XVI LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di giovedì 23 settembre 2010

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 23 settembre 2010.

Albonetti, Alessandri, Angelino Alfano, Barbi, Berlusconi, Biancofiore, Bindi, Bocchino, Bonaiuti, Bossi, Brambilla, Brugger, Brunetta, Buonfiglio, Buttiglione, Caparini, Carfagna, Casero, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Cossiga, Crimi, Crosetto, D'Alema, Dal Lago, Fitto, Franceschini, Frattini, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, La Russa, Leone, Lo Monte, Lucà, Lupi, Mantovano, Maroni, Martini, Melchiorre, Meloni, Menia, Miccichè, Migliavacca, Nucara, Leoluca Orlando, Pianetta, Prestigiacomo, Ravetto, Reguzzoni, Roccella, Romani, Ronchi, Rotondi, Saglia, Sardelli, Stefani, Stucchi, Tabacci, Tempestini, Tremonti, Urso, Vegas, Vito.

Annunzio di proposte di legge.

In data 22 settembre 2010 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
BUCCHINO ed altri: «Modifica all'articolo 12 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, concernente l'esclusione dei lavoratori italiani residenti all'estero dal differimento della decorrenza dei trattamenti pensionistici» (3723);
GIBIINO: «Interventi per una strategia organica destinata alle politiche per la casa» (3724).

Saranno stampate e distribuite.

Trasmissioni dal Senato.

In data 22 settembre 2010 il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza il seguente disegno di legge:
S. 1908. - «Ratifica ed esecuzione della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, fatta a Strasburgo il 13 novembre 1987, nonché norme di adeguamento dell'ordinamento interno» (approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (2836-B).

In data 23 settembre 2010 il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza il seguente disegno di legge:
S. 2323. - «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 5 agosto 2010, n. 125, recante misure urgenti per il settore dei trasporti e disposizioni in materia finanziaria. Proroga del termine di esercizio della delega legislativa in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio di amministrazioni pubbliche» (approvato dal Senato) (3725).

Saranno stampati e distribuiti.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

A norma del comma 1 dell'articolo 72 del regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:
I Commissione (Affari costituzionali):
TABACCI ed altri: «Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, in materia di elezione della Camera dei deputati con sistema proporzionale e voto personalizzato, e alla legge 27 dicembre 2001, n. 459, concernente l'esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti all'estero. Delega al Governo per la determinazione dei collegi elettorali uninominali» (3634) Parere delle Commissioni III e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
RIA e BUTTIGLIONE: «Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, in materia di elezione della Camera dei deputati, e al testo unico di cui al decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, in materia di elezione del Senato della Repubblica, nonché delega al Governo per la determinazione dei collegi uninominali» (3659) Parere delle Commissioni V e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
XI Commissione (Lavoro):
CECCACCI RUBINO ed altri: «Introduzione, in via sperimentale, di un'indennità di maternità per gli atleti che praticano attività sportiva dilettantistica» (3655) Parere delle Commissioni I, V, VII (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento) e XII.
XII Commissione (Affari sociali):
LISI ed altri: «Istituzione della Commissione parlamentare per l'anziano e dell'Osservatorio nazionale per l'anziano» (3662) Parere delle Commissioni I, III, V, VII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
Commissioni riunite II (Giustizia) e III (Affari esteri):
S. 1908. - «Ratifica ed esecuzione della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, fatta a Strasburgo il 13 novembre 1987, nonché norme di adeguamento dell'ordinamento interno» (approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (2836-B) Parere delle Commissioni I, V e XII (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento).

Trasmissione dal ministro del lavoro e delle politiche sociali.

Il ministro del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 3, comma 2, della legge 15 dicembre 1998, n. 438, la relazione concernente il contributo statale a favore delle associazioni nazionali di promozione sociale, riferita all'anno finanziario 2008 (doc. XXVII, n. 24).

Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla XII Commissione (Affari sociali).

Trasmissione dal ministro per i rapporti con il Parlamento.

Il ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 20 settembre 2010, ha inviato la relazione deliberata dal Consiglio dei ministri ai sensi dell'articolo 2, comma 4, terzo periodo, della legge 5 maggio 2009, n. 42, in ordine al decreto legislativo concernente disposizioni recanti attuazione dell'articolo 24 della predetta legge n. 42 del 2009, in materia di ordinamento transitorio di Roma capitale.

Tale relazione è trasmessa, d'intesa con il Presidente del Senato della Repubblica, alla Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale. Essa è altresì trasmessa alla V Commissione (Bilancio).

Trasmissione di delibere del Comitato interministeriale per la programmazione economica.

La Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica, in data 22 settembre 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, comma 4, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, le seguenti delibere CIPE, che sono trasmesse alla V Commissione (Bilancio), nonché alle Commissioni sottoindicate:
n. 5/2010 del 13 maggio 2010 concernente «Servizio sanitario nazionale 2009 - Ripartizione delle disponibilità finanziarie tra le regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano» - alla XII Commissione (Affari sociali);
n. 6/2010 del 13 maggio 2010 concernente «Fondo sanitario nazionale 2009 parte corrente - Ripartizione tra le regioni delle quote vincolate per il perseguimento degli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale, ai sensi dell'articolo 1, comma 34, legge n. 662/1996» - alla XII Commissione (Affari sociali);
n. 7/2010 del 13 maggio 2010 concernente «Fondo sanitario nazionale 2009 - Ripartizione della quota destinata al finanziamento della medicina penitenziaria tra le regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano» - alla II Commissione (Giustizia) e alla XII Commissione (Affari sociali);
n. 8/2010 del 13 maggio 2010 concernente «Contratto di programma tra il Ministero delle attività produttive (ora Ministero dello sviluppo economico) e il Consorzio per la reindustrializzazione dell'area di Ottana (CREO). Aggiornamento» - alla X Commissione (Attività produttive);
n. 9/2010 del 13 maggio 2010 concernente «Contratto di programma tra il Ministero dello sviluppo economico e il Consorzio "Società per lo sviluppo del sistema turistico culturale del Golfo di Napoli SCARL". Aggiornamento» - alla X Commissione (Attività produttive);
n. 10/2010 del 13 maggio 2010 concernente «Contratto di filiera tra il Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali e SIGRAD SCARL. Aggiornamento» - alla XIII Commissione (Agricoltura);
n. 11/2010 del 13 maggio 2010 concernente «Contratto di filiera tra il Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali e UNAPROL - Consorzio olivicolo italiano SCARL. Aggiornamento» - alla XIII Commissione (Agricoltura);
n. 12/2010 del 13 maggio 2010 concernente «Contratto di filiera tra il Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali e il Consorzio per lo sviluppo delle agroenergie - CO.AGR.ENERGY. Aggiornamento» - alla XIII Commissione (Agricoltura);
n. 13/2010 del 13 maggio 2010 concernente «Contratto di filiera tra il Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali e il Granaio italiano SCARL (già ATI "Frumento di qualità"). Aggiornamento» - alla XIII Commissione (Agricoltura);
n. 28/2010 del 13 maggio 2010 concernente «Aeroporto di Bologna - Contratto di programma ENAC-SAB 2010-2013 (legge n. 248/2005)» - alla IX Commissione (Trasporti);
n. 42/2010 del 13 maggio 2010 concernente «Progetto "GEMINA" - Centro euro-mediterraneo per i cambiamenti climatici - Decreto legislativo n. 204/1998 - Fondo integrativo speciale ricerca (FISR)» - alla VII Commissione (Cultura);
n. 43/2010 del 13 maggio 2010 concernente «Contratto di filiera tra il Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali e il Consorzio zoo-avicunicolo SCARL "CONAV". Revoca» - alla XIII Commissione (Agricoltura);
n. 44/2010 del 13 maggio 2010 concernente «Articolo 128 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 - Programmi triennali di edilizia statale 2008-2010 e 2009-2011 del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - Dipartimento per le infrastrutture, gli affari generali ed il personale: verifica di compatibilità con i documenti programmatori vigenti» - alla VIII Commissione (Ambiente);
n. 47/2010 del 13 maggio 2010 concernente «Articolo 128 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 - Programma triennale 2010-2012 dell'Istituto postelegrafonici: verifica di compatibilità con i documenti programmatori vigenti» - alla XI Commissione (Lavoro);
n. 49/2010 del 13 maggio 2010 concernente «Articolo 128 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 - Programma triennale 2010-2012 dell'Università degli studi del Molise: verifica di compatibilità con i documenti programmatori vigenti» - alla VII Commissione (Cultura);
n. 50/2010 del 13 maggio 2010 concernente «Articolo 128 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 - Programma triennale 2010-2012 dell'Università degli studi della Tuscia: verifica di compatibilità con i documenti programmatori vigenti» - alla VII Commissione (Cultura);
n. 55/2010 del 13 maggio 2010 concernente «7a relazione di monitoraggio sullo stato di attuazione, al 31 ottobre 2009, degli interventi finanziati a valere sulla manovra di accelerazione del programma delle infrastrutture strategiche» - alla VIII Commissione (Ambiente).

Assegnazione di progetti di atti dell'Unione europea ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà.

La proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all'immissione sul mercato e all'uso di precursori di esplosivi (COM(2010)473 definitivo) e la proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica della direttiva 2001/112/CE del Consiglio concernente i succhi di frutta e altri prodotti analoghi destinati all'alimentazione umana (COM(2010)490 definitivo), già trasmesse dalla Commissione europea e assegnate, in data 21 e 22 settembre 2010, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, rispettivamente alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla XIII Commissione (Agricoltura), con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea), sono altresì assegnate alla medesima XIV Commissione ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà; il termine di otto settimane per la verifica di conformità, ai sensi del Protocollo sull'applicazione dei princìpi di sussidiarietà e di proporzionalità allegato al Trattato sull'Unione europea, decorre dal 23 settembre 2010.

Trasmissione dall'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture.

Il presidente dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, con lettera in data 21 settembre 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, comma 7, lettera e), del codice di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, una segnalazione in merito alla procedura di selezione per l'affidamento in concessione dell'esercizio dei giochi pubblici denominati «lotterie nazionali ad estrazione istantanea».

Questa documentazione è trasmessa alla VI Commissione (Finanze).

Atti di controllo e di indirizzo.

Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

A)

Iniziative in relazione alla situazione dell'ordine pubblico in Calabria, con particolare riferimento alla operatività e alla tutela degli uffici giudiziari - 2-00818

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri e i Ministri della giustizia e dell'interno, per sapere - premesso che:
l'azione criminale nei confronti del procuratore generale di Reggio Calabria, Salvatore di Landro, costituisce soltanto l'ennesimo episodio di una lunga serie di seri atti intimidatori che hanno alimentato un forte clima di tensione non solo a Reggio Calabria, ma nell'intera regione;
secondo quanto ampiamente diffuso dagli organi di stampa, il 3 gennaio 2010 due motociclisti avevano fatto esplodere un ordigno vicino alla procura generale;
giorni dopo un'auto carica di armi era stata ritrovata nel tragitto percorso dal Capo dello Stato giunto in città per testimoniare la sua solidarietà a Di Landro e ai suoi colleghi, Giuseppe Pignatone e Antonio De Bernardo, destinatari anch'essi di minacce, insieme al sostituto procuratore Lombardo e al procuratore della Repubblica di Palmi, Creazzo;
la sfida alle istituzioni, attraverso minacce alle toghe, è proseguita nel mese di giugno 2010 con il sabotaggio dell'auto del procuratore generale nel parcheggio degli uffici giudiziari;
questi fatti dimostrano la fragilità di un sistema che non riesce a tutelare in modo efficace magistrati che, attraverso un impegno quotidiano ed un coraggioso lavoro, operano in queste difficili realtà, combattendo per l'affermazione dei principi di legalità e di giustizia;
infatti, nonostante la gravità della situazione, nel tribunale penale, sempre in prima linea contro le cosche, manca un terzo dell'organico (16 in meno tra giudici e pubblici ministeri) e del personale di cancelleria;
ancora peggio nelle sezioni di appello: sulle spalle di 5 magistrati pesano 33 processi per mafia e narcotraffico con 320 imputati, dei quali 111 detenuti, più 3.000 processi ordinari;
parimenti gravi, perché indicatori di un clima ormai intollerabile, risultano le minacce rivolte al presidente e al vice presidente della giunta regionale, al presidente del consiglio regionale, al sindaco di Catanzaro, a giornalisti, a sacerdoti, come il parroco di Cittanova, nonché a diversi amministratori locali, che, pur svolgendo un ruolo fondamentale in uno Stato di diritto, vengono così umiliati nell'espletamento della loro funzione di rappresentanza degli interessi della collettività;
eclatanti le efferate esecuzioni di Soverato, Gagliato e Palermiti che testimoniano una radicata presenza della criminalità organizzata in Calabria -:
quali urgenti e soprattutto efficaci misure (rispetto a quelle annunciate più volte sia a Reggio Calabria, sia in sede parlamentare) intendano adottare, al fine di assicurare operatività e tutela agli uffici giudiziari, nonché sottrarre l'intero territorio regionale da un attivismo criminale sempre più preoccupante e minaccioso, dal momento che le indagini non hanno prodotto risultati apprezzabili.
(2-00818) «Tassone, Occhiuto, Casini».
(14 settembre 2010)

B)

Carenza di organico presso il distretto giudiziario di Caltanissetta - 2-00809

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri e il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che:
nel corso dell'audizione del procuratore della Repubblica presso il tribunale di Caltanissetta, dottor Sergio Lari, compiuta a Palermo in data 20 luglio 2010 dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali, è emersa la grave situazione di carenza di organico nella quale si trovano attualmente ad operare i magistrati del distretto nisseno;
risulta, infatti, dai dati pubblicati dal Consiglio superiore della magistratura che gli uffici giudiziari del distretto di Caltanissetta presentano una scopertura media di organico del 32,33 per cento a fronte di una media nazionale del 12,82 per cento, e tale dato assume ancora maggiore rilevanza se si evidenzia che detta scopertura negli uffici requirenti è addirittura del 40,48 per cento a fronte di una media nazionale del 15,4 per cento;
in sostanza, nel distretto giudiziario di Caltanissetta manca oltre un magistrato su tre di quelli previsti in organico, al punto che certamente quella indicata può definirsi come una delle strutture giudiziarie più disagiate d'Italia;
anche se utile, non appare al riguardo sufficiente l'intervento correttivo operato in tempi recenti con il decreto-legge 29 dicembre 2009, n. 193 (convertito, con modificazioni, dalla legge 22 febbraio 2010, n. 24) con il quale - con specifico riferimento a magistrati ordinari in tirocinio di recente nomina ed in deroga alla normativa che prevede l'impossibilità di assegnazione dei magistrati di prima nomina alle procure della Repubblica - si è disposto che con «provvedimento motivato, il Consiglio superiore della magistratura, ove alla data di assegnazione delle sedi ai magistrati nominati con il decreto ministeriale 2 ottobre 2009 sussista una scopertura superiore al 30 per cento dei posti di cui all'articolo 1, comma 4, della legge 4 maggio 1998, n. 133, come da ultimo modificato dal presente decreto, può attribuire esclusivamente ai predetti magistrati le funzioni requirenti al termine del tirocinio, anche antecedentemente al conseguimento della prima valutazione di professionalità»;
al di là, infatti, dell'assoluta eccezionalità della predetta disposizione di legge - applicabile come è dato rilevare solo ai magistrati nominati con decreto ministeriale 2 ottobre 2009 - i dati numerici ne dimostrano chiaramente l'inefficacia: infatti, per tornare all'esempio della procura delle Repubblica presso il tribunale di Caltanissetta, in relazione ai cinque posti attualmente vacanti solo due di essi sono stati riservati ai predetti magistrati in tirocinio e, tenuto conto del fatto che gli stessi non vi potranno assumere le funzioni prima del 2011, è agevole ritenere che, nel frattempo, altrettanti magistrati avranno ottenuto il trasferimento da Caltanissetta ad altre sedi giudiziarie;
tutto ciò evidenziato, non può non ricordarsi:
a) che gli uffici giudiziari del distretto di Caltanissetta si trovano ad operare in una delle aree a più alta densità criminale non solo del panorama italiano ma certamente anche europeo;
b) che la procura della Repubblica di Caltanissetta si trova attualmente impegnata in delicatissime indagini non solo in relazione all'attualità dell'operato delle più efferate compagini mafiose, ma anche nelle altrettanto delicate indagini sulle stragi di mafia che hanno insanguinato il Paese nell'ultimo decennio del secolo scorso;
c) che il Procuratore Lari ha rappresentato che l'attuale situazione di organico del proprio ufficio impedisce, di fatto, di coltivare tutte le indagini che si renderebbero necessarie;
il non intervenire immediatamente per cercare di sanare la situazione sopra descritta equivarrà, quindi, a parere degli interpellanti, non solo a consentire un nuovo rafforzamento della criminalità organizzata di stampo mafioso, ma anche ad impedire che sia fatta definitiva luce su una delle pagine più delicate della storia criminale, giudiziaria e politica della nostra Repubblica -:
se il Presidente del Consiglio dei ministri e il Ministro interpellato, ciascuno per quanto di rispettiva competenza, non ritengano di attivarsi con la massima urgenza per risolvere le problematiche evidenziate.
(2-00809)
«Garavini, Granata, Torrisi, D'Ippolito Vitale, Veltroni, Andrea Orlando, Tassone, Angela Napoli, Giulietti, Mattesini, Portas, Esposito, Porta, Fedi, Bucchino, Santagata, Laganà Fortugno, Farinone, Brandolini, Mazzarella, Giorgio Merlo, Miotto, Miglioli, La Forgia, Berretta, Arturo Mario Luigi Parisi, Misiani, D'Incecco, Sbrollini, Bossa, Siragusa, Schirru, Antonino Russo, Piccolo, Cardinale, Genovese, Burtone, Marchi, Scilipoti».
(4 agosto 2010)

C)

Orientamenti del Ministro dell'interno in ordine all'avvio della procedura per lo scioglimento del consiglio comunale di Corigliano Calabro (Cosenza) - 2-00823

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
in data 21 luglio 2010, le indagini della maxi-inchiesta denominata «Santa Tecla» hanno portato all'arresto di 67 persone su ordine del giudice per le indagini preliminari di Catanzaro Emma Sonni e su richiesta del sostituto procuratore della direzione distrettuale antimafia Vincenzo Luberto; sulla maggior parte degli arrestati, tra le altre, grava l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso;
l'indagine «Santa Tecla» ha sconvolto profondamente la cittadina di Corigliano Calabro, in quanto l'operazione vede attualmente indagata per concorso esterno in associazione mafiosa Pasqualina Straface, sindaco della città, e arrestati i suoi due fratelli, Mario e Franco;
questi ultimi, arrestati nel blitz del 21 luglio 2010 e detenuti con il regime del 41-bis, con provvedimento riconfermato anche dal tribunale del riesame, sarebbero stati indicati dai collaboratori di giustizia come storicamente legati alla cosca di Corigliano; in particolare, sono accusati di estorsione, compiuta nell'ambito della realizzazione di un villaggio turistico in località Thurio. Secondo l'accusa, il titolare della società Airone srl, che stava realizzando la struttura, sarebbe stato costretto da Maurizio Barilari, ritenuto il capo della cosca di Corigliano, ad affidare un appalto milionario, prima per la sola fornitura del cemento e poi per tutta l'opera, alla Straface srl di Mario e Franco; i due imprenditori avrebbero poi scelto le imprese subappaltatrici che hanno fatturato alla ditta Straface importi non dovuti, grazie ai quali sono stati creati fondi neri girati poi alla cosca. Secondo l'accusa, i fratelli Straface, con l'appoggio dei vertici della cosca, hanno imposto all'imprenditore condizioni economiche tali da determinare un aggravio di spesa superiore al 20 per cento dell'importo dei lavori;
dopo il blitz del 21 luglio 2010, il prosieguo delle indagini ha maggiormente evidenziato i rapporti tra la 'ndrangheta e l'amministrazione comunale: il sindaco Pasqualina Straface il 30 luglio 2010 ha dichiarato in una conferenza stampa la sua completa estraneità ai fatti e la sua volontà di non dimettersi, ma dal 27 agosto 2010, come riportato dalla stampa, ella risulta iscritta nel registro degli indagati per concorso esterno in associazione mafiosa;
Pasqualina Straface è consigliere comunale dal 1993 ed in costante e continua ascesa politico-elettorale dal 1997: una mole di preferenze sul suo nome segnano le comunali del 1997 e quelle del 2001, le provinciali del 1994 e le comunali di nuovo nel 2006. Fino alla sua consacrazione elettorale a primo cittadino di Corigliano il 29 giugno 2009;
secondo quanto riportato da notizie della stampa, le indagini - supportate da intercettazioni e da dichiarazioni di pentiti - avrebbero evidenziato situazioni ricorrenti di illegalità riconducibili non solo a forme di condizionamento e di infiltrazioni di alcuni imprenditori locali nei confronti degli amministratori dell'ente, ma anche all'uso distorto della cosa pubblica da parte del sindaco, che si sarebbe concretizzato nel favorire soggetti collegati direttamente o indirettamente ai propri personali interessi da una rete di parentele, affinità, amicizie e frequentazioni;
secondo quanto emergerebbe dalle indagini il sindaco si sarebbe prestato ad accreditare presso la regione e la provincia le aziende del fratello Mario per l'esecuzione di lavori pubblici, a sollecitare ai medesimi organi l'erogazione dei compensi per l'opera prestata; mentre i lavori pubblici eseguiti nella città di Corigliano, sotto la sua amministrazione, risulterebbero viziati da preoccupanti irregolarità riguardanti gli appalti e l'esecuzione;
in particolare, si starebbe indagando sui lavori di bitumazione che hanno riguardato, nei mesi scorsi, numerosissime arterie viarie cittadine e la realizzazione di una rotatoria stradale nella popolosa frazione dello Scalo, opera che ha, tra l'altro, infiammato il dibattito pubblico locale per la sua effettiva utilità. I magistrati della direzione distrettuale antimafia stanno vagliando l'aggiudicazione alla ditta dell'imprenditore Gianluca Gallo della gara d'appalto indetta dal comune di Corigliano per il miglioramento e la messa in sicurezza della viabilità nella frazione Scalo. Dalle intercettazioni telefoniche disposte dagli inquirenti emerge che l'imprenditore sarebbe stato indotto da più persone a rifornirsi di bitume presso l'impresa dei fratelli Mario e Franco Straface. I magistrati avrebbero individuato i «consigliori» nelle persone dell'assessore ai lavori pubblici, Giuseppe Curia, e nell'imprenditore coriglianese, Agostino Sposato, anch'esso impegnato nel settore dei lavori pubblici e la cui impresa, secondo i magistrati, graviterebbe intorno a quelle degli Straface per via dei subappalti;
inoltre, i lavori per la rotatoria dello Scalo, vennero iniziati con qualche irregolarità che sarebbe poi divenuta occasione di ricatto politico e di pressione sul sindaco, in quanto, come scrivono i magistrati nelle loro carte, l'impresa Straface avviò i lavori prima ancora che venisse firmato il contratto d'appalto. Una presunta grave irregolarità che portò, secondo la ricostruzione degli inquirenti, all'interruzione dei lavori per l'intromissione di un consigliere comunale, identificato dagli stessi magistrati nella persona di Cataldo Russo, capogruppo consiliare e segretario cittadino dell'Udc, il partito che con il Pdl costituisce l'ossatura della maggioranza di centrodestra a sostegno del sindaco Straface. Come ricostruito dai magistrati il sindaco Straface premeva sui fratelli per la celere esecuzione dei lavori, stante la campagna elettorale per le regionali 2010 in corso, e tutto ciò avveniva in un momento politico caldo anche per la stessa compagine amministrativa coriglianese: il sindaco avrebbe dovuto rimpiazzare i posti lasciati vacanti nella sua giunta da parte di due ex assessori appartenenti a un movimento civico e probabilmente a quei due posti era interessato l'Udc di Russo;
il pubblico ministero antimafia Luberto, da alcune telefonate intercettate, ipotizza, inoltre, ingerenze dirette di Mario Straface in alcune decisioni della giunta guidata dalla sorella, in particolare, in una del 6 settembre 2009 su cui è stato tolto il segreto istruttorio, Mario Straface telefona al sindaco per sollecitare il pagamento di una fattura in favore di un imprenditore che aveva eseguito lavori per il comune di Corigliano;
i contatti e la contiguità tra il sindaco e la 'ndrina locale risalgono già alla campagna elettorale e, dunque, gettano un'ombra sull'elezione del sindaco che sarebbe stata supportata dalla cosca in base ad un accordo stretto tra Franco Straface e Maurizio Barilari, secondo le dichiarazioni rese dal pentito Vincenzo Curato al pubblico ministero Luberto in data 23 aprile 2008; inoltre, il collaboratore di giustizia Carmine Alfano, cognato di Maurizio Barilari, in sede di interrogatorio reso il 13 dicembre 2007 di fronte al pubblico ministero Luberto, afferma: «Il legame tra gli Straface e la famiglia coriglianese si è ancor più consolidato per il tramite di Pasqualina Straface che è sorella di Franco e Mario. Pasqualina Straface è stata individuata quale rappresentante politico di quello che possiamo definire il sodalizio intercorrente tra i fratelli Straface e l'onorata società coriglianese. Il debutto politico di Pasqualina Straface si è avuto in occasione delle elezioni comunali in esito alle quali è risultato sindaco Gerace. Non ricordo in quale anno queste elezioni si sono svolte ma sono certo che Pasqualina è stata fortemente appoggiata tanto da risultare la prima tra gli eletti al consiglio comunale. L'onorata società coriglianese è in grado di incidere pesantemente sul corpo elettorale». A proposito delle elezioni provinciali del 2004 lo stesso Alfano afferma: «Per le elezioni provinciali del 2004 i voti sono stati racimolati da Barilari in favore di Pasqualina Straface e Franco Bruno, ambedue candidati nelle liste di An». Infine, a proposito delle comunali 2006 afferma: «Per queste elezioni il candidato della cosca era Pasqualina Straface la quale avrebbe dovuto essere il consigliere comunale più votato e quindi condizionare l'operato del sindaco Gerace secondo gli interessi di Barilari e "giravite"»;
le indagini stanno creando grave sconcerto tra i cittadini di Corigliano, divisi tra chi crede ancora nel sindaco e chi chiede a gran voce le sue dimissioni. Le notizie giunte a mezzo stampa gettano, infatti, ombre su tutto l'operato dell'amministrazione e non è più possibile amministrare il comune con l'autorevolezza e la credibilità necessaria. I cittadini di Corigliano hanno diritto di ottenere chiarezza sulla vicenda ed un'amministrazione senza ombre che operi nella legalità e per l'interesse collettivo; il comune, tra l'altro, con l'elezione del sindaco Straface usciva già da una burrascosa fase amministrativa apertasi dopo le elezioni del 2006, che aveva visto alternarsi il sindaco eletto De Rosis con commissari straordinari per questioni di irregolarità elettorali;
anche il dibattito politico è infiammato e il 3 settembre 2010 sono state depositate le dimissioni del consigliere comunale del gruppo misto Gioacchino Campolo, eletto nella lista civica di Movimento amico, che ha dichiarato, tra l'altro, di non voler reintegrare il consigliere uscente; anche i tre consiglieri della lista Polis amica minacciano di dimettersi nel caso in cui il sindaco non si dimetta;
negli ultimi giorni il prefetto di Cosenza, Antonio Reppucci, sembra essersi interessato alla vicenda e ha inoltrato richiesta alla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro di acquisire gli atti giudiziari inerenti l'inchiesta «Santa Tecla»;
i gravissimi fatti sopra esposti evidenziano la necessità che il Governo nazionale intervenga per ripristinare la legalità sul territorio con il preliminare invio di una commissione di indagine per l'accesso agli atti del comune, al fine di verificare l'intera attività amministrativa della giunta Straface e del consiglio comunale di Corigliano Calabro per accertare così se sussistano le condizioni per lo scioglimento del consiglio comunale, di cui all'articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 -:
se il Ministro interpellato, per quanto sopra premesso, non ritenga opportuno assumere iniziative per accertare l'eventuale condizionamento diretto o indiretto della criminalità organizzata nell'attività amministrativa dell'ente locale e conseguentemente attivare urgentemente, ove ne sussistano i presupposti, la procedura per lo scioglimento del consiglio comunale.
(2-00823)
«Di Pietro, Donadi, Messina, Borghesi, Cambursano».
(20 settembre 2010)

D)

Intendimenti in ordine alle iniziative di competenza per la nomina del Ministro dello sviluppo economico - 2-00824

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere - premesso che:
in conseguenza dell'apertura di un'inchiesta giudiziaria riguardante il pagamento effettuato da terzi con fondi in nero per la conclusione di un contratto di compravendita in suo favore di un immobile sito a Roma, in data 4 maggio 2010 il Ministro dello sviluppo economico, Claudio Scajola, ha presentato le proprie dimissioni dall'incarico svolto sino ad allora in seno al Governo;
in data 5 maggio 2010, dopo aver accolto le suddette dimissioni del Ministro dello sviluppo economico, il Presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi, ha assunto ad interim tale incarico ministeriale;
appare opportuno ricordare come lo stesso Presidente del Consiglio dei ministri abbia sin da subito dichiarato il proprio proponimento di assumere l'interim per un breve e determinato lasso temporale, utile esclusivamente alla proposta di una nuova nomina ministeriale, ma - nonostante quanto premesso - la vacatio al vertice del dicastero del Ministero dello sviluppo economico si protrae ormai da più di centoventi giorni;
diverse sono state in proposito le dichiarazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in merito alla durata del suo interim:
a) «L'interim durerà qualche giorno», 6 maggio 2010;
b) «La prossima settimana sarà nominato il nuovo Ministro dello sviluppo economico», 23 luglio 2010, durante la conferenza stampa conclusiva del vertice italo-russo con il Presidente della Federazione russa, Dmitrij Medvedev;
c) «La settimana prossima sottoporrò al Capo dello Stato il nome di un nuovo Ministro dello sviluppo», 3 settembre 2010;
d) «Il nuovo Ministro per lo sviluppo economico? È questione di poco tempo, ma non posso dire il nome», 13 settembre 2010, intervista a Mattino 5;
ad oggi però la nomina del Ministro dello sviluppo economico non è stata ancora effettuata; inoltre, la contingente crisi economica che ha colpito gli stabilimenti italiani della Fiat e ha messo in forte dubbio il futuro di aziende di centrale importanza, come Telecom, Tirrenia, Ansaldo Breda-Firema, Agile-Eutelia, Indesit ex-Merloni e altre, richiederebbe sia una seria analisi delle prospettive di crescita e di sviluppo del panorama industriale italiano, sia una guida tecnica e politica adeguata a capo del Ministero dello sviluppo economico;
i dati degli istituti di ricerca rivelano come nel secondo trimestre del 2010 - in pieno interim - le aziende italiane che hanno portato i libri in tribunale per fallimento sono salite a 3.505 rispetto alle 2.897 dello stesso periodo del 2009. E, secondo un report diffuso dallo stesso Ministero dello sviluppo economico a metà agosto 2010, i «tavoli» di crisi aziendale aperti presso il Ministero, nei primi otto mesi del 2010, sono passati da 100 a 170;
appare chiaro come il nostro Paese sia impegnato a fronteggiare l'anno più nero dell'industria italiana, nel cuore di una recessione economica di cui non si vede l'uscita e rispetto ad un ministero strategico per la tenuta del sistema-Paese nel suo complesso e che gioca un ruolo di primo piano nel sostegno alle imprese;
dinanzi agli scenari economici e industriali che si stanno schiudendo a livello di globalizzazione e di nuove sfide del mercato è necessario e improcrastinabile, quindi, che il Governo italiano rimargini al più presto quello che si sta trasformando in un vero e proprio vulnus di crescita a livello nazionale;
occorre urgentemente procedere alla nomina del titolare del dicastero, anche in considerazione delle competenze di politica energetica di rilievo nazionale attribuite al Ministero dello sviluppo economico; tale nomina appare, quindi, imprescindibile anche alla luce dei numerosi impegni che il Governo ha assunto in questo campo durante l'intera legislatura;
è d'uopo ricordare come il Ministero dello sviluppo economico si occupa - nello specifico - anche di commercio internazionale, promozione e tutela della proprietà industriale e telecomunicazioni; a tal proposito la contingenza che il Presidente del Consiglio dei ministri, onorevole Silvio Berlusconi, si trovi ad essere titolare delle frequenze radiotelevisive e al contempo concessionario delle stesse determina, ad avviso degli interpellanti, una condizione di conflitto di interessi ancora più lampante rispetto a quella cui si è abituati -:
considerati anche i numerosi solleciti del mondo industriale, se il Presidente del Consiglio dei ministri intenda non solo confermare l'intenzione, peraltro già espressa, della rapida conclusione del suo interim, ma concretizzare a breve quanto più volte sostenuto con un'effettiva proposta di nomina per il vertice del Ministero dello sviluppo economico che consenta di affrontare puntualmente le suddette tematiche attraverso politiche di tutela delle produzioni, anche al fine di permettere all'Italia di vantare al tavolo europeo dei Ministri dell'industria un'adeguata rappresentanza degli interessi nazionali con il titolare del dicastero.
(2-00824)
«Vaccaro, Colaninno, De Micheli, Boccia, Dal Moro, Mazzarella, Mosca, Boffa, Brandolini, Bonavitacola, Marco Carra, Ciriello, Cuomo, Farinone, Garofani, Ginefra, Grassi, Losacco, Mariani, Mogherini Rebesani, Andrea Orlando, Picierno, Pistelli, Realacci, Sarubbi, Strizzolo, Recchia, Rossomando, Sanga, Vassallo».
(20 settembre 2010)

E)

Iniziative per il rilancio dello stabilimento Fincantieri di Castellammare di Stabia (Napoli) - 2-00827

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri e il Ministro dello sviluppo economico, per sapere - premesso che:
alcuni giorni or sono il quotidiano la Repubblica ha pubblicato la notizia che, in base al recentissimo piano industriale 2010-2014, la Fincantieri s.p.a. prevederebbe nel prossimo futuro un esubero di 2500 lavoratori nel settore della cantieristica e ipotizzerebbe la chiusura di alcuni stabilimenti navali, tra cui il glorioso cantiere di Castellammare di Stabia, primo cantiere italiano, che occupa tra dipendenti diretti e dell'indotto circa 2000 persone;
invece, fino a qualche mese fa l'amministratore delegato della Fincantieri s.p.a., dottor Bono - pur avendo evidenziato la crisi economica del settore navale in Italia e in Europa - aveva asserito la possibilità di un rilancio del cantiere navale stabiese attraverso la realizzazione di un moderno bacino di costruzione delle navi;
prontamente il consiglio comunale della città stabiese approvava un ordine del giorno condividendo la scelta di realizzare tale bacino, dando mandato al sindaco di intraprendere tutte le iniziative necessarie per sollecitare la parte imprenditoriale e i Governi regionale e nazionale allo stanziamento dei fondi necessari all'opera;
nell'attesa della realizzazione di detto bacino, il Governo, nella persona dell'ex Ministro Scajola, si era impegnato a commissionare due pilotine militari per far fronte, nell'immediato, alla mancanza di commesse e far rientrare i lavoratori stabiesi dalla cassa integrazione;
nella giornata di giovedì 16 settembre 2010 i lavoratori della Fincantieri s.p.a., preoccupatisi della situazione di stallo, si recavano a Napoli presso la sede della regione Campania per sollecitare un incontro chiarificatore, ma oltre a non essere ricevuti dal presidente della giunta regionale o da un suo delegato erano anche caricati dalle forze dell'ordine mentre manifestavano pacificamente;
la situazione di tensione che si è venuta a creare tra i lavoratori e nella città stabiese va affrontata con tempestività;
la chiusura del cantiere navale stabiese darebbe un colpo mortale alla già fragile economia cittadina, riducendo alla povertà migliaia di nuclei familiari e rischiando di indurre al crimine, per disperazione, i futuri disoccupati;
la città di Castellammare di Stabia, con i suoi 70.000 abitanti, non può sopportare il contraccolpo economico della perdita di circa 2000 posti di lavoro e non può veder chiudere lo storico cantiere su cui invece fonda le sue speranze per un rilancio industriale -:
di quali elementi disponga il Governo in merito alle problematiche sollevate;
se si intenda promuovere un urgentissimo incontro a Roma, alla Presidenza del Consiglio dei ministri o presso la sede del Ministero dello sviluppo economico, tra tutte le parti interessate, rappresentanti dei lavoratori, dell'azienda, degli enti locali e della regione Campania per individuare prontamente le iniziative necessarie a rilanciare il cantiere navale di Castellammare di Stabia e l'economia cittadina.
(2-00827)
«Mazzarella, Nicolais, Mario Pepe (PD), Iannuzzi, Ciriello, Vaccaro, Picierno, Bossa, Strizzolo, Piccolo, Damiano, Lulli, Bellanova, Madia, Braga, Zampa, Viola, Levi, Colombo, D'Antona, Garavini, D'Antoni, Gatti, Giovanelli, Gnecchi, Corsini, Pollastrini, Santagata, Berretta, Arturo Mario Luigi Parisi, Recchia, Ginefra, Ginoble, Miotto, Miglioli, Giorgio Merlo, Pes, Capano, Bobba, Bordo, Fiorio, Fogliardi, Antonino Russo, Cuomo, Fioroni, Castagnetti, Esposito, Ghizzoni, Boffa, Naccarato, Beltrandi, Martella, Merloni».
(21 settembre 2010)

F)

Iniziative volte a garantire il rispetto della normativa comunitaria in materia di depurazione delle acque, con particolare riferimento al Mezzogiorno - 2-00806

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere - premesso che:
il 5 maggio 2010 la Commissione europea ha annunciato la decisione di deferire l'Italia alla Corte di giustizia della Comunità europee per violazione della direttiva 91/271/CEE sul trattamento delle acque reflue urbane, in base alla quale entro il 31 dicembre 2000 il nostro Paese (al pari della Spagna, anch'essa deferita) avrebbe dovuto predisporre sistemi adeguati per il convogliamento e il trattamento delle acque in tutti i centri urbani con oltre 15.000 abitanti;
in realtà, come appurato dalla Commissione europea, nella maggior parte dei casi ciò non è avvenuto anche dopo che, rispettivamente nel 2004 e nel 2009, il nostro Paese aveva già ricevuto due lettere di diffida;
la situazione italiana, con un totale di circa 178 città non in regola, è particolarmente grave nel Mezzogiorno;
il deferimento alla Corte di giustizia fa correre al nostro Paese il rischio di pagare una multa di proporzioni insostenibili ed è insieme la conferma di come sia la salute umana che l'ambiente corrano gravissimi rischi di fronte ai quali è necessario agire non più con misure episodiche ed emergenziali, ma con un ampio e serio programma di misure strutturali e organiche;
inoltre, il malfunzionamento degli impianti di depurazione, soprattutto nel Mezzogiorno, causando l'inquinamento e la distruzione del mare, danneggia le attività turistiche e ciò preclude una grande opportunità di sviluppo per il nostro Paese -:
quali urgenti iniziative il Governo intenda assumere perché sull'intero territorio nazionale, e in particolare nel Mezzogiorno, sia assicurato il rispetto delle normative comunitarie in materia di depurazione delle acque, garantendo così la salvaguardia della salute dei cittadini, la tutela dell'ambiente e la ripresa del turismo.
(2-00806)
«Cosenza, Cirielli, Di Cagno Abbrescia, Palmieri, Garofalo, Lisi, Tommaso Foti, Minardo, Murgia, Granata, Scalia, Pizzolante, Mazzuca, Luciano Rossi, Ceroni, Aracri, Carlucci, Centemero, Bernardo, Del Tenno, Leo, Milanese, Stasi, Cesaro, Speciale, Mazzoni, Giorgio Conte, Moles, Lainati, Renato Farina, Giulio Marini, Holzmann, Ghiglia, Pili».
(2 agosto 2010)