XVI LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 391 di lunedì 8 novembre 2010
Pag. IIIPRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI
La seduta comincia alle 16,05.
La Camera approva il processo verbale della seduta del 18 ottobre 2010.
I deputati in missione sono cinquantasei.
Modifica del calendario dei lavori dell'Assemblea e conseguente aggiornamento del programma.
PRESIDENTE. Comunica la modifica del vigente calendario dei lavori dell'Assemblea ed il conseguente aggiornamento del programma predisposti a seguito della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo del 5 novembre 2010 (vedi resoconto stenografico pag. 1).
Annunzio delle dimissioni di un sottosegretario di Stato.
PRESIDENTE. Dà lettura della lettera inviata dal Presidente del Consiglio nella quale si comunica che il Presidente della Repubblica ha accettato le dimissioni rassegnate dal sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Guido Bertolaso.
Modifica nella composizione di gruppi parlamentari.
PRESIDENTE. Comunica che gli onorevoli Roberto Rosso e Daniele Toto, già iscritti al gruppo parlamentare Popolo della Libertà, hanno aderito al gruppo parlamentare Futuro e Libertà per l'Italia.
In morte dell'onorevole Carlo Squeri.
PRESIDENTE. Rinnova, anche a nome dell'Assemblea, le espressioni della partecipazione al dolore dei familiari dell'onorevole Carlo Squeri, recentemente scomparso.
Modifica nella composizione della Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale.
PRESIDENTE. Comunica che il Presidente della Camera ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale il deputato Beatrice Lorenzin, in sostituzione del deputato Donato Bruno, dimissionario.
Modifica nella composizione della Delegazione presso l'Assemblea parlamentare della NATO.
PRESIDENTE. Comunica che il Presidente del Senato della Repubblica ha chiamato a far parte della Delegazione presso l'Assemblea parlamentare della NATO il senatore Elio Lannutti, in sostituzione del senatore Fabio Giambrone, dimissionario.
Discussione della mozione Donadi n. 1-00440: Iniziative volte alla revisione del Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione Italia-Libia.
Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.
Pag. IV
PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Tempestini n. 1-00480, Adornato n. 1-00481, Misiti n. 1-00482 e Antonione n. 1-00484 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalla mozione all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.
FABIO EVANGELISTI (IdV). Illustra la mozione Donadi n. 1-00440, richiamando preliminarmente la convinta opposizione del proprio gruppo all'approvazione della legge n. 7 del 2009, di ratifica del cosiddetto Trattato di Bengasi, che reputa sbagliato e dannoso in relazione alla tutela di irrinunciabili pretese giuridiche vantate dal nostro Paese verso la Libia. Stigmatizza, in particolare, il contenuto dei tre protocolli annessi che, nello stabilire intese tra i due Stati per il contenimento dei flussi migratori, non garantiscono che la politica dei respingimenti degli immigrati illegali nei centri di detenzione libici sia pienamente conforme alle norme imperative del diritto internazionale. Invita quindi il Governo ad assumere le necessarie iniziative di carattere politico-diplomatico per una profonda revisione del predetto Trattato, con particolare riferimento alle operazioni di contrasto all'immigrazione clandestina in mare aperto, anche alla luce di recenti e gravi episodi che hanno coinvolto imbarcazioni civili italiane.
FRANCESCO TEMPESTINI (PD). Illustra la sua mozione n. 1-00480, sottolineando la necessità che siano pienamente rispettati i diritti garantiti dagli articoli 1 e 6 del cosiddetto Trattato di Bengasi, al fine di rendere le politiche migratorie conformi alle norme del diritto internazionale. Nel rilevare altresì l'efficacia meramente propagandistica che ha caratterizzato l'attività dell'Esecutivo in tema di immigrazione, invita la stessa compagine governativa a fornire precise informazioni sugli sviluppi del grave episodio che ha recentemente coinvolto un peschereccio italiano ed una motovedetta libica, nonché sulle trattative tra l'Unione europea e la Libia in vista della sottoscrizione di un accordo quadro in materia, ritenendo peraltro opportuno che il Governo adotti ogni iniziativa sul piano diplomatico per favorire la ratifica da parte libica della Convenzione di Ginevra relativa allo status dei rifugiati.
AURELIO SALVATORE MISITI (Misto-MpA-Sud). Illustra la sua mozione n. 1-00482, lamentando che le imprese italiane del Meridione non hanno avuto accesso alla realizzazione delle grandi opere infrastrutturali previste nell'ambito degli accordi di partenariato di Bengasi del 2008, con particolare riferimento alla costruzione della cosiddetta Autostrada dell'amicizia; stigmatizza, quindi, i gravi rischi di violazione dei diritti umani derivanti dalla politica dei respingimenti concordata in base al Trattato italo-libico. Invita pertanto il Governo a garantire alle imprese operanti nel Mezzogiorno pari opportunità di accesso alla realizzazione delle grandi opere infrastrutturali in Libia e ad assumere, anche in vista della revisione universale periodica nell'ambito del Consiglio dell'ONU dei diritti umani, un ruolo guida nell'accertare violazioni dei diritti dal parte della Libia.
MICHAELA BIANCOFIORE (PdL). Illustra la mozione Antonione n. 1-00484, sottolineando la rilevanza strategica di un Trattato che ha consentito di raggiungere risultati positivi in tutti i principali settori di collaborazione, in particolare in materia di contrasto all'immigrazione clandestina, nel pieno rispetto dei diritti umani. Giudicata altresì del tutto pretestuosa la mozione Donadi n. 1-00440, ricorda come la meritoria attività posta in essere dall'Esecutivo sia confermata da un drastico calo degli sbarchi, ritenendo assolutamente positiva l'azione coordinata svolta in sede comunitaria al fine di ottenere un maggior impegno delle istituzioni europee nella lotta all'immigrazione clandestina nel Mediterraneo e, in tale ambito, una più intensa collaborazione con la Libia. Invita, quindi, il Governo a proseguire nell'attuazione Pag. Vdegli impegni sanciti dal Trattato di Bengasi e a svolgere un ruolo trainante sulle tematiche relative al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.
PRESIDENTE. Avverte che è stata presentata l'ulteriore mozione Mecacci n. 1-00485 che, vertendo su materia analoga a quella delle mozioni in discussione, sarà svolta congiuntamente.
MATTEO MECACCI (PD). Illustra la sua mozione n. 1-00485, rilevando come il Trattato recentemente sottoscritto tra Italia e Libia presenti taluni aspetti fortemente controversi e risulti peraltro inadeguato a raggiungere gli obiettivi prefissati. Nel sottolineare quindi la scarsa tutela dei diritti umani, in particolare dei migranti, da parte del Paese nordafricano, evidenzia la necessità di rivedere complessivamente la politica estera fin qui posta in essere dall'Esecutivo, il quale, pur di perseguire fini particolari, accetta di intrattenere rapporti privilegiati con Paesi che non eccellono per livello di democrazia.
FURIO COLOMBO (PD). Esprime sdegno e riprovazione per i contenuti del Trattato italo-libico del 30 agosto 2008, che giudica inaccettabilmente orientato ad attribuire preponderante rilevanza a meri interessi commerciali e xenofobi, in spregio del rispetto e della tutela dei diritti umani. Nel rilevare altresì come la sottoscrizione di tale atto internazionale abbia inopinatamente costituito una priorità per il Governo, a scapito di altre più sentite istanze emergenti nel Paese, manifesta vivo rammarico per l'ampio consenso registratosi in Parlamento sul relativo disegno di legge di ratifica.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni e prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito, che rinvia ad altra seduta.
Discussione delle mozioni Vernetti n. 1-00452 e Villecco Calipari n. 1-00464: Iniziative volte alla liberazione di Liu Xiaobo, premio Nobel per la pace 2010.
Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.
GIANNI VERNETTI (Misto-ApI). Illustra la sua mozione n. 1-00452, richiamando preliminarmente l'impegno a difesa dei diritti umani da parte di Liu Xiaobo, dissidente cinese recentemente insignito del premio Nobel per la pace, che ha pagato la sua battaglia politica con lunghi periodi di detenzione e di lavori forzati in Cina. Auspica quindi che il Governo italiano intraprenda un'iniziativa, che a suo avviso registrerà sicuramente un'ampia condivisione tra le forze politiche, affinché in sede internazionale si esercitino le opportune pressioni sulla Repubblica popolare cinese per garantire la liberazione di Liu Xiaobo e, più in generale, per indurre la superpotenza asiatica ad un maggiore rispetto dei diritti fondamentali degli esseri umani.
ROBERTO GIACHETTI (PD). Nell'illustrare la mozione Villecco Calipari n. 1-00464, richiama le vicende che hanno riguardato lo scrittore e dissidente cinese Liu Xiaobo, recentemente insignito del premio Nobel per la pace, del quale ricorda il contributo reso alla protesta di piazza Tienanmen nel 1989. Nel ritenere quindi opportuno che il Governo adotti, anche in ambito comunitario, le adeguate iniziative per pervenire alla liberazione di Liu Xiaobo e di sua moglie, nonché per intraprendere un confronto costruttivo con la Repubblica popolare cinese sul rispetto dei diritti umani fondamentali, auspica in tal senso l'approvazione unanime di un documento di indirizzo unitario.
MICHAELA BIANCOFIORE (PdL). Nell'auspicare la predisposizione di un documento Pag. VIdi indirizzo unitario, sottolineando che in caso contrario il suo gruppo si riserva di presentare una propria mozione, richiama il lungo impegno di Liu Xiaobo in difesa dei diritti umani in Cina. Ricordato quindi l'importante ruolo recentemente assunto dal Paese asiatico nell'economia globalizzata, auspica che il Governo si impegni a promuovere iniziative volte a rafforzare il dialogo tra Unione europea e Cina, in funzione di un maggiore rispetto dei diritti fondamentali in tale Stato, nonché ad agevolare la liberazione del dissidente cinese recentemente insignito del premio Nobel per la pace.
FABIO EVANGELISTI (IdV). Nel rammentare l'atteggiamento di chiusura mantenuto dalle autorità cinesi in merito all'attribuzione del premio Nobel per la pace a Liu Xiaobo, sottolinea la necessità di promuovere, anche sul piano diplomatico, atti politici concreti affinché venga assicurato il rispetto dei diritti umani nella Repubblica popolare cinese, reputando non sufficiente in tal senso il pur condivisibile mantenimento di buone relazioni commerciali con il nostro Paese. Manifesta quindi l'orientamento convintamente favorevole del suo gruppo alle mozioni presentate.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni e prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito, che rinvia ad altra seduta.
Discussione delle mozioni Cristaldi n. 1-00447 e Agostini n. 1-00477: Iniziative a favore del settore della pesca, con particolare riferimento alla cooperazione tra i Paesi del Mediterraneo.
Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Di Giuseppe n. 1-00478, Delfino n. 1-00479 e Lo Monte n. 1-00483 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalle mozioni all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.
NICOLÒ CRISTALDI (PdL). Illustra la sua mozione n. 1-00447 (Nuova formulazione), ricordando l'impegno profuso dal Governo per migliorare le condizioni di lavoro degli operatori del settore della pesca nell'area del Mediterraneo, i quali sono spesso costretti ad intervenire in soccorso di migranti in difficoltà. Nel denunziare altresì una sorta di sottovalutazione di tali problemi da parte di alcuni Paesi del Nord Europa, invita il Governo ad attivarsi in sede comunitaria affinché sia riconosciuta all'Italia una maggiore autonomia nelle trattative con i Paesi rivieraschi in materia di pesca e sia affrontato in ambito internazionale il problema della scelta unilaterale della Libia di estendere le proprie acque territoriali. Auspica infine che sia ammodernata la flottiglia peschereccia italiana e sia salvaguardato anche in sede comunitaria un importante settore della nostra economia.
LUCA SANI (PD). Illustra la mozione Agostini n. 1-00477 (Nuova formulazione), con la quale si impegna il Governo anzitutto a prorogare per l'anno 2011 l'applicazione del programma triennale della pesca e dell'acquacoltura e ad avviare con urgenza le procedure per l'attuazione della delega contenuta nella legge comunitaria 2009 per il riordino normativo del settore. Ritiene altresì indispensabile, per il rilancio del medesimo comparto, che l'Esecutivo predisponga idonei strumenti per individuare una dotazione separata e distinta per la pesca all'interno della ripartizione annuale del Fondo unico agricoltura e pesca, attivando anche forme di supporto agli investimenti delle imprese ittiche che versano in una situazione di grave difficoltà. Nel giudicare inoltre necessario che la pesca marittima sia inserita nel novero dei lavori usuranti, auspica Pag. VIIun'ampia convergenza parlamentare sulle mozioni in discussione, nonché l'attuazione di politiche nazionali rivolte specificatamente al settore in oggetto.
ANITA DI GIUSEPPE (IdV). Illustra la sua mozione n. 1-00478, evidenziando che il Trattato di Bengasi del 2008 ha dato adito ad episodi di tensione tra l'Italia e la Libia, che talvolta si è resa protagonista di comportamenti illeciti che hanno penalizzato gli operatori italiani del settore della pesca. Sottolineata, quindi, l'assenza di un'azione politica a livello nazionale ed internazionale che affronti definitivamente nelle sedi dovute la questione relativa alla gestione delle acque territoriali di confine e della pesca tra il nostro Paese e la Libia, invita il Governo a svolgere un'intensa azione diplomatica affinché lo Stato nordafricano ratifichi nel più breve tempo possibile la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 1982.
AURELIO SALVATORE MISITI (Misto-MpA-Sud). Illustra la mozione Lo Monte n. 1-00483, sottolineando lo stato di evidente crisi del settore della pesca italiana, per superare il quale sarebbe necessario prevedere sgravi fiscali e previdenziali, unitamente all'applicazione del credito d'imposta per l'acquisizione di beni strumentali nuovi. Invita, pertanto, il Governo ad orientare la politica della pesca ad una decisa azione di rilancio del settore che si fondi su linee di indirizzo strategico, anche mediante la valorizzazione dei suoi prodotti come parte integrante del patrimonio agroalimentare del Paese, sviluppando inoltre politiche strutturali per una più competitiva gestione della flotta. Sottolinea, infine, la necessità che l'Esecutivo attivi tutti gli ammortizzatori sociali necessari per governare la crisi delle imprese operanti nel medesimo comparto, soprattutto nel Mezzogiorno, che sono particolarmente esposte alla congiuntura economica sfavorevole.
NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO (PD). Nell'evidenziare la situazione di grave difficoltà in cui versa il settore ittico, anche a causa della crisi economica in atto, che ha inciso negativamente sulla produttività e sui livelli occupazionali, lamenta il taglio delle risorse stanziate nell'ambito del programma triennale della pesca e dell'acquacoltura. Invita, quindi, l'Esecutivo ad attivare, anche in sede europea, nuove forme di supporto al predetto comparto, al fine di garantirne l'effettivo rilancio. Auspica, infine, che il Governo esprima parere favorevole sulla mozione Agostini n. 1-00477 (Nuova formulazione).
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni e prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito, che rinvia ad altra seduta.
Sull'ordine dei lavori.
Interviene sull'ordine dei lavori il deputato PIERLUIGI CASTAGNETTI (PD).
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:
Martedì 9 novembre 2010, alle 15.
(Vedi resoconto stenografico pag. 34).
La seduta termina alle 18,45.