XVI LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di giovedì 20 maggio 2010

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 20 maggio 2010.

Albonetti, Alessandri, Angelino Alfano, Berlusconi, Bindi, Bonaiuti, Bossi, Brambilla, Brancher, Brugger, Brunetta, Buonfiglio, Buttiglione, Caparini, Carfagna, Casero, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Cosentino, Cossiga, Craxi, Crimi, Crosetto, D'Alema, Donadi, Dozzo, Fitto, Franceschini, Frattini, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, La Russa, Leone, Lo Monte, Lupi, Malgieri, Mantovano, Maroni, Martini, Mazzocchi, Melchiorre, Meloni, Menia, Miccichè, Migliavacca, Molgora, Nucara, Leoluca Orlando, Pescante, Prestigiacomo, Ravetto, Reguzzoni, Rigoni, Roccella, Romani, Ronchi, Rotondi, Saglia, Sardelli, Stefani, Stucchi, Tabacci, Tremonti, Urso, Vegas, Vito, Volontè.

Annunzio di proposte di legge.

In data 19 maggio 2010 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
NACCARATO e MIOTTO: «Modifica all'articolo 1 e introduzione dell'articolo 217-bis del codice delle comunicazioni elettroniche, di cui al decreto legislativo 1o agosto 2003, n. 259, in materia di dispositivi per l'abbattimento di campo» (3485);
FLUVI: «Istituzione dell'Albo nazionale dei periti assicurativi» (3486);
PAPA: «Modifica all'articolo 51 del codice di procedura penale, in materia di competenza per l'esercizio delle funzioni di pubblico ministero nelle indagini e nei procedimenti per i reati in materia ambientale» (3487);
DELLA VEDOVA e CAZZOLA: «Disposizioni concernenti il riconoscimento delle professioni non regolamentate e delle loro associazioni professionali» (3488);
MIGLIOLI: «Istituzione del Centro italiano di studi per la storia territoriale presso il castello di Montecuccolo in Pavullo nel Frignano» (3489);
MIGLIOLI: «Disposizioni per il riconoscimento della lingua italiana dei segni» (3490);
MIGLIOLI: «Disposizioni in materia di donazione del corpo post mortem a fini di studio e di ricerca scientifica» (3491);
MIGLIORI: «Interpretazione autentica del terzo comma dell'articolo 27 della legge 27 luglio 1978, n. 392, in materia di durata delle locazioni di immobili urbani adibiti ad attività ricettive di carattere sanitario» (3492).

Saranno stampate e distribuite.

Trasmissione dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti.

Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con lettere del 14 maggio 2010, ha trasmesso cinque note relative all'attuazione data agli ordini del giorno: PROIETTI COSIMI n. 9/2936-A/6, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 16 dicembre 2009, concernente misure a sostegno del comparto marittimo-portuale e della logistica, nonché di incentivazione al trasferimento del trasporto merci dalla strada alla ferrovia, MARINELLO n. 9/2937-A/11, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 17 dicembre 2009, riguardante il completamento della tratta stradale Gela-Agrigento-Castelvetrano, Guido DUSSIN ed altri n. 9/3196-A/16, concernente la modifica del codice dei contratti dei lavori, servizi e forniture, e MANTINI n. 9/3196-A/17, riguardante la previsione di un controllo statale sul sistema degli appalti pubblici assegnati in deroga alla ordinaria disciplina in materia, accolti dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 febbraio 2010, nonché, per la parte di propria competenza, all'ordine del giorno CIMADORO ed altri n. 9/3210/20, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 24 febbraio 2010, concernente iniziative normative volte a riformare la disciplina degli arbitrati nei contratti pubblici.

Le suddette note sono a disposizione degli onorevoli deputati presso il Servizio per il Controllo parlamentare e sono trasmesse alle Commissioni VIII (Ambiente) e IX (Trasporti) competenti per materia.

Trasmissione dal ministro della difesa.

Il ministro della difesa, con lettera del 14 maggio 2010, ha trasmesso una nota relativa all'attuazione data, per la parte di propria competenza, alla mozione BOSI ed altri n. 1/00315, accolta dal Governo ed approvata dall'Assemblea nella seduta del 20 gennaio 2010, sulla situazione in Afghanistan e sulle prospettive dell'impegno del contingente italiano.

La suddetta nota è a disposizione degli onorevoli deputati presso il Servizio per il Controllo parlamentare ed è trasmessa alla IV Commissione (Difesa) competente per materia.

Trasmissioni dal ministro della salute.

Il ministro della salute, con lettera in data 14 maggio 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 25 della legge 21 ottobre 2005, n. 219, la relazione, aggiornata all'anno 2009, sullo stato di attuazione della medesima legge, recante «Nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale degli emoderivati» (doc. CCXXIX-bis, n. 1).

Tale documentazione - che sarà stampata - è trasmessa alla XII Commissione (Affari sociali).

Il ministro della salute, con lettera in data 14 maggio 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 25 della legge 21 ottobre 2005, n. 219, la prima relazione sullo stato dell'organizzazione del sistema trasfusionale nazionale (doc. CCXXIX, n. 1).

Tale documentazione - che sarà stampata - è trasmessa alla XII Commissione (Affari sociali).

Trasmissione dal ministro delle politiche agricole alimentari e forestali.

Il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, con lettera in data 19 maggio 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 30, quinto comma, della legge 20 marzo 1975, n. 70, la relazione sull'attività svolta dall'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (INRAN) nell'anno 2008, con allegati il bilancio consuntivo e la relazione consuntiva riferiti alla medesima annualità, nonché il bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2009.

Questa documentazione è trasmessa alla XIII Commissione (Agricoltura).

Trasmissione dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas.

Il presidente dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, con lettera in data 18 maggio 2010, ha trasmesso una segnalazione relativa allo schema di decreto legislativo recante misure per la maggior concorrenzialità nel mercato del gas naturale e il trasferimento dei benefici risultanti ai clienti finali (atto del Governo n. 213).

La suddetta documentazione è trasmessa alla X Commissione (Attività produttive).

Trasmissione dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato.

Il presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, con lettera in data 19 maggio 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 21 della legge 10 ottobre 1990, n. 287, una segnalazione relativa allo schema di decreto legislativo recante misure per la maggior concorrenzialità nel mercato del gas naturale e il trasferimento dei benefici risultanti ai clienti finali (atto del Governo n. 213).

Questa documentazione è trasmessa alla X Commissione (Attività produttive).

Atti di controllo e di indirizzo.

Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B  al resoconto della seduta odierna.

Annunzio di risposte scritte ad interrogazioni.

Sono pervenute alla Presidenza dai competenti Ministeri risposte scritte ad interrogazioni. Sono pubblicate nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

Orientamenti del Governo circa il ripristino dell'Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare e la conferma dell'indicazione di Foggia quale sede dell'Agenzia - 2-00704

A)

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri della salute e delle politiche agricole, alimentari e forestali, per sapere - premesso che:
ad ottobre del 2005 è stato ultimato il trasferimento della sede dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) da Bruxelles a Parma, città individuata dal Consiglio quale sede permanente dell'organismo scientifico destinato a fornire pareri scientifici indipendenti relativamente alle questioni inerenti alla sicurezza alimentare;
il regolamento istitutivo, approvato il 28 gennaio 2002 dal Parlamento europeo e dal Consiglio, stabilisce i principi ed i requisiti di base del diritto alimentare e assegna all'Autorità europea per la sicurezza alimentare il compito di costruire e coordinare una rete in grado di realizzare una stretta collaborazione con le autorità nazionali che operano nello stesso campo;
da ciò è discesa la necessità di attivare le procedure per la costituzione di un'autorità per la sicurezza alimentare in Italia, organismo scientifico indipendente, sebbene funzionalmente collegato al ministero della salute;
nei primi mesi del 2005 è stato costituito a Foggia il comitato tecnico-istituzionale per la strutturazione e il sostegno della candidatura del capoluogo della capitanata a sede dell'autorità stessa. Coordinati dalla provincia di Foggia, ne fanno parte o ne condividono l'operato: l'Università degli studi di Foggia, la camera di commercio di Foggia, tutti gli enti locali, le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali e gli enti di ricerca che operano nel territorio foggiano;
la candidatura di Foggia a sede dell'autorità nazionale per la sicurezza alimentare è fondata su alcuni pilastri: la rilevanza della produzione agricola e agroalimentare e la presenza di centri di formazione e di ricerca di eccellenza che operano nel settore agricolo e agroalimentare;
la produzione agricola foggiana è pari a quella dell'intero Molise o dell'intera Basilicata;
sul fronte agroalimentare, Foggia ospita il più importante pastificio del gruppo Barilla, dopo quello storico di Parma, e si appresta ad ospitare il più grande impianto di trasformazione di pomodoro del Sud dell'Italia;
lo sviluppo della filiera agricola è stato sollecitato e assecondato dai centri di ricerca, alcuni dei quali storici, presenti nel territorio provinciale: l'Istituto sperimentale per la cerealicoltura, l'Istituto per le colture foraggere, l'Istituto sperimentale per la zootecnia, l'Istituto zooprofilattico sperimentale di Puglia e Basilicata, il Lachimer (Laboratorio chimico merceologico della camera di commercio), l'Istituto per lo studio degli ecosistemi costieri del Cnr di Lesina, il servizio igiene e prevenzione dell'azienda sanitaria locale Foggia 3;
all'interno dell'università di Foggia, grazie anche alla presenza della facoltà di agraria, si sono, inoltre, sviluppate strutture di assoluto rilievo in campo scientifico: il Biopolo dauno e il centro di ricerca interdisciplinare Bioagromed;
la regione Puglia ha individuato nella provincia di Foggia la sede ideale per il distretto agroalimentare regionale, destinato alla promozione dell'innovazione in agricoltura;
il 13 settembre 2005 il comitato tecnico-istituzionale incaricato di strutturare la proposta del territorio al Governo ha ufficializzato la stessa nel corso di un incontro tra i rappresentanti delle istituzioni locali e l'allora Ministro delle politiche agricole e forestali, onorevole Gianni Alemanno;
con il decreto ministeriale del 26 luglio 2007, pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 231 del 4 ottobre 2007, l'allora Ministro della salute, Livia Turco, d'intesa con l'allora Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Paolo De Castro, ha istituito, presso il ministero della salute, il Comitato nazionale per la sicurezza alimentare: organo tecnico consultivo, destinato ad agire in stretta collaborazione con l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, cui è affidato il compito di offrire la propria consulenza tecnico-scientifica alle amministrazioni che si occupano di gestione del rischio in materia di sicurezza alimentare e di formulare pareri scientifici, su richiesta del comitato strategico di indirizzo, delle amministrazioni centrali e delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano;
l'articolo 2, comma 356, della legge finanziaria per il 2008 prevede che il Comitato nazionale per la sicurezza alimentare assume la denominazione «Autorità nazionale per la sicurezza alimentare» e si avvale di una sede referente operante nella città di Foggia;
per lo svolgimento delle attività e il funzionamento della sede di Foggia, la stessa legge finanziaria autorizza lo stanziamento, a favore del ministero della salute, di un contributo di 2,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009 e di 1,5 milioni di euro per l'anno 2010;
l'articolo 11 del decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248 (cosiddetto milleproroghe), prevede che la predetta Autorità nazionale per la sicurezza alimentare, a decorrere dal 15 gennaio 2008, si trasformi in Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare, con sede in Foggia, fermo restando lo stanziamento di 2,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009 e di 1,5 milioni di euro per l'anno 2010;
lo stesso articolo 11 rinviava ad un successivo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della salute, di concerto con il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, la definizione delle norme per l'organizzazione, il funzionamento e l'amministrazione dell'Agenzia;
il 18 dicembre 2008, nel corso della seduta n. 107, dedicata all'esame del decreto-legge sulla competitività del sistema agroalimentare, è stato presentato ed approvato un ordine del giorno (atto Camera 9/01961/41) che impegna il Governo a confermare l'indicazione di Foggia quale sede dell'Agenzia stessa ed a predisporre, entro 30 giorni, tutti gli atti necessari per l'attivazione della sede stessa;
l'articolo 26 del decreto-legge n. 112 del 2008, cosiddetto taglia-enti, comporta che l'Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare rientri tra gli enti della pubblica amministrazione da sopprimere poiché non operativo, così come determinato dai Ministri per la pubblica amministrazione e l'innovazione e per la semplificazione normativa, indifferenti alla mai avvenuta istituzione della stessa -:
se e come il Governo intenda operare per ripristinare l'Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare e confermare l'indicazione di Foggia quale sede dell'Agenzia stessa.
(2-00704)
«Bordo, Cera, Ginefra, Mastromauro, Fiano, Grassi, Boffa, Andrea Orlando, Ciriello, Capano, Bellanova, Vico, Velo, Losacco, Pedoto, Trappolino, Capodicasa, Madia, Margiotta, Anna Teresa Formisano, Capitanio Santolini, Binetti, Letta, Occhiuto, Naro, Volontè, Ciccanti, Ciocchetti, Compagnon, Adornato, Pisacane, Ruvolo, Mereu, Ria, Lovelli, Ruggeri, Tassone, Dionisi, Mondello, Zinzi, Enzo Carra, Rao, Nunzio Francesco Testa, Bosi, Pezzotta, Lucà, Mosca, Boccia, Marantelli, Marchignoli, Rossomando, Zaccaria».

Intendimenti della soprintendenza di Lucca in merito alla rimozione della statua di Giuseppe Mazzini nel comune di Carrara - 2-00719

B)

Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro per i beni e le attività culturali, per sapere - premesso che:
l'amministrazione comunale di Carrara ha approvato la rimozione temporanea della statua di Giuseppe Mazzini per sostituirla con quella di Bettino Craxi, al fine di consentire allo scultore Cattelan di realizzare un suo progetto artistico;
la soprintendenza alla tutela dei beni artistici di Lucca, competente anche per la provincia di Massa e Carrara, sarebbe stata richiesta di verificare la fattibilità tecnica della rimozione della statua di Mazzini;
la competenza dell'organo ministeriale di vigilanza non può esaurirsi in un mero accertamento tecnico, ma deve garantire la piena tutela del bene culturale anche in riferimento al suo contesto ed al suo valore simbolico che ne costituiscono parte integrante;
l'iniziativa ha suscitato sdegno e sconcerto nell'opinione pubblica, di cui si è fatta interprete l'Associazione mazziniana italiana, denunciando che «i monumenti non sono soprammobili»;
la statua di Mazzini è collocata da oltre un secolo in una delle piazze storiche della città e rappresenta una componente essenziale della sua memoria civica, della sua tradizione politica e della sua identità morale;
la coscienza politica dei cavatori di marmo si è formata storicamente sulla base del pensiero di Giuseppe Mazzini;
le ragioni della libertà della creatività artistica sono strumentalmente richiamate dall'amministrazione comunale al solo scopo di creare una cassa di risonanza mediatica;
lo scultore Cattelan avrebbe senz'altro a sua disposizione altri luoghi cittadini in cui sperimentare il suo genio artistico, senza necessità di ricorrere alla sostituzione di Mazzini con Craxi: così come ha fatto appendendo agli alberi di Milano le raffigurazioni dei bambini impiccati, avrebbe quindi potuto fare a Carrara;
la sostituzione della figura di Mazzini con quella di Craxi adombra un parallelismo storico-politico inaccettabile, che può avere esplicazione nel campo artistico, ma non può coinvolgere uno dei simboli della storia di una città;
tra l'altro, quanto a originalità artistica, una statua di Craxi è già stata realizzata nella vicina Aulla, per volontà dell'allora sindaco, e non ha avuto alcuna valorizzazione, se non sul piano delle polemiche scandalistiche;
l'intitolazione di una via a Craxi a Milano è stata recentemente bloccata per la protesta dell'opinione pubblica, a conferma, a parere dell'interpellante, di quale sia il giudizio del Paese sul suo operato;
si può capire il tentativo di un sindaco di estrazione socialista di cercare facile pubblicità riciclando l'immagine del leader politico del suo partito di provenienza, ma non se ne può avallare in nessun caso la scelta;
è altamente riprovevole il tentativo di farsi pubblicità a buon mercato irridendo, ad una figura, come quella di Mazzini, così significativa per l'Italia, l'Europa e l'umanità, per di più quando hanno appena preso il via le celebrazioni del centocinquantenario dell'Unità;
è imminente la festa della Repubblica del 2 giugno, che, ad avviso dell'interpellante, sarebbe fatalmente offesa ove non si fosse già posta la parola fine ad un'operazione maldestra e ingiustificabile sotto qualsiasi punto di vista -:
quali siano gli intendimenti della soprintendenza in ordine a quanto segnalato in premessa, anche ai fini della piena tutela della valenza storico-culturale del monumento.
(2-00719) «Evangelisti».

Autorizzazione concessa dal Ministero dello sviluppo economico alla società San Leon energy per la ricerca di idrocarburi nel mare di Sciacca, Selinunte e Menfi - 2-00717

C)

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri dello sviluppo economico e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere - premesso che:
la società San Leon energy, con sede all'estero ed esiguo capitale sociale, ha ottenuto il permesso da parte del ministero dello sviluppo economico di eseguire ricerche di idrocarburi nel mare di Sciacca, Selinunte e Menfi per una superficie di 482 chilometri quadrati in una fascia di mare assai vicina alla costa (da un minimo di 2 chilometri ad un massimo di 12 chilometri di distanza);
l'area marittima è piena di riserve naturali, banchi corallini e zone di pesca, in particolare la zona di mare tra Capo Bianco e Capo S. Marco rappresenta una delle zone di ripopolamento ittico più importanti del Canale di Sicilia, che alimenta, tra l'altro, l'attività peschereccia delle marinerie di Sciacca e di Mazara del Vallo;
l'area di mare interessata è fortemente vulcanica e sismica (isola Ferdinandea) e le perforazioni potrebbero interferire con fenomeni vulcanici secondari;
lo spazio di mare vicino alle piattaforme sarà interdetto alla navigazione, con gravi danni alla pesca, alla balneazione ed alla nautica da diporto;
eventuali piattaforme sarebbero, quindi, ben visibili dalla costa ed anche dalla zona archeologica di Selinunte;
la costa prospiciente all'area di mare citata è interessata da notevoli attività turistiche con investimenti cospicui privati e pubblici, tra cui il Golf resort verdura del gruppo Rocco Forte a Sciacca, le strutture alberghiere del gruppo Aeroviaggi e gli investimenti in fieri di Italia turismo;
nelle zone interessate dalla concessione sono ricomprese Porto Palo di Menfi, che vanta da molti anni la bandiera blu, e altre zone turistiche di grande rilievo, come quella di Selinunte, di Capo Granitola e di Mazara del Vallo, per le quali si prospettano danni ambientali ed economici devastanti -:
come sia stato possibile che il ministero dello sviluppo economico abbia potuto concedere il permesso per le ricerche di idrocarburi ad una società di limitatissima consistenza economica ed affidabilità;
perché non si sia valutato adeguatamente l'impatto fortemente negativo per le attività economiche della zona in campo turistico e nel settore della pesca;
quali siano i rischi cui un'area di mare ecologicamente assai pregiata verrebbe esposta dal rilascio di questa concessione, e questo anche alla luce dell'immane disastro ecologico che le trivellazioni petrolifere stanno provocando nel Golfo del Messico;
se non si ritenga assolutamente urgente ed indispensabile bloccare definitivamente il rilascio del permesso di ricerche di idrocarburi nel mare di Sciacca, Selinunte e Menfi, richiesto dalla società San Leon energy.
(2-00717)
«Marinello, Cristaldi, Vincenzo Antonio Fontana, Marsilio, Garofalo, Traversa, Antonione, Baldelli, Berruti, Capodicasa».

Chiarimenti in ordine alla posizione processuale del signor Massimo Ciancimino - 2-00718

D)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che:
nei mesi scorsi furono diffuse dagli organi di informazione le varie dichiarazioni che il signor Massimo Ciancimino aveva reso e stava rendendo a numerosi uffici giudiziari;
in particolare, il Ciancimino nel corso del dibattimento innanzi al tribunale di Palermo, che giudica il generale dei carabinieri Mario Mori, era sentito come «testimone assistito», ai sensi dell'articolo 197-bis del codice di procedura penale, perché imputato in diverso procedimento a suo carico per il delitto di riciclaggio e a quello probatoriamente collegato;
in vero la qualifica riconosciutagli lascia presumere che egli non sia o non sia stato o non sia stato ancora sottoposto ad indagini per il reato di cui all'articolo 416-bis del codice penale, nella forma propria o in quella di concorrente esterno, in quanto altrimenti egli avrebbe dovuto assumere la veste di imputato in reato collegato o connesso, ex articolo 210 del codice di procedura penale;
a giudizio degli interpellanti, dalle rivelazioni del signor Massimo Ciancimino emerge un suo diretto coinvolgimento nell'associazione mafiosa Cosa nostra, all'interno della quale avrebbe svolto il ruolo di tramite tra il suo defunto padre, Vito, ed i vertici della consorteria criminosa, e che tale sua condotta integra un'ipotesi di responsabilità in ordine al delitto di cui all'articolo 416-bis del codice penale o quanto meno di concorso esterno nel medesimo reato -:
se al Ministro interpellato risulti che il signor Ciancimino sia stato o meno iscritto nel registro degli indagati per il reato di partecipazione ad associazione mafiosa o quale concorrente esterno alla medesima;
se, in caso di risposta negativa, da provvedimenti giurisdizionali risultino i motivi per i quali le dichiarazioni del signor Ciancimino siano state considerate come rese da un «testimone assistito», ex articolo 197-bis del codice di procedura penale e non già come quelle rese da un «indagato», ai sensi dell'articolo 210 dello stesso codice.
(2-00718)
«Laboccetta, Lehner, Ciccioli, Corsini, Beccalossi, Vitali, Pittelli, Belcastro, Milo, Divella, De Angelis, Rampelli, Osvaldo Napoli, Angelucci, Stracquadanio, Lamorte, Barbieri, Malgieri, Mazzocchi, Iannaccone, Frassinetti, Crosio, Vincenzo Antonio Fontana, Scelli, Di Virgilio, Toccafondi, Pisacane, Di Biagio, Tassone, Cicu, Bosi, Biava, Chiappori, Brigandì, Di Caterina, Castellani, Contento, Saltamartini, De Girolamo, Papa, Soglia, Mottola, Torrisi, Porcu, Zinzi, Berruti, Scandroglio, Minasso, Cassinelli, Gottardo, Taddei, Ghiglia, Zorzato, Nastri, Mancuso».

Iniziative per garantire l'applicazione della sentenza della Corte di cassazione in ordine al riconoscimento dello status di cittadino italiano ai figli di donne che hanno perso la cittadinanza a seguito di matrimonio con cittadini stranieri avvenuto prima del 1° gennaio 1948 - 2-00699

E)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
la Corte di cassazione, con pronuncia n. 4466 del 25 febbraio 2009, ha riconosciuto lo status di cittadino italiano anche ai figli di donne che hanno perso la cittadinanza a seguito di matrimonio con cittadini stranieri avvenuto prima del 1o gennaio 1948, per effetto delle disposizioni in tal senso contenute nella legge 13 giugno 1912, n. 555;
il pronunciamento della Corte di cassazione ha formalmente richiamato le sentenze della Corte costituzionale n. 87 del 1975 e n. 30 del 1983, che avevano dichiarato l'illegittimità, rispettivamente, della norma di cui all'articolo 10, comma terzo, della legge n. 555 del 1912, nella parte in cui prevedeva la perdita della cittadinanza da parte della donna che sposava uno straniero indipendentemente dalla sua volontà, e della norma di cui all'articolo 1 della medesima legge n. 555 del 1912, nella parte in cui non prevedeva l'acquisto della cittadinanza italiana da parte del figlio di madre cittadina;
la sentenza della suprema Corte risponde finalmente in modo compiuto alle affermazioni contenute nella Convenzione di New York del 18 dicembre 1979 sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti delle donne e s'ispira al principio di parità tra uomo e donna contenuto nella nostra Carta costituzionale;
la determinazione della Cassazione, per altro, consente di superare la discriminazione che colpisce i figli nati prima del 1o gennaio 1948, data di entrata in vigore della Costituzione, finora impossibilitati ad ottenere il riconoscimento della cittadinanza italiana, rispetto a quelli della stessa madre nati dopo tale data;
la sentenza in questione apre uno scenario applicativo non privo di elementi di complessità, dal momento che essa considera le formalità relative alla dichiarazione di riacquisto della cittadinanza non indispensabili per il riconoscimento giurisdizionale, al contrario di quanto è possibile configurare sul piano amministrativo, visto il dettato dell'articolo 219 della legge n. 151 del 19 maggio 1975;
precisamente un anno fa la Camera, a seguito dell'interpellanza urgente n. 2-00333 rivolta al Governo dal primo firmatario del presente atto e da altri deputati, ha affrontato la questione, sollecitando l'impegno del Ministero dell'interno, in collaborazione con quello degli affari esteri, a definire nel più breve tempo possibile le procedure opportune e dirette a consentire l'applicazione della sentenza, acquisita sul piano giudiziale, anche sul più agevole e meno costoso terreno amministrativo;
in quell'occasione il Governo ha dichiarato di volere esaminare la situazione per procedere in tempi ragionevolmente brevi alla delineazione di un percorso applicativo capace di rispondere alle attese e alle richieste degli aventi diritto -:
quali risultati abbia prodotto l'impegno di ricognizione, di preparazione e di regolamentazione assunto un anno addietro dal Governo sulle questioni oggetto della sentenza della Corte di cassazione del 25 febbraio 2009;
se il Governo ritenga di poter risolvere in via regolamentare le implicazioni connesse alla sentenza della suprema Corte, o se si riservi un'iniziativa di ordine normativo per dare ad essa piena attuazione;
entro quali tempi il Governo ritenga che gli interessati possano rivolgersi alla rete consolare e ai comuni di riferimento per ottenere la concreta realizzazione dei loro diritti.
(2-00699)
«Bucchino, Fedi, Porta, Mussolini, Di Biagio, Argentin, Sbrollini, Portas, Miotto, Mario Pepe (PD), Buttiglione, Poli, Boccuzzi, De Micheli, Bratti, Capitanio Santolini, D'Antona, Colombo, Braga, Mattesini, Gianni Farina, Mariani, Lanzillotta, Amici, Concia, Scarpetti, Schirru, Vannucci, Tenaglia, Misiti, Gnecchi, Giovanelli, Veltroni, Merloni, Martella, Di Giuseppe, Favia, Pezzotta».

Elementi ed iniziative in merito ad alcuni arresti ed azioni di agenti di polizia posti in essere in occasione dello svolgimento della recente finale di Coppa Italia presso lo Stadio Olimpico di Roma - 2-00716

F)

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri dell'interno e della salute, per sapere - premesso che:
nella notte del 5 maggio 2010 sono state arrestate 8 persone nei pressi dello Stadio Olimpico a Roma, con l'accusa di resistenza aggravata (337-339 del codice di procedura penale) a pubblico ufficiale e lancio di oggetti in occasione di competizioni sportive (articolo 6-bis della legge n. 401 del 1989), dopo la finale di partita di Coppa Italia;
secondo quanto riferito dal legale, si tratta di: A. A. (incensurato, titolare di ditta individuale, 1 bambino piccolo di 4 anni e la moglie all'ottavo mese del secondo); C. S. e D. G. E., entrambi studenti universitari di 19 anni di un paesino vicino, Lanciano, che per la prima volta andavano allo stadio, per altro simpatizzanti della Juventus, presi a piazza Mancini da soli, incensurati e senza precedenti legati ai tifo calcistico; G. E., incensurato, che ha assistito alla partita dalla tribuna Tevere, arrestato insieme ad A. C., mentre erano seduti sul motorino a mangiare un panino comprato al primo chiosco bar all'uscita dallo stadio, e P. E., ragazzi questi tutti detenuti nel carcere romano di Regina Coeli e sistemati nella settima sezione, quella destinata ai primi ingressi, scelta opportuna di cui va dato atto alla direzione del carcere, tenuto conto della loro giovane età e dell'assenza di precedenti;
si trovano, invece, presso il centro clinico del carcere Gugliotta Stefano, che non era neanche andato a vedere la partita, accusato anche di lesioni aggravate a pubblico ufficiale, e L. D. (quarta volta allo stadio);
quanto a Stefano Gugliotta, un video ripreso con un cellulare trasmesso dalla televisione e da siti web di testate giornalistiche fa vedere che arrivando in motorino con un amico, viene spintonato proprio vicino allo Stadio Olimpico di Roma, sotto casa sua, da un agente di polizia che lo colpisce al viso e poi viene aggredito da numerosi agenti in tenuta antisommossa mentre l'amico scappa;
Stefano Gugliotta, che la prima firmataria del presente atto di sindacato ispettivo ha visto, come gli altri, il 10 maggio 2010, nell'ambito di una visita ispettiva al carcere romano, non ha più l'incisivo sinistro, ha sei punti in testa e vari ematomi sul corpo, oltre a risultare visibilmente traumatizzato da un punto di vista psicologico per l'accaduto;
in merito all'accaduto, articoli di stampa riferiscono le seguenti parole dell'avvocato Maria Carmela Guarino, residente in viale Pinturicchio: «ho visto un ragazzo che cercava di difendersi mentre lo picchiavano con i manganelli. Mi sono molto spaventata e, dalla finestra del mio palazzo, li ho supplicati di smettere, ho provato un senso di impotenza perché non potevo fare nulla per lui»;
quanto a L. D., che era davanti a dei chioschi quando è stato aggredito, senza precedenti di tifoseria violenta, da video trasmessi dal Tg1 e dal Tg2, risulta essere stato investito da un'auto della polizia che era nella zona pedonale mentre cercava di fuggire, fatto che gli ha causato la frattura di una vertebra con 30 giorni di prognosi riservata;
tutti gli arrestati hanno trascorso la notte del 5 maggio 2010 nelle celle presso lo stadio;
Stefano Gugliotta e L. D. sono stati visitati dal 118 presso lo stadio e solo il giorno dopo, una volta giunti a Regina Coeli, per le condizioni di L. D. è stato disposto il ricovero in ospedale, nel corso del quale è stata individuata la frattura di una vertebra;
l'avvocato Lorenzo Contucci ha riferito di essere stato avvisato solo della nomina di A. A., arrestato da agenti del commissariato Prati, mentre il commissariato di Primavalle non lo ha avvisato delle nomine fatte da G. E., C. S. e D.G. E. e D. L., delle quali ha appreso solo presso il carcere;
testimonianze parlano di ambulanze al seguito dei celerini che si recavano allo stadio la sera del 5 maggio 2010 -:
se sia stata immediatamente avviata un'indagine per appurare i fatti in tempi brevi;
se e quali iniziative si intendano assumere nei confronti degli agenti di polizia, il cui comportamento, dall'esame dei video, appare agli interpellanti indiscriminato e sproporzionato nei confronti di alcune delle persone arrestate, in particolare per il pestaggio di Stefano Gugliotta e l'investimento di L. D. ad opera di un auto della polizia;
se sia vero che il commissariato di Primavalle non ha avvisato l'avvocato delle nomine fatte dalle sopra citate persone e, in caso affermativo, quali provvedimenti siano stati presi sul piano amministrativo-disciplinare nei confronti dei responsabili;
se sia vero che diverse ambulanze fossero al seguito delle forze dell'ordine presenti alla finale di Coppa Italia del 5 maggio 2010 a Roma e per quale motivo;
se sia noto chi ha effettuato la notte del 5 maggio 2010, presso lo stadio, la prima visita sanitaria e per quale motivo per L. D. non abbia disposto il ricovero in ospedale nonostante le sue richieste, cosa che è avvenuta solo il giorno dopo, quando l'arrestato è giunto a Regina Coeli;
se sia vero che in quella stessa occasione sono avvenute anche cariche nei confronti di un gruppo di immigrati che abitualmente si ritrovano a piazza Mancini;
se intenda rendere obbligatoria una forma di identificabilità ex post degli agenti antisommossa, come ad esempio il numero sul casco, come avviene in molti Paesi europei.
(2-00716)
«Zamparutti, Agostini, Albonetti, Aprea, Baretta, Belcastro, Beltrandi, Berardi, Bernardini, Bressa, Calearo Ciman, Calgaro, De Camillis, Della Vedova, Di Giuseppe, Di Virgilio, Divella, Evangelisti, Farina Coscioni, Formichella, Gasbarra, Gentiloni Silveri, Gibiino, Giulietti, Guzzanti, Iapicca, Lazzari, Lehner, Libè, Malgieri, Mazzuca, Mecacci, Angela Napoli, Naro, Nicco, Nucara, Palagiano, Mario Pepe (PD), Piffari, Sbai, Scalera, Speciale, Tocci, Maurizio Turco».