XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 148 di mercoledì 18 marzo 2009

Pag. V

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

La seduta comincia alle 9,10.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 16 marzo 2009.

I deputati in missione sono settantacinque.

Sull'ordine dei lavori.

SIMONE BALDELLI (PdL). Rilevato che nella seduta di ieri numerosi deputati non sono riusciti ad esprimere il proprio voto, invita la Presidenza ad attivarsi affinché in futuro non si ripetano analoghi inconvenienti.

PRESIDENTE. Premesso che, quando l'esito della votazione non è in discussione, è sufficiente che i deputati che non riescono ad esprimere il voto segnalino agli uffici il fatto di essere presenti, assicura che, ove si ritenga che l'esito non sia scontato, la Presidenza terrà aperte le votazioni finché tutti i parlamentari non siano riusciti ad esprimere il proprio voto.

MARCO GIOVANNI REGUZZONI (LNP). Ricorda che è recentemente scomparso il professor Francesco Ogliari, figura di spicco della cultura lombarda e nazionale.

PRESIDENTE. Si associa al ricordo del professor Francesco Ogliari, ai cui familiari esprime il cordoglio della Camera dei deputati.

Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Invita la Presidenza a verificare che, una volta decorsi i termini regolamentari di preavviso, le Commissioni siano sconvocate.

Seguito della discussione del disegno di legge S. 1117: Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell'articolo 119 della Costituzione (approvato dal Senato) (A.C. 2105-A ed abbinate).

Nella seduta del 17 marzo 2009 è iniziato l'esame dell'articolo 1.

(Ripresa esame dell'articolo 1)

PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.
Per consentire l'ulteriore decorso dei termini regolamentari di preavviso, sospende la seduta.

La seduta, sospesa alle 9,20, è ripresa alle 9,40.

PRESIDENTE. Avverte che le Commissioni hanno presentato gli emendamenti 2.605 e 2.606: il termine per la presentazione di eventuali subemendamenti è fissato per le 10.
Avverte altresì che il termine per la presentazione di eventuali subemendamenti alle ulteriori proposte emendative delle Commissioni è fissato per le 12.

Pag. VI

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Precisa che il Governo intende riformulare il suo emendamento 1.500.

ANTONIO PEPE (PdL), Relatore per la VI Commissione. Dà conto della riformulazione proposta dell'emendamento Cesare Marini 1.2.

CESARE MARINI (PD). Accetta la riformulazione proposta del suo emendamento 1.2.

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Esprime parere favorevole sull'emendamento Cesare Marini 1.2, nel testo riformulato.

ROBERTO ZACCARIA (PD). Esprime talune perplessità sull'emendamento Vietti 1.1, volto a dare attuazione all'articolo 119 della Costituzione, sul quale dichiara quindi l'astensione.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato PIERLUIGI MANTINI (PD).

FRANCESCO SAVERIO ROMANO (UdC). Ricorda che il suo gruppo ha presentato proposte emendative riferite anche al comma 2 dell'articolo in esame.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge l'emendamento Vietti 1.1 ed approva l'emendamento Cesare Marini 1.2, nel testo riformulato.

ORIANO GIOVANELLI (PD). Manifesta un orientamento favorevole all'emendamento Ciccanti 1.3, volto a sopprimere l'ultimo periodo del comma 1 dell'articolo in esame, inficiato da una inopportuna confusione tra il piano finanziario e quello ordinamentale.

GIAN LUCA GALLETTI (UdC). Richiama le finalità sottese all'emendamento Ciccanti 1.3.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Ciccanti 1.3 e Romano 1.4.

SIMONETTA RUBINATO (PD). Illustra le finalità del suo emendamento 1.5, volto a porre il cittadino al centro del sistema di decentramento fiscale delineato dal provvedimento in esame.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Rubinato 1.5.

LORENZO RIA (PD). Richiamate le motivazioni sottese al suo emendamento 1.6, volto a sopprimere il comma 2 dell'articolo in esame, lo ritira, preannunziando la presentazione di una proposta di legge costituzionale finalizzata all'abolizione delle regioni a statuto speciale.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

GIULIO CALVISI (PD). Richiama le ragioni per le quali ritira il suo emendamento 1.8.

LINDA LANZILLOTTA (PD). Illustra le finalità del suo emendamento 1.9, volto a salvaguardare, tra l'altro, i principi costituzionali di eguaglianza dei cittadini e di leale collaborazione.

GIORGIO LA MALFA (Misto-LD-R). Dichiara voto favorevole sull'emendamento Lanzillotta 1.9.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Lanzillotta 1.9, sul quale il suo gruppo esprimerà voto favorevole.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato PIERLUIGI MANTINI (PD).

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Ritiene che la questione sollevata con l'emendamento Pag. VIILanzillotta 1.9 potrà essere affrontata in sede di esame dell'articolo 25, al quale sono state presentate proposte emendative condivise.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Lanzillotta 1.9.

ALESSANDRA MUSSOLINI (PdL). Giudica particolarmente onerose le modalità di funzionamento del nuovo sistema di votazione.

GIANCLAUDIO BRESSA (PD). Condivide l'opportunità di affrontare le questioni relative alle regioni a statuto speciale in sede di esame dell'articolo 25 del disegno di legge.

GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO (PdL). Illustra le finalità dell'emendamento Giudice 1.15 e del suo emendamento 1.10.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Giudice 1.15.

SIMONE BALDELLI (PdL). Nel lamentare che nell'ultima votazione non sono stati computati alcuni voti di deputati della maggioranza recatisi a far constatare agli uffici l'impossibilità di esprimere il voto, sottolinea che tale segnalazione non può sostituire a tutti gli effetti la vera e propria partecipazione alla votazione.

SETTIMO NIZZI (PdL). Giudica eccessivamente farraginoso il funzionamento del nuovo sistema di votazione.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Marinello 1.10.

GIOVANNI DIMA (PdL). Segnala un'anomalia nel funzionamento del sistema di votazione.

MICHELE SCANDROGLIO (PdL). Si associa alle considerazioni svolte dal deputato Nizzi.

MARIO PEPE (PdL). Prospetta l'opportunità di apportare correttivi alle modalità di espressione del voto.

LUCA VOLONTÈ (UdC). Parlando sull'ordine dei lavori, giudica del tutto singolari le reiterate contestazioni sul funzionamento del sistema di votazione provenienti da esponenti della maggioranza.

GIANCARLO LEHNER (PdL). Giudica capziose le critiche rivolte dal deputato Volontà alla sua parte politica.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Ritiene del tutto inutili e controproducenti le reiterate contestazioni avanzate sul nuovo meccanismo di votazione.

GIANCLAUDIO BRESSA (PD). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento 1.500 del Governo, nel testo riformulato.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'emendamento 1.500 del Governo, nel testo riformulato.

ORIANO GIOVANELLI (PD). Richiama le ragioni per le quali il suo gruppo si asterrà sull'emendamento Romano 1.12.

FRANCESCO SAVERIO ROMANO (UdC). Richiama le finalità del suo emendamento 1.12.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Romano 1.12.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Richiama le finalità dell'emendamento Cambursano 1.13.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Cambursano 1.13.

Pag. VIII

La seduta, sospesa alle 11, è ripresa alle 12,05.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

ORIANO GIOVANELLI (PD). Manifesta un orientamento contrario alla proposta, avanzata con l'emendamento Vietti 1.14, di sopprimere il riferimento all'articolo 21 contenuto nel secondo comma dell'articolo in esame.

ROBERTO OCCHIUTO (UdC). Ritira l'emendamento Vietti 1.14.

GIANCLAUDIO BRESSA (PD). Dichiara l'astensione del suo gruppo sull'articolo 1, che, nel tentare di ricostruire un filo logico costituzionale dopo la mancata attuazione della riforma del Titolo V della parte seconda della Costituzione, persegue gli obiettivi delineati nell'articolo 119 della Carta fondamentale sulla base di un'impostazione minimalista.

AMEDEO CICCANTI (UdC). Pur condividendo le motivazioni di principio sottese all'articolo 1, giudica poco chiara la loro esplicitazione nel testo in esame, in particolare relativamente ai costi della riforma, ai meccanismi di spesa delle amministrazioni territoriali, nonché alla qualità dei servizi da queste resi ai cittadini.

GIORGIO LA MALFA (Misto-LD-R). Nel ribadire le preoccupazioni già espresse nella discussione sulle linee generali in relazione all'incidenza delle disposizioni recate dal disegno di legge delega in esame sulla spesa pubblica e sulla pressione fiscale, dichiara l'astensione della sua componente politica sull'articolo 1, preannunziando che l'orientamento sul disegno di legge nel suo complesso dipenderà dai chiarimenti che il Governo fornirà al riguardo nel prosieguo del dibattito.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Nel sottolineare che l'articolo 1 del provvedimento in esame reca esclusivamente principi di carattere generale, posti a garanzia degli enti locali e peraltro già sanciti dall'articolo 119 della Costituzione, dichiara il voto favorevole del suo gruppo.

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati PIER FERDINANDO CASINI (UdC), PIERLUIGI MANTINI (PD), FURIO COLOMBO (PD), GIAN LUCA GALLETTI (UdC) e LUCA VOLONTÈ (UdC).

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 1, nel testo emendato.

PIER FERDINANDO CASINI (UdC). Parlando sull'ordine dei lavori, sottolinea le perduranti difficoltà che sta incontrando nell'espressione del voto.

LUCIANO MARIO SARDELLI (Misto-MpA). Lamentata la persistenza di difficoltà nell'espressione del voto, si riserva di recedere dall'adesione alle nuove modalità di votazione.

SIMONE BALDELLI (PdL). Sottolinea l'opportunità di evitare considerazioni strumentali, al fine di individuare le soluzioni tecniche e politiche idonee a garantire la trasparenza e la personalità dell'espressione del voto.

PRESIDENTE. Invita i deputati a collaborare affinché la fase sperimentale del nuovo sistema di votazione possa procedere verso il pieno raggiungimento di un obiettivo unanimemente condiviso.

BRUNO TABACCI (UdC). Nel rivendicare alla sua parte politica il merito di avere affrontato il tema del federalismo con un approccio basato sul diverso principio del riconoscimento delle autonomie locali nell'ambito dello Stato unitario, sotteso all'articolo aggiuntivo Vietti 1.01, ritiene che tale materia - la quale presuppone, a suo avviso, la definizione della cosiddetta Carta delle autonomie - non avrebbe dovuto costituire oggetto di un disegno di legge delega.

Pag. IX

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'articolo aggiuntivo Vietti 1.01.

GENNARO MALGIERI (PdL). Segnala un malfunzionamento del suo dispositivo di voto, che risulta comunque abilitato nonostante egli non abbia seguito la prescritta corretta procedura.

ANDREA ORSINI (PdL). Chiede alla Presidenza di valutare l'opportunità di sospendere le attuali modalità di votazione in attesa che sia individuata una soluzione definitiva alle difficoltà da più parti lamentate.

GIUSEPPE CONSOLO (PdL). Parlando per un richiamo al Regolamento, chiede alla Presidenza chiarimenti circa la valenza, ai fini dell'esito delle votazioni, della segnalazione agli uffici della mancata possibilità per i deputati di esprimere il proprio voto.

PRESIDENTE. Nel ribadire quanto già precisato precedentemente dal Presidente della Camera, assicura che la questione sollevata dal deputato Consolo sarà oggetto di opportuni chiarimenti.

LINO DUILIO (PD). Richiama le finalità dell'articolo aggiuntivo Sereni 1.02, del quale auspica l'approvazione.

GIORGIO LA MALFA (Misto-LD-R). Nel sottolineare la valenza positiva dell'articolo aggiuntivo Sereni 1.02, giudica incomprensibile il parere contrario espresso dal relatore e dal Governo.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'articolo aggiuntivo Sereni 1.02.

(Esame dell'articolo 2)

ANTONIO PEPE (PdL), Relatore per la VI Commissione. Raccomanda l'approvazione degli emendamenti 2.601, 2.602, 2.600, 2.605 e 2.606 delle Commissioni; accetta, purché riformulato, l'emendamento 2.500 del Governo; esprime quindi parere favorevole sull'emendamento Giudice 2.112, nonché sugli emendamenti Cambursano 2.42, Tabacci 2.43 e Ria 2.63, purché riformulati. Invita altresì al ritiro delle restanti proposte emendative, prospettando la possibilità che il contenuto degli emendamenti Lo Monte 2.14, Messina 2.17 e Sereni 2.110 sia trasfuso in ordini del giorno.

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Concorda.

ROBERTO OCCHIUTO (UdC). Insiste per la votazione dell'emendamento Vietti 2.1, del quale richiama le finalità.

MAINO MARCHI (PD). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento Vietti 2.1.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento Vietti 2.1.

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati LORENZO RIA (PD) e FRANCESCO SAVERIO ROMANO (UdC).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Vietti 2.1.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Parlando sull'ordine dei lavori, invita la Presidenza ad effettuare una verifica sulla regolarità della votazione testé effettuata.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Ciccanti 2.2.

MASSIMO MARIA BERRUTI (PdL). Parlando sull'ordine dei lavori, segnala l'ennesimo malfunzionamento del suo dispositivo di voto.

FRANCESCO BARBATO (IdV). Nel ritenere non sufficientemente chiaro l'impatto Pag. Xfinanziario inerente le misure recate dal disegno di legge delega in discussione, invita il Governo ad anticipare i relativi decreti attuativi. Sottolinea, altresì, la necessità di eliminare dal sistema politico gli elementi che ne hanno compromesso la credibilità.

MATTEO BRIGANDÌ (LNP). Sottolinea ironicamente l'incongruità di talune dichiarazioni testé rese.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge gli identici emendamenti Vietti 2.3 e Cambursano 2.4.

ROCCO GIRLANDA (PdL). Segnala il malfunzionamento della sua postazione di voto.

ANTONIO MISIANI (PD). Dichiara di condividere, a nome del suo gruppo, le finalità dell'emendamento Tabacci 2.5, in particolare relativamente alla maggiore trasparenza dei bilanci delle amministrazioni pubbliche e alla tempistica dei decreti legislativi necessari per l'attuazione concreta della riforma recata dal provvedimento in esame.

BRUNO TABACCI (UdC). Illustra le finalità del suo emendamento 2.5, volto a riordinare l'esercizio della delega legislativa che si propone di conferire al Governo ed a prevedere l'espressione di un parere vincolante da parte del Parlamento.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Nel condividere l'esigenza di un maggiore dialogo tra Parlamento e Governo nella fase dell'emanazione dei decreti legislativi attuativi della riforma in esame, dichiara il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento Tabacci 2.5.

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati PIER FERDINANDO CASINI (UdC), FRANCESCO SAVERIO ROMANO (UdC), ORIANO GIOVANELLI (PD), LUCA VOLONTÈ (UdC), ANTONELLO SORO (PD), MICHELE GIUSEPPE VIETTI (UdC), ROBERTO GIACHETTI (PD), PIERLUIGI MANTINI (PD) e MARCO CAUSI (PD).

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge l'emendamento Tabacci 2.5.

BRUNO TABACCI (UdC). Richiamate le finalità del suo emendamento 2.6, giudica inopportune le considerazioni precedentemente svolte dal deputato Soro, attesa anche l'importanza per il futuro del Paese della riforma in esame, che giudica negativamente.

FRANCESCO BOCCIA (PD). Manifesta l'orientamento favorevole del suo gruppo all'emendamento Tabacci 2.6, rilevando che le modifiche significative apportate al testo originario del disegno di legge in esame sono correlate al confronto di merito avviato dalla sua parte politica.

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati GIAN LUCA GALLETTI (UdC) e AMEDEO CICCANTI (UdC).

RENATO CAMBURSANO (IdV). Nel sottolineare che il disegno di legge in esame rappresenta comunque un progresso rispetto alle riforme proposte nella scorsa legislatura dalle forze politiche di centrodestra, dichiara il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento Tabacci 2.6.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato MAURO LIBÈ (UdC).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Tabacci 2.6.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito al prosieguo della seduta.

Pag. XI

La seduta, sospesa alle 14, è ripresa alle 15.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

FRANCESCO NUCARA (Misto-LD-R). Illustra la sua interrogazione n. 3-00434, sugli orientamenti del Governo in merito alle cosiddette «ronde».

ROBERTO MARONI, Ministro dell'interno. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 46) - Replica il deputato FRANCESCO NUCARA (Misto-LD-R), che giudica non confortante la risposta del Ministro.

ANTONELLO SORO (PD). Illustra la sua interrogazione n. 3-00435, sugli intendimenti del Governo in relazione alla fissazione della data dei referendum elettorali.

ROBERTO MARONI, Ministro dell'interno. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 48) - Replica il deputato ANTONELLO SORO (PD), il quale lamenta che la maggioranza non ha acceduto alla proposta di accorpare le consultazioni elettorali e referendarie, che avrebbe consentito un ingente risparmio di risorse finanziarie.

GIOVANNI PALADINI (IdV). Illustra l'interrogazione Di Pietro n. 3-00436, sulle iniziative per assicurare alle forze dell'ordine adeguate risorse economiche, umane e strumentali.

ROBERTO MARONI, Ministro dell'interno. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 50) - Replica il deputato GIOVANNI PALADINI (IdV), che giudica la risposta del Ministro elusiva e fondata su dati non veritieri.

PAOLA FRASSINETTI (PdL). Illustra l'interrogazione Cicchitto n. 3-00437, sulle iniziative per prevenire episodi di violenza ed intolleranza presso l'Università statale di Milano e per garantire la possibilità di svolgere la propria attività politica a tutte le organizzazioni studentesche presenti nell'ateneo.

ROBERTO MARONI, Ministro dell'interno. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 52) - Replica il deputato PAOLA FRASSINETTI (PdL), che si dichiara soddisfatta della puntuale risposta del Ministro, ritenendo opportuna l'attività di vigilanza svolta dalla Polizia di Stato nelle Università, onde evitare il ripetersi di preoccupanti ed inaccettabili episodi di violenza ed intolleranza.

ELENA MACCANTI (LNP). Illustra l'interrogazione Cota n. 3-00438, sugli orientamenti del Ministro dell'interno in merito all'opportunità di sospendere o contenere i flussi di ingresso di cittadini stranieri.

ROBERTO MARONI, Ministro dell'interno. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 53) - Replica il deputato ELENA MACCANTI (LNP), che si dichiara pienamente soddisfatta per la risposta esaustiva del Ministro, sottolineando come gli orientamenti seguiti dal Governo in materia si dimostrino del tutto analoghi a quelli adottati recentemente da altri Paesi.

FRANCESCO SAVERIO ROMANO (UdC). Illustra l'interrogazione Vietti n. 3-00439, sulle politiche del Governo in materia di contrasto dell'immigrazione clandestina mediante accordi bilaterali.

ROBERTO MARONI, Ministro dell'interno. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 55) - Replica il deputato FRANCESCO SAVERIO ROMANO (UdC), che dichiara di non potersi ritenere soddisfatto per la risposta che giudica basata su dati non attendibili, esprimendo perplessità circa l'effettiva efficacia del trattato stipulato dall'Italia con la Libia.

Pag. XII

La seduta, sospesa alle 15,40, è ripresa alle 16,05.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono sessantanove.

Si riprende la discussione.

(Ripresa esame dell'articolo 2)

BRUNO TABACCI (UdC). Illustra le finalità del suo emendamento 2.8.

SIMONE BALDELLI (PdL). Nel sottolineare la portata riformatrice del provvedimento in esame, ritiene inappropriate le critiche sulla natura scarsamente perequativa di talune disposizioni in via di introduzione. Auspica pertanto che il prosieguo dell'iter sia caratterizzato da un dialogo costruttivo tra maggioranza e opposizione.

MAURIZIO FUGATTI (LNP). Esprime apprezzamento per il clima di dialogo costruttivo che ha connotato l'iter del provvedimento in esame, che conferma la necessità di avviare una riforma in materia di federalismo fiscale.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato ROBERTO SIMONETTI (LNP).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Tabacci 2.8.

AMEDEO CICCANTI (UdC). Ritira l'emendamento Vietti 2.9.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'emendamento 2.601 delle Commissioni.

ENRICO LA LOGGIA (PdL). Lamenta il malfunzionamento della sua postazione di voto.

ROBERTO ZACCARIA (PD). Invita il relatore ed il Governo a rivedere il parere negativo precedentemente espresso sull'emendamento Sereni 2.11, del quale richiama le finalità.

ANTONIO LEONE (PdL), Relatore per la V Commissione. Precisa che il termine «continenza», che l'emendamento Sereni 2.11 propone di sostituire, è stato usato dalla Corte costituzionale.

ROBERTO OCCHIUTO (UdC). Nell'associarsi alle considerazioni svolte dal deputato Zaccaria, richiama la giurisprudenza della Corte costituzionale sulle tematiche sollevate.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Sereni 2.11.

CESARE MARINI (PD). Ritira il suo emendamento 2.13.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Lo Monte 2.14.

ROBERTO MARIO SERGIO COMMERCIO (Misto-MpA). Segnala che non gli è stato concesso di intervenire in precedenza per ritirare l'emendamento Lo Monte 2.14 e trasfonderne il contenuto in un ordine del giorno che il Governo sarebbe stato disponibile ad accogliere.

ANTONIO LEONE (PdL), Relatore per la V Commissione. Pur concordando con le osservazioni formulate dal deputato Commercio, fa presente che l'emendamento Lo Monte 2.14 avrebbe dovuto essere prioritariamente ritirato.

BRUNO TABACCI (UdC). Evidenzia che il suo emendamento 2.15 è volto ad ampliare le competenze degli enti locali in materia di accertamento tributario.

Pag. XIII

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Nel dichiarare di volere sottoscrivere l'emendamento Tabacci 2.15, chiede al Governo e al relatore di riconsiderare il parere espresso.

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Conferma il parere precedentemente espresso sull'emendamento Tabacci 2.15, sottolineando che le problematiche evidenziate sono affrontate in un articolo successivo del provvedimento in esame.

BRUNO TABACCI (UdC). Ribadisce le finalità del suo emendamento 2.15.

ERMETE REALACCI (PD). Dichiara di volere sottoscrivere l'emendamento Tabacci 2.15.

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Ribadisce il carattere ultroneo dell'emendamento Tabacci 2.15.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento 2.15.

BRUNO TABACCI (UdC). Nel sottolineare che l'articolo 2 affronta ambiti di competenza differenti rispetto all'articolo 24-bis, illustra le finalità del suo emendamento 2.16.

LINDA LANZILLOTTA (PD). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Tabacci 2.16, sul quale esprimerà voto favorevole.

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati GIAN LUCA GALLETTI (UdC) e ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Tabacci 2.16.

RENATO CAMBURSANO (IdV). Richiama le finalità sottese all'emendamento Messina 2.17.

MASSIMO VANNUCCI (PD). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento Messina 2.17, finalizzato a scongiurare un imprevisto innalzamento della pressione fiscale conseguente ai costi non preventivati della riforma in esame.

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Invita i presentatori a ritirare l'emendamento Messina 2.17, preannunziando la disponibilità a valutare positivamente un eventuale ordine del giorno di analogo contenuto.

RENATO CAMBURSANO (IdV). Ritira l'emendamento Messina 2.17, preannunziando la presentazione di un ordine del giorno di analogo contenuto.

FRANCESCO SAVERIO ROMANO (UdC). Richiama le finalità dell'emendamento Vietti 2.18, in tema di copertura finanziaria delle funzioni pubbliche attribuite a regioni ed enti locali, nonché di finanziamento dei livelli essenziali di cui all'articolo 117 della Costituzione.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato AMEDEO CICCANTI (UdC).

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Vietti 2.18 e Ciccanti 2.19.

AMEDEO CICCANTI (UdC). Richiama le motivazioni sottese alla proposta, contenuta nel suo emendamento 2.20, di sopprimere il riferimento al principio di territorialità di cui al secondo comma, lettera e), dell'articolo in esame.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Ciccanti 2.20 e Giudice 2.23.

MARIO PEPE (PD). Illustra le finalità sottese al suo emendamento 2.24 del quale auspica l'approvazione.

Pag. XIV

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Mario Pepe (PD) 2.24 e Sereni 2.25.

AMEDEO CICCANTI (UdC). Richiama le finalità dell'emendamento Vietti 2.26.

MARCO CAUSI (PD). Dichiara il voto contrario del suo gruppo sugli emendamenti Vietti 2.26 e Lo Monte 2.29, che giudica peggiorativi del testo dell'articolo 2.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Vietti 2.26 e Lo Monte 2.29.

ROBERTO OCCHIUTO (UdC). Richiama le finalità dell'emendamento Vietti 2.32, volto a rendere equo e sostenibile il federalismo fiscale oggetto del disegno di legge in esame, prevedendo che nella definizione del fabbisogno standard si tenga conto delle peculiari caratteristiche di ciascuna regione.

GIULIO SANTAGATA (PD). Esprime forti perplessità sull'impostazione sottesa al disegno di legge in esame nel suo complesso.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Vietti 2.32.

SIMONETTA RUBINATO (PD). Illustra le finalità del suo emendamento 2.34, finalizzato ad introdurre talune precisazioni in relazione alla coerenza delle politiche di bilancio di regioni, città metropolitane, province e comuni con le regole derivanti dall'applicazione del Patto di stabilità e crescita.

GIAN LUCA GALLETTI (UdC). Nel dichiarare di voler sottoscrivere l'emendamento Rubinato 2.34, sottolinea la necessità di procedere tempestivamente ad una rimodulazione dei termini del Patto di stabilità interno, giudicando incoerente ed inefficace la condotta del Governo al riguardo.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Rubinato 2.34.

MARIO PEPE (PdL). Parlando sull'ordine dei lavori, segnala un'anomalia nel funzionamento del sistema di votazione.

BRUNO TABACCI (UdC). Illustra le finalità sottese al suo emendamento 2.35.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

BRUNO TABACCI (UdC). Espresse forti perplessità sulla portata e sulle conseguenze del disegno di legge in esame, manifesta contrarietà segnatamente sulle tesi sostenute dai rappresentanti della Lega Nord in relazione alle iniziative da assumere per il rilancio del Paese.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Tabacci 2.35.

MARCO CAUSI (PD). Manifesta l'intendimento dei presentatori dell'emendamento Sereni 2.36 di ritirarlo, qualora il Governo preannunzi la propria disponibilità a valutare positivamente un ordine del giorno di analogo contenuto.

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Preannunzia la disponibilità del Governo ad accogliere un ordine del giorno che recepisca il contenuto dell'emendamento Sereni 2.36.

MARCO CAUSI (PD). Ritira l'emendamento Sereni 2.36.

AMEDEO CICCANTI (UdC). Richiama le finalità del suo emendamento 2.37.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge l'emendamento Ciccanti 2.37 ed approva l'emendamento 2.602 delle Commissioni.

Pag. XV

ANTONIO BORGHESI (IdV). Illustra le finalità sottese all'emendamento Cambursano 2.39, sottolineando la necessità di procedere ad una armonizzazione degli schemi contabili con gli standard europei.

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Invita i presentatori degli emendamenti Cambursano 2.39 e 2.40 a ritirarli, atteso che il riferimento al Sistema europeo dei conti nazionali e regionali (SEC95) potrebbe limitare la definizione, in sede di Conferenza unificata, di criteri predefiniti ed uniformi in tema di redazione dei bilanci.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Manifesta disponibilità a ritirare l'emendamento Cambursano 2.39, alla luce delle considerazioni svolte dal Ministro Calderoli.

RENATO CAMBURSANO (IdV). Ritira i suoi emendamenti 2.39 e 2.40.

GIAN LUCA GALLETTI (UdC). Richiama le finalità dell'emendamento Tabacci 2.41.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Tabacci 2.41.

PRESIDENTE. Prende atto che il deputato Cambursano accoglie la riformulazione del suo emendamento 2.42 proposta dal Governo.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'emendamento Cambursano 2.42, nel testo riformulato.

BRUNO TABACCI (UdC). Accoglie la riformulazione proposta del suo emendamento 2.43.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'emendamento Tabacci 2.43, nel testo riformulato.

La seduta, sospesa alle 18, è ripresa alle 18,30.

PRESIDENTE. Avverte che le Commissioni hanno presentato l'emendamento 2.607, in relazione al quale i gruppi hanno rinunziato alla presentazione di subemendamenti, nonché una nuova formulazione dell'emendamento 22.600.
Avverte altresì che la Presidenza ammetterà al voto l'emendamento Calvisi 2.44, precedentemente dichiarato precluso.

GIULIO CALVISI (PD). Ringrazia la Presidenza per avere ammesso al voto il suo emendamento 2.44, del quale richiama le finalità, invitando il relatore e il Governo a riconsiderare il parere precedentemente espresso.

ROBERTO SIMONETTI (LNP). Manifesta apprezzamento per il previsto superamento graduale, per tutti i livelli istituzionali, del criterio della spesa storica a favore del fabbisogno standard per il finanziamento dei livelli essenziali di cui all'articolo 117 della Costituzione.

MAURIZIO LEO (PdL). Esprime perplessità in merito alla formulazione dell'emendamento Lo Monte 2.45, ancorché ritirato.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Calvisi 2.44.

GIAN LUCA GALLETTI (UdC). Reputa opportuno prevedere un periodo transitorio durante il quale il finanziamento dei livelli essenziali di cui all'articolo 117 della Costituzione non può essere inferiore all'80 per cento della spesa storica, come proposto dal suo emendamento 2.47.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Galletti 2.47.

BRUNO TABACCI (UdC). Sottolinea la rilevanza della materia oggetto dell'emendamento Vietti 2.50, del quale richiama le finalità.

Pag. XVI

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Invita i presentatori a ritirare l'emendamento Vietti 2.50.

BRUNO TABACCI (UdC). Insiste per la votazione dell'emendamento Vietti 2.50.

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Ribadisce le motivazioni sottese all'invito al ritiro dell'emendamento Vietti 2.50.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Vietti 2.50.

LINO DUILIO (PD). Illustra le finalità dell'emendamento Sereni 2.51, del quale auspica l'approvazione.

GIAN LUCA GALLETTI (UdC). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Sereni 2.51.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Sereni 2.51.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Richiama le finalità del suo emendamento 2.52.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Borghesi 2.52.

BRUNO TABACCI (UdC). Illustra le finalità sottese al suo emendamento 2.54, volto, tra l'altro, all'emersione dell'economia sommersa ed al contrasto all'evasione fiscale.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. l'emendamento Tabacci 2.54.

ROLANDO NANNICINI (PD). Richiama le finalità dell'emendamento Ria 2.56, che assicura una formulazione più confacente al dettato dell'articolo 119 della Costituzione.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. gli identici emendamenti Osvaldo Napoli 2.55 e Ria 2.56.

GIAN LUCA GALLETTI (UdC). Esprime stupore per il parere contrario espresso dal relatore e dal Governo sull'emendamento Tabacci 2.58, del quale richiama le finalità volte al contrasto dell'evasione fiscale.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge. l'emendamento Tabacci 2.58 ed approva gli emendamenti 2.605 e 2.606 delle Commissioni; respinge quindi gli emendamenti Vietti 2.61 e Sereni 2.62.

LORENZO RIA (PD). Accetta la riformulazione proposta del suo emendamento 2.63, del quale richiama le finalità.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, approva l'emendamento Ria 2.63, nel testo riformulato, e respinge l'emendamento Vietti 2.64.

GIAN LUCA GALLETTI (UdC). Richiama le motivazioni secondo le quali reputa opportuno sopprimere la lettera aa) del comma 2 dell'articolo 2, come previsto dall'emendamento Vietti 2.65.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Vietti 2.65.

MARCO CAUSI (PD). Illustra le finalità dell'emendamento Sereni 2.66, con il quale si intende favorire, tra l'altro, il collegamento dei fondi perequativi alla fiscalità generale.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale la deputata ILEANA ARGENTIN (PD).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Sereni 2.66.

MASSIMO MARIA BERRUTI (PdL). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede Pag. XVIIchiarimenti circa la possibilità di avvalersi di un ausilio tecnico che gli consenta di allontanarsi temporaneamente dalla propria postazione nel corso delle votazioni.

PRESIDENTE. Giudica disdicevole il comportamento del deputato Berruti.

BRUNO TABACCI (UdC). Illustra le finalità sottese al suo emendamento 2.118, volto a favorire l'emersione dell'economia sommersa ed il contrasto all'evasione fiscale.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Tabacci 2.118.

FRANCESCO SAVERIO ROMANO (UdC). Richiama le finalità del suo emendamento 2.67, che giudica ispirato ad una logica di equità nei confronti delle regioni a statuto speciale.

ANGELO CAPODICASA (PD). Giudica superflua la disposizione recata dall'emendamento Romano 2.67.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Romano 2.67.

MASSIMO MARIA BERRUTI (PdL). Parlando sull'ordine dei lavori, precisa di non aver commesso irregolarità nelle votazioni.

LUISA CAPITANIO SANTOLINI (UdC). Richiamato il contenuto dell'emendamento 2.500 del Governo, nel testo riformulato, volto ad individuare strumenti idonei ad attuare le norme costituzionali relative alla famiglia, ringrazia il Ministro Calderoli e alcuni rappresentanti della maggioranza per la disponibilità dimostrata ad accogliere l'istanza, rappresentata dalla propria parte politica, di garantire una più efficace tutela dei diritti delle famiglie anche in tema di fiscalità.

CAROLINA LUSSANA (LNP). Ringrazia il Governo per aver inserito tra i principi ispiratori del federalismo fiscale strumenti idonei a dare piena attuazione agli articoli 29, 30 e 31 della Costituzione, in tema di tutela della famiglia.

PIER PAOLO BARETTA (PD). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento 2.500 del Governo, nel testo riformulato, ricordando l'impegno profuso anche dalla sua parte politica per l'introduzione di una più equa fiscalità per le famiglie.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato FURIO COLOMBO (PD).

ANGELO COMPAGNON (UdC). Parlando sull'ordine dei lavoro, lamenta l'eccessiva ristrettezza del termine fissato per la presentazione di subemendamenti riferiti alla nuova formulazione dell'emendamento 22.600 delle Commissioni.

PRESIDENTE. Ritiene di poter differire alle 20.30 il termine richiamato dal deputato Compagnon.

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Fornisce chiarimenti in merito alla riformulazione delle disposizioni recate dall'emendamento 2.500 del Governo.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'emendamento 2.500 del Governo, nel testo riformulato.

MARIO PEPE (PD). Richiama le finalità del suo emendamento 2.68.

MARIO TASSONE (UdC). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Mario Pepe (PD) 2.68.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge l'emendamento Mario Pepe (PD) 2.68, gli identici emendamenti Vietti 2.69 e Sereni 2.70, nonché l'emendamento Sereni 2.71.

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GIAN LUCA GALLETTI (UdC). Sottolinea che l'emendamento Vietti 2.74 è volto a prevedere una clausola di salvaguardia in materia di debito pubblico.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Vietti 2.74, condividendo le argomentazioni del deputato Galletti. Dichiara quindi il voto favorevole del suo gruppo sul citato emendamento.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Vietti 2.74 e 2.76.

MARIO PEPE (PD). Auspica l'approvazione del suo emendamento 2.77.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Mario Pepe (PD) 2.77 e Tabacci 2.80.

GIAN LUCA GALLETTI (UdC). Richiama le finalità sottese all'emendamento Vietti 2.81, esprimendo forti perplessità sulle linee guida del disegno di legge in esame, paventando il rischio che dalla sua attuazione possano derivare deleterie conseguenze per il Paese.

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Precisa i termini della delega legislativa prevista dal provvedimento in esame.

GIAN LUCA GALLETTI (UdC). Invita il Governo ad impegnarsi formalmente ad addivenire ad una sollecita approvazione del codice delle autonomie e prospetta l'eventualità della presentazione di un ordine del giorno ove trasfondere il contenuto dell'emendamento Vietti 2.81.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato FRANCESCO BOSI (UdC).

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Sottolinea che il codice delle autonomie è attualmente all'esame della Conferenza Stato-Regioni.

MARCO CAUSI (PD). Richiama i contenuti dell'emendamento Sereni 2.83 vertente sulla medesima materia dell'emendamento Vietti 2.81, invitando il Governo ad impegnarsi a definire al più presto il codice delle autonomie locali.

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Ritiene che dopo l'approvazione del provvedimento in esame si potrà utilmente procedere ad una riforma del Titolo V della parte seconda della Costituzione ed alla conseguente adozione del codice delle autonomie locali; assicura quindi il pieno impegno del Governo in tal senso.

PIER FERDINANDO CASINI (UdC). Ritiene che dal dibattito in corso si evinca chiaramente che il codice delle autonomie locali avrebbe dovuto necessariamente precedere l'esame del disegno di legge sul federalismo fiscale.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Auspica che, prima dell'emanazione dei decreti legislativi previsti dal provvedimento in esame, si possa addivenire alla definizione del codice delle autonomie.

RAFFAELE FITTO, Ministro per i rapporti con le regioni. Precisa che le disposizioni transitorie previste dall'articolo 20 del disegno di legge in esame, previamente concordate in sede di Conferenza unificata, consentono di raggiungere un soddisfacente ed equilibrato raccordo interistituzionale tra Stato, regioni ed enti locali, nelle more di una sollecita emanazione del codice delle autonomie, in merito alla quale assicura la piena disponibilità del Governo.

ROBERTO COTA (LNP). Ritiene che il dibattito in atto sul provvedimento in esame, aldilà delle pretestuose argomentazioni Pag. XIXsvolte dal deputato Casini, sia indice dell'assoluta necessità di attuare i principi del federalismo fiscale.

GIANCLAUDIO BRESSA (PD). Nell'associarsi a talune considerazioni svolte dal deputato Casini, sottolinea la necessità di avviare un più organico e coerente processo di riforma in senso federale dello Stato, a partire da una completa attuazione del Titolo V dalla parte seconda della Costituzione.

BRUNO TABACCI (UdC). Nel sottolineare l'atteggiamento costruttivo assunto dalla sua parte politica, ribadisce che sarebbe stato più opportuno fare precedere l'adozione del codice delle autonomie all'approvazione della legge delega in materia di federalismo fiscale.

Intervengono per dichiarazioni di voto a titolo personale i deputati SAVINO PEZZOTTA (UdC), MICHELE GIUSEPPE VIETTI (UdC), ORIANO GIOVANELLI (PD) e RENATO CAMBURSANO (IdV).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Vietti 2.81.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Sull'ordine dei lavori.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Invita la Presidenza a garantire maggiore chiarezza in merito alle fasce orarie di svolgimento dei lavori parlamentari, ritenendo che l'orario previsto per l'inizio delle votazioni debba coincidere con quello di apertura della seduta.

GIORGIO CLELIO STRACQUADANIO (PdL). Sottopone alla Presidenza l'eventualità di interpretare in senso meno restrittivo l'attuazione delle modalità tecniche introdotte per garantire la personalità del voto.

PRESIDENTE. Assicura che riferirà al Presidente della Camera le osservazioni dei deputati Quartiani e Stracquadanio.

Modifica del calendario dei lavori dell'Assemblea e conseguente aggiornamento del programma.

PRESIDENTE. Comunica la modifica del vigente calendario dei lavori dell'Assemblea ed il conseguente aggiornamento del programma predisposti a seguito della odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo (vedi resoconto stenografico pag. 114).

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Giovedì 19 marzo 2009, alle 9.

(Vedi resoconto stenografico pag. 116).

La seduta termina alle 21,10.