XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 362 di venerdì 30 luglio 2010

Pag. V

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

La seduta comincia alle 9.

La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.

I deputati in missione sono sessantacinque.

Sull'ordine dei lavori.

PIER LUIGI BERSANI (PD). Evidenziato l'insanabile dissidio interno al principale partito della maggioranza, che auspica nessuno voglia nascondere, reputa inaccettabile l'atteggiamento che il Presidente del Consiglio ha assunto nei confronti del Presidente della Camera, disconoscendone, di fatto, il ruolo di garanzia istituzionale. Chiede quindi che il Presidente del Consiglio riferisca urgentemente alla Camera sull'attuale situazione politica, assumendosi la responsabilità di garantire un Esecutivo che sappia affrontare i reali problemi del Paese.

FABRIZIO CICCHITTO (PdL). Preso atto che il Partito Democratico sta disattendendo gli impegni assunti in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo, ritiene assolutamente ingiustificata la richiesta che il Presidente del Consiglio riferisca alla Camera, ricordando peraltro che l'approvazione, nella seduta di ieri, della manovra economica ha dimostrato la tenuta del Governo e della maggioranza. Rileva, altresì che il venir meno del rapporto di fiducia tra il Presidente della Camera e le forze politiche di maggioranza richiede un chiarimento politico ed istituzionale.

ANGELO COMPAGNON (UdC). Constatato il sostanziale svilimento delle prerogative del Parlamento causato dalla maggioranza, evidenzia come nella giornata di ieri sia stato posto in dubbio il ruolo di garanzia del Presidente della Camera. Chiede quindi che il Presidente del Consiglio riferisca alla Camera sugli sviluppi di una situazione politica che incide sulla tenuta delle istituzioni del Paese.

CARLO MONAI (IdV). Concorda, a nome del suo gruppo, sull'esigenza di un intervento del Presidente del Consiglio a seguito della grave situazione di incertezza politica determinatasi in relazione alla tenuta del Governo e della maggioranza.

GIANPAOLO DOZZO (LNP). Giudica sorprendenti le considerazioni del deputato Bersani che, pur auspicando una riforma del sistema elettorale, non appare intenzionato a chiedere un immediato ricorso alle consultazioni elettorali.

DARIO FRANCESCHINI (PD). Parlando per fatto personale, nel respingere i rilievi critici rivoltigli dal deputato Cicchitto, precisa che, a seguito delle gravi dichiarazioni rese dal Presidente del Consiglio, devono intendersi superati gli accordi raggiunti nella riunione di ieri della Conferenza dei presidenti di gruppo.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (PdL). Pur confermando la propria stima nei confronti del deputato Cicchitto, giudica del tutto inadeguate talune considerazioni circa il ruolo del Presidente della Camera. Ritiene altresì, in riferimento alle osservazioni del deputato Bersani, che sia dovere di tutti i parlamentari anteporre ad ogni Pag. VIdialettica politica il fondamentale rispetto degli impegni assunti con gli elettori.

ROCCO BUTTIGLIONE (UdC). Prospetta l'opportunità di convocare la Conferenza dei presidenti di gruppo per definire l'andamento dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Assicura che riferirà al Presidente della Camera le richieste formulate dai deputati intervenuti.

Discussione del disegno di legge S. 2262, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 103 del 2010: Disposizioni urgenti per assicurare la regolarità del servizio pubblico di trasporto marittimo (approvato dal Senato) (A.C. 3646).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

VINCENZO GAROFALO (PdL), Relatore. Illustra il contenuto del provvedimento d'urgenza in discussione, già approvato dal Senato, che reca norme volte ad assicurare la regolarità del servizio pubblico di trasporto marittimo, e per la nomina di un amministratore unico delle società Tirrenia e Siremar. Richiama, quindi, le modifiche introdotte dall'altro ramo del Parlamento in materia di trasporto e per il sostegno del settore aeronautico.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire in replica.

ANTONIO MEREU (UdC). Sottolinea come nel corso del suo iter il provvedimento d'urgenza in discussione sia stato modificato con l'introduzione di disposizioni del tutto eterogenee, che configurano un'alterazione dell'ordinario procedimento legislativo. Nel sottolineare quindi che la vendita della società Tirrenia deve avvenire sulla base di un criterio di massima trasparenza, che assicuri la continuità dei servizi di collegamento marittimo, in particolare con le isole, giudica inopportuno procedere congiuntamente anche alla vendita della Siremar, ritenendo che la società acquirente Mediterranea Holding non sarà in grado di garantire un'accettabile qualità e continuità del servizio. Nel rilevare infine che l'introduzione nel testo dell'articolo 1-bis da parte del Senato, che prefigura aiuti di Stato ed una distorsione del mercato, esporrà l'Italia a possibili procedure di infrazione da parte dell'Unione europea, manifesta forti perplessità sul merito e sul metodo del decreto-legge in discussione.

MARIO TULLO (PD). Preannunzia il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in discussione, lamentando peraltro l'uso distorto, da parte dell'Esecutivo, della decretazione d'urgenza. Manifesta inoltre preoccupazione per le forti criticità della vicenda relativa ai lavoratori della Tirrenia, invitando il Governo a seguirne l'evoluzione e ad avviare un tavolo di confronto che consenta di garantire certezza ai lavoratori del gruppo, anche attraverso la predisposizione di un piano industriale. Esprime infine un giudizio negativo sulle scelte dell'Esecutivo in materia di economia marittima.

CARLO MONAI (IdV). Esprime perplessità sulle disposizioni recate dal provvedimento d'urgenza in discussione in materia di autotrasporto, che appaiono non omogenee al tema del servizio pubblico di trasporto marittimo, oltre che farraginose e basate su un approccio protezionistico.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

CARLO MONAI (IdV). Nel sottolineare, quindi, le criticità e la dubbia trasparenza delle procedure che hanno caratterizzato il bando di gara per la privatizzazione di Tirrenia, giudica singolare che l'unica offerta Pag. VIId'acquisto sia pervenuta da una società la cui partecipazione maggioritaria è detenuta dalla regione Sicilia e la cui situazione patrimoniale non appare sufficientemente solida da garantire un esito positivo della vicenda. Preannunzia, infine, il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.

MARCO DESIDERATI (LNP). Sottolineata la rilevanza del provvedimento d'urgenza in discussione, volto a definire tempi certi di pagamento alle imprese di autotrasporto e ad introdurre costi minimi di esercizio, che consentiranno, tra l'altro, una riduzione del sommerso, auspica una positiva conclusione delle procedure di privatizzazione della società Tirrenia, pur confermando talune perplessità al riguardo. Ringrazia, infine, il Governo per l'attenzione dimostrata al settore dell'autotrasporto.

SANDRO BIASOTTI (PdL). Nel sottolineare l'attinenza delle disposizioni recate dal decreto-legge in materia di autotrasporto con quelle in tema di servizio pubblico marittimo, giudica pretestuose le osservazioni svolte al riguardo da taluni deputati dell'opposizione, ricordando che nessun Governo precedente ha mantenuto gli impegni con le associazioni di categoria di tale settore, di cui sottolinea la necessità per l'economia italiana. Rilevato, quindi, che la privatizzazione di Tirrenia è l'unica alternativa al fallimento della società, rivolge un ringraziamento al sottosegretario Giachino, auspicando l'adozione di una legge quadro in materia di autotrasporto.

SALVATORE RUGGERI (UdC). Nel giudicare una forzatura la decisione del Governo di inserire nel decreto-legge in discussione anche le disposizioni in materia di autotrasporto con le quali, a suo avviso, si individuano soluzioni normative di difficile attuazione, manifesta perplessità in merito alle modalità di privatizzazione della società Tirrenia, con particolare riferimento all'inserimento nella relativa procedura di vendita anche della Siremar.

DANIELE TOTO (PdL). Rilevato che la procedura di privatizzazione di Tirrenia è in fase avanzata di realizzazione, osserva che il decreto-legge in discussione è volto a garantire la situazione finanziaria di tale società, oltre che la continuità del servizio pubblico di collegamento con le isole, segnatamente nel periodo estivo. Nel sottolineare, quindi, che quello dell'autotrasporto è un settore strategico per il Paese, ricorda gli importanti interventi del Governo con riferimento a tale comparto, quale, ad esempio, l'introduzione del principio di responsabilità solidale della filiera.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore rinunzia alla replica.

BARTOLOMEO GIACHINO, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Nel ringraziare i deputati intervenuti nella discussione, conferma la validità delle soluzioni normative definite nel provvedimento d'urgenza in esame, anche per evitare forme di protesta da parte degli operatori del settore dell'autotrasporto, in relazione al quale auspica l'avvio di un processo di riforma, nonché per garantire la continuità del servizio pubblico di trasporto marittimo. Espresso altresì apprezzamento per il proficuo lavoro svolto nel corso della legislatura presso la IX Commissione, auspica l'approvazione del disegno di legge di conversione in esame.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito al prosieguo della seduta.

Discussione del disegno di legge S. 2266, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 105 del 2010: Misure urgenti in materia di energia (approvato dal Senato) (A.C. 3660-A).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

ALBERTO TORAZZI (LNP), Relatore. Illustra gli aspetti più qualificanti del decreto-legge Pag. VIIIin discussione, che reca misure volte a garantire, tra l'altro, l'approvvigionamento energetico del Paese, nonché l'avvio dell'attività dell'Agenzia per la sicurezza nucleare. Dà quindi conto delle numerose modifiche introdotte nel corso dell'iter presso il Senato, soffermandosi in particolare sulle misure volte a fare chiarezza su talune competenze in ordine alla disciplina per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, nonché sulle disposizioni concernenti la nomina di commissari straordinari. Auspica infine che il provvedimento d'urgenza in esame sia sollecitamente convertito in legge.

LAURA RAVETTO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Avverte che il Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

FEDERICO TESTA (PD). Nel preannunziare la presentazione di proposte migliorative del testo del decreto-legge in discussione, esprime perplessità in merito alle disposizioni contenute nell'articolo 3 in ordine alle incompatibilità previste per i componenti l'Agenzia per la sicurezza nucleare, manifestando inoltre dissenso dalle scelte specifiche effettuate in materia dall'Esecutivo.

SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV). Lamentata l'eccessiva vacanza dell'incarico di Ministro dello sviluppo economico, sottolinea come sia sempre necessario rispettare le competenze delle regioni nella fase decisionale relativa a disposizioni concernenti la produzione energetica. Evidenziata quindi l'approssimazione con la quale il Governo sta affrontando la delicata tematica dell'approvigionamento energetico e della realizzazione di impianti nucleari, ricorrendo ancora una volta alla logica commissariale, sottolinea la scarsa attenzione rivolta dallo stesso alle fonti rinnovabili e dell'energia pulita. Giudicate quindi inopportune le disposizioni relative alla nomina dei componenti l'Agenzia per la sicurezza nucleare, che auspica siano stralciate, sottolinea la necessità di tutelare l'interesse pubblico nella scelta di allargare all'intervento dei privati la gestione delle infrastrutture di approvvigionamento energetico.

MAURO LIBÈ (UdC). Nell'esprimere preliminarmente perplessità in merito all'assenza di omogeneità delle disposizioni contenute nel provvedimento d'urgenza in discussione, rileva l'incapacità del Governo di predisporre una seria programmazione del settore nucleare nel suo complesso, anche al fine di pervenire alla definizione di un quadro normativo chiaro della materia, in grado di dare certezze agli operatori economici. Auspica pertanto un'ulteriore riflessione sulle tematiche energetiche, atteso che il decreto-legge in discussione si presenta solo come una momentanea misura tampone inidonea a superare le arretratezze e le inefficienze legislative in materia.

LAURA FRONER (PD). Richiamata l'inopportunità di prevaricare le competenze regionali in materia di energia, come ha fatto il Governo adottando il decreto-legge n. 78, con ciò rendendo necessario correggere tale impostazione con il provvedimento d'urgenza in discussione, ricorda che il suo gruppo ha presentato proposte emendative volte a garantire la terzietà e l'indipendenza dell'Agenzia per la sicurezza nucleare, nonché la salvaguardia dei livelli occupazionali del settore della produzione energetica nella regione del Sulcis. Sollecita quindi l'Esecutivo a fare chiarezza sui propri indirizzi circa la politica energetica nazionale che ritiene dovrebbe essere maggiormente volta alla ricerca, allo sviluppo e all'utilizzo delle fonti rinnovabili.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede alla Presidenza di consentire che intervenga il deputato Scilipoti in luogo del deputato Messina, iscritto a parlare.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Ricorda che in precedenza analoghe situazioni sono state risolte con accordi informali tra i deputati interessati.

Pag. IX

PRESIDENTE. Non essendovi obiezioni, ritiene di poter accedere alla richiesta avanzata dal deputato Evangelisti.

DOMENICO SCILIPOTI (IdV). Stigmatizzata la mancata nomina del Ministro dello sviluppo economico, attesa, tra l'altro, la fondamentale rilevanza della materia oggetto del provvedimento d'urgenza in discussione, sulla quale sottolinea la necessità di una più approfondita riflessione, manifesta forte perplessità in ordine alle disposizioni relative all'istituenda Agenzia per la sicurezza nucleare ed alle previste convenzioni CIP6 destinate al sostegno delle fonti energetiche assimilate.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

DOMENICO SCILIPOTI (IdV). Ricordato, altresì, che il suo gruppo ha proposto un referendum sul paventato ritorno all'uso dell'energia nucleare, della quale evidenzia i possibili danni per la salute dei cittadini, auspica l'accoglimento delle proposte emendative presentate dalla sua parte politica al fine di migliorare il testo in esame.

LUDOVICO VICO (PD). Nel giudicare imprescindibile la separazione proprietaria delle attività di stoccaggio, trasporto e dispacciamento del gas, peraltro prevista da una direttiva quadro europea e necessaria per garantire la competitività del mercato, invita il Governo ad adottare scelte coerenti in materia.

RAFFAELLO VIGNALI (PdL). Ricordato che il provvedimento d'urgenza, del quale sottolinea l'assoluta necessità, nasce dall'esigenza di superare talune inerzie regionali in materia di energia, che penalizzano gli utenti, evidenzia il sostanziale indebolimento del sistema di produzione energetica italiano a seguito della avvenuta rinuncia all'uso dell'energia nucleare. Auspica, quindi, la sollecita approvazione del disegno di legge di conversione in esame.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore ed il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Chiede chiarimenti circa le ragioni che hanno indotto il Governo a rinunciare alla replica.

PRESIDENTE. Avverte che, oltre alla questione pregiudiziale Messina n. 1, è stata presentata anche la questione pregiudiziale Quartiani n. 2.
Rinvia il seguito del dibattito al prosieguo della seduta.

Sull'ordine dei lavori.

MASSIMO DONADI (IdV). Lamenta la mancata nomina del Ministro dello sviluppo economico, sollecitata anche dal Presidente della Repubblica. Chiede, inoltre, che il Presidente del Consiglio riferisca alla Camera sulla crisi politica in atto, preannunziando altrimenti una dura attività ostruzionistica da parte del suo gruppo.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Nell'associarsi, a nome del suo gruppo, alle considerazioni svolte dal deputato Donadi sulla mancata nomina del Ministro dello sviluppo economico, ritiene che il Presidente del Consiglio dovrebbe essere presente ai lavori dell'Assemblea, in quanto titolare ad interim del predetto dicastero.

ANGELO COMPAGNON (UdC). Sottolinea anch'egli la gravità della mancata nomina del Ministro dello sviluppo economico.

Pag. X

Seguito della discussione del disegno di legge S. 2262, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 103 del 2010: Disposizioni urgenti per assicurare la regolarità del servizio pubblico di trasporto marittimo (approvato dal Senato) (A.C. 3646) (Esame e votazione di questioni pregiudiziali).

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate la questioni pregiudiziali Meta n. 1 e Compagnon n. 2.

Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.

MICHELE POMPEO META (PD). Illustra la sua questione pregiudiziale n. 1, sottolineando i numerosi profili di illegittimità costituzionale presenti nel decreto-legge in esame, che contrasta, in particolare, con gli articoli 3, 24, 28 e 97 della Costituzione, oltre che con le norme comunitarie vigenti in materia. Rileva, quindi, che le disposizioni recate dal provvedimento d'urgenza violano i diritti dei cittadini italiani residenti nelle isole, ai quali non viene garantito il necessario collegamento con il continente, con inevitabili pregiudizi per le loro attività lavorative.

ANGELO COMPAGNON (UdC). Illustra la questione pregiudiziale n. 2, evidenziando i profili di incostituzionalità presenti nel decreto-legge in esame, che appare volto a tutelare esclusivamente i dirigenti di società pubbliche, escludendo la responsabilità civile ed amministrativa per gli atti compiuti fino al 30 settembre 2010.

ALESSANDRO MONTAGNOLI (LNP). Nel giudicare infondate dal punto di vista giuridico le questioni pregiudiziali presentate, atteso che il provvedimento d'urgenza non viola il principio di uguaglianza ed il diritto alla difesa, richiama gli orientamenti giurisprudenziali in materia di responsabilità civile degli amministratori di società pubbliche, ritenendo che Tirrenia non possa essere considerata parte integrante della pubblica amministrazione.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Nel dichiarare il voto favorevole del suo gruppo sulle questioni pregiudiziali presentate, giudica inaccettabile l'inserimento nel decreto-legge in esame anche delle disposizioni in materia di autotrasporto, che fanno venire meno il requisito di omogeneità previsto per i provvedimenti d'urgenza.

DANIELE TOTO (PdL). Nel giudicare strumentali le questioni pregiudiziali presentate, come si evince dall'esiguità delle argomentazioni addotte, invita l'Assemblea a respingerle, sottolineando che il decreto-legge in esame presenta i prescritti requisiti di straordinaria necessità ed urgenza.

PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge le questioni pregiudiziali Meta n. 1 e Compagnon n. 2.

PRESIDENTE. Avverte che il seguito dell'esame del provvedimento avrà luogo nel prosieguo della seduta.

Nell'anniversario dell'uccisione del giudice Rocco Chinnici e degli uomini della sua scorta.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Ricorda che ricorreva ieri l'anniversario dell'assassinio del magistrato Rocco Chinnici e degli uomini della sua scorta, richiamando, in particolare, l'importante ruolo svolto dal giudice Chinnici nel contrasto delle associazioni mafiose.

Si associano al ricordo della figura del giudice Rocco Chinnici il Ministro della giustizia ANGELINO ALFANO, i deputati DONATELLA FERRANTI (PD) e MARIO TASSONE (UdC) ed il PRESIDENTE.

Pag. XI

Seguito della discussione del disegno di legge S. 2266, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 105 del 2010: Misure urgenti in materia di energia (approvato dal Senato) (A.C. 3660-A) (Esame e votazione di questioni pregiudiziali).

PRESIDENTE. Ricorda che sono state presentate le questioni pregiudiziali Messina n. 1 e Quartiani n. 2.

IGNAZIO MESSINA (IdV). Nell'illustrare la sua questione pregiudiziale n. 1, sottolinea i profili di incostituzionalità presenti nel decreto-legge in esame, ritenendo, in particolare, che esso si ponga in evidente contrasto con gli articoli 76, 77 e 117 della Carta fondamentale. Stigmatizzata altresì la violazione dell'articolo 81 della Costituzione nel corso dell'iter in sede referente, relativamente alla copertura finanziaria del provvedimento, rileva l'insussistenza dei prescritti requisiti di specificità, omogeneità e straordinaria necessità ed urgenza.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Nell'illustrare la sua questione pregiudiziale n. 2, lamenta la violazione degli articoli 76 e 77 della Costituzione alla luce dell'improprio ricorso da parte del Governo alla decretazione d'urgenza e della prassi di introdurre durante l'iter parlamentare numerose disposizioni ulteriori al testo sottoposto alla firma del Presidente della Repubblica. Reputato altresì l'articolo 3 del decreto-legge in discussione del tutto contrastante con i principi costituzionali concernenti lo status del parlamentare, auspica l'approvazione delle questioni pregiudiziali presentate.

LUCIANO DUSSIN (LNP). Nel richiamare la portata normativa del decreto-legge in esame e la sussistenza dei requisiti di straordinaria necessità ed urgenza costituzionalmente prescritti, anche in considerazione dei problemi economici ed occupazionali presenti nel Paese, giudica infondate le motivazioni adottate a sostegno delle questioni pregiudiziali presentate, sulle quali dichiara il voto contrario del suo gruppo.

RAFFAELLO VIGNALI (PdL). Richiamate le finalità sottese al decreto-legge in discussione, volto ad impedire l'arresto del processo di ammodernamento della rete elettrica del Paese, reputa infondate le censure di illegittimità costituzionale avanzate dai rappresentanti dell'opposizione, auspicando pertanto la reiezione delle questioni pregiudiziali presentate.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge le questioni pregiudiziali Messina n. 1 e Quartiani n. 2.

PRESIDENTE. Avverte che il seguito dell'esame del provvedimento avrà luogo nel prosieguo della seduta.

Deliberazione in merito alla costituzione in giudizio della Camera dei deputati in relazione ad un conflitto di attribuzione innanzi alla Corte costituzionale.

PRESIDENTE. Comunica che l'Ufficio di Presidenza, nella riunione del 27 luglio 2010, ha deliberato di proporre alla Camera la costituzione in giudizio innanzi alla Corte costituzionale per resistere al conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sollevato dal tribunale di Livorno - sezione distaccata di Cecina, in relazione alla deliberazione della Camera del 28 ottobre 2009, con la quale è stato dichiarato che i comportamenti ascritti al senatore Altero Matteoli, deputato e Ministro all'epoca dei fatti, oggetto di procedimento penale pendente presso il tribunale ricorrente, sono riferibili all'articolo 96 della Costituzione e posti in essere per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di governo, negandosi conseguentemente l'autorizzazione a procede all'autorità giudiziaria.

Dopo interventi dei deputati FEDERICO PALOMBA (IdV), MARILENA SAMPERI (PD), PIERLUIGI MANTINI (UdC) e ANTONIO LEONE (PdL), la Camera, con votazione elettronica senza registrazione di nomi, approva la proposta dell'Ufficio di Presidenza.

Pag. XII

PRESIDENTE. Avverte che la seduta sarà ora sospesa per riprendere alle 15,30.

SIMONE BALDELLI (PdL). Propone di riprendere la seduta alle 16.

PRESIDENTE. Accedendo alla richiesta del deputato Baldelli, sospende la seduta fino alle 16.

La seduta, sospesa alle 13,55, è ripresa alle 16,15.

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono sessantotto.

Annunzio della costituzione di un gruppo parlamentare.

PRESIDENTE. Avverte che in data odierna è pervenuta alla Presidenza la comunicazione che, ai sensi dell'articolo 14, comma 1, del Regolamento, si è costituito il gruppo parlamentare «Futuro e Libertà. Per l'Italia», di cui fanno parte i seguenti deputati, che hanno contestualmente dichiarato di essersi dimessi dal gruppo parlamentare Popolo della Libertà: Enzo Raisi, Italo Bocchino, Luca Barbareschi, Maria Grazia Siliquini, Benedetto Della Vedova, Angela Napoli, Francesco Proietti Cosimi, Aldo Di Biagio, Francesco Divella, Claudio Barbaro, Antonio Buonfiglio, Giuseppe Scalia, Antonino Lo Presti, Flavia Perina, Fabio Granata, Carmelo Briguglio, Giorgio Conte, Luca Bellotti, Alessandro Ruben, Andrea Ronchi, Donato Lamorte, Giulia Bongiorno, Catia Polidori, Carmine Santo Patarino, Giulia Cosenza, Silvano Moffa, Mirko Tremaglia, Adolfo Urso, Roberto Menia, Giuseppe Consolo, Giuseppe Angeli, Souad Sbai e Gianfranco Paglia.
I deputati sopra elencati si riservano di comunicare i nominativi del presidente e degli altri organi del gruppo.
Nelle more dell'elezione da parte dell'Assemblea del gruppo delle cariche direttive, la rappresentanza del gruppo è affidata al deputato Giorgio Conte.

Sull'ordine dei lavori.

SIMONE BALDELLI (PdL). Chiede che la seduta sia sospesa in attesa degli esiti della Conferenza dei presidenti di gruppo convocata alle 16,30.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Preso atto della comunicazione relativa alla costituzione di un nuovo gruppo parlamentare, ribadisce la richiesta che il Presidente del Consiglio riferisca alla Camera sulla crisi in atto nel Governo e nella maggioranza ovvero rassegni le dimissioni.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Giudicata inappropriata la richiesta del deputato Baldelli, ritiene si possa procedere nei lavori dell'Assemblea, secondo quanto previsto dall'ordine del giorno.

BRUNO TABACCI (Misto-ApI). Evidenziata la rilevanza politica della costituzione del nuovo gruppo parlamentare, concorda sulla richiesta formulata dal deputato Baldelli.

MARCO GIOVANNI REGUZZONI (LNP). Nell'associarsi alla richiesta del deputato Baldelli, sottolinea che l'accordo raggiunto ieri sera è stato sostanzialmente disatteso da taluni gruppi.

PIER FERDINANDO CASINI (UdC). Concorda sull'opportunità di sospendere la seduta in attesa di acquisire indicazioni più precise circa il prosieguo dei lavori dell'Assemblea.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Sottolinea l'esigenza che la Conferenza dei presidenti di gruppo prenda atto dei rilevanti cambiamenti politici intervenuti.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Ritiene ingiustificata la richiesta di sospensione della seduta.

La Camera, con votazione elettronica senza registrazione di nomi, approva la richiesta di sospensione della seduta.

Pag. XIII

GENNARO MALGIERI (PdL). Rivolge le proprie scuse al deputato Evangelisti per il tono di talune sue affermazioni a lui indirizzate.

MARIO LANDOLFI (PdL). Richiamati i lusinghieri apprezzamenti del Presidente della Camera nei confronti dei deputati che hanno aderito al nuovo gruppo parlamentare, auspica che egli rivolga analoghe considerazioni anche a coloro che hanno compiuto una scelta diversa.

La seduta, sospesa alle 16,30, è ripresa alle 17,35.

Cessazione dal mandato parlamentare del deputato Matteo Brigandì.

PRESIDENTE. Avverte che il deputato Matteo Brigandì, eletto membro del Consiglio superiore della magistratura, ha comunicato, con lettera inviata alla Presidenza, di voler rassegnare le dimissioni dalla carica di deputato: trattandosi di un caso di incompatibilità, la Camera prende atto di tale comunicazione e della conseguente cessazione del deputato Matteo Brigandì dal mandato parlamentare.

Proclamazione di un deputato subentrante.

PRESIDENTE. Avverte che, dovendosi procedere alla proclamazione di un deputato, a seguito della presa d'atto, nella seduta odierna, delle dimissioni del deputato Matteo Brigandì, la Giunta delle elezioni ha accertato che il candidato che, nell'ordine progressivo della stessa lista n. 10 - Lega Nord nella XIV Circoscrizione Marche, segue immediatamente l'ultimo degli eletti risulta essere Roberto Zaffini.
Dà atto alla Giunta di questo accertamento e proclama deputato per la XIV Circoscrizione Marche Roberto Zaffini.

Modifica nella composizione di un gruppo parlamentare.

PRESIDENTE. Comunica che il deputato Roberto Zaffini, proclamato in data odierna, ha dichiarato di aderire al gruppo parlamentare Lega Nord Padania.

Approvazione in Commissione.

PRESIDENTE. Comunica che nella riunione odierna, la II Commissione ha approvato, in sede legislativa, il disegno di legge n. 3291-bis, recante disposizioni relative all'esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori ad un anno.

Inversione dell'ordine del giorno.

SIMONE BALDELLI (PdL). Chiede che l'Assemblea proceda immediatamente alla trattazione del punto 9 dell'ordine del giorno.

Dopo un intervento contrario del deputato MICHELE VENTURA (PD) ed uno favorevole del deputato CAROLINA LUSSANA (LNP), la Camera, con votazione elettronica senza registrazione di nomi, approva la richiesta di inversione dell'ordine del giorno.

Discussione del disegno di legge: Norme in materia di intercettazioni telefoniche, telematiche ed ambientali (approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (A.C. 1415-C).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per la discussione sulle linee generali è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

Pag. XIV

GIULIA BONGIORNO (FLpI), Relatore. Nel sottolineare il clima costruttivo registratosi nel corso dell'esame in sede referente, nonché l'atteggiamento responsabile tenuto dalla maggioranza e dal Governo, rileva che la necessità di una nuova legge in materia di intercettazioni deriva dall'inadeguatezza della vigente normativa e dall'esigenza di evitare la diffusione di intercettazioni irrilevanti sul piano processuale. Richiamate, quindi, le modifiche apportate al testo nel corso dell'iter in Commissione, che ha confermato il presupposto dei gravi indizi di reato e ha consentito di migliorare la disciplina relativa alle intercettazioni ambientali ed all'utilizzabilità delle intercettazioni in procedimenti diversi da quelli per i quali sono state disposte, ricorda che, attraverso un emendamento del Governo, sono state razionalizzate le norme concernenti la possibilità di pubblicare il testo di conversazioni telefoniche ed i flussi telematici, osservando inoltre che sono state soppresse le norme riguardanti la disciplina speciale prevista per le cosiddette intercettazioni indirette dei parlamentari.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire in replica.

ANTONIO DI PIETRO (IdV). Nel ritenere l'avvio della discussione sul disegno di legge in esame un atto di prepotenza ed arroganza della maggioranza, richiama le principali ragioni di contrarietà ad un provvedimento iniquo, immorale e incostituzionale, che, a suo avviso, mortifica il principio dell'obbligatorietà dell'azione penale, lede il diritto all'informazione ed impedisce la lotta alla mafia. Osservato altresì che la normativa in discussione andrebbe ritirata, rileva che il Governo ha inteso modificare tali disposizioni al fine di rendere più complicato l'utilizzo dello strumento delle intercettazioni, ricordando che il Presidente del Consiglio ha usato in modo indegno tale sistema di captazione ed ha tenuto un comportamento criminogeno.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

ANTONIO DI PIETRO (IdV). Sottolineata quindi l'opportunità che il sottosegretario Caliendo rassegni le dimissioni, auspica quanto prima lo scioglimento dell'Esecutivo.

DONATELLA FERRANTI (PD). Richiamate le vicende che hanno sin qui caratterizzato l'iter parlamentare del disegno di legge in discussione, manifesta apprezzamento per il lavoro svolto dal presidente e dai componenti la II Commissione, che ha consentito il superamento di talune forti criticità riaprendo quindi congrui spazi di confronto parlamentare. Giudicata comunque non condivisibile l'impostazione di fondo del provvedimento in esame, richiama le modificazioni salienti apportate al testo varato in seconda lettura dall'altro ramo del Parlamento, segnalando ulteriori elementi di contrarietà sostanzialmente improntati ad un indebito appesantimento delle procedure autorizzative delle intercettazioni. Nel reputare inoltre che tali aggravamenti si traducano in un inaccettabile atteggiamento di sfiducia nei confronti dell'operato della magistratura, paventa il rischio che dall'attuazione di tali disposizioni possano derivare gravi ripercussioni sull'attività investigativa e requirente. Ribadisce infine l'impegno del suo gruppo affinché il testo del disegno di legge in discussione venga ancora sensibilmente migliorato, esprimendo altrimenti un orientamento contrario.

MARCO MARSILIO (PdL). Parlando sull'ordine dei lavori, giudicate particolarmente gravi talune espressioni rivolte dal deputato Di Pietro al Presidente del Consiglio, auspica al riguardo un intervento dell'Ufficio di Presidenza.

PRESIDENTE. Precisa che, a termini di Regolamento, la Presidenza è chiamata ad impedire che si insultino le istituzioni e i singoli deputati, garantendo nel contempo la massima libertà di espressione per tutti.

Pag. XV

GIUSEPPE GIULIETTI (Misto). Giudica assolutamente indispensabile che sia interrotto l'iter del provvedimento in discussione, che considera una vera e propria legge bavaglio con la quale si introducono norme prive di senso comune, quali ad esempio quelle relative ai siti Internet.

LORENZO RIA (UdC). Nel reputare che le corpose modifiche apportate al provvedimento in esame nel corso del suo lungo iter costituiscono comunque un passo in avanti verso il miglioramento di un testo che ha suscitato numerose polemiche, sottolinea come da più parti sia fortemente avvertita l'esigenza di una più moderna disciplina dello strumento delle intercettazioni. Evidenzia quindi come la sua parte politica abbia fatto proprie talune istanze volte, in particolare, a tutelare maggiormente l'attività investigativa e la libertà di stampa e di informazione, pur ritenendo necessario evitare ogni abuso di strumenti potenzialmente lesivi della privacy altrui. Pur apprezzando lo sforzo compiuto dalla relatrice Bongiorno nel ricercare un dialogo costruttivo tra le forze politiche, ritiene che permangano ancora nel testo varato dalla Commissione molti punti critici, e segnatamente l'abolizione delle norme relative alle indagini per reati di mafia, nonché le scarse garanzie di tutela del diritto alla difesa, costituzionalmente sancito.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

LORENZO RIA (UdC). Ricorda quindi che il suo gruppo non attuerà pratiche ostruzionistiche, auspicando che il prosieguo dell'iter consenta l'approfondimento del testo ed il varo di norme che rispondano effettivamente agli interessi del Paese.

MAURIZIO BIANCONI (PdL). Richiamate le principali modifiche apportate dal provvedimento in discussione alla disciplina vigente in materia di intercettazioni, che tuttavia giudica prive di effettiva portata normativa e inidonee a scongiurare le reiterate violazioni della privacy dei cittadini a seguito delle pubblicazioni di intercettazioni che vengono spesso usate come strumenti di lotta politica, auspica il ritiro del disegno di legge in esame, sul quale tuttavia, per senso di responsabilità, esprimerà un voto conforme alle indicazioni del suo gruppo.

ANNA ROSSOMANDO (PD). Nel ritenere che il perseguimento della legalità nel processo costituisca la vera forma di garantismo che dovrebbe ispirare il legislatore, giudica negativamente la limitazione dello strumento delle intercettazioni, che non colpisce gli abusi, ma impedisce fortemente la ricerca delle prove di reato. Espressa quindi forte preoccupazione per l'eliminazione di talune disposizioni relative alle indagini per reati di mafia, che ritiene avrà conseguenze negative sul contrasto alla criminalità organizzata, sottolinea come le importanti modifiche apportate al testo in discussione, sul quale permangono comunque forti perplessità, costituiscano una vittoria conseguita dalle opposizioni nell'interesse della sicurezza dei cittadini.

FEDERICO PALOMBA (IdV). Espresso preliminarmente apprezzamento per la relazione svolta dal presidente Bongiorno e per la sua conduzione dei lavori della II Commissione, improntata alla terzietà e alla professionalità, giudica non veritiero il presunto obiettivo del Governo di garantire la privacy, ritenendo invece che il disegno di legge in discussione miri ad impedire la scoperta dei reati, rendendo difficile l'utilizzo dello strumento delle intercettazioni telefoniche e la conoscenza da parte dell'opinione pubblica di svariate violazioni di legge. Nel richiamare quindi gli aspetti di maggiore criticità presenti in un provvedimento che viola alcuni principi costituzionali, segnatamente il diritto alla sicurezza e all'informazione, nonché l'obbligatorietà dell'azione penale, preannunzia il voto contrario del suo gruppo sul testo in esame, del quale auspica tuttavia il ritiro.

Pag. XVI

FRANCESCO PAOLO SISTO (PdL). Chiede preliminarmente alla Presidenza, ai sensi dell'articolo 60, commi 1 e 3, del Regolamento, di assumere le opportune iniziative in relazione alle gravi ed inaccettabili espressioni proferite dal deputato Di Pietro nei confronti del Presidente del Consiglio. Stigmatizzate altresì le indebite ingerenze esercitate da determinate categorie nel corso dell'iter in Commissione del provvedimento in discussione, che ritiene lesive del primato e dell'autonomia del Parlamento, ribadisce la necessità di contemperare la salvaguardia del principio di non colpevolezza con il diritto alla riservatezza della persona, che reputa prevalente sull'esercizio del diritto di cronaca. Nel ritenere infine che le mediazioni raggiunte durante l'esame in Commissione abbiano prodotto comunque un risultato utile ed apprezzabile, malgrado il provvedimento in discussione si ponga al di sotto delle aspettative della sua parte politica, ribadisce l'impegno di quest'ultima a perseguire gli obiettivi programmatici su cui si basa il patto stretto con i propri elettori.

GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO (PdL). Nel ringraziare preliminarmente tutti coloro che hanno contribuito all'iter di un provvedimento che migliora la vigente disciplina delle intercettazioni, segnando un significativo progresso sul piano della democrazia, giudica pretestuose e contraddittorie le critiche rivolte dall'opposizione al disegno di legge in discussione, impropriamente definito legge bavaglio.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO (PdL). Rileva quindi che il disegno di legge in esame appare coerente con l'esigenza di garantire la libertà individuale e la dignità della persona, con particolare riferimento al principio, contemplato dall'ordinamento, di segretezza di ogni forma di comunicazione.

ANDREA ORLANDO (PD). Nell'esprimere un giudizio fortemente critico sul disegno di legge in discussione, malgrado le apprezzabili correzioni apportate al testo durante l'iter in Commissione, manifesta contrarietà e riprovazione per le finalità, che reputa allo stesso sottese, di limitare la libertà di informazione, nonché di contenere l'esercizio dell'attività investigativa e del potere giudiziario. Nel ritenere infatti, che diverse disposizioni siano dettate da singoli eventi di cronaca giudiziaria riguardanti il Presidente del Consiglio, attribuisce anche a tensioni interne alla maggioranza talune delle modificazioni apportate al provvedimento in discussione. Rammentato quindi il proficuo contributo offerto dal suo gruppo durante l'esame in sede referente, sottolinea come la battaglia parlamentare della propria parte politica si sia saldata con la mobilitazione della società civile, ritenendo necessaria una ridefinizione dell'agenda del Governo affinché le problematiche che affliggono la giustizia divengano oggetto di organico esame da parte del Parlamento e non più occasione di scontro politico.

MARIO TASSONE (UdC). Evidenziato l'approccio confuso e parziale che ha caratterizzato il dibattito sul tema relativo alle intercettazioni, paventa il rischio che il legittimo diritto all'informazione sia considerato prevalente rispetto alla tutela della dignità della persona; pur rilevando, inoltre, che le intercettazioni hanno consentito il conseguimento di importanti risultati sul piano investigativo, ritiene opportuna una riflessione sull'abuso nel ricorso a tale strumento di indagine. Manifestato altresì apprezzamento per l'approvazione, nel corso dell'iter in Commissione, di talune proposte emendative presentate dal suo gruppo, esprime perplessità sull'impostazione generale del disegno di legge in discussione, invitando il Governo ad esprimere una valutazione conclusiva al riguardo.

LUCA RODOLFO PAOLINI (LNP). Stigmatizzata la disinformazione attuata dal Pag. XVIIsistema mediatico sulle misure recate da un disegno di legge che, a suo avviso, non lede la libertà d'informazione, richiama le misure più condivisibili in esso contenute, evidenziando altresì la mancata presentazione, da parte dell'opposizione, di proposte migliorative del testo. Nel confermare, quindi, il sostegno del suo gruppo ad un provvedimento finalizzato a limitare gli abusi nel ricorso alle intercettazioni, invita il Governo a varare un'organica riforma della giustizia, auspicando, al riguardo, la piena e proficua collaborazione dell'opposizione.

MARILENA SAMPERI (PD). Ritiene che, contrariamente a quanto affermato dal Presidente del Consiglio, il disegno di legge in discussione, persegua il reale obiettivo di ostacolare l'attività della magistratura, con particolare riferimento ai gravi fenomeni di corruzione che stanno pesantemente condizionando la vita del Paese. Sottolinea quindi la necessità di conciliare i diritti concernenti la riservatezza, l'informazione e la sicurezza dei cittadini, tutti egualmente meritevoli di tutela. Pur rilevando, inoltre, che il provvedimento in esame è stato oggetto di modifiche migliorative nel corso dell'iter in Commissione, ritiene che permangano nel testo elementi di grave criticità, tra cui le inaccettabili limitazioni nel ricorso alle intercettazioni nelle indagini relative a reati particolarmente gravi.

LAURA GARAVINI (PD). Nell'evidenziare la rilevanza del lavoro svolto presso la II Commissione, denuncia l'intendimento della maggioranza di voler ostinatamente avviare la discussione su un disegno di legge che penalizzerà il sistema delle intercettazioni e comprometterà la capacità operativa della magistratura e delle Forze dell'ordine nella lotta alla criminalità organizzata. Sottolineata quindi la rilevanza di tale sistema di captazione, giudica inaccettabili le disposizioni recate da un provvedimento che favorirà i soggetti che violano la legge e lederà la sicurezza del Paese.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore e il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Avverte che sono state presentate le questioni pregiudiziali per motivi di costituzionalità Di Pietro n. 1, Franceschini n. 2 e Rao n. 3, nonché la questione pregiudiziale per motivi di merito Franceschini n. 1.
Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della prossima seduta:

Lunedì 2 agosto 2010, alle 18.30.

(Vedi resoconto stenografico pag. 109).

La seduta termina alle 21,05.