XVI LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 151 di martedì 24 marzo 2009
Pag. VPRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI
La seduta comincia alle 9,35.
La Camera approva il processo verbale della seduta del 19 marzo 2009.
I deputati in missione sono settantasette.
Seguito della discussione del disegno di legge S. 1117: Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell'articolo 119 della Costituzione (approvato dal Senato) (A.C. 2105-A ed abbinate).
Nella seduta del 19 marzo 2009 è stato, da ultimo, approvato l'articolo 16.
Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.
(Esame dell'articolo 17)
ANTONIO PEPE (PdL), Relatore per la VI Commissione. Esprime parere contrario su tutte le proposte emendative presentate.
ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Concorda.
PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.
Per consentire l'ulteriore decorso dei termini regolamentari di preavviso, sospende la seduta.
La seduta, sospesa alle 9,40, è ripresa alle 10,05.
ANTONIO LEONE (PdL), Relatore per la V Commissione. Precisa la portata normativa delle disposizioni recate dall'articolo 17, volto a realizzare l'obiettivo della convergenza dei costi e dei fabbisogni inerenti i vari livelli di governo.
SILVANA ANDREINA COMAROLI (LNP). Ricordato che durante l'iter in Commissione sono state recepite modifiche migliorative del testo dell'articolo 17, dichiara il voto contrario del suo gruppo sull'emendamento Tabacci 17.1.
MARCO PUGLIESE (PdL). Sottolinea la particolare importanza della riforma in materia di federalismo fiscale, che si pone l'obiettivo primario di migliorare la qualità della spesa pubblica e di responsabilizzare le amministrazioni locali.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Tabacci 17.1 e Vietti 17.3.
ANTONIO BORGHESI (IdV). Richiama le finalità del suo emendamento 17.4, del quale auspica l'approvazione.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Borghesi 17.4.
ENRICO LA LOGGIA (PdL). Illustra le finalità sottese al suo emendamento 17.5, invitando il Governo a riconsiderare il parere espresso.
Pag. VIROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Invita al ritiro dell'emendamento La Loggia 17.5.
ENRICO LA LOGGIA (PdL). Ritira il suo emendamento 17.5.
MICHELE GIUSEPPE VIETTI (UdC). Parlando sull'ordine dei lavori, manifesta perplessità in merito all'annunciata presentazione da parte del Governo di un emendamento che, a suo avviso, è estraneo alla materia oggetto del provvedimento in esame.
ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, lamenta l'irritualità degli interventi sinora svolti da alcuni deputati, che reputa pregiudizievoli del corretto svolgimento dei lavori dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Avverte che il Governo ha formalmente presentato l'emendamento richiamato dal deputato Vietti, del quale la Presidenza si riserva di valutare l'ammissibilità.
ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Avverte che, ove non dovesse registrarsi un accordo in Comitato dei diciotto sull'ulteriore emendamento del Governo, quest'ultimo sarebbe disponibile a ritirarlo.
ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Esprime riprovazione per l'avvenuta presentazione, da parte del Governo, di una ulteriore proposta emendativa in materia di locazioni urbane a scopo abitativo, di fatto senza aver previamente verificato la disponibilità dei gruppi di opposizione.
RENATO CAMBURSANO (IdV). Ritiene che l'ulteriore emendamento presentato dal Governo sia estraneo alla materia oggetto del provvedimento in esame.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Lanzillotta 17.6 e Borghesi 17.7.
MARINA SERENI (PD). Ricordato il proficuo contributo offerto dalla propria parte politica alla definizione della disciplina prevista dall'articolo 17, in linea con il dettato costituzionale, dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul medesimo articolo.
BRUNO TABACCI (UdC). Dichiara il voto contrario del suo gruppo sull'articolo 17.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, approva l'articolo 17 e respinge l'articolo aggiuntivo Sereni 17.01.
(Esame dell'articolo 18)
Interviene sul complesso delle proposte emendative riferite all'articolo 18 il deputato BRUNO TABACCI (UdC).
ANTONIO LEONE (PdL), Relatore per la V Commissione. Invita al ritiro dell'articolo aggiuntivo Sereni 18.01 ed esprime parere contrario sulle restanti proposte emendative presentate.
ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Concorda, manifestando la disponibilità del Governo ad accogliere un ordine del giorno che recepisca il contenuto dell'articolo aggiuntivo Sereni 18.01.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Ciccanti 18.1.
MICHELE SCANDROGLIO (PdL). Parlando sull'ordine dei lavori, invita la Presidenza a tenere aperte le votazioni per il tempo necessario a consentire a tutti i deputati di esprimere il proprio voto.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Romano 18.2 e Zeller 18.3.
Pag. VIIGIAN LUCA GALLETTI (UdC). Manifestata netta contrarietà al disposto dell'articolo 18, richiama le finalità sottese all'emendamento Tabacci 18.4.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Tabacci 18.4 e 18.5.
FRANCESCO BOCCIA (PD). Richiama le finalità dell'emendamento Lanzillotta 18.7
GIORGIO LA MALFA (Misto-LD-R). Sottolineata la delicatezza della materia oggetto dell'articolo 18, condivide le considerazioni svolte dal deputato Boccia e dichiara voto favorevole sull'emendamento Lanzillotta 18.7.
GIAN LUCA GALLETTI (UdC). Evidenzia le deleterie conseguenze che potrebbero derivare dall'approvazione dell'articolo 18, nell'attuale formulazione.
PRESIDENTE. Avverte che il termine per la presentazione di eventuali subemendamenti riferiti all'emendamento 24-bis.500 del Governo è differito alle 13,30.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Lanzillotta 18.7.
MAURO LIBÈ (UdC). Ribadisce la contrarietà del suo gruppo ai contenuti dell'articolo 18, paventando il rischio che la sua attuazione determini gravi pregiudizi per il debito pubblico.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Vietti 18.8.
PAOLO FONTANELLI (PD). Dichiara l'astensione del suo gruppo sull'articolo 18 che, a suo avviso, sarebbe stato utile migliorare in alcune parti.
FRANCESCO BOSI (UdC). Esprime forti perplessità sulla formulazione dell'articolo 18.
La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 18.
MARCO CAUSI (PD). Richiamate le finalità dell'articolo aggiuntivo Sereni 18.01, chiede al Governo di impegnarsi ad accettare un ordine del giorno del medesimo contenuto.
ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Ribadisce la disponibilità del Governo ad accettare un ordine del giorno di contenuto analogo a quello dell'articolo aggiuntivo Sereni 18.01.
PRESIDENTE. Prende atto che l'articolo aggiuntivo Sereni 18.01 è ritirato dai presentatori.
(Esame dell'articolo 19)
ANTONIO PEPE (PdL), Relatore per la VI Commissione. Raccomanda l'approvazione dell'emendamento 19.600 delle Commissioni; esprime parere favorevole sull'emendamento Sereni 19.9, purché riformulato, e parere contrario sulle restanti proposte emendative presentate.
ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Concorda, invitando altresì al ritiro degli emendamenti Sereni 19.7 e Borghesi 19.8.
MARCO CAUSI (PD). Richiama le finalità sottese all'emendamento Sereni 19.1.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Sereni 19.1 e Lanzillotta 19.4.
ANTONIO BORGHESI (IdV). Illustra il suo emendamento 19.5, volto a definire con maggiore precisione l'arco temporale di entrata in vigore della disciplina in esame.
Pag. VIIILa Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Borghesi 19.5 e Lanzillotta 19.6.
MARCO CAUSI (PD) e ANTONIO BORGHESI (IdV). Ritirano rispettivamente gli emendamenti Sereni 19.7 e Borghesi 19.8.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge il subemendamento Lo Monte 0.19.600.1 ed approva l'emendamento 19.600 delle Commissioni.
PRESIDENTE. Prende atto che il deputato Sereni accetta la riformulazione proposta del suo emendamento 19.9.
La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'emendamento Sereni 19.9, nel testo riformulato.
MARCO CAUSI (PD). Nel prendere atto dell'approvazione nel corso dell'iter in Commissione di talune proposte di modifica formulate dal suo gruppo, dichiara voto favorevole sull'articolo 19.
ANTONIO BORGHESI (IdV). Espresso un giudizio positivo sulle modifiche introdotte al testo dell'articolo 19, dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul medesimo articolo.
FRANCESCO SAVERIO ROMANO (UdC). Dichiara il voto contrario del suo gruppo sull'articolo 19.
Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato BRUNO TABACCI (UdC).
La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 19, nel testo emendato.
(Esame dell'articolo 20)
ANTONIO LEONE (PdL), Relatore per la V Commissione. Raccomanda l'approvazione dell'emendamento 20.600 delle Commissioni ed esprime parere contrario sulle restanti proposte emendative presentate.
ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Concorda.
GIAN LUCA GALLETTI (UdC). Illustra le finalità dell'emendamento Vietti 20.1, sottolineando la necessità di definire almeno le linee generali del costo standard.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge l'emendamento Vietti 20.1, approva l'emendamento 20.600 delle Commissioni e respinge gli emendamenti Rubinato 20.2 e Lanzillotta 20.3.
MARCO CAUSI (PD). Richiama le finalità sottese all'emendamento Sereni 20.4.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Sereni 20.4, Coscia 20.5, Miotto 20.6, Cesare Marini 20.7 e Lanzillotta 20.8.
EMILIA GRAZIA DE BIASI (PD). Richiama le finalità sottese all'emendamento Sereni 20.9, giudicando del tutto avvilente non inserire la cultura tra le funzioni fondamentali dei comuni.
ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Nel condividere la necessità di pervenire ad un riequilibrio delle competenze tra Stato, Regioni ed enti locali in materia di beni culturali, ribadisce il parere contrario sull'emendamento Sereni 20.9 segnatamente per la prevista soppressione del comma 3 lettera e) dell'articolo 20 della materia relativa all'edilizia residenziale pubblica e locale.
GIUSEPPE GIULIETTI (IdV). Sottolineata la rilevanza della questione posta dall'emendamento Sereni 20.9, manifesta un orientamento contrario al disegno di legge in esame, ritenendo peraltro particolarmente problematico il trasferimento delle deleghe.
Pag. IXMARCO CAUSI (PD). Rese precisazioni sul contenuto dell'emendamento Sereni 20.9 in tema di edilizia, ribadisce le perplessità della sua parte politica in materia di beni culturali.
Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato PIERLUIGI MANTINI (PD).
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Sereni 20.9, Lanzillotta 20.10 e 20.11, Miotto 20.12 e Lanzillotta 20.13.
ENRICO LA LOGGIA (PdL). Ritira il suo emendamento 20.14.
ORIANO GIOVANELLI (PD). Dichiara l'astensione del suo gruppo sull'articolo 20.
FRANCESCO SAVERIO ROMANO (UdC). Dichiara il voto contrario del suo gruppo sull'articolo 20.
La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 20, nel testo emendato.
(Esame dell'articolo 21)
ANTONIO PEPE (PdL), Relatore per la VI Commissione. Esprime parere favorevole sull'emendamento Cesare Marini 21.6, invita al ritiro dell'emendamento Borghesi 21.3, prospettando l'opportunità di presentare un ordine del giorno di analogo contenuto. Esprime altresì parere contrario sulle restanti proposte emendative.
ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Concorda.
ANTONIO BORGHESI (IdV). Chiede se il Governo intenda accogliere un ordine del giorno che recepisca il contenuto del suo emendamento 21.3.
ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Manifesta la disponibilità del Governo in tal senso.
ANTONIO BORGHESI (IdV). Ritira il suo emendamento 21.3.
FRANCESCO LARATTA (PD). Richiama le finalità dell'emendamento Cesare Marini 21.6.
ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Propone una riformulazione dell'emendamento Cesare Marini 21.6.
PRESIDENTE. Prende atto che il relatore per la VI Commissione esprime parere favorevole e che il deputato Cesare Marini accetta la riformulazione proposta del suo emendamento 21.6.
La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'emendamento Cesare Marini 21.6, nel testo riformulato.
AMEDEO CICCANTI (UdC). Ritira l'emendamento Vietti 21.7.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Giudice 21.13.
MARIO PEPE (PD). Illustra le finalità sottese ai suoi emendamenti 21.14 e 21.15.
ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Fa presente che le istanze sottese agli emendamenti Mario Pepe (PD) 21.14 e 21.15 sono state recepite attraverso l'accoglimento dell'emendamento Cesare Marini 21.6, nel testo riformulato.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Mario Pepe (PD) 21.14 e 21.15.
AMEDEO CICCANTI (UdC). Richiama le finalità dell'emendamento Vietti 21.16.
Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato FRANCESCO SAVERIO ROMANO (UdC).
Pag. XLa Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Vietti 21.16.
AMEDEO CICCANTI (UdC). Illustra le finalità del suo emendamento 21.18.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge l'emendamento Ciccanti 21.18 ed approva l'articolo 21, nel testo emendato.
(Esame dell'articolo 22)
Intervengono sul complesso delle proposte emendative riferite all'articolo 22 i deputati FRANCESCO NUCARA (Misto-LD-R), ANTONIO DE POLI (UdC) e LUCIANO CIOCCHETTI (UdC).
ANTONIO LEONE (PdL), Relatore per la V Commissione. Raccomanda l'approvazione dell'emendamento 22.600 (Nuova formulazione) delle Commissioni ed esprime parere contrario sulle restanti proposte emendative presentate.
ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Concorda, invitando altresì al ritiro dell'emendamento Misiani 22.13.
BRUNO TABACCI (UdC). Richiama le ragioni che lo inducono a proporre, con il suo emendamento 22.1, la soppressione dell'articolo 22.
MASSIMO MARCHIGNOLI (PD). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Tabacci 22.1, che giudica condivisibile.
Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato ANDREA LULLI (PD).
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Tabacci 22.1 e Borghesi 22.2.
ANTONIO BORGHESI (IdV). Ritira l'emendamento Cambursano 22.4.
AURELIO SALVATORE MISITI (IdV). Illustra le finalità del suo emendamento 22.5, invitando il Governo ad accogliere gli ordini del giorno che prevedono l'istituzione di un'unica città metropolitana nello Stretto di Messina.
ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Precisa che per la istituzione della prospettata città metropolitana dello Stretto di Messina - ipotesi che giudica peraltro condivisibile - è necessario un previo accordo interistituzionale con la regione Sicilia.
MARCO MINNITI (PD). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Misiti 22.5.
MARIO TASSONE (UdC). Giudica non condivisibili le argomentazioni svolte dal Ministro Calderoli in merito alle problematiche sottese all'istituzione della città metropolitana dello Stretto di Messina.
NICOLÒ CRISTALDI (PdL). Dichiara voto contrario sull'emendamento Misiti 22.5, la cui formulazione, a suo avviso, lede le prerogative della regione Sicilia e viola la Costituzione.
Intervengono per dichiarazioni di voto a titolo personale i deputati MARIA GRAZIA LAGANÀ FORTUGNO (PD), ROBERTO GIACHETTI (PD) e LORENZO RIA (PD).
FRANCESCO NUCARA (Misto-LD-R). Richiama le ragioni per le quali manifesta contrarietà all'emendamento Misiti 22.5.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Misiti 22.5.
ANTONIO BORGHESI (IdV). Ribadisce la contrarietà del suo gruppo su iniziative volte ad implementare inutili ed inefficienti strutture amministrative con grave pregiudizio per i conti pubblici, che reputa Pag. XIperaltro contraddittorie dei principi del federalismo fiscale. Auspica quindi l'approvazione del suo emendamento 22.6.
PRESIDENTE. Avverte che, secondo le intese intercorse tra i gruppi, la seduta sarà sospesa dalle 13,30 alle 15 e non avrà luogo la pausa prevista dalle 17 alle 18.
Avverte altresì che alle 18 si procederà alle dichiarazioni di voto finale, con ripresa televisiva diretta degli interventi dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto.
LORENZO RIA (PD). Invita l'Assemblea ad accogliere il suo emendamento 22.7, ritenendo del tutto incoerente individuare Reggio Calabria come città metropolitana.
Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati GABRIELE CIMADORO (IdV), SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV), CARLO MONAI (IdV) e AURELIO SALVATORE MISITI (IdV).
ANTONIO DE POLI (UdC). Invita il Ministro Calderoli a chiarire se condivida la proposta di istituire la città metropolitana di Reggio Calabria.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli identici emendamenti Borghesi 22.6 e Ria 22.7 e il subemendamento Borghesi 0.22.600.1 ed approva l'emendamento 22.600 (Nuova formulazione) delle Commissioni; respinge, quindi, l'emendamento Vietti 22.12, nella parte non preclusa, nonché l'emendamento Misiani 22.13.
GIULIO CALVISI (PD). Illustra le finalità del suo emendamento 22.14.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Calvisi 22.14.
PAOLO FONTANELLI (PD). Rileva che sarebbe stato opportuno non affrontare, nella riforma in discussione, questioni di carattere ordinamentale.
ITALO BOCCHINO (PdL). Nel dichiarare il voto favorevole del suo gruppo sull'articolo 22, precisa le ragioni che inducono la propria parte politica a condividere la scelta dell'istituzione di Reggio Calabria come città metropolitana.
PIER FERDINANDO CASINI (UdC). Ritiene che l'intervento del deputato Bocchino, inerente l'istituzione di Reggio Calabria come città metropolitana, sia ultroneo rispetto ad una riforma federale che dovrebbe, tra l'altro, contenere la spesa pubblica.
GABRIELE CIMADORO (IdV). Lamenta il carattere strumentale e confuso delle argomentazioni sostenute da esponenti della maggioranza in merito all'articolo 22.
La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 22, nel testo emendato.
(Votazione dell'articolo 23)
ROBERTO MORASSUT (PD). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sull'articolo 23.
MARCO MARSILIO (PdL). Richiama le ragioni per le quali manifesta un orientamento nettamente favorevole all'articolo 23.
LUCIANO CIOCCHETTI (UdC). Dichiara l'astensione del suo gruppo sull'articolo 23, che non ritiene idoneo a tutelare le esigenze di Roma capitale.
Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati ARMANDO DIONISI (UdC), MASSIMO POMPILI (PD) e FURIO COLOMBO (PD).
La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 23, al quale non sono riferite emendamenti.
Pag. XII(Votazione dell'articolo 24)
GIAN LUCA GALLETTI (UdC). Dichiara l'astensione del suo gruppo sull'articolo 24 e preannunzia analogo orientamento sull'articolo 24-bis.
La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 24, al quale non sono riferiti emendamenti.
ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Richiama le ragioni per le quali ritira l'emendamento 24-bis.500 del Governo, preannunziando la presentazione di un provvedimento organico vertente sulla medesima materia.
MARINA SERENI (PD). Nel prendere atto con soddisfazione del ritiro da parte del Governo del suo emendamento 24-bis.500, invita l'Esecutivo ad inserire nel primo provvedimento utile interventi in favore degli affittuari che si trovino in situazioni di disagio.
MICHELE GIUSEPPE VIETTI (UdC). Manifesta soddisfazione per il ritiro dell'emendamento 24-bis.500 del Governo, rilevando l'orientamento favorevole del suo gruppo all'istituzione della cedolare secca e alla detassazione delle locazioni per le famiglie in difficoltà.
(Esame dell'articolo 24-bis)
ANTONIO PEPE (PdL), Relatore per la VI Commissione. Raccomanda l'approvazione dell'emendamento 24-bis.600 delle Commissioni.
ALDO BRANCHER, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Accetta l'emendamento 24-bis.600 delle Commissioni.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, approva l'emendamento 24-bis.600 delle Commissioni e l'articolo 24-bis, nel testo emendato.
(Esame dell'articolo 25)
Interviene sul complesso degli emendamenti riferiti all'articolo 25 il deputato SIEGFRIED BRUGGER (Misto-Min.ling.).
ANTONIO LEONE (PdL), Relatore per la V Commissione. Accetta l'emendamento 25.500 del Governo; esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Bressa 25.2 e Brugger 25.3, purché riformulati. Esprime infine parere contrario sulle restanti proposte emendative.
ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Concorda, invitando al ritiro degli identici emendamenti Bressa 25.2 e Brugger 25.3, il cui testo, nella riformulazione proposta, potrebbe essere recepito nell'emendamento 25.500 del Governo.
GIANCLAUDIO BRESSA (PD) e SIEGFRIED BRUGGER (Misto-Min.ling.). Accedono all'ipotesi prospettata dal Ministro Calderoli in relazione ai rispettivi emendamenti 25.2 e 25.3.
PRESIDENTE. Avverte che gli identici emendamenti Bressa 25.2 e Brugger 25.3 sono stati ritirati ed il loro contenuto, come riformulato, viene recepito nell'emendamento 25.500 del Governo.
ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Parlando per un richiamo al Regolamento, chiede alla Presidenza, in considerazione della prevista sospensione dei lavori antimeridiani dell'Assemblea alle 13,30, di posticipare l'orario di inizio dei lavori delle Commissioni convocate.
PRESIDENTE. Ritiene che l'istanza prospettata dal deputato Quartiani possa essere recepita.
GIANCARLO GIORGETTI (LNP). Presidente della V Commissione. Osserva che, secondo la prassi, il Comitato dei nove si riunisce nei ristretti tempi disponibili nelle pause dei lavori dell'Assemblea.
Pag. XIIISIMONE BALDELLI (PdL). Ricorda che generalmente le Commissioni possono riunirsi il martedì mattina.
GIUSEPPE RUVOLO (UdC). Richiama le finalità dell'emendamento Romano 25.4.
LINO DUILIO (PD). Evidenzia la portata generale della problematica sollevata dal deputato Quartiani.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Romano 25.4.
FRANCESCO SAVERIO ROMANO (UdC). Invita il Governo a chiarire le conseguenze finanziarie che deriveranno dall'approvazione della riforma in discussione.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge l'emendamento Vietti 25.5 e gli identici emendamenti Brugger 25.6 e Romano 25.7 ed approva l'emendamento 25.500 del Governo, nel testo riformulato; respinge altresì l'emendamento Zeller 25.9 e gli identici emendamenti Marinello 25.11 e Romano 25.12, nonché l'emendamento Giudice 25.13.
ENRICO LA LOGGIA (PdL). Richiama le finalità del suo emendamento 25.16.
ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Richiama le ragioni per le quali invita al ritiro dell'emendamento La Loggia 25.16.
ENRICO LA LOGGIA (PdL). Ritira il suo emendamento 25.16.
La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 25, nel testo emendato.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito al prosieguo della seduta.
Sull'ordine dei lavori.
EMANUELE FIANO (PD). Ricorda che ricorre oggi il sessantacinquesimo anniversario dell'eccidio delle Fosse Ardeatine, auspicando che non venga mai meno la memoria degli orrori commessi nel corso del secondo conflitto mondiale.
PRESIDENTE. Si associa al ricordo dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
GABRIELE CIMADORO (IdV). Esprime ironicamente apprezzamento per la potatura di numerosi allori ubicati a Roma, peraltro abbondantemente pubblicizzata attraverso l'affissione di appositi cartelli nelle strade della capitale.
PINO PISICCHIO (IdV). Ricorda la figura del giornalista parlamentare Franco Lisi, recentemente scomparso.
PRESIDENTE. Si associa al ricordo della figura di Franco Lisi.
GIACOMO CHIAPPORI (LNP). Si associa anch'egli alle espressioni di cordoglio per la scomparsa del giornalista Franco Lisi.
La seduta, sospesa alle 13,35, è ripresa alle 15,10.
I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono settantadue.
Si riprende la discussione.
(Esame dell'articolo 26)
Intervengono sul complesso degli emendamenti riferiti all'articolo 26 i deputati MARCO PUGLIESE (PdL) e SILVANA ANDREINA COMAROLI (LNP).
ANTONIO PEPE (PdL), Relatore per la VI Commissione. Invita al ritiro dell'emendamento Cambursano 26.3 ed esprime parere contrario sui restanti emendamenti.
Pag. XIVROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Concorda.
AMEDEO CICCANTI (UdC). Richiama le finalità dell'emendamento Tabacci 26.1.
LINO DUILIO (PD). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Tabacci 26.1.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Tabacci 26.1 e Vietti 26.2.
ANTONIO BORGHESI (IdV). Ritira l'emendamento Cambursano 26.3, preannunziando il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge delega in esame.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Tabacci 26.4 e Sereni 26.5.
AMEDEO CICCANTI (UdC). Dichiara il voto contrario del suo gruppo sull'articolo 26.
La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 26.
(Votazione dell'articolo 27)
La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 27, al quale non sono riferiti emendamenti.
(Trattazione degli ordini del giorno)
Intervengono per illustrare gli ordini del giorno rispettivamente sottoscritti i deputati AMEDEO CICCANTI (UdC), ANTONIO DE POLI (UdC), ROBERTO OCCHIUTO (UdC), LUCA VOLONTÈ (UdC), MARIO TASSONE (UdC), LUISA CAPITANIO SANTOLINI (UdC), TERESIO DELFINO (UdC), LUCIANO CIOCCHETTI (UdC), AURELIO SALVATORE MISITI (IdV), ANNA MARGHERITA MIOTTO (PD), LINO DUILIO (PD) e MASSIMO BITONCI (LNP).
ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Accetta gli ordini del giorno Vannucci n. 3, Di Biagio n. 4, Garagnani n. 5, De Camillis n. 6, Di Stanislao n. 12, Zazzera n. 13, Monai n. 14, Barbato n. 16, Cimadoro n. 21, Bitonci n. 26, Caparini n. 27, Siragusa n. 37, Lovelli n. 38, Galletti n. 44, Pezzotta n. 47, Volonté n. 48, Fluvi n. 74, Biancofiore n. 79, Pili n. 81, Baldelli n. 88, Giancarlo Giorgetti n. 91, Rosato n. 93, Duilio n. 94 e Montagnoli n. 95.
Accetta, purché riformulati, gli ordini del giorno Nucara n. 9, Franceschini n. 10, Donadi n. 23, Messina n. 25, Livia Turco n. 30, Capitanio Santolini n. 51, Zaccaria n. 55, Marchignoli n. 57, Cesario n. 68 e Commercio n. 84.
Accoglie come raccomandazione gli ordini del giorno Zacchera n. 2, Garofalo n. 7, Ria n. 8, Cambursano n. 11, Pisicchio n. 15, Scilipoti n. 17, Pedoto n. 39, Ruvolo n. 40, Bosi n. 41, Occhiuto n. 45, Naccarato n. 58, Carella n. 63, Fontanelli n. 77, Ferrari n. 78, Quartiani n. 80 e Misiti n. 92.
Invita al ritiro degli ordini del giorno Evangelisti n. 18, Mura n. 24 e Tassone n. 49.
Non accetta, infine, i restanti documenti di indirizzo.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Mario Pepe (PD) n. 1.
Intervengono il deputato VINCENZO GAROFALO (PdL), il Ministro per la semplificazione normativa ROBERTO CALDEROLI, nonché il deputato FRANCESCO NUCARA (Misto-LD-R), che accetta la riformulazione proposta del suo ordine del giorno n. 9.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Pisicchio n. 15.
Interviene il deputato NUNZIA DE GIROLAMO (PdL), che ritira il suo ordine del giorno n. 20.
Pag. XVLa Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Rota n. 22.
Intervengono il deputato SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV), che ritira l'ordine del giorno Mura n. 24, il Ministro per la semplificazione normativa ROBERTO CALDEROLI, che accetta, purché riformulato, l'ordine del giorno Baretta n. 29, nonché il deputato PIER PAOLO BARETTA (PD), che accetta la riformulazione proposta.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno De Torre n. 31 e Coscia n. 32.
Intervengono il deputato CATERINA PES (PD), il Ministro per la semplificazione normativa ROBERTO CALDEROLI, che accoglie come raccomandazione, purché riformulato, l'ordine del giorno Pes n. 33, nonché il deputato EMILIA GRAZIA DE BIASI (PD).
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno De Biasi n. 34.
Intervengono il deputato ROSA DE PASQUALE (PD) ed il Ministro per la semplificazione normativa ROBERTO CALDEROLI.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno De Pasquale n. 35.
Intervengono il deputato ANDREA SARUBBI (PD) ed il Ministro per la semplificazione normativa ROBERTO CALDEROLI.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Sarubbi n. 36.
Intervengono i deputati MARIO LOVELLI (PD), che accetta la riformulazione proposta del suo ordine del giorno n. 38, e FRANCESCO BOSI (UdC), nonché il Ministro per la semplificazione normativa ROBERTO CALDEROLI.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Ciccanti n. 42, De Poli n. 43 e Tabacci n. 46.
Interviene il deputato MARIO TASSONE (UdC).
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Tassone n. 49 e Vietti n. 50.
Interviene il deputato ANGELO COMPAGNON (UdC).
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Compagnon n. 52, Delfino n. 53, Ciocchetti n. 54, Amici n. 56, Sposetti n. 59 e Marchi n. 60.
Intervengono il deputato LUDOVICO VICO (PD) ed il Ministro per la semplificazione normativa ROBERTO CALDEROLI.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Vico n. 61.
Intervengono il deputato IVANO STRIZZOLO (PD) ed il Ministro per la semplificazione normativa ROBERTO CALDEROLI.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Strizzolo n. 62, D'Antoni n. 65, Meta n. 66 e Ventura n. 67.
Interviene il deputato MARCO CAUSI (PD).
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Causi n. 69.
Pag. XVIIntervengono il deputato FRANCESCO BOCCIA (PD) ed il Ministro per la semplificazione normativa ROBERTO CALDEROLI che accetta, purché riformulato, l'ordine del giorno Boccia n. 70, nonché il deputato MARCO CAUSI (PD).
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Pizzetti n. 71.
Interviene il deputato STEFANO GRAZIANO (PD).
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Graziano n. 72.
Interviene il deputato PAOLA DE MICHELI (PD).
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno De Micheli n. 73.
Interviene il Ministro per la semplificazione normativa ROBERTO CALDEROLI, che accetta l'ordine del giorno Calvisi n. 75.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Andrea Orlando n. 76, Iannaccone n. 82, Lo Monte n. 83 e Lombardo n. 85.
Intervengono il deputato ANTONIO MILO (Misto-MpA) ed il Ministro per la semplificazione normativa ROBERTO CALDEROLI.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge l'ordine del giorno Milo n. 86 ed approva l'ordine del giorno Sardelli n. 87.
Intervengono il deputato ANNA MARGHERITA MIOTTO (PD) ed il Ministro per la semplificazione normativa ROBERTO CALDEROLI.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Miotto n. 89 e Cosenza n. 90.
Intervengono i deputati AURELIO SALVATORE MISITI (IdV) e ETTORE ROSATO (PD).
La seduta, sospesa alle 16,50, è ripresa alle 18.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI
(Dichiarazioni di voto finale)
KARL ZELLER (Misto-Min.ling.). Rilevato che il federalismo fiscale deve essere correlato alla previsione di maggiori competenze per le Regioni, esprime apprezzamento per la coerenza e la lealtà mostrata dal Ministro Calderoli. Dichiara, quindi, l'astensione della sua componente politica sul disegno di legge in esame che, pur in presenza delle modifiche migliorative apportate al testo originario, suscita talune perplessità, con particolare riferimento alle modalità di attuazione delle norme da esso recate.
GIORGIO LA MALFA (Misto-LD-R). Nel ritenere che la riforma del federalismo fiscale garantirà maggiori risorse alle Regioni più ricche del Paese, paventa il rischio di una corrispondente penalizzazione per le aree meno sviluppate, delle quali lo Stato sarà chiamato a farsi carico. Giudicate non del tutto rassicuranti le risposte fornite al riguardo dal Governo, dichiara l'astensione dei deputati Repubblicani sul disegno di legge in esame.
CARMELO LO MONTE (Misto-MpA). Sottolineato che la riforma in senso federale del sistema fiscale rappresenta una scelta di libertà che può garantire maggiore autonomia e dignità alle Regioni del Mezzogiorno, superando i deleteri effetti prodotti dal centralismo statalista e valorizzando le peculiari caratteristiche delle diverse realtà territoriali, esprime apprezzamento per la scelta dalla costituzione della città metropolitana di Reggio Calabria, Pag. XVIIche ritiene possa essere propedeutica all'istituzione dell'area metropolitana dello Stretto di Messina.
LEOLUCA ORLANDO (IdV). Nel riconoscere come sul disegno di legge in esame sia stato possibile sviluppare un proficuo confronto parlamentare che ha consentito di discutere e modificare le proposte avanzate dalla maggioranza, ribadisce la necessità di accompagnare al federalismo fiscale anche un ripensamento in chiave federalista delle istituzioni centrali e delle autonomie locali, prevedendo tra l'altro il superamento dell'attuale bicameralismo perfetto. Nel giudicare quindi opportuna e necessaria l'introduzione del federalismo fiscale, anche e soprattutto per il Mezzogiorno, sottolinea il proficuo contributo fornito dalla sua parte politica all'inserimento in tale progetto di riforma dell'affermazione dei principi di responsabilità delle amministrazioni locali, nonché di meccanismi sanzionatori volti a prevenire e perseguire sprechi e dissesti. Rilevato inoltre come il testo del provvedimento in esame, come emendato grazie anche alla disponibilità del Ministro Calderoli, non costituisca un mero slogan ma una cornice entro cui utilmente contestualizzare i successivi decreti delegati, dichiara il voto favorevole del suo gruppo.
PIER FERDINANDO CASINI (UdC). Nel dichiarare con convinzione il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge in esame, che giudica di stampo propagandistico, ritiene che si sarebbe dovuto procedere preliminarmente ad una riforma costituzionale ed all'introduzione di un codice delle autonomie, sottolineando l'indeterminatezza dei costi, ammessa dallo stesso ministro Tremonti, derivanti dall'attuazione del provvedimento in esame. Espresso, quindi, rammarico per la reiezione degli emendamenti volti a rendere vincolanti i pareri delle Commissioni parlamentari sugli schemi di decreti attuativi della delega conferita al Governo, reputa incomprensibile l'atteggiamento di subalternità assunto dalle altre forze politiche di opposizione, ritenendo, tra l'altro che la riforma in discussione rappresenti un'occasione perduta per procedere all'abolizione delle province.
ROBERTO COTA (LNP). Sottolineata la portata epocale del provvedimento in esame, che reputa frutto del pervicace impegno profuso da anni dalla sua parte politica, richiama gli aspetti salienti del disegno di legge, segnatamente le misure volte a far permanere le risorse sul territorio, il passaggio dal principio della spesa storica a quello del costo standard, nonché la responsabilizzazione degli amministratori locali, onde impedire deleteri sprechi di denaro pubblico. Rilevato quindi come il federalismo fiscale costituirà in futuro una significativa spinta ad una spesa pubblica responsabile ed efficace, riconosce il contributo responsabilmente offerto dall'opposizione nel corso del dibattito parlamentare, consentendo un sensibile miglioramento del testo del provvedimento rispetto a quello varato dall'altro ramo del Parlamento. Precisato infine che il federalismo fiscale si inserisce in un più ampio ed organico disegno di ripensamento in termini federalisti delle istituzioni statali e delle autonomie locali, in grado di fornire una efficace risposta strutturale alla crisi economica in atto, dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge in esame.
ANTONELLO SORO (PD). Rilevato che il Governo, a dispetto dei proclami federalisti, si è finora attenuto ad un'impostazione centralista, come testimonia l'abolizione dell'ICI sull'abitazione principale, che costituiva la leva fondamentale della fiscalità per gli enti locali, auspica che il disegno di legge in esame costituisca parte di una riforma più generale dello Stato volta a rendere più efficiente la pubblica amministrazione, a semplificare le procedure burocratiche, nonché a garantire un maggiore controllo dei cittadini sulla spesa pubblica. Ringrazia, quindi, i deputati del suo gruppo per l'impegno profuso, che ha consentito di apportare sostanziali modifiche migliorative al provvedimento in esame, nel quale peraltro la propria parte Pag. XVIIIpolitica non può riconoscersi pienamente. Dichiara, pertanto, l'astensione del suo gruppo sul disegno di legge.
FABRIZIO CICCHITTO (PdL). Evidenziata la centralità del provvedimento in discussione nell'ambito del percorso di modernizzazione del Paese che la maggioranza intende portare avanti nel corso della legislatura, riconosce l'opera proficuamente svolta dalla Lega Nord nella promozione della riforma in chiave federalista, sottolineando altresì il fattivo contributo dell'intera maggioranza nella preparazione di tale progetto, depurandolo di determinate unilateralità, per consentire il superamento di pregiudizialità ideologiche e lo svolgimento di un costruttivo confronto parlamentare sul tema. Rilevato inoltre, come la riforma del federalismo fiscale si inserisca in un più ampio disegno di revisione delle istituzioni, volto, tra l'altro a superare il bicameralismo perfetto ed a implementare i poteri del Presidente del Consiglio, sottolinea come il federalismo fiscale comporti una virtuale rivoluzione nelle relazioni tra Stato centrale e realtà territoriali, che auspica venga perseguita con coraggio e determinazione in sede di attuazione per concorrere fattivamente al rilancio del Paese.
Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati PIERLUIGI MANTINI (PD), FURIO COLOMBO (PD) e PINO PISICCHIO (IdV).
ANTONIO LEONE (PdL). Relatore per la V Commissione. Rivolge un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito all'iter del disegno di legge delega in esame, esprimendo altresì apprezzamento per le modifiche apportate al testo in tema di competenze degli organi parlamentari.
La Presidenza è autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
La Camera, con votazione finale elettronica, approva il disegno di legge n. 2105-A.
PRESIDENTE. Dichiara assorbite le abbinate proposte di legge.
Rinvio del seguito della discussione del disegno di legge S. 1367, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 4 del 2009: Produzione lattiera e rateizzazione del debito nel settore lattiero-caseario (approvato dal Senato) (A.C. 2263-A).
PRESIDENTE. Avverte che la V Commissione non ha ancora espresso il prescritto parere sulle proposte emendative presentate e che il Comitato dei nove è stato convocato alle 19; ritiene pertanto che il seguito dell'esame del provvedimento possa essere rinviato alla seduta di domani.
Nomina dei componenti della Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali.
PRESIDENTE. Comunica i nominativi dei deputati chiamati a far parte della Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali (vedi resoconto stenografico pag. 104).
Comunica altresì di aver nominato presidente della suddetta Commissione il deputato Leoluca Orlando.
Avverte infine che la Commissione è convocata per mercoledì 1o aprile 2009, alle 15, per procedere alla costituzione dell'ufficio di presidenza.
Sull'ordine dei lavori e per la risposta ad uno strumento del sindacato ispettivo.
PAOLO RUSSO (PdL). Chiede di differire l'orario previsto per l'inizio della seduta di domani.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE
RAFFAELLO VIGNALI (PdL). Giudica incongrue le critiche rivolte al Presidente del Consiglio, il quale avrebbe reso dichiarazioni che sono apparse al deputato Colombo disdicevoli ed offensive nei confronti dei lavoratori.
ANDREA SARUBBI (PD). Esprime apprezzamento per il ritorno all'attività parlamentare del deputato Maurizio Paniz, che ringrazia per la serietà con la quale assolve alle proprie funzioni.
DONATA LENZI (PD). Invita la Presidenza della Camera ad assumere le opportune iniziative volte a tutelare la dignità dei parlamentari, segnatamente con riferimento ad articoli di stampa relativi a presunti aumenti dell'indennità e ad altri benefici che agli stessi non risultano attribuiti.
MATTEO BRIGANDÌ (LNP). Nell'associarsi alle espressioni augurali formulate dal deputato Sarubbi nei confronti del deputato Paniz, ritiene che inquadrature eccessivamente ravvicinate dei parlamentari impegnati in Aula siano lesive della loro privacy. Invita pertanto la Presidenza a chiarire se abbia fornito un'autorizzazione in tal senso.
IVANO STRIZZOLO (PD). Nel sollecitare la risposta ad un atto di sindacato ispettivo da lui presentato, si associa alla richiesta formulata dal deputato Lenzi.
ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Rinnova la richiesta che i competenti organi della Camera si attivino per contrastare la campagna di disinformazione in atto nei confronti dell'istituzione parlamentare.
PRESIDENTE. Assicura che riferirà al Presidente della Camera le richieste formulate dai deputati intervenuti.
Avverte altresì, che, come richiesto dal deputato Paolo Russo, domani la Camera sarà convocata alle 9,30; le votazioni avranno inizio alle 10.
ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Reitera la richiesta che gli orari di convocazione delle sedute della Camera coincidano con quelli previsti per l'inizio delle votazioni.
PRESIDENTE. Precisa che l'articolazione oraria dei lavori dell'Assemblea è stata definita in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo.
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:
Mercoledì 25 marzo 2009, alle 9,30.
(Vedi resoconto stenografico pag. 108).
La seduta termina alle 19,30.