XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 256 di giovedì 10 dicembre 2009

Pag. V

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

La seduta comincia alle 9,05.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 26 novembre 2009.

I deputati in missione sono sessantadue.

Seguito della discussione della proposta di legge: Commercializzazione di prodotti tessili, della pelletteria e calzaturieri (A.C. 2624-A ed abbinate).

Nella seduta del 9 dicembre 2009 si è svolta la discussione sulle linee generali.

Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.

La seduta, sospesa alle 9,10, è ripresa alle 9,40.

PRESIDENTE. Avverte che la Commissione ha presentato l'emendamento 2.100, in riferimento al quale i gruppi hanno rinunziato alla fissazione di un termine per la presentazione di eventuali subemendamenti.
Avverte altresì che le Commissione I e V hanno espresso i prescritti pareri.

(Esame dell'articolo 1)

ENZO RAISI (PdL), Relatore. Esprime parere favorevole sugli emendamenti Lulli 1.41 e 1.42 e Froner 1.43; invita al ritiro dei restanti emendamenti.

ADOLFO URSO, Viceministro dello sviluppo economico. Si rimette all'Assemblea.

GIORGIO LA MALFA (Misto-RRP). Rileva che il Governo dovrebbe ulteriormente chiarire se ritiene che il provvedimento in esame darà luogo ad una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia, nel qual caso lo invita ad esprimere un orientamento contrario alla sua approvazione.

PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'emendamento Lulli 1.41.

GABRIELE CIMADORO (IdV). Ritira l'emendamento Monai 1.7.

GIANLUCA PINI (LNP). Ritira il suo emendamento 1.40, riservandosi di trasfonderne il contenuto in un ordine del giorno.

ANTONIO CUOMO (PD). Ritira il suo emendamento 1.45, preannunziando la presentazione di un ordine del giorno di analogo contenuto.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, approva gli emendamenti Lulli 1.42 e Froner 1.43.

LUDOVICO VICO (PD). Ritira l'emendamento Lulli 1.44, auspicando la sollecita approvazione del provvedimento in esame.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 1, nel testo emendato.

Pag. VI

(Esame dell'articolo 2)

Intervengono sul complesso delle proposte emendative presentate i deputati GABRIELE CIMADORO (IdV) e ANTONIO BORGHESI (IdV).

ENZO RAISI (PdL), Relatore. Raccomanda l'approvazione dell'emendamento 2.100 della Commissione, esprime parere favorevole sull'emendamento Froner 2.41 ed invita al ritiro dei restanti emendamenti.

ADOLFO URSO, Viceministro dello sviluppo economico. Si rimette all'Assemblea.

LUDOVICO VICO (PD). Ritira il suo emendamento 2.40, preannunziando la presentazione di un ordine del giorno di analogo contenuto.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, approva gli emendamenti Froner 2.41 e 2.100 della Commissione.

LUDOVICO VICO (PD). Ritira gli emendamenti Sanga 2.3 e 2.4 e Lulli 2.5, nonché il suo emendamento 2.6.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 2, nel testo emendato.

ENZO RAISI (PdL), Relatore. Invita al ritiro dell'articolo aggiuntivo Borghesi 2.02.

PRESIDENTE. Prende atto che l'articolo aggiuntivo Borghesi 2.02 è stato ritirato.

(Esame dell'articolo 3)

ENZO RAISI (PdL), Relatore. Invita al ritiro dell'emendamento Contento 3.40.

PRESIDENTE. Prende atto che il Governo si rimette all'Assemblea.

MANLIO CONTENTO (PdL). Nell'esprimere perplessità sul sistema sanzionatorio delineato dall'articolo 3, manifesta disponibilità a ritirare il suo emendamento 3.40, chiedendo al relatore di fornire chiarimenti sulla materia.

ENZO RAISI (PdL), Relatore. Nel ricordare che la Commissione di merito ha accolto molti dei rilievi formulati dalla Commissione giustizia, osserva che la sanzione amministrativa è più agevolmente applicabile, rilevando che l'altro ramo del Parlamento potrà comunque approfondire la questione in oggetto.

PRESIDENTE. Prende atto che l'emendamento Contento 3.40 è stato ritirato dal presentatore.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 3.

(Trattazione degli ordini del giorno)

Interviene in fase di illustrazione degli ordini del giorno il deputato ROBERTO SIMONETTI (LNP).

ADOLFO URSO, Viceministro dello sviluppo economico. Accetta gli ordini del giorno Reguzzoni n. 2 e Raisi n. 3 ed accoglie come raccomandazione i restanti documenti di indirizzo.

(Dichiarazioni di voto finale)

ARTURO IANNACCONE (Misto-MpA-Sud). Nell'esprimere apprezzamento per il proficuo lavoro svolto in Commissione, dichiara il voto favorevole della sua componente politica sul provvedimento in esame, volto a tutelare il made in Italy.

GIORGIO LA MALFA (Misto-RRP). Nel ritenere che il provvedimento in esame violi la normativa europea, giudicherebbe opportuno presentare una mozione di Pag. VIIanalogo contenuto; dichiara quindi di non poter esprimere voto favorevole sulla proposta di legge.

GABRIELE CIMADORO (IdV). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul provvedimento in esame, volto a tutelare i consumatori sotto il profilo dell'informazione sul processo di lavorazione e sulla sicurezza dei prodotti, rendendo possibile distinguere e garantire il prodotto realizzato in Italia.

ANNA TERESA FORMISANO (UdC). Nel ricordare che il suo gruppo aveva presentato una proposta di legge sulla materia in esame con largo anticipo rispetto al Governo, esprime apprezzamento per il clima collaborativo e costruttivo che ha caratterizzato i lavori della Commissione e dell'Assemblea. Sottolineata, quindi, l'importanza di tutelare i consumatori in merito alla qualità e alla sicurezza dei prodotti acquistati, auspica che il provvedimento in esame sia approvato celermente anche dall'altro ramo del Parlamento.

MARCO GIOVANNI REGUZZONI (LNP). Ritiene assolutamente positive le misure contenute nella proposta di legge in discussione, volta ad assicurare la tracciabilità dei prodotti dei settori tessile, della pelletteria e calzaturiero, contrastando in tal modo i gravi danni derivanti dalla contraffazione dei marchi, anche mediante una intensificazione dei controlli; dichiara quindi convintamente il voto favorevole del suo gruppo sul provvedimento in esame.

ANDREA LULLI (PD). Nel ritenere il provvedimento in esame un atto politico che vincolerà il Governo a chiedere con forza in sede europea la tracciabilità dei prodotti e l'obbligatorietà dell'etichettatura, volte alla tutela del consumatore finale, sottolinea l'importanza del settore tessile e manifatturiero per l'economia del Paese. Dichiara, quindi, il voto favorevole del suo gruppo.

RAFFAELLO VIGNALI (PdL). Sottolineata la rilevanza della proposta di legge in esame, animata da uno spirito non protezionista e finalizzata ad assicurare una effettiva tutela della produzione italiana, segnatamente delle piccole e medie imprese e dei consumatori dalla concorrenza sleale, mirando anche a sostenere l'occupazione, esprime apprezzamento per lo spirito bipartisan che ha improntato l'iter del provvedimento.

ENZO RAISI (PdL), Relatore. Rivolge un ringraziamento agli uffici della Camera ed ai componenti la X Commissione per il proficuo lavoro svolto.

La Presidenza è autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.

La Camera, con votazione finale elettronica, approva la proposta di legge n. 2624-A.

PRESIDENTE. Dichiara assorbite le abbinate proposte di legge.

In ricordo del professor Gabriele De Rosa.

PIERLUIGI CASTAGNETTI (PD). Ricorda la figura del professor Gabriele De Rosa, recentemente scomparso, che fu esponente di spicco della vita culturale e politica del Paese (Il Presidente si leva in piedi e, con lui, l'intera Assemblea e i membri del Governo - Generali applausi).

PIER FERDINANDO CASINI (UdC). Nel ringraziare il deputato Castagnetti per la sensibilità dimostrata e per le considerazioni svolte, auspica che si possano individuare le forme più opportune per commemorare la figura del professor Gabriele De Rosa.

Sull'ordine dei lavori.

ORIANO GIOVANELLI (PD). Ricorda che è in corso la manifestazione di una Pag. VIIIdelegazione di sindaci italiani per sollecitare il Governo a garantire maggiore tutela delle esigenze degli enti locali.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

Discussione di una domanda di autorizzazione a eseguire la misura cautelare della custodia in carcere.

PRESIDENTE. Passa ad esaminare il Doc IV, n. 5-A, relativo ad una domanda di autorizzazione a eseguire la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti del deputato Nicola Cosentino.
Avverte che la Giunta propone di negare l'autorizzazione.
Dichiara aperta la discussione.

ANTONINO LO PRESTI (PdL), Relatore per la maggioranza. Ricorda che la Camera è chiamata a pronunciarsi con riferimento ad una domanda di autorizzazione ad eseguire la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti del deputato Nicola Cosentino; la Giunta propone, a maggioranza, di negare l'autorizzazione.

MARILENA SAMPERI (PD), Relatore di minoranza. Evidenziato che la richiesta di autorizzazione all'arresto del deputato Cosentino non appare connotata da fumus persecutionis, ma consegue direttamente ad un'indagine condotta con scrupolo e prudenza, invita l'Assemblea a respingere la proposta della Giunta.

FEDERICO PALOMBA (IdV), Relatore di minoranza. Nel ritenere che la domanda di autorizzazione all'arresto del deputato Cosentino non abbia carattere persecutorio, in quanto basata su fatti incontestabili e gravi, invita l'Assemblea a respingere la proposta della Giunta.

PIERLUIGI MANTINI (UdC), Relatore di minoranza. Rilevato che a suo avviso non sussistono elementi persecutori nella richiesta di autorizzazione all'arresto del deputato Cosentino avanzata dal GIP di Napoli, manifesta un orientamento contrario alla proposta della Giunta.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione.

(Dichiarazioni di voto)

BRUNO TABACCI (Misto). Nell'esprimere perplessità sull'atteggiamento di sfida assunto dal deputato Cosentino nei confronti della magistratura e del Parlamento, considerata peraltro la sua reiterata volontà di non rassegnare le dimissioni pur a fronte di indagini penetranti e circostanziate a suo carico, giudica fondato l'orientamento assunto dalla Giunta.

ELIO VITTORIO BELCASTRO (Misto-MpA-Sud). Sottolineata la delicatezza dell'attuale situazione in ordine agli equilibri esistenti nei rapporti tra magistratura e politica e ritenendo prioritaria la difesa dei principi che sostanziano lo Stato di diritto, dichiara il voto favorevole della sua componente politica sulla proposta della Giunta.

MAURIZIO TURCO (PD). Ritiene che la debolezza del quadro probatorio, che appare fondato su riscontri indiretti ed insoddisfacenti, non giustifichi in alcun modo la richiesta di arresto del deputato Cosentino. Dichiara, pertanto, che i deputati radicali eletti nelle liste del Partito Democratico voteranno a favore della proposta della Giunta.

MASSIMO DONADI (IdV). Dichiara il voto contrario del suo gruppo sulla proposta della Giunta, ritenendo che la richiesta di autorizzazione all'arresto del deputato Cosentino sia giusta e non persecutoria. Sottolinea, altresì, come ormai il Parlamento si sia sostanzialmente appropriato della funzione giurisdizionale, garantendo l'assoluta impunità dei suoi componenti.

Pag. IX

PIER FERDINANDO CASINI (UdC). Nel dichiarare che i deputati del suo gruppo voteranno secondo piena libertà di coscienza, precisa di non aver mai seguito alcuna deriva giustizialista e demagogica; invita altresì l'Assemblea e i membri del Governo ad una riflessione pacata sul fatto che un atteggiamento di difesa meramente corporativa alimenterebbe un deleterio conflitto tra la magistratura e la politica e porrebbe quest'ultima in una situazione insostenibile nei confronti dell'opinione pubblica.

FRANCESCO NUCARA (Misto-RRP). Dichiara il voto favorevole della sua componente politica sulla proposta della Giunta, ritenendo, tra l'altro, che spetti al deputato Cosentino decidere se rassegnare le dimissioni. Preannunzia, inoltre, la presentazione di una proposta di legge volta a reintrodurre l'immunità parlamentare.

MATTEO BRIGANDÌ (LNP). Nel ricordare che l'Assemblea non è chiamata a pronunciarsi nel merito del procedimento penale che coinvolge il deputato Cosentino, ma soltanto sulla sussistenza o meno di fumus persecutionis, sottolinea la forte presenza, all'interno della magistratura, di componenti che agiscono in base a logiche politiche, come risulta evidente anche dai numerosi procedimenti avviati nei confronti del Presidente del Consiglio.

ALESSANDRO MARAN (PD). Sottolineata l'assenza di atteggiamenti pregiudiziali da parte del suo gruppo, rileva che la custodia in carcere, ove vi siano gravi indizi di colpevolezza, può essere negata legittimamente solo laddove si ravvisi la presenza di un fumus persecutionis. Nel rilevare, quindi, che la misura richiesta nel caso di specie non appare frutto di un'indagine frettolosa e poco accurata, come sostiene la maggioranza, invita l'Assemblea a respingere la proposta della Giunta.

MAURIZIO PANIZ (PdL). Nel sottolineare che la tempistica e le modalità proprie del procedimento giudiziario che coinvolge il deputato Cosentino dimostrano l'esistenza di una vera e propria persecuzione nei suoi confronti da parte della magistratura, auspica che il Parlamento non si pieghi ad alcuna forma di ricatto politico, a tutela del diritto di libertà che la Costituzione garantisce a tutti i cittadini. Dichiara, pertanto, il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta della Giunta.

MICHELE GIUSEPPE VIETTI (UdC). Parlando per un richiamo al Regolamento, chiede che la proposta della Giunta sia posta in votazione a scrutinio segreto.

PRESIDENTE. Ritiene di poter accedere alla richiesta del deputato Vietti.

La Camera, con votazione segreta elettronica, approva la proposta della Giunta per le autorizzazioni.

Discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 170 del 2009: Disposizione correttiva del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 134, in materia di concorsi per dirigenti scolastici (A.C. 2990-A).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

DONATO BRUNO (PdL), Relatore. Illustra il contenuto del decreto-legge in discussione, volto ad abrogare l'articolo 1, comma 4-quinquiesdecies, del decreto-legge n. 134 del 2009, rilevando che tale intervento normativo si è reso necessario a seguito di un contenzioso amministrativo sorto in relazione ad un corso-concorso ordinario per dirigenti scolastici bandito nel 2004. Ricorda, quindi, che il comma 2-bis dell'articolo 1, inserito nel testo nel corso dell'iter in sede referente, recepisce sostanzialmente il parere espresso dalla VII Commissione.

Pag. X

GIUSEPPE PIZZA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.

PIERFELICE ZAZZERA (IdV). Nell'evidenziare l'anomalia della procedura concorsuale che ha reso necessario un intervento legislativo su profili che attengono a decisioni giurisdizionali, preannunzia il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.

ALESSANDRA SIRAGUSA (PD). Ricordato che il suo gruppo aveva espresso un orientamento contrario alla norma di cui si propone ora l'abrogazione, richiama il contenzioso amministrativo sorto in relazione alla vicenda in oggetto. Nel sottolineare, quindi, la necessità che venga garantita la funzionalità del sistema scolastico siciliano, esprime un giudizio positivo sul comma 2-bis dell'articolo 1, introdotto nel testo nel corso dell'iter in sede referente a seguito dell'approvazione di un emendamento presentato dal relatore.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore ed il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.

(Esame dell'articolo unico)

La V Commissione ha espresso il prescritto parere.

PRESIDENTE. Avverte che la Presidenza non ritiene ammissibile l'articolo aggiuntivo Brugger 1.01.
Avverte altresì che la Commissione ha presentato gli emendamenti 1.101 e 1.102.

Intervengono sul complesso delle proposte emendative presentate i deputati ROSA DE PASQUALE (PD), NICOLÒ CRISTALDI (PdL) e ALESSANDRO SARO ALFONSO PAGANO (PdL).

DONATO BRUNO (PdL), Relatore. Raccomanda l'approvazione dell'emendamento 1.100, nonché degli emendamenti 1.101 e 1.102 (identici, rispettivamente, agli emendamenti 1.200 e 1.201, ex articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento) della Commissione.

GIUSEPPE PIZZA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Concorda.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, approva gli identici emendamenti 1.101 della Commissione e 1.200 (ex articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento), l'emendamento 1.100 della Commissione, nonché gli identici emendamenti 1.102 della Commissione e 1.201 (ex articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento).

(Trattazione degli ordini del giorno)

GIUSEPPE PIZZA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Accetta l'ordine del giorno Pagano n. 2.

(Dichiarazioni di voto finale)

PIERFELICE ZAZZERA (IdV). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.

MARIO TASSONE (UdC). Dichiara l'astensione del suo gruppo, esprimendo perplessità in ordine alla mancata individuazione delle responsabilità relative alla situazione cui è stato necessario porre rimedio.

SESA AMICI (PD). Evidenziati i rischi derivanti dall'abuso della decretazione d'urgenza, che, come in questo caso, può richiedere l'adozione di correzioni, dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.

ALESSANDRO SARO ALFONSO PAGANO (PdL). Nel dichiarare il voto favorevole del suo gruppo, esprime apprezzamento Pag. XIper le assicurazioni del Governo in merito alle opportune iniziative da assumere per la salvaguardia degli interessi legittimi dei dirigenti scolastici in questione.

La Presidenza è autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.

La Camera, con votazione finale elettronica, approva il disegno di legge di conversione n. 2990-A.

La seduta, sospesa alle 13,40, è ripresa alle 16,05.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono sessantuno.

Sull'ordine dei lavori.

DARIO FRANCESCHINI (PD). Stigmatizza le dichiarazioni rese dal Presidente del Consiglio in occasione del congresso del Partito popolare europeo, che, a suo avviso, configurano un violento ed intollerabile attacco ai più alti organi costituzionali dello Stato. Richiamata quindi l'immediata reazione del Presidente della Camera, nonché il rammarico e la preoccupazione espressi dal Presidente della Repubblica, invita il Presidente del Consiglio ad un confronto parlamentare sulle dichiarazioni in questione.

PRESIDENTE. Assicura che riferirà al Presidente della Camera le considerazioni svolte dal deputato Franceschini.

MASSIMO DONADI (IdV). Nel giudicare gravi ed inaccettabili le valutazioni espresse dal Presidente del Consiglio testé richiamate dal deputato Franceschini, stigmatizza il reiterato sottrarsi del Capo dell'Esecutivo al confronto parlamentare nelle competenti sedi istituzionali. Si associa quindi alla richiesta formulata dal rappresentante del gruppo del Partito Democratico.

PIER FERDINANDO CASINI (UdC). Giudicate improprie, nel merito e nel metodo, le dichiarazioni rese dal Presidente del Consiglio, nonché controproducenti per gli interessi del Paese, manifesta la vicinanza del suo partito ai più alti organi costituzionali dello Stato.

GIOVANNI BATTISTA BACHELET (PD). Segnala il malfunzionamento del suo dispositivo di voto in occasione della votazione sulla proposta della Giunta per le autorizzazioni svoltasi nella parte antimeridiana della seduta.

SIMONE BALDELLI (PdL). Giudicati del tutto strumentali i rilievi critici formulati dagli esponenti dell'opposizione, ritiene che le dichiarazioni di natura politica rese dal Presidente del Consiglio, in una sede non istituzionale, evidenzino la necessità di porre mano a riforme costituzionali in grado di riequilibrare i rapporti tra i poteri dello Stato, anche in considerazione della reiterata campagna di aggressione da parte della magistratura cui è sottoposto il Capo dell'Esecutivo.

FURIO COLOMBO (PD). Esprime sdegno e riprovazione per le modalità con cui è avvenuta la riconsegna alle competenti autorità di un cittadino tunisino già trattenuto presso il centro di Ponte Galeria.

Discussione delle mozioni Di Pietro n. 1-00282, Franceschini n. 1-00283 e Casini n. 1-00287: Iniziative volte alla presentazione delle dimissioni da parte del sottosegretario di Stato Nicola Cosentino.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

Pag. XII

FRANCESCO BARBATO (IdV). Illustra la mozione Di Pietro n. 1-00282, richiamando fatti e circostanze che, a suo parere, sostanziano le ragioni di opportunità e precauzione in base alle quali il Governo dovrebbe essere indotto ad evitare che il deputato Cosentino continui ad esercitare le funzioni di sottosegretario. Espresso altresì un giudizio fortemente negativo sull'attività svolta dall'Esecutivo per contrastare la criminalità organizzata in Campania, giudicando inaccettabili eventuali contiguità di quest'ultima con esponenti del mondo politico, lamenta che l'Esecutivo non abbia ancora preceduto alla designazione del rappresentante italiano presso Eurojust.

ANGELINO ALFANO, Ministro della giustizia. Precisa di aver proceduto alla nomina del componente italiano di Eurojust e di aver adottato il provvedimento con cui si sottopone il boss Nicchi al regime carcerario di cui all'articolo 41-bis dell'ordinamento penitenziario.

DONATELLA FERRANTI (PD). Nell'illustrare la mozione Franceschini n. 1-00283, ricorda che la stessa non rappresenta un atto di accusa o una manifestazione di giustizialismo, ritenendo, invece, che ragioni di opportunità debbano indurre il Governo ad evitare che una persona cui è contestato un reato particolarmente grave possa continuare ad esercitare le proprie funzioni. Rileva altresì che il sottosegretario Cosentino avrebbe dovuto, con senso di responsabilità istituzionale, rassegnare le dimissioni dal suo incarico, sia per difendersi meglio dalle accuse rivoltegli sia per rendere pienamente trasparente l'esercizio delle funzioni governative.

PIERLUIGI MANTINI (UdC). Nell'illustrare la mozione Casini n. 1-00287, giudica sussistenti chiari indizi di colpevolezza rispetto ai reati contestati al sottosegretario Cosentino, reputando di conseguenza inopportuna, fermo restando il principio della presunzione di innocenza, la permanenza del medesimo nell'incarico di Governo cui è preposto. Auspica quindi che anche i deputati della maggioranza, con senso di responsabilità politica e istituzionale, esprimano voto favorevole sui documenti di indirizzo in discussione.

LUISA BOSSA (PD). Nel ricordare le dimissioni dagli incarichi governativi rassegnate da politici coinvolti in indagini giudiziarie in vari Paesi del mondo, ritiene che competa solo agli organi giudicanti valutare la fondatezza delle accuse rivolte al sottosegretario Cosentino, riaffermando altresì la centralità del ruolo della politica nel rispetto delle regole proprie dell'etica pubblica e nella ponderata selezione dei propri rappresentanti. Reputa quindi che ragioni di opportunità debbano indurre il sottosegretario Cosentino a dimettersi dal proprio incarico.

PINA PICIERNO (PD). Sottolineato che la vicenda del sottosegretario Cosentino richiede una valutazione anche e soprattutto di carattere politico, rileva come l'impegno ed il sacrificio di molti cittadini nella lotta alle mafie imponga di fugare ogni dubbio circa possibili collusioni tra criminalità organizzata e politica. Evidenzia quindi l'esigenza che l'autorità giudiziaria faccia piena luce in merito alle accuse mosse all'esponente politico campano, che a suo avviso avrebbe dovuto più opportunamente rinunciare al proprio incarico di Governo.

STEFANO GRAZIANO (PD). Ribadita la presunzione di innocenza di ogni soggetto fino al terzo grado di giudizio, rileva che la mozione Franceschini n. 1-00283 pone un problema di opportunità politica, ritenendo che il sottosegretario Cosentino avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni dal suo incarico governativo anche al fine di difendersi meglio dalle accuse formulate nei suoi confronti dalla procura di Napoli.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Nel ritenere improprie le conclusioni della Giunta per le autorizzazioni, atteso che la stessa è entrata nel merito dell'attività dell'autorità giudiziaria relativa alle indagini riguardanti Pag. XIIIil sottosegretario Cosentino, richiama il duro giudizio espresso da organismi della Chiesa cattolica sulle collusioni tra politica e criminalità. Ribadisce pertanto che l'esponente politico in questione non può, a suo avviso, ricoprire incarichi di Governo, invitandolo quindi a dimettersi.

TINO IANNUZZI (PD). Nel richiamare le finalità della mozione Franceschini n. 1-00283, ritiene che dovrebbe essere obiettivo comune far sì che la politica riacquisti, di fronte all'opinione pubblica, la dignità e la credibilità che le competono. Reputa quindi che il sottosegretario Cosentino dovrebbe responsabilmente rassegnare le dimissioni affinché non sussistano ombre sull'operato delle istituzioni.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.

ALDO BRANCHER, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Esprime parere contrario su tutte le mozioni presentate.

(Dichiarazioni di voto)

ARTURO IANNACCONE (Misto-MpA-Sud). Espressi dubbi sull'operato di parte della magistratura, che spesso appare schierata contro taluni esponenti politici e interessata a condizionare la vita politica del Paese, sottolinea l'importanza di un equilibrato rapporto tra poteri dello Stato. Nel rilevare quindi che il Governo dovrebbe essere messo in condizione di operare con serenità, ritiene opportuno respingere le mozioni in esame, che giudica ispirate ad una logica ipocrita e demagogica; invita pertanto il sottosegretario Cosentino a rimanere al proprio posto.

ANTONIO DI PIETRO (IdV). Ritiene che ragioni di opportunità debbano indurre il Governo ad evitare che il sottosegretario Cosentino, sottoposto ad indagini giudiziarie per gravi reati, possa continuare ad esercitare le proprie funzioni in un ruolo così delicato, concernente tra l'altro la funzionalità del CIPE, al fine di garantire la piena credibilità delle istituzioni nazionali. Richiamati quindi i capi di imputazione nei confronti dell'onorevole Cosentino, tali da prefigurare una collusione tra politica e sodalizi criminosi, auspica le dimissioni dell'intera compagine governativa, la quale, a suo avviso, riduce gli spazi di libertà e di democrazia del Paese.

MICHELE GIUSEPPE VIETTI (UdC). Rileva la necessità di distinguere l'analisi delle valutazioni della Giunta per le autorizzazioni dalla opportunità politica che il sottosegretario Cosentino rinunci o meno al suo incarico governativo.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

MICHELE GIUSEPPE VIETTI (UdC). Nel sottolineare che le gravi accuse mosse all'onorevole Cosentino minano la stessa credibilità delle istituzioni, stigmatizza l'uso a fini politici dei giudizi della magistratura, auspicando che la classe politica, con un'assunzione di responsabilità, recuperi i più alti valori morali. Invita quindi il deputato Cosentino a tenere distinta la sua vicenda personale e giudiziaria dalle responsabilità di Governo.

LUCA RODOLFO PAOLINI (LNP). Dichiara il voto contrario del suo gruppo sulle mozioni in esame, ritenendo che la procura di Napoli non abbia elementi concreti per richiedere l'arresto del sottosegretario Cosentino. Nel reputare altresì politicamente inaccettabile sollecitare le sue dimissioni, giudica letale per il sistema democratico del Paese trasferire dalla sovranità popolare alla magistratura la facoltà di definire l'assetto della compagine governativa.

ANDREA ORLANDO (PD). Sottolinea l'opportunità politica che il sottosegretario Cosentino rinunci ad ogni incarico di Governo, Pag. XIVal fine di consentire alle istituzioni di conservare la propria credibilità. Evidenziato quindi che la logica della maggioranza sottende una prevaricazione delle funzioni della magistratura, richiama la gravità delle accuse mosse all'esponente politico campano, che ritiene gli impediscano di svolgere serenamente il proprio ruolo. Giudicate altresì sorprendenti le argomentazioni addotte da quest'ultimo a propria difesa, reputa grave e deleteria ogni forma di tacita tolleranza di tale episodio di collusione tra criminalità e politica. Ricordato, quindi, il sacrificio di molti cittadini nella lotta alle mafie, invita i gruppi della maggioranza a recuperare responsabilmente dignità e senso delle istituzioni.

MAURIZIO PANIZ (PdL). Richiamata preliminarmente la centralità, nell'ordinamento processualpenalistico, della presunzione di innocenza, reputa insussistenti i gravi indizi di colpevolezza per i reati ascritti al sottosegretario Cosentino nonché infondate le argomentazioni secondo le quali lo stesso avrebbe goduto del consenso elettorale della criminalità organizzata. Ritenuta parimenti ingiusta la richiesta di dimissioni formulata negli strumenti di indirizzo in esame, rammenta il diverso orientamento seguito dalla sua parte politica allorquando indagini giudiziarie ebbero ad oggetto componenti dei precedenti Esecutivi di centrosinistra. Sottolineata quindi la collaborazione offerta agli organi inquirenti dal sottosegretario Cosentino, del quale auspica il pieno proscioglimento, richiama i dati salienti dell'attività svolta dal Governo per contrastare la criminalità organizzata.

MARCO MINNITI (PD). Evidenziata la gravità e il carattere non veritiero delle dichiarazioni rivoltegli dal deputato Paniz, chiede l'istituzione di un giurì d'onore che ne valuti l'attendibilità.

PRESIDENTE. Assicura che riferirà al Presidente della Camera la richiesta del deputato Minniti.

MAURIZIO PANIZ (PdL). Manifesta disponibilità a chiedere pubblicamente scusa al deputato Minniti nell'ipotesi in cui l'informazione in suo possesso dovesse rivelarsi inesatta.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge le mozioni Di Pietro n. 1-00282, Franceschini n. 1-00283 e Casini n. 1-00287.

Seguito della discussione congiunta dei disegni di legge: S. 1790 - Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2010) (approvato dal Senato) (A.C. 2936-A); S. 1791 - Bilancio di previsione dello Stato per il 2010 e bilancio pluriennale 2010-2012 (approvato dal Senato) (A.C. 2937-A); Nota di variazioni (A.C. 2937-bis).

Nella seduta del 9 dicembre 2009 è iniziata la discussione congiunta sulle linee generali.

PIER PAOLO BARETTA (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, preannunzia il ritiro di circa i quattro quinti delle proposte emendative presentate dal suo gruppo ai documenti di bilancio, precisando altresì che analoga decisione è stata assunta dagli altri gruppi di opposizione.

Per un richiamo al Regolamento.

MASSIMO POLLEDRI (LNP). Richiamato l'articolo 72, comma 2, del Regolamento, lamenta che sono state assegnate alle competenti Commissioni alcune proposte di legge in materia di contrasto all'omofobia, nonostante non siano ancora trascorsi sei mesi dalla sostanziale reiezione di provvedimenti di analogo contenuto.

Si riprende la discussione.

GIORGIO LA MALFA (Misto-RRP). Richiamato il delicato contesto economico-finanziario nazionale, rileva che sarebbe Pag. XVstata preferibile una manovra più incisiva ed accompagnata da una significativa riduzione della pressione fiscale e della spesa pubblica. Lamentato quindi l'atteggiamento rinunciatario sotteso alla politica economica del Governo, esprime un giudizio negativo sul contenuto dei documenti di bilancio in discussione.

ALDO DI BIAGIO (PdL). Sottolinea l'opportunità di destinare maggiori risorse alle comunità di italiani residenti all'estero, lamentando come i continui tagli apportati ai relativi fondi, pur ascrivibili ad una condivisibile politica di rigore, rischino di ampliare le distanze tra i nostri connazionali e l'Italia. Invita pertanto il Governo ad adottare concrete misure in favore delle numerose comunità di nostri concittadini emigrati all'estero.

RITA BERNARDINI (PD). Nell'auspicare che il Governo non ponga la questione di fiducia sull'approvazione del disegno di legge finanziaria, malgrado la disponibilità del suo gruppo a ritirare parte delle proposte emendative presentate, giudica assolutamente insufficienti ed inadeguati gli stanziamenti previsti dalla manovra economica per fronteggiare l'emergenza penitenziaria, sulla quale sollecita una maggiore attenzione da parte dell'Esecutivo.

FRANCESCO NUCARA (Misto-RRP). Espressa sostanziale condivisione per le misure adottate dall'Esecutivo al fine di contrastare la difficile congiuntura economica internazionale, richiama i principali obiettivi della manovra finanziaria in esame, manifestando perplessità sulle disposizioni riguardanti il blocco delle procedure esecutive attivate dai creditori nei confronti delle regioni inadempienti, eccessivamente penalizzanti per i privati.

GIOVANNI LOLLI (PD). Esprime sconcerto per le disposizioni recate dal disegno di legge finanziaria in relazione al regime fiscale da applicare nelle aree colpite dal sisma dello scorso aprile, che reputa gravoso e discriminatorio rispetto al trattamento riservato in passato ad altri territori segnati da analoghi eventi tellurici. Giudicata altresì illogica ed inefficace l'introduzione della cosiddetta cedolare secca sui canoni locatizi corrisposti nel territorio aquilano, paventa il rischio che una eccessiva pressione fiscale impedisca la ripresa del ciclo economico nei medesimi luoghi. Auspica quindi l'accoglimento delle proposte emendative in tal senso presentate dal suo gruppo.

AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Evidenziato il carattere scarsamente strategico e di portata limitata della manovra economica in discussione, che, in particolare, non prevede alcuna misura a sostegno della ricerca e dell'innovazione, ritiene che il maxiemendamento approvato in Commissione confermi l'indecisione del Governo dinanzi alla grave crisi in atto. Nel ribadire inoltre la difficile situazione delle popolazioni abruzzesi colpite dal sisma dell'aprile scorso, evidenzia la scarsa attenzione riservata dal Governo alle stesse, richiamando il mancato rispetto degli impegni assunti dall'Esecutivo in sede di esame di una mozione in favore dei cittadini abruzzesi.

SIMONE BALDELLI (PdL). Nel ritenere la manovra di finanza pubblica in discussione una sorta di ponte verso il nuovo modello di documenti di bilancio prefigurato dalla riforma della contabilità nazionale attualmente all'esame dell'altro ramo del Parlamento, evidenzia l'equilibrio e la prudenza con cui il Ministro dell'economia e delle finanze ha governato la difficile congiuntura economica, attribuendo un preminente rilievo al contenimento della spesa pubblica ed alla quadratura dei saldi finanziari. Richiamati quindi i contenuti della manovra in discussione, ne sottolinea la valenza qualitativa, dando atto del proficuo lavoro svolto dalla V Commissione nel corso dell'iter in sede referente.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione congiunta sulle linee generali e prende atto che i relatori di minoranza rinunziano alla replica.

Pag. XVI

GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO (PdL), Relatore per la maggioranza sul disegno di legge n. 2937-A. Ribadisce il giudizio positivo su una manovra finanziaria che, anche in considerazione della crisi economica in atto e dei vincoli di bilancio, prevede interventi specifici, in particolare, a sostegno del mercato del lavoro. Giudicate inoltre improprie le tesi contenute nelle relazioni di minoranza, auspica che nel prosieguo della legislatura il Governo possa adottare efficaci misure di rilancio dell'economia nazionale.

MASSIMO ENRICO CORSARO (PdL), Relatore per la maggioranza sul disegno di legge n. 2936-A. Precisa che le proposte emendative presentate in Commissione bilancio dai gruppi di opposizione, sebbene spesso condivisibili, non sono state considerate recepibili all'interno del maxiemendamento al disegno di legge finanziaria in quanto strutturalmente incompatibili con l'architettura generale del medesimo. Sottolineato altresì che l'esame in sede referente si è comunque protratto a lungo senza comprimere il confronto parlamentare, rivolge, al riguardo, un sentito ringraziamento al presidente della V Commissione. Dà altresì conto dell'avvenuta correzione di taluni errori materiali riscontrati nei testi dei documenti di bilancio in distribuzione.

GIUSEPPE VEGAS, Viceministro dell'economia e delle finanze. Nel rivolgere un ringraziamento ai relatori, al presidente della V Commissione e a tutti coloro che sono intervenuti nella discussione, conferma la validità della scelta del Governo di effettuare un accurato controllo dei conti pubblici in un contesto di grave crisi economica in atto. Nel ricordare le modifiche apportate in sede referente a sostegno dei cittadini in difficoltà, senza peraltro elevare la pressione fiscale, ritiene che il ricorso al fondo destinato ai trattamenti di fine rapporto sia correlato alla necessità di gestire in modo appropriato partite che transitano nella tesoreria dello Stato, osservando altresì che le disposizioni relative alla vendita dei beni confiscati alle organizzazioni criminali saranno accompagnate da adeguati controlli da parte dei comitati antimafia. Sottolinea, infine, che la centralità del Parlamento può essere assicurata nel momento in cui tale istituzione garantisce le ragioni della collettività.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito alla seduta di domani.

Per la risposta a strumenti del sindacato ispettivo.

Interviene per sollecitare la risposta ad atti di sindacato ispettivo da lui presentati il deputato GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE (PD).

Modifica nella costituzione di una Commissione permanente.

PRESIDENTE. Comunica che la IX Commissione ha proceduto alla elezione del deputato Carlo Monai a segretario, in sostituzione del deputato Aurelio Salvatore Misiti, che ha cessato di far parte della Commissione.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Venerdì 11 dicembre 2009, alle 9,30.

(Vedi resoconto stenografico pag. 96).

La seduta termina alle 19,30.