XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 255 di mercoledì 9 dicembre 2009

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

La seduta comincia alle 14,10.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 1o dicembre 2009.

I deputati in missione sono quarantanove.

Sul calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Comunica che, a seguito dell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, è stato stabilito che la discussione generale congiunta dei disegni di legge finanziaria e di bilancio, il cui inizio è previsto per oggi alle 16 circa, proseguirà domani pomeriggio, al termine delle votazioni degli argomenti già previsti all'ordine del giorno.
Venerdì 11 dicembre avrà luogo il seguito dell'esame dei disegni di legge di bilancio e finanziaria, che proseguirà nelle giornate successive secondo quanto già previsto dal calendario, e il seguito dell'esame degli argomenti già indicati nel medesimo.
Il termine per la presentazione in Aula degli emendamenti al bilancio ed alla finanziaria è fissato alle 18 di oggi.

Trasmissione dal Senato di un disegno di legge di conversione e sua assegnazione a Commissioni in sede referente.

PRESIDENTE. Comunica che il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza il disegno di legge n. 3016, di conversione del decreto-legge n. 152 del 2009, recante disposizioni urgenti per la proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia.
Il disegno di legge è stato assegnato alle Commissioni riunite III e IV in sede referente ed al Comitato per la legislazione, per il parere di cui all'articolo 96-bis, comma 1, del Regolamento.

Modifiche nella composizione dell'ufficio di presidenza di un gruppo parlamentare e affidamento dei poteri attribuiti dal Regolamento nell'ambito dell'ufficio di presidenza del medesimo gruppo parlamentare.

PRESIDENTE. Comunica che il presidente del gruppo parlamentare Partito Democratico ha reso noto che l'assemblea dei deputati del gruppo medesimo ha provveduto all'elezione dell'ufficio di presidenza, che risulta così composto: vicepresidente vicario Michele Ventura; vicepresidenti Alessandro Maran e Rosa Villecco Calipari; tesoriere Ettore Rosato; segretari Sesa Amici, Francesco Boccia, Roberto Giachetti, Donata Lenzi, Erminio Quartiani.
Ai deputati Ventura, Giachetti e Quartiani è stato inoltre affidato l'esercizio dei poteri attribuiti, in caso di assenza o impedimento del presidente, secondo quanto previsto dall'articolo 15, comma 2, del Regolamento della Camera.

Pag. IV

Discussione della proposta di legge: Commercializzazione di prodotti tessili, della pelletteria e calzaturieri (A.C. 2624-A ed abbinate).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

ANDREA GIBELLI (LNP), Presidente della X Commissione. In sostituzione del relatore, illustra il contenuto del provvedimento in discussione, volto ad assicurare la tracciabilità dei prodotti dei settori tessile, della pelletteria e calzaturiero in modo da tutelare i consumatori sotto il profilo dell'informazione sul processo di lavorazione e sulla sicurezza dei prodotti medesimi. Rilevato, quindi, come la proposta di legge in esame preveda, in particolare, un sistema di etichettatura obbligatoria e specifiche misure sanzionatorie, consentendo altresì l'uso della denominazione made in Italy esclusivamente per prodotti finiti, evidenzia la sostanziale convergenza delle forze parlamentari registratasi nel corso dell'iter in Commissione, riservandosi di esprimere più approfondite valutazioni nel prosieguo del dibattito.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

COSIMO VENTUCCI (PdL). Nel giudicare condivisibili le misure contenute nel provvedimento in esame che, assicurando la tracciabilità dei prodotti del settore tessile, determinerà la crescita dello spirito imprenditoriale del Paese, garantendo un adeguato sostegno all'economia nazionale, manifesta perplessità sull'impianto sanzionatorio previsto dall'articolo 3. Paventato il rischio che tali misure sanzionatorie possano provocare il blocco dei flussi commerciali dell'Italia con l'estero, riterrebbe più opportuno che i controlli sulla scorretta etichettatura dei prodotti italiani venissero effettuati direttamente sul territorio piuttosto che alle frontiere.

ANNA TERESA FORMISANO (UdC). Parlando sull'ordine dei lavori, lamenta che non è presente in Aula alcun rappresentante del Governo specificamente competente sulla materia oggetto del provvedimento in esame.

PRESIDENTE. Ritiene che il Governo sia legittimamente rappresentato in Aula dal sottosegretario Pizza.

ROBERTO SIMONETTI (LNP). Nel rilevare come la Commissione di merito abbia lavorato proficuamente per elaborare un testo sul quale si è registrata un'ampia convergenza di tutti i gruppi, ritiene si sia di fronte ad una proposta di legge che interviene concretamente a difesa della valorizzazione dei prodotti made in Italy, introducendo, in linea con altri Paesi anche extracomunitari, un sistema di tracciabilità e di etichettatura obbligatoria che consentirà alle imprese di qualificare la propria produzione e ai consumatori di avere maggiori informazioni sulla qualità e sulla sicurezza dei prodotti acquistati. Auspica pertanto che anche in Assemblea possa svolgersi un costruttivo dibattito al fine di pervenire sollecitamente all'approvazione di un provvedimento che realizza una promessa fatta in campagna elettorale, nell'interesse delle imprese, dei consumatori e delle maestranze.

GABRIELE CIMADORO (IdV). Esprime un giudizio positivo sul provvedimento in discussione, volto ad assicurare la tracciabilità dei prodotti dei settori tessile, della pelletteria e calzaturiero, in modo da tutelare i consumatori sotto il profilo dell'informazione sul processo di lavorazione e sulla sicurezza dei prodotti medesimi e da rendere possibile distinguere il prodotto realizzato in Italia. Ritiene quindi che con la proposta di legge in esame si possano superare i limiti interpretativi e Pag. Vapplicativi insiti nella normativa vigente in materia, pur paventando il rischio di un suo eventuale contrasto con gli orientamenti giurisprudenziali della Corte di giustizia dell'Unione europea.

SAVINO PEZZOTTA (UdC). Nel sottolineare la particolare attenzione manifestata dalla sua parte politica alla preoccupante situazione di crisi dell'economia nazionale e del fondamentale settore tessile e dell'abbigliamento, crisi che ritiene non sia ancora completamente superata, reputa imprescindibile incentivare adeguatamente la ripresa attuando politiche di contrasto alla disoccupazione e di sostegno alle famiglie e ai comparti più in difficoltà dell'economia reale, come quello manifatturiero, che risente in particolare del calo delle esportazioni. Nell'esprimere quindi, anche a nome del suo gruppo, un giudizio complessivamente positivo sul provvedimento in discussione, che, senza ricorrere a misure protezionistiche, si pone l'obiettivo di tutelare la qualità, la creatività e quindi la produzione nazionale dai fenomeni di concorrenza sleale, rendendo più incisiva tra l'altro la normativa in materia di etichettatura obbligatoria, auspica lo stanziamento di maggiori risorse in favore della ricerca.

LUDOVICO VICO (PD). Nel sottolineare l'impegno del suo gruppo affinché il condivisibile provvedimento in esame sia unitariamente approvato dai due rami del Parlamento per vincolare il Governo a chiedere con forza in sede europea la tracciabilità dei prodotti e la obbligatorietà dell'etichettatura, ricorda la delicatezza del tema della tutela dei prodotti italiani sotto il profilo, appunto, della compatibilità comunitaria. Espressa, infine, preoccupazione per i dati relativi al fenomeno della contraffazione, caratteristico soprattutto dei prodotti dell'abbigliamento, auspica la sollecita approvazione della proposta di legge in discussione, anche per consentire ai consumatori di avere maggiori informazioni sulla qualità e sulla sicurezza dei prodotti acquistati.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Sottolineata l'importanza di contrastare efficacemente la falsificazione dei marchi, impostazione che lo induce a condividere il provvedimento in esame, richiama la necessità di non penalizzare le realtà imprenditoriali nazionali che ricorrono alla delocalizzazione all'estero della produzione di beni ideati nel nostro Paese, ricordando una specifica proposta emendativa presentata in tal senso dal suo gruppo.

RAFFAELLO VIGNALI (PdL). Ritiene assolutamente positive le misure contenute nella proposta di legge in esame, animate da uno spirito non protezionista ma che realizza una maggiore tutela delle piccole e medie imprese e dei consumatori dalla concorrenza sleale, nonché dell'ambiente, mirando anche a sostenere l'occupazione. Ricorda infine l'importante valorizzazione del sistema dei controlli propri delle camere di commercio ed auspica che sia rivolta una maggiore attenzione al contrasto al lavoro clandestino e minorile.

GIOVANNI FAVA (LNP). Nel premettere che un'efficace difesa delle piccole e medie realtà produttive maggiormente legate al territorio non può prescindere da una sostanziale revisione del quadro normativo in materia di accesso al credito e da una migliore tutela della produzione nazionale dalla contraffazione dei marchi, auspica che sul provvedimento in discussione si registri quell'ampia condivisione manifestatasi anche nel corso dell'esame in Commissione.

MARCO GIOVANNI REGUZZONI (LNP). Richiama i gravi danni recati dalla contraffazione dei marchi al settore tessile e manifatturiero, che giudica insostituibile per l'economia del nostro Paese.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il presidente della X Commissione e il rappresentante del Governo rinunziano alla replica. Pag. VI
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.

La seduta, sospesa alle 15,55, è ripresa alle 16,10.

Discussione congiunta dei disegni di legge: S. 1790 - Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2010) (approvato dal Senato) (A.C. 2936-A); S. 1791 - Bilancio di previsione dello Stato per il 2010 e bilancio pluriennale 2010-2012 (approvato dal Senato) (A.C. 2937-A); Nota di variazioni (A.C. 2937-bis).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PIER FERDINANDO CASINI (UdC). Parlando sull'ordine dei lavori, precisa che, contrariamente a quanto affermato anche dai mezzi di informazione, l'opposizione non ha finora assunto atteggiamenti ostruzionistici ed è disponibile a ridurre al minimo il numero di emendamenti presentati ove il Governo accetti di esaminarli nel merito, senza ricorrere alla posizione della questione di fiducia.

MICHELE VENTURA (PD). Nell'associarsi alle considerazioni del deputato Casini circa l'atteggiamento non ostruzionistico assunto dalle opposizioni nel corso dell'iter in sede referente dei documenti di bilancio, conferma la disponibilità del suo gruppo a sottoporre all'esame dell'Assemblea un numero limitato di proposte emendative, auspicando che il Governo non decida di comprimere il confronto parlamentare ponendo la questione di fiducia.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Rilevato che nel corso dell'iter in Commissione è stata adottata una procedura che, sebbene formalmente legittima, si è tradotta in una sorta di voto di fiducia anticipato, auspica che il Governo consenta un compiuto esame delle proposte emendative che saranno presentate.

SIMONE BALDELLI (PdL). Giudicati irrituali gli interventi dei rappresentanti dei gruppi di opposizione, ritiene che l'esame dei provvedimenti presso la Commissione bilancio abbia consentito il funzionale dispiegarsi del confronto parlamentare, rammentando la legittimità dell'eventuale ricorso al voto di fiducia.

GIANCARLO GIORGETTI, Presidente della V Commissione. Nel dare atto all'opposizione di non aver assunto un atteggiamento ostruzionistico, precisa che nel corso dell'iter in Commissione sono stati previsti tempi congrui per l'esame delle proposte emendative presentate.

GIULIO TREMONTI, Ministro dell'economia e delle finanze. Riconosciuto il contributo fattivo e non ostruzionistico offerto dai gruppi di opposizione durante l'iter in sede referente presso la Commissione bilancio, reputa opportuno che la discussione in Assemblea si concentri sulle problematiche di merito piuttosto che su mere questioni di metodo.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione congiunta sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

MASSIMO ENRICO CORSARO (PdL), Relatore per la maggioranza sul disegno di legge n. 2936-A. Rilevato che il disegno di legge finanziaria in discussione è stato significativamente modificato nel corso dell'iter in Commissione, anche alla luce dell'evoluzione del quadro delle entrate derivanti dal cosiddetto scudo fiscale, lamenta che l'opposizione ha inopinatamente abbandonato i lavori della Commissione nonostante il maxiemendamento da lui presentato in qualità di relatore non presentasse contenuti innovativi rispetto alle precedenti proposte emendative. Illustra, quindi, il contenuto della manovra economica, incentrata su interventi di carattere sociale, nonché su misure finalizzate Pag. VIIa favorire lo sviluppo economico ed un migliore funzionamento della pubblica amministrazione e degli enti locali, ricordando, tra l'altro, i fondi stanziati per la ricerca e lo sviluppo, il sostegno all'occupazione, la messa in sicurezza degli edifici scolastici ed il turn-over delle Forze di polizia e dei Vigili del fuoco. Giudica, infine, equilibrata la soluzione individuata relativamente all'alienazione dei beni confiscati alle organizzazioni criminali.

GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO (PdL), Relatore per la maggioranza sul disegno di legge n. 2937-A. Valutata responsabile e razionale la logica di sostanziale prudenza e neutralità fiscale cui si ispira la manovra di bilancio, in gran parte anticipata a luglio anche per contrastare efficacemente la difficile crisi internazionale e le sue ripercussioni sull'economia nazionale, nonché per stabilizzare la finanza pubblica, illustra gli aspetti più significativi del disegno di legge di bilancio, soffermandosi in particolare sulla positiva evoluzione del saldo netto da finanziare e sulla consistente riduzione della spesa corrente e di quella in conto capitale. Sottolineato come la riduzione delle entrate sia riconducibile al minor gettito tributario dovuto alla contingente fase di crisi economica, richiama le principali novità in materia di contabilità di Stato, nonché la nuova articolazione per missioni e programmi delle spese dei Ministeri. Evidenzia, inoltre, le più rilevanti modifiche apportate al provvedimento nel corso dell'esame in sede referente, soffermandosi in particolare sulle maggiori risorse destinate al comparto della giustizia, a quello della difesa e alle Forze dell'ordine. Nell'auspicare infine la revisione delle norme regolamentari che disciplinano l'esame parlamentare dei documenti di bilancio, sottolinea la positiva attenzione mostrata dal Governo nei confronti del Mezzogiorno.

GIORGIO LA MALFA (Misto-RRP). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede che il seguito della discussione sulle linee generali sia rinviato alla seduta di domani, per consentire ai deputati una compiuta valutazione dei documenti di bilancio.

PRESIDENTE. Premesso che le modalità di esame dei documenti di bilancio sono state definite dalla Conferenza dei presidenti di gruppo, precisa che il deputato La Malfa, ove lo ritenga preferibile, potrà intervenire nella seduta di domani, nella quale è previsto il seguito della discussione sulle linee generali.

ANTONIO BORGHESI (IdV), Relatore di minoranza sul disegno di legge n. 2936-A. Nel ritenere che nel corso dell'iter in sede referente sia stato anticipato un vero e proprio voto di fiducia su un maxiemendamento presentato dal relatore, esprime un giudizio fortemente negativo su un disegno di legge finanziaria basato su interventi una-tantum e privo di una reale prospettiva di sviluppo a medio e lungo termine. Richiamati, quindi, i punti di maggiore criticità della manovra economica del Governo, soffermandosi, in particolare, sull'utilizzo improprio, da parte dell'Esecutivo, del TFR gestito dall'INPS e nonché sulla mancanza di risorse per il rinnovo del contratto del pubblico impiego e per l'avvio della banda larga, sottolinea l'assenza di concrete misure a sostegno delle famiglie e delle imprese in difficoltà.

PIER PAOLO BARETTA (PD), Relatore di minoranza sui disegni di legge nn. 2936-A e 2937-A. Stigmatizzato l'atteggiamento del Governo, che nel corso dell'esame in sede referente dei documenti di bilancio ha di fatto impedito ogni tipo di dialogo e rifiutato tutte le proposte di modifica delle opposizioni, senza procedere ad una valutazione di merito delle stesse, lamenta lo stravolgimento del testo licenziato dal Senato, giudicando incongruo l'impegno di spesa delle risorse derivanti, in particolare, dal cambio di destinazione dei fondi per il trattamento di fine rapporto. Valutate quindi negativamente le disposizioni in materia di autonomie locali, editoria e vendita di beni confiscati alla mafia, sottolinea l'inadeguatezza Pag. VIIIdella politica economica dell'Esecutivo, che appare incapace di sostenere le famiglie, i lavoratori e le imprese in difficoltà a causa della sfavorevole congiuntura internazionale. Ricordate infine le proposte alternative della sua parte politica in tema di utilizzo delle risorse derivanti dal cosiddetto scudo fiscale, auspica che, a fronte della ventilata ipotesi di ricorso al voto di fiducia, il Governo chiarisca la sua reale volontà di rispettare il ruolo del Parlamento e di garantire il confronto sui documenti di bilancio.

PRESIDENTE. Prende atto che il Governo si riserva di intervenire in replica.

ROBERTO RAO (UdC). Manifestato preliminarmente apprezzamento per la presenza del Ministro Tremonti all'odierna discussione sui documenti di bilancio, stigmatizza la sostanziale blindatura del testo del disegno di legge finanziaria e il presumibile intendimento del Governo di porre la questione di fiducia, fortemente lesivo delle prerogative parlamentari e riconducibile unicamente ai problemi politici interni alla maggioranza. Nel rilevare quindi il comportamento responsabile tenuto dall'opposizione nel corso dell'iter in sede referente, confermato dal ridotto numero di proposte emendative presentate, esprime un giudizio negativo su una manovra economica finanziata con entrate una tantum e con l'aumento del debito pubblico, sottolineando altresì l'assenza di interventi concreti a sostegno della famiglia e delle imprese, quali la riduzione dell'IRAP e l'introduzione del quoziente familiare.

ROBERTO SIMONETTI (LNP). Nell'evidenziare il carattere fondamentale della manovra di finanza pubblica, sottolinea l'impegno della sua parte politica, volto ad incentivare la ripresa economica nel rispetto dei saldi di finanza pubblica e secondo una logica ispirata alla riduzione degli sprechi e al rigore nei conti pubblici. Richiama quindi le più significative misure contenute nei documenti di bilancio, sottolineando in particolare quelle finalizzate a sostenere le famiglie e i lavoratori in difficoltà a seguito della crisi economica, a garantire meglio la sicurezza dei cittadini, ad introdurre incentivi alle imprese, ad alleggerire i rigidi vincoli posti agli enti locali dal patto di stabilità interna nonché ad evitare l'incontrollato aumento della spesa sanitaria delle regioni. Espresso infine apprezzamento per la manovra finanziaria nel suo complesso, ricorda come il Governo abbia mantenuto la promessa di evitare l'aumento della pressione fiscale.

FRANCESCO BARBATO (IdV). Nel ritenere che le disposizioni in materia di vendita dei beni confiscati alla mafia contenute nel disegno di legge finanziaria favoriranno di fatto la criminalità organizzata, esprime un giudizio fortemente critico sui documenti di bilancio in discussione. Rileva, in particolare, come la mancanza di risorse in favore dell'ISVAP inciderà negativamente sul controllo del mercato assicurativo, stigmatizzando altresì le misure recate dal comma 47 dell'articolo 2, anche in considerazione della sostanziale impossibilità per gli appartenenti alle forze dell'ordine e gli enti locali di acquisire, avvalendosi del diritto di prelazione, i beni immobiliari confiscati alla mafia.

FRANCESCO BOCCIA (PD). Nell'evidenziare che il Ministro Tremonti ha sostanzialmente disatteso le promesse fatte in occasione della legge finanziaria 2009 in termini di aumento dell'occupazione e di riduzione della spesa pubblica, stigmatizza l'atteggiamento dell'Esecutivo che, nel corso dell'iter in sede referente, ha di fatto rifiutato tutte le proposte di modifica delle opposizioni, segnatamente in tema di aiuti alle famiglie, ai lavoratori ed alle piccole e medie imprese.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

FRANCESCO BOCCIA (PD). Esprime, infine, forti perplessità sulle disposizioni del disegno di legge finanziaria in materia di autonomie locali.

Pag. IX

ROBERTO ROLANDO NICCO (Misto-Min.ling.). Nell'esprimere un giudizio fortemente critico sulla politica economica del Governo in generale e sui contenuti del disegno di legge finanziaria in particolare, lamenta il mancato recepimento, nel testo approvato dalla Commissione bilancio, delle proposte emendative presentate dalla sua componente politica in tema di patto di stabilità interno, di cui preannunzia la ripresentazione all'esame dell'Assemblea.

ROCCO GIRLANDA (PdL). Sottolineata la rilevanza del disegno di legge finanziaria in discussione, volto a contrastare efficacemente la difficile crisi internazionale mediante la previsione di misure finalizzate a garantire l'aumento della competitività delle imprese e il sostegno all'occupazione, alle famiglie e agli enti locali, giudica pretestuose e meramente ideologiche le critiche dell'opposizione, segnatamente con riferimento all'alienazione dei beni confiscati alle organizzazioni criminali e ai presunti tagli all'editoria.

ROBERTO OCCHIUTO (UdC). Lamentata la chiusura della maggioranza e del Governo durante l'iter in Commissione, stigmatizza la mancanza di una linea chiara di politica economica da parte dell'Esecutivo, giudicando poco rigorosa la manovra finanziaria in discussione. Nel sottolineare, quindi, l'assenza di risorse a favore delle famiglie e del Mezzogiorno, nonché di interventi volti al rilancio della domanda interna, esprime preoccupazione per l'attuale rapporto tra deficit e PIL, ritenendo, inoltre, non condivisibile la disposizione relativa all'alienazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata.

ALESSANDRO MARAN (PD). Evidenziata l'assoluta incapacità dimostrata dal Governo nel definire le priorità di intervento e nel rispettare gli impegni assunti nei confronti del Paese, esprime un giudizio fortemente negativo sulla manovra economica in discussione, basata su interventi una tantum e priva di una reale prospettiva di sviluppo di medio e lungo termine anche a livello internazionale. Lamenta, pertanto, i ridotti fondi stanziati per le attività del Ministero degli affari esteri e l'assenza di previsioni di spesa per il finanziamento delle missioni internazionali.

ROBERTO MARIO SERGIO COMMERCIO (Misto-MpA-Sud). Nel sottolineare che, nonostante la tempestiva azione del Governo, la grave crisi economica in atto ha avuto effetti devastanti sul Mezzogiorno, giudica di portata strategica il superamento del divario tra Nord e Sud attraverso la dotazione di migliori infrastrutture ed un più facile accesso al credito, nonché garantendo maggiore sicurezza e legalità. Espressa, quindi, preoccupazione per l'elevato tasso di disoccupazione, rileva la mancanza nella manovra in esame di misure di fiscalità a favore delle aree svantaggiate, invitando il Governo a rispettare l'impegno assunto in tal senso con gli elettori.

GIAN LUCA GALLETTI (UdC). Nell'esprimere un giudizio nettamente critico sui contenuti del disegno di legge finanziaria in discussione, giudica socialmente pericolose le modalità di copertura finanziaria ivi individuate, segnatamente stigmatizzando il previsto ricorso al fondo destinato ai trattamenti di fine rapporto ed ai proventi del cosiddetto scudo fiscale. Ritenute altresì ingannevoli talune delle misure previste, che reputa per lo più finalizzate a ripianare pregresse situazioni debitorie le cui responsabilità ascrive alla politica dei tagli lineari attuata dal Governo, giudica infine debole la manovra economica in relazione alle gravose conseguenze della delicata situazione economica sopportata dalle famiglie, stigmatizzando la mancanza di concrete iniziative del Governo finalizzate alla preannunziata introduzione del quoziente familiare e alla riduzione della pressione fiscale.

LAURA GARAVINI (PD). Rilevato l'incremento del debito pubblico, sottolinea l'incertezza di talune entrate previste dalla manovra in discussione, quali quelle derivanti dal cosiddetto scudo fiscale, giudicando Pag. Xvergognosa la disposizione riguardante l'alienazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata che, oltre a non garantire un adeguato flusso di cassa, renderà inefficace un fondamentale strumento di lotta alle mafie. Auspica pertanto l'approvazione dell'emendamento soppressivo di tale norma presentato dal suo gruppo.

ALESSIA MARIA MOSCA (PD). Rivolge un accorato appello al Governo ed alla maggioranza affinché si possa avviare un proficuo confronto parlamentare sulle problematiche afferenti all'ingresso ed alla permanenza sul mercato del lavoro delle ultime generazioni, auspicando la definizione di condivise riforme strutturali in grado di contrastare gli allarmanti fenomeni del precariato e della fuga all'estero di giovani diplomati e laureati.

RENATO CAMBURSANO (IdV). Rilevato che il disegno di legge finanziaria in discussione reca misure che favoriscono i ceti più abbienti e penalizzano le fasce più deboli della popolazione, lamenta, tra l'altro, l'improprio utilizzo delle risorse destinate al TFR per coprire i deficit sanitari regionali; richiamati inoltre i risultati negativi derivanti dalla politica economica del Governo, con particolare riferimento all'incremento del debito pubblico, all'azzeramento dell'avanzo primario e ad una consistente riduzione del PIL e delle entrate tributarie, osserva che la manovra di bilancio in esame, oltre a non essere ispirata a rigore ed equità, appare assolutamente inidonea a sostenere la domanda interna e ad affrontare i problemi strutturali del Paese.

RAFFAELLA MARIANI (PD). Esprime un giudizio fortemente critico sul complesso della manovra di bilancio, lamentando il mancato stanziamento di sufficienti risorse a favore di settori strategici per la ripresa del ciclo economico, segnatamente in materia di sviluppo sostenibile del territorio e riduzione del rischio idrogeologico; evidenzia, in particolare, la sostanziale reiezione delle proposte emendative approvate dalla VIII Commissione, nonché il mancato seguito dato agli atti di sindacato ispettivo concernenti il disastro ferroviario verificatosi a Viareggio.

DONATELLA FERRANTI (PD). Lamenta la sostanziale riduzione degli stanziamenti destinati al settore della giustizia, che ne comprometteranno gravemente l'efficienza, mettendo a rischio, tra l'altro, la sicurezza dei cittadini; esprime inoltre forti perplessità per le disposizioni relative alla vendita dei beni confiscati alle organizzazioni criminali, che non appaiono coerenti con l'esigenza di condurre una ferma lotta alle mafie.

PAOLO FONTANELLI (PD). Nel giudicare un'evidente forzatura l'inserimento di una parte del codice delle autonomie nella manovra economica in discussione, che impedisce un confronto costruttivo sulla riforma del sistema delle autonomie, reputa insufficiente la prevista restituzione di risorse agli enti locali, con riguardo ai quali paventa il rischio di ulteriori disavanzi di bilancio.

MARIO LOVELLI (PD). Evidenziata l'assoluta inadeguatezza della politica economica del Governo, segnatamente con riferimento alle misure in materia di autonomie locali, che si vedono ridotte le risorse per far fronte all'adempimento delle proprie competenze, esprime un giudizio fortemente negativo sul disegno di legge finanziaria in discussione, che, tra l'altro, non prevede misure adeguate ed incisive in tema di trasporti e di servizi pubblici.

MANUELA GHIZZONI (PD). Nel sottolineare le vistose lacune presenti nella manovra economica in discussione con riferimento a settori decisivi per uscire dalla grave crisi in atto, lamenta l'insufficienza delle risorse destinate ad istruzione, università e ricerca. Manifesta, quindi, la disponibilità del suo gruppo a discutere una riforma strutturale del sistema universitario.

Pag. XI

GAETANO NASTRI (PdL). Evidenziato che la manovra economica in discussione è volta a contrastare efficacemente la difficile crisi internazionale in atto e le sue ripercussioni sull'economia nazionale, sottolinea la necessità che l'azione governativa sia diretta prioritariamente ad organizzare in senso lato il sistema Paese, valorizzando il capitale umano e le infrastrutture strategiche.

MICHELE POMPEO META (PD). Stigmatizzato l'atteggiamento di chiusura del Governo nel corso dell'esame del provvedimento in sede referente, giudica grave l'assenza di investimenti su energie rinnovabili, sviluppo dei trasporti, cultura e ricerca. Lamenta, quindi, il mancato finanziamento della banda larga ed il taglio dei contributi all'editoria.

SANDRO GOZI (PD). Espresso un giudizio fortemente negativo sul disegno di legge finanziaria in discussione, basato su interventi una tantum e privo di scelte strategiche di sviluppo di medio e lungo periodo, evidenzia la mancanza di risorse destinate alla ricerca, all'avvio della banda larga e per il sostegno delle famiglie e delle imprese. Sottolinea, infine, la grave riduzione degli stanziamenti per le politiche europee.

ANTONIO RUGGHIA (PD). Stigmatizzato il comportamento tenuto dalla maggioranza e dal Governo nel corso dell'esame in sede referente dei documenti di bilancio, esprime contrarietà alle misure recate dal disegno di legge finanziaria in relazione al comparto difesa e sicurezza, che reputa del tutto inadeguate ed insufficienti e lamenta in particolare la riduzione degli stanziamenti per le missioni internazionali, anche a fronte dei preannunziati ulteriori impegni assunti dal Governo in rilevanti teatri di intervento.

MASSIMO VANNUCCI (PD). Lamentato lo stravolgimento del testo licenziato dal Senato, che conteneva alcune misure condivisibili, esprime forti rilievi critici sulle disposizioni del disegno di legge finanziaria in discussione, segnatamente con riferimento ai tagli lineari operati dall'Esecutivo e alla mancanza di risorse per sostenere i redditi delle famiglie.

CESARE DAMIANO (PD). Nel giudicare insufficienti e penalizzanti le disposizioni in materia di lavoro recate dal disegno di legge finanziaria in discussione, lamenta il mancato recepimento di talune proposte avanzate dalla sua parte politica, segnatamente in tema di cassa integrazione guadagni, stigmatizzando altresì la reintroduzione del cosiddetto staff leasing ed i più gravosi oneri previsti per l'instaurazione di azioni in giudizio da parte dei lavoratori. Preannunzia infine la netta contrarietà del suo gruppo alle ulteriori misure in materia lavoristica previste dal disegno di legge collegato alla manovra di finanza pubblica di imminente trasmissione dall'altro ramo del Parlamento.

ROLANDO NANNICINI (PD). Nel preannunziare un'attenta vigilanza del suo gruppo sul rispetto, da parte del Governo, dell'accordo con le regioni sul settore sanitario, stigmatizza l'utilizzo dei fondi per il trattamento di fine rapporto. Giudicata, quindi, insufficiente la restituzione di risorse agli enti locali a fronte dell'abolizione dell'ICI sulla prima abitazione, richiama l'emendamento presentato dal suo gruppo in favore dei lavoratori precari.

EMILIA GRAZIA DE BIASI (PD). Nel giudicare il disegno di legge finanziaria in discussione inadeguato rispetto alle problematiche emergenti nel Paese, esprime netta contrarietà alle modalità di copertura dello stesso, stigmatizzando il previsto ricorso al fondo destinato ai trattamenti di fine rapporto. Manifesta altresì forte insoddisfazione per le disposizioni in materia di editoria e per la mancata previsione di adeguate risorse per il finanziamento del Fondo unico per lo spettacolo.

LIDO SCARPETTI (PD). Sottolineata l'inadeguatezza della politica economica dell'Esecutivo, incapace di affrontare la grave crisi economica in atto, manifesta un Pag. XIIorientamento contrario ad una manovra basata su interventi una tantum, giudicando improprio l'utilizzo dei fondi per il trattamento di fine rapporto. Rilevata, quindi, la mancanza di misure a sostegno di imprese e famiglie, nonché di una seria riforma degli ammortizzatori sociali, esprime perplessità sulla presunta razionalizzazione delle spese degli enti locali.

FRANCO NARDUCCI (PD). Nel lamentare la mancanza di un proficuo confronto parlamentare tra maggioranza ed opposizione sui documenti di bilancio, stigmatizza la reiezione delle proposte emendative presentate dal suo gruppo in Commissione, preannunziandone la ripresentazione in Assemblea. Giudica quindi inadeguata e carente la manovra economica in esame, esprimendo serie preoccupazioni per le condizioni delle comunità italiane residenti all'estero e per la mancata adozione di misure atte a limitare la fuga dal Paese dei giovani laureati.

MARCO FEDI (PD). Nell'esprimere un giudizio negativo sulla manovra economica in discussione, che non prevede misure adeguate a favore delle famiglie e del Mezzogiorno, sottolinea la mancanza di investimenti strutturali, manifestando preoccupazione per l'alto tasso di disoccupazione.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

MARCO FEDI (PD). Richiamate, quindi, le significative proposte emendative presentate dal suo gruppo, esprime forti perplessità sulla disposizione riguardante la vendita dei beni confiscati alla criminalità organizzata.

ANNA MARGHERITA MIOTTO (PD). Sottolineata l'assoluta assenza nel disegno di legge finanziaria in esame di misure volte al sostegno delle famiglie e di fattivi interventi di carattere sociale, valuta negativamente le disposizioni in materia di autonomie locali e di alienazione dei beni confiscati alle organizzazioni criminali.

MASSIMO POLLEDRI (LNP). Nel giudicare condivisibile la logica prudenziale a cui si ispira la manovra di bilancio, volta a ridurre la spesa pubblica e il fabbisogno e ad evitare gli sprechi, osserva che il valore tendenziale dell'indebitamento netto si colloca all'interno del quadro programmatico. Rilevato, quindi, che il peggioramento del saldo netto da finanziare è dovuto, tra l'altro, a talune spese vincolate, alla necessità di anticipare gli stanziamenti destinati al Fondo per le aree sottoutilizzate, nonché ai ritardi nella realizzazione di opere infrastrutturali, sottolinea la straordinaria tenuta del settore manifatturiero a fronte della grave crisi economica in atto.

ANDREA ORLANDO (PD). Nel ritenere che il disegno di legge finanziaria in discussione, il cui testo è stato profondamente stravolto e blindato durante l'iter in Commissione, non affronti adeguatamente la crisi economica in atto, esprime un giudizio fortemente negativo sulle disposizioni in materia di alienazione dei beni confiscati alle organizzazioni criminali.

MAINO MARCHI (PD). Stigmatizzato l'atteggiamento di chiusura assunto dal Governo durante l'iter in sede referente del disegno di legge finanziaria, esprime un giudizio fortemente negativo su una manovra economica basata su interventi una tantum ed assolutamente inadeguata a fronteggiare la grave crisi in atto. Sottolineata, quindi, l'assenza di misure in favore delle famiglie e delle imprese, esprime perplessità sulle disposizioni riguardanti gli enti locali, manifestando forte contrarietà alla prevista alienazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata.

CARLO EMANUELE TRAPPOLINO (PD). Nel manifestare un orientamento contrario al disegno di legge finanziaria in discussione, sottolinea l'assoluta insufficienza delle misure previste per il comparto Pag. XIIIagricolo, nel quale appare quanto mai necessario un ricambio generazionale che ne garantisca la competitività e lo sviluppo.

MARIO PEPE (PD). Nel giudicare non lineari e poco trasparenti le modalità che hanno connotato la definizione dei contenuti del disegno di legge finanziaria in discussione, sottolinea le linee guida che viceversa ispirano la riforma della legge di contabilità nazionale già approvata dalla Camera ed attualmente all'esame dell'altro ramo del Parlamento.

FRANCO CECCUZZI (PD). Nel sottolineare il carattere frammentario e dannoso della manovra economica in discussione, che prevede interventi microsettoriali e di stampo meramente elettoralistico, evidenzia l'assenza di concrete misure a sostegno del lavoro e delle imprese, giudicando improprio l'utilizzo da parte dell'Esecutivo del TFR gestito dall'INPS.

ANGELO CAPODICASA (PD). Nel rilevare la carenza, nella politica economica del Governo, di una organica strategia finalizzata al superamento della crisi economica nel Meridione, esprime perplessità in merito alla effettiva utilità della prevista istituzione dalla Banca per il Mezzogiorno, stigmatizzando l'utilizzo improprio, da parte del Governo, dei fondi destinati alla aree sottoutilizzate. Esprime altresì forte contrarietà alle disposizioni concernenti le alienazioni dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Sottolineato il lavoro responsabile e approfondito svolto dai gruppi di opposizione per migliorare il testo del disegno di legge finanziaria in discussione, chiede che sia consentito un compiuto confronto sul merito delle proposte emendative presentate.

AMEDEO CICCANTI (UdC). Nel sottolineare la necessità di mantenere sotto controllo il livello del debito pubblico, stigmatizza l'inerzia dimostrata dal Governo a fronte della constatata esigenza di porre mano a riforme strutturali e di introdurre strumenti, quali il quoziente familiare, in grado di tutelare maggiormente le famiglie ed i ceti sociali più deboli. Nel ritenere altresì necessario implementare il contrasto all'evasione fiscale e alleggerire la pressione tributaria, manifesta forte contrarietà per le controverse iniziative adottate dall'Esecutivo in materia e giudica parimenti contraddittorie le misure recate dal disegno di legge finanziaria in discussione, in ordine al quale preannunzia l'orientamento contrario del suo gruppo, invitando la Presidenza ad attivarsi affinché non venga posta la questione di fiducia.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito della discussione congiunta alla seduta di domani.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Giovedì 10 dicembre 2009, alle 9.

(Vedi resoconto stenografico pag. 118).

La seduta termina alle 23,10.