere un ulteriore scadimento del servizio;
un pendolare di Grosseto che lavora a Roma non può fare il viaggio di andata in intercity, poiché non c'è. Il primo intercity arriva infatti alle 10,10 che certo non è orario da pendolari. In sostanza si deve pagare l'abbonamento per un treno che non esiste. Peraltro chi parte da Civitavecchia continua ad avere la vecchia opportunità con una evidente disparità di condizioni. Entro fine mese si deve addirittura annullare l'abbonamento annuale in corso di validità, farsi rimborsare la differenza e adeguarsi alla nuova più costosa situazione, ledendo persino i diritti acquisiti che di solito restano tali fino a scadenza, oppure effettuare il ritorno in treno regionale sobbarcandosi 45 minuti di maggior durata del viaggio;
Trenitalia è una Società per azioni di proprietà pubblica concessionaria di un servizio pubblico che come tale viene erogato con tariffe che sono determinate anche sulla base delle risorse che lo Stato mette a disposizione -:
quali iniziative intenda intraprendere per affrontare il problema sollevato ed ovviare ai sempre maggiori disagi di cui soffrono i pendolari in generale e in questa fattispecie in particolare.
(5-00911)

Interrogazioni a risposta scritta:

DIMA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 1, comma 132, della legge n. 244 del 24 dicembre 2007 (legge finanziaria 2008) ha stabilito l'abolizione del pagamento del canone di abbonamento RAI per i soggetti di età pari o superiore a settantacinque anni e con un reddito

proprio e del coniuge non superiore complessivamente a euro 516,46 per tredici mensilità;
nello stesso comma 132 dell'articolo 1 della legge n. 244 del 2007 è previsto un rinvio ad un decreto del Ministro dell'economia e delle finanze che dovrebbe indicare le modalità applicative delle disposizioni contenute nello stesso comma;
nonostante l'approvazione della norma, il decreto attuativo non è stato ancora emanato dal Ministro competente, ingenerando aspettative e richieste di chiarimento da parte dei soggetti interessati -:
quali iniziative il Ministro dell'economia e delle finanze intenda intraprendere per dare concreta attuazione alla disposizione di legge in materia di esenzione dal pagamento del canone RAI per soggetti di età pari o superiore a settantacinque anni che presentano i requisiti richiesti dalla legge.
(4-02152)

MISIANI, BERSANI, FLUVI e BARETTA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
la pubblicazione dei dati sul fabbisogno del settore statale per il 2008 ha reso ancora una volta evidente la carenza delle statistiche disponibili per il Parlamento e l'opinione pubblica per comprendere la situazione effettiva della finanza pubblica nel nostro Paese;
nel caso della pubblicazione in data 2 gennaio 2009 dei dati di fabbisogno le spiegazioni fornite dal Ministero dell'economia e delle finanze (MEF) non sono state sostanziate da dati statistici che potessero confermare la lettura data nel comunicato e consentire una comprensione delle cause sottostanti il forte aumento delle necessità di cassa. L'aumento del fabbisogno viene collegato a misure ed interventi la cui copertura finanziaria era stata garantita al Parlamento dal Governo, e le entrate tributarie sembrano aver subito un netto calo che - non esplicitato né analizzato nel comunicato del MEF - con ogni probabilità evidenzia una massiccia ripresa dell'evasione fiscale;
il Ministro dell'economia e delle finanze non ha ancora presentato al Parlamento la Relazione concernente i risultati derivanti dalla lotta all'evasione fiscale al 30 settembre 2008, prevista dall'articolo 1, comma 5, della legge 27 dicembre 2006, n. 296;
l'esigenza di conoscere i risultati derivanti dalla lotta all'evasione non possono certamente essere soddisfatti con le scarne informazioni fornite dall'Agenzia delle entrate il 26 dicembre 2008. Tali informazioni appaiono infatti finalizzate ad evidenziare - anche con l'utilizzo di risultati riferibili in realtà ad una fase antecedente - un presunto rafforzamento delle attività di lotta all'evasione che mal si concilia con tutti i segnali inviati dall'attuale Governo al Paese, a partire della dubbia coerenza (evidenziata da una recente relazione della Corte dei conti) tra una serie di «semplificazioni» degli adempimenti e le strategie di contrasto dell'infedeltà fiscale;
questi fatti evidenziano un uso discrezionale da parte del Governo delle informazioni statistiche, che vengono manipolate e/o tenute nascoste al Parlamento secondo convenienza;
per superare questa inaccettabile situazione, è necessaria una standardizzazione delle informazioni statistiche e una riforma del bilancio, della contabilità dello Stato e degli assetti organizzativi della Ragioneria generale dello Stato, secondo quanto indicato più volte dal FMI, dalle altre organizzazioni internazionali, e da autorevoli studiosi italiani. Ma soprattutto è necessaria una operazione trasparenza sui dati delle entrate tributarie: le pubblicazioni dei dati devono avvenire con periodicità predeterminata, criteri standard e sicurezza sulla loro qualità e criteri di elaborazione;
attualmente, sono disponibili esclusivamente i dati aggregati mensili di competenza e di cassa del gettito delle imposte

(escluse le imposte locali) secondo la classificazione di contabilità nazionale, pubblicati con circa due mesi di ritardo, e per il mese di dicembre solitamente con tre mesi di ritardo. Non vengono divulgate affatto le informazioni aggregate desumibili dai modelli di versamento F24, generalmente disponibili entro lo stesso mese di pagamento;
a fronte di ciò, è opportuno che il Governo riprenda e porti avanti la linea di trasparenza iniziata dal Governo Prodi e subito interrotta. In particolare, è necessario rendere pubblici ogni mese i dati di cassa mensili rilevati dal sistema del fisco telematico col modello F24, gli unici in base ai quali è possibile monitorare tempestivamente l'andamento effettivo del gettito. È necessario riprendere l'elaborazione dei tax file (collezioni di micro-dati fiscali) per tutte le imposte, interrotta dal Governo attuale che ha depotenziato il Dipartimento delle finanze, e sostituito i vertici della Sogei -:
se intenda trasmettere immediatamente al Parlamento e rendere pubblici i tax file già pronti relativi all'Irpef e alle imprese soggette agli studi di settore, la cui pubblicazione è stata bloccata;
se intenda pubblicare sistematicamente le statistiche relative al funzionamento e alle attività delle agenzie fiscali e della Guardia di finanza, con particolare riferimento a quelle relative all'impiego del personale e alla sua distribuzione sul territorio, ai controlli, indagini e verifiche effettuate e ai risultati delle attività di accertamento e di riscossione, al fine di evidenziare con criteri trasparenti gli effetti delle strategie e delle misure adottate dal Governo e dal nuovo assetto direzionale dell'Agenzia delle entrate;
se non ritenga necessario, al fine di dare certezza sull'affidabilità dei dati in previsione della preparazione dei decreti delegati sul federalismo fiscale, che l'elaborazione delle statistiche sulle entrate tributarie sia di responsabilità diretta del Dipartimento delle finanze.
(4-02156)

GIULIETTI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
A Padova (Italia), la Procura della Repubblica e la Guardia di Finanza hanno aperto un'indagine sull'utilizzo del Fondo Sociale Europeo da parte di una serie di organizzazioni e/o società come Magazzini Generali (ente controllato dal Comune di Padova), Scarl Dieffe, Fidelio, Cesfo e Work Crossing e della cooperativa sociale Istituto Romano Bruni. Viene ipotizzata «l'interposizione fittizia» nei corsi di formazione da parte di persone e società riconducibili alla Compagnia delle Opere Nord Est, ovvero un uso dei fondi europei non compatibili con i regolamenti finanziari. Una situazione portata all'attenzione pubblica da verificate informazioni di stampa comparse su Il Manifesto grazie a giornalisti che, agendo nell'ambito del diritto d'indagine e di informazione, contribuiscono alla promozione dello stato di diritto e che vanno difesi da ogni possibile intimidazione diretta o indiretta -:
quali iniziative abbia preso e intenda prendere il Ministro interrogato, per effettuare i necessari controlli sulle rendicontazioni dei progetti di tali società e organizzazioni presentate all'Unione europea e quali prime conclusioni siano derivate da questo dossier;
se intenda il ministero, procedere ad una verifica approfondita sull'uso di tutti i fondi europei sin qui erogati a tali società-organizzazioni per assicurarsi del loro uso conforme con i regolamenti europei, sospendendo - se possibile - in via cautelare l'erogazione di eventuali finanziamenti in attesa delle verifiche;
che intenda fare il ministero, nel caso in cui le malversazioni presunte siano confermate e se non condivida il ministro o sia l'idea, più volte espressa dal Parlamento europeo, che la libertà di informazione e di stampa sia un elemento fondamentale dei sistemi democratici in Europa.
(4-02159)

TESTO AGGIORNATO AL 26 LUGLIO 2010

GIUSTIZIA

Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che:
da un esposto alla procura della Repubblica di Milano sulla vicenda di Eluana Englaro, presentato dagli avvocati Rosaria Elefante e Alfredo Granata, emerge un condensato di notizie su testimonianze non considerate, studi scientifici ignorati, circostanze sottovalutate;
i due legali offrono un quadro della vicenda Englaro che collide con le conclusioni della corte di appello di Milano, che autorizzava il distacco del sondino che mantiene in vita la giovane;
punto centrale dell'esposto sono le due condizioni poste dalla Corte di cassazione nella sentenza del 16 ottobre 2007 alla riapertura del caso, ossia l'irreversibilità dello stato vegetativo accertata da studi scientifici internazionali e la volontà di Eluana stessa ricostruita in base ad elementi convincenti;
secondo i due avvocati, infatti, entrambi i pilastri della sentenza sarebbero molto deboli;
la Corte d'Appello, infatti, ha preso in considerazione un solo testo di letteratura scientifica internazionale risalente al 1994, trascurando testi molto più recenti ed aggiornati;
la sola relazione medica assunta è quella del medico della famiglia Englaro, che risale al febbraio 2002;
alcune testimonianze di persone assai vicine alla giovane smentiscono, infine, apertamente quanto dichiarato dalle sole tre voci citate nella sentenza, dichiarando di non avere mai sentito fare da Eluana ragionamenti come quelli citati dalla sentenza;
notizie di stampa affermano che la Englaro sia ancora in grado di deglutire e che quindi l'introduzione del sondino sarebbe semplicemente un espediente per realizzare con maggiore facilità l'idratazione e l'alimentazione, che sarebbero comunque perseguibili anche attraverso il semplice atto di imboccare il malato;
ad avviso degli interpellanti, nella vicenda in esame si riscontrerebbero, da un lato, la grave violazione di legge determinata da ignoranza o negligenza inescusabile, dall'altro, il travisamento dei fatti determinato da negligenza inescusabile;
è stata nominata una curatrice al fine di garantire un giusto processo e per avere un contraddittorio con il padre della giovane malata, che non c'è mai stato -:
se non intenda adottare iniziative ispettive ai fini dell'esercizio dei poteri di sua competenza.
(2-00286)
«Capitanio Santolini, Buttiglione, Adornato, Bosi, Cera, Ciccanti, Ciocchetti, Compagnon, De Poli, Delfino, Dionisi, Drago, Anna Teresa Formisano, Galletti, Libè, Mannino, Naro, Oppi, Pezzotta, Pisacane, Poli, Rao, Romano, Ruggeri, Ruvolo, Tabacci, Nunzio Francesco Testa, Vietti, Volontè, Zinzi, Brigandì».

Interrogazioni a risposta scritta:

FAVA, TOGNI, TORAZZI, NICOLA MOLTENI, PAOLINI, BRIGANDÌ e STUCCHI. - Al Ministro della giustizia, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
per la costruzione della casa mandamentale di Revere, in provincia di Mantova, i lavori sono iniziati nel lontano 1989, sono stati ripetutamente sospesi e sono definitivamente bloccati dall'anno2000;

svariate volte il Comune si è attivato sia per sollecitare l'ultimazione del presidio penitenziario onde evitare ulteriori sprechi di danaro pubblico, sia per chiedere il trasferimento della proprietà all'amministrazione comunale, disponibile ad accollarsi tutte le spese per il completamento dei lavori necessari alla definitiva apertura della struttura mandamentale, con un investimento calcolato di 7 miliardi delle vecchie lire;
nel 2005, con lettera indirizzata al Ministro, il sindaco Strazzi aveva sollecitato la richiesta di trasferimento dell'edificio al Comune, come peraltro già avvenuto per molte altre strutture mandamentali, anche a causa della loro riconosciuta antieconomicità per l'amministrazione penitenziaria;
nei primi mesi del 2006, il Dipartimento di giustizia minorile di Roma aveva inviato una lettera al Comune di Revere per comunicare la volontà di trasformare lo stabile in un istituto di pena per i minori, circostanza che avrebbe comportato l'ultimazione dei lavori di costruzione;
da parte dell'attuale amministrazione non è giunta notizia di alcuna decisione al riguardo e pertanto i lavori di completamento della struttura mandamentale attendono ancora di essere ultimati, a distanza di ben diciannove anni da quando hanno avuto inizio;
l'attuale sindaco Gloria Bonini ha nuovamente sollecitato una decisione sulla destinazione della struttura penitenziaria, tragicamente abbandonata al suo destino, facendo presente la disponibilità del Comune a gestire gli eventuali lavori di ristrutturazione o di riconversione del carcere abbandonato;
nelle ultime settimane il Ministro della giustizia ha più volte ribadito la propria volontà a sostenere l'adozione di un piano di edilizia carceraria che possa risolvere il problema del sovraffollamento degli istituti italiani, facendo fronte alla necessità di ampliare la capacità ricettiva del sistema penitenziario, attraverso la costruzione di nuove carceri, la riapertura di strutture abbandonate e la ristrutturazione di quelle esistenti -:
quali iniziative concrete intendano assumere, per quanto di loro competenza, per il completamento della struttura penitenziaria di Revere.
(4-02149)

CIMADORO e PIFFARI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
nella provincia di Latina, che ha un bacino di utenza dì circa 522.000 abitanti, esiste un solo tribunale;
il territorio di competenza del suddetto Tribunale si estende dalla provincia di Roma fino ai confini di quella di Caserta, ben nota per l'alta incidenza di attività illecite legate ad organizzazioni mafiose e camorristiche. Vicinanza che rende l'area in questione ad alto rischio e di maggiore impegno per le autorità giudiziarie. Inevitabilmente, infatti, sono state riscontrate negli ultimi tempi forme di travaso nel territorio di Latina di organizzazioni criminose provenienti da Casal del Principe e Castelvolturno;
il tribunale di Latina occupa il ventitresimo posto, per numero di casi giudiziari, dei 164 di tutta Italia e il secondo posto solo nel Lazio;
nella «Relazione sull'amministrazione della Giustizia nel distretto di Roma» - ed. Esse Grafica, 2008 - si legge che i 9 tribunali del distretto della Corte d'Appello di Roma sono dotati di 560 giudici complessivi e che, poiché il carico dì lavoro gravante su Latina è pari ad 1/8 di quello complessivo distrettuale, spetterebbero a questa sede 70 giudici (1/8 di 560), mentre l'organico ne prevede solo 41(29 in meno) e con la presenza effettiva di 37 unità (la metà di quelle necessarie);
da tempo sono vacanti tutti e tre i posti di Presidente di Sezione, nonché quelli di Presidente del Tribunale, di dirigente della Cancelleria e di due giudici. Senza contare che tre giudici dell'attuale

organico stanno per lasciare questo Tribunale per essere trasferiti in altre sedi;
nonostante l'aumento progressivo negli ultimi anni della mole dei contenziosi, anche l'organico amministrativo è sottodimensionato. Le 147 persone previste nel 2006 oggi sono ridotte ad effettive 107. Lo stato di grave crisi che ne consegue coinvolge addirittura il materiale di cancelleria (fogli di carta, penne, eccetera), di cui si fanno carico personalmente gli stessi giudici;
lo stato di caos e di emergenza in cui attualmente versa il Tribunale di Latina, ai limiti del collasso, è stato più volte denunciato anche dalla stampa locale. In particolare dalle testate: Latina Oggi, del 2 novembre 2008 (pagina 6), del 14 novembre 2008 (pagina 6), del 24 novembre 2008 (pagina 5), del 25 novembre 2008 (pagina 7), del 26 novembre 2008 (pagina 6), del 29 dicembre 2008 (pagina 6), del 20 gennaio 2009 (pagina 8) e del 21 gennaio 2009 (pagina 5), Il Tempo, del 10 dicembre 2008 (pagine locali), Latina Notizie, del 10 dicembre 2008 (on line), Il Nuovo Territorio, del 23 dicembre 200 -:
se il Governo sia a conoscenza di questa drammatica situazione, che malversa il tribunale di Latina;
come la stessa possa essere tollerata in considerazione del fatto che la funzione giurisdizionale è garantita costituzionalmente e che rappresenta una delle principali risorse per assicurare in un dato territorio il rispetto delle norme che regolano la convivenza civile;
se e quali altre iniziative il Governo intenda adottare per ripristinare e garantire l'ordine nel suddetto Tribunale a tutela dei cittadini di Latina.
(4-02165)

...

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazioni a risposta in Commissione:

ENZO CARRA. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il sistema ferroviario abruzzese versa in uno stato di profonda precarietà, senza alcun tipo di programmazione strategica;
da oltre un decennio FS Spa ha messo in atto un piano di riorganizzazione che ha di fatto ridotto i servizi nella regione Abruzzo;
tale riorganizzazione ha finito per favorire le regioni limitrofe;
la delocalizzazione delle strutture gestionali di RFI e Trenitalia dall'Abruzzo ed in particolare da Pescara, hanno prodotto un grave danno alla regione favorendo come già detto realtà limitrofe;
nessun investimento è stato programmato per la rete ferroviaria abruzzese né tantomeno alcun incremento di personale a fronte di molti chilometri di rete in gestione;
i collegamenti ferroviari passeggeri da e per Pescara con le principali città poste sulla direttrice Adriatica e con Bologna e Milano sono ridotti ai minimi termini, in ordine alla qualità del servizio e alla ottimizzazione degli orari (molte fasce orarie risultano del tutto scoperte);
particolare gravità riveste la vicenda della soppressione degli Eurostar, e la sostituzione con treni di peggiore qualità -:
quali iniziative intenda assumere il Governo per far fronte ad una situazione tanto complessa e delicata in funzione dello sviluppo di un territorio che si candida ad essere la porta dell'Italia verso i balcani e verso tutti i nuovi mercati dell'est Europa, in particolare quale sia nei piani delle società di gestione della rete ferroviaria italiana, la funzione che si intende far svolgere al nodo ferroviario di Pescara e in prospettiva a tutto il sistema ferroviario della Regione Abruzzo.
(5-00892)

MISITI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
l'autotrasportatore Carlo Massone residente a Castelletto d'Orbia (Alessandria) è stato coinvolto in una gravissima vicenda che ha compromesso la sua stabilità economica e quella dell'omonima azienda di trasporti;
tale vicenda ha avuto inizio con l'acquisto di 6 automezzi con gru effettuati in epoche diverse (dal 1983 al 1996), tutti apparentemente pronti per essere utilizzati su strada ma poi risultati con documentazione irregolare a seguito di verifiche disposte dallo stesso Massone;
il caso più famoso e più documentato, già oggetto dell'interrogazione 4-05578 dell'8 novembre 2007 alla Camera dei Deputati e della 4-01468 del 7 marzo 2007 al Senato, è quello che riguarda un veicolo Fiat 170/35B. Tale mezzo all'acquisto risultava regolarmente collaudato in tutte le sue parti, completo di attestazioni rilasciate dalla Motorizzazione e dall'Ispesl (Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro). Successivamente, dopo la richiesta dello stesso signor Massone per la verifica della veridicità della documentazione, si ebbe esito negativo da parte della Motorizzazione e della Asl di Alessandria. Il mezzo presentò una serie di anomalie tecniche e strumentali tali da renderlo inutilizzabile;
nel procedimento penale riguardante i fatti esposti e nei confronti dello stesso sig. Massone, egli veniva accusato di aver dolosamente manomesso e modificato le caratteristiche tecniche del mezzo;
tale procedimento si è concluso con una sentenza dell'8 giugno 1999 del Tribunale di Alessandria dove la concessionaria Plura, venditrice del veicolo, è stata condannata ad un risarcimento danni pari a circa 100 milioni del vecchio conio;
in molti altri casi, comunque, dopo l'acquisto presso concessionarie e rivenditori, gli autocarri con gru e piattaforma aerea sono risultati tutti con documenti di revisione e collaudo falsi rilasciate dalle Motorizzazioni civili e dall'Ispesel;
al di là delle ripercussioni della vicenda in ambito giudiziario, da questa esperienza risulta l'esistenza di gravi irregolarità nelle operazioni di collaudo. Questo è solo il caso più eclatante, ad onta delle forti perdite economiche subite dopo queste tristi esperienze che hanno addirittura portato il signor Massone a minacciare il suicidio su diversi organi di stampa;
è chiaro che se le esperienze del signor Massone si verificassero in tutto il territorio italiano ci troveremmo di fronte ad un problema grave che non metterebbe in discussione soltanto la stabilità economica delle aziende operanti nel settore dei trasporti, ma anche la sicurezza di tutti i mezzi che circolano sulle strade italiane, con le conseguenze che ne deriverebbero -:
se il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti non ritenga opportuno effettuare delle efficaci indagini presso gli Uffici provinciali del Dipartimento dei Trasporti terrestri al fine di verificare lo svolgimento a norma di legge delle trasformazioni dei veicoli e dei relativi collaudi e la veridicità di conformità delle carte di circolazione rilasciate, per salvaguardare la sicurezza stradale ed evitare che si ripetano esperienze come quella del signor Massone.
(5-00893)

TULLO e ZUNINO. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
in questi giorni MERSK (primo gruppo mondiale nel trasporto merci) ha annunciato la chiusura a Genova dell'ufficio operativo di Corte Lambruschini che ormai da oltre 5 anni si occupava di tutti i porti del Mediterraneo e del Mar Nero e il conseguente esubero di 45 lavoratori;
il gruppo MERSK a fine 2007 aveva circa 500 dipendenti sul territorio nazionale

(circa l'85 per cento a Genova), nel corso del 2008 vi è stato un taglio di 129 dipendenti ed è stata prospettata una ristrutturazione del reparto vendite che non esclude possibili nuovi tagli;
il gruppo MERSK in forza della sua potenzialità in funzione dello sviluppo della portualità ligure e nazionale ha avuto attenzione e sostegno da parte del sistema degli enti locali liguri e del Governo nazionale, al fine in particolar modo di realizzare una piattaforma logistica a Vado Ligure;
la Regione Liguria si è resa disponibile anche ad attivare forme di sostegno quali la cassa integrazione in deroga al fine di tenere questi lavoratori legati all'azienda e per affrontare con l'istituzione di un tavolo tra le parti, possibili soluzioni -:
se fosse a conoscenza delle intenzioni di MERSK;
quali misure intenda e possa assumere, per far rientrare la decisione dell'azienda e se vi è una disponibilità del Governo in tempi rapidi per attivare anche in sinergia con le realtà locali un confronto.
(5-00908)

Interrogazioni a risposta scritta:

TOCCAFONDI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
dalla risposta - pubblicata lunedì 24 novembre 2008, in allegato al resoconto della seduta n. 91 - all'interrogazione n. 4-00188, si prende atto che, in riferimento al progetto relativo al Nodo di Firenze compreso nella linea ferroviaria Milano-Napoli: «La realizzazione delle opere, in prevalenza previste in sotterraneo, è stata pianificata in modo da garantire, in ogni fase di lavoro, l'operatività delle linee di attraversamento del nodo e della stazione di Santa Maria Novella e, pertanto, si conferma che i treni manterranno la fermata di Firenze»;
l'interpellante segnala che ad oggi, sono undici, le corse giornaliere ad Alta Velocità che, in partenza da Milano, percorrono Milano/Roma senza fermare a Firenze: ore 06:15, 06:45, 07:15, 07:45, 08:15, 14:15, 16:15, 17:15, 18:15, 18:45, 20:15;
risultano, invece, dieci le corse giornaliere ad Alta Velocità in partenza da Roma che arrivano a Milano e non effettuano fermate a Firenze: ore 06:15, 06:45, 07:15, 07:49, 08:15, 14:15, 15:15, 16:15, 17:15, 18:15 -:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto descritto in premessa e, se per i suddetti treni, non sia stata prevista la fermata a Firenze, a causa dell'eccessivo tempo che richiede la manovra d'ingresso alla stazione di Santa Maria Novella;
quali iniziative intenda intraprendere il Governo per garantire il mantenimento delle fermate dei treni ad alta velocità a Firenze, durante il periodo dei lavori per la costruzione della nuova stazione che si dimostra urgente.
(4-02147)

TORRISI e GAROFALO. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
attualmente la S.S. 284, nel tratto Adrano-Paternò risulta costituita da n. 2 corsie, una per ogni senso di marcia, mentre nel tratto Paternò-Misterbianco risulta realizzata con n. 4 corsie (n. 2 per senso di marcia) separate da uno spartitraffico centrale;
in relazione al notevole numero di autoveicoli che quotidianamente la percorre, sono avvenuti nel corso dell'ultimo periodo numerosi incidenti e conseguentemente si è provveduto a sollecitare le autorità competenti, per attivare gli studi propedeutici, per la messa in sicurezza di tale asse viario;
dalle riunioni del Comitato per la viabilità, svoltesi presso la Prefettura di

Catania, è emersa la necessità di procedere all'adeguamento del tratto Paternò-Adrano;
l'ANAS in relazione a tale necessità, ha realizzato un intervento preliminare minimo, per un breve tratto, consistente nella collocazione di uno spartitraffico sperimentale posto al centro dell'asse stradale;
a seguito di tale intervento, nei momenti di punta, si produce una lunga serie di incolonnamenti, che aumentano sensibilmente il tempo di percorrenza della strada;
detto tratto stradale viene utilizzato da un grande bacino di utenza che comprende i centri abitati di Paternò, Ragalna, Santa Maria di Licodia, Biancavilla, Adrano, Bronte, Maniace, Maletto, Randazzo in Provincia di Catania, ed altri siti nelle provincie di Enna e di Messina;
conseguentemente, tale sede viaria rappresenta una direttrice fondamentale, per il collegamento con la zona commerciale-industriale di Belpasso-Piano Tavola e di Misterbianco e contestualmente rappresenta l'asse per lo sviluppo turistico-ricettivo ed agricolo dei centri pedemontani dell'Etna;
il tratto Adrano-Bronte sta per essere adeguato, avendo l'ANAS in corso n. 2 procedure d'appalto riguardanti il tratto in uscita da Adrano ed il tratto per l'ingresso a Bronte;
si ritiene, pertanto, necessaria ed improcrastinabile la messa in sicurezza del tratto di strada in argomento, mediante l'intervento di adeguamento che preveda l'ipotesi di aumentare il numero di corsie nel tratto interessato portandole a n. 4 (n. 2 per senso di marcia) -:
quali siano le iniziative che l'ANAS intende attuare per pervenire alla realizzazione di tale importante opera viaria, ed in particolare:
a) se l'opera sia stata inserita nei programmi di finanziamento dell'ANAS;
b) se sia stato avviato l'iter per la progettazione esecutiva;
c) quale sia il cronoprogramma che scandisce in modo dettagliato i tempi per la progettazione, appalto ed esecuzione dell'opera;
quali iniziative in alternativa, il Ministro dell'economia e delle finanze, nella sua qualità di azionista unico dell'ANAS, nonché il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, incaricato dell'alta vigilanza sull'ANAS, intendano avviare, per colmare le inattività dell'ANAS e rendere possibile la realizzazione del citato intervento.
(4-02150)

PISICCHIO. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il gruppo Vinella rappresenta una delle realtà imprenditoriafi di tradizione maggiormente rappresentative del dinamismo industriale pugliese, con un fatturato che supera un miliardo di euro, seimila dipendenti ed una diversificazione delle attività che spazia dal settore della produzione vetraria rappresentata dalle Vetrerie Meridionali, al settore dei trasporti;
l'importante realtà imprenditoriale, partner di multinazionali che sono leader mondiali nel settore della produzione di vetro cavo meccanismo la Owens Illinois C., ha intenso nel 2006 valorizzare il suo originario core business del vetro procedendo all'acquisizione della quota di maggioranza della Bormioli, prestigiosa industria italiana presente con 10 stabilimenti in 3 Paesi europei e tremila dipendenti;
fin dal 1993 il gruppo pugliese avvia una joint venture con FS nel settore del trasporto pubblico locale, per la costituzione e lo sviluppo di una società mista pubblico-privato volta a favorire l'integrazione ferro-gomma. L'esperienza della joint venture non produce gli esiti sperati e la collaborazione tra i due partner subisce l'effetto delle difficoltà societarie sfociando

in un complesso contenzioso solo parzialmente attenuato da transazioni medio-termine intervenute con i vertici del management di FS succedutisi nel tempo;
nel 2007 si pervenne ad un'intesa tra l'amministratore delegato di FS e il Gruppo Vinella, volto a definire il contenzioso giudiziale pendente ed orientato al rilancio della attraverso l'ingresso nella società Sogin-Sita di un importante partner inglese, la multinazionale Arriva, colosso multinazionale del settore trasporto. Le condizioni dell'intesa, non particolarmente vantaggiose per il gruppo Vinella, vennero accolte dal partner pugliese in considerazione del vantaggio che dal rilancio della società mista sarebbe derivato in termini di interesse pubblico, ritenuto unanimemente rilevante, e al tempo stesso per la volontà di impegnare una parte più rilevante del proprio interesse d'impresa, in direzione dell'industria del vetro, con l'operazione di acquisto della quota di maggioranza del gruppo Bormioli;
inspiegabilmente dopo incontri ed intese confermate con il partner inglese anche nella capitale britannica, dopo la trasmissione di ogni utile documentazione prodotta da Vinella fin dall'estate 2007, non è accaduto più nulla: il decorso infruttuoso e misterioso del tempo non trova alcuna spiegazione, nè ufficiale né informale;
il trascorrere dei mesi senza esito, però, produce esiti assai negativi nella vicenda finanziaria e industriale del gruppo pugliese perché, ritardando l'avvio della collaborazione con la multinazionale Arriva, valutata come decisiva per il destino della società Sogin-Sita, deprime il valore del patrimonio societario, generando un danno oggettivo alla Vinella ma anche agli interessi pubblici che la società mista rappresenta; inoltre il gruppo pugliese, impegnato in un rilevante sforzo finanziario per la realizzazione della nuova iniziativa imprenditoriale per l'acquisizione della Bormioli, subisce un rallentamento che la danneggia nell'operazione e mette addirittura a repentaglio il rilevante finanziamento bancario che il gruppo è destinato ad ottenere a conclusione del positivo e tempestivo perfezionamento della transazione FS-Vinella-Arriva -:
tutto ciò premesso l'interrogante chiede di sapere quali concrete e tempestive iniziative i Ministri interrogati intendano assumere per concorrere a sgombrare rapidamente ogni indugio a formalizzare l'affare FS-Vinella-Arriva, da tutti auspicato ma non accompagnato da coerenti condotte da parte di FS, e il cui perfezionamento si situa all'interno di un rilevantissimo interesse pubblico, non solo per il servizio di trasporti che la società mista è chiamato a svolgere, ma anche per scongiurare l'altrimenti inevitabile (contenzioso che rischierebbe di produrre ulteriori danni per l'azionista pubblico e per l'erario, e posto che l'intervento governativo sarebbe, infine, particolarmente apprezzabile in quanto capace auspicabilmente di generare effetti positivi con riferimento alle iniziative imprenditoriali di una grande società meridionale, sana e in grado di dare lavoro a migliaia di persone.
(4-02155)

ALESSANDRI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
stanno diventando sempre più insostenibili i disagi che subiscono i viaggiatori, in particolare i pendolari, della linea ferroviaria Roma-Cassino a causa delle disfunzioni che quotidianamente si verificano su questa importante infrastruttura di collegamento;
la linea Roma-Cassino è una delle più frequentate a livello nazionale trasportando migliaia di lavoratori al giorno che dal Lazio Meridionale, dal Molise e dalla Campania si recano a Roma sottoponendosi a gravosi sacrifici soprattutto riguardo agli orari in cui devono utilizzare i treni che collegano i loro territori con la

Capitale, coincidenti con le prime ore dell'alba per poi ritornare a notte inoltrata;
a queste inevitabili onerosità logistiche, a danno dei pendolari della tratta Cassino-Roma, si aggiungono ormai con cadenza giornaliera ulteriori ed inaccettabili difficoltà operative, dovendosi trovare di fronte a treni quasi sempre in ritardo, super affollati, non sempre confortevoli ed anzi in cattivo stato sotto l'aspetto della pulizia, dell'integrità dei vagoni, del funzionamento dei servizi igienici;
negli ultimi giorni questi disagi si sono notevolmente aggravati, al punto da portare all'esasperazione gli utenti interessati. A riguardo si segnalano gli ultimi due casi di inefficienza che hanno costretto i pendolari di Cassino e della Provincia di Caserta e di Frosinone a dure prove di sopportazione recando, agli stessi, potenziali danni lavorativi e spreco di tempo con compromissione del corretto svolgimento delle loro giornate professionali;
i casi in oggetto riguardano la soppressione avvenuta nei giorni di martedì 24 e di mercoledì 25 gennaio 2009, del treno regionale n. 2496 Caserta-Cassino-Roma, in partenza da Cassino alle ore 7.11. Questo treno è il principale vettore che i pendolari possono utilizzare per giungere a Roma nella prima mattinata e per questo è anche il più affollato;
il treno regionale n. 2496 spesso è soggetto ad inspiegabili ritardi e il più delle volte viaggia in condizioni di scarso funzionamento delle vetture e dei servizi;
i profili problematici della linea ferroviaria in questione non si limitano ai treni che la percorrono, ma interessano anche l'efficienza delle stazioni ferroviarie più importanti. È il caso della stazione ferroviaria di Cassino in cui si evidenzia, in particolare, la precarietà di specifiche apparecchiature elettroniche che a causa della loro usura non permettono un'efficace gestione delle attività di controllo del traffico ferroviario;
tali emergenze strutturali nelle stazioni, in particolare quella di Cassino, sono state da tempo segnalate agli organi centrali competenti, ma senza aver ottenuto alcun riscontro -:
quali siano i motivi per cui il treno regionale n. 2496, Caserta-Roma in partenza da Cassino alle ore 7.11, sia stato soppresso in entrambi i giorni 24 e 25 gennaio;
quali iniziative intenda intraprendere per risolvere le gravi criticità che interessano la linea ferroviaria Roma-Cassino in maniera da rendere più dignitoso ed efficiente il trasporto dei pendolari che la utilizzano;
se non intenda attivarsi affinché si provveda a sostituire o a migliorare le strutture operative tecniche ed elettroniche delle stazioni ferroviarie che hanno segnalato la necessità di tali interventi, con particolare riguardo a quella di Cassino.
(4-02166)

TESTO AGGIORNATO AL 1° DICEMBRE 2010

...

INTERNO

Interrogazioni a risposta in Commissione:

BORDO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel mese di luglio dello scorso anno l'area della località balneare di Lesina Marina, in provincia di Foggia, è stata interessata dall'emergere di un grave e diffuso fenomeno di dissesto idrogeologico che ha provocato l'apertura di voragini nel sottosuolo anche all'interno dell'abitato;
le indagini geologiche commissionate dal Comune di Lesina, dalla Provincia di Foggia e dalla Regione Puglia hanno ricondotto tale fenomeno all'erosione degli strati gessosi immediatamente sottostanti la superficie in gran parte sabbiosa del suolo;
stando agli esiti dell'attività di monitoraggio, disposta ed effettuata dalla Regione

Puglia in collaborazione con i Vigili del fuoco e il Dipartimento di protezione civile, l'area interessata da tale fenomeno è ormai punteggiata di crateri il cui diametro è in media di 8-10 metri e la cui profondità arriva anche a 4 metri;
alcune di queste voragini hanno già provocato ingenti danni alla viabilità pubblica e fatto emergere rischi per la tenuta dell'equilibrio statico di oltre 150 alloggi;
l'aggravarsi del fenomeno avrà negative ripercussioni sull'economia turistica, ed a cascata sulle piccole e piccolissime imprese agricole, agroalimentari e artigianali della zona;
la Regione Puglia, già lo scorso anno, ha avanzato al Dipartimento della protezione civile formale richiesta di dichiarazione dello stato di calamità, atteso che gli studi di fattibilità elaborati per la messa in sicurezza della zona hanno fatto emergere un fabbisogno finanziario di 50 milioni di euro;
tale emergenza aggrava il già critico quadro del dissesto idrogeologico di ampie zone di territorio regionale, che i fondi ordinari regionali e statali non riescono ad arginare -:
se e come il Governo intenda intervenire per favorire la dichiarazione dello stato di calamità naturale relativamente all'area di Lesina Marina e stanziare le risorse necessarie a realizzare gli interventi urgenti di contenimento e prevenzione del dissesto idrogeologico.
(5-00907)

MANCUSO, NASTRI e PASTORE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il personale della Polizia penitenziaria impegnato presso il Carcere di Novara da tempo lamenta gravi carenze nello svolgimento del lavoro quotidiano, in particolare denuncia le precarie condizioni di sicurezza dell'istituto novarese in cui operano uomini e donne del Corpo;
alla base della protesta del personale sussiste da un lungo periodo uno stato di conflittualità tra il Comandante di Reparto e i dipendenti che è culminato con la richiesta di esenzione dal servizio a turno nelle sezioni di molti agenti;
il sindacato S.A.P.P.E. in rappresentanza di quasi l'80 per cento dei lavoratori, ha organizzato nello scorso mese di dicembre una protesta ad oltranza nei pressi della Prefettura;
il perdurare di questo disagio dopo circa 3 anni ha causato la demotivazione professionale del personale che opera in un carcere di massima sicurezza, con sezioni 41-bis O.P., che viceversa andrebbe valorizzato e incentivato -:
se il Governo intenda verificare, anche con una ispezione presso la Casa circondariale di Novara, che l'operatività quotidiana non venga compromessa irreparabilmente a causa delle carenze conseguenti ad una cattiva gestione dell'ordine e della disciplina dei reparti detentivi, sfociate anche in aggressioni a danno di agenti della Polizia Penitenziaria.
(5-00909)

Interrogazioni a risposta scritta:

TORAZZI e STUCCHI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel comune di Crema si susseguono ormai da mesi, come riportato dal giornale La Provincia di Cremona con vari articoli, gli ultimi in data 16 e 17 gennaio 2008, arrivi di minorenni extracomunitari prossimi al diciottesimo anno d'età, principalmente provenienti dal Kossovo;
tali minori, presentandosi alla stazione dei Carabinieri, come descritto dagli articoli sopraccitati, utilizzano la frase di rito «Ho 17 anni e vengo dal Kossovo, sono solo» sicché, in base alle norme vigenti, vengono immediatamente dirottati ad una struttura d'accoglienza a carico del Comune di Crema;
questi arrivi di minori si sono ripetuti ben 24 volte negli ultimi 13 mesi, determinando

una situazione allarmante dal punto di vista sociale, considerata la dimensione del Comune di Crema;
desta ulteriore preoccupazione il fatto che, in base alla legge, i minori così accolti dalla comunità, al raggiungimento del diciottesimo anno d'età ricevono automaticamente il permesso di soggiorno e successivamente richiedono il ricongiungimento dei propri familiari, con un evidente aggiramento delle finalità delle disposizioni in tema di ingresso degli stranieri e di ricongiungimento familiare;
da ultimo non va trascurato che questa situazione comporta un notevole esborso per le amministrazione locali, che si trovano a fronteggiare questi interventi di soccorso a favore di minori non accompagnati, e da ultimo per le casse dello Stato, considerato che certamente tale fenomeno coinvolge oltre la città di Crema, molti altri comuni italiani -:
se il Ministro sia a conoscenza dei fatti illustrati in premessa e quali iniziative ritenga di intraprendere, per stroncare quella che all'interrogante appare una evidente forma di aggiramento delle norme che regolano l'immigrazione.
(4-02145)

TOCCAFONDI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 17, comma 132, della legge n. 127 del 1997 prevede che i «Comuni possono con provvedimento del Sindaco, conferire funzioni di prevenzione ed accertamento delle violazioni [...]»;
il comma 133 della stessa legge prevede che le funzioni di cui al comma 132 sono conferite anche a personale ispettivo delle aziende esercenti il trasporto pubblico di persone nelle forme previste dagli articoli 22 e 25 della legge n. 142 del 1990 e successive modificazioni. A tale personale sono inoltre conferite, con le stesse modalità le funzioni di prevenzione e di accertamento in materia di circolazione e sosta sulle corsie riservate al trasporto pubblico;
se non esiste un'interpretazione che specifica quale delle funzioni debba essere prioritaria, gli ausiliari rischiano di accertare e non dissuadere -:
come possa essere utilizzato e quali siano le funzioni che possono essere attribuite al personale ispettivo delle aziende esercenti trasporto pubblico;
se non si ritenga auspicabile, anche da parte del Governo, la possibilità di definire una normativa al fine di chiarire quale debba essere l'utilizzo degli ausiliari, che non permetta più contrastanti interpretazioni da parte dei Comuni, delle Società di trasporto pubblico e degli operatori stessi.
(4-02146)

DE POLI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
in data 29 dicembre 2008 e 30 dicembre 2008 il Nucleo investigativo per i reati in danno agli animali del Corpo forestale dello Stato (NIRDA) operava il sequestro penale di un allevamento di cani di razza pointer, con sede in Ravenna, avente affisso ENCI «del Vento», di proprietà del dott. Giorgio Guberti, iscritto e riconosciuto dall'Ente nazionale cinofilia italiana (ENCI);
l'allevamento del dott. Guberti è riconosciuto a livello mondiale per la qualità dei cani di razza pointer dal medesimo allevati con l'affisso «pointer del Vento». Tali esemplari costituiscono patrimonio zootecnico della razza non solo nazionale ma anche internazionale, risultando di interesse pubblico garantire la salvaguardia e la tutela effettiva di tali cani, evitandone la dispersione e garantendone la riproduzione selezionata;
le circostanze e le modalità con cui è avvenuto il sequestro preventivo e probatorio sono del tutto incerte, al punto che l'azione del Nucleo investigativo è stata posta in essere senza che le locali autorità

sanitarie locali fossero state interpellate (confrontare comunicato ENPA Ravenna del 3 gennaio 2009), ciò essendo doveroso per le specifiche competenze dell'ASL in materia veterinaria e per il rispetto della legge n. 281 del 1991 in tema di benessere animale;
inoltre, nel rimarcare il valore zootecnico e commerciale di ciascun singolo esemplare, si evidenzia che risulta del tutto incerto il numero dei cani effettivamente sequestrati. Al riguardo, il NIRDA non fornisce alcuna cifra;
gli esemplari sottoposti a sequestro, almeno quelli di cui si conosce il numero di tatuaggio, erano iscritti all'anagrafe canina comunale di competenza ed al libro delle origini tenuto dall'ENCI. Peraltro risulterebbe che nell'operazione descritta sia stata effettuata da parte degli agenti del NIRDA la schedatura e l'applicazione di microchip ai cani stessi, modificando quindi l'identità che, dei medesimi, risultava nei pubblici registri;
sempre nel comunicato in data 29 dicembre 2008 diramato dal Corpo forestale dello Stato sul proprio sito internet si afferma che «...I pointer verranno affidati a strutture specializzate». Peraltro risulta che, in qualità di custode giudiziale, sia stata nominata l'associazione Anta onlus. La detta associazione non risulta avere proprie strutture in loco (provincia di Ravenna) in quanto la sede è a Carbonia (Cagliari). Inoltre l'Anta onlus non risulterebbe essere inserita nella lista delle associazioni autorizzate dal Ministero della salute alla detenzione di animali sequestrati;
risulterebbe la morte di alcuni cuccioli presso il custode giudiziale, dovendo quindi verificarsi il motivo dei decessi, in particolare se tal evento sia riconducibile alla carenza della struttura per accudire i pointer;
quanto accaduto ha un rilevante impatto sull'immagine della zootecnia in Italia e nel Mondo, proprio in quanto trattasi di esemplari unici -:
quanti siano gli esemplari sottoposti a sequestro;
come siano stati identificati i cani indicati nel verbale di sequestro (con quale identificativo del registro LOI e dell'anagrafe canina) e se siano state mantenute le identità originali degli animali o sia avvenuta una differente modalità di identificazione;
per quali motivazioni il NIRDA abbia segnalato l'opportunità di servirsi come custode degli esemplari dell'associazione Anta onlus, che non ha sedi presenti nella provincia o nella regione dove ha sede l'allevamento sequestrato;
se la suddetta associazione Anta onlus, che risulterebbe avere in custodia gli esemplari, abbia le professionalità, le competenze e le strutture per la tenuta e la cura di cani particolari come il pointer, al fine della tutela del patrimonio zootecnico e del rispetto della legge sul benessere animale;
se l'associazione Anta onlus, cui sembrerebbe essere stati dati in custodia ed affidati gli esemplari, abbia finalità compatibili con la tutela del patrimonio zootecnico nazionale;
se l'ENCI abbia agito nell'interesse della cinofilia e della tutela del patrimonio zootecnico, con l'accertamento delle consistenze e delle ubicazioni degli allevamenti, con la tutela di un allevatore iscritto alla propria compagine, con la corretta gestione della delega dei libri genealogici e della tutela della zootecnia dei cani di razza;
se l'ENCI, nel caso di specie, abbia, posto in essere azioni a tutela del patrimonio cinotecnico e dei cani di razza pointer, se abbia investito in piani di emergenza, di assistenza e tutela dei patrimoni zootecnici, se sia intervenuto presso il Pointer Club d'Italia, avendo quest'ultimo doveri di tutela nei confronti della razza;

se, in caso di accertata omissione di azioni a tutela del settore cinotecnico da parte dell'ENCI, il Ministro competente intenda procedere con la nomina di un commissario ad acta per la corretta applicazione della legge n. 529 del 1992 e del disciplinare del libro genealogico per la tutela dei cani di razza, nell'interesse pubblico e degli allevatori di cani di razza.
(4-02167)

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ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazioni a risposta in Commissione:

GHIZZONI. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
negli ultimi mesi è emersa una grave e preoccupante situazione finanziaria che colpisce molti istituti scolastici;
in particolare, nella provincia di Modena gli istituti scolastici - segnatamente le scuole dell'infanzia e primarie - corrono il rischio di bloccare l'attività didattica, poiché la mancanza di liquidità impedisce di saldare le spese per appalti di pulizia e per forniture di materiale didattico, così come di acquistare prodotti di igiene e pulizia dei locali, nonché di procedere al pagamento dei supplenti che hanno prestato servizio o che sono attualmente impegnati, e pertanto di nominare i sostituti dei docenti assenti;
le motivazioni di tale sofferenza finanziaria risiedono nei tagli e sottofinanziamenti relativi alle leggi finanziarie varate dal Governo Berlusconi nel periodo 2002-06, le cui previsioni hanno decurtato il 72,6 per cento dei fondi per gli esami di Stato (cioè 106,4 milioni), il 46,6 per cento dei fondi per le supplenze brevi (pari a 494,4 milioni) e il 53 per cento dei fondi per il funzionamento amministrativo e didattico (vale a dire 159,8 milioni). Un monitoraggio svolto nel 2007 ha registrato debiti accumulati dalle istituzioni scolastiche per oltre un miliardo di euro, accumulati per far fronte a spese fisse e incomprimibili, quali supplenze e utenze;
per invertire la tendenza di sofferenza delle scuole, nella precedente legislatura il Governo Prodi ha assunto iniziative di carattere straordinario, quali il recupero di fondi giacenti sulle contabilità speciali, e provvedimenti strutturali come l'esenzione del pagamento della tarsu, il pagamento a carico del Ministero delle supplenze per maternità e il reperimento delle risorse per il pagamento delle commissioni per gli esami di Stato, anche per gli anni precedenti;
questi provvedimenti, insieme a risorse aggiuntive per 342 milioni di euro (stanziate nell'ambito del riparto dell'extra-gettito con la legge n. 127 del 2007, di conversione del decreto-legge n. 81 del 2007), di cui 180 milioni di euro destinati al finanziamento delle supplenze brevi del personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliare, hanno riportato per l'anno 2007 il rapporto tra fabbisogno e finanziamenti reali in una situazione di sostanziale equilibrio;
nel corso del 2008, le scuole hanno rilevato un rallentamento delle erogazioni di cassa che fanno temere il ritorno al precedente stato di instabilità poiché già si registra uno scostamento ulteriore tra previsioni di entrate ed erogazioni effettive, che va a sommarsi ai residui attivi accumulati dal 2002 al 2006 dalle istituzioni scolastiche;
negli ultimi tempi, ad aggravare la situazione di sofferenza finanziaria incidono le spese che le scuole devono affrontare per le visite fiscali che il decreto 112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, ha reso obbligatorie anche per un solo giorno di assenza (in media una visita fiscale costa dai 36 ai 50

euro) e per la predisposizione dei corsi di recupero per gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado, i cui finanziamenti si sono drasticamente ridotti a soli 58 milioni di euro per l'anno 2009, a fronte dei 288 previsti per l'anno scolastico 2007/2008 e per tutto il 2008;
a fronte di un credito complessivo vantato da tutte le scuole italiane di 560 milioni di euro, di cui una quota consistente in capo alle scuole dell'Emilia-Romagna, il Governo ha dato una risposta del tutto insufficiente stanziando nel decreto legge n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, 200 milioni di euro a cui si aggiunge la scelta gravissima, assunta con la finanziaria 2009, di ridurre di ben 50 milioni proprio il fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche -:
come intenda il Ministro interrogato procedere per consentire agli istituti scolastici l'accertamento formale dei residui attivi, la regolarizzazione dei bilanci e l'accesso ad anticipazioni di cassa da parte degli istituti di credito, e come intenda garantire per l'anno in corso la corrispondenza tra previsioni accertate in base a norme di legge e disposizioni ministeriali ed entrate effettive, in modo che venga risolta la situazione richiamata in premessa, che sta determinando gravissime difficoltà di funzionamento agli istituti e sta compromettendo l'immagine della scuola di fronte alle famiglie e all'opinione pubblica.
(5-00895)

PES. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
nel gennaio del 2002 a Samugheo (Oristano) è sorta una sezione staccata dell'Istituto d'arte «Diego Contini» di Oristano con un corso di studi dedicato all'arte del tessuto;
la cittadella di Samugheo è nota per la produzione artistica e artigianale del tessuto, tanto da ospitare l'unico museo regionale del tappeto della Sardegna;
le iscrizioni al corso dedicato all'arte del tessuto, per i primi anni in crescita, sono calate drasticamente nell'anno scolastico 2007-08;
il calo delle iscrizioni ha portato alla chiusura della sede di Samugheo e il relativo trasferimento della classe (composta da sei alunne), nella sede centrale di Oristano;
non essendoci ad Oristano il corso dell'arte del tessuto, le sei studentesse, al quarto anno di studi, sono state inserite in una classe del corso di ceramica, ma frequentando però le lezioni pratiche di tessuto;
il 20 gennaio del 2002, il preside dell'Istituto d'arte ha ricevuto una comunicazione da parte del direttore generale dell'Ufficio regionale scolastico nella quale la classe, giudicata illegittima, veniva soppressa;
sono stati licenziati i tre docenti tecnici;
il 22 gennaio 2009, il consiglio di istituto stabilisce che le sei alunne potranno completare il ciclo di studi frequentando il corso di ceramica e non quello dell'arte del tessuto;
le sei studentesse, non avendo mai seguito un corso di ceramica, dovrebbero sostenere un esame integrativo di arte della ceramica per poter essere ammessi alla quinta -:
se sia legittimo che un corso di studi venga interrotto a metà anno scolastico, quando tra l'altro manca un anno al completamento degli studi e al relativo conseguimento del diploma.
(5-00900)

LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI

Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:

XII Commissione:

BOCCIARDO e BARANI. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
lo psicofarmaco «Strattera» (nome commerciale della molecola «atomoxetina»), è stato autorizzato al commercio negli Stati Uniti nel 2002 per il contenimento della cosiddetta «sindrome ADHD», ovvero quella concernente bambini eccessivamente agitati e distratti;
dal 2002 al 2007, circa 3,3 milioni di pazienti hanno ricevuto prescrizioni di atomoxetina nei soli Stati Uniti, e di essi circa 2,1 milioni (64 per cento) erano minorenni;
come riportato dall'ente regolatorio statunitense Food & Drug Administration (FDA), «mentre nella fase di pre-commercializzazione non erano stati evidenziati segnali circa possibili danni gravi al fegato, i report successivi alla commercializzazione hanno identificato nell'atomoxetina un elemento causante malattie epatiche anche gravi ed a volte mortali»;
per tali ragioni la stessa FDA ebbe ad introdurre su tutto il territorio degli Stati Uniti l'obbligo di pubblicazione di precisi avvisi in grassetto sul foglietto illustrativo di questo psicofarmaco, tali da evidenziare il profilo di rischio proprio della somministrazione ai minori;
sempre a causa del perdurare delle segnalazioni di tali gravi effetti collaterali - in alcuni casi anche mortali - la FDA ha ritenuto opportuno diramare recentemente una circolare a tutti i medici statunitensi obbligandoli ad informare tutti i pazienti e le loro famiglie in cura con atomoxetina circa i rischi potenziali derivanti dall'assunzione di questa molecola, ed invitandoli a «contattare il proprio medico al primo sintomo di fatica, perdita di appetito, nausea, vomito, prurito, urine scure, ittero della pelle, gonfiori dell'area epatica o inspiegabili sintomi influenzali»;
detto psicofarmaco è stato autorizzato nel 2007 anche in Italia, pur se con precise limitazioni;
lo psicofarmaco Strattera non è un farmaco «salvavita», ed anzi è aperta la discussione in seno alla comunità scientifica circa l'opportunità di somministrare tali molecole psicoattive ai minori;
secondo le stime del Ministero della salute (progetto d'indagine «Prisma», finanziato con fondi dell'istituto superiore di sanità nel 2004) sarebbero fino a 160.000 i bambini italiani a rischio di assunzione di questo tipo di discusse molecole psicoattive -:
se l'Agenzia Italiana del Farmaco abbia o meno provveduto sollecitamente all'emanazione di una Doctors Letter analoga a quella emessa dall'FDA, indirizzata - per il tramite dei medici e delle competenti strutture sanitarie - alle famiglie italiane, al fine di porle sull'avviso circa i pericolosi effetti collaterali potenziali di questo psicofarmaco e se non ritenga opportuno disporre ulteriori restrizioni alla somministrazione su bambini e minori in genere, in particolare disponendo l'obbligo di immediata apposizione su tutte le confezioni dello psicofarmaco Strattera che verranno prodotte e commercializzate in futuro di un preciso avviso in grassetto (cosidetto «blackbox») circa i gravi potenziali effetti collaterali, analogamente a quanto la casa farmaceutica produttrice è già obbligata a fare in altri paesi stranieri.
(5-00904)

LIVIA TURCO e ARGENTIN. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
il decreto-legge n. 185 del 2008, recante misure urgenti per il sostegno a

famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale, all'articolo 1 prevede per il 2009 un bonus straordinario per famiglie, lavoratori, pensionati e non autosufficienza attraverso l'attribuzione di una somma determinata in base al numero dei componenti della famiglia e all'ammontare del reddito complessivo;

tale somma va da un minimo di 200 euro ad un massimo di 1.000 euro per il nucleo familiare di oltre cinque componenti, qualora il reddito complessivo familiare non sia superiore ad euro ventiduemila o per quel nucleo familiare con componenti portatori di handicap per i quali ricorrano le condizioni previste dall'articolo 12, comma 1, del citato testo unico, qualora il reddito complessivo familiare non sia superiore ad euro trentacinquemila;
il modulo per la richiesta del beneficio, stampato dall'Agenzia delle entrate, contiene una restrizione rispetto al decreto-legge, in quanto, in base ad esso, l'importo di mille euro è abbinato al reddito di 35 mila euro solo se nel nucleo familiare ci sono figli a carico portatori di handicap e non genericamente, se ci sono componenti portatori di handicap per i quali ricorrono le condizioni di cui all'articolo 12 del testo unico -:
quale sia l'effettiva portata della norma prevista all'articolo 1 relativa ai nuclei familiari con componenti portatori di handicap e, qualora essa sia effettivamente limitata ai soli nuclei familiari dove sia presente un figlio a carico disabile, non ritenga opportuno estenderla, invece, a tutti i nuclei familiari sotto i 35.000 euro che abbiano al loro interno un familiare disabile viste comunque le difficoltà quotidiane che tutte le famiglie che hanno al loro interno una persona disabile sia essa un figlio o un altro familiare, devono affrontare.
(5-00905)

Interrogazioni a risposta in Commissione:

CONTENTO. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'ordinaria attività, le serate evento ed altre iniziative promosse da discoteche e locali notturni vengono costantemente pubblicizzate e supportate dalla capillare collaborazione di giovani, impiegati come procacciatori di clienti (i così detti «PR»), dj, cubiste, baristi, ragazze immagine e altre figure atipiche;
si tratta di soggetti che operano prima e durante le singole serate allo scopo di richiamare il maggior numero di frequentatori possibile;
questi lavoratori anomali presentano sempre un'età molto bassa e, in alcuni casi, sarebbero addirittura minorenni;
non consterebbe che alla base di simili rapporti di collaborazione vi siano sempre dei regolari contratti;
pertanto, gli stessi giovani verrebbero assunti a chiamata, al di fuori di ogni tutela previdenziale e assicurativa e, almeno in alcuni casi, senza alcuna preoccupazione circa l'età degli interessati -:
se siano in possesso di dati ufficiali relativamente al fenomeno descritto in narrativa;
come vada inquadrata, sotto il profilo giuslavoristico e fiscale, l'attività prevista in tali casi, con riferimento altresì al requisito dell'occasionalità;
se risultino, in caso di affidamento a minorenni, rispettate le disposizioni circa la capacità di agire degli interessati.
(5-00898)

BELLANOVA. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
nella provincia di Lecce si identifica un'area ad elevata specializzazione del settore «tessile, abbigliamento e calzaturiero»

(TAC) individuata dalla Regione Puglia nei Comuni compresi nelle zonizzazioni dei progetti integrati territoriali (PIT) n. 9;
tale area è soggetta, ormai da tempo, ad una grave situazione di crisi aziendale che sta producendo ricadute devastanti sui livelli occupazionali;
il 21 dicembre 2007 data la portata della crisi occupazionale del comparto TAC nel territorio salentino è stato sottoscritto presso il Ministero del lavoro e della previdenza sociale un accordo intercorso tra le parti aziendali e sindacali nel quale per gli aspetti occupazionali si è ricorso all'impiego della Cassa integrazione straordinaria;
il 22 dicembre 2005 in un incontro tenutosi presso il Ministero dello sviluppo economico è stata ribadita, dai rappresentanti della Provincia di Lecce e delle organizzazioni sindacali la grave situazione venutasi a profilare nel territorio salentino, con la mancata attuazione, ad oggi, dell'accordo di programma siglato il 1o aprile 2008 e l'imminente scadenza degli ammortizzatori sociali per 261 lavoratori di due aziende del cluster Filanto, la Zodiaco s.r.l. e la Labor s.r.l.;
nella stessa sede è stata espressa l'inderogabile necessità di una proroga dei trattamenti di integrazione salariale volta ad evitare che il territorio salentino perda una reale occasione per attrarre quelle aziende che hanno manifestato il concreto interesse di attivarvi delocalizzazioni, pregiudicando per di più il dispiegamento di una rilevante ricaduta occupazionale e la ricollocazione strutturale dei lavoratori in esubero;
il 10 gennaio 2009 si e tenuto presso la Provincia di Lecce un tavolo interistituzionale per discutere sulle iniziative da mettere in atto per salvaguardare 261 lavoratori e le loro famiglie e dal quale è emersa la ormai improcrastinabile necessità di formalizzare un incontro presso i Ministeri competenti, peraltro già richiesto dalle parti il giorno 11 novembre 2008 -:
se i Ministri interrogati, vista la gravissima situazione esposta, non ritengano opportuno intervenire con estrema urgenza convocando un formale incontro con le parti interessate, al fine di dare avvio ai necessari adempimenti per la concessione di una proroga del trattamento di cassa integrazione straordinaria per i lavoratori delle aziende Zodiaco s.r.l. e Labor s.r.l.
(5-00901)

VANNUCCI e BELLANOVA. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
come noto, nel quadro delle procedure di mobilità intercompartimentale, previste nell'intesa tra il Governo e le organizzazioni sindacali sottoscritta il 10 dicembre 1997, allo scopo di valorizzare la funzione dei docenti e del loro ruolo nella società nonché in relazione alle linee di indirizzo delle disposizioni di cui al decreto legislativo 12 febbraio 1993, n. 35 tendenti a ridurre le situazioni di esubero del personale della scuola, si è provveduto, con Ordinanza Ministeriale 6 maggio 1998, n. 217, a disciplinare le modalità di trasferimento del personale scolastico, in possesso di specifici requisiti, alle dipendenze dell'INPS, in funzione delle vacanze di posti disponibili, segnalate dall'Ente stesso;
le vacanze disponibili segnalate dall'INPS ammontavano a 1.511 per la VII qualifica funzionale, suddivise su tutto il territorio nazionale;
ai sensi dell'articolo 6, comma 2, della citata Ordinanza Ministeriale, il docente collocato nei ruoli dell'INPS, alla VII qualifica funzionale, aveva diritto a conservare «l'anzianità maturata e il trattamento economico in godimento, all'atto del trasferimento, se più favorevole oltre ai trattamenti accessori previsti per il personale dello stesso INPS»;
come segnalato da molti ex docenti in servizio presso l'INPS, l'Istituto sta proce- dendo

all'applicazione di considerevoli trattenute sugli stipendi del personale interessato alle suddette procedure di mobilità intercompartimentale, in ragione di una supposta illegittimità della differenziazione di trattamento economico di cui ha goduto tale personale;
da fonti sindacali, il personale in questione ammonterebbe ad oltre 700 unità e le cifre richieste in restituzione si aggirerebbero nell'ordine di 20.000/30.000 euro ciascuno;
interpellato al riguardo, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, con lettera datata 20 ottobre 2008, ha ribadito la piena compatibilità di un diverso trattamento economico per il personale in questione, stante la disciplina definita al riguardo con la citata Ordinanza Ministeriale 6 maggio 1998, n. 217 -:
quali iniziative intenda assumere al fine di assicurare un chiarimento definitivo della vicenda, sommariamente illustrata in premessa, i cui effetti non possono certamente essere fatti ricadere sul personale interessato dalla procedura di mobilità intercompartimentale;
come si intendaprocedere per assicurare, in ogni modo, il minor impatto sulla condizione economica di detti lavoratori;
se intenda intervenire per bloccare le trattenute in corso e conseguentemente disporre i rimborsi delle trattenute impropriamente effettuate.
(5-00912)

CAZZOLA. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, al Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 72 del decreto-legge 25 agosto 2008 n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 stabilisce che per gli anni 2009, 2010, e 2011 il personale in servizio presso le amministrazioni dello Stato, le agenzie fiscali, la Presidenza del Consiglio dei ministri, gli enti pubblici non economici, le università, istituzioni ed enti di ricerca nonché gli enti di cui all'articolo 70, comma 4, del decreto legislativo n. 165 del 2001 può chiedere di essere esonerato dal servizio nel corso del quinquennio antecedente la data di maturazione della anzianità massima contributiva di 40 anni;
la norma sembra escludere il comparto della sanità;
alcuni lavoratori, in possesso dei previsti requisiti, hanno richiesto alla propria Asl di appartenenza la possibilità di usufruire di quanto stabilito dal comma 1 e seguenti dell'articolo 72 del decreto-legge citato, e le risposte non sarebbero state uniformi;
le richieste di esonero dal servizio devono essere presentate improrogabilmente entro il 10 marzo di ogni anno;
le interpretazioni diverse tra le varie Regioni dipenderebbero dal fatto che la norma richiamata menziona gli «enti pubblici non economici» senza operare alcuna distinzione né specificazione, di conseguenza alcune aziende sanitarie locali non ritengono che il proprio personale rientri nei benefici previsti dal comma 1 dell'articolo 72. Il comma 11 è più chiaro, ma alimenta ulteriori dubbi per la differenza di platea di riferimento tra il comma 1 e il comma 11;
l'applicazione della norma incentiverebbe il pensionamento anticipato di figure professionali essenziali per il funzionamento dei servizi e creerebbe una situazione insostenibile in un settore fondamentale per i diritti dei cittadini -:
se non ritenga, nell'ambito delle proprie competenze, di dover chiarire con urgenza l'esatta interpretazione dell'articolo 72 comma 1, del decreto-legge 25 agosto 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, riconfermando la non applicazione alle aziende sanitarie locali e in generale nel settore della Sanità Pubblica.
(5-00913)

Interrogazioni a risposta scritta:

PISICCHIO. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
secondo una ricerca elaborata dall'Inail su dati Istat, in Italia si verificherebbero ogni anno circa tre milioni di infortuni domestici che causerebbero 8.400 morti (cifra sei volte superiore al drammatico bilancio degli infortuni mortali sul lavoro) e 300.000 ricoveri ospedalieri;
la stragrande maggioranza degli infortuni mortali avvenuti in ambiente domestico (circa il 75 per cento) coinvolgerebbe persone con età superiore ai 65 anni, equamente suddivisi tra uomini e donne;
il dato inquietante è rappresentato poi dal fatto che, mentre gli infortuni sul lavoro e gli stessi incidenti stradali fanno registrare una lieve flessione, quelli causati da lavoro domestico hanno un andamento crescente che lascia, peraltro, in ombra un numero imprecisato di incidenti minori, che non assumono rilevanza statistica poiché vengono denunciati solo i casi di incidente mortale o di lesioni particolarmente gravi;
si tratta dunque di un universo spesso invisibile, in cui si consumano tragedie ignorate dai media e dalla politica, tragedie che, ancora una volta, vedono colpita la parte più fragile della società italiana, come le donne, gli anziani, i bambini;
il fragilissimo velabro della legge che assicura obbligatoriamente contro gli infortuni domestici, la 493 del 1999, non serve a molto: a parte le lacune strutturali della norma che fino al 2006 non prevedeva la copertura assicurativa dell'infortunio mortale, va detto che il congegno normativo si è rivelato largamente insufficiente -:
quali urgenti interventi il Ministro ritenga di effettuare, per quanto di sua competenza, al fine di concorrere ad arginare il devastante fenomeno degli infortuni domestici.
(4-02158)

DI GIUSEPPE e MURA. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
l'ANPVI Onlus attraverso 60 realtà regionali, provinciali e locali che danno servizio a non meno di 20.000 utenti tra soci e fruitori, così come accertato dal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, svolge a loro favore rilevanti attività ed iniziative tra cui:
a) il centro per l'Autonomia e la Mobilità di Campagnano di Roma per il quale l'ANPVI Onlus ha già investito 700.000,00 euro e per finire il quale occorreranno altri 500.000,00 euro;
b) la gestione degli uffici provinciali di segretariato sociale (problemi assistenziali, previdenziali, scolastici, formativi, culturali e di autonomia) a favore dei non vedenti soci e non soci;
c) il centro nazionale di documentazione che gestisce le informazioni e assicura consulenze e consigli utili on line nel campo previdenziale, scolastico e dell'assistenza articolato in cinque centri interregionali;
d) l'elaborazione e la gestione di progetti per i volontari del servizio civile per accompagnatori dei non vendenti a norma dell'articolo 40 della legge n. 289 del 2002;
è stato erogato a favore dell'Unione Italiana Ciechi e ad altri enti che erogano servizi a favore di non vedenti ed ipovedenti un contributo di 2.000.000 di euro assicurando alla stessa ed alle strutture collegate non meno di 12.000.000 di euro;
la Camera dei Deputati, ha approvato alcuni ordini del giorno per l'eliminazione delle riduzioni dei contributi erogati alla stessa UIC per una spesa non inferiore a 4.000.000 di euro;
l'ANPVI Onlus rivendica un diritto ad un trattamento non discriminatorio chiedendo

che gli venga concesso un contributo annuo di non meno di 500.000 euro -:
quale iniziativa normativa il Governo intenda adottare al fine di estendere anche alle altre associazioni nazionali, quale l'ANPVI, che si occupano dei non vedenti e degli ipovedenti, i contributi che sono stati previsti per le organizzazioni che si interessano di questo settore di utilità sociale.
(4-02161)

BORGHESI. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
circa 10.000 pensionati Enasarco non hanno ancora ricevuto la pensione di ottobre e novembre. I relativi assegni sembrerebbero essere stati approntati dalla BNL di Roma, ma il numero di raccomandata che appare nella contabile non corrisponde al numero di raccomandata presso le poste italiane. Così almeno avrebbe dichiarato un funzionario della stessa Banca Nazionale del Lavoro di Roma;
dalle poste, quindi, gli assegni non sarebbero mai arrivati a destinazione. Alla BNL non risultano più in carico. Ci si richiede dove siano finiti i 10.000 assegni mentre sono intuibili i disagi cui saranno esposti i 10.000 pensionati. Intanto i soldi sono comunque nelle casse BNL che li trattiene e li utilizza -:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti sopra riportati;
che cosa intenda fare per risolvere quanto prima la questione segnalata.
(4-02162)

...

POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI

Interrogazione a risposta in Commissione:

MARCO CARRA. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
in data 15 gennaio 2008, il Governo ha accolto, come raccomandazione, un ordine del giorno attraverso il quale il Governo stesso si è impegnato a «valutare l'opportunità di prevedere adeguate risorse e misure fiscali di sostegno all'attività dell'ammasso privato per la stagionatura dei prodotti lattiero-caseari DOP quali il Parmigiano Reggiano ed il Grana Padano»;
le risorse economiche necessarie a finanziare tale sostegno possono essere recuperate da una diminuzione del contributo una tantum di 140 milioni di euro assegnato al Comune di Catania;
per sostenere la stagionatura potrebbero essere sufficienti dai 15 ai 20 milioni di euro -:
se il Governo intende dar seguito a questo impegno anche attraverso le indicazioni di cui sopra.
(5-00896)

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PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E INNOVAZIONE

Interrogazione a risposta scritta:

BORGHESI. - Al Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione. - Per sapere - premesso che:
il 16 agosto 2008 l'Associazione per il Software Libero ha spedito una lettera (ricevuta il 3 settembre 2008) con la quale chiedeva di avere accesso a due protocolli d'intesa sottoscritti dal Ministro Brunetta con Microsoft Italia S.r.l.: quello «per lo sviluppo di soluzioni d'eccellenza tecnologiche e organizzative, in particolare nel settore della scuola» (http://www.micro-soft.com/italy/stampa/Speciali/protocollo/intesa.mspx), e quello (sotto- scritto

anche dal Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia) «per la realizzazione di un progetto pilota di ammodernamento e dematerializzazione della gestione documentale degli uffici» (http://www.microsoft.com/italy/stampa/Speciali/protocollo/documentale.msm...);
la notizia di quegli accordi ha destato una certa preoccupazione: in primo luogo perché la P.A. spende ogni anno molti milioni di euro in licenze software (274 nel solo 2003), in secondo luogo perché l'azienda Microsoft è stata condannata in sede europea per abuso di posizione dominante e in terzo luogo perché un Ministro della Repubblica non può ignorare che il software libero offre una valida alternativa e che la legge (articolo 68 del decreto legislativo n. 82 del 2005) impone di realizzare una valutazione comparativa prima d'acquisire il software da utilizzare;
ritardare l'uso del software libero da parte della P.A. danneggia la nostra economia, rende il mercato meno libero e favorisce un gruppo minoritario di aziende che privano il nostro paese di cospicui introiti fiscali. Per esempio, Microsoft (ma analogo discorso vale per molti dei principali produttori di software proprietario) fattura le licenze vendute in Italia esclusivamente dalla filiale Irlandese (per un totale di 750 milioni di euro nel 2003) e quindi comprando licenze di software proprietario si incide negativamente sulla bilancia dei pagamenti -:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti sopra riportati;
quando intenda rispondere all'Associazione del Software Libero affinché possa prendere visione dei protocolli d'intesa emanati;
se non ritenga suo preciso dovere sottoporre atti di così rilevante valore da parte del ministero alla medesima valutazione comparativa prevista in sede di acquisto per qualunque ente locale.
(4-02144)

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SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazione a risposta immediata in Commissione:

X Commissione:

IANNACCONE. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
il distretto conciario di Solfora (Avellino) rischia di essere particolarmente penalizzato dalla attuale congiuntura economica;
il suddetto distretto a tutt'oggi comprende circa 50 imprese, prevalentemente medio piccole e a conduzione familiare, fatta eccezione per un paio di esse che invece superano i cinquanta dipendenti;
di tali imprese, circa una decina operano come committenti dirette, meno di una trentina di esse alternano gli ordinativi senza far ricorso ad intermediari, mentre tutte le restanti funzionano conto terzi;
al momento sono oltre 200 i contratti a tempo determinato non rinnovati, 170 i procedimenti di cassa integrazione avviati nel 2008 a cui se ne aggiungono altri 130 richiesti nei primi giorni del 2009 da 6 piccole aziende che lavorano le pelli;
il rallentamento della produzione ha dunque messo a rischio 500 posti di lavoro, tra contratti a termine non rinnovati e procedimenti di cassa integrazione ordinaria -:
se non ritenga ormai ineludibile convocare un tavolo di concertazione tra il Governo, le parti sociali e gli enti territoriali (Comuni interessati, Provincia di Avellino e Regione Campania) al fine di riuscire a mantenere l'eccellenza produttiva del settore, garantire il mantenimento dei livelli occupazionali, accelerare le procedure per l'assegnazione dei fondi destinati al rilancio dei distretti industriali e definire particolari agevolazioni, anche fiscali, per le imprese ubicate nei territori ricadenti nelle aree individuate

dall'articolo 17 del Regolamento CE n. 1083 dell'11 luglio 2006 (Obiettivo «Convergenza»).
(5-00902)

Interrogazioni a risposta in Commissione:

MARCO CARRA. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
da diverso tempo, in provincia di Mantova, vengono segnalati, da cittadini, imprese ed organizzazioni sindacali, innumerevoli disservizi relativamente al recapito della posta;
nei centri di smistamento di Mantova e Brescia giacciono quintali di posta in attesa di essere recapitata;
tali disservizi vanno prevalentemente ricondotti alla carenza di personale ed alla difficoltà di aumentare il personale stesso nei centri di recapito;
i danni arrecati alle famiglie ed alle imprese sono di notevole entità -:
quali iniziative si intendano assumere per affrontare e risolvere questo grave problema e consentire ad imprese e famiglie di poter usufruire di questo servizio universale in termini efficienti.
(5-00894)

CONTENTO. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
la professionista che gestisce l'unica farmacia della Val d'Arzino, in Comune di Vito d'Asio (Pordenone), si è recentemente lamentata sulla stampa locale dei continui disservizi telefonici ai quali andrebbe sistematicamente incontro la propria attività;
in particolar modo, ad ogni precipitazione atmosferica più intensa del solito, la farmacia subirebbe dei prolungati black out alla rete di telefonia fissa, impedendo di fatto gli ordinativi dei nuovi medicinali del dispensario;
allo stato, il problema non risulta aver mai trovato una definitiva soluzione tecnica;
la Val d'Arzino si presenta come un'area montuosa, abitata a macchia di leopardo da una popolazione in larga maggioranza anziana e servita da un sistema viario non sempre in perfette condizioni di agibilità;
la diretta interessata ha minacciato persino il ricorso ad una denuncia penale per l'ipotesi di reato di interruzione di pubblico servizio, non potendo restare priva del basilare contatto con i fornitori e con la stessa utenza -:
se, alla luce dell'estrema importanza sociale rivestita dall'attività in questione per un territorio problematico come quello della Val d'Arzino, intenda attivarsi con i gestori del locale servizio telefonico al fine di sollecitare una pronta e definitiva risoluzione al problema denunciato in narrativa.
(5-00897)

Interrogazioni a risposta scritta:

BRANDOLINI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
la legge 3 febbraio 1989, n. 39, modifiche ed integrazioni alla legge 21 marzo 1958, n. 253, concernente la disciplina della professione di mediatore all'articolo 2, comma 3, lettera e), così sostituita dall'articolo 18 della legge 5 marzo 2001, n. 57, prevede la possibilità di iscriversi al ruolo degli agenti di affari in mediazione senza aver superato l'esame diretto ad accertare l'attitudine e la capacità professionale dell'aspirante in relazione al ramo di mediazione prescelto a coloro che, oltre ad «avere conseguito un diploma di scuola secondaria di secondo grado», abbiano «effettuato un periodo di pratica di almeno

dodici mesi continuativi con l'obbligo di frequenza di uno specifico corso di formazione professionale»;
tale possibilità non è stata ancora posta in attuazione di conseguenza, l'iscrizione al ruolo può avvenire solo dopo aver frequentato un corso di formazione organizzato da un ente abilitato per un numero di ore previsto dalla regione di competenza che, pertanto, varia da 80 a 200 ore determinando forti disparità da regione a regione;
essendo inoltre prevista in media una sessione di esame ogni sei mesi (in alcune Camere di commercio addirittura una sola sessione all'anno), alla quale ci si può iscrivere solo dopo aver frequentato il corso, qualora non si dovesse passare la prova, occorre attendere altri sei mesi prima di potersi reiscrivere alla successiva sessione di esame;
la suddivisione in tre sezioni della iscrizione al ruolo penalizza in particolare gli agenti che concludono esclusivamente intermediazioni relative a contratti d'affitto in quanto inseriti nella sezione degli agenti immobiliari quindi costretti a frequentare un corso di formazione il cui programma è prevalentemente dedicato alle nozioni indispensabili per poter assistere le parti nella compravendita di immobili; l'estimo, la conservatoria e molti altri aspetti sono nozioni senz'altro interessanti ma certamente non necessarie per chi deve imparare a valutare il canone di locazione e a consigliare la forma contrattuale maggiormente rispondente alle esigenze dei contraenti un contratto di locazione -:
quali iniziative intenda porre in essere al fine di:
a) assicurare la piena attuazione dalla legislazione vigente per quanto riguarda la possibilità di acquisire il diritto all'iscrizione nel ruolo degli agenti di affari in mediazione dopo aver svolto un periodo di pratica di almeno dodici mesi consecutivi (stabilendo la modalità di verifica dello svolgimento del periodo di pratica, attraverso un registro che consenta di attestare le presenze del praticante presso l'agenzia immobiliare sede della pratica);
b) assicurare la parità di condizioni per l'accesso ai ruoli in tutto il territorio nazionale ed una tempistica delle sessioni di esame che preveda l'organizzazione di almeno un esame ogni 2 mesi e che eviti agli aspiranti agenti di dover attendere sei mesi prima di poter ripetere l'esame qualora in prima battuta non avessero superato la prova, riducendo il tempo di attesa ad un mese, periodo necessario al candidato ad approfondire la propria preparazione;
c) introdurre una nuova distinzione attraverso l'istituzione di una quarta sezione per gli agenti di intermediazione locativa, accessibile attraverso un percorso formativo differente e specifico per questo tipo di agenti, che sia focalizzato sugli aspetti legati alla locazione immobiliare.
(4-02151)

DIMA. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
il Sindaco del Comune di San Giorgio Albanese (Cosenza) ha ripetutamente richiesto ai responsabili di Telecom Italia Spa di prendere in seria considerazione la possibilità di attivare una linea ADSL nel proprio territorio comunale al fine di venire incontro alle moltissime richieste di cittadini, aziende ed istituzioni pubbliche che lamentano l'assenza di un importante servizio nel Comune;
questa comunità, che fa parte della minoranza linguistica di origine albanese, insieme a quella dei Comuni di San Cosmo Albanese e Vaccarizzo Albanese, soffre per la mancanza di uno strumento importante per lo svolgimento di qualsiasi tipo di attività -:
quali iniziative, il Ministro dello sviluppo economico intenda intraprendere

per far sì che Telecom Italia possa venire incontro alle legittime richieste della popolazione.
(4-02153)

SBROLLINI. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
la T-System Italia, azienda del gruppo Deutsche Telekom a dicembre 2008 contava 650 dipendenti e 250 collaboratori esterni; con sedi a Vicenza (sede principale con 300 dipendenti) a Milano, Roma, Napoli con un fatturato degli ultimi anni di circa 150 milioni di euro;
la T-System Italia, applica il CCNL credito e aveva sino a tutto il 2007, come cliente principale Banca Intesa che rappresentava il 50-60 per cento del fatturato totale;
T-System conta circa 40.000 dipendenti nel mondo di cui la metà in Germania;
nel 1997 il Banco Ambrosiano Veneto cede la propria azienda informatica CSO (allora con circa 200 dipendenti) alla multinazionale tedesca di information technology Debis del gruppo Mercedes. Questa operazione di outsourcing rappresentò il primo e unico caso in Italia in cui una delle maggiori banche italiane cedette a terzi la gestione della propria area informatica. Nel 2001 Mercedes cede il tutto alla Deutsche Telekom Debis che viene integrata nella divisione T-Systems. Nel 2007 Banca Intesa si fonde con il Banco San Paolo formando Banca Intesa San Paolo e decide di chiudere la commessa con T-Systems e di sfruttare i propri centri informatici di origine San Paolo di Torino e Napoli;
questo ultimo passaggio porta il fatturato 2008 (aggiornato a settembre) ad 80 milioni di euro di cui 50 milioni con Intesa San Paolo per servizi relativi al passaggio di consegne per fine gestione dei sistemi, come:
a) la gestione di alcuni sistemi mainframe;
b) centro stampa;
c) sicurezza informatica (servizio che forse verrà mantenuto anche in futuro);
dai primi di gennaio 2009 una cinquantina di dipendenti della Io.Tech srl (ramo d'azienda della Sidi Tecnomatica), si trovano a rischio occupazione, con l'obbligo a svolgere ben 45 giorni di ferie forzate;
nelle scorse settimane T-System ha disdetto il contratto d'appalto a Io.Tech, decisione che ha sottratto risorse strategiche alla struttura vicentina legata a «doppio filo» con T-System e, a cascata, con Intesa San Paolo (oggi Cassa di risparmio del Veneto);
in mancanza del rinnovo contrattuale con T-System, si prefigura la messa in liquidazione della Io.Tech, con la relativa ricaduta occupazionale sia interna alla ditta che per i collaboratori esterni;
la Regione Veneto ha già ricevuto una interrogazione consiliare sul tema, sollecitando la modifica del bando di gara, al fine di non escludere a priori la medesima ditta per l'affidamento del servizio di gestione, manutenzione e supporto dell'infrastruttura tecnologica nonché gestione, manutenzione supporto e sviluppo delle applicazioni costituenti il sistema informativo della Regione Veneto -:
se il Ministro dello sviluppo economico intenda attivarsi con urgenza per vagliare tutte le ipotesi tese ad evitare la perdita dei posti di lavoro:
attraverso quali altre forme il ministero dello sviluppo economico e il ministero del lavoro intendano intervenire a favore dei lavoratori.
(4-02157)

FLUVI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
risulta che Fata Assicurazioni, del Gruppo Generali Assicurazioni, abbia re- vocato

dall'incarico agenziale il Presidente del Gruppo Sindacale Aziendale, che riveste anche la carica di dirigente del Sindacato Nazionale Agenti, per motivazioni che appaiono all'interrogante oggettivamente inconsistenti e pretestuose, proprio in un momento in cui questi risultava particolarmente impegnato, sul piano sindacale, ad illustrare la normativa relativa al divieto di esclusiva nella distribuzione di prodotti assicurativi;
il comportamento di Fata Assicurazioni appare ancor più inaccettabile ed incomprensibile, ove si consideri che sussistono impegni, assunti in sede di contrattazione collettiva, volti a salvaguardare l'attività sindacale degli agenti di assicurazione;
oltre a ciò, va sottolineato che a motivo del recesso, Fata Assicurazioni, avrebbe addotto un negativo andamento tecnico delle agenzie del Presidente del Gruppo Agenti. Le agenzie in questione operano nelle aree di Avellino e Salerno che, come noto, presentano elevata criticità, come del resto in tutto il meridione d'Italia;
il recesso attuato assume, quindi, preoccupanti connotazioni di ritorsività, vuoi in relazione all'esercizio dei diritti sindacali della categoria degli agenti, vuoi in riferimento al diritto di operare in plurimandato così come sancito dalla normativa in vigore, vuoi anche in relazione ai noti e difficili andamenti del settore assicurativo nel meridione;
il provvedimento di Fata Assicurazioni, del Gruppo Generali, sta provocando grave e comprensibile agitazione nel settore degli agenti di assicurazione, con prevedibili ripercussioni negative sull'economia del settore -:
se non intenda richiamare la compagnia di assicurazione suddetta ad un corretto comportamento sindacale e richiedere, conseguentemente, la revoca della decisione assunta.
(4-02160)

...

Apposizione di una firma ad una mozione.

La mozione Cicchitto e altri n. 1-00085, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta dell'11 dicembre 2008, deve intendersi sottoscritta anche dal deputato Goisis.

Apposizione di firme ad interpellanze.

L'interpellanza urgente Zamparutti e altri n. 2-00283, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 27 gennaio 2009, deve intendersi sottoscritta anche dai deputati: Bernardini, Mecacci, Beltrandi, Farina Coscioni.

L'interpellanza urgente Rossomando ed altri n. 2-00284, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 27 gennaio 2009, è stata successivamente sottoscritta anche dal deputato Soro che, con il consenso degli altri sottoscrittori, ne diventa terzo firmatario.

Apposizione di una firma ad una interrogazione.

L'interrogazione a risposta immediata in assemblea Franceschini e altri n. 3-00335, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 27 gennaio 2009, deve intendersi sottoscritta anche dal deputato Strizzolo.

Ritiro di un documento del sindacato ispettivo.

Il seguente documento è stato ritirato dal presentatore:
interrogazione a risposta scritta Argentin n. 4-02080 del 21 gennaio 2009.

Ritiro di firme da una risoluzione.

Risoluzione in commissione Picierno e altri n. 7-00109, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 21 gennaio 2009, sono state ritirate le firme dei deputati: Frassinetti, Goisis.