XVI LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di giovedì 25 febbraio 2010

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 25 febbraio 2010.

Albonetti, Alessandri, Angelino Alfano, Berlusconi, Bindi, Bonaiuti, Boniver, Bossi, Brambilla, Brancher, Brugger, Brunetta, Buonfiglio, Buttiglione, Caparini, Carfagna, Casero, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Cosentino, Cossiga, Cota, Craxi, Crimi, Crosetto, D'Alema, D'Amico, Delfino, Donadi, Fitto, Franceschini, Frattini, Gelmini, Gibelli, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, La Russa, Leone, Lo Monte, Lolli, Lombardo, Lupi, Lusetti, Mantovano, Maroni, Martini, Antonio Martino, Mazzocchi, Melchiorre, Melis, Meloni, Menia, Miccichè, Migliavacca, Milanato, Molgora, Mura, Nucara, Leoluca Orlando, Pescante, Prestigiacomo, Razzi, Roccella, Romani, Ronchi, Rotondi, Saglia, Sardelli, Scajola, Stefani, Strizzolo, Stucchi, Tabacci, Toto, Tremonti, Urso, Vegas, Vito, Zacchera.

(Alla ripresa pomeridiana della seduta).

Albonetti, Alessandri, Angelino Alfano, Berlusconi, Bindi, Bonaiuti, Boniver, Bossi, Brambilla, Brancher, Brugger, Brunetta, Buonfiglio, Buttiglione, Caparini, Carfagna, Casero, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Cosentino, Cossiga, Cota, Craxi, Crimi, Crosetto, D'Alema, D'Amico, Delfino, Donadi, Fitto, Franceschini, Frattini, Gelmini, Gibelli, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, La Russa, Leone, Lo Monte, Lolli, Lombardo, Lupi, Lusetti, Mantovano, Maroni, Martini, Antonio Martino, Mazzocchi, Melchiorre, Melis, Meloni, Menia, Miccichè, Migliavacca, Milanato, Molgora, Mura, Nucara, Leoluca Orlando, Pescante, Prestigiacomo, Razzi, Roccella, Romani, Ronchi, Rotondi, Saglia, Sardelli, Scajola, Stefani, Strizzolo, Stucchi, Tabacci, Toto, Tremonti, Urso, Vegas, Vito, Zacchera.

Annunzio di proposte di legge.

In data 24 febbraio 2010 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
BOCCHINO ed altri: «Norme in materia di nomina del Comandante generale del Corpo della guardia di finanza e di attività di concorso del medesimo Corpo alle operazioni militari in caso di guerra e alle missioni militari all'estero» (3244);
LUSSANA: «Modifica all'articolo 1 della legge 20 ottobre 1990, n. 302, in materia di elargizione in favore delle vittime della criminalità organizzata» (3245);
SANTELLI: «Modifica all'articolo 162 del codice civile in materia di convenzioni matrimoniali» (3246);
PALOMBA e BORGHESI: «Modifiche al codice civile in materia di parentela e di filiazione» (3247);
BORGHESI ed altri: «Modifiche alla legge 1o dicembre 1970, n. 898, in materia di semplificazione delle procedure e di riduzione dei tempi per lo scioglimento del matrimonio» (3248);
SBAI: «Istituzione del Registro pubblico delle moschee e dell'Albo nazionale degli imam» (3249);
SBAI: «Modifica all'articolo 61 del codice penale in materia di circostanza aggravante per i reati commessi per ragioni o consuetudini etniche, religiose o culturali» (3250);
BOBBA e MOSCA: «Istituzione del contratto unico di ingresso» (3251).

Saranno stampate e distribuite.

Adesione di un deputato a una proposta di legge.

La proposta di legge MADIA ed altri: «Disposizioni per l'istituzione di un contratto unico di inserimento formativo e per il superamento del dualismo nel mercato del lavoro» (2630) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Andrea Orlando.

Trasmissioni dal Senato.

In data 24 febbraio 2010 il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza il seguente disegno di legge:
S. 1974. - «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 gennaio 2010, n. 3, recante misure urgenti per garantire la sicurezza di approvvigionamento di energia elettrica nelle isole maggiori» (approvato dal Senato) (3243).

In data 25 febbraio 2010 il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza il seguente disegno di legge:
S. 2002. - «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1o gennaio 2010, n. 1, recante disposizioni urgenti per la proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia e disposizioni urgenti per l'attivazione del Servizio europeo per l'azione esterna e per l'Amministrazione della Difesa» (approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (3097-B).

Saranno stampati e distribuiti.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

A norma del comma 1 dell'articolo 72 del regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

I Commissione (Affari costituzionali):
PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE SANTELLI: «Modifiche al titolo IV della parte seconda della Costituzione concernenti la magistratura e l'esercizio della giurisdizione» (3122) Parere delle Commissioni II e IV.

II Commissione (Giustizia):
ZAMPARUTTI ed altri: «Introduzione del capo VII-bis del titolo II della parte III del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115, concernente il patrocinio a spese dello Stato in favore del cittadino italiano sottoposto a procedimento penale in uno Stato estero non appartenente all'Unione europea» (2703) Parere delle Commissioni I, III, V e VI.

VII Commissione (Cultura):
BELTRANDI ed altri: «Disposizioni per l'indicazione obbligatoria delle fonti nel caso di divulgazione di ricerche, dati o grafici nel corso di trasmissioni radiotelevisive» (3100) Parere delle Commissioni I, V e IX.

X Commissione (Attività produttive):
LUSETTI: «Disciplina dell'attività di intermediazione sulla pubblicità a garanzia della trasparenza tra le imprese» (556) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VI, VII (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento), IX (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento) e XIV;
CECCUZZI: «Istituzione di una casa da gioco a Chianciano Terme» (2373) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), IV, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VIII, XI, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
POLI ed altri: «Disciplina dell'attività professionale nel settore delle scienze estetiche e bionaturali» (3133) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VII, XI, XII (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento), XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
ZAMPARUTTI ed altri: «Esenzione dal pagamento delle forniture di energia elettrica in favore delle famiglie con figli in condizioni di estremo disagio economico» (3154) Parere delle Commissioni I, V e XII.

XI Commissione (Lavoro):
SAMPERI ed altri: «Delega al Governo in materia di stato giuridico, trattamento economico e incremento della dotazione organica del personale del Corpo di polizia penitenziaria» (1137) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento) e V.

XIII Commissione (Agricoltura):
NASTRI: «Incremento del Fondo per lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile in agricoltura di cui all'articolo 1, comma 1068, della legge 27 dicembre 2006, n. 296» (3157) Parere delle Commissioni I, V, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e XII (Affari sociali):
RAISI: «Disposizioni in materia di accertamenti sanitari obbligatori relativi all'uso di sostanze stupefacenti» (2976) Parere delle Commissioni II, V, VII, XI e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

La Commissione europea, in data 24 febbraio 2010, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo in applicazione dell'articolo 294, paragrafo 6, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea relativa alla posizione del Consiglio in prima lettura in vista dell'adozione di un regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla rete ferroviaria europea per un trasporto merci competitivo (COM(2010)68 definitivo), che è assegnata, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, alla Commissione IX (Trasporti), con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Il ministro per le politiche europee, con lettera in data 25 febbraio 2010, ha trasmesso, ai sensi degli articoli 3 e 19 della legge 4 febbraio 2005, n. 11, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.

Tali atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Richieste di parere parlamentare su atti dei Governo.

Il ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con lettera in data 23 febbraio 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 28, comma 3, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di regolamento ministeriale recante la fusione dell'APAT, dell'INFS e dell'ICRAM in un unico istituto, denominato Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) (193).
Tale richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla VIII Commissione (Ambiente), che dovrà esprimere il prescritto parere entro il 17 marzo 2010. È altresì assegnata, ai sensi del comma 2 dell'articolo 96-ter del regolamento, alla V Commissione (Bilancio), che dovrà esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 7 marzo 2010.

Il ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 24 febbraio 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 17, comma 4-bis, della legge 23 agosto 1988, n. 400, e dell'articolo 13, comma 2, della legge 15 marzo 1997, n. 59, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di regolamento di organizzazione del Ministero degli affari esteri (192).
Tale richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla I Commissione (Affari costituzionali), che dovrà esprimere il prescritto parere entro il 27 marzo 2010. È altresì assegnata, ai sensi del comma 2 dell'articolo 96-ter del regolamento, alla V Commissione (Bilancio), che dovrà esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 12 marzo 2010.

Atti di controllo e di indirizzo.

Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

Elementi e verifiche di competenza in merito al regime fiscale applicabile ai fondi percepiti dall'associazione «Italia dei Valori» - n. 2-00585

A)

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri dell'economia e delle finanze e della giustizia, per sapere - premesso che:
recenti notizie di cronaca riferiscono che l'Italia dei Valori avrebbe ricevuto i rimborsi elettorali dalla Camera dei deputati non già come partito politico, ma come associazione privata cui fa parte il leader attuale del partito;
in realtà i rimborsi elettorali spettanti alla lista «Idv-lista Di Pietro» sarebbero stati di fatto percepiti da un'associazione composta dallo stesso Di Pietro, da una deputata componente del gruppo, che ricopre anche la carica di segretario di presidenza della Camera dei deputati e da uno stretto congiunto del primo. Fra l'associazione e il partito vi è una diversa personalità giuridica tant'è che in una causa, pur presente l'associazione, è stata dichiarata la contumacia del partito;
l'ufficio di presidenza, di cui fa parte la sopradetta deputata socia dell'associazione, e proprio per autocertificazione della medesima, il 23 aprile 2009 ribadiva una propria linea giurisprudenziale per la quale si riteneva «che la lista elettorale "Italia dei Valori-Lista Di Pietro" quale soggetto giuridico avente titolo ai rimborsi elettorali, risultava rappresentata (in base ai documenti in atti e alle allegate autocertificazioni, allo stato giuridicamente efficaci e non inficiate da provvedimenti giudiziali) dalle persone fisiche autocertificate rappresentanti legali della stessa ai fini della erogazione dei contributi elettorali» per cui «l'asserita distinzione soggettiva tra movimento ed associazione Italia dei Valori non risultava rilevante ai fini dell'individuazione del soggetto elettorale avente titolo ai rimborsi». Ciò veniva giustificato per la «assenza di elementi (...) che evidenziassero la presenza di altre persone fisiche aventi titolo a rivendicare la titolarità di detta rappresentanza»;
ai sensi dell'articolo 1 della legge n. 157 del 1999, è attribuito ai movimenti e partiti politici un rimborso in relazione alle spese elettorali sostenute per le campagne per il rinnovo del Parlamento, anche europeo, e consigli regionali sulla base di provviste finanziarie messe a disposizione dal ministero dell'economia e delle finanze;
ulteriormente occorre valutare che i partiti o movimenti politici non hanno una sorta di tipicità, dal punto di vista della natura giuridica della associazione quale assetto strumentale, ma certo potrebbe essere ipotizzabile la sostanziale identità della persona, ancorché non riconosciuta, quando una associazione sia posseduta dall'altra ad avviso dell'interpellante, tuttavia, il caso che ci occupa vede pacificamente due associazioni distinte, una che fa in concreto politica ed un'altra di persone che riscuote e dispone dei denari destinati ai soggetti politici;
ferma restando la competenza delle Camere nell'individuare i soggetti destinatari del rimborso, ad avviso degli interpellanti occorre fare piena luce sul regime contabile e fiscale della predetta società (nonché di riflesso sulle eventuali conseguenze di carattere penale) in relazione all'erogazione del rimborso;
è di facile accertamento se il movimento, e non la associazione, abbia sopportato le spese della campagna elettorale, essendo i bilanci dei partiti pubblici;
in caso di accertamento negativo (cioè qualora le spese per la campagna elettorale non siano state affrontate dal partito), due sono le considerazioni:
a) il regime del rimborso forfettario non è la regola ma l'eccezione per cui quello che la legge ha concesso al partito non è applicabile per analogia alla associazione, quindi occorrerà verificare se vi siano state delle plusvalenze fra i costi della campagna elettorale ed i ricavi dei rimborsi e assoggettarli a tassazione;
b) essendo l'associazione soggetto diverso dal partito in sostanza, questa avrebbe elargito servizi al partito economicamente valutabili e valutati che devono essere assoggettati alla normativa sul finanziamento privato ai partiti con le conseguenze di legge in caso di inottemperanza;
in caso di accertamento negativo (cioè qualora le spese per la campagna elettorale siano state affrontate dal partito), non si potrà che dedurre che i denari per rimborso, in quanto percepiti da soggetto diverso rispetto a chi ha effettuato l'esborso: in realtà non avrebbero di fatto contribuito alla remunerazione per tale titolo divenendo così mero ricavo. Appare evidentemente consequenziale che questi ricavi debbano essere assoggettati a tassazione;
questi fatti necessitano, quindi, sia una valutazione da parte del Governo, sia dell'acquisizione di elementi circa l'attività della magistratura con particolare riferimento al titolo contabile cui l'associazione ha fatto riferimento in relazione all'acquisizione del denaro per rimborsi elettorali, all'eventuale mancata dichiarazione dei redditi e alle connesse conseguenze penali, alle modalità con le quali è stata considerata tale acquisizione di denaro alla luce degli obblighi imposti dalla legge in materia di finanziamento dei partiti -:
di quali elementi disponga il Governo sulla vicenda nell'ambito delle sue competenze;
quali azioni il Governo intenda adottare rispetto ai fatti esposti e, in particolare, quali verifiche intenda effettuare rispetto a quanto evidenziato in premessa;
quale sia comunque il regime fiscale che il Governo applicherà ai fondi percepiti dall'associazione «Italia dei Valori».
(2-00585) «Brigandì, Barani, Comaroli, Vanalli, Pini, Fava, Allasia, Goisis, De Nichilo Rizzoli, De Luca, Di Biagio, Mussolini, Rondini, Saltamartini, Chiappori, Girlanda, Ciccioli, Castellani, Vincenzo Antonio Fontana, Mottola, Mazzuca, Pizzolante, Versace, Catone, Di Virgilio, Mancuso, Fucci, Dell'Elce, Palumbo, Toccafondi, Vessa, Gioacchino Alfano, Iapicca, Bergamini, Biasotti, Garagnani, Lehner, Paglia».
(21 gennaio 2010)

Iniziative per la soluzione della crisi diplomatica in atto tra la Libia e i Paesi aderenti all'area Schengen - n. 2-00623

B)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari esteri, per sapere - premesso che:
domenica 14 febbraio 2010 la Libia ha improvvisamente e senza preavviso disposto la sospensione della concessione di visti in ingresso nel proprio Paese verso tutti i Paesi provenienti dall'area Schengen, nonché l'inefficacia di quelli già concessi, quale atto di rappresaglia nei confronti della Svizzera, a seguito di una lunga tensione politico-diplomatica tra i due Paesi, che ha visto prima il sequestro in Libia di due imprenditori svizzeri, attualmente riparati presso l'ambasciata svizzera in Libia, e che poi è sfociato nella pubblicazione da parte della Svizzera di una «lista nera» di circa 188 personalità libiche, alle quali è stato vietato l'ingresso nel Paese elvetico;
la reazione libica è apparsa immediatamente sproporzionata e autolesionista, come dichiarato dalla stessa Margherita Boniver, Presidente del comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen;
il nostro Paese ha rapporti particolarmente intensi e impegnativi con la Libia, sul piano politico ed economico, che richiedono per la loro gestione una politica estera equilibrata nei confronti di un Paese che ha certamente una valenza strategica rilevante, mentre alla luce dei fatti il Governo italiano sembra aver mostrato troppa sicurezza, all'indomani della ratifica dell'accordo tra Italia e Libia, sulla sua capacità nel gestire un rapporto che si sta rivelando assai più complicato ed impegnativo dei facili trionfalismi mostrati in occasione della visita del leader libico in Italia e che segna una battuta d'arresto sulla via della normalizzazione dei rapporti politico-diplomatici del Paese libico nel contesto internazionale;
a fronte della crisi politico-diplomatica che ha assunto da domenica modalità preoccupanti - trasformandosi da una escalation della tensione nei rapporti bilaterali tra Svizzera e Libia in un vero e proprio contenzioso multilaterale che vede coinvolti tutti i Paesi dell'area Schengen, a cui risulta inibito non si sa per quanto tempo, l'ingresso nel Paese libico - appare altamente auspicabile che il Governo italiano, in vista del Consiglio per gli affari esteri del 22 febbraio 2010, assuma un approccio che possa aiutare lo sblocco della situazione e che conduca ad un ripensamento delle misure sin qui adottate -:
quali iniziative urgenti intenda adottare, alla luce degli intensi rapporti economici e politici che l'Italia ha con la Libia, per facilitare, nel più breve tempo possibile, una soluzione del conflitto politico-diplomatico in atto, che sia tale in ogni caso da salvaguardare l'equilibrio e la coesione con tutti i Paesi aderenti all'area Schengen.
(2-00623) «Fassino, Tempestini, Gozi, Giacomelli, Maran, Lolli, Dal Moro, Merloni, Pollastrini, Ventura, Soro, Cuperlo, Vaccaro, Castagnetti, Mazzarella, Rubinato, Martella, Fogliardi, Vannucci, Zunino, Calvisi, Boffa, Rigoni, Baretta, Samperi, Bordo, Burtone, Mosella, Velo, D'Antoni, Mecacci, Cesare Marini, Marrocu, Cuomo, Sposetti».
(16 febbraio 2010)

Iniziative per una corretta applicazione dell'accordo relativo alla moratoria dei debiti delle piccole e medie imprese nei confronti del sistema creditizio - n. 2-00614

C)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
sono trascorsi circa sei mesi dall'accordo tra il Ministro interpellato, il presidente dell'Abi e le associazioni datoriali di categoria per l'introduzione di una moratoria dei debiti delle piccole e medie imprese nei confronti del sistema creditizio;
l'accordo, denominato «avviso comune», prevedeva la sospensione dei debiti delle piccole e medie imprese verso il sistema creditizio con la sospensione per dodici mesi del pagamento della quota capitale delle rate di mutuo, del pagamento della quota capitale implicita nei cambi di leasing immobiliare e mobiliare e l'allungamento a 270 giorni delle scadenze del credito a breve termine per sostenere le esigenze di cassa con riferimento alle operazioni di anticipazione su crediti certi ed esigibili;
dalle ricerche effettuate da alcune associazioni di categoria è emerso un dato significativo che ha generato molte perplessità, ovvero che l'83 per cento delle aziende non avrebbe aderito alla moratoria creditizia;
nell'intento di fornire un'adeguata interpretazione a tale situazione, è doveroso sottolineare che, nella maggior parte dei casi, si fa riferimento alla sospensione per dodici mesi del pagamento della quota capitale delle rate di mutuo, mentre raramente ci si riferisce, soprattutto da parte dei rappresentanti del sistema bancario, alle altre tipologie di operazione relative appunto alla moratoria;
nell'ultimo anno le aziende di grandi dimensioni (nonché la pubblica amministrazione) hanno differito i pagamenti così da «finanziarsi» in danno dei piccoli fornitori, determinando gravi difficoltà finanziarie delle piccole e medie imprese;
per far fronte ai danni provocati da questa politica, le imprese di piccole e medie dimensioni hanno tentato di rivolgersi al sistema bancario, chiedendo di aderire alla moratoria per il terzo tipo di operazione, che accorderebbe alle imprese con propri debitori, particolarmente tardivi di mantenere aperte le anticipazioni di credito per un periodo più lungo rispetto a quello massimo imposto da «Basilea 2» ed applicato dalle banche (cioè da 180 a 270 giorni);
attraverso questa operazione l'imprenditore potrebbe occupare il margine di fido non utilizzato ricorrendo alla moratoria, quindi non rimborsando al sistema quei crediti, certi ed esigibili, che, una volta scadute le anticipazioni, secondo le normali procedure lo avrebbero condotto ad un nuovo addebito sui conti correnti ed alle conseguenti difficoltà finanziarie, pur in presenza di capacità di affidamento;
purtroppo, però, questo importante aspetto della moratoria creditizia viene spesso ignorato o reso difficilmente applicabile da parte dei direttori di filiali bancarie;
la realtà che si riscontra sempre più spesso sul territorio è costituita dal verificarsi di un lento e graduale processo, iniziato già dai primi mesi del 2008 (dunque prima della crisi economico-finanziaria che ha sconvolto gli scenari economici internazionali), di riduzione del credito da parte delle banche verso le imprese più fragili, prevalentemente di piccole dimensioni e con capitali investiti modesti, le quali non hanno altre risorse per sostenere la carenza di liquidità generata dalla crisi dei mercati e che, dunque, rischiano di non vedere altre alternative alle procedure giudiziali di crisi;
se le statistiche diffuse dalle banche mostrano una tenuta se non addirittura un incremento degli impieghi, ciò non può avere altra spiegazione che la concentrazione ancora più marcata del credito nei confronti delle medio-grandi imprese, che detengono ben altro potere contrattuale anche in tempo di crisi -:
quali iniziative urgenti di competenza il Ministro interpellato intenda adottare affinché vi sia una completa e corretta applicazione di uno strumento importante quale quello della moratoria fiscale per le piccole e medie imprese, al fine di dare una boccata di ossigeno ad un settore di fondamentale importanza per l'intera economia nazionale, veicolo di diffusione del made in Italy nel mondo.
(2-00614) «Polidori, Bocchino».
(9 febbraio 2010)

Problematiche conseguenti alla soppressione delle ore di educazione musicale nel piano degli studi del liceo delle scienze umane - n. 2-00626

D)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per sapere - premesso che:
il Consiglio dei ministri nella seduta del 4 febbraio 2010 ha approvato definitivamente il «Regolamento concernente la revisione dell'assetto ordinamentale organizzativo e didattico dei licei», eliminando totalmente l'insegnamento della musica dal liceo di scienze umane (ex istituto magistrale) ad indirizzo tradizionale;
tale insegnamento, precedentemente previsto per 33 ore annue in ciascuna delle cinque classi, era stato poi ridotto con un numero di 66 ore annuali di musica solo nel primo biennio, con conseguente riduzione di 33 ore: ora scompare completante, non prevedendo il nuovo decreto di attuazione l'insegnamento della musica in tali scuole;
a seguito di questi cambiamenti perderanno il loro posto tutti i docenti di educazione musicale (classe di concorso A031) degli ex istituti magistrali, oggi licei di scienze umane, senza che il Governo ed il ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca abbiano indicato come e dove utilizzare tali docenti;
è da considerare che solo minima parte di tali docenti potranno trovare sistemazione nei licei musicali, spesso in altri comuni e province rispetto alla loro residenza, con grave disagio sia economico sia sociale e familiare degli stessi insegnati, costretti a trasferirsi pur di conservare il loro posto di lavoro;
occorre, inoltre, aggiungere che l'insegnamento della musica è sempre stato ritenuto opportuno e necessario negli ex istituti magistrali e avrebbe dovuto essere considerato tale anche nel liceo di scienze umane, in considerazione del fatto che la maggior parte degli studenti di questo tipo di liceo avrà come sbocco finale nel mondo del lavoro l'insegnamento nelle scuole d'infanzia e nelle scuole elementari, dove la musica ha una fondamentale importanza sia per favorire l'accoglienza che la socialità dei bambini sia per numerose attività didattiche -:
quali provvedimenti ritenga opportuno assumere al fine di riconsiderare il reinserimento nel piano del liceo di scienze umanistiche delle ore di educazione musicale preesistenti negli ex istituti magistrali o in mancanza di prevedere disposizioni per l'utilizzo in altri istituti dei docenti perdenti posto, in relazione ai loro titoli accademici;
quali siano le ragioni che hanno indotto il Governo ad eliminare totalmente la musica dal piano degli studi del liceo delle scienze umane, in contrasto con la tradizione degli ex istituti magistrali;
come intenda il Ministro interpellato, nel caso in cui non si intenda reintrodurre l'insegnamento della musica, reintegrare i docenti titolari dell'educazione musicale che così perderanno la cattedra.
(2-00626) «Tassone, Adornato, Bosi, Capitanio Santolini, Cera, Ciccanti, Ciocchetti, Compagnon, De Poli, Delfino, Dionisi, Drago, Anna Teresa Formisano, Galletti, Libè, Mannino, Mereu, Mantini, Mondello, Naro, Occhiuto, Pezzotta, Pisacane, Poli, Rao, Ria, Romano, Ruggeri, Ruvolo, Nunzio Francesco Testa, Volontè, Zinzi».
(23 febbraio 2010)

Chiarimenti inerenti allo stato dei lavori, ai costi e alle modalità di aggiudicazione degli appalti per le opere connesse al programmato vertice del G8 nell'isola di La Maddalena - n. 2-00622

E)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri e i Ministri dell'economia e delle finanze e per i rapporti con le regioni, per sapere - premesso che:
le indagini della magistratura che hanno coinvolto i vertici della protezione civile e ancora prima alcune inchieste della stampa nazionale, in particolare del quotidiano la Repubblica, riprese da tutta la stampa sarda, hanno richiamato l'attenzione dell'opinione pubblica sarda e nazionale sullo stato dei lavori, sui relativi costi e sulle modalità di aggiudicazione degli appalti per le opere connesse al programmato vertice del G8 nel luglio del 2008 nell'isola di La Maddalena, vertice successivamente trasferito nella sede de L'Aquila;
come è noto, infatti, al vertice era prevista la partecipazione dei rappresentanti dei Governi dei Paesi membri del G8 accompagnati da delegazioni molto ampie e composite;
data la risonanza mondiale dall'evento, era prevista la presenza di migliaia di persone, tra cui giornalisti, tecnici, operatori della sicurezza ed altri soggetti impiegati per il corretto svolgimento della manifestazione;
il Governo Prodi e l'attuale Esecutivo avevano programmato tutte le attività necessarie per l'ottimale organizzazione del grande evento e l'adeguata accoglienza delle rappresentanze dei Paesi partecipanti e dei Capi di Governo, garantendo, in particolare, la logistica della mobilità nell'ambito del territorio interessato e l'attuazione delle iniziative infrastrutturali necessarie per ospitare nelle migliori condizioni il grande evento;
la particolare complessità organizzativa dell'evento, infatti, richiedeva necessariamente la realizzazione di interventi infrastrutturali, di nuove strutture ricettive adeguate o la riconversione delle strutture esistenti, anche ai fini dall'accoglienza e dell'assistenza sanitaria;
furono, perciò, adottate misure di carattere straordinario ed urgente per assicurare il regolare svolgimento del summit e tutte le manifestazioni e gli incontri ad esso connessi sono stati dichiarati «grande evento»;
con ordinanza firmata dal Presidente del Consiglio dei ministri n. 3698 del 29 agosto 2008, per consentire in termini di somma urgenza l'espletamento delle iniziative citate nel piano delle opere correlate alla realizzazione del grande evento relativo alla Presidenza italiana del G8 e per favorire il rilancio turistico e socio-economico dell'arcipelago della Maddalena, furono riservate risorse finanziarie per complessivi 834 milioni di euro per le opere previste nell'isola di La Maddalena e altre opere, cosiddette collaterali, da realizzare nei territorio del nord Sardegna; la stessa ordinanza stabilì per la realizzazione di tali interventi le cosiddette «procedure accelerate» in deroga alla legislazione vigente, proprie degli interventi tipici della protezione civile;
un'ulteriore ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri aveva previsto la nomina di un soggetto attuatore con funzioni vicario di supervisione dagli interventi da realizzare nell'isola di La Maddalena e sul territorio nazionale, con il compito di verificare la tempestività delle procedure per l'affidamento delle progettazioni, dei lavori, dai servizi e delle forniture, per la stipula dei relativi contratti, nonché della funzionalità delle opere; allo stesso soggetto fu assegnato il compito di monitorare l'impiego delle risorse finanziarie e, in generale, l'utilizzo delle somme comunque assegnate per la realizzazione del vertice G8;
il decreto-legge 23 ottobre 2008, n. 162, dispose, tra le altre cose, interventi urgenti per il finanziamento delle opere per il G8;
l'articolo 3 del citato decreto-legge autorizzò, in favore della regione Sardegna, la spesa di soli 233 milioni di euro per fare fronte alla realizzazione delle opere contenute nel piano del grande evento relativo alla Presidenza italiana del G8, di cui 18.266 milioni rivenienti dalle somme relative alle delibere Cipe 22 dicembre 2006, n. 165, e 22 dicembre 2006, n. 179, pubblicate, rispettivamente, nella Gazzetta ufficiale n. 94 del 24 aprile 2007 e n. 118 del 28 maggio 2007, di applicazione delle sanzioni sulle assegnazioni alla regione Sardegna ex delibere Cipe n. 36 del 2002 e n. 17 del 2008, di cui 103,690 milioni derivanti dalle assegnazioni alla regione Sardegna ex delibera Cipe n. 20 del 2004, non impegnate nei termini prescritti dalla delibera Cipe 22 marzo 2006, n. 14, pubblicata nella Gazzetta ufficiale n. 256 del 3 novembre 2006; 111,044 milioni nell'ambito delle risorse destinate alla regione Sardegna dalla delibera Cipe 21 dicembre 2007, n. 166, pubblicata nella Gazzetta ufficiale n. 123 del 13 maggio 2008, per la realizzazione di programmi strategici di interesse regionale;
tale finanziamento non copriva le spese previste per le cosiddette opere collaterali, tra cui la strada Sassari-Olbia - opere che peraltro risultano non essere al momento ancora finanziate - ma era rivolto esclusivamente alle opere nell'isola di La Maddalena o si integrava uno stanziamento pari a 100 milioni di euro, già disposto dal Governo Prodi all'inizio del 2008, proprio per le stesse finalità;
i lavori nell'isola di La Maddalena vennero, quindi, avviati in preparazione dell'evento del G8. Il successivo spostamento del vertice del G8 nella sede de L'Aquila fu, tuttavia, accompagnato dalla conferma, da parte del Governo, della completa realizzazione di tutto le opere programmate nell'isola;
tali opere insistevano quasi tutte in siti qualificati come beni militari dismessi, in quanto non più utili alla sicurezza militare del nostro Paese, e, secondo gli accordi intercorsi nel marzo del 2008, tra la regione Sardegna e lo Stato italiano, in attuazione dell'articolo 14 dello Statuto sardo, esse avrebbero dovuto transitare, con particolare riferimento all'area dell'ex all'arsenale e all'ex ospedale militare di La Maddalena, insieme ad altri beni di uso militari che rientravano nell'area dove si sarebbe dovuto svolgere il vertice del G8, nella disponibilità piena della regione Sardegna. In una riunione del comitato di coordinamento nazionale per la presidenza del vertice G8, svoltasi nel febbraio del 2009, fu stabilito quanto segue: «Il ministero della difesa, per il tramite del Ministro dell'economia a delle finanze - Agenzia del demanio, si impegna per l'immediata dismissione a favore della regione autonoma della Sardegna dei beni e delle strutture (...) individuate quali sedi per lo svolgimento del Vertice e strutture di accoglienza delle delegazioni, contestualmente all'impegno da parte dal Commissario delegato di farsi carico delle attività di delocalizzazione delle strutture e delle attività esistenti nell'area e negli immobili succitati, d'intesa con il ministero della difesa»;
coerentemente con tali obiettivi, negli stessi mesi fu predisposta dalla struttura di missione la base di gara per l'assegnazione della gestione delle strutture ricettive nell'area dell'ex arsenale, consistente in un albergo a 5 stelle, un centro congressi e un porto turistico. Alla gara per la gestione dell'ex arsenale partecipò una sola società, la Mita resort srl, mentre altre due società presentarono ricorso sulle modalità di organizzazione del bando stesso. Tale bando risulterebbe - come dichiarato in questi giorni alla stampa sarda dall'ex presidente della regione Renato Soru e dall'allora presidente vicario Carlo Mannoni - privo della formale intesa con la regione Sardegna, intesa formalmente necessaria per la regolarità del bando stesso;
dal capitolato tecnico pubblicato in data 13 febbraio 2009 - pochi giorni prima delle elezioni regionali in Sardegna - disposto per la gara di appalto risulta che il soggetto gestore dello strutture ricettive nell'area suddetta avrebbe gestito la struttura per 30 anni e dovuto pagare una quota minima una tantum da corrispondere alla struttura di missione, oltre ad un canone annuale di concessione destinato alla regione Sardegna; recita, infatti, l'articolo 3 del capitolato tecnico:
il corrispettivo per l'Amministrazione consisterà:
in una somma una tantum, indicata nell'offerta economica, da versare in tre rate di pari importo sulla contabilità speciale n. 5123 aperta a nome del soggetto attuatore, ex articolo 4 dell'ordinanza dal Presidente del Consiglio dei ministri 13 giugno 2008, n. 3684, presso la Banca d'Italia, tesoreria provinciale dello Stato di Roma, con la tempistica di seguito indicata:
a) la prima rata entro il 31 maggio 2009;
b) la seconda rata entro il 31 agosto 2009;
c) la terza rata entro il 31 ottobre 2009;
detta somma sarà destinata agli interventi relativi allo svolgimento del Vertice G8;
in un canone annuo di concessione, a decorrere dal 1o gennaio 2010, in favore della Regione autonoma della Sardegna, indicato nell'offerta economica. Detto canone dovrà essere versato in rate semestrali posticipate con le modalità che saranno successivamente comunicate dalla Regione autonoma della Sardegna. Il canone di concessione è soggetto ad iva nella misura di legge e a rivalutazione, a decorrere dai quarto anno di concessione, nella misura pari al 75 per cento della variazione accertata dall'Istat dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati verificatasi nell'anno precedente. In opere ed arredi da fornirsi secondo quanto richiesto nel presente capitolato e specificato nell'offerta tecnica;
non appare chiaro nel capitolato tecnico la cifra da corrispondere per le due voci, la stampa nazionale e locale ha parlato di 40 milioni a titolo di una tantum e di cifre le più disparate per quanto riguarda il canone annuale a titolo di locazione da corrispondere alla regione Sardegna: si è parlato di 600 mila euro annui, ma anche di 80 mila euro annui;
a seguito dello spostamento del G8 da La Maddalena a l'Aquila, in conseguenza del presunto danno economico ed all'indubitabile perdita di immagine nel mercato turistico internazionale del sito di La Maddalena, in conseguenza dell'assenza di un'esposizione mediatica su scala planetaria che solo l'organizzazione del vertice del G8 avrebbe potuto garantire, risulta che sulla base di una nuova convenzione stipulata il 9 maggio 2009 tra la struttura di missione e il gruppo Mita resort srl che la concessione sia stata ampliata a 40 anni e praticato uno sconto ulteriore sul canone da corrispondere alla regione Sardegna. Ad oggi gli interpellanti non conoscono il contenuto di tale convenzione;
nello stesso mese di maggio del 2009, la protezione civile ha presentato il seguente rendiconto sulle opere svolte e le relative voci di spesa:
a) lotto 1 - Interventi propedeutici Capo Vaticano e nucleo ambulatori area arsenale: 28.416.000;
b) lotto 2 - Ristrutturazione, adeguamento impianti aree marina militare: 12.137.000;
c) lotto 3 - Realizzazione residenza forte Carlo Felice (albergo 1 ex ospedale militare): 60.000.000;
d) lotto 4 - Palazzo conferenza e area delegati: 52.100.000;
e) lotto 5 - Realizzazione residenza Arsenale (albergo 2): 48.400.000;
f) lotto 6 - Servizi di supporto e ristrutturazione Stecca Arsenale: 23.436.000;
g) lotto 7 - Adeguamento porto Arsenale, bacino e ricettività marittima: 41.610.000;
h) lotto 22 - Nuovo impianto di depurazione e potabilizzazione per l'isola di La Maddalena: 11.809.500;
i) bonifica 1 - Caratterizzazione e bonifica dell'Arsenale: 5.500.000;
l) bonifica 2 - Logistica per la bonifica o smaltimento merci e rifiuti: 18.640.500;
m) ospedale da campo: 2.600.000;
n) adeguamento ospedale civile: 1.500.000;
o) intervento su ponte di Caprera: 2.500.000;
p) totale: 308.649.000;
q) quadro tendenziale di spesa: 377.500.000;
r) economie programmate (anche a seguito del trasferimento del G8 a L'Aquila): 50.000.000 (stimata calcolando le indicazioni del Consiglio superiore dei lavori pubblici, l'applicazione del decreto-legge n. 39 del 2009, la riduzione di alcune voci di spesa);
s) totale previsto finale: 327.500.000;
t) personale impiegato al 4 maggio 2009: 1600 operai, tecnici e progettisti;
per quanto riguarda la struttura alberghiera sorta negli edifici dell'ex ospedale militare, il bando di gara, disposto nel febbraio 2009 e tenutosi il 23 settembre 2009, non ha registrato offerte. Tale struttura risulta, come dichiarato in più di un occasione dal sindaco di La Maddalena e da altri amministratori locali e contrariamente a quanto accaduto all'area dell'ex arsenale, ancora di proprietà dello Stato;
per quanto concerne gli altri immobili, da notizie in possesso degli interpellanti, risulta che, a tutt'oggi, i soli beni effettivamente passati alla regione siano l'arsenale e l'area di Punta Rossa. Tutto il resto risulta essere ancora in proprietà e piena disponibilità dello Stato. Ci si riferisce, in particolare, all'ex caserma Faravelli, ai fabbricati e alle aree delle officine Sauro, alla già citata villa liberty (ospedale militare), all'ospedale militare vero e proprio, ai fabbricati dell'area militare contigua all'arsenale (il cosiddetto molo carbone), nonché l'area dei giardini pubblici e degli impianti sportivi di Cala Chiesa; il deposito di combustibili di Punta Sassu, isola di S. Stefano, gli alloggi di località Padule e località Vaticano con le aree di pertinenza; la Guardia Vecchia, limitatamente all'area non necessaria alla capitaneria di porto; Porto Palma sull'isola di Caprera, limitatamente alla parte non demaniale;
la stampa locale e nazionale, negli scorsi giorni, ha riportato notizie sullo stato di abbandono delle strutture inizialmente ad ospitare il vertice del G8, sui costi eccessivi della loro messa in opera, sull'assenza di trasparenza per quanto riguarda l'aggiudicazione dei lavori, sulla diffusione del lavoro nero durante l'esecuzione dei lavori, sul mancato rispetto ai sensi dell'accordo Stato-regione dell'ottobre 2007 dell'assicurazione di una quota dei lavori alle imprese sarde, sulla presumibile non idoneità ad essere pienamente funzionali per avvenimenti e vertici internazionali che il Governo in più di un occasione ha annunciato di voler organizzare nell'isola di La Maddalena, oltre che per lo svolgimento della manifestazione velica della Vuitton Cup, da svolgersi nel mese di maggio 2010. Tali notizie sono state successivamente smentite dal Sottosegretario Bertolaso, in una conferenza stampa svoltasi nell'isola il giorno 3 febbraio 2010, alla presenza del presidente della regione Ugo Cappellacci e del sindaco di La Maddalena, Angelo Comiti -:
quale sia lo stato dei beni, delle opere, delle strutture ricettive inizialmente destinate ad ospitare il vertice del G8;
se le notizie riportate sullo stato di abbandono delle strutture, sui costi eccessivi della loro messa in opera, sull'assenza di trasparenza per quanto riguarda l'aggiudicazione dei lavori, sulla diffusione del lavoro nero durante l'esecuzione dei lavori, sul mancato rispetto ai sensi dell'accordo Stato-regione dell'ottobre 2007 dell'assicurazione di una quota dei lavori alle imprese sarde, sulla presumibile non idoneità ad essere pienamente funzionali per futuri avvenimenti e vertici internazionali corrispondano al vero;
se il bando di gara per la gestione dall'area dell'ex arsenale sia stato indetto con la necessaria intesa della regione Sardegna;
quanto abbia versato il gruppo Mita resort srl a titolo di una tantum alla struttura di missione, secondo quanto previsto dal bando di gara per la gestione della struttura alberghiera, del porto e del centro congressi siti nell'area dell'ex arsenale;
quanto e per quanto tempo il soggetto gestore di tali strutture sia tenuto a corrispondere alla regione Sardegna come canone di locazione mensile per l'utilizzo delle stesse strutture ai sensi della convenzione del 9 maggio 2009 tra la struttura di missione e la Mita resort srl;
se non ritengano opportuno - considerato, come sopra richiamato, che le opere citate sono state finanziate in gran parte con fondi per le aree sottoutilizzate già in capo della regione Sardegna - prevedere che l'importo una tantum di 40 milioni di euro sia assegnato alla regione Sardegna o al comune di La Maddalena, piuttosto che alla struttura di missione;
quando verrà indetta la gara di appalto per la struttura alberghiera situata nell'ex ospedale militare e quando essa sarà nella piena disponibilità e proprietà della regione Sardegna;
quando gli altri beni elencati nell'intesa Stato-regione come beni dello Stato da dismettere saranno nella piena disponibilità della regione Sardegna;
quali altri avvenimenti di rilevanza internazionale il Governo intenda organizzare nell'isola di La Maddalena, al fine di garantire la piena riconversione della economia militare preesistente;
se non si ritenga opportuno - considerato che la struttura di missione, incaricata dell'esecuzione delle opere a La Maddalena ed oggi sottoposta ad indagine della procura di Firenze, è la stessa che dovrebbe sovrintendere ai lavori riguardante i primi lotti della Olbia-Sassari - verificare le modalità di un più forte coinvolgimento, fino all'ipotesi di un subentro della regione Sardegna e dell'Anas nell'esecuzione dei lavori della Sassari-Olbia, ferme restando le procedure accelerate indicate a legislazione vigente per la messa in opera della strada e fermi restando i progetti esistenti e le procedure già in essere per quanto riguarda la manifestazione di interesse della aziende per l'affidamento dei lavori.
(2-00622) «Calvisi, Ventura, Soro, Fadda, Marrocu, Melis, Arturo Mario Luigi Parisi, Pes, Schirru».
(16 febbraio 2010)

Iniziative in merito alla crisi dell'azien da Ittierre di Pettoranello del Molise - n. 2-00618

F)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, per sapere - premesso che:
la situazione della Ittierre, in gestione commissariale ai sensi della cosiddetta «legge Marzano», sta assumendo tratti drammatici: alla rappresentanza sindacale unitaria aziendale è stato comunicato che il numero degli esuberi è molto più alto rispetto alla prima valutazione (da 350 a 500 unità sulle 834 attualmente presenti in organico);
all'inizio dell'amministrazione straordinaria i commissari garantivano a tutti i dipendenti dell'Ittierre che l'azienda non avrebbe subito alcun ridimensionamento in termini di produzione e di occupazione. In un secondo tempo si è parlato della necessità di collocare in cassa integrazione 350 dipendenti, senza utilizzare alcun criterio organizzativo-professionale per la valutazione di chi dovesse andare in cassa integrazione;
ora si mettono in cassa integrazione guadagni 500 lavoratori, mentre - affermano i lavoratori - i commissari inseriscono in organico figure professionali, stipulano e rinnovano contratti di lavoro a tempo determinato, senza attingere tra i quasi 850 dipendenti Ittierre;
tutto ciò senza che ci sia stato mai un confronto su un piano industriale a nessun livello;
attorno all'azienda molisana operano oltre 1.500 dipendenti, diretti e dell'indotto, impegnati in decine di laboratori sparsi sull'intero territorio regionale;
da tale situazione non poteva non derivare un diffuso allarme sociale, che ha trovato come portavoce, oltre alle maestranze direttamente coinvolte, le forze politiche e quelle sindacali, circa le prevedibili ricadute negative sull'occupazione e sul reddito di centinaia di famiglie molisane, nonché sull'intero sviluppo della regione Molise;
per questo l'Italia dei Valori ha presentato, fin dal febbraio 2009, diversi strumenti di sindacato ispettivo per sollecitare un intervento del Governo in merito alla grave crisi dell'azienda Ittierre di Pettoranello del Molise e del suo indotto;
il Governo aveva assicurato all'epoca un suo intervento per garantire l'occupazione ed il reddito dei lavoratori interessati;
i commissari straordinari hanno nei mesi scorsi diffuso l'avviso pubblico che avvia la procedura di vendita, con l'obiettivo di uscire dall'amministrazione straordinaria. La gestione straordinaria riguardava sia la società capogruppo It holding spa, sia diverse società controllate. Alla procedura di vendita sono interessati anche i marchi di proprietà, vale a dire gruppo Ferrè e Business unit Malo, oltre alle licenze del gruppo Ittierre;
sono giunte - secondo la stampa locale - una decina di proposte di acquisto, ma con un organico ridotto rispetto a quello attuale;
si è costituito un comitato dei lavoratori della Ittierre che chiede, oltre alla salvaguardia dei livelli occupazionali, interventi per il rilancio del settore tessile molisano con proposte credibili, di non vendere i marchi e di conoscere il piano industriale;
come sottolineato dalle organizzazioni sindacali, la rilevanza della vertenza esige la costituzione di una task-force da insediare presso il ministero dello sviluppo economico per salvaguardare l'occupazione ed il tessuto produttivo molisano;
sarebbe auspicabile per evitare di perdere posti di lavoro nella situazione richiamata l'utilizzo dei contratti di solidarietà -:
quali iniziative intenda assumere il Ministro interpellato al fine di favorire la messa in opera di un piano di rilancio dell'azienda che salvaguardi una parte decisiva del tessuto produttivo del Molise e l'occupazione delle maestranze.
(2-00618) «Di Pietro, Di Giuseppe, Donadi, Cimadoro, Porcino, Paladini».
(16 febbraio 2010)

Interventi per garantire la produzione e gli attuali livelli occupazionali presso lo stabilimento Fma di Pratola Serra (Avellino) - n. 2-00621

G)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, per sapere - premesso che:
il gruppo Fiat ha recentemente annunciato la chiusura dello stabilimento di Termini Imerese;
tutti gli stabilimenti del gruppo vivono una situazione di difficoltà manifestatasi, tra l'altro, con un ricorso massiccio ed esteso della cassa integrazione e con l'allontanamento dei lavoratori con contratto a termine;
i tanti lavoratori impiegati presso lo stabilimento Fma di Pratola Serra vivono, in queste ore, momenti di turbamento e di grave preoccupazione derivanti dall'incertezza sul futuro dello stabilimento e sul mantenimento dei livelli occupazionali;
da indiscrezioni giornalistiche si è appreso che la Fiat non ha investito alcuna risorsa per l'acquisto di nuovi macchinari e che ciò fa temere che si profili un trasferimento della produzione;
il Governo, rispondendo a una precedente interrogazione (n. 3-00323 del 20 gennaio 2009), garantì, attraverso il Ministro per l'attuazione del programma di Governo, che la società Fiat aveva smentito formalmente la notizia del trasferimento delle produzioni del Fma di Pratola Serra in altre nazioni e che il ministero dello sviluppo economico avrebbe verificato il collegamento tra gli incentivi per i siti ubicati nel Sud d'Italia con la garanzia assoluta al mantenimento dei posti di lavoro da parte dell'azienda;
nel piano industriale presentato il 22 dicembre 2009 la Fiat ha individuato nella struttura di Pomigliano d'Arco lo stabilimento nel quale si produrrà la carrozzeria della nuova versione della Panda, ma non ha individuato lo stabilimento dove dovranno essere prodotti i nuovi motori;
lo stesso piano industriale prevede il potenziamento degli stabilimenti del Nord e del Centro Italia, a discapito degli stabilimenti del Sud;
per poter garantire l'occupazione della totalità dei dipendenti della Fma occorre tenere un livello di produzione pari a circa 570.000 motori, a fronte di un potenziale di circa 800.000 motori, mentre attualmente lo stabilimento ne produce solo 170.000;
non è prorogabile un sostegno da parte del Governo a tutto il settore auto che avvenga in assenza di garanzie sui livelli occupazionali e di mantenimento delle produzioni in Italia -:
se il Ministro interpellato non intenda, qualora ve ne fosse la richiesta, promuovere un tavolo istituzionale che consenta alle forze sindacali, al management della Fiat e al Governo di valutare congiuntamente le soluzioni migliori per garantire gli attuali livelli occupazionali e un futuro allo stabilimento Fma, anche esercitando un'opera di persuasione sulla Fiat affinché lo stabilimento Fma possa essere individuato come quello in cui produrre motori di piccola cilindrata, anche in previsione del lancio del nuovo modello di Panda.
(2-00621) «Iannaccone, Belcastro, Milo, Sardelli, Brugger».
(16 febbraio 2010)

Chiarimenti in merito al completamento della tratta stradale Gela-Agrigento-Castelvetrano - n. 2-00611

H)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere - premesso che:
la dotazione di infrastrutture autostradali e ferroviarie del Sud e delle Isole è di molto inferiore, sotto il profilo qualitativo e quantitativo, rispetto a quella delle regioni del Centro-Nord;
questo deficit infrastrutturale, che raggiunge livelli particolarmente acuti in Sicilia, incide pesantemente sia sulle possibilità di sviluppo, sia sulla qualità della vita nel Mezzogiorno e nelle Isole;
in particolare, tra le opere strategiche necessarie, si dibatte da tempo circa il completamento della tratta stradale Gela-Agrigento-Castelvetrano;
il corridoio di progetto in questione attraversa la parte sud-occidentale della Sicilia lungo la fascia costiera meridionale, la quale, attualmente, ha come asse portante la strada statale n. 115, del tutto insufficiente e obsoleta;
la realizzazione di tale corridoio autostradale, designato a completare l'anello autostradale che circuita la regione e a chiudere alcune connessioni con importanti assi di collegamento Nord-Sud presenti nel quadro programmatico delle infrastrutture in Sicilia, risulta indispensabile allo sviluppo della fascia centro-meridionale dell'isola, da sempre la più marginalizzata e la meno servita;
per realizzare questo intervento infrastrutturale, si è proceduto ad un'attenta analisi delle principali problematiche territoriali, ambientali, insediative e trasportistiche che caratterizzano il collegamento, congiuntamente ai costi di realizzazione e al contributo che tale opera apporterebbe all'economia dell'area, giungendo all'elaborazione di diversi studi di fattibilità, con i relativi costi;
in particolare, possono valutarsi tre tipologie di intervento: la creazione dell'asse autostradale in luogo lontano dalla costa; la messa in sicurezza e l'ammodernamento della strada statale n. 115, anche con tracciato che eviti attraversamenti urbani; lo sviluppo di una nuova sede lungo la fascia pedecollinare;
data l'urgenza di tale intervento, indispensabile per dare un contributo allo sviluppo economico della Sicilia e, in particolar modo, all'area interessata, anche in considerazione del particolare pregio della zona, sede di siti archeologici di singolare rilevanza come la Valle dei Templi, è necessario valutare quale delle ipotesi sia obiettivamente praticabile in tempi brevi, anche al fine di consentire un maggiore sviluppo turistico delle zone interessate -:
se il Ministro interpellato non ritenga necessario e urgente, sia per la ripresa economica della Sicilia, sia nell'ottica di un più generale potenziamento delle infrastrutture autostradali e ferroviarie, in considerazione dell'accertata sostenibilità ambientale e paesaggistica dell'intero intervento, individuare l'alternativa più rapidamente realizzabile e più realisticamente attuabile in termini di investimento finanziario, destinando a tale realizzazione i necessari finanziamenti.
(2-00611) «Marinello, Baldelli».
(8 febbraio 2010)

Iniziative volte a favorire la realizzazione della variante alla strada statale n. 7 Appia, nel comune di Formia (Latina) - n. 2-00619

I)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere - premesso che:
la variante alla strada statale n. 7 Appia, in comune di Formia, «Pedemontana di Formia», è inclusa tra le opere del programma nazionale delle infrastrutture strategiche;
la speciale Commissione per la valutazione dell'impatto ambientale, istituita presso il ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, ha approvato il 27 aprile 2005 lo studio di impatto ambientale sul progetto preliminare ed il 29 marzo 2006 l'opera è stata approvata dal Cipe e parzialmente finanziata;
l'opera, originariamente con caratteristiche autostradali di classe «A» (norme C.N.R.) è stata declassata ad autostrada di classe «B» (delibera pubblicata in ottobre 2006) ed il progetto definitivo, adeguato alla classe «B» come richiesto, è stato sottoposto per l'approvazione all'Anas;
la lunghezza dell'opera è circa 12,2 chilometri, con origine in località Pontone (Venticinque Ponti) e termine (lato Napoli) in località S. Croce, in corrispondenza dello svincolo con la superstrada Formia-Cassino;
l'opera è così suddivisa:
a) gallerie artificiali di Monte Campese e Balzorile;
b) doppia carreggiata con controstrade nel tratto finale verso S. Croce;
c) galleria naturale a doppia canna con corsie di emergenza;
il costo complessivo dei soli lavori come da progettazione definitiva in corso di istruttoria presso Anas ammonta ad euro 523 milioni (inclusi circa 10 milioni di euro per interventi compensativi pari al 3 per cento del costo previsto per l'opera), oltre iva ed oneri accessori, e quindi per un totale di 823 milioni di euro;
nel 7o documento di programmazione economica e finanziaria (luglio 2009) del ministero delle infrastrutture e dei trasporti l'opera risulta finanziata per 78,5 milioni di euro, mentre il finanziamento dell'opera verrà individuato a completamento della progettazione definitiva;
l'iter per l'approvazione dell'opera prevede le seguenti tappe:
a) febbraio 2010, approvazione del progetto definitivo da parte di Anas;
b) marzo 2010, invio del progetto approvato al Cipe per approvazione e richiesta di copertura economica almeno per il primo stralcio (costo 50 per cento circa);
c) maggio 2010, recepimento delle eventuali prescrizioni Cipe ed adeguamento progettuale;
d) giugno 2010, bando di gara per la realizzazione dell'opera (se ottenuta copertura finanziaria) -:
se siano state già reperite almeno le risorse necessarie per la realizzazione del primo stralcio dell'opera;
se non ritenga di adottare ogni utile iniziativa ulteriore volta a favorire la realizzazione dell'opera richiesta dalla popolazione, dagli operatori economici e dalle istituzioni locali, che più volte ne hanno evidenziato la necessità, anche al fine di:
a) migliorare la qualità ambientale dell'area urbana;
b) decongestionare la viabilità locale;
c) favorire un più rapido accesso degli automezzi all'autostrada e alle altre vie di comunicazione a maggior scorrimento.
(2-00619) «Ciocchetti, Anna Teresa Formisano, Dionisi, Vietti, Tassone».
(16 febbraio 2010)

Attività svolte dal Ministro dell'interno in relazione allo scioglimento del consiglio comunale di Fondi - n. 2-00628

L)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri e il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
nelle consultazioni elettorali del 28 e 29 maggio 2006 sono stati rinnovati gli organi elettivi del comune di Fondi;
a seguito di inchieste giudiziarie sono emersi elementi di infiltrazione di criminalità di tipo mafioso negli organi amministrativi del predetto comune;
è stata, quindi, attivata la procedura di cui all'articolo 143 del decreto legislativo n. 267 del 2000 (poi modificato dal comma 30 dell'articolo 2 della legge n. 94 del 2009);
il giorno 8 settembre 2008 il prefetto di Latina ha consegnato al Ministro interpellato una relazione sulla situazione del predetto comune, segnalando le infiltrazioni di tipo mafioso. In particolare, il prefetto ha evidenziato che «sono emerse chiaramente le connessioni fra la famiglia di Tripodo Domenico - boss tra i boss napoletani in contatto coi Casalesi, con la 'ndrangheta, con figure apicali di Cosa nostra - e soggetti legati per via parentale anche a figure di vertice del comune di Fondi» ed ha sottolineato «l'inosservanza sistematica della normativa antimafia del comune» e «le gravissime violazioni dell'amministrazione fondana, che, unite all'agevolazione di interessi economici di elementi contigui alla criminalità organizzata o da considerare ad essa affiliati, conferiscono al quadro di insieme una pericolosità tale da dover essere fronteggiata col commissariamento»;
in data 18 settembre 2009, cioè dopo oltre un anno dalla predetta proposta e, quindi, in aperta violazione del termine di «tre mesi» indicato nel comma 4 dell'articolo 143 sopra menzionato, il Ministro interpellato ha formulato al Presidente del Consiglio dei ministri la proposta di scioglimento del consiglio comunale di Fondi, ai sensi del comma 4 del menzionato articolo 143. E, nell'ambito della apposita relazione, che risulta pubblicata su vari siti internet ha testualmente evidenziato come «il comune di Fondi (...) presenta forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata tali da determinare una alterazione del procedimento di formazione della volontà degli organi elettivi e amministrativi e da compromettere il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione, nonché il funzionamento dei servizi, con grave e perdurante pregiudizio per lo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica» ed ancora che «nell'amministrazione comunale si sono radicate anomalie organizzative e procedurali nonché illegittimità gravissime quanto diffuse, i cui esiti hanno spesso oggettivamente favorito soggetti direttamente o indirettamente collegati alla criminalità organizzata». In sostanza il Ministro interpellato ha ritenuto di promuovere la predetta procedura, evidenziando che la stessa era doverosa al fine di «prevenire effetti più gravi e pregiudizievoli per l'interesse pubblico e a salvaguardia della comunità locale», così da rendere necessario intervenire con un provvedimento mirato a rimuovere i legami tra l'ente locale e la criminalità organizzata;
in data 2 ottobre 2009, all'evidente scopo di evitare l'incombente decreto di scioglimento, complessivi 18 consiglieri comunali si sono dimessi;
in data 5 ottobre 2009 è, pertanto, intervenuta la conseguente nomina del commissario per la provvisoria gestione del comune;
in data 23 ottobre 2009 il Ministro interpellato ha, quindi, proposto al Presidente della Repubblica («essendo venuta meno l'integrità strutturale minima del consiglio comunale compatibile con il mantenimento in vita dell'organo») lo scioglimento del predetto consiglio comunale;
il 30 ottobre 2009 il Presidente della Repubblica ha emanato il relativo decreto (poi pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 9 novembre 2009) di scioglimento del predetto consiglio comunale, non ai sensi dell'articolo 143 del decreto legislativo n. 267 del 2000, quanto piuttosto, come da richiesto dal Ministro interpellato, ai sensi dell'articolo 141, comma 1, lettera b), n. 3, del medesimo decreto legislativo sostanzialmente per «cessazione dalla carica per dimissioni (...) della metà più uno dei membri assegnati»;
peraltro, la giustizia amministrativa ha chiarito che è legittimo il provvedimento di scioglimento del consiglio comunale, ex articolo 143 del decreto legislativo n. 267 del 2000, anche se qualche giorno prima della sua adozione oltre la metà dei consiglieri ha presentato personalmente e contestualmente le dimissioni dalla carica con atti assunti al protocollo (si veda il Consiglio di Stato, VI sezione, 13 marzo 2007, n. 1222, a conferma del tribunale amministrativo regionale Campania - Napoli, I sezione, 24 novembre 2005, n. 19536) e ciò perché, all'evidenza, sarebbe altrimenti possibile aggirare la normativa di cui trattasi da parte dei consiglieri comunali in odore di mafia attraverso delle semplici dimissioni;
per effetto della situazione descritta i consiglieri dimissionari sospettati di intrattenere legami con la criminalità organizzata potrebbero pertanto ripresentarsi alla nuove elezioni previste per il mese di marzo 2010, non essendo operativa nei loro confronti la norma di cui al comma 11 del predetto articolo 143, che stabilisce testualmente «gli amministratori responsabili delle condotte che hanno dato causa allo scioglimento di cui al presente articolo non possono essere candidati alle elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali, che si svolgono nella regione nel cui territorio si trova l'ente interessato dallo scioglimento, limitatamente al primo turno elettorale successivo allo scioglimento stesso»;
il Ministro interpellato, proprio per evitare l'aggiramento della normativa di cui trattasi ed una nuova elezione di un consiglio comunale composto da soggetti aventi legami con la criminalità organizzata, aveva, ad avviso degli interpellanti, il dovere giuridico e, prima ancora, morale di mantenere ferma la richiesta di emanazione del decreto di scioglimento del consiglio comunale di Fondi, ai sensi dell'articolo 143 del decreto legislativo n. 267 del 2000, e non certo di proporre tale scioglimento ai sensi dell'articolo 141, comma 1, lettera b), n. 3, del medesimo decreto legislativo;
il Ministro interpellato aveva, comunque, l'obbligo, non essendosi proceduto allo scioglimento del consiglio comunale di Fondi ai sensi del comma 5 dell'articolo 143, di emanare il decreto di conclusione del procedimento ai sensi del comma 7 del medesimo articolo, nel quale doveva dare conto degli esiti dell'attività di accertamento, anche perché un tale decreto avrebbe l'effetto di informare adeguatamente l'opinione pubblica locale e nazionale;
il Ministro interpellato, poiché dalla menzionata relazione prefettizia sono emersi concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti tra singoli amministratori e la criminalità organizzata di tipo mafioso, aveva il dovere, ai sensi del comma 8, di trasmettere la relazione prefettizia all'autorità giudiziaria competente per territorio, ai fini dell'applicazione delle misure di prevenzione previste nei confronti dei soggetti di cui all'articolo 1 della legge 31 maggio 1965, n. 575;
il Ministro interpellato aveva, altresì, il dovere, a quanto sembra desumersi dalla lettera del comma 11 dell'articolo 143 del decreto legislativo n. 267 del 2000, di inviare senza ritardo la proposta di scioglimento di cui al più volte menzionato comma 4 al tribunale competente per territorio (Latina), affinché l'autorità giudiziaria potesse valutare la sussistenza degli elementi di cui al comma 1, con riferimento agli amministratori indicati nella proposta stessa e deliberarne la loro incandidabilità;
non consta che il Ministro interpellato abbia provveduto ad oggi alle predette doverose incombenze;
la persistenza di condotta omissiva circa l'emanazione nei termini di provvedimenti richiesti espressamente dalla legge in presenza di una situazione definita dal Ministro interpellato di sicurezza pubblica (oltre che di giustizia) appare, ad avviso degli interpellanti, estremamente grave -:
perché non sia stato emanato il decreto di conclusione del procedimento relativo alla proposta di scioglimento del consiglio comunale di Fondi ai sensi del comma 7 dell'articolo 143 del decreto legislativo n. 267 del 2000, e quando verrà emesso;
se sia stata trasmessa la relazione prefettizia di cui in premessa all'autorità giudiziaria competente per territorio, ai fini dell'applicazione delle misure di prevenzione previste nei confronti dei soggetti di cui all'articolo 1 della legge 31 maggio 1965, n. 575;
se il Ministro interpellato abbia inviato al tribunale di Latina l'originaria proposta di scioglimento del consiglio comunale di Fondi e di cui al più volte menzionato comma 4 dell'articolo 143, affinché la predetta autorità giudiziaria possa valutare la sussistenza degli elementi di cui al comma 1 con riferimento agli amministratori indicati nella proposta stessa e deliberarne la loro incandidabilità.
(2-00628) «Garavini, Porta, Fedi, Bucchino, De Biasi, Gatti, Cuperlo, Pollastrini, Corsini, Arturo Mario Luigi Parisi, Ginoble, Giovanelli, Gnecchi, Laganà Fortugno, Santagata, Brandolini, Farinone, Boffa, Giulietti, Boccuzzi, Sereni, Misiani, Barbi, Berretta, Ferrari, Fiorio, Fiano, Fogliardi, Bordo, Iannuzzi, Andrea Orlando, Graziano, Bossa, Piccolo, Pizzetti, Esposito, Picierno, Miotto, Giorgio Merlo, Agostini, Calgaro, Zaccaria, Misiti, Genovese, Amici».
(23 febbraio 2010)

Chiarimenti in merito all'aggiudicazione degli appalti relativi alla costruzione di alcuni istituti penitenziari in Sardegna - n. 2-00627

M)

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri delle infrastrutture e dei trasporti e della giustizia, per sapere - premesso che:
con delibera Cipe 6 marzo 2009, n. 3, sono stati assegnati al fondo infrastrutture (istituito nello stato di previsione del ministero dello sviluppo economico) 5 miliardi di euro per interventi di competenza del ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di cui 200 milioni riservati al finanziamento di interventi di edilizia carceraria;
con la successiva delibera del 31 luglio 2009, il Cipe ha disposto l'assegnazione dell'intera dotazione al programma straordinario per il finanziamento di istituti penitenziari in corso di costruzione presentato dal ministero della giustizia;
tale programma include otto opere, attualmente in corso di completamento: in particolare, i nuovi istituti penitenziari di Cagliari, Sassari, Tempio Pausania, Oristano, Forlì, Rovigo, Savona e Reggio Calabria, che aumenteranno la capienza totale a 2095 detenuti;
l'articolo 17-ter del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, che reca le prime misure per l'attuazione del piano straordinario per la realizzazione urgente di istituti penitenziari (cosiddetto «piano carceri»), ha introdotto norme in deroga per la localizzazione e l'espropriazione delle aree ove realizzare le nuove strutture carcerarie, conferendo pieni poteri al commissario straordinario, in deroga alle ordinarie competenze, mediante procedure e gare d'appalto semplificate per la costruzione, entro il 2010, di 47 nuovi padiglioni, sul modello del dopo-terremoto dell'Aquila, per poi realizzare dal 2011 le altre strutture di edilizia straordinaria: braccio operativo per gestire tale emergenza sarà la protezione civile;
risulta agli interpellanti da notizie di stampa che, per quanto riguarda quattro dei nuovi istituti penitenziari degli otto in costruzione, in particolare quelli situati in Sardegna (Cagliari, Sassari, Tempio Pausania e Oristano), le gare per l'affidamento dei lavori siano state secretate;
risulta altresì, sempre da notizie di stampa, che tre appalti per gli istituti penitenziari sardi siano stati aggiudicati nel dicembre 2005 (Ministri Castelli e Lunardi) a tre società che si sono aggiudicate anche i lavori per il G8 della Maddalena: Opere pubbliche spa per Cagliari, Anemone srl per Sassari e Gia.fi costruzioni per Tempio Pausania. Le aggiudicazioni sono state effettuate dal Siit (Servizi integrati infrastrutture) del Lazio, di cui risulta aver avuto la responsabilità l'ingegner Angelo Balducci -:
se quanto indicato in premessa risponda al vero;
in particolare, per gli otto istituti penitenziari in costruzione quale sia la motivazione per cui le procedure siano state secretate;
quale procedura sia stata individuata per l'aggiudicazione, quali siano le imprese aggiudicatarie degli appalti e quali quelle comunque invitate alle gare, sia pure informali;
quale sia l'importo base di gara e l'importo appaltato per ciascuno degli istituti;
a chi sia stato affidato l'incarico di direzione dei lavori e/o di progettista;
in quale data, per ciascuna opera, abbiano avuto inizio i lavori e quale sia il termine previsto dal contratto per la fine dei lavori e quale sia lo stato attuale degli stessi;
di quale importo siano, per ciascuna opera, gli stati di avanzamento dei lavori liquidati e quelli da liquidare;
se siano stati previsti lavori extra-contrattuali o opere in subappalto e, in caso affermativo, quali.
(2-00627) «Ferranti, Maran, Lenzi, Quartiani, Berretta, Miglioli, Garofani, Zucchi, Nannicini, Schirru, Mastromauro, Bachelet, Capano, Causi, Codurelli, D'Incecco, Fioroni, Rossomando, Tidei, Vassallo, Boccia, Cavallaro, Ceccuzzi, Cenni, Villecco Calipari, Zaccaria, Ciriello, Colombo, Fontanelli, Lulli, Melis, Minniti, Andrea Orlando, Pedoto, Samperi, Bocci, Duilio, Genovese, Marchioni, Mosca, Narducci, Scarpetti, Vico».
(23 febbraio 2010)