XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 250 di giovedì 19 novembre 2009

Pag. V

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

La seduta comincia alle 9,10.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 13 novembre 2009.

I deputati in missione sono settantuno.

Sull'ordine dei lavori.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Richiamato il caso di un giovane marocchino che si è tolto la vita mentre era detenuto in attesa di giudizio, preannunzia la presentazione di una mozione sulla grave situazione delle carceri italiane, auspicando che, in occasione della sua discussione, il Ministro della giustizia chiarisca le iniziative che il Governo intende assumere per affrontare tale drammatica emergenza.

GIANCARLO LEHNER (PdL). Nell'associarsi alle considerazioni del deputato Giachetti, ritiene opportuno precisare che il problema della condizione delle carceri italiane è riconducibile principalmente ad un erroneo ricorso allo strumento della detenzione anche nei confronti di soggetti non realmente pericolosi per la società. Auspica pertanto un'attenta riflessione sulla situazione di tale settore.

AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Nell'associarsi alle considerazioni svolte dai deputati Giachetti e Lehner, ricorda, in particolare, la grave situazione del carcere di Teramo, denunziando la disattenzione del Governo rispetto all'esigenza di garantire un'effettiva funzione rieducativa della pena. Auspica quindi l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla situazione degli istituti di detenzione.

MARCO GIOVANNI REGUZZONI (LNP). Pur condividendo parzialmente le considerazioni svolte dai deputati intervenuti, ritiene erroneo affrontare con atteggiamento buonista il problema del sovraffollamento delle carceri.

Seguito della discussione del disegno di legge S. 1784, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 135 del 2009: Disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi comunitari e per l'esecuzione di sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee (approvato dal Senato) (A.C. 2897).

Nella seduta del 18 novembre 2009 si è svolta, da ultimo, la trattazione degli ordini del giorno.

(Dichiarazioni di voto finale)

ALESSANDRO NACCARATO (PD). Dichiara il voto contrario del suo gruppo sul provvedimento in esame, che giudica sbagliato nella forma e nella sostanza, lamentando, in particolare, gli effetti negativi per i cittadini che deriveranno dalle norme contenute nell'articolo 15, con cui si favoriscono gli interessi degli operatori privati a scapito delle esigenze della collettività.

CARMEN MOTTA (PD). Nel dichiarare il voto contrario del suo gruppo sul provvedimento in esame, di cui evidenzia l'eterogeneità dei contenuti, a suo avviso scarsamente attinenti all'adempimento di obblighi Pag. VIcomunitari, esprime netta contrarietà alle disorganiche disposizioni che sanciscono l'affidamento ai privati di servizi pubblici essenziali come quello idrico, peraltro in assenza di uno specifico ente regolatore che salvaguardi gli interessi fondamentali dei cittadini.

RODOLFO GIULIANO VIOLA (PD). Lamentata preliminarmente la blindatura del decreto-legge in esame, che ha impedito lo svolgimento di una seria ed approfondita discussione parlamentare sul merito dello stesso, richiama in particolare la totale assenza nel provvedimento di disposizioni volte al controllo sui monopoli pubblici messi a disposizione di soggetti privati, con riferimento soprattutto al settore autostradale. Dichiara quindi il convinto voto contrario del suo gruppo.

MASSIMO VANNUCCI (PD). Dichiara voto contrario sul provvedimento in esame, stigmatizzando l'estrema ristrettezza dei tempi a disposizione della V Commissione per l'espressione del prescritto parere. Evidenzia quindi le numerose criticità presenti nel testo del decreto-legge, soffermandosi in particolare sulla non condivisibile liberalizzazione di un servizio pubblico essenziale come quello idrico.

SALVATORE MARGIOTTA (PD). Richiamata l'inadeguatezza dello strumento della decretazione d'urgenza in riferimento ai temi oggetto del decreto-legge in esame e giudicato grave l'ennesimo ricorso alla questione di fiducia da parte dell'Esecutivo, dichiara il voto contrario del suo gruppo su un provvedimento ispirato ad una visione centralista antitetica al federalismo, che non garantisce la salvaguardia della specificità del settore idrico rispetto agli altri servizi pubblici locali.

ERMETE REALACCI (PD). Dichiara voto contrario sul disegno di legge di conversione in esame, evidenziando che talune misure contenute nel relativo decreto-legge, frutto a suo avviso di una politica volta a tutelare esclusivamente gli interessi di alcune lobby, hanno impedito all'opposizione di esprimersi in senso favorevole su norme dovute e condivisibili come quelle in materia di adempimenti di obblighi comunitari; sottolinea quindi le negative conseguenze che deriveranno ai cittadini dall'affidamento ai privati della gestione di una risorsa preziosa come l'acqua.

MARCO GIOVANNI REGUZZONI (LNP). Richiama gli aspetti positivi delle disposizioni contenute nel decreto-legge in esame in riferimento al settore del trasporto aereo, soffermandosi in particolare sulle norme volte a contrastare l'inquinamento acustico ed ambientale. Esprime quindi apprezzamento per l'accoglimento di un ordine del giorno presentato dal suo gruppo su tale questione, auspicando la completa liberalizzazione del predetto settore.

STEFANO ESPOSITO (PD). Lamenta l'atteggiamento di chiusura al confronto assunto dalla maggioranza in relazione ad una riforma strategica ed auspicabile come quella della liberalizzazione di servizi pubblici locali, che invece, come predisposta dal Governo, rischia di tradursi esclusivamente nella svendita del patrimonio pubblico, senza le dovute garanzie per i cittadini. Dichiara infine, a nome del suo gruppo, voto contrario sul provvedimento in esame.

CINZIA CAPANO (PD). Evidenziato che la disciplina dei servizi pubblici locali recata dal decreto-legge in esame appare in contrasto con la giurisprudenza della Corte di giustizia europea, reputa assolutamente inappropriate le disposizioni riguardanti il settore idrico, che rispondono non all'intento di disciplinare le regole della concorrenza ma semmai a quello di violarle.

MARGHERITA ANGELA MASTROMAURO (PD). Nel lamentare l'ennesima prevaricazione delle prerogative del Parlamento, mortificato nella sua funzione in conseguenza del ricorso alla questione di Pag. VIIfiducia su tematiche fondamentali per i cittadini, evidenzia come la liberalizzazione di taluni servizi pubblici locali, pur condivisibile in linea teorica, sarà invece realizzata in contrasto con il dettato costituzionale, senza prevedere un adeguato sistema di controlli e in assoluto spregio dell'autonomia degli enti locali. Dichiara infine voto contrario sul disegno di legge di conversione in esame.

CHIARA BRAGA (PD). Sottolineata l'estrema eterogeneità delle disposizioni recate dal decreto-legge in esame, manifesta un orientamento nettamente contrario all'articolo 15, in tema di servizi pubblici locali, che non attiene all'adempimento di obblighi comunitari. Stigmatizzata, quindi, la posizione della questione di fiducia, ascrivibile esclusivamente a contrasti interni alla maggioranza, dichiara voto contrario sul disegno di legge di conversione.

FEDERICO TESTA (PD). Sottolineata la complessità del tema dei servizi pubblici locali, ritiene necessario addivenire ad una riforma organica di tale comparto che preveda, tra l'altro, l'istituzione di un apposito organismo di garanzia, in un contesto di effettiva promozione della concorrenza e di reale tutela delle esigenze dei consumatori.

ALESSANDRO MONTAGNOLI (LNP). Giudica il decreto-legge in esame, e segnatamente l'articolo 15, fondamentale per la tutela dei servizi pubblici locali, che sarebbe ulteriormente favorita da una compiuta riforma dell'ordinamento statale in senso federale.

ALESSANDRO BRATTI (PD). Nel giudicare il contenuto del provvedimento d'urgenza in esame estremamente eterogeneo, esprime forti perplessità sull'articolo 4, in materia di protezione dell'ambiente e di riduzione delle emissioni, nonché sull'articolo 15, del quale avrebbe ritenuto opportuno lo stralcio.

DOMENICO SCILIPOTI (IdV). Stigmatizzata la posizione della questione di fiducia da parte dell'Esecutivo, che ha impedito al Parlamento di discutere sul merito del provvedimento d'urgenza in esame, esprime ferma contrarietà alla privatizzazione della gestione del servizio idrico, volta esclusivamente a favorire le lobby del settore, richiamando l'importanza della proposta di legge di iniziativa popolare sulla ripubblicizzazione delle risorse idriche.

DONELLA MATTESINI (PD). Nell'esprimere profonda amarezza e preoccupazione per l'ennesimo ricorso da parte dell'Esecutivo alla questione di fiducia, che palesa lo stato confusionale in cui versa la maggioranza, evidenzia come talune delle disposizioni in esame non abbiano alcuna attinenza con l'adempimento di obblighi comunitari. Manifestata, inoltre, forte contrarietà alle norme concernenti il servizio idrico, che a suo avviso prefigurano non una liberalizzazione bensì una privatizzazione del settore, dichiara voto contrario sul disegno di legge di conversione in esame.

GIULIO SANTAGATA (PD). Rilevato che il provvedimento in esame contiene numerose disposizioni del tutto estranee all'adempimento di obblighi comunitari, manifesta forte contrarietà all'affidamento di un bene primario come l'acqua ad un mercato totalmente non regolato, sottolineando l'incoerenza delle politiche portate avanti dal Governo in materia.

DAVID FAVIA (IdV). Nel lamentare il sostanziale svilimento del ruolo del Parlamento conseguente, tra l'altro, alla posizione da parte del Governo dell'ennesima questione di fiducia, ritiene che il provvedimento d'urgenza in esame sia palesemente in contrasto con l'articolo 77 della Costituzione. Espressa, inoltre, forte contrarietà alle disposizioni contenute nell'articolo 15, in materia di servizi pubblici locali, nonché a quelle relative alla tutela del made in Italy e all'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie, dichiara il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione.

Pag. VIII

ENRICO FARINONE (PD). Rilevato come la posizione della ennesima questione di fiducia da parte dell'Esecutivo sia ascrivibile a divergenze interne alla maggioranza, stigmatizza l'inserimento nel testo in esame di misure non strettamente attinenti all'adempimento di obblighi comunitari, segnatamente in riferimento alle modalità di affidamento della gestione di servizi pubblici locali e alle misure in tema di Expo 2015, rilevando che tali temi avrebbero dovuto essere più opportunamente affrontati con provvedimenti legislativi ordinari.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

ENRICO FARINONE (PD). Dichiara infine il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.

SANDRO GOZI (PD). Rilevato che il provvedimento d'urgenza in esame non ha alcuna attinenza con l'adempimento di obblighi comunitari, provocando peraltro lo snaturamento della funzione propria della legge comunitaria, e criticato inoltre il meccanismo della prevenzione delle procedure di infrazione, richiama la necessità di amplificare il ruolo della Camera nel sistema politico europeo. Lamenta infine la mancata assegnazione in sede referente alla XIV Commissione del provvedimento d'urgenza in esame.

MARCO CAUSI (PD). Evidenziate le deleterie conseguenze per i cittadini che deriveranno dalle disposizioni dell'articolo 15, relative alla privatizzazione della gestione dei servizi pubblici locali, che non hanno alcuna attinenza con l'adempimento di obblighi comunitari, sottolinea l'esistenza di divisioni interne alla maggioranza, che impediscono al Governo di portare avanti una coerente politica in campo economico.

LAURA FRONER (PD). Giudicata grave la decisione del Governo di blindare il provvedimento d'urgenza in esame, ritiene che il ricorso all'ennesima questione di fiducia leda le prerogative parlamentari inibendo una discussione su materie di comune interesse della collettività. Lamenta, infine, la mancata istituzione di un'apposita autorità di vigilanza sui servizi pubblici locali.

Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per le votazioni elettroniche.

La seduta, sospesa alle 11,55, è ripresa alle 12,05.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

DANIELA MELCHIORRE (Misto-LD-MAIE). Dichiara il voto contrario della sua componente politica sul disegno di legge di conversione in esame, non condividendo l'approccio fideistico adottato dal Governo né il merito del provvedimento, che non garantirà affatto il miglioramento della qualità del servizio idrico. Lamenta, inoltre, la mancata istituzione di un'autorità che svolga funzioni di controllo e vigilanza sui servizi pubblici locali.

KARL ZELLER (Misto-Min.ling.). Nel dichiarare il voto contrario della sua componente politica sul provvedimento d'urgenza in discussione, alla luce della non condivisibile scelta di includere nella liberalizzazione di taluni servizi pubblici locali la gestione di beni e servizi pubblici essenziali come quello idrico e la raccolta dei rifiuti solidi urbani, evidenzia lo scarso spirito federalista che ispira la politica dell'Esecutivo.

MARIO BACCINI (Misto-RRP). Dichiara voto favorevole sul disegno di legge di conversione in esame, ispirato alla condivisibile scelta politica di liberalizzare i servizi pubblici locali con l'obiettivo di tutelare i diritti dei cittadini.

ROBERTO MARIO SERGIO COMMERCIO (Misto-MpA-Sud). Evidenziata la portata Pag. IXstorica della prevista riforma relativa alla liberalizzazione dei servizi pubblici locali, che comporterà vantaggi per cittadini ed imprese, ritiene necessario che il controllo sulla qualità del servizio idrico resti in mani pubbliche, tutelando così i diritti dei cittadini. Ricordato quindi come l'adozione del decreto-legge in esame appaia giustificata dall'intento di sottrarre l'Italia ad ulteriori procedure d'infrazione in sede comunitaria, dichiara il voto favorevole della sua componente politica.

ANTONIO DI PIETRO (IdV). Giudicata assolutamente non condivisibile la politica attuata dal Governo, che persegue unicamente interessi privati e non tutela adeguatamente i diritti dei lavoratori, esprime forte contrarietà sulla privatizzazione della gestione del servizio idrico, preannunziando la partecipazione a forme di mobilitazione e l'assunzione di iniziative finalizzate a promuovere referendum abrogativi delle leggi più inique varate dalla maggioranza. Dichiara, pertanto, il voto convintamente contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.

MAURO LIBÈ (UdC). Sottolineato l'evidente stato confusionale in cui versano il Governo e la maggioranza, la cui azione appare connotata da estrema frammentarietà e disorganicità, esprime dubbi circa la costituzionalità del provvedimento d'urgenza in esame, segnatamente in riferimento ad un settore delicato come quello idrico, che necessiterebbe di una reale liberalizzazione e non di una mera privatizzazione che di certo non favorisce i consumatori e non promuove la concorrenza. Dichiara, infine, il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione.

ROBERTO COTA (LNP). Nel sottolineare che l'articolo 15 del decreto-legge in esame prevede la piena ed esclusiva proprietà pubblica delle risorse idriche, rileva che la gestione del servizio affidata al mercato garantirà maggiore efficienza e minori costi, nell'interesse dei cittadini. Nell'esprimere, quindi, apprezzamento per la previsione di norme che renderanno possibile l'attuazione del federalismo fiscale, segnatamente con riferimento alle banche dati previste dall'articolo 19-bis, nonché per le disposizioni concernenti il made in Italy, richiama la proposta di legge presentata dal suo gruppo in materia di obbligo di etichettatura di origine dei prodotti.

RAFFAELLA MARIANI (PD). Evidenziata la non attinenza di talune disposizioni del provvedimento in esame con l'adempimento di obblighi comunitari, con particolare riferimento a quelle contenute nell'articolo 15, che avrebbero richiesto una più chiara regolamentazione dei rapporti, l'istituzione di un'autorità indipendente di garanzia e lo svolgimento di un più ampio confronto parlamentare, paventa il rischio che la normazione prodotta dal Governo in tema di servizi pubblici locali possa determinare un aumento del contenzioso e gravi ripercussioni sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini, a fronte di discutibili vantaggi a favore di alcuni soggetti. Dichiara, quindi, il convinto voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.

PIETRO LAFFRANCO (PdL). Rilevato che il provvedimento d'urgenza in esame è volto a garantire il necessario adempimento di obblighi comunitari, anche alla luce delle numerose procedure di infrazione avviate nei confronti dell'Italia, sottolinea che le disposizioni da esso recate sono volte a tutelare le reali esigenze dei cittadini. Nell'osservare, quindi, che l'articolo 15 contiene i primi elementi di un'effettiva riforma organica dei servizi pubblici locali, ritiene che affidare la gestione del servizio idrico al mercato garantirà maggiore qualità, efficacia ed efficienza, nonché una riduzione delle tariffe. Espresso, quindi, particolare apprezzamento per le disposizioni recate dal decreto-legge in materia di tutela ambientale e di made in Italy, dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul relativo disegno di legge di conversione.

Pag. X

La Camera, con votazione finale elettronica, approva il disegno di legge di conversione n. 2897 (I deputati del gruppo Italia dei Valori esibiscono cartelli raffiguranti la cartina dell'Italia e recanti la scritta «Giù le mani dall'acqua»).

Sull'ordine dei lavori.

Interviene sull'ordine dei lavori il deputato SANDRA ZAMPA (PD).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

Intervengono altresì sull'ordine dei lavori i deputati ANITA DI GIUSEPPE (IdV), LUCA VOLONTÈ (UdC), MARIO TASSONE (UdC) e LAURA MOLTENI (LNP).

La seduta, sospesa alle 13,20, è ripresa alle 15.

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

FEDERICO PALOMBA (IdV). Illustra l'interrogazione Di Pietro n. 3-00777, concernente gli effetti sul sistema giudiziario delle norme contenute nel disegno di legge sul cosiddetto «processo breve».

ANGELINO ALFANO, Ministro della giustizia. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 54). - Replica il deputato FEDERICO PALOMBA (IdV), che, a nome del suo gruppo, si dichiara totalmente insoddisfatto della risposta, stigmatizzando la carenza di dati precisi del Governo circa l'impatto di un disegno di legge che ritiene sancisca la resa dello Stato alla criminalità organizzata.

DONATELLA FERRANTI (PD). Illustra la sua interrogazione n. 3-00778, sull'impatto della normativa riguardante il cosiddetto «processo breve» sui procedimenti penali in corso, con particolare riferimento ai processi in fase di dibattimento di primo grado.

ANGELINO ALFANO, Ministro della giustizia. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 56). - Replica il deputato GUIDO MELIS (PD), che, a nome del suo gruppo, si dichiara radicalmente insoddisfatto della risposta, esprimendo stupore e preoccupazione per l'insufficiente indicazione da parte del Governo di dati concernenti l'impatto sui procedimenti penali in corso del disegno di legge in questione, che reputa in grado di arrecare grave pregiudizio al sistema processuale penale.

FRANCESCO PAOLO SISTO (PdL). Illustra la sua interrogazione n. 3-00779, sulle iniziative per ridurre la durata del processo civile.

ANGELINO ALFANO, Ministro della giustizia. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 59). - Replica il deputato FRANCESCO PAOLO SISTO (PdL), che ringrazia il Ministro per la risposta, esprimendo soddisfazione per le riforme organiche e sistemiche con cui il Governo intende contribuire a rendere più efficiente l'amministrazione della giustizia.

LUCA RODOLFO PAOLINI (LNP). Illustra l'interrogazione Cota n. 3-00780, sulle iniziative del Ministro della giustizia per assicurare la piena operatività della norma che prevede il reato di immigrazione clandestina.

ANGELINO ALFANO, Ministro della giustizia. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 61). - Replica il deputato LUCA RODOLFO PAOLINI (LNP), che ringrazia il Ministro per la risposta chiara ed esauriente, auspicando la corretta applicazione, da parte dell'autorità giudiziaria, della normativa in tema di immigrazione clandestina.

DANIELA MELCHIORRE (Misto-LD-MAIE). Illustra la sua interrogazione n. 3-00781, sui criteri in base ai quali sono stati Pag. XIestromessi dal cosiddetto «cratere sismico» i comuni dell'Abruzzo ricadenti nell'area Peligna.

ELIO VITO, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 62). - Replica il deputato DANIELA MELCHIORRE (Misto-LD-MAIE), che esprime un giudizio fortemente critico sull'attività svolta dal Governo nelle aree colpite dal recente sisma, lamentando inaccettabili disparità di trattamento tra comuni e località limitrofe.

SAVINO PEZZOTTA (UdC). Illustra l'interrogazione Vietti n. 3-00782, sulle iniziative per la convocazione di un tavolo presso la Presidenza del Consiglio dei ministri in merito alla crisi Eutelia-Agile.

ELIO VITO, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 64). - Replica il deputato SAVINO PEZZOTTA (UdC), che ringrazia il Ministro della risposta, di cui prende atto, auspicando una positiva risoluzione della crisi in corso e ritenendo opportuno lo svolgimento di un dibattito parlamentare sulla questione occupazionale nel Paese.

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono settanta.

Svolgimento di interpellanze urgenti.

FRANCO NARDUCCI (PD). Illustra la sua interpellanza n. 2-00538, sulle problematiche inerenti alla chiusura disposta dall'Enac dello spazio aereo controllato da radar denominato Garda 1.

GIUSEPPE MARIA REINA, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Risponde all'interpellanza (vedi resoconto stenografico pag. 66). - Replica il deputato FRANCO NARDUCCI (PD), il quale, nel ringraziare il sottosegretario per una risposta che giudica positivamente, ritiene che la chiusura dello spazio aereo controllato da radar denominato Garda 1 limiti la libertà di spostamento dei cittadini ed abbia ripercussioni negative sull'economia dei territori interessati.

MAURO LIBÈ (UdC). Illustra la sua interpellanza n. 2-00544, sullo stato di avanzamento dei lavori relativi al piano strategico delle infrastrutture.

GIUSEPPE MARIA REINA, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Risponde all'interpellanza (vedi resoconto stenografico pag. 68). - Replica il deputato MAURO LIBÈ (UdC), che si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta, manifestando perplessità sul reperimento dei finanziamenti privati necessari al completamento delle opere infrastrutturali oggetto dell'atto ispettivo.

ROBERTO OCCHIUTO (UdC). Illustra la sua interpellanza n. 2-00532, sulle iniziative per consentire all'Inps di procedere all'assunzione dei vincitori del concorso pubblico a 293 posti di ispettore di vigilanza bandito nel 2007.

GIUSEPPE MARIA REINA, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Risponde all'interpellanza (vedi resoconto stenografico pag. 70). - Replica il deputato ROBERTO OCCHIUTO (UdC), che, nel ringraziare il rappresentante del Governo, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta, auspicando che si proceda celermente all'assunzione di tutti i vincitori del concorso richiamato nell'atto ispettivo.

PRESIDENTE. Avverte che lo svolgimento dell'interpellanza Donadi n. 2-00545 è rinviato ad altra seduta.

Modifica nella costituzione di una Commissione permanente.

PRESIDENTE. Comunica che la V Commissione ha proceduto all'elezione del Pag. XIIdeputato Gian Luca Galletti a vicepresidente, in sostituzione del deputato Bruno Tabacci, dimissionario dalla carica.

In morte dell'onorevole Giulio Caradonna.

PRESIDENTE. Rinnova, anche a nome dell'Assemblea, le espressioni della partecipazione al dolore dei familiari dell'onorevole Giulio Caradonna, recentemente scomparso.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della prossima seduta:

Martedì 24 novembre 2009, alle 12.

(Vedi resoconto stenografico pag. 72).

La seduta termina alle 16,15.