XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 166 di lunedì 27 aprile 2009

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

La seduta comincia alle 17.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 20 aprile 2009.

I deputati in missione sono settantadue.

Discussione della mozione Franceschini n. 1-00148: Iniziative per il contrasto della povertà e dell'emarginazione.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Pezzotta n. 1-00153 e Cicchitto n. 1-00155 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalla mozione all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

DONATO RENATO MOSELLA (PD). Illustra la mozione Franceschini n. 1-00148, richiamando i dati che confermano l'aumento del preoccupante fenomeno della povertà nel nostro Paese, che rende estremamente critica, segnatamente nel Mezzogiorno, la situazione delle famiglie e, in particolare, delle donne e degli anziani. Nel ritenere, quindi, che la lotta a tutte le forme di povertà dovrebbe costituire un obiettivo prioritario del Governo, anche in considerazione della perdurante crisi finanziaria in atto, giudica le misure fin qui adottate inidonee a risolvere tale grave problema, atteso, tra l'altro, che nessuna nuova risorsa è stata stanziata con l'introduzione della social card. Invita, infine, l'Esecutivo ad avviare una strategia integrata che garantisca un'interazione positiva delle politiche economiche, sociali e dell'occupazione, prevedendo l'introduzione una tantum di un contributo di solidarietà del 2 per cento sui redditi superiori a 120 mila euro, l'integrazione con risorse economiche adeguate del Fondo nazionale per le politiche sociali e la ripresa della lotta al deprecabile fenomeno dell'evasione fiscale.

LUISA CAPITANIO SANTOLINI (UdC). Illustra la mozione Pezzotta n. 1-00153, osservando che nel nostro Paese vi è un'elevata percentuale di popolazione a rischio povertà, segnatamente tra le persone non autosufficienti e le famiglie con figli. Rilevato, quindi, che fattori quali la precarizzazione del lavoro, la contrazione del welfare e la fragilità familiare acuiscono le difficoltà delle suddette fasce di popolazione, giudica necessario intervenire in maniera seria, strutturale e continua per evitare di aumentare il degrado sociale, riallocando una parte delle risorse destinate alla spesa sociale passando da un approccio per categoria ad uno basato sulla persona e sulla famiglia. Chiede, infine, al Governo di procedere celermente all'adozione dei provvedimenti conseguenti agli impegni contenuti in un atto di indirizzo già approvato dalla Camera, anche destinando risorse aggiuntive al Fondo nazionale per le politiche sociali.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (PdL). Illustra la mozione Cicchitto n. 1-00155, rilevando preliminarmente che il fenomeno della povertà nel nostro Paese è strettamente correlato agli squilibri inerenti il sistema Pag. IVdel welfare, le cui cause derivano anche dalle scelte sbagliate di politica economica e sociale compiute dal Governo Prodi. Giudicata, quindi, di stampo demagogico e populista l'ipotesi di una tassazione una tantum sui redditi superiori a 120 mila euro, che, di fatto, prefigurerebbe un aumento della pressione fiscale, esprime un giudizio positivo sulle iniziative prontamente assunte dall'Esecutivo per fronteggiare le problematiche evocate nel documento di indirizzo in discussione, quali l'estensione degli ammortizzatori sociali, la previsione di bonus straordinari alle famiglie e l'introduzione della social card. Nell'invitare, infine, il Governo a proseguire nelle azioni intraprese a favore delle famiglie, sottolinea la necessità di correggere gradualmente la spesa previdenziale e di ridurre i livelli di tassazione, ritenendo peraltro che solo la crescita economica e la costruzione di un welfare di carattere inclusivo e non assistenzialista potranno garantire in modo ordinario adeguati strumenti per la lotta alla povertà.

AURELIO SALVATORE MISITI (IdV). Rilevato che recenti rapporti Istat ed Eurispes testimoniano la crescente situazione di disagio sociale ed economico di numerosi nuclei familiari, segnatamente nel Mezzogiorno e nelle isole, che vede coinvolte in misura sempre maggiore anche le classi intermedie, sottolinea la debolezza della rete di protezione sociale del nostro Paese. Nell'osservare, quindi, che fattori quali la contrazione del welfare e la crescente precarizzazione del lavoro acuiscono le difficoltà delle famiglie, considera necessari interventi strutturali mirati a favore degli incapienti, accompagnati da efficaci politiche dei servizi, auspicando che il Governo adotti una seria politica di contrasto all'evasione ed all'elusione fiscale e restituisca il cosiddetto fiscal drag alle categorie più deboli.

ANTONIO MISIANI (PD). Nel richiamare preliminarmente i preoccupanti dati relativi all'elevato tasso di povertà presente nel nostro Paese, destinato ad accrescersi sia a causa della grave crisi in atto sia a seguito degli irrisolti squilibri strutturali che caratterizzano il nostro sistema economico, sottolinea convintamente l'esigenza di ridefinire adeguate politiche di coesione sociale, ponendo particolare attenzione al reddito minimo di inserimento. Ricordato quindi che i primi interventi posti in essere dall'attuale Governo per fronteggiare tale situazione, segnatamente la social card ed il bonus famiglia, si sono dimostrati inefficaci e di carattere propagandistico, anche perché accompagnati da una contemporanea drastica riduzione degli stanziamenti per le politiche sociali, evidenzia, come previsto nella mozione Franceschini n. 1-00148, la necessità di varare immediatamente adeguate politiche di aiuto ai cittadini in difficoltà e di predisporre una strategia di lungo termine di contrasto alla povertà, reperendo le necessarie risorse attraverso la lotta all'evasione fiscale ed un contributo di solidarietà a carico dei redditi più alti.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.

GIUSEPPE PIZZA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Avverte che il Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione della mozione Volontè n. 1-00152: Iniziative in materia di parità scolastica.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 23 aprile 2009.

PRESIDENTE. Avverte che è stata presentata l'ulteriore mozione Cicchitto n. 1-00154 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalla mozione all'ordine del giorno, sarà discussa congiuntamente. Pag. V
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

LUISA CAPITANIO SANTOLINI (UdC). Illustra la mozione Volonté n. 1-00152, lamentando che non è stata data piena attuazione al principio di autonomia scolastica, pure utilizzato propagandisticamente in periodo elettorale e comunque formalmente sancito dalla legge n. 62 del 2000. Nel richiamare quindi gli aspetti salienti del documento di indirizzo presentato dal suo gruppo, volto, tra l'altro, a valorizzare gli insegnanti, ad introdurre un sistema di valutazione che consenta alle famiglie decisioni informate e consapevoli, nonché ad assicurare la libertà di scelta educativa delle famiglie stesse, anche di quelle meno abbienti, stigmatizza la mancanza degli stanziamenti necessari per la piena attuazione della predetta legge, riconoscendo peraltro che recentemente sono state individuate dal Governo risorse da destinare a tale finalità, la cui entità appare tuttavia insufficiente. Nel sottolineare infine la necessità di un effettivo pluralismo dell'offerta formativa che tenga conto anche dei mutamenti sociali e culturali in atto, chiede maggiore certezza dei finanziamenti.

FABIO GARAGNANI (PdL). Illustra la mozione Cicchitto n. 1-00154, sottolineando l'esigenza di sanare l'annosa disparità, in termini soprattutto di stanziamenti di risorse, esistente tra le scuole pubbliche e quelle paritarie, atteso l'importante ruolo svolto da queste ultime al fine di ottemperare ai principi costituzionali e rendere effettivo il diritto alla libertà di scelta educativa delle famiglie. Pur riconoscendo la difficile situazione economica attuale, auspica che il Governo assuma adeguate iniziative per reperire le necessarie risorse e predisponga un piano di interventi volti a rinnovare decisamente il sistema scolastico, al fine di garantire a tutti i cittadini il pieno godimento del diritto all'istruzione, nell'ambito di una sana competizione a favore della formazione delle giovani generazioni.

ANITA DI GIUSEPPE (IdV). Nel ricordare i principi costituzionali che tutelano il diritto allo studio per tutti i cittadini, indipendentemente dalla condizione economica e sociale, rileva che lo Stato, pur riconoscendo l'iniziativa privata nell'offerta formativa scolastica ed universitaria, deve tuttavia svolgere un imprescindibile ruolo di garanzia e di controllo nella libertà di educazione. Evidenziata la prossimità del sistema scolastico pubblico al territorio attraverso i principi del decentramento, ritiene che sia le scuole private sia quelle pubbliche debbano concorrere all'elevazione della qualità della formazione offerta, trasmettendo conoscenze ed abilità necessarie ad assicurare l'integrazione sociale e nel mondo del lavoro dei giovani. Preannunzia infine la presentazione, da parte del suo gruppo, di una mozione che tenderà a sollecitare il raggiungimento di una piena efficienza scolastica a tutti i livelli e a rafforzare la scuola quale centro di aggregazione civile e sociale, sostenendo altresì l'iniziativa privata purché siano assicurate tutte le risorse necessarie per il funzionamento dell'intero sistema scolastico nazionale.

ROSA DE PASQUALE (PD). Nel richiamare il quadro normativo che regola la concessione della parità scolastica anche agli istituti privati, evidenzia i principi di libertà e garanzia che hanno ispirato la legge quadro nel settore dell'istruzione, varata nel 2000 dal Governo D'Alema. Ricordato quindi che il Partito Democratico sostiene con forza l'idea che solo un sistema di istruzione prevalentemente pubblico possa consentire una effettiva libertà di scelta a tutti i cittadini, garantendo pari opportunità ai meno abbienti, sottolinea con convinzione la rilevanza del ruolo ricoperto dalla scuola paritaria nel farsi carico di offrire servizi di istruzione anche nelle aree più disagiate, nell'ambito di un fondamentale principio di sussidiarietà. Nel denunciare infine la drastica riduzione delle risorse destinate alla scuola, decisa dall'attuale Governo, preannunzia la presentazione Pag. VIda parte del suo gruppo di una mozione avente ad oggetto tali importanti tematiche.

PRESIDENTE. Avverte che è stata presentata l'ulteriore mozione Maurizio Turco n. 1-00156.

SIMONE BALDELLI (PdL). Ricorda gli aspetti salienti della mozione presentata dal suo gruppo, riguardanti la libertà di scelta dell'offerta formativa da parte delle famiglie ed il rafforzamento, in linea con l'attuazione del principio di sussidiarietà, del sistema scolastico e della qualità della formazione degli studenti, che rappresenta il migliore investimento per il futuro del Paese.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.

GIUSEPPE PIZZA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Avverte che il Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 28 aprile 2009, alle 11,30.

(Vedi resoconto stenografico pag. 30).

La seduta termina alle 19,35.