XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 201 di lunedì 13 luglio 2009

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

La seduta comincia alle 15.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 7 luglio 2009.

I deputati in missione sono cinquantacinque.

Cessazione dal mandato parlamentare del deputato Matteo Salvini.

PRESIDENTE. Comunica che il deputato Matteo Salvini, eletto parlamentare europeo, ha dichiarato di optare per tale carica, dimettendosi dal mandato parlamentare.
Trattandosi di un caso di incompatibilità, la Camera prende atto dell'opzione espressa dal deputato per la carica di parlamentare europeo e della sua conseguente cessazione dal mandato parlamentare nazionale.

Proclamazione di un deputato subentrante.

PRESIDENTE. Comunica che, dovendosi procedere alla proclamazione di un deputato, a seguito della presa d'atto, nella seduta odierna, delle dimissioni del deputato Matteo Salvini, la Giunta delle elezioni ha accertato che il candidato che, nell'ordine progressivo della stessa lista n. 6 - Lega Nord nella medesima III Circoscrizione Lombardia 1, segue immediatamente l'ultimo degli eletti risulta essere Marco Desiderati.
Dà atto alla Giunta di questo accertamento e proclama deputato per la III Circoscrizione Lombardia 1 Marco Desiderati.

Discussione delle mozioni Oliverio n. 1-00196, Beccalossi n. 1-00197 e Delfino n. 1-00205: Misure a favore del settore agroalimentare e della pesca.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Fogliato n. 1-00207 e Di Giuseppe n. 1-00217 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalle mozioni all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

ANGELO ZUCCHI (PD). Illustra la mozione Oliverio n. 1-00196, evidenziando il grave impatto della crisi economico-finanziaria mondiale sul settore agroalimentare, strategico per l'economia nazionale e tuttavia non adeguatamente sostenuto dalla politica del Governo, che ha operato vistosi tagli delle risorse destinate al comparto, nonostante annunci e dichiarazioni in senso contrario. Invita, pertanto, l'Esecutivo ad adottare le necessarie e indifferibili misure volte a rafforzare il sistema degli ammortizzatori sociali, a confermare per i prossimi due anni gli sgravi contributivi previsti per il settore agroalimentare, in modo da eliminare situazioni di incertezza dannose per gli operatori, a confermare l'attuale sistema assicurativo, anche rifinanziando il fondo di solidarietà nazionale, a favorire l'accesso al credito per le imprese del comparto, nonché a Pag. IVrafforzare l'assetto dimensionale delle stesse, incentivandone anche l'internazionalizzazione.

GIOVANNI DIMA (PdL). Illustra la mozione Beccalossi n. 1-00197, sottolineando l'importanza per lo sviluppo del Paese del comparto agroalimentare, che, a differenza di altri settori colpiti dalla crisi internazionale, registra una crescita annuale del 2,4 per cento. Nell'invitare, quindi, le forze politiche a tenere nella dovuta considerazione l'indiscusso successo registrato dal recente vertice del G8 e l'invito del Presidente della Repubblica a ricercare soluzioni condivise in ambito parlamentare, giudica ingenerose le critiche formulate da taluni esponenti dell'opposizione sull'operato del Governo, auspicando altresì la convergenza di tutte le parti politiche su un documento di indirizzo unitario, al fine di sostenere con più forza la politica di rilancio di tale fondamentale comparto.

ANITA DI GIUSEPPE (IdV). Illustra la sua mozione n. 1-00217, ritenendo non più differibili, per il comparto agroalimentare, consistenti sgravi contributivi, un adeguato rifinanziamento del fondo di solidarietà nazionale, la riduzione dei costi produttivi e degli oneri burocratici, nonché incentivi particolari per favorire la cosiddetta filiera corta, l'agricoltura biologica e l'enogastronomia di eccellenza italiana. Evidenziata, quindi, la necessità di una maggiore attenzione alla certificazione alimentare e alla tracciabilità dei prodotti, anche per contrastare deleterie contraffazioni, auspica un maggiore impegno a sostegno dell'innovazione e della ricerca, nonché l'adozione di misure specifiche a favore del settore della pesca. Ritiene, infine, indispensabile una più incisiva tutela del lavoro, anche attraverso il rafforzamento del sistema degli ammortizzatori sociali e della cassa integrazione.

SUSANNA CENNI (PD). Nell'ascrivere al suo gruppo il merito di avere promosso l'odierna discussione sui problemi di un comparto che, pur essendo di fondamentale importanza per l'economia italiana, viene considerato ancora del tutto marginale, ricorda come le imprese agroalimentari risentano fortemente delle gravi conseguenze della crisi economico-finanziaria internazionale. Stigmatizzati, quindi, i tagli operati dal Governo nel settore in discussione - cui non sono seguiti provvedimenti di natura compensativa - che ritiene emblematici di una totale mancanza di visione strategica, pone l'accento sul ritardo strutturale del nostro comparto agroalimentare in ambito europeo, invitando l'Esecutivo ad attivarsi fattivamente al fine di ricercare un clima di proficuo confronto, segnatamente nel rapporto con gli enti locali.

MARCO CARRA (PD). Nel rivendicare al suo gruppo il merito di aver portato all'attenzione del Parlamento i problemi del comparto agricolo, spesso sottovalutati dal Governo di centrodestra, che, con i provvedimenti già adottati in materia, ha dimostrato di perseguire una politica caratterizzata da interventi parziali e approssimativi, sottolinea la necessità di riconsiderare la politica dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari, che incide negativamente sulla competitività delle imprese italiane. Nell'invitare quindi l'Esecutivo a prendere atto dello stato di crisi del settore della suinicoltura adottando interventi adeguati, evidenzia l'esigenza di una più incisiva azione a tutela delle produzioni di qualità mediante una revisione del sistema di etichettatura. Ricordato infine che il sistema bancario dovrebbe garantire alle imprese agricole un più agevole accesso al credito, auspica che il documento di indirizzo presentato dal suo gruppo sia attentamente valutato, con particolare riferimento alle problematiche relative al rifinanziamento del fondo di solidarietà nazionale.

MASSIMO FIORIO (PD). Nel giudicare limitati ed insufficienti i provvedimenti varati dal Governo a sostegno del comparto agroalimentare e della pesca, esprime viva preoccupazione per lo stato in cui versa tale settore nell'attuale difficile congiuntura finanziaria, paventando il Pag. Vrischio che dall'atteggiamento dell'Esecutivo - che reputa attendista, se non superficiale - possano derivare irreparabili pregiudizi per gli operatori del settore. Sottolinea quindi la necessità di individuare, al pari di quanto avvenuto per altri comparti trainanti dell'economia nazionale, risorse e strumenti adeguati per sostenere e rilanciare il settore agroalimentare e della pesca, avviando un proficuo processo di riforma strutturale dello stesso che, comportandone l'ammodernamento, ne promuova la competitività. Auspica quindi un concreto ed efficace mutamento di strategia in materia da parte del Governo.

LUCIANO AGOSTINI (PD). Sottolinea preliminarmente che la grave crisi economica internazionale in atto impone di affrontare i numerosi problemi del settore agroalimentare e della pesca, finora trascurati dall'attuale Governo, che, lungi dall'adottare misure di carattere strutturale, si è limitato ad operare forti tagli alle risorse di un comparto che ha un peso rilevante nell'economia italiana sia per numero di addetti sia per incidenza sul prodotto interno lordo. Sollecita quindi l'Esecutivo ad invertire urgentemente la rotta e ad attuare una decisa politica di rilancio del settore agroalimentare e della pesca. Evidenziata la necessità di ridurre il costo dei carburanti per le imprese del comparto, ribadisce la disponibilità del suo gruppo al dialogo sulle problematiche in discussione, nonostante l'atteggiamento di chiusura del Governo.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni e prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito, che rinvia ad altra seduta.

Discussione della mozione Maran n. 1-00140: Iniziative volte a sostenere il processo di riconciliazione nazionale in Somalia.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Pianetta n. 1-00209, Vietti n. 1-00210 ed Evangelisti n. 1-00215 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalla mozione all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Nell'illustrare la sua mozione n. 1-00215, richiama i più recenti sviluppi della drammatica crisi istituzionale ed umanitaria determinatasi in Somalia a seguito della caotica degenerazione del conflitto ivi in atto da tempo, paventando tra l'altro il rischio di una proliferazione nell'area di cellule legate al terrorismo internazionale islamico di stampo fondamentalista. Ascritta la responsabilità di tale situazione anche alla scarsa o inefficace attenzione rivolta dalla comunità internazionale alla guerra civile somala, sottolinea la necessità di cogliere tempestivamente i pur limitati spazi di azione diplomatica per arginare la crisi in atto. Auspica quindi che l'Italia assuma un ruolo incisivo quale interlocutore per la ripresa del dialogo tra le fazioni in lotta, sostenendo i rappresentanti dell'Islam moderato, affinché si possano intraprendere in ambito internazionale le iniziative utili a rafforzare l'intesa siglata a Gibuti lo scorso anno e promuovere una conferenza di pace allargata all'intera regione del Corno d'Africa.

MARIO BARBI (PD). Illustra la mozione Maran n. 1-00140, evidenziando preliminarmente l'ulteriore aggravarsi della situazione in Somalia, dove il rischio di instabilità è accresciuto dalla pressione di componenti integraliste ostili al delicato processo di pacificazione interna. Nel ribadire quindi che la crisi somala rischia di estendersi in modo preoccupante all'intero Corno d'Africa, valuta con speranza la Pag. VIrecente elezione del nuovo presidente somalo, esponente moderato delle corti islamiche, reputando necessaria un'azione più incisiva della comunità internazionale. Nel ricordare inoltre la gravità della crisi umanitaria che investe la popolazione somala, la quale dipende dagli aiuti internazionali per le proprie necessità, auspica che il Governo si faccia promotore con urgenza di iniziative politico-diplomatiche in ambito internazionale, anche in considerazione dei legami storici tra l'Italia ed il Paese africano, e che in particolare solleciti la nomina di un inviato dell'Unione europea presso il Corno d'Africa e sostenga l'attività dell'ONU in favore di una maggiore considerazione delle donne nella società somala.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

ENRICO PIANETTA (PdL). Illustra la sua mozione n. 1-00209, dando atto al Governo e al Ministro degli affari esteri del forte impegno profuso a sostegno della popolazione somala, stremata da decenni di guerra, siccità e isolamento internazionale, della riapertura dell'ambasciata italiana a Mogadiscio, nonché della destinazione di cospicue risorse al finanziamento della missione di pace dell'Unione africana Amisom e al rafforzamento delle istituzioni somale, con particolare riferimento alla formazione e al potenziamento della polizia e della Guardia costiera, anche nella prospettiva del contrasto al deleterio fenomeno della pirateria, auspicando, al riguardo, la rapida liberazione dei marinai tuttora in ostaggio dei pirati. Sottolineata, quindi, la gravità della situazione politica somala, con preoccupanti risvolti in termini umanitari e di equilibri geopolitici ed economici, esprime apprezzamento al Governo italiano per la recente iniziativa dell'International Contact Group sulla Somalia. Invita, quindi, l'Esecutivo a proseguire nella propria azione politico-diplomatica, intensificando gli sforzi per favorire una politica di riconciliazione nazionale inclusiva di tutte le forze politiche somale moderate, per ricostruire il tessuto istituzionale economico e sociale del Paese, nonché per sostenere un'azione coordinata tra le Nazioni Unite, l'Unione europea, l'Unione Africana e l'organizzazione intergovernativa Igad.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.

ENZO SCOTTI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Nel ringraziare preliminarmente i presentatori dei documenti di indirizzo in discussione, che costituiscono un ulteriore stimolo all'operato del Governo, fortemente impegnato nel processo di pacificazione e stabilizzazione della regione del Corno d'Africa, sottolinea la necessità della messa in sicurezza del predetto territorio, anche in considerazione della minaccia terroristica e del preoccupante fenomeno della pirateria, assicurando altresì la continuità degli aiuti umanitari al fine di alleviare le difficili condizioni socio-economiche della popolazione. Nel dare quindi conto delle iniziative, in termini diplomatici ed economici, finora assunte dall'Esecutivo e dalla comunità internazionale per far fronte alla gravità della situazione e per sostenere il Governo federale transitorio somalo nel difficile controllo politico del Paese, manifesta l'orientamento favorevole dell'Esecutivo alla nomina di un inviato speciale dell'Unione europea per l'intera regione del Corno d'Africa.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione della mozione Buttiglione n. 1-00192: Iniziative volte a contrastare l'uso dell'aborto come strumento di controllo demografico.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Barani n. 1-00211, Farina Coscioni n. 1-00213, Pag. VIIMura n. 1-00214 e Livia Turco n. 1-00221 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalla mozione all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

ROCCO BUTTIGLIONE (UdC). Illustra la sua mozione n. 1-00192, ricordando che la legalizzazione dell'aborto scuote da sempre le coscienze a livello mondiale e che è in crescita ovunque un sentimento antiabortista. Sottolineato inoltre come l'obiettivo del predetto documento di indirizzo sia difendere il diritto alla vita evidenziando il particolare legame tra la madre e il nascituro, ricorda che in numerosi Paesi le donne non hanno libertà di scelta in ordine alla possibilità di avere figli e spesso subiscono l'imposizione dell'aborto, che comporta una sorta di selezione eugenetica a danno delle concepite di sesso femminile, purtroppo nel silenzio della comunità internazionale. Nel ricordare altresì la lunga battaglia per una moratoria in ordine alla pena di morte, auspica che il Governo si faccia promotore di un'analoga lotta di civiltà in favore della dignità della vita umana, attivandosi per l'approvazione di una risoluzione delle Nazioni Unite di condanna del ricorso all'aborto come strumento di controllo demografico, secondo lo spirito ispiratore della stessa legge n. 194 del 1978 e in linea con quanto emerso su questo tema nel recente incontro tra Barack Obama e Benedetto XVI.

GABRIELLA CARLUCCI (PdL). Illustra la mozione Barani n. 1-00211, rilevando che in ambito internazionale è aumentata in misura consistente la diffusione di legislazioni che promuovono l'aborto come strumento di controllo demografico e di politiche punitive nei confronti delle donne che rifiutano di abortire.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

GABRIELLA CARLUCCI (PdL). Rilevato, quindi, che non è in discussione la validità dell'impianto della legge n. 194 del 1978, riterrebbe opportuna una riflessione sull'applicazione di tale legge, atteso che anche in uno Stato laico vanno affermati il diritto alla vita ed il rispetto della persona umana. Chiede, altresì, al Governo di farsi promotore, presso le Nazioni Unite, di una risoluzione che condanni l'uso dell'aborto quale strumento di controllo demografico e dell'aborto selettivo, confermando, inoltre, il pieno diritto della donna alla procreazione.

SILVANA MURA (IdV). Illustra la sua mozione n. 1-00214, rilevando preliminarmente di condividere i contenuti della legge n. 194 del 1978 e sottolineando che l'aborto rappresenta comunque un'esperienza drammatica e dolorosa per le donne. Nel giudicare intollerabile la prassi instauratasi nei Paesi in cui vige un rigido controllo delle nascite, dove si ricorre all'aborto selettivo per consentire la nascita di bambini di sesso maschile, evidenzia la necessità che il Governo italiano promuova una forte iniziativa a livello internazionale per garantire la procreazione consapevole e la diffusione di una maternità responsabile, nonché per favorire un'adeguata conoscenza, soprattutto tra i giovani, dei metodi contraccettivi, in modo da ridurre il ricorso alle interruzioni di gravidanza.

PAOLA BINETTI (PD). Illustra la mozione Livia Turco n. 1-00221, rilevando che il ricorso all'aborto come strumento di controllo delle nascite è escluso, in Italia, dall'articolo 1 della legge n. 194 del 1978. Osservato, quindi, che larga parte della predetta legge risulta ancora oggi inattuata, reputa opportuna una più efficace politica di sviluppo dei consultori, sottolineando che condizioni di povertà estrema determinano alti tassi di mortalità infantile. Chiede, inoltre, al Governo di promuovere l'approvazione, presso le Nazioni Unite, di una risoluzione che condanni il ricorso all'aborto quale strumento di controllo delle nascite e sia volta ad incrementare le politiche di cooperazione allo sviluppo aventi come obiettivo prioritario Pag. VIIIla promozione della salute delle donne e dei bambini.

LUISA CAPITANIO SANTOLINI (UdC). Nel constatare le difficoltà tuttora esistenti nel garantire la piena affermazione del diritto alla vita umana sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, sottolinea la necessità di contrastare la diffusione di una visione distorta e fuorviante dell'aborto, che reputa una forma di violenza anche alla luce della frequente carenza di una piena libertà decisionale da parte della donna. Nel ritenere opportuno un dibattito sull'attuazione della legge n. 194 del 1978, pur senza criticarne le linee guida, auspica l'impegno dell'Italia - al pari di quello già meritoriamente profuso in occasione dell'approvazione della moratoria della pena di morte - affinché le Nazioni Unite condannino il ricorso all'aborto come strumento di controllo demografico.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.

ENZO SCOTTI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Dichiara la ferma intenzione del Governo di portare avanti iniziative concrete a livello internazionale per contrastare l'uso dell'aborto come strumento di controllo demografico, nell'ambito di politiche di aiuto e sostegno allo sviluppo, nonché di promozione del rispetto dei diritti fondamentali di uomini e donne. Richiamati, quindi, gli articoli 12 e 16 della Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti delle donne, sottoscritta da tutti i Paesi europei, accetta l'impegno sollecitato al Governo negli atti di indirizzo in discussione relativamente alla promozione di una risoluzione delle Nazioni Unite di condanna dell'aborto come strumento di pianificazione familiare, auspicando un'adeguata mobilitazione delle coscienze in tutti i Paesi del mondo, così da pervenire ad un voto il più possibile unitario in sede ONU.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione della mozione Ghizzoni n. 1-00204: Misure a favore della scuola pubblica.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Garagnani n. 1-00206, Zazzera n. 1-00216 e Capitanio Santolini n. 1-00218, che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalla mozione all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

MARIA COSCIA (PD). Nell'illustrare la mozione Ghizzoni n. 1-00204, esprime un giudizio fortemente critico sul complesso dei provvedimenti adottati dal Governo in relazione alla scuola pubblica, paventando il rischio che dagli stessi possano derivare irreparabili conseguenze per la qualità dell'offerta formativa. Nel ritenere indispensabile una risposta del Parlamento alle richieste provenienti dal mondo della scuola, reputa prioritario vincere la sfida dell'inclusività del sistema scolastico attraverso un patto educativo tra scuola, famiglie ed istituzioni. Richiamate quindi le misure indicate nel dispositivo della mozione Ghizzoni n. 1-00204, e segnatamente l'individuazione di risorse finanziarie adeguate, la stabilizzazione del personale precario, la sicurezza dell'edilizia scolastica e la garanzia di un sufficiente numero di sedi, ribadisce la piena disponibilità del suo gruppo ad avviare un proficuo confronto con tutte le parti politiche sulle criticità della scuola pubblica italiana.

SIMONE BALDELLI (PdL). Illustra la mozione Garagnani n. 1-00206, rilevando che, anche nell'ottica di una riqualificazione della spesa pubblica, è necessario Pag. IXmigliorare le prestazioni della scuola e la qualità dei servizi. Osservato, quindi, che rendere più sicuri gli edifici scolastici è una delle priorità del Governo, che si è peraltro impegnato ad assumere tutte le iniziative necessarie a consentire il completamento del corrente anno scolastico ed il regolare avvio del prossimo nelle zone della regione Abruzzo colpite dal tragico evento sismico dello scorso aprile, sottolinea l'importanza di garantire alle famiglie risposte positive in merito alle richieste relative al tempo scuola. Invita, altresì, il Governo a continuare ad assicurare agli studenti il diritto allo studio in una scuola che valorizzi il merito sulla base di metodi di valutazione oggettiva, adottando, inoltre, le opportune iniziative in favore del personale precario della scuola.

PIERFELICE ZAZZERA (IdV). Illustra la sua mozione n. 1-00216, rilevando come il complesso delle misure economiche riguardanti il settore della pubblica istruzione varate dall'attuale Esecutivo abbia fortemente penalizzato la scuola pubblica, impedendo sostanzialmente a molti il godimento di un diritto costituzionalmente sancito. Nel ricordare che anche il suo gruppo condivide la necessità di una riforma del sistema scolastico, senza che ciò comporti un ulteriore impoverimento del settore pubblico a vantaggio degli istituti paritari, evidenzia la rilevanza della figura degli insegnanti ed il loro ruolo nel processo di integrazione degli studenti stranieri, fortemente ostacolato dall'attuale maggioranza. Ribadita quindi l'importanza di stanziare adeguati finanziamenti per il settore dell'istruzione al fine di restituire alla scuola l'autorevolezza che le compete e di garantire a tutti la libertà di istruzione, necessaria per evitare pericolose forme di condizionamento del pensiero, evidenzia le negative conseguenze della linea perseguita dal Governo e dal Ministro Gelmini, in particolare in termini di precarizzazione del personale docente, che la sua parte politica intende invece tutelare.

LUISA CAPITANIO SANTOLINI (UdC). Illustra la sua mozione n. 1-00218, rilevando come, sulla spinta di esigenze economico-finanziarie, il Governo abbia di fatto proceduto ad una strisciante ma incisiva riforma del sistema scolastico, il cui bilancio giudica non del tutto positivo. Nel sottolineare che il maggior rigore dimostrato nel corso dell'ultimo anno scolastico, seppure apprezzabile, deve inquadrarsi in un contesto di inclusività in grado di contrastare la dispersione scolastica, esprime preoccupazione per il mancato soddisfacimento delle esigenze di molte famiglie, nonché per le criticità emergenti in relazione allo status del personale docente, alla sicurezza dell'edilizia scolastica ed alle prospettate chiusure di numerosi istituti. Ribadito infine il ruolo fondamentale svolto dalle scuole paritarie, in concorso con quelle statali, nell'offrire una pubblica istruzione di qualità, sottolinea la necessità di garantire in modo strutturale la libertà di scelta delle famiglie nell'attuazione del federalismo fiscale, nonché di far effettivamente convergere scuole statali e non statali nel sistema unico integrato previsto dalla legge n. 62 del 2000.

PAOLA GOISIS (LNP). Nell'evidenziare preliminarmente il basso livello qualitativo del sistema di istruzione italiano, che non garantisce a tutti gli studenti una preparazione uniforme ma, anzi, genera un'alta dispersione scolastica, sottolinea l'eccessiva riduzione dell'orario di lavoro dei docenti dovuta, a suo avviso, ad un eccesso di burocrazia e di potere da parte dei sindacati. Nel ritenere quindi necessario, a fronte dell'incremento dei flussi migratori, prevedere un disegno educativo che, pur sulla base del principio dell'integrazione, garantisca il rispetto della cultura e delle radici degli studenti del nostro Paese, esprime apprezzamento per il complesso di riforme nel settore dell'istruzione voluto fortemente dal Ministro Gelmini, soffermandosi, in particolare, sul più adeguato sistema di valutazione del rendimento, sulla diversa considerazione del voto in condotta, che ritiene anche utile a contrastare il fenomeno del bullismo, e sul ritorno al maestro unico come figura centrale Pag. Xnel rapporto tra docenti e studenti. Rilevata, quindi, l'attenzione rivolta dal Governo alle famiglie maggiormente in difficoltà, che saranno agevolate nell'acquisto dei libri di testo, ricorda talune proposte legislative presentate dal suo gruppo in ordine al reclutamento del personale docente e ad una maggior autonomia regionale nel settore della scuola, denunciando al contempo un malcostume nel conseguimento di master universitari da parte di molti precari del comparto in questione.

ROSA DE PASQUALE (PD). Nel dichiarare di condividere le considerazioni svolte dal deputato Capitanio Santolini circa il ruolo svolto dalla scuola non statale, ricorda le proposte emendative ed i documenti di indirizzo già presentati dal suo gruppo durante l'esame di altri provvedimenti relativi alla funzionalità del sistema scolastico nelle aree colpite dal recente sisma. Espressa preoccupazione per le gravi esigenze educative palesatesi nel corso dell'ultimo anno scolastico, richiama i contenuti della mozione Ghizzoni n. 1-00204, ribadendo la piena disponibilità del suo gruppo a riavviare con tutte le parti politiche un proficuo confronto sulle problematiche che affliggono la scuola italiana, al fine di individuare soluzioni alternative a quelle recentemente messe in opera. Auspica quindi che un comune senso di responsabilità consenta di far ripartire il dialogo fra maggioranza ed opposizione sul futuro della scuola e, conseguentemente, sulle prospettive stesse delle giovani generazioni del Paese.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.

GIUSEPPE PIZZA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Dato preliminarmente conto delle risorse stanziate dall'Esecutivo, anche attraverso la legge n. 33 del 2009, per fare fronte alle difficoltà riscontrate dal sistema scolastico, richiama le iniziative assunte dal Governo per la messa in sicurezza degli edifici scolastici. Nel giudicare, quindi, strumentali le critiche formulate da taluni esponenti dell'opposizione relativamente al tempo scuola, rileva che il Governo intende confermare la possibilità di ricorrere al tempo pieno, garantendo alle famiglie la facoltà di scegliere tra diverse organizzazioni orarie. Nel ribadire, inoltre, l'utilità del modello basato sul maestro unico prevalente, che favorisce l'unitarietà dell'insegnamento, ricorda le iniziative prontamente assunte dall'Esecutivo per garantire il regolare svolgimento dell'anno scolastico nelle zone della regione Abruzzo colpite dai tragici eventi sismici, nonché per valorizzare la formazione del personale docente. Evidenziate, infine, le linee ispiratrici del processo di riordino avviato con riguardo agli istituti tecnici e professionali, assicura che il Governo intende risolvere nel minor tempo possibile il problema del precariato, nonché garantire adeguati finanziamenti alle scuole paritarie.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Chiede chiarimenti circa il parere del rappresentante del Governo sui documenti di indirizzo presentati.

PRESIDENTE. Precisa che i chiarimenti richiesti potranno essere forniti dal Governo nel prosieguo del dibattito, che rinvia ad altra seduta.

Modifica nella composizione di un gruppo parlamentare.

PRESIDENTE. Comunica che il deputato Marco Desiderati, proclamato in data odierna, ha dichiarato di aderire al gruppo parlamentare Lega Nord Padania.

Discussione della mozione Borghesi n. 1-00203: Iniziative per l'estensione degli ammortizzatori sociali ai lavoratori precari.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

Pag. XI

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Pezzotta n. 1-00208, Cazzola n. 1-00212, Damiano n. 1-00219 e Zamparutti n. 1-00220 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalla mozione all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Illustra la sua mozione n. 1-00203, ricordando taluni dati statistici che evidenziano un andamento negativo dell'occupazione nel nostro Paese, destinato ad aggravarsi ulteriormente a seguito delle recenti crisi economica e finanziaria internazionali. Sottolineato quindi che il Governo non ha prestato la giusta attenzione alle esigenze dei lavoratori precari, il cui numero è destinato ad aumentare, come evidenziato da un recente rapporto della Banca d'Italia, chiede che il Governo ponga in essere adeguate iniziative al fine di estendere tutte le tipologie di ammortizzatori sociali ai lavoratori precari che nell'arco degli ultimi cinque anni abbiano svolto attività lavorativa per più di trentasei mesi.

SAVINO PEZZOTTA (UdC). Illustra la sua mozione n. 1-00208, rilevando che le figure più penalizzate dalla grave crisi economica in atto sono i disoccupati, i cassintegrati ed i lavoratori precari. Sottolinea, quindi, la necessità di porre rimedio a ingiustizie e discriminazioni nel settore del lavoro, atteso che oggi sono ancora privi di tutele adeguate i lavoratori precari che non raggiungono i requisiti soggettivi previsti per la cassa integrazione. Invita, altresì, il Governo ad avviare un confronto con le parti sociali già in occasione dell'esame del DPEF, attraverso il quale definire un indirizzo chiaro per un'efficace riforma del sistema degli ammortizzatori sociali volta ad estendere questi ultimi ai lavoratori che ancora non ne usufruiscono, prevedendo il concorso finanziario degli enti bilaterali al fine di rendere economicamente sostenibile la riforma.

SIMONE BALDELLI (PdL). Illustra la mozione Cazzola n. 1-00212, evidenziando l'efficace azione di contrasto alle conseguenze della crisi finanziaria internazionale, posta in essere dal Governo, che ha saputo limitare le inevitabili ripercussioni sull'occupazione. Sottolineato quindi l'ingente stanziamento di risorse a sostegno dei settori produttivi e dei soggetti maggiormente in difficoltà, auspica che l'Esecutivo si attivi per favorire la rigorosa applicazione della cosiddetta legge Biagi ed un più agevole inserimento dei giovani nel mercato del lavoro, nonché per valutare la possibilità di rendere strutturale l'indennità sperimentale di reinserimento e di valorizzare il ruolo delle regioni nelle politiche del lavoro.

AMALIA SCHIRRU (PD). Illustra la mozione Damiano n. 1-00219, sottolineando i drammatici effetti determinati dalla crisi economica mondiale sull'occupazione, segnatamente di donne e giovani, e sul reddito delle famiglie. Rilevata, quindi, l'inadeguatezza delle misure varate dall'Esecutivo, che appaiono poco più che simboliche, osserva che molti lavoratori, come i precari ed i collaboratori a progetto, sono attualmente sprovvisti di qualunque forma di sostegno al reddito. Ricordato, altresì, che non si è dato seguito al protocollo del 23 luglio 2007, sollecita il Governo a procedere urgentemente, con il coinvolgimento delle parti sociali, al varo di un disegno organico di riforma degli ammortizzatori sociali.

ELISABETTA ZAMPARUTTI (PD). Illustra la sua mozione n. 1-00220, evidenziando il carattere corporativo, discriminatorio e complessivamente non più sostenibile del sistema degli ammortizzatori sociali, che lascia priva di tutela la quasi totalità dei lavoratori, a fronte di stime che indicano in oltre un milione il numero dei nuovi disoccupati in Italia entro il 2010. Nel sottolineare come la recente crisi internazionale abbia evidenziato la gravità della situazione assistenziale e previdenziale, ponendo con drammaticità la necessità di mettere mano alle riforme Pag. XIIstrutturali, ritiene che per risolvere il problema del deficit di democrazia e trasparenza proprio del nostro Paese occorra affrontare il passaggio da un welfare antidemocratico come l'attuale ad uno più democratico, nella consapevolezza che proseguire con una politica dell'emergenza, che privilegia alcuni a scapito di molti altri, lascia il Paese in un costante stato di incertezza che rischia di creare ulteriori tensioni sociali.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.

GIUSEPPE PIZZA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Ricordato che rilevanti misure di sostegno al reddito ed all'occupazione sono contenute nella legge finanziaria per il 2009 ed in alcuni provvedimenti d'urgenza recentemente approvati dal Parlamento, che prevedono, tra l'altro, disposizioni a favore delle categorie di lavoratori cosiddetti atipici, osserva che nel decreto-legge anticrisi, attualmente all'esame della Camera, sono stati inseriti incentivi per le imprese che richiamano in servizio i lavoratori in cassa integrazione. Dà infine conto delle misure adottate per favorire la stabilizzazione del rapporto di lavoro dei precari che operano presso le pubbliche amministrazioni, anche attraverso proroghe dei termini attualmente previsti in materia di concorsi e assunzioni.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 14 luglio 2009, alle 11.

(Vedi resoconto stenografico pag. 83).

La seduta termina alle 21,25.