XVI LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di mercoledì 10 novembre 2010

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 10 novembre 2010.

Albonetti, Alessandri, Angelino Alfano, Berlusconi, Bindi, Bocchino, Bonaiuti, Bongiorno, Bossi, Brambilla, Brugger, Brunetta, Buonfiglio, Caparini, Carfagna, Casero, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Corsini, Cossiga, Crimi, Crosetto, D'Alema, Dal Lago, Donadi, Fitto, Gregorio Fontana, Franceschini, Frattini, Gelmini, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, La Russa, Leone, Lo Monte, Lupi, Mantovano, Maroni, Martini, Mazzocchi, Melchiorre, Meloni, Menia, Miccichè, Migliavacca, Mura, Nirenstein, Nucara, Leoluca Orlando, Pecorella, Prestigiacomo, Ravetto, Reguzzoni, Rigoni, Roccella, Romani, Ronchi, Rotondi, Saglia, Sardelli, Stefani, Stucchi, Tabacci, Tremonti, Urso, Vegas, Vitali, Vito, Volontè.

(Alla ripresa pomeridiana della seduta)

Albonetti, Alessandri, Angelino Alfano, Berlusconi, Bindi, Bocchino, Bonaiuti, Bossi, Brambilla, Brugger, Brunetta, Buonfiglio, Caparini, Carfagna, Casero, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Corsini, Cossiga, Crimi, Crosetto, D'Alema, Dal Lago, Donadi, Fitto, Gregorio Fontana, Franceschini, Frattini, Gelmini, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, La Russa, Leone, Lo Monte, Lucà, Lupi, Mantovano, Maroni, Martini, Mazzocchi, Melchiorre, Meloni, Menia, Miccichè, Migliavacca, Mura, Nirenstein, Nucara, Leoluca Orlando, Pecorella, Prestigiacomo, Ravetto, Reguzzoni, Rigoni, Roccella, Romani, Ronchi, Rotondi, Saglia, Sardelli, Stefani, Stucchi, Tabacci, Tremonti, Urso, Vegas, Vitali, Vito, Volontè.

Annunzio di proposte di legge.

In data 9 novembre 2010 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
BACCINI: «Modifica all'articolo 22 della legge 6 dicembre 1991, n. 394, in materia di regime dei terreni agricoli utilizzati per pratiche di agricoltura sostenibile compresi nei parchi naturali regionali e nelle riserve naturali regionali» (3843);
CATANOSO GENOESE ed altri: «Modifiche all'articolo 842 del codice civile e alla legge 11 febbraio 1992, n. 157, in materia di abolizione del diritto di accesso al fondo altrui per l'esercizio della caccia» (3844);
TENAGLIA: «Modifica all'articolo 4 del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77, concernente interventi per il ripristino degli immobili e delle strutture degli uffici giudiziari danneggiati dal terremoto nel comune di Chieti» (3845);
GNECCHI ed altri: «Modifiche al testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, in materia di limite di reddito per la fruizione delle detrazioni per carichi di famiglia, di esenzione delle borse di studio dall'imposizione fiscale nonché di detrazioni per gli interessi passivi relativi a mutui immobiliari e per i premi relativi ad assicurazioni contro il rischio di morte o di invalidità permanente» (3846);
SBAI e BERTOLINI: «Istituzione del "Giorno del ricordo del genocidio dei curdi"» (3847).

Saranno stampate e distribuite.

Annunzio di una proposta di legge d'iniziativa regionale.

In data 9 novembre 2010 è stata presentata alla Presidenza, ai sensi dell'articolo 121 della Costituzione, la seguente proposta di legge:
PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL TRENTINO-ALTO ADIGE: «Parificazione fiscale delle spese sostenute per l'assistenza domiciliare all'infanzia» (3848).

Sarà stampata e distribuita.

Ritiro di una proposta di legge.

Il deputato Mura ha comunicato di ritirare, anche a nome degli altri firmatari, la seguente proposta di legge:
MURA ed altri: «Disciplina del patto civile di solidarietà» (2846).

La proposta di legge sarà pertanto cancellata dall'ordine del giorno.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

A norma del comma 1 dell'articolo 72 del regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

III Commissione (Affari esteri):
DI STANISLAO: «Disposizioni concernenti il disarmo e la non proliferazione nucleare sul territorio italiano, nonché ratifica ed esecuzione della Convenzione sulla messa al bando delle munizioni a grappolo, sottoscritta a Oslo il 3 dicembre 2008» (3771) Parere delle Commissioni I, IV, V, VI, X e XII.

VIII Commissione (Ambiente):
DI VIRGILIO ed altri: «Disposizioni per tutelare il diritto alla salute e agevolare l'assistenza domiciliare in favore delle persone disabili affette da patologie respiratorie croniche invalidanti» (2634) Parere delle Commissioni I, II, V, XII (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento) e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

XII Commissione (Affari sociali):
VACCARO: «Introduzione dell'articolo 77-bis del decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219, concernente la pubblicazione telematica dei fogli illustrativi dei medicinali» (3596) Parere delle Commissioni I e XIV.

Trasmissioni dalla Corte dei conti.

La Corte dei conti - sezione del controllo sugli enti - con lettera in data 8 novembre 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relativa relazione riferita al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria di FORMEZ PA-Centro servizi, assistenza, studi e formazione per l'ammodernamento delle pubbliche amministrazioni, per gli esercizi 2008 e 2009. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (doc. XV, n. 238).

Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla I Commissione (Affari costituzionali), alla V Commissione (Bilancio) e alla XI Commissione (Lavoro).

La Corte dei conti - sezione del controllo sugli enti - con lettera in data 8 novembre 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relativa relazione riferita al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Istituto per gli affari sociali (IAS), per gli esercizi dal 2007 al 2009. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (doc. XV, n. 239).

Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla V Commissione (Bilancio), alla XI Commissione (Lavoro) e alla XII Commissione (Affari sociali).

La Corte dei conti - sezione del controllo sugli enti - con lettera in data 9 novembre 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n.259, la determinazione e la relativa relazione riferita al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Ente nazionale di assistenza per gli agenti e rappresentanti di commercio (ENASARCO), per gli esercizi dal 2007 al 2009. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (doc. XV, n. 240).

Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla XI Commissione (Lavoro).

La Corte dei conti - sezione del controllo sugli enti - con lettera in data 9 novembre 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relativa relazione riferita al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria della Cassa nazionale di previdenza ed assistenza per gli ingegneri ed architetti liberi professionisti (INARCASSA), per l'esercizio 2009. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (doc. XV, n. 241).

Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla XI Commissione (Lavoro).

La Corte dei conti - sezione del controllo sugli enti - con lettera in data 10 novembre 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relativa relazione riferita al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), per l'esercizio 2009, Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (doc. XV, n. 242).

Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla XI Commissione (Lavoro).

Annunzio di risoluzioni del Parlamento europeo.

Il Presidente del Parlamento europeo ha trasmesso il testo di sei risoluzioni approvate nella sessione dal 6 al 7 ottobre 2010, che sono assegnate, a norma dell'articolo 125, comma 1, del regolamento, alle sottoindicate Commissioni, nonché, per il parere, alla III Commissione (Affari esteri) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea), se non già assegnate alle stesse in sede primaria:
risoluzione legislativa relativa alla posizione del Consiglio in prima lettura in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che estende il regolamento (CE) n. 883/2004 e il regolamento (CE) n. 987/2009 ai cittadini di paesi terzi cui tali disposizioni non siano già applicabili unicamente a causa della nazionalità (doc. XII, n. 561) - alla XI Commissione (Lavoro);
risoluzione legislativa sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n, 539/2001 che adotta l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini devono essere in, possesso del visto all'atto dell'attraversamento delle frontiere esterne e l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini sono esenti da tale obbligo (doc. XII, n. 562) - alla I Commissione (Affari costituzionali);
risoluzione sulle carenze nella tutela dei diritti umani e della giustizia nella Repubblica democratica del Congo (RDC) (doc. XII, n. 563) - alla III Commissione (Affari esteri);
risoluzione sulla Giornata mondiale contro la pena di morte (doc. XII, n. 564) - alla III Commissione (Affari esteri);
risoluzione sull'azione dell'Unione europea in materia di prospezione ed estrazione di petrolio in Europa (doc. XII, n. 565) - alle Commissioni riunite VIII (Ambiente) e X (Attività produttive);
risoluzione su Basilea II e la revisione delle direttive sui requisiti patrimoniali (CRD 4) (doc. XII, n. 566) - alla VI Commissione (Finanze).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

La Commissione europea, in data 9 novembre 2010, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Commercio, crescita e affari mondiali - La politica commerciale quale componente essenziale della strategia 2020 dell'Unione europea (COM(2010)612 definitivo), che è assegnata in sede primaria alla X Commissione (Attività produttive);
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Una politica industriale integrata per l'era della globalizzazione - Riconoscere il ruolo centrale di concorrenzialità e sostenibilità (COM(2010)614 definitivo/2), che è assegnata in sede primaria alla X Commissione (Attività produttive). Tale documento sostituisce il documento COM(2010)614 definitivo, già assegnato in data 8 novembre 2010;
Proposta modificata di direttiva del Consiglio relativa alla struttura e alle aliquote dell'accisa applicata al tabacco lavorato (codificazione) (COM(2010)641 definitivo), che è assegnata in sede primaria alla VI Commissione (Finanze);
Proposta di decisione del Consiglio relativa alla conclusione dell'accordo tra l'Unione europea e la Confederazione svizzera relativo alla protezione delle denominazioni d'origine e delle indicazioni geografiche dei prodotti agricoli ed alimentari, recante modifica dell'accordo tra la Comunità europea e la Confederazione svizzera sul commercio di prodotti agricoli (COM(2010)648 definitivo), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri).

Il ministro per le politiche europee, con lettera in data 9 novembre 2010, ha trasmesso, ai sensi degli articoli 3 e 19 della legge 4 febbraio 2005, n. 11, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.

Tali atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Comunicazione di nomine ministeriali.

Il ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con lettere in data 8 novembre 2010, ha dato comunicazione, ai sensi dell'articolo 9 della legge 24 gennaio 1978, n. 14, della conferma della nomina:
del dottor Italo Cerise a commissario straordinario dell'Ente parco nazionale del Gran Paradiso;
dell'avvocato Stefano Sabino Francesco Pecorella a commissario straordinario dell'Ente parco nazionale del Gargano.

Tali comunicazioni sono trasmesse alla VIII Commissione (Ambiente).

Atti di controllo e di indirizzo.

Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

ERRATA CORRIGE

Nell'Allegato A al resoconto della seduta del 9 novembre 2010, alla pagina 5, prima colonna, righe quinta e sesta, le parole: «- che sarà stampato -» devono intendersi soppresse.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Iniziative normative per la sospensione dei termini limite fissati dal decreto-legge n. 105 del 2010 in materia di denuncia di inizio attività per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili - 3-01318

RUGGERI, LIBÈ, ANNA TERESA FORMISANO, PEZZOTTA, GALLETTI e COMPAGNON. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 1-quater del decreto-legge 8 luglio 2010, n. 105, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 agosto 2010, n. 129, dispone che sono fatti salvi gli effetti relativi alle procedure di denuncia di inizio attività, di cui agli articoli 22 e 23 del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, che risultino avviate in conformità a disposizioni regionali con soglie superiori a quelle di cui alla tabella A del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, a condizione che gli impianti siano entrati in esercizio entro centocinquanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto;
è necessario esplicitare meglio gli elementi per l'applicabilità della norma, al fine di evitare effetti retroattivi su iniziative per le quali il limite dei centocinquanta giorni non dovesse essere rispettato per cause non dipendenti dalla volontà delle aziende proprietarie degli impianti;
in data 3 agosto 2010, nel corso dell'iter del provvedimento di conversione del decreto-legge medesimo, il Governo ha accolto un ordine del giorno teso ad evitare gli effetti di cui in premessa -:
se non ritenga di valutare l'opportunità di adottare ulteriori iniziative normative volte a sospendere i termini limite fissati dal decreto-legge n. 105 del 2010 per l'entrata in esercizio degli impianti, qualora, pur avendo il soggetto proponente dimostrato la completa esecuzione dei lavori, gli impianti non dovessero entrare in esercizio per cause di forza maggiore, derivanti dall'impossibilità del gestore locale di rete di completare le opere e/o le attività a proprio carico. (3-01318)

Intendimenti in merito all'inquadramento derivante da procedure di riqualificazione del personale in servizio presso la casa circondariale di Bolzano - 3-01321

ZELLER e BRUGGER. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
a gennaio 2008 si sono concluse le procedure di riqualificazione per i passaggi interni alle aree B e C del personale in servizio presso la casa circondariale di Bolzano con l'approvazione delle graduatorie finali, a norma dell'articolo 15 del contratto collettivo nazionale di lavoro 1998-2001 del personale dell'amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia, i cui posti erano stati banditi in base alla pianta organica approvata dallo stesso Ministero nel 2002;
nel resto del territorio nazionale le stesse procedure si sono concluse e perfezionate già nel 2002 e nel 2004 (scorrimenti con doppi passaggi), mentre in provincia di Bolzano si è avuto un ritardo a causa di un diverso iter più complesso che deve perfezionarsi con il recepimento della pianta organica in un'apposita norma di attuazione che dovrà approvare la commissione paritetica;
il personale, dunque, non è stato ancora debitamente inquadrato, a livello giuridico ed economico, a causa del mancato recepimento della nuova pianta organica con un'apposita norma di attuazione, primariamente per il ritardo nella costituzione della commissione paritetica per la XVI legislatura, in secondo luogo per l'esito negativo dei pareri espressi dalle amministrazioni interessate sulle nuove tabelle organiche, dal momento che, nelle more della loro approvazione, è intervenuto anche l'articolo 74 del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008, che ha previsto un ulteriore ridimensionamento strutturale e organico;
è opportuno e, a questo punto, indispensabile che il personale interessato possa essere debitamente inquadrato e ottenere i benefici contrattuali delle vecchie riqualificazioni con le stesse decorrenze dei colleghi sul resto del territorio nazionale, al fine di evitare situazioni di disparità di trattamento;
l'inquadramento derivante dalle riqualificazioni è prioritario e va fatto subito e prima che intervengano le future progressioni economiche per il personale della casa circondariale di Bolzano, come è avvenuto per tutto il personale del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria;
già è capitato che tre persone che hanno concluso il percorso di riqualificazione nell'autunno 2009 per i passaggi interni tra le aree - da A a B e da B a C - e a marzo 2010 sono stati inquadrati nella posizione economica superiore con decorrenza dall'effettivo superamento dell'esame finale -:
quali siano i suoi intendimenti per risolvere tempestivamente la problematica esposta in premessa, soprattutto al fine di evitare evidenti situazioni di disparità di trattamento tra il personale impiegato.
(3-01321)

Iniziative in merito al concorso notarile, con particolare riferimento alla possibilità di «regionalizzare» le prove concorsuali - 3-01322

REGUZZONI, LUCIANO DUSSIN, FOGLIATO, LUSSANA, MONTAGNOLI, ALESSANDRI, ALLASIA, BITONCI, BONINO, BRAGANTINI, BUONANNO, CALLEGARI, CAPARINI, CAVALLOTTO, CHIAPPORI, COMAROLI, CONSIGLIO, CROSIO, DAL LAGO, D'AMICO, DESIDERATI, DI VIZIA, DOZZO, GUIDO DUSSIN, FAVA, FEDRIGA, FOLLEGOT, FORCOLIN, FUGATTI, GIDONI, GIANCARLO GIORGETTI, GOISIS, GRIMOLDI, ISIDORI, LANZARIN, MAGGIONI, MOLGORA, LAURA MOLTENI, NICOLA MOLTENI, MUNERATO, NEGRO, PAOLINI, PASTORE, PINI, PIROVANO, POLLEDRI, RAINIERI, RIVOLTA, RONDINI, SIMONETTI, STEFANI, STUCCHI, TOGNI, TORAZZI, VANALLI e VOLPI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
nei giorni scorsi, a Roma, è stato sospeso lo svolgimento della terza prova scritta del concorso notarile per i disordini e le contestazioni legati alla singolare coincidenza tra la traccia della prova scritta e l'esercizio svolto in una scuola notarile di Roma appena tre settimane prima;
dell'accaduto è stata data ampia diffusione nei telegiornali e sui maggiori quotidiani nazionali;
il Ministro interrogato ha acquisito il verbale della prova d'esame e nei prossimi giorni deciderà se annullare l'intero concorso o solo la prova d'esame incriminata;
la clamorosa sospensione della prova, per ragioni di ordine pubblico, dopo la scoperta che la traccia di esame era già nota a centinaia di candidati, si somma ai dubbi sollevati da più parti riguardo la provenienza dei componenti la commissione esaminatrice, esclusivamente del Centro-Sud;
l'attuale concorso a 200 posti di notaio è stato indetto con decreto del Ministro interrogato del 28 dicembre 2009, anche se i due concorsi precedenti non si sono ancora conclusi, dato che per quello svoltosi nel 2006 è tuttora pendente il ricorso davanti al tribunale amministrativo regionale, mentre per quello svoltosi nel 2008 sono ancora in corso di svolgimento le correzioni degli elaborati;
da quanto esposto è chiaro che il sereno svolgimento del concorso non possa non essere inficiato dai presenti accadimenti, che alimentano forti sospetti sulla doverosa imparzialità richiesta ad un concorso pubblico per esami;
in aggiunta, quanto accaduto si è già verificato in passato durante le precedenti prove scritte, con grave discredito per gli organizzatori del concorso e per la categoria professionale dei notai -:
se il Ministro interrogato non ritenga di dovere intervenire in modo netto e deciso per porre fine ad una gestione oscura dell'accesso alle prove concorsuali in difformità dalle più elementari regole di par condicio, disponendo la modifica dell'intero sistema per l'accesso al concorso notarile, i cui vizi sono posti ad unico ed esclusivo carico dei candidati-cittadini, valutando la possibilità di regionalizzare, nei modi e nelle forme più opportune, il concorso notarile, constatato il fallimento del concorso nazionale a Roma, e valutando anche per il presente concorso che la commissione esaminatrice sia scelta in rappresentanza delle diverse aree geografiche. (3-01322)

Iniziative per favorire l'utilizzo dei defibrillatori in ambiente extraospedaliero - 3-01319

DI VIRGILIO e BALDELLI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
in Italia ogni anno perdono la vita 60.000 persone circa per fibrillazione ventricolare (1 su 1.000 abitanti); un numero enorme che corrisponde al 10 per cento dei decessi che si verificano annualmente nel nostro Paese. La percentuale di sopravvivenza all'arresto cardiaco è inferiore al 2 per cento, poiché i sistemi tradizionali di soccorso molto spesso non arrivano in tempo per eseguire con successo l'unica terapia in grado di ristabilire la normale attività cardiaca, ovvero la defibrillazione elettrica, precoce, applicata in tempi brevi;
l'articolo 2, comma 46, della legge 23 dicembre 2009, n 191, recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale (legge finanziaria 2010)», autorizza la spesa di 4 milioni di euro per l'anno 2010 e di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011 e 2012 per favorire la diffusione di defibrillatori semiautomatici e automatici esterni, secondo i criteri e le modalità da individuare con un decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previa intesa con la Conferenza unificata;
i fondi stanziati nella legge finanziaria per il 2010 risultano insufficienti in considerazione del fatto che bisognerebbe prevedere un defibrillatore ogni 1.000 abitanti; ciò significa che per una popolazione di riferimento di 60.045.068 occorrerebbero circa 60.000 defibrillatori, a fronte di una spesa di circa 60 milioni di euro (1.000 euro è il costo di un defibrillatore);
già la legge 3 aprile 2001, n. 120, recava norme sull'«Utilizzo dei defibrillatori in ambiente extraospedaliero» e successivamente l'accordo Stato-regioni del 27 febbraio 2003 approvava le «linee guida per il rilascio dell'autorizzazione all'utilizzo extraospedaliero dei defibrillatori semiautomatici» -:
quale sia lo stato dell'iter del suddetto decreto del Ministro della salute, attuativo di quanto previsto dall'articolo 2, comma 46, della legge 23 dicembre 2009, n 191, recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale (legge finanziaria 2010)», e se non ritenga opportuno adottare iniziative volte a prevedere un incremento dei fondi ivi finanziati nell'ambito dei prossimi interventi normativi di natura economica.
(3-01319)

Iniziative di competenza del Governo in merito alla gestione della sezione laziale dell'Unione italiana lotta alla distrofia muscolare - 3-01320

ARGENTIN, MARAN, QUARTIANI e GIACHETTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
l'Unione italiana lotta alla distrofia muscolare-sezione laziale è una onlus, ai sensi del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460;
come prevede il suo statuto, scopo di detta onlus è un'attività ispirata esclusivamente ai principi della solidarietà sociale e, quale organo territoriale dell'Unione italiana lotta alla distrofia muscolare, volta a perseguire nel proprio ambito tutte e ciascuna delle finalità espresse dallo statuto nazionale, ovvero:
«a) assicurare a tutte le persone affette da distrofia muscolare e da malattie neuromuscolari in generale il diritto alla piena espressione della loro personalità;
b) rimuovere le barriere sociali, culturali, economiche ed architettoniche che ostacolano la piena e completa integrazione dei disabili;
c) favorire il definitivo superamento del tradizionale concetto di beneficenza e la definitiva e concreta affermazione del disabile come persona titolare dei diritti e dei doveri riconosciuti a tutti i cittadini dalla Carta Costituzionale»;
in coerenza con tali finalità, lo statuto, inoltre, esclude la possibilità di svolgere attività diverse da quelle indicate nell'atto costitutivo;
nel corso degli ultimi anni, precisamente a partire dall'anno 2003, periodo in cui è iniziata l'amministrazione tuttora in carica, si sono registrati diversi episodi e decisioni che destano preoccupazione e perplessità circa la coerenza della gestione e dell'utilizzo delle risorse con gli obiettivi statutari;
in questo periodo, l'andamento economico-finanziario dell'associazione sarebbe stato caratterizzato dalla costante negatività di bilancio, conseguita anche negli anni in cui sono state significativamente aumentate le entrate relative alle attività svolte in accreditamento, risultato reso possibile dalla puntuale attuazione della nuova normativa regionale in materia di riabilitazione (delibera giunta regionale del Lazio n. 583 del 2002). Nell'anno 2002 la struttura aveva chiuso il proprio bilancio con 528.206 euro di avanzo di gestione, mentre nei successivi esercizi ha sempre chiuso in deficit e nel 2009 la perdita è stata di euro 480.171;
peraltro, l'attuale grave deficit economico della sezione non risulta dovuta all'incremento dei servizi - come ci si sarebbe aspettato da una onlus - ma ha addirittura causato nel 2010 una notevole diminuzione degli stessi;
dal 2003 la sezione sembra sostenere significativi costi di consulenza con lo «Studio FM», che inizialmente è intervenuto nella riorganizzazione della struttura e, successivamente, nella formazione e nella certificazione di qualità. La continuità della consulenza sarebbe stata mantenuta nonostante l'oggettiva assenza di risultati ad un costo di circa 70.000 euro annui;
è stato scelto di sostenere costi per conseguire la certificazione di qualità, anche se la normativa che regola l'espletamento delle attività svolte in accreditamento prevede l'applicazione di specifici criteri organizzativi - la cui verifica è demandata alla regione Lazio - ed è, pertanto, pleonastica qualsiasi altra certificazione di qualità che non escluderebbe l'obbligatorietà delle verifiche di competenza istituzionale;
nel 2006 sarebbero state sostenute spese per un importo di 290.000 euro per la ristrutturazione di un padiglione del complesso «Santa Maria della pietà», precisamente il XXVIII, al secondo piano, che sarebbe dovuto servire per ampliare l'attuale sede. Padiglione che, conclusi i lavori, non è stato possibile utilizzare per trasferire parte delle attività riabilitative, non avendo ottenuto dall'azienda sanitaria locale le necessarie autorizzazioni a causa della non compatibilità della destinazione d'uso dei locali con l'espletamento negli stessi di attività sanitarie. In sostanza, sono stati decisi e avviati lavori particolarmente onerosi, senza aver conseguito preventivamente l'autorizzazione dell'amministrazione competente;
come se tutto ciò non bastasse, è risultato che tali lavori sarebbero stati affidati a un'impresa che ha, a sua volta, assegnato la direzione dei lavori al fratello del presidente della onlus; nel 2008 è stato messo un apposito fondo rischi di 110.000 euro nell'eventualità che la causa in essere dovesse avere risvolti negativi;
nel 2008, in piena crisi finanziaria mondiale, sarebbero stati decisi investimenti in titoli azionari per un valore di 982.455 euro con l'Unicredit che hanno registrato una perdita di euro 117.969, rinnovandoli nel 2009, con Unicredit e Santander, con una perdita di circa 107.000 euro, guadagnando, quindi, 10.000 euro dalle perdite del 2008, non messi in bilancio sfruttando il «decreto-legge anticrisi»;
si sarebbe scelto di sostenere costi per retribuire un consulente con funzioni di «responsabile delle risorse umane» anche se la quasi totalità del personale in organico afferisce al direttore sanitario, che, per legge, è identificato quale figura responsabile delle attività di assistenza sanitaria previste dai relativi decreti autorizzativi;
la sezione sembra che continui a sostenere le perdite di una società controllata - il relativo deficit ammonta a 796.160 euro - che è convenzionata con le aziende sanitarie locali, per la fornitura di ausili ortopedici, e non è mai riuscita a divenire economicamente autosufficiente perché appesantita da costi di personale in costante soprannumero rispetto al necessario. Nel 2009 sono state coperte le ulteriori perdite di suddetta società con un fondo rischi di 120.000 euro. Per di più, sui rapporti tra la gestione della sezione e la citata società, sarebbero in corso indagini da parte della magistratura, in seguito alla denuncia presentata da due medici che avrebbero subito forti pressioni affinché i pazienti con necessità di assegnazione in convenzione di ausili ortopedici fossero orientati a rivolgersi verso questa stessa società;
si sarebbe scelto di affidare onerosi lavori di ristrutturazione edilizia e di ordinaria/straordinaria manutenzione degli impianti e dello stabile dal 2007 ad oggi, per importi superiori ai 350.000 euro, a società e consulenti professionisti con legami di parentela con esponenti degli organi di vertice della sezione;
a discapito dei principi di trasparenza e democraticità, esponenti di vertice impedirebbero la consultazione dell'elenco dei soci ed eserciterebbero un costante controllo delle richieste di iscrizione, custodendo personalmente sia i bollettini che le relative domande. Inoltre, alcune richieste di iscrizione sarebbero state respinte, con l'avallo del consiglio direttivo, adducendo motivazioni capziose ed infondate, al solo scopo di impedire il confronto democratico con chiunque esprima critiche alle modalità di gestione dell'attuale gruppo dirigente; infine, risultano versamenti per quote di iscrizione a socio che sono state contabilizzate come donazioni, impedendo ai diretti interessati di esercitare i diritti/doveri previsti dallo statuto;
l'insieme di episodi sommariamente sopra esposti suscita forti preoccupazioni circa la stabilità finanziaria dell'Unione italiana lotta alla distrofia muscolare-sezione laziale e appare in aperto contrasto con le sue previsioni statutarie, nonché difficilmente compatibile con il regime giuridico e fiscale riconosciuto alle onlus -:
quali siano gli elementi a disposizione del Governo rispetto al quadro evidenziato in premessa e le iniziative che intende assumere al fine di verificare la correttezza e la trasparenza della gestione della citata sezione negli ultimi anni, qualora siano confermate le evidenze esposte, al fine di ripristinare le condizioni di oculata gestione delle risorse finanziarie della sezione, in piena coerenza con le sue finalità statutarie e nell'esclusivo interesse delle persone affette da distrofia muscolare e da malattie neuromuscolari del territorio di riferimento. (3-01320)

Iniziative a favore della regione Veneto colpita dalla recente ondata di maltempo, con particolare riferimento all'istituzione di un contributo nazionale di solidarietà - 3-01323

BELLOTTI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il Veneto, e in special modo le province di Padova e Vicenza, stanno vivendo ore drammatiche a seguito delle gravi calamità naturali che si sono verificate sul suo territorio, a seguito di un'ondata eccezionale di maltempo;
i numeri descrivono le proporzioni della tragedia: tre morti, 4 mila famiglie coinvolte, 2 mila tra case e capannoni colpiti, 200-300 mila capi di bestiame annegati;
se esiste un principio di solidarietà nazionale va messo in pratica in momenti in cui si verificano tragedie immani, specie se stanno colpendo gravemente una zona che contribuisce a creare tanta parte della ricchezza del Paese;
è infatti indispensabile non solo per il Nord-Est, ma per la stessa Italia far sì che il Veneto ritorni al più presto in uno stato di normalità, mettendo in condizione migliaia di cittadini e di imprese di riprendere la loro attività;
aiutare il Veneto in un momento di grave difficoltà significa non solo adempiere ad un preciso dovere dello Stato, ma è anche l'opportunità di rinsaldare i vincoli di coesione nazionale -:
quali misure intenda adottare il Governo per fronteggiare l'emergenza occorsa in Veneto a seguito degli ingentissimi danni causati dall'eccezionale ondata di maltempo e se non ritenga di adottare idonee iniziative per istituire con urgenza un contributo nazionale di solidarietà, in modo da far fronte alle necessità delle popolazioni colpite e consentire un rapido ritorno alla normalità per i territori alluvionati. (3-01323)

Iniziative per limitare l'utilizzo del servizio scorte e per una chiara definizione dei relativi compiti istituzionali - 3-01324

DI PIETRO, DONADI, EVANGELISTI e BORGHESI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
da un articolo di stampa pubblicato sul Il Fatto Quotidiano del 3 novembre 2010 emergono ulteriori particolari relativi alle feste che si svolgono nella residenza ad Arcore e a villa Certosa, di proprietà del Presidente del Consiglio dei ministri Berlusconi;
nell'articolo si racconta del disagio che avrebbero espresso alcuni carabinieri membri della scorta del Presidente del Consiglio dei ministri per il lavoro che svolgono, ovvero «scortare» talvolta anche ragazze ospiti delle feste nelle residenze del Presidente del Consiglio dei ministri; in particolare, si racconta di carabinieri «costretti a proteggere interi convogli di ragazze» ospiti del Presidente del Consiglio dei ministri;
sempre dall'articolo citato emerge che «alle feste che si svolgono ad Arcore dal venerdì al lunedì e che nell'estate si moltiplicano, arrivano numerosissime ragazze, con ogni mezzo, auto a noleggio o anche accompagnate da ospiti illustri; alcune restano per la notte e altre vanno via a fine festa»;
secondo l'articolo, alcuni carabinieri si sarebbero lamentati del fatto che, pur essendo addestrati a difendere le più alte personalità dello Stato, si ritrovano a fare da scorta e da accompagnatori agli ospiti e alle ragazze che partecipano ai festini;
nell'articolo si legge anche che, durante queste feste, il Presidente del Consiglio dei ministri qualche volta è uscito fuori dalla villa a scherzare e a scambiare battute con i militari, facendosi a volte accompagnare da ragazze, e, inoltre, risulta che una volta ha mandato una ragazza che ha ballato per loro la danza del ventre;
i carabinieri di scorta, che operano con orari massacranti e con innumerevoli ore di straordinario non pagate, si ritrovano a lavorare, anziché per le istituzioni e in difesa dello Stato, fuori dalle ville «in attesa di riaccompagnare ragazze nei residence o anche personalità con la ragazze di turno, a volte fino all'ingresso del loro appartamento»;
l'Italia ha un apparato di scorte che non ha paragoni col resto d'Europa e che - secondo un calcolo molto approssimativo - costa circa 100 milioni di euro ogni anno; infatti, dagli ultimi dati disponibili (relativi al gennaio 2009) risulta che nel nostro Paese sarebbero circa 2.500 gli uomini (tra poliziotti, carabinieri e finanzieri) impegnati quotidianamente nei servizi di scorta e tutela e in quelli di vigilanza ai luoghi sensibili;
il servizio scorte è certamente utile ed in alcuni casi (come, per esempio, la tutela dell'incolumità personale del Presidente del Consiglio dei ministri) estremamente necessario, ma tale necessità non può fungere da paravento per far svolgere al personale addetto compiti impropri rispetto al suo ruolo: appare, pertanto, opportuno verificare in concreto sia l'uso effettivo che viene assegnato ai vari servizi di scorta, sia l'esistenza e la persistenza in capo alle varie personalità scortate della necessità di ricorrere a tale mezzo di tutela -:
se, alla luce di quanto esposto in premessa, non ritenga urgente intervenire, al fine di limitare il servizio scorte solo ai casi effettivamente necessari, e, soprattutto, se non ritenga utile diramare ulteriori specifiche direttive (oltre a quelle già in essere che evidentemente vengono disattese) al personale addetto ed alle personalità scortate, al fine di inquadrare esattamente i compiti istituzionali del servizio e di ribadire il divieto assoluto di utilizzare tale servizio per finalità e personalità diverse da quelle a cui è stato assegnato (prevedendo anche - in caso di inosservanza - la rimozione del servizio e l'addebito del danno erariale). (3-01324)